Psicologia Sociale SICUMR.3 - Dipartimento di Sociologia e Ricerca

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Corso di Formazione in Sicurezza
e Mitigazione del Rischio
Psicologia Sociale
Maura Di Mauro
2009
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Differenze e forza delle categorie
♦ Categorie e processi di categorizzazione
♦ Stereotipi
♦ Pregiudizi
♦ Metafore
♦ La discourse analysis
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Categorie e processi di categorizzazione
CONOSCENZE,
SCHEMI, TEORIE
IMPLICITE, …
PERCEZIONE
•Come lo classifico?
•Lo includo o nell’includo
nella categoria “libri”?
•Quelli da comprare, da
leggere, da mettere in
libreria,…?
•Creo un’altra categoria?
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Categorie e processi di categorizzazione
♦ Funzioni
segmentare e ordinare la realtà
semplificazione della complessa realtà sociale
inquadrare rapidamente nuovi stimoli ed eventi
organizzare le nostre conoscenze in un sistema coerente
di interpretazione e di possibili risposte comportamentali
costruire una certa immagine di sè
marcare l'appartenenza o l'esclusione ad un gruppo
parlare del mondo in modo adattivo e pragmatico
nell’interazione
…..
♦ Si tratta di un processo intrisicamente sociale e
culturale riflette valori, atteggiamenti, scopi
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Categorie e processi di categorizzazione
♦ Criteri in base al quale categorizziamo
Raggruppamenti per somiglianze e differenziazione
Principio aristotelico soddisfazione di criteri sufficienti
e necessari (per oggetti geometrici, “artificiali”)
Distanza da un prototipo (E. Rosch, 1978) esemplari
più rappresentativi o periferici rispetto all’esemplare
prototipico (per oggetti “naturali”)
Rischi stigmatizzazione, rafforzamento,
resistenza al mutamento,…
G. Lakoff (1986): … In realtà il processo di
categorizzazione è sfocato, ambiguo, situazionale dipende dagli interessi delle persone e dall’espertise
socio-culturale
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Socio-costruzionismo, D.A. e categorizzazione
♦ Non è d’accordo sulla differenziazione tra esperienze più
fisiche ed esperienze più culturali impossibilità di
esperienze “non sociali”, non mediate dalla tradizione, da
valori, dalla cultura,…
Es. l’atto di stare in piedi il contesto sociale determina e qualifica
l’atto e l’azione
♦ Ciascuna categoria veicola significati semiotici e svolge
una funzione sociale
Es. “madre vs. padre natura” il contesto culturale determina ciò
che le persone pensano, categorizzano,…
♦ L’attribuzione categoriale avviene in modo automatico, in
base ad un repertorio o mappe di categorie pre-esistenti
che funzionano da sistema interpretativo
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Socio-costruzionismo, D.A. e categorizzazione
♦ G. Mantovani (1998) Esploriamo la realtà per mezzo
di pratiche e azioni discorsive
che hanno origine e senso all’interno di una cornice
culturale e secondo i nostri bisogni scopi, interessi,
azioni, attività del momento
il linguaggio che usiamo nei discorsi è funzionale alle
pratiche che stiamo svolgendo
♦ L‘Analisi del Discorso (della strutturazione o
dell'organizzazione delle categorie di un discorso) ci dice
qualcosa su:
come funziona la produzione di categorie delle persone
i criteri utilizzati nella scelta delle categorie
le motivazioni, gli interessi, i valori che vi stanno dietro,
le ideologie,...
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Differenze e categorie
♦ Le mappe culturali sono il luogo gli individui
trovano la propria identità ed il proprio ruolo
sociale, in cui si dispiegano le differenze
individuali
♦ Le differenze esistono non solo tra culture
diverse, ma anche all'interno di una stessa
cultura, tra individui diversi
♦ La cultura è la rete che permette alle differenze di
coesistere e di riconoscersi
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Di fronte alle differenze …
♦ Si può essere confusi
♦ Ci si può chiudere (nel proprio guscio)
♦ Si può ignorare o negare l’altro, le sue tradizioni, la
sua identità, i suoi valori
♦ Si può incorrere in un imperialismo etico
♦ Ci si può comportare in modo ostile
♦ …..
