Parte XV Malattie reumatiche dell’infanzia (malattie del tessuto connettivo, malattie del collageno) ■ Capitolo 152 ■ Valutazione di una sospetta malattia reumatica Michael L. Miller Le malattie reumatiche sono provocate da processi autoimmunitari che causano infiammazioni di organi bersaglio. Poiché possono esserne interessati parecchi organi diversi, per le malattie reumatiche si devono prendere in considerazione numerosi sintomi. Raramente i bambini presentano sindromi sovrapposte con manifestazioni che potrebbero far pensare a più di una malattia reumatica. Il termine connettivite mista viene a volte usato per descrivere una sindrome sovrapposta specialmente tra pazienti adulti di sesso femminile e caratterizzata da febbre, fenomeno di Raynaud, eruzione cutanea, artrite e miosite. I bambini possono essere anche affetti da una malattia non differenziata del tessuto connettivo i cui sintomi suggeriscono una specifica malattia reumatica, ma non soddisfano i relativi criteri diagnostici. Poiché non sono disponibili test diagnostici specifici, è importante escludere malattie non reumatiche aventi sintomi simili. Dopo avere escluso con scrupolo cause non reumatiche, si può prendere in considerazione un trattamento per la sospetta malattia reumatica a seconda del rischio di morbilità che si può correre qualora non si somministri una terapia adeguata. Dopo avere escluso eziologie maligne e infettive, un bambino affetto da pleuropericardite e da anemia Coombs-positiva ma con anticorpi antinucleari negativi (ANA, Antinuclear Antibodies) può essere idoneo a ricevere un trattamento con corticosteroidi. Non sempre è possibile una diagnosi precoce di malattia reumatica perché, seppur raramente, le manifestazioni diagnostiche specifiche possono impiegare mesi o addirittura anni prima di svilupparsi dopo i sintomi di esordio. In questi casi è necessario ricorrere a ripetute valutazioni cliniche e alla revisione delle diagnosi differenziali. Un bambino che risponda ai criteri diagnostici dell’artrite reumatoide giovanile (ARG) dopo parecchi anni potrebbe sviluppare anemia, diarrea e presentare reperti bioptici dell’intestino tenue più compatibili con una malattia infiammatoria intestinale. Alcuni pazienti affetti da ARG, specialmente quelli con alti titoli di ANA, possono sviluppare il lupus eritematoso sistemico (LES) dopo anni dall’esordio. Un bambino con artrite poliarticolare che manifesti in seguito una debolezza eccessiva non compatibile con un quadro di sinovite potrebbe essere affetto da una miosite infiammatoria quale la dermatomiosite giovanile. EZIOLOGIA E PATOGENESI. Le malattie reumatiche sono caratterizzate da risposte autoimmuni. Il sistema immunitario solitamente reagisce nei confronti di virus, batteri e altre molecole estranee all’organismo, ma non a molecole del sé (self). Questa tolleranza verso il sé si perde nelle malattie reumatiche. Due 152-168ANA.indd 1025 possibili spiegazioni per l’autoreattività, che non si escludono l’una con l’altra, sono (1) la similarità tra le molecole facenti parti del sé e quelle estranee che vengono riconosciute dalle cellule immunitarie, specialmente i linfociti T, e (2) infezioni, virali o di altro tipo, che stimolano, esagerano o prolungano risposte immunitarie altrimenti autolimitate. Alcuni fattori genetici, quali i particolari alleli del sistema HLA, possono influenzare la predisposizione all’insorgenza di malattie, mentre altri fattori, quali quelli che influenzano i livelli basali di attività immunitarie, possono influire sulla gravità della malattia. Parecchie malattie reumatiche sono caratterizzate da una serie di eventi molecolari e cellulari anomali. I linfociti T riconoscono i virus e altri antigeni estranei localizzati sulle superfici delle cellule presentanti l’antigene nel contesto della molecola HLA. Vengono rilasciati segnali molecolari che attivano altre cellule come i macrofagi che producono citochine infiammatorie, compresi il fattore di necrosi tumorale (TNF-, Tumor Necrosis Factor ), l’interleuchina 1 (IL-1) e l’interleuchina 6 (IL-6). Queste citochine