Il Fascismo Il dopoguerra in Italia: Panorama politico: - dopo la conferenza di Versailles mito della “vittoria mutilata”: D’Annunzio e i nazionalisti occupano Fiume - partito liberale, conserva la maggioranza ma in forte crisi - grave crisi economica, dramma dei reduci, malcontento sociale diffuso - anni 20-21: biennio rosso (PSI organizza scioperi e promuove ideali rivoluzionari bolscevichi) - partito socialista (dal 1892) diviso tra riformisti e massimalisti → i massimalisti si staccano e fondano il Partito Comunista Italiano con Antonio Gramsci (1921) - partito popolare (dal 1919) guidato da don Luigi Sturzo, espressione della voce cattolica più vicini alla mentalità delle masse, ma separati da divergenze ideologiche immobilismo politico, nessuno ha i numeri per governare 1919: Benito Mussolini fonda il Movimento italiano dei Fasci di Combattimento (simbolo: fascio littorio) - programma repubblicano, favorevole alle riforme sociali, ideali nazionalistici - riunisce varie frange della popolazione accomunate da un desiderio di rivalsa nel 1921 si trasforma nel Partito Nazionale Fascista - il programma repubblicano diventa monarchico - dotato di squadre armate (“camicie nere”) per attaccare le sedi dei partiti avversari, dei sindacati, dei giornali → intervengono negli scioperi e nelle occupazioni di terre Mussolini decide di prendere il potere: il 28 ottobre 1922 avviene la Marcia su Roma → azione dimostrativa di forza, non sufficiente a conquistare la capitale i fascisti sembrano in grado di mantenere l’ordine pubblico → si guadagnano la simpatia di industriali e grandi proprietari terrieri, spaventati dal biennio rosso; anche le forze dell’ordine appoggiano l’azione degli squadristi Il capo del governo Luigi Facta chiede a re Vittorio Emanuele III di firmare lo stato d’assedio, ma il re rifiuta - il re non è sicuro della fedeltà dell’esercito - è convinto che consegnare il potere a Mussolini sia l’unico modo per stabilizzare l’Italia il 29 ottobre 1922 Mussolini riceve l’incarico di formare un nuovo governo: il Fascismo è al potere! Mussolini è capo del governo → primi passi verso la dittatura: - istituzione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, nella quale confluiscono gli squadristi - creazione del Gran Consiglio del Fascismo: assume alcune funzioni del parlamento - approvazione di una nuova legge elettorale: forte premio di maggioranza al partito con più voti - diffusione dell’appellativo di Duce Maggio 1924: si svolgono le elezioni Giacomo Matteotti, campagna elettorale dominata dalla violenza degli uomini della Milizia; i fascisti ottengono 400 seggi su 540 deputato socialista, denuncia in parlamento i crimini commessi dai fascisti; pochi giorni dopo viene rapito e ucciso - secessione dell’Aventino → molti deputati dell’opposizione abbandonano il parlamento per protesta, ma mossa infelice - il re si rifiuta di agire per paura Mussolini è inizialmente sorpreso e in difficoltà, ma gli avversari non si organizzano → il Duce si assume la responsabilità di quanto avvenuto e dichiara che stroncherà la “sedizione” “con l’amore, se possibile, o con la forza se sarà necessario” Ha inizio la dittatura fascista Leggi fascistissime (19251926) per controllare il paese in modo autoritario Interventismo economico per aumentare la produzione interna e diminuire le importazioni - battaglia del grano - scioglimento di tutti i partiti politici - censura della stampa - “Tribunale speciale per la difesa dello stato” - confino di polizia per gli antifascisti - il capo del governo risponde solo al re - Gran Consiglio del Fascismo elevato a organo supremo dello Stato - abolizione dei sindacati non fascisti - Magistratura del Lavoro e Corporazioni - bonifica delle paludi - rivalutazione della lira (“quota 90”) - riforme a favore dei lavoratori Patti Lateranensi (1929) per risolvere la “questione romana” e riconciliarsi con la Chiesa - il Papa è riconosciuto sovrano su Città del Vaticano - risarcimento in denaro per la presa di Roma - cattolicesimo religione di stato Esaltazione dell’ideologia fascista per unire il paese nella devozione alla patria e al fascismo - Roma riconosciuta capitale d’Italia - nomina di vescovi non esplicitamente ostili al fascismo - culto dello stato, della disciplina, dello spirito di sacrificio - mito del Duce, guida della nazione - massiccia propaganda (radio e cinema) - educazione dei giovani - valorizzazione delle masse - esaltazione della famiglia ai fini di un aumento demografico 1929-1936: miglioramenti economici e sociali, valorizzazione e partecipazione attiva dei ceti popolari → anni del consenso