Quando la propria identità viene negata l’aggressione
e l’identificazione nel “persecutore” sono un’arma di
difesa
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Gli stereotipi
♦ Stereotipo (dal greco) stereòs = rigido
tùpos = impronta
♦ Fine ‘700, tipografia: riproduzione di immagini a
stampa per mezzo di forme fisse
♦ W. Lipmann (1922): immagini mentali,
semplificazioni grossolane e rigide, influenzate
dall’ambiente e dai mezzi di comunicazione di
massa spiegano ed organizzano il mondo sociale
♦ Katz e Braly (1933): prima ricerca empirica sugli
stereotipi etnico-nazionali
rispecchiano le credenze sui gruppi nazionali
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Gli stereotipi
♦ Non è solo un’ipersemplificazione ed un
irrigidimento della conoscenza negativo
♦ Anni ’40-’50: Rappresenta una delle modalità
ordinarie con cui la mente fa fronte alla
complessità del reale
si basa sul processo di categorizzazione, di utilizzo di
schemi ed inferenze
risponde all'esigenza di ordinare e avere a che fare con
un mondo stabile e predicibile
può fare da supporto al pregiudizio e alla
discriminazione, ma non necessariamente coincide con
essi
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Le funzioni degli stereotipi
♦ Ordinare, semplificare, dare senso alla realtà e
all’ignoto
♦ Effetto rassicuratore non pongono dubbi,
offrono certezze preconfezionate
♦ Effetto difensivo non mettono in
discussione il nostro sistema di credenze, i nostri
stili di pensiero, di vita, la nostra identità
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Rischi degli stereotipi
♦ Hanno l'effetto di autoriprodursi, di consolidarsi e
di resistere nel tempo, anche di fronte a
disconferme
♦ Offrono una rappresentazione parziale;
riorganizzano i ricordi e le interpretazione delle
proprie esperienze in modo selettivo
♦ Annullano le differenze individuali
♦ In ragione delle aspettative che si nutrono in base
allo stereotipo, si stimolano nelle persone-bersaglio
comportamenti conformi allo stereotipo si
induce una “profezia che si auto-avvera”
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Il pregiudizio
♦ Anni ’20 è un atteggiamento o predisposizione
sufficientemente stabile a percepire, giudicare/valutare,
agire in modo sfavorevole nei confronti di appartenenti
a gruppi etnici diversi dal proprio
♦ Primo cognitivismo è un errore cognitivo, una
distorsione, un ragionamento sbagliato, a seguito di
valutazioni erronee, fondate su mancanze di conoscenze o
di informazioni
♦ Allport (1954) è un atteggiamento di rifiuto e di
ostilità verso una persona appartenente ad un gruppo
diverso dal nostro, a cui si attribuiscono caratteristiche
negative (per un processo di categorizzazione)
♦ Social cognition è espressione delle pre-cognizioni
alle quali la mente ricorre normalmente per far fronte alla
sovrabbondanza delle informazioni alle quali si trova
esposta
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Pregiudizi: atteggiamenti e comportamenti
♦ LaPiere (1934) primi studi sulla corrispondenza tra un
atteggiamento di intolleranza e di rifiuto ed un
comportamento di discriminazione ed esclusione
non necessaria corrispondenza tra
atteggiamento e comportamento
il pregiudizio è più un problema mentale che
comportamentale
importanza del contesto normativo in cui i
comportamenti avvengono
Necessità che l'azione a livello sociale ed istituzionale non segua,
bensì preceda e stimoli l'evoluzione di atteggiamenti di apertura
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Pregiudizi: categorie e generalizzazioni
♦ Allport (1954) alla base del pregiudizio ci sono i
processi di categorizzazione e di generalizzazione, di
inferenze a causa della salienza di alcuni attributi
da cui si forma lo stereotipo, ovvero la dimensione
ideativa delle categorie, un contenuto in termini di immagini
fisse, di valutazioni e di aspettative, e che razionalizza la
nostra condotta
Consolida le categorie
Impedisce un pensiero differenziato
Fonda pregiudizi e discriminazioni
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Il pregiudizio per il socio-costruzionismo
♦ Socio-costruzionismo tutti i nostri giudizi e le nostre
decisioni risentono della cornice in cui collochiamo le
situazioni ed i problemi (l‘effetto cornice o fraiming)
♦ Ogni giudizio contiene elementi di pre-giudizio
non è possibile separare dati da interpretazioni,
l’osservazione dai miti, le esperienze empiriche che noi
facciamo dalle cornici culturali, dalle tradizioni, dai
pre-concetti all'interno del quale tali esperienze
vengono fatte
♦ Il pregiudizio nasce dal riconoscere un solo modo di
comprendere la realtà
il proprio modo di vedere le cose non è l'unico possibile;
occorre riconosce che gli altri hanno le loro ragioni!
