cabtrasf_esercit1 1/16 ESERCITAZIONI DI IMPIANTI ELETTRICI PROGETTO DI MASSIMA DI UNA CABINA DI TRASFORMAZIONE Si deve realizzare l’impianto elettrico di un medio insediamento industriale costituito da un edificio ad uso direzione e uffici, un capannone destinato a magazzino merci in arrivo (G) e prodotto finito (H) e 5 reparti di lavorazione, A, B, C, D, E, ciascuno dotato di un proprio (sotto)quadro alimentato dal quadro generale dislocato in cabina. La distribuzione in bassa tensione che si intende realizzare è messa in evidenza nello schema a blocchi: cabina Reparto A Quadro generale Uffici Magazzino G H Reparto B Linea in cavo Reparto E Reparto C Reparto D Quadro elettrico di reparto La potenza installata è stata così valutata : • Uffici e magazzini: • • • • • • • illuminazione esterna ausiliari Reparto A Reparto B Reparto C Reparto D Reparto E uffici magazzino G magazzino H PU = PG = PH = Pie = Pa = PA = PB = PC = PD = PE = 15 25 30 20 25 78 52 70 95 62 kW; L = 25 m kW; L = 30 m kW; L = 40 m kW; kW; kW; L = 70 m kW; L = 80 m kW; L = 90 m kW; L = 50 m kW; L = 35 m ed è ripartita su tre trasformatori MT/BT TR1, TR2, e TR3 nel seguente nodo: TR1 : TR2 : TR3 : reparti C, D reparti A, B, E uffici e magazzini, illuminazione esterna , servizi notturni e ausiliari cabtrasf_esercit1 2/16 Prescrizioni funzionali particolari: • E’ previsto che i tre trasformatori non debbano mai lavorare in parallelo; • Poiché i carichi dei reparti C e D sono ritenuti essenziali e vitali, è prevista anche la loro alimentazione di emergenza mediante un gruppo elettrogeno. • Inoltre è previsto che in caso di avaria del trasformatore TR1 il trasformatore TR2 rimasto in funzione dovrà assumere anche i carichi essenziali C e D al fine di garantirne la continuità di servizio. Le caratteristiche generali della rete MT: Le caratteristiche generali della rete MT sono: • Corrente alternata trifase fornita da linea in cavo ad anello con dispositivo entra – esci • Tensione nominale 20 kV • Tensione di riferimento per l’isolamento 24 kV • Corrente di corto circuito a monte dei trasformatori: Icc = 25 kA Il contratto stipulato tra l’utente e l’ente erogatore prevede un fattore di potenza medio mensile pari a 0,9. Non sono previsti futuri ampliamenti. Si richiede di: 1. determinare la potenza contrattuale 2. determinare la potenza apparente nominale di ciascuno dei tre trasformatori tenendo conto della ripartizione della potenza e delle condizioni di funzionamento ipotizzate 3. disegnare lo schema unifilare della cabina 4. descrivere la funzione e i criteri di scelta di tutti i componenti presenti negli schemi 5. determinare le correnti nominali e il potere di interruzione di tutti i dispositivi di protezione delle linee partenti dalle sbarre del quadro generale Risoluzione: • determinazione della potenza contrattuale la potenza contrattuale deve essere almeno pari alla massima potenza attiva assorbita dell’impianto Pcont = PU+ PG+ PH + Pie + Pa+ PA+ PB+ PC+ PD + PE = 15+25+30+20+25+78+52+70+95+62 = = 472 kW • determinazione della potenza nominale dei trasformatori TR1 Il trasformatore TR1 dovrà essere dimensionato per una potenza attiva complessiva P1 = PC + PD = 70 + 95 = 165 kW. Ipotizzando, come previsto dal contratto, un fattore di potenza medio 0,9 si ottiene una potenza nominale S1 = 165 / 0,9 = 183 kVA La scelta cade pertanto su un trasformatore di potenza nominale 