PROPOSTA TEMA DI STUDIO: LE CURE PALLIATIVE E LA RETE PSICO-SOCIALE DI ASSISTENZA AL LUTTO
NOME DEL PROGETTO: PERDITA, BUIO, NERO, RI-COLORA LA TUA VITA
INTRODUZIONE
Le cure palliative sono state definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come… “un approccio
che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le
problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per
mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di
natura fisica, psicofisica e spirituale”.
La sfida delle cure palliative è quella di determinare un cambiamento culturale, il riconoscimento di una
medicina che non si accanisca contro la malattia ma consideri il paziente nella sua globalità.
In questa nuova visione, la morte viene considerata un evento “naturale” (Seymour, 1999) ineluttabile in un
malato terminale e inguaribile, come un processo che, se compreso, è in grado di arricchire sia il morente,
sia le persone che lo circondano, generando e rigenerando relazioni.
La nostra cultura si trova in difficoltà nel dare una risposta alla morte e alla sofferenza che l’accompagna. Il
lutto è stato relegato nell’interiorità di ciascuno, e la sua dimensione collettiva è venuta meno; esso è
infatti spesso accompagnato dall’isolamento, dalla solitudine, dalla depressione, proprio perché la tristezza
non ha diritto di cittadinanza.
Considerato malattia o disagio psichico, è pensato come una competenza medica o psicologica. Tale
panorama influenza le forme del lutto e le modalità dei cittadini di far fronte alle perdite.
C’è chi riesce a gestire questo percorso con le proprie forze, chi rimane smarrito e senza conforto, chi cerca
l’aiuto farmacologico, chi ricorre ad uno psicologo e chi cerca di trovare conforto attraverso la
condivisione della sofferenza con altre persone provate da dolori analoghi. La presenza di gruppi di
sostegno reciproco per l’elaborazione del lutto è una risorsa sociale importantissima, di cui c’è grande
bisogno.
La consapevolezza della necessità di porre attenzione alla sofferenza e al disagio delle persone in lutto si è
affacciata infatti da poco alla realtà dell’auto- mutuo- aiuto quando, un diverso atteggiamento rispetto al
processo del morire ed una crescente diffusione delle cure palliative, ha promosso l’affiorare di una nuova
sensibilità verso coloro che accompagnano il familiare nel percorso di malattia e di fine vita e
successivamente soffrono il lutto per la perdita.
L’AUTO MUTUO AIUTO (AMA): UN INTEGRATORE IMPORTANTE NELLA RETE DI ASSISTENZA AL LUTTO
Nella realtà italiana i gruppi di auto-mutuo aiuto, maggiormente numerosi nel nord d’Italia, sono
generalmente nati all’interno di associazioni di volontariato già operanti e talvolta in collegamento con i
servizi pubblici.
Nella maggioranza dei casi sono promossi e portati avanti per l’iniziativa di operatori del privato sociale e
più raramente del pubblico e per iniziativa di persone colpite dal lutto.
I gruppi AMA possono definirsi come: “strutture di piccolo gruppo, a base volontaria, finalizzate al mutuo
aiuto ed al raggiungimento di particolari scopi.”
I Gruppi di Auto Mutuo Aiuto si svolgono secondo il seguente principio: “Tu solo ce la puoi fare, ma non ce
la puoi fare da solo”: l’Auto Mutuo Aiuto, infatti, si basa sull’idea della mutualità, dello scambio reciproco di
aiuto, dell’impegnarsi per se stessi e per l’altro, di un sostegno reciproco attivato fra persone che vivono
una stessa situazione di vita.
L’AMA si propone come una modalità attraverso la quale ci si accompagna nel cammino di ricostruzione di
quello che per la maggior parte delle persone in lutto è una nuova vita.
E’ importante e necessario creare un ponte tra i servizi pubblici e l’auto-mutuo aiuto, una forma di
collegamento, rispettoso delle proprie e altrui diversità e competenze, capace di completarsi e integrarsi a
vicenda per rispondere alle necessità e ai bisogni dei cittadini (Crozzoli).
GLI OBIETTIVI della proposta progettuale sono:
1) Divulgare la “mission” delle cure palliative sulla qualità di vita del malato, attraverso l’attenzione a
tutti quegli aspetti che sono trasversali alla patologia e che riguardano la sfera emozionale,
psicologica, culturale, sociale.
Importante per raggiungere tale scopo, la sensibilizzazione degli enti governativi per trovare le
giuste risposte alle tante criticità e problematiche ancora irrisolte.
2) Promuovere la creazione di una rete di sostegno psico-sociale che funga da supporto al malato e
alla famiglia durante il doloroso percorso di malattia e continui, in seguito alla morte della persona,
accompagnando i familiari nell’elaborazione del lutto.
3) Promuovere la cultura dei gruppi di Auto Mutuo Aiuto per l’elaborazione del lutto che danno un
tempo ed un luogo al dolore, un contenitore in cui persone accomunate dal dolore per una perdita
possono affrontare il lutto, confrontarsi, ri-elaborare la propria esperienza ed evolvere insieme.
Angela Benigni,
Marilena Marra,
Lions Club Larino