Fisiologia della respirazione 13.Controllo Neurale della Ventilazione durante Esercizio Muscolare Carlo Capelli – Fisiologia Facoltà di Scienze Motorie-Università di Verona Risposte ventilatorie durante esercizio-stato stazionario • Risposte allo stato stazionario • Allo stato stazionario, il volumi di O2 e di CO2: 1. scambiati attraverso le vie aeree superiori dall’ambiente esterno ai polmoni 2. trasferiti attraverso la barriera alveolo-capillare 3. trasportati dal sitema cardiocircoalorio e 4. utilizzati a livello periferico in un determinato intervallo di tempo, sono uguali Stato Stazionario ⋅ F O - V ⋅ F O VO = V 2 I I 2 E E 2 ⋅FO VCO = V 2 E E 2 V I ≅ V E ( ⋅ FO - F O VO = V 2 E I 2 E 2 ) ⎛ ⎞ 1 V E = VO ⋅ ⎜ 2 ⎟ F O F O ⎝ I 2 E 2⎠ V’E - V’O2 • Le isoplete che si irradiano dall’origine degli assi corrispondono a valori identici di FIO2 - FEO2 • La pendenza di queste funzioni corrisponde al rapporto V’E/ V’O2, o equivalente ventilatorio per l’O2 e corrisponde al reciproco della differenza tra FIO2 e FEO2 • Il progressivo aumento della ventilazione durante esercizio è in grado di mantenere FEO2 e FAO2 costanti 1. Pattern ventilatorio • L’aumento di V’E durante esercizio è il prodotto dell’incremento del volume corrente (Vc, litri) e della frequenza respiratoria (FR, atti al minuto) V E = VC ⋅ FR • Vc può aumentare sino a raggiungere valori superiori a 3 l • FR può aumentare da 12-15 atti respiratori al minuto a riposo, sino a 50-60 durante esercizio massimale • Ciò significa che V’E può aumentare sino a 160-180 l min-1 (25 volte la ventilazione a riposo) 2. Pattern ventilatorio • Esercizi di intensità lieve (< 50% V’O2max) • V’E aumenta per incremento di Vc e FR • Esercizi di intensità moderata (< 75% V’O2max) • Vc ha raggiunto circa il 65 % del valore massimale, quindi una sorta di plateau • V’E aumenta ulteriormente per un incremento di FR • Esercizi di intensità severa o massimale (> 75% V’O2max, V’O2max) • V’E aumenta in eccesso rispetto alle richieste metaboliche • La funzione V’E/V’O2 tende verso valori più bassi di (FIO2 - FEO2) e l’efficacia ventilatoria diminuisce Iperpnea isocapnica ed iperventilazione durante esercizio • Solo nell’uomo si riscontra una risposta ventilatoria isocapnica durante esercizio di moderata intensità • PaCO2 e PaO2 rimangono costanti • Al di sopra di una determinata intensità, la risposta è iperventilatoria • V’E aumenta in eccesso rispetto alle necessità metaboliche (V’O2) • V’E si mantiene proporzionale a V’CO2 • Questo criterio consente di determinare indirettamente la soglia anaerobica • Ad intensità di esercizio ancora più alte. V’E aumenta in eccesso anche di V’CO2 • Ciò è dovuto alla stimolazione di H+ sui chemocettori: compensazione ventilatoria dell’acidosi Risposte ventilatorie durante esercizio-transienti 1R 2R 3R Meccanismi neurali e genesi e modulazione dell’iperpnea Sistema nervoso centrale • Meccanismi neurali soprapontini di tipo non sensoriale • Meccanismo di potenziamento della risposta intrinseco al tronco encefalico e di tipo non sensoriale • Trasduttori sensoriali • Rete e complesso di connessioni neurali nel tronco encefalico che integrano ed organizzano le informazioni sensoriali in drive neurali verso i muscoli respiratori Tre meccanismi • Central Command • Potenziamento della risposta intrinseco al tronco encefalico di tipo non sensoriale • Regolazione a feedback negativo: a) feedback associati tradizionalmente alla respirazione (chimici, meccanici) ; b) feedback “non respiratori 1. Central Command • Locomozione spontanea in gatto decorticato • L’aumento della PA e dell’attività ventilatoria si evidenziano appena prima dell’inizio della locomozione, prima che giunga qualsiasi informazione recettoriale • Questa risposta non dipende dalla volontà, ma scompare dopo ablazione dell’ipotalamo Eldridge et al. Respir Physiol. 