250 kVA, cabtrasf_esercit1 3/16 TR2 poiché è previsto che in caso di avaria del trasformatore TR1 il trasformatore TR2 dovrà prenderne il carico è evidente che il trasformatore dovrà avere la capacità di alimentare contemporaneamente i carichi A, B, C, D, E. Ipotizzando, come previsto dal contratto, un fattore di potenza medio 0,9 si ottiene una potenza nominale S2 = ( PA+ PB+ PC+ PD + PE ) / 0,9 = 357 / 0,9 = 397 kVA La scelta cade pertanto su un trasformatore di potenza nominale 400 kVA, TR3 Per il trasformatore TR3 avremo invece S3 = (PU+ PG+ PH + Pie + Pa) / 0,9 = 115 / 0,9 = 127 kVA Risulta ovvio pertanto scegliere un trasformatore di potenza nominale 160 kVA Risultano così definite le caratteristiche principali dei trasformatori MT/BT. Scelta dei trasformatori. Caratteristiche dei trasformatori TR1 Tasformatore trifase a secco, inglobato in resina, raffreddamento naturale ( AN), serie TRIHAL, Schneider Electric ( v. Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag X-199) Potenza nominale, S1 = 250 kVA Tensione di isolamento VM = 24 kV Tensione primaria nominale V1N = 20 kV Tensione secondaria nominale V2N = 400 V Collegamento DYn ; il centro stella collegato a terra Perdite nominali per effetto Joule PjN = 1,5 % Sn = 3750 W Tensione di corto circuito VCC% = 6% ( chiamate anche PCC) TR2 Tasformatore trifase a secco, inglobato in resina, raffreddamento naturale ( AN), serie TRIHAL, Schneider Electric ( Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag X-199): Potenza nominale, S2 = 400 kVA Tensione di isolamento VM = 24 kV Tensione primaria nominale V1N = 20 kV Tensione secondaria nominale V2N = 400 V Collegamento DYn ; il centro stella collegato a terra Perdite nominali per effetto Joule PjN = 1,5 % Sn = 5000 W Tensione di corto circuito VCC% = 6% ( chiamate anche PCC) cabtrasf_esercit1 4/16 TR3 Tasformatore trifase a secco, inglobato in resina, raffreddamento naturale ( AN), serie TRIHAL, Schneider Electric ( Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag X-199): Potenza nominale, S1N = S2N = 160 kVA Tensione di isolamento VM = 24 kV Tensione primaria nominale V1N = 20 kV Tensione secondaria nominale V2N = 400 V Collegamento DYn ; il centro stella collegato a terra Perdite nominali per effetto Joule PjN = 1,5 % Sn = 2400 W Tensione di corto circuito VCC% = 6% ( anche PCC) Schema a blocchi dell’impianto Consegna e misura Trasformazione MT/BT 1 QG 1 REP C REP D REP A REP B Trasformazione MT/BT 2 Trasformazione MT/BT 3 QG 2 QG 3 REP E Uffici MAG H MAG G AUS IL. EST cabtrasf_esercit1 5/16 Arrivo linea MT A Schema unifilare dell’impianto Arrivo linea MT B TA sezione misura kvarh kWh Gruppo di misura TV Sezione MT utente Sbarre MT QS1 QS2 QS3 FU1 FU2 FU3 Gruppo elettrogeno 20 kV 400 V ST3 ST2 ST1 TR1 250 kVA TR2 400 kVA TR3 160 kVA G 20 kV 400 V Sezione BT 20 kV 400 V Q4 M1 SBT1 M3 M2 Q1 Q2 Q3 SBT2 SBT3 Q7 Q5 REP C 70 kW Q6 REP D 95 kW Q8 Q9 Q10 Q11 REP A REP B REP E 78 kW 52 kW 62 kW Schema di principio dell’impianto di cabina Q12 Q13 Q14 Q15 Q16 UFF M G MH I E AU RISERVA 15 kW 25 kW 30 kW 20 kW 25 kW cabtrasf_esercit1 6/16 Calcolo delle grandezze caratteristiche dei trasformatori: TR1: 250 *103 SN Corrente nominale primaria: Corrente nominale secondaria I1N = = = 7,2 A 3 1,73 V1N 1,73 * 20 *10 SN 250 *103 I2N = = = 361 A 1,73 * 0,4 *10 1,73 V2N 3 La conoscenza della corrente nominale primaria e della corrente