causano un danno tissutale per mezzo di effetti diretti e richiamano ulteriori cellule infiammatorie nel sito coinvolto. Un ulteriore danno tissutale è a volte mediato dai linfociti B che sono attivati dalle cellule T-helper per produrre anticorpi in eccesso, compresi gli autoanticorpi che si legano agli autoantigeni. Le cellule normali negli organi bersaglio possono essere distrutte anche per citolisi mediata dal complemento, da effetti diretti o indiretti del TNF- oppure da effetti dei linfociti T citolitici o delle cellule natural killer. La risposta autoimmunitaria può influire sulla funzionalità di molti organi. Per esempio, l’IL-6 e altre citochine si legano ai recettori neuronali nel sistema nervoso centrale causando un rialzo febbrile e possono inoltre interferire con l’attività osteoblastica e portare all’osteopenia. A loro volta, molecole prodotte esternamente al sistema immunitario possono influire sulle risposte immunitarie. Durante una normale risposta immunitaria, le citochine inducono le vie neuroendocrine a produrre il cortisolo che sopprime l’immunità umorale e cellulare. È possibile che difetti in queste vie nervose amplifichino le risposte autoimmunitarie. L’accresciuta incidenza di alcune malattie reumatiche in soggetti di sesso femminile potrebbe essere attribuibile alla caratteristica propria degli ormoni sessuali femminili volta ad aumentare le risposte immunitarie cellulari. MANIFESTAZIONI CLINICHE. Un’anamnesi completa è importante per consentire la diagnosi differenziale tra patologie reumatiche e altre malattie. I genitori di bambini affetti da fobie scolastiche spesso sono in ansia per il ritorno a scuola dei loro figli, mentre i genitori dei bambini affetti da malattie reumatiche sono decisamente più in ansia per le loro assenze scolastiche, e ciò costituisce un ulteriore elemento di distinzione. Alcuni sintomi e manifestazioni classici, sebbene non specifici, suggeriscono la presenza di una malattia reumatica piuttosto che di un altro tipo (Tab. 152-1). Nei bambini con ARG, oppure 23-09-2008 12:34:05 1026 ■ PARTE XV ■ Malattie reumatiche dell’infanzia (malattie del tessuto connettivo, malattie del collageno) TABELLA 152-1. Sintomi indicativi di malattie reumatiche SINTOMO Febbre Artralgia Debolezza Rash malare Dolore toracico Dolore alla schiena MALATTIE REUMATICHE Artrite reumatoide giovanile sistemica Artrite reumatoide giovanile, lupus eritematoso sistemico, febbre reumatica, dermatomiosite giovanile, sclerodermia Dermatomiosite giovanile Lupus eritematoso sistemico Artrite reumatoide giovanile, lupus eritematoso sistemico (associato a pericardite o costocondrite) Artrite reumatoide giovanile, spondiloartropatia con artrite reattiva postinfettiva, viene segnalata rigidità mattutina. Eruzioni facciali in bambini con patologie a carico delle articolazioni o debolezza muscolare suggeriscono la presenza di lupus eritematoso sistemico o di dermatomiosite. Il fenomeno di Raynaud potrebbe essere una malattia a sé, oppure una manifestazione di esordio di bambini affetti da sclerodermia, lupus e sindromi reumatiche sovrapposte. La debolezza può risultare da distrofie muscolari, miosite virale e miopatie infiammatorie, la più comune delle quali è la dermatomiosite giovanile. L’artrite monoarticolare in prossimità della sede del trauma potrebbe indicare un’affezione non reumatica quale l’emartro, la rottura del menisco oppure l’osteocondrite. Una deambulazione anomala si associa a molte patologie ortopediche, quali la malattia di Legg-Calvé-Perthes e l’ARG. L’incapacità di camminare necessita dell’immediata attenzione per escludere patologie quali una neuropatia, l’osteomielite o un tumore maligno. Viaggi all’estero, enteriti in membri della stessa famiglia o esposizione a rettili domestici sono tutti fattori che possono causare un’artrite reattiva dopo, appunto, un’infezione enterica. L’esposizione alle zecche aumenta la possibilità di artrite di Lyme. I rialzi febbrili sono comuni nei bambini affetti da malattie reumatiche e picchi febbrili che ritornano alla temperatura basale o al