1985 1.Central Command • • • • Più difficile è la dimostrazione del ruolo del central command durante esercizio muscolare nell’uomo vigile Le risposte sono proporzionali al livello del comando centrale (numero di UM) piuttosto che alla tensione sviluppata (segnale meccanico/ metabolico) (p.e., la curarizzazione parziale, conduce all’aumento della ventilazione rispetto alla condizione di controllo) Anche le risposte cardiovascolari dipendono dal central command Substrato anatomico: efferenze dalla regione paraventricolare dell’ipotalamo: 1. al midollo spinale, 2. al NDV, 3. al NTS, 4. ai nuclei reticolari, 5. alla superficie ventrolaterale 2. Short - term potentiation • Associato agli stimoli che causano l’aumento della ventilazione, esiste un meccanismo neurale centrale intrinseco localizzato nel ponte e nel midollo allungato che potenzia la risposta ventilatoria indotta dal perdurare degli stimoli. • Short - term potentiation Esperimenti sull’uomo integro e vigile • Iperventilazione volontaria e iperpnea volontaria isocapnica • Anche se la PETCO2 diminuisce, al di sotto di 20 mmHg durante l’iperventilazione, l’iperpnea e la tachipnea perdurano nel tempo. Tawadrous e Eldridge, J Physiol. 1974 2. Short - term potentiation Meccanismi implicati nella genesi della STP • L’attivazione di una sinapsi e la scarica di un neurone lasciano uno stato alterato di attività neuronale: • Queste modificazioni sono da mettere in relazione con modificazioni che coinvolgono la membrana presinaptica della sinapsi chimica e sono uno dei meccanismi alla base della cosiddetta plasticità sinaptica e dei processi di consolidamento della memoria a breve termine. • Vari sono i possibili meccanismi elettrofisiologici e cellulari alla base di questo fenomeno: 1. Le ripetute depolarizzazioni del terminali presinaptico conduce all’aumento dell’influsso di Ca ++ e della sua concentrazione citoplasmatica. Altro Ca++ viene mobilizzato dai depositi tampone cellulari (RS e mitocondri): calcio residuo. 2. La modificazione della eccitablità di membrana indotte da depolarizzazione ripetuta, causa la riduzione della conduttanza per il K+ con un meccanismo mediato da AMPc 2. Short - term potentiation Significato funzionale di STP • La risposta finale del sistema ad uno stimolo continuativo, grazie alla STP, è maggiore della risposta diretta allo stimolo isolato. • STP dà un contributo significativo alla risposta ventilatoria e può spiegare la maggior parte dell’incremento lento della ventilazione durante la fase 2 e la maggior parte della lenta diminuzione durante la fase 2R. • L’amplificazione ottenuta, assieme alla lentezza della risposta, aiuta a prevenire modificazioni rapide e ampie della ventilazione mantenendone la stabilità durante esercizio. • STP è una forma di feedforward drive ed è assimilabile al resetting graduale del sistema di controllo. 2.Effetto di STP Ventilazione 4 3 2 1 0 Stimolo 0 1 2 3 Tempo (min) L’aumento immediato della ventilazione è dovuto al riflesso indotto dall’applicazione dello stimolo; il potenziamento dovuto a STP aggiunge una seconda componente 3. Meccanismi riflessi a retroazione negativa respiratori • Centrali - Chemocettori centrali: risposte a modificazioni di CO2-pH • Linea continua: sangue arterioso • Linea tratteggiata: liquido cerebrospinale (LCS) 1. Esercizio moderato: pH LCS immutato; PCO2 LCS leggermente diminuita 2. Esercizio pesante: alcalosi e ipocapnia • Le modificazioni vanno nella direzione opposta a