nominale secondaria è necessaria per poter scegliere le protezioni e monte e a valle dei trasformatori, e la sezione dei conduttori di collegamento ai quadri Resistenza equivalente secondaria 3,75*103 PCC R2eq = = = 0,0096 Ώ = 9,6 mΏ 2 3I 3 * 361 2N V2cc Impedenza equivalente secondaria Reattanza equivalente secondaria 2 6% di 400 Z2eq = = 1,73 * 361 1,73 I2N X2eq = = 0,038 Ώ = 38 mΏ 2 Z2eq - R2eq 2 = 36,7 mΏ La conoscenza dell’impedenza equivalente secondaria è necessaria per poter calcolare la corrente presunta di corto circuito a valle dei trasformatori e scegliere le protezioni con il potere di interruzione idoneo. Per poter calcolare la corrente presunta di corto circuito a valle dei trasformatori, a rigore, è necessario conoscere la reattanza della rete a monte dei trasformatori riportata al secondario, X2R . Siccome si tratta di elementi della rete ENEL non è semplice conoscere questa grandezza. A questo proposito però l’ENEL fornisce un dato, la potenza apparente di corto circuito Scc ( o anche Acc ) che permette di calcolare la reattanza X2R . Un valore attendibile di Acc è 500 MVA Tuttavia, per un calcolo di massima, possiamo supporre in prima approssimazione, X2R trascurabile rispetto X2eq e allora si può calcolare la corrente presunta di corto circuito a valle dei trasformatori con la semplice relazione: V20 ICCBT = 1,73 * Z2eq cabtrasf_esercit1 7/16 TR2: 400 *103 SN I1N = Corrente nominale primaria: = = 11,6 A 1,73 * 20 *10 1,73 V1N 400 *103 SN Corrente nominale secondaria I2N = = = 578 A 1,73 * 0,4 *10 1,73 V2N R2eq = = 2 3I = 0,005 Ώ = 5 mΏ 3 * 578 2N V2cc Impedenza equivalente secondaria Z2eq = Reattanza equivalente secondaria X2eq = 3 5 *103 PCC Resistenza equivalente secondaria 3 2 6% di 400 = = 0,024 Ώ = 24 mΏ 1,73 * 578 1,73 I2N 2 Z2eq - R2eq 2 = 23,5 mΏ TR3: Allo stesso modo possiamo ragionare per il trasformatore TR3, di cui riportiamo nuovamente i calcoli: 160 *103 SN Corrente nominale primaria: I1N = = = 4,6 A 1,73 * 20 *10 1,73 V1N 160 *103 SN Corrente nominale secondaria Resistenza equivalente secondaria 3 I2N = = = 231 A 1,73 V2N 1,73 * 0,4 *10 PCC 2,4 *103 R2eq = = 2 3I 2N 3 = 0,015 Ώ = 15 mΏ 3 * 231 2 cabtrasf_esercit1 8/16 V2cc Impedenza equivalente secondaria Z2eq = Reattanza equivalente secondaria X2eq = 6% di 400 = = 0,060 Ώ = 60 mΏ 1,73 * 231 1,73 I2N 2 Z2eq - R2eq 2 = 58 mΏ Calcolo delle correnti presunte di corto circuito a monte dei trasformatori 500 * 106 Scc ICCMT = = 1,73 * VM = 12 kA 1,73 * 24 * 103 (VM è la tensione massima che potrebbe essere fornita dalla rete MT) Il valore è valido sia per TR1 , che per TR2 che per TR3. SCELTA DELLE PROTEZIONI LATO MT QS1 : sezionatore sotto carico, 3 poli, tensione nominale 20 kV, tensione di isolamento 24 kV, corrente (termica) nominale 400 A ( il minimo valore della corrente nominale dei sezionatori commerciali ). Si adotta sezionatore sotto carico ABB Sace tipo SRNI ( Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag.X-109 ) FU1 : i fusibili devono essere caratterizzati da: corrente nominale > 7,2 A , potere di interruzione Pdi > 12 kA, tensione nominale VN = 20 kV, tensione di isolamento VM = 24 kV. Si adotta un fusibile avente IN = 16 A QS2 : come QS1 FU2 : i fusibili devono essere caratterizzati da: corrente nominale >11,2 A , potere di interruzione Pdi > 12 kA, tensione nominale VN = 20 kV, tensione di isolamento VM = 24 kV. Si adotta un