ESEMPIO DI AMPLIFICATORE A BJT A COLLETTORE COMUNE (EMITTER FOLLOWER) (Dati uguali all’Esempio di par.8.3.2, Fig.8.55 del testo R.R.Spencer & M.M.Ghausi: Introduction to Electronic Circuit Design) Calcolare il punto di lavoro del BJT Q1 di Fig.1, le amplificazioni a media frequenza di tensione Av= vo /vi e di corrente Ai =il /ii , l’amplificazione di potenza Ap =Wl /Wi e le resistenze di ingresso Ri e di uscita Ro nei punti P1 e P2 indicati. Si trascuri l’effetto Early. VCC = 5 V i in R IN vi ii Ri P1 R1 30k Ω C IN Q1 1k Ω + vin - β=100 VBE =0.7 V CO R2 20k Ω P2 RE 1.3k Ω Ro vO il RL 1k Ω Fig.1. Circuito con transistor BJT connesso a Collettore Comune (Emitter follower) Soluzione: a – schema equivalente completo Si può sostituire il transistor con un suo schema equivalente, ottenendo il circuito di Fig.2, valido sia ai grandi segnali sia ai piccoli segnali. (Il tracciamento del circuito di Fig.2 è un passo intermedio, mostrato per facilitare la comprensione degli sviluppi successivi e viene di solito omesso considerandolo sottinteso). R IN + vin - C IN 1k Ω R BB + VBB = 2 V - 12kΩ B C + v BE - + VCC = 5 V - i C ( v BE ) E CO RE vO RL 1k Ω 1.3k Ω v BE =VBE + r π i b i C =βIB + gmvbe Fig.2. Schema equivalente completo Nello schema equivalente del transistore, la tensione totale vBE si considera la somma della tensione continua del punto di lavoro VBE , funzione come è noto della corrente IC , più un termine incrementale ai piccoli segnali pari al prodotto rπ Corso di Fondamenti di Elettronica - A.A.2003-2004 -1 - Esempio di Amplificatore a BJT a collettore comune ib . Analogamente, la corrente totale di collettore iC si considera la somma di un termine continuo, relativo al punto di lavoro, βIB , più un termine ai piccoli segnali gm vbe . Il partitore, formato da R1 e R2 ed alimentato da VCC , è stato sostituito dal generatore equivalente VBB e dalla resistenza equivalente RBB . I valori di tali elementi sono dati da VBB = VCC R2 20 ⋅ 103 = 5⋅ =2 V R1 + R 2 30 ⋅ 103 + 20 ⋅ 103 R BB = R 1 // R 2 = (1) R1 ⋅ R 2 30 ⋅ 103 ⋅ 20 ⋅ 10 3 = = 12 kΩ R 1 + R 2 30 ⋅ 103 + 20 ⋅ 10 3 (2) In base al principio della sovrapposizione degli effetti, lo schema equivalente completo si può scindere in uno schema equivalente ai grandi segnali, che consente di determinare il punto di lavoro del sistema ed in particolare del BJT, ed in uno schema equivalente ai piccoli segnali, su cui si calcolano le amplificazioni e le impedenze richieste, che sono appunto relative al comportamento ai piccoli segnali. Spesso, e in particolare in questo caso, interessa il comportamento ai piccoli segnali in centro banda, cioè a frequenze diverse dalla continua ma non troppo alte. In questo caso, di solito, i condensatori impiegati nello schema hanno valori tali per cui le loro impedenze risultano molto alte in c. continua e abbastanza basse a frequenza di centro banda. Perciò, se non specificato diversamente, i condensatori si considerano circuiti aperti nel ricavare lo schema ai grandi segnali e corti circuiti nel ricavare lo schema ai piccoli segnali. b – studio ai grandi segnali In base a quanto detto, si osserva che, ai fini della determinazione dello schema ai grandi segnali, la parte di circuito a monte di CIN , che comprende il generatore di corrente iin e la resistenza RIN , si può