quella che dovrebbe stimolare la ventilazione. Bisgard et al, J Appl Physiol, 1978 3. Meccanismi riflessi a retroazione negativa respiratori • Periferici - Chemocettori periferici: risposta alla PCO2 e [H+] all’inizio dell’esercizio • PCO2 e pH non variano molto durante esercizio moderato; solo durante esercizio intenso il pH cambia in una direzione in cui potrebbe stimolare i chemocettori carotidei. • Bisogna tenere presente che solo nell’uomo si ha iperpnea isocapnica. Nell’uomo, i chemocettori periferici potrebbero avere un ruolo durante le fasi precoci del transiente riposo-esercizio 3. Meccanismi riflessi a retroazione negativa respiratori • Periferici - Chemocettori periferici: risposta alla PCO2 e [H+] ed esercizio intenso • Durante esercizio intenso si sviluppa acidosi metabolica. • L’iperventilazione durante esercizio intenso dipenderebbe dalla stimolazione diretta dei corpi carotidei, poiché è attenuata (assente) in pazienti COPD con resezione dei corpi carotidei. • Periferici - Chemocettori periferici: risposta alla [K+] arteriosa • • • Durante esercizio, si ha modesta ipercaliemia Studi su animali hanno dimostrato che questi livelli di ipercaliemia stimolano i corpi carotidei ed inducono aumenti della ventilazione La stimolazione ipercaliemica probabilemente contribuisce all’aumento della ventilazione all’inizio dell’esercizio, durante lo staedy-state e durante il recovery, ma il contributo alla risposta totale è modesto Esercizio intenso e resezione dei corpi carotidei • Esercizio moderato ed intenso in controlli ed in pazienti COPD con resezione dei corpi carotidei • Durante esercizio intenso, nei pazienti si ha ipercapnia e marcata acidosi Wasserman et al, J Appl Physiol, 1975 Ipercaliema e ventilazione • Concentrazione arteriosa di potassio prima, durante e dopo esercizio in quattro soggetti • La concentrazione di potassio inizia a salire rapidamente dopo l’inizio dell’esercizio (100 W) Linton et al. Clin Sci. 1984 3. Meccanismi riflessi a retroazione negativa respiratori Conclusioni • Nessuno dei meccanismi illustrati sembra essere abbastanza potente da candidarsi come drive esclusivo dell’aumento della ventilazione durante esercizio. 4. Meccanismi riflessi a retroazione negativa dei muscoli respiratori • Animale spinale: attività afferente proveniente dai muscoli intercostali indotta da stimoli meccanici aumenta per via riflessa l’attività del nervo frenico • Animale intatto: la stimolazione meccanica inibisce i motoneuroni del n. frenico • Il riflesso è costituito da componenti spinali e sovraspinali • Fibre afferenti amieliniche con terminazioni libere sensibili a stimoli chimici (lattato, soluzioni iperosmolari), meccanici • In generale, si suppone che il feedback di origine muscolare abbia un’influenza modulante la respirazione durante esercizio • Potrebbe essere importante per coordinare la respirazione con i compiti posturali e con l’attività dei muscoli diaframma ed intercostali. 4. Meccanismi riflessi a retroazione negativa dei meccanocettori polmonari • Recettori polmonari di stiramento a lento adattamento (piccole vie aeree, n. vago) • Riflesso inibitorio di Hering-Breuer • La loro attività è modulata dalla PCO2 del sangue venoso misto. • Un aumento della PCO2 conduce alla diminuzione della frequenza di scarica dei recettori con relativa diminuzione dell’effetto di inibizione • Questo meccanismo può essere importante per la regolazione fine della ventilazione, p.e. può smorzare la risposta se lo stimolo principale fosse in grado di indurre marcata ipocapnia 4. Meccanismi riflessi a retroazione negativa dei meccanocettori polmonari • Recettori polmonari di stiramento a rapido