Lezione 1.3_2016 - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale

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Corso di Laurea triennale in
Sociologia
CORSO
Sociologia dell’ambiente e del territorio
Prof. Matteo Colleoni
Milano, 2 febbraio 2016
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Principali approcci dell’analisi socio-spaziale
A) Ambienti, territori e luoghi
B) Mobilità
C) Confini
Mobilità
Fattore iniziale: trasformazione dell’energia termica in meccanica (macchina a vapore 1769,
motore a scoppio, elettrico e a reazione) e nascita dei traporti a motore (non più a forza
animale)
Rivoluzione mobiletica (Pollini e Scidà «Sociologia delle migrazioni e della società
multietnica», 2002), libertà dalla frizione spaziale e cambiamento dei modi di vita
Visione estrema: superamento del principio di localizzazione di persone e attività, scomparsa
della società e sua sostituzione con insieme di individui in movimento privi di riferimenti
territoriali
Critica: perdurare delle forme spaziali poiché:
a) Ogni spostamento ha un costo (monetario, temporale e ambientale)
b) Gli spostamenti rinviano a modi diversi fortemente associati a variabili spaziali
c) La mobilità è un fatto sociale totale che coinvolge aspetti ecologici, organizzativi e
culturali
Principali approcci dell’analisi socio-spaziale
Aspetti fenomenologici
1) Aumento del possesso e dell’uso dell’automobile (opportunità di spostamento individuale,
strumento di declinazione del principio di libertà e emancipazione, domanda anelastica
rispetto al prezzo)
2) Differenze nazionali e importanza di fattori culturali (Italia e Usa) e connessi alla
morfologia urbana (sprawl)
3) Dalla fine degli anni cinquanta ad oggi la mobilità delle persone è aumentata di 10 volte
(indicatore: milioni di passeggeri per chilometro), in particolare su mezzo privato (anche se a
partire dagli inizi del 2000 la tendenza è costante)
4) Aumento simile della mobilità delle merci, in particolare su strada (a discapito del
trasporto su ferro e acqua)
5) Particolarità italiana: mobilità più alta in Europa (passeggeri per km); più elevata quantità
pro capite di mobilità motorizzata, mezzi di trasporto=82% della domanda di mobilità; ultimi
10 anni aumento del 15% della mobilità complessiva e stabilità negli ultimi anni; crescita
sostenuta del trasporto su moto (e bassa incidenza della mobilità ciclistica)
Principali approcci dell’analisi socio-spaziale
Aspetti fenomenologici
6) Aumento della mobilità di persone, beni ma anche di informazioni (autoalimentazione
degli spostamenti materiali e immateriali, Urry «Sociology beyond Society. Mobilities for the
Twenty First Century», 2000). Riferimenti al tema della globalizzazione
7) Esito della combinazione di fattori riguardanti il mondo dei trasporti, i principi di libertà e
democrazia, le trasformazioni delle tecnologie della comunicazione e le scelte politiche e
tecnologiche
8) Tracce di resistenza alla mobilità: Cina (informazioni e libertà delle persone), Paesi ricchi
(non accoglienza di soggetti con basso profilo professionale)
Principali approcci dell’analisi socio-spaziale
Tipologia di mobilità (Kaufmann «Mobilité et Motilité. De l’intention à l’action», 2004)
1) SPOSTAMENTI
INTERNI AL BACINO DI
VITA
2) SPOSTAMENTI
ESTERNI AL BACINO DI
VITA
A) TEMPORALITA’ CORTA
B) TEMPORALITA’ LUNGA
Mobilità quotidiana
(sistematica e non
sistematica)
Mobilità residenziale
Viaggio
(escursionismo, turismo,
viaggi per motivi
eccezionali)
Migrazione
Rispetto al grado di attaccamento al territorio si distingue tra
A=reversibilità, B=irreversibilità
Vi sono tuttavia forma ibride, di mobilità ricorsiva, tipica delle poligamie da luogo (Beck 1997) per es.
Doppia residenza, transnazionalismo (Vertovec 1999) , turismo esistenziale, mobile workers… (Weichart)
I quattro tipi di m. hanno legami causali, sussidiari, complementari e sostitutivi
Principali approcci dell’analisi socio-spaziale
A) Mobilità quotidiana
Rappresenta la quota prioritaria della mobilità ed è in costante crescita nel corso del tempo
- aumenta il numero di persone mobile (dal 76% al 90% tra il censimento 1991 e 2011)
- aumenta il tempo dedicato alla mobilità (da 57’ a 1:20’)
- aumenta la mobilità in generale, coinvolgendo categorie sociali un tempo più statiche e
anche i piccoli centri abitata
- aumenta la segmentazione temporale della mobilità (Colleoni «La ricerca sociale sulla
mobilità urbana, 2008)
La quota di mobilità quotidiana dedicata a raggiungere il luogo di lavoro e studio è detta
pendolarismo (commuting). Si tratta di una mobilità regolare (a livello temporale) e,
solitamente, a tragitto fisso che connette i generatori (abitazioni) e gli attrattori (luoghi di
lavoro ma anche centri di servizi) di mobilità (slide dati e effetti pendolarismo, sl. 31, 32,
33).