ritenere scollegata dal resto del circuito e senza effetti. Essa viene quindi omessa. Lo schema che si ricava è mostrato in Fig.3. R BB + VBB =2 V - VB B 12kΩ IB IC + VBE - C VC + VCC = 5 V - βIB IE E RE 1.3k Ω VBE = 0.7 V Fig.3. Schema equivalente ai grandi segnali per la determinazione del punto di lavoro Si suppone che il BJT sia in condizioni di zona attiva e che la tensione base-emettitore sia di fatto VBE =0.7 V. Considerando la maglia che va dalla base del BJT all’emettitore e comprende il generatore VBB , la resistenza RBB , la caduta base-emettitore VBE e la resistenza RE , si può scrivere VBB − R BB IB − VBE − R E IE = 0 e tenendo conto che (3) IC = βIB (4) IE = I C + IB = (β + 1) )IB (5) VBE = 0.7 V (6) si ha da (3) Corso di Fondamenti di Elettronica - A.A.2003-2004 -2 - Esempio di Amplificatore a BJT a collettore comune VBB − VBE − [R BB + (β + 1)R E ] IB = 0 (7) da cui IB = 2 − 0.7 VBB − VBE = = 9.07 µA 3 R BB + (β + 1) R E 12 ⋅ 10 + (100 + 1)1.3 ⋅ 103 (8) e quindi I C = β IB = 100 ⋅ 9.07 ⋅ 10 −6 = 0.907 mA (9) IE = (β + 1) IB = (100 + 1) ⋅ 9.07 ⋅ 10 −6 = 0.916 mA (10) Note IC e IE , si può ricavare la tensione VCE . A tal fine si può scrivere VC = VCC = 5 V (11) VE = R E IE = 1.3 ⋅ 103 ⋅ 0.916 ⋅ 10 −3 = 1.191 V (12) e perciò VCE = VC − VE = 5 − 1.191 = 3.8 V Essendo VCE >0.2 V, si conferma che il transistor è in zona attiva. (13) c – studio ai piccoli segnali Dallo schema equivalente completo, azzerando i generatori in continua e quindi sostituendo i generatori di alimentazione positiva e negativa con connessioni a massa, sostituendo il condensatore CIN con un corto circuito e inserendo tra Base, Emettitore e Collettore lo schema equivalente del BJT ai piccoli segnali, si ottiene lo schema equivalente ai piccoli segnali di Fig.4. i in R IN 1k Ω + vin - vi ii Ri P1 RBB 12kΩ vb B ib ic + vbe - rπ ie ve ire C vc gmvbe E P2 RE 1.3k Ω Ro vO il RL 1k Ω Fig.4. Schema equivalente ai piccoli segnali Poiché è noto il punto di lavoro del BJT, ed in particolare è nota la corrente di collettore IC , si può determinare la transconduttanza gm (che è un parametro ai piccoli segnali). Come è noto si ha IC 0.907 ⋅ 10 −3 (14) = = 34.88 ⋅ 10 − 3 Siemens VT 26 ⋅ 10 − 3 dove VT è la tensione termica (thermal voltage) data da VT =kT/q, con k costante di Boltzmann, T temperatura assoluta in gradi Kelvin, q carica dell’elettrone. Essendo k=1.38066 10-23 J/ºK, q=1.60218 10-19 Coulomb, e assumendo una temperatura di 27°C e quindi di 300°K, si ottiene VT =25.85 mV ≈ 26 mV. gm = Il valore della resistenza differenziale di base rπ si ricava dalla nota formula Corso di Fondamenti di Elettronica - A.A.2003-2004 -3 - Esempio di Amplificatore a BJT a collettore comune rπ = β 100 = = 2.867 kΩ gm 34.88 ⋅ 10 − 3 (15) E’ conveniente trasformare lo schema equivalente ai piccoli segnali, sostituendo il circuito connesso in base con un generatore equivalente di Thévenin, e riunendo in un’unica resistenza equivalente R’E =R’L le due resistenze in parallelo RE e RL , come mostrato in Fig.5. Dallo schema di Fig.4 la tensione “a vuoto” v’in, che si ottiene sconnettendo il circuito che comprende RIN , RBB ed il generatore di tensione vin , vale v ′in = v in ⋅ R BB 12 ⋅ 103 == v in ⋅ = v in ⋅ 0.923 R IN + R BB 1 ⋅ 103 + 12 ⋅ 103 (16) La resistenza equivalente R’IN si ottiene nello