adattamento (epitelio, stimoli irritativi, n. vago) • Sarebbero i recettori implicati in un meccanismo a retroazione positiva in grado di aumentare il drive inspiratorio durante esercizio • Sarebbero stimolati durante esercizio poiché in questa condizione si raggiungono grandi valori di volume corrente e di volume polmonare di fine inspirazione • Potrebbero fornire un rinforzo addizionale all’attività respiratoria 4. Recettori muscolari e ventilazione A. • Dopo sezione della colonne laterali del midollo spinale, è abolita la risposta ventilatoria indotta dalla contrazione dei muscoli degli arti posteriori nel cane anestetizzato Kao Regulation of Human Respiration, 1963 B. • La stimolazione delle radici ventrali nel gatto anestetizzato induce risposte identiche prima e dopo sezione del midollo Weissman et al. J Appl Physiol, 1980 5. Meccanismi riflessi a retroazione negativa non-respiratori • Attivazione di recettori muscolari in associazione con la contrazione muscolare • La stimolazione delle radici ventrali, nervi motori o diretta sui muscoli aumenta volume corrente e frequenza respiratoria in animali anestettizzati • Le fibre afferenti amieliniche (gruppo III e IV) sensibili a stimoli meccanici e chimici (potassio, prostaglandine, bradichinina, lattato) • Però, l’aumento della ventilazione persiste dopo sezione del midollo spinale e la rispostra ventilatoria è normale in soggetti paraplegici dopo stimolazione muscolare rispetto a soggetti normali • Coordinazione della respirazione con i movimenti degli arti (quadrupedi) per mezzo dell’accoppiamento tra i sistemi sopraspinali respiratori e locomotorio (scarica a corollario) 5. Meccanismi riflessi a retroazione negativa non-respiratori • • Barocettori L’attivazione dei barocettori deprime la ventilazione • Chemocettori venosi 1. Modificazione della PCO2 nel sangue venoso misto • A favore: l’aumento della PCO2 nella circolazione polmonare di cani anestetizzati induce un aumento della ventilazione abolito dalla vagotomia • Contro: la risposta ventilatoria al carico venoso di CO2 è correlata con i livelli di PaCO2 2. Flusso polmonare • Si è riscontrato un aumento della ventilazione, con relativa ipocapnia, quando aumenta il ritorno venoso mantenendo costante la PCO2 del sangue venoso misto Chemocettori venosi • Risposte ventilatorie all’inalazione (I) ed al carico (U) di CO2 in cani svegli • Le alterazioni osservate sono spiegate sulla base di alterazioni della PaCO2 Bennet et al, J Appl Physiol, 1984 • Risposte ventilatorie all’aumento della PCO2 polmonare in cani anestetizzati • Le alterazioni osservate non sono dovute alle alterazioni della PaCO2 poiché le circolazioni polmonare e sistemica erano separate Sheldon e Green, J Appl Physiol, 1982 3. Meccanismi riflessi a retroazione negativa non-respiratori • Recettori cardiaci 1. Recettori ventricolari cardiaci: incremento della ventilazione in risposta a stimoli chimici 2. Recettori nella parete del ventricolo destro e dell’arteria polmonare • La loro distensione conduce all’aumento della ventilazione. • Il riflesso è mediato dal vago e accoppierebbe l’aumento della gettata cardiaca all’incremento della ventilazione. • Non sempre osservato: p.e. i pazienti trapiantati cuore-polmone dimostrano una risposta ventilatoria normale durante esercizio. • Quindi, questo riflesso sembra spiegare una piccola frazione dell’aumento di ventilazione totale riscontrato durante esercizio 1. Interazioni tra meccanismi neurali centrali e periferici • Durante esercizio muscolare, molteplici processi neurali avvengono contemporaneamente nel soggetto vigile. • Nessuno meccanismo preso singolarmente è il solo responsabile