fusibile avente IN = 25 A QS3 : come QS1 FU3: i fusibili devono essere caratterizzati da: corrente nominale > 4,6 A , potere di interruzione Pdi > 12 kA, tensione nominale VN = 20 kV, tensione di isolamento VM = 24 kV. Si adotta un fusibile avente IN = 10 A cabtrasf_esercit1 9/16 SCELTA DELLE PROTEZIONI LATO BT Determiniamo innanzi tutto le correnti di corto circuito presunte che possono instaurarsi a valle dei trasformatori, con la relazione già vista V20 ICCBT = 1,73 * Z2eq Avremo perciò a valle del trasformatore TR1 da 250 kVA ( Z2eq = 38 mΏ) 400 ICC1BT = = 6084 A = 6.1 kA 1,73 * 38 * 10 -3 a valle dei trasformatori TR2 da 400 kVA ( Z2eq = 24 mΏ) 400 ICC2BT = = 9634 A = 9,64 kA 1,73 * 24 * 10 -3 e a valle dei trasformatori TR3 da 160 kVA ( Z2eq = 60 mΏ) 400 ICC3BT = = 3850 A = 3,85 kA 1,73 * 60 * 10 -3 Interruttore automatico Q1( a valle del trasformatore TR1 ) Essendo la corrente nominale secondaria del trasformatore scelto pari a I2N = 361 A si può utilizzare un interruttore magneto-termico avente tensione nominale VN = 400 V, IN > 361 A, Pdi >6,1 kA, con corrente termica regolabile, (come prescrivono le norme CEI per gli interruttori automatici ad uso industriale). Si sceglie un interruttore BT magneto-termico scatolato, in aria, ABB Sace, serie Isomax, tipo S5 ( Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag.X-112 ) con caratteristiche: VN = 400 V, 3P+N, IN = 400 A, Pdi limite 40 kA. Relè termico regolabile tra 280 e 400 A, tarato sul 361 A; Relè magnetico regolato sul valore della corrente Im = 5-10 IN; Interruttore automatico Q2( a valle del trasformatore TR2 ) Essendo la corrente nominale secondaria del trasformatore scelto pari a I2N = 578 A si può utilizzare un interruttore magneto-termico avente tensione nominale VN = 400 V, IN > 578 A, Pdi >9,6 kA, con corrente termica regolabile. Si sceglie un interruttore BT magneto-termico scatolato, in aria, ABB Sace, serie Isomax, tipo S6 ( Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag.X-112 ) con caratteristiche: VN = 400 V, 3P+N, IN = 630 A, Pdi limite 40 kA. Relè termico regolabile fino a 630 A, tarato sul 578 A; Relè magnetico regolato sul valore della corrente Im = 5-10 IN; cabtrasf_esercit1 10/16 Interruttore automatico Q3( a valle del trasformatore TR3 ) Essendo la corrente nominale secondaria del trasformatore scelto pari a I2N = 231 A si può utilizzare un interruttore magneto-termico avente tensione nominale VN = 400 V, IN > 231 A, Pdi >4 kA, con corrente termica regolabile. Si sceglie un interruttore BT magneto-termico scatolato, in aria, ABB Sace, serie Isomax, tipo S3 ( Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag.X-112 ) con caratteristiche: VN = 400 V, 3P+N, IN = 250 A, Pdi limite 35 kA. Relè termico regolabile fino a 250 A, tarato sul valore 231 A; Relè magnetico regolato sul valore della corrente Im = 5-10 IN; Dimensionamento delle condutture di collegamento ( montanti ) tra i trasformatori e le apparecchiature di manovra e protezione: Montante M1 La conduttura va dimensionata in base alla corrente d’impiego I1B ( che in questo caso coincide con la corrente nominale del trasformatore). Poichè I1B = 361 A La conduttura deve presentare una portata, normalmente indicata con IZ, tale che IZ > I1B e dunque IZ > 361 A Si adotta la soluzione di sbarre di rame di sezione rettangolare. Ammettendo in via prudenziale una densità di corrente J = 1,5 A / mm2 si ottiene una sezione minima S1 = 361 / 1,5 = 240 mm2 Si può adottare una sbarra di rame nudo, 50 x 5 mm2. Il neutro potrà avere una sezione metà della sezione di fase. Montante M2 Corrente d’impiego I2B = 578 A Portata della conduttura IZ > 578 A Densità di corrente di progetto J = 1,5 A / mm2 Sezione della conduttura S1 = 578 / 1,5 = 386 mm2 Si può adottare una sbarra di rame nudo, 80 x 5 mm2. cabtrasf_esercit1 11/16 Al posto di un’unica sbarra si possono usare anche due sbarre in parallelo ( per fase ) di sezione più piccola, es. 40 x 5 + 40 x 5, sufficientemente distanziate in modo da favorirne il raffreddamento fase 1 fase 2 fase 3 neutro Il neutro potrà avere una sezione metà della sezione di fase. Montante M3 Il procedimento è identico.: Corrente d’impiego I2B = 231 A Portata della conduttura IZ > 231 A Densità di corrente di progetto J = 1,5 A / mm2 Sezione della conduttura S1 = 231 / 1,5 = 154 mm2 Si può adottare la soluzione di due sbarre di sezione rettangolare in parallelo, 30x3 + 30x3 mm2. N.B. In alternativa alle sbarre nude di rame è possibile usare anche cavi unipolari, isolati in PVC, o EPR, o XLPE, disposti su passerelle, eventualmente con più cavi in parallelo per fase nel caso di correnti di notevole intensità. Il neutro potrà avere una sezione non meno della metà di quella delle fasi. • Dimensionamento degli interruttori delle linee partenti dal quadro, e delle condutture. ( interruttori da Q5 a Q16 ) Per comodità riportiamo lo specchietto riassuntivo della ripartizione della potenza dei carichi principali e la lunghezza delle linee di collegamento tra il quadro generale di cabina e i vari reparti ove sono collocati i sottoquadri. • Uffici e magazzini: • • • • • Reparto A Reparto B Reparto C Reparto D Reparto E uffici magazzino G magazzino H PU = PG = PH = PA = PB = PC = PD = PE = 15 25 30 78 52 70 95 62 kW; L = 25 m kW; L = 30 m kW; L = 40 m kW; L = 70 m kW; L = 80 m kW; L = 90 m kW; L = 50 m kW; L = 35 m cabtrasf_esercit1 12/16 Dimensionamento delle condutture partenti dal quadro generale Per la scelta dei cavi si ipotizza in tutti i casi la seguente soluzione ( per fase ) : cavo in rame unipolare in EPR ( materiale elastomerico, con temperatura di esercizio massima 90 °C) interrato, entro tubi protettivi, alla profondità di 1 m; temperatura di progetto del terreno 30 °C; Le norme CEI – UNEL – 35026 riportano i criteri di determinazione della portata sintetizzati dalla relazione ( Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag X-67-68 ) Portata di un cavo interrato IZ = I0 k 1 k 2 k 3 k 4 dove I0 è la portata del cavo in condizioni standard di riferimento ( temperatura del terreno 20 °C, un solo cavo unipolare entro il tubo, profondità di posa 0,8 m, resistività termica del terreno 1,5 K*m/W). I valori di I0 sono riportati in tabelle redatte in conformità con le norme CEI ( Vedi tab X.4.29 del Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag X-68); k1 è il fattore di correzione per temperature del terreno diverse da 20 °C. Se la temperatura del terreno è > 20 °C si avrà k1<1 e viceversa; k2 è il fattore di correzione che tiene conto del numero di cavi unipolari posati entro lo stesso tubo e della loro distanza; esso assume valore 1 se nel tubo è presente un solo cavo; all’aumentare del numero dei cavi e al diminuire della loro distanza questo coefficiente k2 assume valori via via più piccoli