stesso circuito annullando, cioè chiudendo in corto circuito, il generatore di tensione vin . La R’IN è quindi data dal parallelo di RIN e di RBB R IN R BB 1 ⋅ 103 ⋅ 12 ⋅ 10 3 = = 923 Ω R IN + R BB 1 ⋅ 10 3 + 12 ⋅ 103 Come detto, la resistenza equivalente R’L è data da R ′IN = (R IN // R BB ) = R ′E = R ′L = (R E // R L ) = (17) 1.3 ⋅ 103 ⋅ 1 ⋅ 103 RE RL = = 565 Ω R E + R L 1.3 ⋅ 103 + 1 ⋅ 103 i'in R'IN vb B 923 Ω + v'in - ib (18) ic rπ + vbe ie ve i'l =i e C vc gmvbe E vO R'E =R'L 565 Ω Fig.5. Schema equivalente ai piccoli segnali ridotto Nello schema ridotto di Fig.5, ricordando che ic = gm v be ib = (19) ic g = m v be β β (20) ie = ic + ib (21) e quindi ie = β +1 β +1 ic = gm v be β β Corso di Fondamenti di Elettronica - A.A.2003-2004 (22) -4 - Esempio di Amplificatore a BJT a collettore comune Considerando la maglia che comprende v’in , R’IN , base, emettitore e R’E =R’L , si può scrivere v ′in − R ′IN ib − v be − R ′Eie = 0 (23) Tenendo conto delle (20) e (22) si ricava 1 β +1 v ′in − gmR ′IN + 1 + gmR ′E v be = 0 β β (24) 1 β +1 1 gmR ′E 1 + gmR ′IN + β β e sostituendo nella (20) e nella (19) v be = v ′in (25) ib = v ′in gm 1 = v ′in β + gm [R ′IN + (β + 1)R ′E ] R ′IN + rπ + (β + 1)R ′E (26) ic = v ′in gmβ β = v ′in β + gm [R ′IN + (β + 1)R ′E ] R ′IN + rπ + (β + 1)R ′E (27) ie = v ′in gm (β + 1) β +1 = v ′in β + gm [R ′IN + (β + 1)R ′E ] R ′IN + rπ + (β + 1)R ′E (28) Inoltre, dallo schema si ha (β + 1)R ′E gm (β + 1)R ′E = v ′in (29) β + gm [R ′IN + (β + 1)R ′E ] R ′IN + rπ + (β + 1)R ′E Si può definire un’amplificazione di tensione A’v =vo /v’in , relativa allo schema ridotto, che risulta dalla (28) v o = v e = R ′E ie = v ′in vo (β + 1)R ′E gm (β + 1)R ′E = = ≈1 (30) v ′in β + gm [R ′IN + (β + 1)R ′E ] rπ + R ′IN + (β + 1)R ′E dove la semplificazione è valida soprattutto se β+1>>(rπ +R’IN )/R’E . E’ da notare che, per la connessione a collettore comune, l’amplificazione di tensione A’v è positiva e minore ma prossima a 1. Con i dati del caso in esame, dalla (17) si ricava A ′v = A ′v = gm (β + 1)R ′E 34.88 ⋅ 10 −3 ⋅ (100 + 1) ⋅ 565 = = 0.938 β + gm [R ′IN + (β + 1)R ′E ] 100 + 34.88 ⋅ 10 − 3 ⋅ [923 + (100 + 1) 565] (31) Dall’esame del circuito e dalle (25) e (29) si vede che la tensione di base vb può essere espressa da (β + 1) R ′E β +1 (32) v b = v be + v e = v be 1 + gmR ′E = v be 1 + rπ β e dalle (32), (26) e (25) si ricava il rapporto rb = vb /ib , che può essere considerato come la resistenza di ingresso in base del BJT a collettore comune. Tenendo conto anche della (15) si ottiene [ ] vb β = + (β + 1)R ′E = [rπ + (β + 1)R ′E ] = 2.867 ⋅ 10 3 + (100 + 1) ⋅ 565 = 59.932 kΩ (33) ib gm Si può definire inoltre il rapporto A’i =i’l /i’in = ie /i’in come l’amplificazione di corrente relativa allo schema ridotto di Fig.5. Dallo schema si vede che i’l =ie e che i’in =ib . Dalle (26) e (28) si ricava quindi rb = i i′l = e = (β + 1) = 101 i′in ib L’amplificazione A’i è dunque positiva e grande. A ′i = (34) E’ interessante rimarcare che lo schema ridotto di Fig.5 è lo schema tipico della connessione a emettitore comune con resistenza di emettitore di un BJT, e che le formule (29), (34), (33) che danno le amplificazioni di corrente e di tensione e la resistenza di ingresso, sono formule classiche riportate in tutte le tabelle. Corso di Fondamenti