Lezione TD 28 Argomenti di questa lezione • Reversibilità delle trasformazioni termodinamiche • Secondo principio della termodinamica • Integrale di Clausius • Entropia e sue variazioni pag 1 Lezione TD 28 pag 2 Scopo di questa lezione: definire e quantificare la reversibilità o meno dei processi termodinamici. Chiarire alcuni risultati ottenuti la volta scorsa enunciando il secondo principio della termodinamica. Introdurre e definire il concetto di entropia. p Ciclo di Carnot. Costituito da 2 adiabatiche reversibili (un’espansione e una compressione) 2 isoterme reversibili (un’espansione e una compressione) A D B C V ηCCaarrnnoott=1− TCCDD/TAABB <1 Con due sole sorgenti, questo è l’unico ciclo che si può costruire in modo che non avvengano scambi di calore fra oggetti a T diversa. Ovvero, è l’unico ciclo reversibile che si può costruire con due sorgenti. Ha il massimo rendimento che può avere una macchina che funziona fra le temperature di quelle due sorgenti. Lezione TD 28 pag 3 Reversibilità a) Processi lenti (quasi statici=successione di stati di “quasi-equilibrio”) con p, V, T sempre definiti. In questa condizione, L=pdV. b) Processi che avvengono senza scambio termico fra corpi a T diversa. Controesempi 1) riscaldamento di un gas mediante esplosione. Non è verificato né il requisito a) né il requisito b) 2) espansione libera di un gas. Non è verificato il requisito a) 3) riscaldamento dell’acqua in una pentola sopra il fornello. Non è verificato il requisito b) A volte, si chiama impropriamente reversibile un ciclo, perché si guarda solo ad una parte del sistema, la quale ha T definita ed evolve lentamente, e non ci si occupa del fatto che la sorgente con cui tale parte scambia calore è a T diversa. P.es. la pentola sul fornello si scalda lentamente, e ciò che succede dentro la pentola dipende solo dal calore che fluisce, non dalla temperatura della fiamma. La pentola si scalda come in un processo reversibile Lezione TD 28 pag 4 Con il ciclo di Carnot abbiamo visto che la cessione di QH da una sorgente a TH, se c’è possibilità di scambio di calore con una a TC può essere accompagnato dalla produzione di lavoro L=ηQH=(1−TC/TH)QH. Ogni cessione di calore da un corpo A ad un corpo B con TB<TA è “un’occasione persa” per ottenere lavoro (p.es. con una macchina di Carnot. Proviamo a quantificare questo fatto. Per trasformazioni reversibili, definiamo dS=δQ/T allora il dS ceduto in una trasformazione reversibile è uguale a quello acquistato. Supponiamo che due corpi a T diversa si scambino calore dQ in modo quasi statico. Per ogni corpo, è come se la trasformazione fosse reversibile, per cui dSC=+dQ/TC dSH=−dQ/TH ma adesso |dSC|>|dSH| Lezione TD 28 pag 5 ∆S≥∫dQ/T (= per tr.rev.) La variazione d’entropia eguaglia l’integrale di Clausius per trasformazioni reversibili. Invece l’integrale di Clausius è inferiore alla variazione d’entropia in trasformazioni irreversibili. In un processo reversibile, la somma dei ∆S di tutto il sistema è zero, in uno irreversibile, la somma dei ∆S è positiva. Un esempio di tr.irrev. è l’espansione libera di un gas: altro esempio di “occasione sprecata”. Studiamo l’espansione libera di un gas perfetto Cosa dice il 1° principio per un’espansione libera? ∆Eint=Q−L=0−0 g.p. ∆T=0 Lezione TD 28 pag 6 Per l’espansione libera di un gas perfetto, si ha Q=0, dQ=0, integrale di Clausius = 0. Ma l’integrale di Clausius in questo caso (a causa dell’irreversibilità) è inferiore a ∆S. Quanto vale ∆S? S è una funzione di stato! Poiché sipoteva andare da A a B su un’isoterma reversibile, calcoliamo su un percorso del genere il ∆S e otteniamo: ∆S=∫dQisot-rev/T= In trasformazioni adiabatiche, dQ=0. In adiabatiche reversibili, dS=0. Quindi le adiabatiche reversibili sono isoentropiche. Lezione TD 28 pag 7 Secondo Principio della Termodinamica e sua relazione con il concetto d’entropia. Enunciati di Clausius e di Kelvin C: non si osserva che fluisca calore da una sorgente