di sotto di questa sono tipici dell’ARG sistemica. La febbre non è specifica delle malattie reumatiche ed è necessario pertanto eseguire una valutazione per possibili infezioni o per tumori maligni. Se la febbre persiste nonostante una prima valutazione normale, si dovrebbero prendere in considerazione le sindromi febbrili periodiche autoinfiammatorie. Le sindromi febbrili periodiche presentano caratteristiche che si distinguono da quelle tipiche delle malattie reumatiche autoimmuni (vedi Capitolo 162). Queste sindromi autoinfiammatorie, spesso, sono associate a mutazione di un gene che codifica per molecole prodotte da cellule immunitarie più primitive (macrofagi) che solitamente regolano l’infiammazione. Spesso le malattie reumatiche sono associate ad alcuni alleli HLA multipli e ad altri alleli genetici che portano a un’attività autoimmune da parte dei linfociti T e B. ESAME OBIETTIVO. L’esame obiettivo consente di identificare gli organi coinvolti. Poiché le malattie reumatiche necessitano di un certo periodo di tempo per la loro evoluzione, è importante ripetere le indagini al fine di rilevare nuove manifestazioni. L’aspetto generale può suggerire determinate diagnosi. Uno stato depresso o ansioso può far ipotizzare una malattia psichiatrica. Il rilievo di movimenti anomali durante l’esame obiettivo potrebbe derivare da miopatia, da malattia del sistema nervoso centrale o da anomalie scheletriche. Il calo ponderale o il rallentamento della velocità di crescita potrebbero essere sintomi di malnutrizione causata da una malattia infiammatoria intestinale. Nelle malattie reumatiche, reperti apparentemente isolati potrebbero rivelarsi indizi importanti per definire il coinvolgimento di un organo bersaglio. Un rumore di sfregamento pericardico in ortopnea potrebbe essere avvertito nella pericardite causata dal lupus o da ARG sistemica. Nella malattia di Behçet e nel lupus si rilevano lesioni persistenti della mucosa orale (vedi Capitolo 312). Il coinvolgimento di altre mucose, quali tumefazione della lingua o delle labbra, suggeriscono la possibilità di diagnosi 152-168ANA.indd 1026 ALCUNE POSSIBILI MALATTIE NON REUMATICHE AVENTI SINTOMI SIMILI Tumori maligni, infezioni, malattia infiammatoria intestinale, sindromi febbrili periodiche Ipotiroidismo, trauma, artrite reattiva, endocardite, altre infezioni Distrofie muscolari, altre miopatie Dermatite fotosensibile, quinta malattia Costocondrite (isolata), frattura costale, pericardite virale Microfrattura vertebrale, discite, tumore intraspinale, spondilolisi, spondilolistesi di malattia di Kawasaki, di sindrome di Stevens-Johnson e di scarlattina. L’iperemia congiuntivale potrebbe essere dovuta a episclerite da lupus, a infiammazione congiuntivale della malattia di Kawasaki oppure a uveite. L’uveite in bambini con ARG è un’indicazione a eseguire l’esame con lampada a fessura. Sebbene la presenza di disturbi articolatori persistenti lasci ipotizzare la presenza di ARG, anche altre malattie reumatiche, compresi il lupus e la dermatomiosite, possono presentarsi con artrite. Tutti i bambini con sintomi articolari dovrebbero essere interrogati circa la presenza di debolezza muscolare che caratterizza la dermatomiosite e la connettivite mista. L’esame delle articolazioni può rilevare la presenza di artrite che può essere infettiva, reumatica o post-traumatica. La presenza di artrite risulta evidente sia dal gonfiore delle articolazioni sia dalla combinazione di dolore e limitazione nei movimenti. L’artralgia, intesa come un dolore articolare avvertito con qualsiasi movimento, viene riscontrata in condizioni posttraumatiche, artralgia psicogena, malattie da immunocomplessi, oppure in malattie reumatiche nelle loro prime fasi che non possono essere ancora diagnosticate specificatamente. L’esame neurologico è in grado di identificare deficit focali derivanti da lesioni intracraniche o intraspinali oltre a debolezza muscolare. Il dolore avvertibile alla palpazione delle ossa lunghe o delle coste non è indicativo di per sé di malattie reumatiche, ma di possibile leucemia