Motivi dell’aumento della mobilità quotidiana:
1) separazione tra il luogo di abitazione e di lavoro
2) inserimento delle donne nel mercato del lavoro (e relativo problema della conciliazione)
3) proliferazione e dispersione territoriale delle unità produttive (sistema just in time)
4) sub-urbanizzazione e peri-urbanizzazione (generazioni di metropoli e popolazioni
metropolitane, Martinotti «Metropoli. La nuova morfologia sociale della città », 1993)
5) aumento del tempo libero e dispersione territoriale dei luoghi di divertimento
Principali approcci dell’analisi socio-spaziale
Se tutto ciò ha comportato il superamento delle prevalenza del modello centripeto (nello
spazio) e ritmico (nel tempo) della mobilità non ha però fatto venir meno il ruolo attrattore
delle città (concentrazione dei luoghi ad elevata attrattività)
Mobilità quindi che ha cambiato forma: più consistente (numero di persone mobili),
frequente (nel tempo), differenziata (nelle finalità) e diffusa (nella direzione)
Tutto ciò è stata la causa e, nel contempo, il prodotto dell’aumento di importanza assunto
dall’automobile (automobilità, Urry «Mobilities», 2007; Viale «Vita e morte
dell’automobile», 2007) e delle relative conseguenze in termini di aumento dei tempi di
percorrenza dei luoghi e dell’emissione di inquinanti
Principali approcci dell’analisi socio-spaziale
Mobilità, motilità e reversibilità
La mobilità crescente ha dato origine a posizioni contrapposte in tema di relazione tra società
e territorio:
a) de-territorializzazione (passaggio a sistemi reticolari connotati da fluidità spaziale)
b) aumento della concentrazione spaziale delle relazioni (Boden e Molotch «The
Compulsion to Proximity», 2004), della popolazione e della produzione
Dal punto di vista delle relazioni tale contrapposizione si riflette nelle teorie sulla relazione
tra:
- mobilità e aumento dell’anonimato;
- mobilità e possibilità di sviluppare incontri (Urry «Social Networks. Travel and Talk»,
2003)
Secondo alcuni autori (Baumann «Liquid Modernity», 2000) la mobilità è oggi un concetto chiave
per analizzare società nelle quali le strutture sociali hanno lasciato il posto a fluidità caratterizzate
dalla dicotomia tra accessibilità e non accessibilità e tra inclusi e esclusi.
Principali approcci dell’analisi socio-spaziale
Per altri invece la mobilità crea o si sovrappone a differenze sociali preesistenti (Urry)
Il sociologo svizzero Kaufmann («Mobilité et Motilité. De l’intention à l’action», 2004)
contribuisce al dibattito proponendo l’uso del termine motilità al fine di tenere assieme tre aspetti:
-
infrastrutture
accessibilità alle infrastrutture
competenze e rappresentazioni
Quindi motilità come «insieme di aspetti strutturali e soggettivi che permettono ad una persona di
padroneggiare la mobilità di un’area». O anche motilità come potenziale di mobilità (e di
conseguenza di accesso e interazione) o come capitale di mobilità (insieme di risorse)
Principali approcci dell’analisi socio-spaziale
Relazioni
(reciprocità)
Motilità
(capitale di
mobilità)
Deboli
Forti
Alta
Spazi indefiniti
Spazi centrali
Bassa
Spazi
dell’isolamento
Spazi della
segregazione
Incrociando la variabile intensità di relazioni con quella relativa alla motilità è possibile
prospettare la seguente tipologia dove:
a)
b)
c)
d)
spazi indefiniti: de-territorializzazione (non luoghi, anonimato urbano, spaesamento)
spazi centrali: spazi carichi di simboli e di riferimento (casa, piazza, chiesa…)
spazi dell’isolamento: luogo del degrado
spazi della segregazione: slums, ghetti, enclave (mobilità breve in spazi omogenei)
Importanza non solo in sé di muoversi ma delle mappe mentali e dello spazio di azione ( o di
attività)
Principali approcci dell’analisi socio-spaziale
Gli esiti dell’attaccamento al territorio (Kaufmann «Réseaux sociaux, mobilités spatiales et
inégalités de genre», 2009):
a) Reversibilità: nonostante la mobilità rimane forte l’attaccamento al territorio
b) Irreversibilità: la mobilità è causa di distacco dal luogo di origine e di investimento affettivo in
quello di destinazione (esempi: assimilazione migratoria, turismo esistenziale…)
c) Ricorsività: legame con diversi territori (poligamia da luogo di Beck 1997, es. doppia
residenza, transnazionalismo, multilocalismo…)
Le istituzioni della mobilità
Desiderio individuale di muoversi e libertà di commercio del sistema economico sarebbero non
esauditi in mancanza di un sistema di trasporti. Esso gestisce la struttura e dinamica della domanda
e dell’offerta di mobilita. Si articola in almeno quattro comparti:
1- produzione (energia, industria dei mezzi e dei manufatti…)
2- infrastutture (strade, stazioni…)
3- modalità [terra (strada - piedi, mezzo privato e mezzo pubblico - e ferro) mare e corsi d’acqua e
aria]
4- politiche (territoriali, regolative – fiscali e normative - , persuasive, innovative)
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