di 1; k3 è il fattore di correzione che tiene conto della effettiva profondità di posa; per profondità superiori a 0,8 m si avrà k3 < 1 e viceversa ; k4 è il fattore di correzione che tiene conto della effettiva resistività termica del terreno cioè dell’attitudine del terreno a disperdere il calore sviluppato dal cavo. Una resistività del terreno maggiore di 1,5 K*m/W comporta un coefficiente k4 < 1 e viceversa. I valori dei fattori di correzione k1, k2 , k3, k4 sono riportati in apposite tabelle ( Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag X-70-71) Si riporta l’esempio di calcolo della conduttura di alimentazione del reparto C • Reparto C PC = 70 kW; L = 90 m La corrente d’impiego, supposto un cosφ = 0,9 risulta essere 70 * 103 Pc IBC = = 1,73 * Vu * cosφ = 112 A 1,73 *400 * 0,9 cabtrasf_esercit1 13/16 Adottiamo un cavo unipolare di sezione 35 mm2. Per esso si ha I0 = 148 A. Si valutano ora i fattori di correzione: k1 = 0,83 k2 = 0,75 k3 = 0,98 k4 = 1 ( temperatura del terreno 30 °C ) ( tre cavi a contatto), ( profondità di posa = 1 m ), ( resistività termica standard ) la portata del cavo da 35 mm2, ridotta con i fattori di correzione, risulta dunque: IZ = I0 k1 k2 k3 k4 = 148*0,83*0,75*0,98*1 = = 90,3 A la sezione è insufficiente Adottando invece una sezione da 50 mm2 ( I0 = 182 A )si ha IZ = 182*0,83*0,75*0,98*1 = 111 A sezione insufficiente Adottando invece una sezione da 70 mm2 ( I0 = 222 A )si ha IZ = 222*0,83*0,75*0,98*1 = 135 A la sezione da 70 mm2 è sufficiente Verifica della caduta di tensione sul cavo di sezione 70 mm2. Non è sufficiente dimensionare il cavo solo in base alla portata, è necessario verificare che la caduta di tensione ( c.d.t. ) ∆V sia inferiore al valore massimo consentito dalle norme CEI: ∆V% < 4% Più precisamente le norme CEI 64-8 raccomandano che la caduta di tensione tra l’origine dell’impianto utilizzatore e qualunque apparecchio utilizzatore non sia superiore al 4% della tensione nominale dell’impianto Vediamo i due criteri di verifica che normalmente vengono usati 1° criterio : metodo della caduta di tensione unitaria La caduta di tensione viene calcolata con sufficiente approssimazione con l’espressione u*I*L ∆V = 1000 dove ∆V è la caduta di tensione in Volt u è la caduta di tensione unitaria ( esprime i mV di caduta di tensione per ogni Ampere di corrente nella linea e per ogni metro di lunghezza; è espressa in mV / A m. cabtrasf_esercit1 14/16 Il valore di u è riportato in tabelle redatte in accordo con le norme CEI ( Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag X-77) L è la lunghezza della linea in metri I è la corrente d’impiego del cavo, in A Applichiamo questa relazione al caso nostro, dove: I = 112 A, L = 90 m , u = ( v. Manuale Hoepli X-77) = (0,568 + 0,555) / 2 = 0,562 mV / A m. Si ottiene 0,562 * 112 * 90 ∆V = = 5,7 V 1000 In valore percentuale 5,7 ∆V% = 100 = 1,43% 400 2° criterio : metodo della caduta di tensione ammissibile ( vedi Manuale Hoepli … X-76) ∆V = 3 * I * ( RC cosφ + XC senφ) dove I è la corrente effettiva nel cavo in Ampere RC è la resistenza del cavo, XC è la reattanza del cavo cosφ e senφ sono il coseno e il seno dell’angolo di sfasamento del carico La resistenza RC del cavo si determina con la relazione ρL RC = S Dove L è la lunghezza della linea in metri S è la sezione della linea in mm2 ρ è la resistività del materiale ( rame ) valutata alla