a una certa temperatura a un’altra sorgente a temperatura maggiore senza che, nel frattempo, non si verifichi qualcos’altro. K: non è possibile costruire una macchina ciclica che sia in grado di convertire (completamente) in lavoro il calore estratto da un’unica sorgente. Dimostriamo che i due enunuciati si equivalgono. Dimostrare che C⇔K, è equivalente a dimostrare che nonC⇔nonK infatti C⇒K equivale a nonK⇒nonC e C⇐K equivale a nonC⇒nonK Dimostriamo separatamente la doppia implicazioni dei negati. Lezione TD 28 nonC⇒nonK C: non si osserva che fluisca calore da una sorgente a una certa temperatura a un’altra sorgente a temperatura maggiore senza che, nel frattempo, non si verifichi qualcos’altro. K: non è possibile costruire una macchina ciclica che sia in grado di convertire (completamente) in lavoro il calore estratto da un’unica sorgente. Supponiamo che si verfichi nonC: si osserva fluire spontaneamente calore da una sorgente fredda a una calda pag 8 Lezione TD 28 nonK⇒nonC C: non si osserva che fluisca calore da una sorgente a una certa temperatura a un’altra sorgente a temperatura maggiore senza che, nel frattempo, non si verifichi qualcos’altro. K: non è possibile costruire una macchina ciclica che sia in grado di convertire (completamente) in lavoro il calore estratto da un’unica sorgente. Supponiamo che si verfichi nonK: esiste una macchina capace di convertire in lavoro meccanico il calore estratto da una (sola) sorgente pag 9 Lezione TD 28 pag 10 Differenziali e differenziali esatti (in 2D) Immaginiamo di muoverci in uno spazio bidimensionale (x,y), (per noi x e y saranno p e V). L’incremento di una quantità G si può scrivere come δG=Adx+Bdy δG si chiama differenziale Un differenziale si chiama differenziale esatto se è integrabile e cioè esiste una funzione G(x,y) di cui δG è l’incremento. In questo caso δG=Adx+Bdy=(∂G/∂x)dx+(∂G/∂y)dy Quindi A e B sono derivate di G. N.B.: Si tratta di derivate parziali: (∂G/∂x) è calcolata tenendo fermo y e viceversa. Se G è sufficientemente regolare, le derivate in croce sono uguali (teorema di Schwarz) Cioè deve essere ∂2G/∂x∂y=∂2G/∂y∂x ovvero ∂A/∂y=∂B/∂x In un semplicemente connesso (ed il piano di Clapeyron lo è), questa condizione è necessaria e sufficiente affinché δG sia un differenziale esatto (nel qual caso si scrive dG). Lezione TD 28 pag 11 Funzioni di stato Se G ha differenziale esatto, la sua variazione è l’integrale di tale differenziale. O, in alternativa, la coppia (A, B) è il gradiente di G. Conseguenza importante è che allora (A, B) è un campo conservativo e la variazione di G è indipendente dal percorso. Calore Q δQ=δU+δL=ncVδT+pδV: qui A=ncV e B=p=nRT/V è verificata la proprietà delle derivate in croce? Cioè ∂A/∂V è uguale o no a =∂B/∂T? ∂(ncV)/∂V=0 mentre ∂p/∂T=∂(nRT/V)/∂T=nR/V∫0 Q non è una funzione di stato. Entropia δS=δQrev/T=δU/T+δLrev=ncVδT/T+pδV/T=(ncV/T)δT +(p/T)δV sono uguali le derivate in croce? ∂(ncV/T)/∂V=0 (come prima !) ∂(p/T)/∂T= ? p/T=nR/V è indipendente da T : differentemente da prima, anche questa derivata è nulla ⇒ L’entropia è una funzione di stato. (per esercizio, verificare formalmente che anche l’energia interna lo è) Lezione TD 28 pag 12 L’entropia è una funzione di stato Quindi in una qualsiasi trasformazione… (che sia reversibile o che non lo sia, e, quando lo fosse, qualunque sia la curva che la rappresenta sul piano pV dunque qualsiasi significa proprio QUALSIASI!) … la variazione d’entropia dipende solo dallo stato iniziale e finale In particolare, per un gas perfetto, per calcolare la variazione d’entropia su una QUALSIASI traformazione AB si può calcolare l’integrale di Clausius su una qualsiasi trasformazione reversibile da A a B e, per un gas perfetto ∆S=∫δQ/T=∫(dU+ δLrev)/T= ∫ncV dT/T+∫(pdV)/T= =ncV∫dT/T+∫(p/T)dV= ncV∫dT/T+∫(nR/V)dV= ncVln(TB/TA)+nRln(VB/VA) In particolare In isoterme reversibili... In isobare reversibili... In isocore reversibili... In adiabatiche reversibili…