M. FOUCAULT (1926­1984) • Nascita della clinica (1963) • Storia della follia (1961) • Sorvegliare e punire (1975) • La volontà di sapere (1976) Sorvegliare e punire Nascita della prigione • • • Il testo ha come protagonista il legame tra corpo­potere. E’ una storia dei mutamenti che riguardano le pene inflitte ai corpi E’ una storia politica del corpo Anciene régime • • La punizione come spettacolo Il corpo viene sottoposto a supplizi sulla pubblica piazza Fine XVIII­inizio XIX sec. • La punizione cessa di essere spettacolo. • La presa sul corpo si allenta. • • La sofferenza fisica, il dolore del corpo, non sono più costitutivi della pena Il castigo passa da un’arte di sensazioni insopportabili a un’economia di diritti sospesi. Fine XVIII­inizio XIX sec • • Il boia viene sostituito da tecnici: sorveglianti, medici, cappellani, psichiatri, psicologi educatori. La ghigliottina è adeguata a questi principi: togliere la vita senza dolore • Si entra nell’era della sobrietà punitiva • Il castigo deve colpire l’anima non il corpo Genealogia del sistema giudiziario • • • • F. connette le modalità della pena con i modi di produzione: Feudalesimo­vassallaggio­supplizi; economia mercantile­ lavoro forzato, colonie penali; Capitalismo ­libero mercato delle merci e della manodopera­ detenzione a scopo correttivo. La società disciplinare • Il processo di modernizzazione della pene tra ‘700 e ‘800 ha ‘addolcito ‘ le pene, eliminando i supplizi e la sofferenza esibita come la punta di un iceberg di una più profonda trasformazione: la nascita della “società disciplinare”, di un controllo e un condizionamento dei corpi dei cittadini attraverso la disciplina e l’esercizio. Corpi docili • L’integrazione degli individui non è fatta di violenta subalternità alle istituzioni (sudditi), ma attraverso l’imposizione, l’acquisizione e l’introiezione di discipline nell’ordine della dimensione psicofisica. Corpi docili • Cambiano gli “schemi di docilità” (SP 148) . la disciplina è “elegante” (p.149), non ha bisogno di violenza, non passa attraverso l’appropriazione dei corpi, come lo schiavismo, è diversa dal vassallaggio , rapporto violento ma distante che impone la sottomissione rituale e l’appropriazione del prodotto del lavoro. La microfisica del potere • Controllo dello spazio, del tempo, dei gesti nelle scuole, nelle fabbriche, nelle carceri, nelle caserme, negli ospedali: il corpo contrae abitudini. L’esercizio piega il corpo alla successione degli orari, all’occupazione razionale e utile del tempo, a movimenti obbligatori, ad attività regolari, al lavoro in comune, al silenzio, all’applicazione, al rispetto, alle buone abitudini. La microfisica del potere • • I regolamenti non vogliono reprimere, ma addestrare, render utili ed efficienti tempi e movimenti. Nel tempo del libero mercato, nel quale anche gli esseri umani (manodopera sono liberi dalle condizioni del lavoro (la terra) (manodopera), le società creano individui coerenti alla nuova società, ordinati, addestrati, utili, separati. La microfisica del potere • • Ripartizioni dello spazio Clausure: vagabondi e miserabili sono rinchiusi come delinquenti, caserme rigorosamente isolate (metà 700) con alte mura di cinta; anche la fabbrica è chiusa e apre solo per far entrare gli operai autorizzati; La microfisica del potere • • • Impiego del tempo Il modello è quello dei monasteri con sequenze rigide di atti quasi ritualizzati. Fabbriche e caserme, collegi, istituti rieducativi si ispirano ai medesimi regolamenti. (pp.163­64 ; per i regolamenti degli opifici p. 164) La microfisica del potere • • • Controllo dei gesti : la scrittura “Un corpo ben disciplinato forma il contesto operativo del minimo gesto” (p. 166) L’esempio della scrittura (La Salle, 1828) Potere/sapere • • Ancien Règime: l’ozio era