di Elettronica - A.A.2003-2004 -5 - Esempio di Amplificatore a BJT a collettore comune E’ necessario ora tornare allo schema ai piccoli segnali completo di Fig.4 per calcolare i parametri richiesti, relativi allo schema completo. A questo fine è opportuno esprimere le variabili dello schema in funzione del segnale di ingresso vin anziche di v’in . Sostituendo nelle (26), (27), (25), (29) l’espressione di v’in data dalla (16) si ottiene ib = v in ⋅ R BB gm = ⋅ ′ R IN + R BB β + gm [R IN + (β + 1)R ′E ] (35) ic = v in ⋅ R BB gmβ ⋅ ′ R IN + R BB β + gm [R IN + (β + 1)R ′E ] (36) v be = v in ⋅ R BB β ⋅ ′ R IN + R BB β + gm [R IN + (β + 1)R ′E ] (37) R BB gm (β + 1)R ′E R BB ⋅ = v in ⋅ ⋅ A ′v ′ ′ R IN + R BB β + gm [R IN + (β + 1)R E ] R IN + R BB inoltre, dalla (32) e dalla (37) si ricava v o = v in ⋅ v b = v in ⋅ β + (β + 1) gmR ′E R BB ⋅ R IN + R BB β + gm [R ′IN + (β + 1)R ′E ] (38) (39) In base allo schema di Fig.4 risulta che vi =vb . Dalle (38) e (39) si ricava quindi l’amplificazione di tensione relativa allo schema completo vo vo (β + 1)R ′E gm (β + 1)R ′E = = = vi v b β + (β + 1) gmR ′E rπ + (β + 1)R ′E e introducendo i valori numerici Av = (40) vo gm (β + 1)R ′E 34.88 ⋅ 10 −3 ⋅ (100 + 1) ⋅ 565 (41) = 0.952 = = β + (β + 1) gmR ′E 100 + (100 + 1)34.88 ⋅ 10 − 3 ⋅ 565 vi Se si fosse voluta calcolare l’amplificazione complessiva Avt =vo /vin tra il segnale di ingresso e quello di uscita, includendo l’attenuazione dovuta a RIN , dalla (38) e dalla (31) si può ricavare Av = A vt = vo R BB 12 ⋅ 10 3 = ⋅ A ′v = ⋅ 0.938 = 0.866 v in R IN + R BB 1 ⋅ 103 + 12 ⋅ 103 (42) Per calcolare l’amplificazione di corrente Ai =il /ii si devono ricavare le espressioni di ii e di il in funzione delle grandezze già determinate. Dallo schema di Fig.4 si vede che la corrente ii =iin è data dalla somma di ib e della corrente irbb che fluisce in RBB . Questa corrente, a sua volta, dipende dalla tensione vi =vb . Si può dunque scrivere, ricordando la definizione di rb data dalla (33) ii = irbb + ib = r vb + ib = ib b + 1 R BB R BB (43) Ancora da Fig.4 si vede che la corrente ie =i’l si ripartisce tra le resistenze RE e RL . Come è noto, le relative correnti ire e il stanno in proporzione inversa alle resistenze (infatti, ire =vo /RE , il =vo /RL e ie= (ire +il )). Si può dunque scrivere RE (44) RE + RL Dalle (43) e (44), tenendo conto della (34), l’amplificazione di corrente relativa allo schema completo risulta il = ie Ai = il i i i RE R BB = l ⋅ b ⋅ e = ⋅ ⋅ A ′i ii ie ii ib R E + R L R BB + rb Corso di Fondamenti di Elettronica - A.A.2003-2004 -6 - (45) Esempio di Amplificatore a BJT a collettore comune e introducendo i valori numerici Ai = RE R BB 1.3 ⋅ 103 12 ⋅ 10 3 ⋅ ⋅ A ′i = ⋅ ⋅ (101) = 9.523 R E + R L R BB + rb 1.3 ⋅ 10 3 + 1 ⋅ 103 12 ⋅ 10 3 + 59.932 ⋅ 103 (46) L’amplificazione di potenza risulta perciò Ap = Wl v o ⋅ il v o il = = ⋅ = A v ⋅ A i = (0.952 ) ⋅ (9.523) = 9.066 Wi v i ⋅ ii v i ii (47) Per calcolare la resistenza di ingresso nel punto P1 (Fig.4) si suppone di sconnettere tutta la parte esterna, cioè il generatore di tensione vin e la resistenza RIN , di annullare nel circuito rimanente tutti i generatori indipendenti (non ve ne sono) e di collegare in P1 un generatore di prova vx . Si ottiene la configurazione di Fig.6. Ri ix + vx - P1 vb B RBB 12kΩ ib rπ ic + vbe ie C vc gmvbe Ro E ve RE 1.3k Ω ire vO il RL 1k Ω Fig.6. Schema per il calcolo dell’impedenza di ingresso Ri . Dallo schema, la corrente ix iniettata da vx nel punto P1 risulta 1 1 v vx v 1 1 + ib = x + b = v x + = v x + R BB R BB rb R BB rb R BB rπ + (β + 1)R ′E Poiché la resistenza Ri è per definizione Ri =vx /ix si ottiene ix = [ ] R [r + (β + 1)R ′E ] 12 ⋅ 103 ⋅ 2.867 ⋅ 103 + (100 + 1) 565 vx = BB π = = 9.998 k Ω ix R BB + rπ + (β + 1)R ′E 12 ⋅ 103 + 2.867 ⋅ 103 + (100 + 1) 565 che è pari al parallelo di RBB e rb . Ri = (48) (49) In modo simile, per calcolare la resistenza di uscita nel punto P2 (Fig.4) si suppone di sconnettere tutta la parte esterna, che in questo caso si riduce alla resistenza di carico RL , di annullare nel circuito rimanente tutti i generatori indipendenti, cortocircuitando il generatore di segnale vin , e di collegare in P2 un generatore di prova vx . Si ottiene la configurazione di Fig.7. E’ evidente, dallo schema, che ix =ire −ie e che ve =vo =vx . Perciò ire =vx /RE . Per calcolare la corrente ie causata dalla vx nell’emettitore, si osserva che a tale corrente, in base alle (19), (20), (21), corrisponde una corrente di base ib =ie /(β+1). D’altra parte, come si vede dallo schema, una corrente ib provoca nel parallelo di RIN e di RBB una tensione vb che vale v b = −ib ⋅ (R IN // R BB ) = −ib Corso di Fondamenti di Elettronica - A.A.2003-2004 1 R IN R BB = −ie R ′IN β +1 R IN + R BB -7 - (50) Esempio di Amplificatore a BJT a collettore comune R IN vi ii 1k Ω vb B RBB ib ic + vbe - rπ 12kΩ ie ve ire C vc gmvbe E P2 Ro ix RE 1.3k Ω + vx - Fig.7. Schema per il calcolo dell’impedenza di uscita R’o La stessa ib provoca nella resistenza rπ una caduta rπ β +1 La tensione ve provocata da ie risulta quindi dalle (50) e (51) v be = rπ ⋅ ib = ie (51) R′ r R′ + r v e = v b − v be = −ie IN + π = −ie IN π (52) β +1 β + 1 β + 1 Il rapporto re = −ve /ie =(R’IN +rπ )/(β+1) può essere considerato come resistenza differenziale di emettitore dello schema di Fig.5. Come si può constatare, dall’emettitore le resistenze connesse in base vengono “viste” come se fossero ridotte del fattore 1/(β+1). Dalle relazioni precedenti si ha 1 vx β +1 β +1 + ve = v x + RE R ′IN + rπ R E R ′IN + rπ La resistenza di uscita Ro per definizione è quindi i x = ire − ie = Ro = R E (R ′IN + rπ ) vx 1 = = ′ ix R 1 β +1 IN + rπ + (β + 1)R E + R E R ′IN + rπ (53) (54) che è il parallelo di RE con re . Sostituendo i valori dei parametri si ha ( ) R E (R ′IN + rπ ) 1.3 ⋅ 103 923 + 2.867 ⋅ 103 (55) = = 36.472 Ω R ′IN + rπ + (β + 1)R E 923 + 2.867 ⋅ 103 + (100 + 1)1.3 ⋅ 10 3 Il risultato ottenuto conferma che la connessione a collettore comune è caratterizzata da una bassa resistenza di uscita. Si può osservare che, nel caso si fosse dovuto tener conto dell’effetto Early, si sarebbe dovuta definire una corrispondente resistenza ro in parallelo al generatore di corrente comandato gm vbe nello schema equivalente ai piccoli segnali del BJT. L’effetto di tale resistenza è normalmente trascurabile nel calcolo dei parametri considerati in questo esercizio. Per la connessione a collettore comune, ciò vale anche nella determinazione della resistenza di uscita Ro. Ro = Corso di Fondamenti di Elettronica - A.A.2003-2004 -8 - Esempio di Amplificatore a BJT a collettore comune