Prof.ssa Cristina Galizia www.arringo.wordpress.com COME FARE LA PARAFRASI DI UN TESTO LETTERARIO: percorso guidato Sappiamo che il testo poetico si differenzia da quello in prosa per diversi aspetti, per esempio: • • • le parole hanno un ordine diverso: spesso ci sono inversioni, ovvero il soggetto segue il verbo o è molto lontano da esso. Questo perché, in questo modo, il testo poetico riesce a sottolineare alcuni concetti rispetto ad altri o ad aumentare la capacità evocativa, immaginativa delle parole; le parole vengono usate non nel loro senso denotativo (ovvero il significato primo, immediato), ma nel significato connotativo (ovvero il significato secondo, figurato); le parole appartengono ad un registro particolare, o arcaico (antico) o lirico (tipico dei componimenti che parlano di sentimenti). Tutto questo fa sì che la poesia, per essere compresa, abbia bisogno di essere riscritta “in altre parole”, più vicine al nostro linguaggio, sia per le parole usate, sia per il loro ordine nella frase. PARAFRASI, infatti, vuol dire, DIRE IN ALTRE PAROLE, DIRE CON PAROLE SIMILI. Facciamo degli esempi: INVERSIONI_ESEMPI "…Sempre caro mi fu quest'ermo colle…" (Leopardi, Infinito, v.1) RICOSTRUZIONE E PARAFRASI: SPIEGAZIONE Partendo dal verbo “fu”, capiamo che il predicato della frase è “fu caro” e che “questo ermo colle” è il soggetto con attributi. Mettendo, dunque, nell’ordine normale della prosa SOGGETTO-PREDICATO-COMPLEMENTO, possiamo ricostruire la frase così: “Questo ermo colle mi fu sempre caro”. A questo punto possiamo parafrasare, cioè spiegare con parole simili, parole dell’italiano attuale che possono tradurre, essere simili a quelle del poeta ottocentesco. Infatti, notiamo l’aggettivo “ermo”, che oggi non si usa più e che significava ‘solitario’. La parafrasi sarà: “ Mi scosse, e mi corse le vene il ribrezzo”. (G. Pascoli, Il brivido, vv. 1-6) “Questo colle solitario mi è sempre stato caro”. Sempre partendo dal verbo, regola fondamentale, ci chiediamo chi sia il soggetto di scosse e corse e deduciamo che ribrezzo è soggetto. Ricostruiamo la frase nel normale ordine: “Il ribrezzo mi scosse e mi corse le vene”. A questo punto, parafrasiamo in italiano corrente, sistemando, ad esempio, la preposizione che segue il verbo correre (reggenza): “Il disgusto mi turbò e mi corse nelle vene”. Prof.ssa Cristina Galizia www.arringo.wordpress.com ORA TOCCA A TE La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator (Dante, Inferno XXXIII, vv. 1-2) Quale è il predicato?................... Chi è il soggetto?................................... Ricostruisci nell’ordine della prosa: ……………………………………………………………………………….. Sapendo che fiero è un aggettivo e vuol dire feroce e che la scena ha quasi del cannibalismo, parafrasa: …Cercavano il miglio gli uccelli (Quasimodo, Antico Inverno, vv. 5-6) Dolce e chiara è la notte e senza vento (Leopardi, La sera del dì di festa) ………………………………………………………………………………… Quale è il predicato?.......................... Chi è il soggetto?............................ Ricostruisci l’ordine delle parole: …………………………………………………………………………………….. Parafrasa…………………………………………………………………….. Quale è il predicato?....................... Chi è il soggetto?.................................... Ricostruisci la frase: ………………………………………………………………………………….. Parafrasa…………………………………………………………………….. Ora vediamo degli esempi di linguaggio connotativo, figurato, da parafrasare. METAFORE_ESEMPI Oh giorni orrendi in così verde etate! (Leopardi, La sera del dì di festa) Tu fior de la mia pianta percossa e inaridita, tu de l’inutil vita estremo unico fior,… (G. Carducci, Pianto antico, 9-12) PARAFRASI_SPIEGAZIONE La poesia di Leopardi parla della giovinezza e, in questi versi, facilmente si capisce che la verde etade non è, denotativamente, un’età verde, ma l’età della gioventù, dove verde suggerisce anche le idee seconde della freschezza, della fioritura alla vita. Verde etade è, dunque, una metafora. Nella parafrasi cercheremo di rendere l’idea che essa suggerisce: Parafrasi: Oh giorni orrendi in un’età così giovane, fresca, piena di speranze. Carducci dedica questa poesia al figlioletto appena scomparso. Chiamandolo fior de la mia pianta, sta compiendo, evidentemente, una metafora: come il fiore nasce dalla pianta, così il figlio dal padre. Associando il figlio al fiore, il poeta evoca anche altre idee seconde: come il fiore è la realizzazione della pianta, il mezzo che le permette di dare frutto, così il figlio è ciò che Prof.ssa Cristina Galizia www.arringo.wordpress.com realizza un uomo, ciò che gli permette di generare altra vita. Il poeta, che ha perso il figlio, si definisce, sempre con una metafora, pianta percossa e inaridita, cioè scossa e senza frutto. Parafrasando, cerchiamo di rendere, laddove possibile, sia la metafora, sia le idee seconde. Parafrasi: “Tu figlio, fiore della mia vita distrutta e inaridita, tu ultimo e unico fiore della mia vita inutile. ORA TOCCA A TE Si devono aprire le stelle nel cielo sì tenero e vivo. (G. Pascoli, La mia sera) La poesia di Pascoli parla della sera che si avvia a diventare notte. Cosa vorrà dire secondo te aprire stelle? ………………………………………………………………………….. E cosa cielo sì tenero e vivo? ………………………………………………………………………….. Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade (G. Ungaretti, Natale) Parafrasa:……………………………………………………………. …………………………………………………………………………….. Ungaretti scrive questa poesia durante la prima guerra mondiale, in una tregua che gli consentì di tornare momentaneamente a casa. La poesia parla della stanchezza interiore che gli ha dato la guerra: non ha voglia alcuna di gioire e festeggiare. Cosa vuol dire secondo te gomitolo di strade?................................................................ Quali idee seconde suggerisce?........................... …………………………………………………………………………… Parafrasa:…………………………………………………………… …………………………………………………………………………… Piove senza rumore sul prato del mare. (C. Pavese, Tolleranza) Cosa vuol dire secondo te prato di mare?............................................................... Quali idee seconde suggerisce?.......................... ………………………………………………………………………… Parafrasa: ……………………………………………………….. ………………………………………………………………………….. Prof.ssa Cristina Galizia www.arringo.wordpress.com Per quanto riguarda il lessico particolare della poesia (antico o lirico), in caso di difficoltà, occorre ricorrere alle note degli studiosi e dei critici letterari. PROVA COMPLESSIVA Ora prova ad applicare quanto hai imparato finora in un piccolo testo poetico a te non noto: Passaggio notturno (Vincenzo Cardarelli) Giace lassù la mia infanzia. Lassù in quella collina ch'io riveggo di notte, passando in ferrovia, segnata di vive luci. Odor di stoppie bruciate m'investe alla stazione. Antico e sparso odore simile a molte voci che mi chiamino. Ma il treno fugge. Io vo non so dove. M'è compagno un amico che non si desta neppure. Nessuno pensa o immagina che cosa sia per me questa materna terra ch'io sorvolo come un ignoto, come un traditore. ----------------riveggo= rivedo stoppie= resti del grano dopo la mietitura Io vo= io vado