dell’iperpnea da esercizio • Deve esistere una notevole integrazione tra i vari processi a feedforward e a feedback. • Tratto caratteristico della risposta ventilatoria durante esercizio è il fenomeno dell’occlusione: la somma delle risposte a due stimoli dati separatamente è maggiore della risposta ottenuta quando agiscono in contemporanea. • Area di integrazione: regione ipotalamica locomotoria. • I neuroni di questa regione ricevono input da chemocettori periferici, dai barocettori e dai recettori muscolari e sono stimolati durante la contrazione dei muscoli degli arti • Neuroni della stessa zona sono in grado di iniziare la locomozione e sono implicati nella risposta cardiovascolare. • Si pensa, quindi, che sia il central command che i riflessi indotti dall’attività muscolari coinvolgano neuroni dell’ipotalamo posteriore. L’attività di questi neuroni è infatti alterata da meccanismi riflessi. Ipotalamo posteriore • Effetti della contrazione muscolare, della stimolazione meccanica del muscolo e dell’aumento della pressione arteriosa sull’attività di un neurone dell’ipotalamo posteriore • La contrazione dei muscoli dell’arto posteriore attiva i neuroni dell’area ipotalamica che coattiva l’attività locomotoria e respiratoria Waldrop e Stremel, Am J Physiol, 1989 Interazioni tra meccanismi neurali centrali e periferici • Esercizio di moderata intensità Central Feedback command neurali periferici non respiratori • Le • regioni Feedback locomotorie muscolari dell’ipotalamo (meccanici e chimici) e del sono mesencefalo rapidi e contribuiscono sono attivate dalla all’aumento corteccia della • Esseventilazione inviano segnali all’inizio in parallelo dell’esercizio a neuroni Feedback respiratori che agiscono per del • Influenzano midollo spinale anche (N.l’ampiezza motori, n. della frenico, risposta n. allo via umorale/non umorale intercostali) stato stazionario e alle zone del midollo allungato + • sono PCOresposabili ] 2/[H muscolare che • Il feedback della non risposta è responsabile del +] • oscillazioni di PCO /[H 2 cardiorespiratoria drive ventilatorio maggiore • modulazione dai recettori di stiramento Short term potentiation • La risposta è immediata, ma giustifica solo polmonari • STP intrinseco dei neuroni MA una frazione della risposta allodel stato • Timinglentamente degli stimoli ai recettori carotidei aumenta la risposta stazionario • Pur non essendo responsabili della ventilatoria proporzione al livello Feedbackinumorale di prodotti metabolici maggior parte del drive, contribuiscono a di • attivazione [K+] agisce in fase 2 un della accoppiamanto stretto tra • E’• mantenere responsabile maggior parte Possibile responsabile di parte del lento ventilazione e metabolismo dell’incremento lento in Fase 2 (nel aumento di V’ E in fase 2 recovery, di R2) 3. Interazioni tra meccanismi neurali centrali e periferici • Esercizio di moderata intensità 1 (steady state) Fase 2R 32 1R • Continuazione Central command central command più Tutti i meccanismi Cessazione Graduale decadimento del del central già citati del command meccansimo giungono e degli a • di feedback Feedback muscolare muscolare (area vuota) regime input STP muscolari +] (areaIl piccolo STP piùbreve stimolo aumento all’ipocania [Kdi • Plateau Durante leplateau fasida2 per ipercapnia eè3dovuto i feedback transitoria origine alcalosi transitoria grigia) respiratoria stabilzzano la ventilazione al livello determinato principalmente da drive di tipo non respiratorio V’E e Vm Bibliografia • Fisiologia Medica, a cura di Conti F, seconda edizione, Edi.Ermes, Milano • Capitolo 72: Fisiologia dell’esercizio fisico: adattamenti cardiorespiratori