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Il pregiudizio per la discourse analysis
♦ Billig (1985) retorica del pregiudizio
natura dilemmatica del pensiero gli
individui costruiscono le proprie cognizioni sul
mondo in un processo costante di confronto tra
punti di vista opposti e contradditori
(particolarismo)
la categorizzazione è l’atto del pensare
enfasi sulla comunicazione e l’uso di
argomentazioni
il discorso è persuasivo, interessato, ha
carattere dialettico anche pregiudizio e
razzismo sono processi discorsivi
spesso ambivalenze e pregiudizi nei discorsi
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Il pregiudizio per la discourse analysis
♦ Van Djik (1984) studia la struttura dei discorsi
le dinamiche cognitive si dissolvono negli scambi
comunicativi
categorizzazione come pratica discorsiva, ingrediente
che serve per perseguire scopi (Edwards, 1991)
♦ Wetherell, Potter (1992) pregiudizio come forme
comunicative, socialmente elaborate e
condivise, di scambiarsi informazioni e di
argomentare circa il rapporto tra gruppi diversi
Studio dei generi discorsivi generano determinate
aspettative nei partecipanti e della comunicazione
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La metafora
♦ La metafora attribuisce a qualcosa di cui stiamo
parlando un attributo preso a prestito da un altro
dominio di realtà
“bersaglio” o “target” della metafora: elemento di cui si
dice qualcosa (Es. Laura, Marisa,...)
“origine” della metafora: elemento che ci informa circa il
bersaglio (Es. è un angelo, è una fata,...)
Si costruisce una categoria che include sia il bersaglio che
l'origine, e i due domini, apparentemente separati,
presentano caratteristiche comuni
♦ La cultura influenza le decisioni attraverso le
metafore che usiamo per inquadrare problemi
controversi
processi di decision making e problem solving dipendono
dal problem setting (o framing) all'interno di una
cornice culturale Schön (1979) dibattito sugli “slum”
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L’analogia
L’analogia è un “balzo mentale”, da un dominio
all'altro (Es. Anna è come una fata)
La utilizziamo per interpretare situazioni dubbie,
facendo appello alle somiglianze tra situazioni
simili e differenti, con situazioni che comunque
abbiamo più chiare e presenti
Offre spiegazioni pertinenti solo nella misura in cui le
somiglianze che evidenzia sono realmente pertinenti …
… Ma non possiamo sapere a priori se la somiglianza
che stabiliamo tra la situazioni ambigua che ci sta di
fronte e l'altra che usiamo come spiegazione analogica,
ci guiderà ad un'interpretazione soddisfacente e ad una
decisione saggia
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Metafore e analogie
“Il mio lavoro è una prigione” una cosa è un'altra
“Il mio lavoro è come una prigione” una cosa
assomiglia ad un'altra
♦ Sono strumenti del discorso e del pensiero che
hanno luogo all’interno di una cornice culturale
♦ Sono semanticamente porose, più o meno
adeguate, generano significati
♦ Servono per orientarci nelle situazioni, per
comunicare con gli altri, per interpretare significati
♦ Le utilizziamo sopratutto in quelle situazioni che
non sappiamo inquadrare, come griglie
interpretative
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La Discourse Analysis
♦ La D.A. contesta l’individualismo e la pretesa di
oggettività del cognitivismo i dati sono
costruiti attraverso lo scambio sociale (Edwards,
1991; Potter e Wetherell, 1987; van Djik, 1997,…)
♦ Conversation Analysis (C.A.) le conversazioni
sono negoziazioni sociali e contribuiscono a
strutturare i contesti (Drew e Heritage, 1992; Sacks,
1992; Schlegoff, 1993)
♦ Si interessa della mediazione operata dai
discorsi, in particolare attraverso i generi
discorsivi (Bakhtin, 1986), che determinano
aspettative, regole condivise ed uno spazio
intersoggettivo
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La Discourse Analysis
♦ Non studio del linguaggio e della linguistica, ma
studio di ciò che si fa con il linguaggio (uso
pragmatico), del parlare come pratica sociale
e azione
♦ Il linguaggio ha un ruolo di mediazione nelle
interazioni e nelle attività quotidiane; è parte
integrante della costruzione della realtà,
dell’agentività e delle identità umane, delle
relazioni,…
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