massima temperatura di funzionamento della linea, 70 °C per isolante PVC e 90 °C per isolante EPR o altro isolante elastomerico ρ70° = 0,0213 Ώ mm2 / m ρ90° = 0,0227 Ώ mm2 / m Per quanto riguarda la reattanza XC del cavo il criterio consigliato è quello di considerare una reattanza chilometrica ( reattanza di un tratto di cavo o linea lungo 1 km ) cabtrasf_esercit1 15/16 x1 = 0,4 Ώ / km per linee aeree x1 = 0,1 Ώ / km per linee in cavo per cui la reattanza del cavo per la lunghezza effettiva sarà : Applichiamo questo criterio al nostro caso.I dati sono: I L S ρ90° cosφ senφ XC = 0,1 * L ( in km ) = 112 A = 90 m = 0,09 km = 70 mm2 = 0,0227 Ώ mm2 / m = 0,9 = 0,44 Calcoliamo prima la resistenza del cavo ρL 0,0227 * 90 RC = = = 0,0292 Ώ S 70 Poi la reattanza XC = 0,1 * 0,09 = 0,009 Ώ Sostituendo nell’espressione della caduta di tensione ∆V = ∆V = 3 3 * I * ( RC cosφ + XC senφ) * 112 * ( 0,0292 * 0,9 + 0,009 * 0,44 ) = 1,73 * 112 * * 0,03 = 5,86 V Questo valore è abbastanza prossimo a quello ottenuto con il primo metodo Con identico ragionamento si procede al dimensionamento e alla verifica delle altre condutture. Dimensionamento dell’interruttore di protezione della linea di alimentazione del reparto C ( interruttore Q5 ) Il dimensionamento si esegue come gia visto per gli interruttori Q1, Q2 e Q3, con la differenza che ora bisogna verificare che l’interruttore senta il corto circuito in fondo alla linea. In altre parole occorre essere certi che la più piccola possibile corrente di corto circuito venga percepita come tale, provocando l’intervento istantaneo del relè magnetico. In caso contrario il corto circuito nel punto più lontano potrebbe non essere rilevato, con le gravi prevedibili conseguenze per l’impianto. cabtrasf_esercit1 16/16 Occorre verificare pertanto che l’eventuale corrente minima di corto circuito in fondo alla linea ( corrente minima di corto circuito ) risulti superiore al massimo valore di taratura del relè magnetico ( 10 * IN ). Occorre calcolare perciò l’impedenza equivalente trasformatore TR1 + cavo linea C in fondo alla linea del reparto C: Abbiamo già trovato, per il trasformatore TR1 R2eq = 0,0096 Ώ X2eq = 0,037 Ώ E per il cavo della linea C Rc = 0,0292 Ώ Xc = 0,009 Ώ Calcoliamo la resistenza e la reattanza complessiva R2t = 0,0096+0,0292 = 0,0388 Ώ X2t = 0,037+0,009 = 0,046 Ώ L’impedenza equivalente complessiva in fondo alla linea C sarà dunque: Z2t = 0,03882 + 0,0462 = 0,06 Ώ La corrente minima di corto circuito sarà allora: V20 ICCmin = 400 = 1,73 * Z2t = 3853 A 1,73 * 0,06 Possiamo scegliere l’interruttore Q5: Essendo la corrente di ipiego pari a IBC = 112 A si può utilizzare un interruttore magneto-termico avente tensione nominale VN = 400 V, IN > 112 A, Pdi >6,1 kA, con corrente termica regolabile. Si sceglie un interruttore BT magneto-termico scatolato, in aria, ABB Sace, serie Isomax, tipo S1 ( Manuale Hoepli di Elettrotecnica e Automazione, pag.X-112 ) con caratteristiche: VN = 400 V, 3P+N, IN = 125 A, Pdi limite 16 kA. Relè termico regolabile fino a 125 A, tarato sul 112 A; Relè magnetico regolato sul valore della corrente Im = 5-10 IN; Anche con una taratura del relè magnetico sul valore 10 * IN = 1120 A è assicurata la protezione contro il corto circuito per tutta la lunghezza del cavo. Con ragionamento analogo si possono dimensionare gli interruttori delle altre linee partenti dai tre quadri generali.