o neuroblastoma. I dolori di crescita sono comuni nei bambini tra i 4 e gli 8 anni, solitamente sono bilaterali e interessano la parte anteriore della coscia o il polpaccio o l’area poplitea e sono di natura intermittente. I bambini con dolori di crescita risultano peraltro normali all’esame obiettivo e ai test di laboratorio. L’eritema nodoso, eruzione cutanea caratterizzata da noduli eritematosi pretibiali dolenti, localizzati nel derma profondo e nel tessuto sottocutaneo (Fig. 152-1), è una reazione di ipersensibilità causata da alcune infezioni, da malattie infiammatorie o dall’assunzione di farmaci (vedi Capitolo 659). I reperti dell’eritema nodoso devono far pensare ad altre cause di fondo. Comuni cause infettive scatenanti comprendono la faringite da streptococco di gruppo A, la tubercolosi, l’infezione da Yersinia, l’istoplasmosi e la coccidioidomicosi. L’eritema nodoso, a volte, è la prima manifestazione di una malattia infiammatoria intestinale, sarcoidosi e spondiloartropatia. A volte può manifestarsi dopo esposizione a sulfamidici, fenitoina o contraccettivi orali. Le lesioni passano dal colore eritematoso al bluastro, a volte sono piane e nei casi gravi possono essere localizzate lungo l’intero arto inferiore, ma raramente coinvolgono i piedi o gli arti superiori. Nell’arco di parecchie settimane possono svilupparsi molti nuovi noduli. L’eritema nodoso, a volte, è accompagnato da febbre e deve essere distinto da cellulite, punture di insetti, tromboflebite e micosi. Si risolve grazie a un efficace trattamento della sua eziologia. Un trattamento di sostegno per i dolori più forti comprende il riposo a letto, il tenere le gambe sollevate e l’impiego di analgesici. REPERTI DI LABORATORIO. La velocità di eritrosedimentazione (VES) e la proteina C reattiva sono utili per indagare circa la presenza di malattie infettive e reumatiche. Un valore di VES normale non esclude peraltro una malattia reumatica. Le infe- 23-09-2008 12:34:05 Capitolo 152 ■ Valutazione di una sospetta malattia reumatica ■ 1027 TABELLA 152-2. Anticorpi antinucleari specifici e malattie associate ANTIGENE MALATTIA Istone Lupus farmacoindotto Ribonucleoproteina Connettivite mista Pm-Sc1 Sclerodermatomiosite Sc1 Sclerodermia Sm Lupus eritematoso sistemico Ro/SSA Sindrome di Sjögren, blocco cardiaco congenito, eritema anulare La/SSB Sindrome di Sjögren Il test degli anticorpi antinucleari (ANA) è un test di screening e non determina verso quale dei vari antigeni nucleari, conosciuti e non, si diriga l’anticorpo antinucleare stesso. Valori di ANA elevati aspecifici possono essere rilevati in bambini sani, solitamente con titolo basso, e in persone affette da diverse malattie reumatiche e non. Questi pattern specifici ANA sono di solito associati alle rispettive malattie e a volte si riscontrano anche in pazienti senza manifestazioni cliniche indicative o diagnostiche. Figura 152-1. Noduli eritematosi e placche di eritema nodoso sono presenti al di sopra di entrambe le creste tibiali. La cute sovrastante le lesioni è arrossata, liscia e lucida. Di solito i noduli si presentano dolenti. L’eritema nodoso è ritenuto una reazione di ipersensibilità e si associa a una gamma di malattie tra le quali sarcoidosi, colite ulcerosa e infezioni comprendenti lo streptococco di gruppo A, la tubercolosi e la coccidioidomicosi. (Riproduzione dalla Clinical Slide Collection on the Rheumatic Diseases; copyright 1991, 1995, 1997. Per gentile concessione dell’American College of Rheumatology.) zioni, di regola, determinano valori di VES temporaneamente elevati. Alti valori che perdurino per più settimane potrebbero necessitare di ulteriori approfondimenti a seconda dei sintomi associati, dei reperti obiettivi e di altre anomalie riscontrate in laboratorio. Il test ANA è un test di screening per specifici anticorpi contro costituenti nucleari, alcuni dei quali sono stati caratterizzati (Tab. 152-2). Un test ANA positivo (1:80) è un segno aspecifico di aumentata attività linfocitaria. ANA positivi si hanno in bambini affetti da malattie reumatiche e di altro