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Comunicato stampa
ANMAR, CITTADINANZATTIVA, SIR E CROI ALLE PARTI POLITICHE: IL NUOVO GOVERNO PONGA
AL CENTRO DELL’AGENDA LE MALATTIE REUMATICHE CRONICHE INVALIDANTI TRA LE PRIORITA’
PER IL SISTEMA SANITA’ E PER LA PRODUTTIVITA’ ECONOMICA DEL PAESE
Roma, 15 febbraio 2013 – Le malattie reumatiche rappresentano in Italia una delle prime cause di inabilità
temporanea e disabilità permanente e sono la causa più frequente di assenza dal lavoro. In Italia sono
oltre 5 milioni le persone che ne soffrono, e di queste circa 734.000 sono colpite da forme croniche quali:
artrite reumatoide, spondilo artropatie, vasculiti e connettiviti, malattie particolarmente temibili per il
coinvolgimento, oltre che osteoarticolare, di organi interni quali cuore, rene, polmoni, nervi, vasi, cervello
ed altri ancora. A soffrire di malattie reumatiche sono persone di tutte le età e di ogni fascia sociale con
una maggiore prevalenza tra le donne.
L’ampia diffusione nella popolazione italiana e la loro incidenza in termini di costi sulla spesa pubblica
socio-sanitaria rendono le malattie reumatiche una delle sfide più importanti con le quali un moderno
stato sociale deve confrontarsi. In questo senso diventa necessario offrire risposte diverse dal passato,
soprattutto in termini di miglioramento dell’assistenza e di maggiore attenzione alla qualità della vita delle
persone che ne sono colpite. Essenziale è una organizzazione appropriata dell’assistenza reumatologica su
scala nazionale, basata sulla diagnosi precoce in ambito specialistico e su trattamenti preventivi, per
ridurre l’impatto della malattia sulla qualità di vita dei cittadini ed abbattere gli enormi costi economici e
sociali derivanti dalla progressiva invalidità di chi ne è colpito.
Chiara la richiesta che ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici), CITTADINANZATTIVA, SIR
(Società Italiana di Reumatologia) e CROI (Collegio dei Reumatologi Ospedalieri Italiani) rivolgono a tutti i
rappresentanti dei partiti politici e a coloro che si occuperanno di sanità e tematiche sociali nella prossima
legislatura: assumere un impegno concreto per sostenere le esigenze delle persone colpite da malattie
reumatiche. La richiesta si articola in quattro punti specifici:
1. Realizzare un Piano nazionale, da approvare in sede di Conferenza-Stato Regioni, sulle patologie
reumatiche, con particolare riferimento a quelle ad insorgenza in età lavorativa e ad alto potenziale
invalidante;
2. Progettare e implementare delle reti reumatologiche in tutte le Regioni, reperendo le risorse
necessarie nell’ambito della ripartizione annuale delle quote del Fondo Sanitario Nazionale
vincolate agli obiettivi di Piano Sanitario Nazionale;
3. Garantire un’offerta di assistenza ospedaliera reumatologica adeguata e integrata con il
territorio, in grado di rispondere tempestivamente e in modo efficiente, efficace e appropriato al
bisogno di salute delle persone con patologie reumatiche;
4. Programmare e formare un numero adeguato di medici specializzati investendo maggiormente
nelle scuole di specializzazione universitarie in Reumatologia.
Alla base di queste proposte la considerazione che un efficace piano di programmazione socio sanitaria
debba prevedere gli effetti delle scelte sul lungo termine: negare o limitare prestazioni appropriate e
innovative, per abbattere oggi la spesa sanitaria, significa generare effetti disastrosi nel medio lungo
termine, sia da un punto di vista di qualità della vita che in termini di capacità produttiva dei
pazienti/cittadini, con conseguente impoverimento generale del Sistema-Paese.
IL PROGETTO FIT FOR WORK IN ITALIA
L’appello di ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici), CITTADINANZATTIVA, SIR (Società
Italiana di Reumatologia) e CROI (Collegio dei Reumatologi Ospedalieri Italiani) ai Candidati alle prossime
elezioni politiche si inserisce nel progetto “Fit For Work” di respiro internazionale dedicato all’impatto
dei disordini muscolo-scheletrici sulla vita lavorativa.
“Fit For Work”, promosso al livello europeo dalla Work Foundation, è stato avviato nel 2007 e ad oggi
coinvolge 30 Paesi in Europa, tra cui l’Italia. Punto di partenza è stato uno studio che ha indagato in
ciascun territorio l’impatto delle patologie muscolo-scheletriche sulla vita professionale di migliaia di
lavoratori, valutando l’adeguatezza del trattamento e del supporto ricevuto dai pazienti, l’effetto della
loro condizione su famiglia e colleghi, oltre al costo umano ed economico connesso alla loro condizione.
Da questa analisi è stato poi generato un rapporto per ciascuna nazione, contenente l’analisi della
situazione locale, indicazioni specifiche, raccomandazioni finali per tutti gli attori coinvolti: Governo,
clinici, lavoratori, classe imprenditoriale e manageriale.
Il progetto è cresciuto negli anni sostanziandosi di numerose iniziative e mantenendo fermo l’obiettivo
di sensibilizzare, a livello europeo e nazionale, la comunità clinica, scientifica, economica e politica
sull’importanza della "early prevention" nel trattamento dei disordini muscolo-scheletrici e sulla
centralità del recupero e mantenimento della capacità lavorativa quale parametro imprescindibile nella
elaborazione dell’ottimale percorso di cura.
Per maggiori informazioni
Ufficio stampa Fit For Work Italia
Cristiana Montani Natalucci – 335/1915674 - [email protected]
Valeria Manduchi - +39 06 84043496 – [email protected]
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