tipo, quali porpora trombocitopenica idiopatica, malattia di Crohn, epatite cronica autoimmune, morbo di Graves e, raramente, leucemia o linfoma. Bambini affetti da malattie non reumatiche e con ANA positivi, a volte, potrebbero sviluppare lupus o sindromi reumatiche sovrapposte. In questi casi si presentano solitamente altri reperti di laboratorio (anticorpi anti-DNA nei pazienti con lupus). Alcuni farmaci come gli anticonvulsivanti (fenitoina, etosuccimide) e gli antiaritmici (procainamide) possono causare ANA positivi e lupus manifesto. Anche la malaria e alcune infezioni parassitarie possono dare risultati ANA positivi. Alcuni bambini con ANA positivo e nessun sintomo persistente risultano normali agli esami obiettivi e non fanno registrare altri reperti di laboratorio degni di nota. Questi bambini raramente sviluppano una malattia reumatica definita. Altri soggetti con ANA positivo sono affetti da artralgia dovuta ad articolazioni iperestensibili; non si conosce il motivo di questa associazione. Questi bambini devono essere distinti da quelli che sviluppano ARG o un’altra malattia reumatica meglio rilevabile con rivalutazione periodica al fine di individuare alterazioni nei reperti obiettivi o anomalie di laboratorio (anemia, trombocitopenia, nefrite). Altri test immunologici di laboratorio, sebbene non diagnostichino malattie reumatiche, si rivelano utili nel caratterizzare il grado dell’attivazione immunitaria e nel valutare la risposta alla terapia. I livelli di attività emolitica totale del complemento (CH50), C3 e C4 sono decisamente inferiori nel lupus attivo e nelle sindromi vasculitiche. L’attivazione immunitaria può essere indicata dalla presenza di elevati livelli di immunocomplessi, 152-168ANA.indd 1027 immunoglobuline sieriche, neopterina (prodotta da macrofagi) e di antigene del fattore di von Willebrand (una molecola presente sulla superficie dell’endotelio vascolare). Altri risultati di laboratorio possono suggerire una diagnosi di malattia non reumatica. La presenza di trombocitopenia, neutropenia e anemia in un bambino con dolore articolare fa ipotizzare una leucemia linfocitica acuta o un coinvolgimento midollare nel neuroblastoma. I livelli della lattato deidrogenasi possono aumentare nelle malattie reumatiche a seguito di turnover cellulare e incrementi importanti fanno sospettare la presenza di tumore maligno. Studi sulla funzionalità tiroidea sono in grado di escludere l’ipotiroidismo, patologia che potrebbe provocare sintomi muscoloscheletrici. Nei casi di nefrosi o di malattia infiammatoria intestinale si riscontrano diminuiti livelli di albumina e proteine sieriche. Alla valutazione concorrono anche studi di imaging. La densitometria ossea o la RM sono in grado di rilevare tempestivamente l’osteomielite o un tumore maligno. Studi di RM con gadolinio per la valutazione articolare e con sequenza T2 pesata con soppressione per il grasso per la valutazione muscolare possono rivelare anomalie proprie dell’ARG, della dermatomiosite e della sarcoidosi, escludendo anomalie non reumatiche. L’ecocardiografia è in grado di distinguere pazienti con cardite reumatica da quelli affetti da malattia di Kawasaki o da pericardite, causata da lupus eritematoso sistemico o ARG sistemica. Azouz EM, Babyn PS, Mascia AT, et al: MRI of the abnormal pediatric hand and wrist with plain film correlation. J Comput Assist Tomogr 1998;22:252–261. Cabral DA, Tucker LB: Malignancies in children who initially present with rheumatic complaints. J Pediatr 1999;134:53–57. Citera G, Espada G, Maldonado Cocco JA: Sequential development of 2 connective tissue diseases in juvenile patients. J Rheumatol 1993;20: 2149–2152. Deane PM, Liard G, Siegel DM, et al: The outcome of children referred to a pediatric rheumatology clinic with a positive antinuclear antibody test but without an autoimmune disease. Pediatrics 1995;95:892–895. Feldman DS, Hedden DM, Wright JG: The use of bone scan to investigate back pain in children and adolescents. J Pediatr Orthop 2000;20:790– 795. 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