certo punito e criticato: è proibito perdere il tempo che è contato da Dio e pagato dagli uomini (167) . Società moderna: “La disciplina invece organizza un’economia positiva”, il tempo sezionato in unità sempre più piccole va riempito secondo ritmi rapidi ed efficaci. Potere/sapere • • • Il corpo tuttavia ha le sue regole organiche, di esigenze naturali e costrizioni funzionali. “Il corpo, divenendo bersaglio per nuovi meccanismi di potere , si offre a nuove forme di sapere” (p. 169) Vale dire: sono necessarie nuove scienze che consentano un uso più razionale del corpo osservato nella sua oggettività naturale Potere/sapere • "Potere e sapere si implicano direttamente l’un l’altro; … non esiste relazione di potere senza correlativa costituzione di un campo di sapere, né sapere che non supponga e non costituisca nello stesso tempo relazioni di potere“ (p.31) Potere/sapere • Antropologia fisica e culturale, Psichiatria, psicologia, pedagogia, sessuologia, architettura, medicina, demografia, statistica sono in stretto connessione con il governo degli uomini e dei loro corpi Potere/sapere • Antropologia fisica e culturale, sociologia, criminologia, Psichiatria, psicologia, pedagogia, sessuologia, genetica, architettura, medicina, demografia, statistica sono in stretto connessione con il governo degli uomini e dei loro corpi. La nuova storia: da dinastica a dinamica • • • L’individuo si evolve attraverso un continuum progressivo , orientato e cumulativo, con la correzione, il castigo e l’ eliminazione degli individui non adatti. L’idea di evoluzione e progresso dell’individuo si accompagna alla idea di una storia evolutiva e progressiva (evoluzionismo) Tramonta l’idea della storia come una serie di cronache, genealogie, di case Biopolitica • • • • La volontà di sapere: diritto di morte e potere sulla vita. Ancien régime: potere di far morire e lasciar vivere Modernità: rivoluzione industriale, crescita demografica, nascita della società disciplinare. La vita del corpo sociale va mantenuta e sviluppata Biopolitica • • • Il nuovo potere gestisce la vita e finalizza la politica alle esigenze della vita del popolo. Il potere si esercita positivamente sulla vita, la gestisce, la potenzia, ed esercita su di essa controlli precisi. Anche le guerre si fanno in nome del popolo (spazio vitale, civiltà da difendere ecc.) Biopolitica • Discipline che vanno dalla chimica e biologia alla genetica e alla scienza statistica, saperi quali la demografia, la psichiatria, la sociologia, la criminologia, la sessuologia hanno contribuito a tratteggiare le linee della "normalità" e a fornire alle sfere di potere gli strumenti concettuali per la gestione delle attività biologiche. La “negatività” del corpo Michel Foucault • • Domanda: “Che tipo di corpo la società vuole e di cui ha bisogno?” “Il corpo sociale è l’effetto, non del consenso sociale, ma della materialità del potere che opera sui corpi degli individui” (Foucault, Body/Power) Corpo sociale e corpo politico • • Il corpo come strumento per l’ iscrizione sociale (Mauss, Douglas, Bourdieu) (corpo sociale). Il corpo è passivo, viene modellato ed esprime status e relazioni sociali ) (la positività del corpo) Il corpo come luogo voluto, definito, controllato, alienato dal potere (Foucault) (la negatività del corpo) I ‘tre corpi’ di Nancy Sheper­ Hughes • • Ai due corpi precedenti l’Autrice aggiunge il corpo personale , vale a dire “l’esperienza esistenziale del pratico e attivo soggetto umano”. Il corpo non è più solo semplice riflesso del sociale e neppure solo vittima del controllo politico, ma anche soggetto attivo di strategie di autoafferamazione, difesa o resistenza . Critiche di Dei • • Dei esprime forti critiche nei confronti dei risultati di ricerche che semplificano i problemi e valorizzano in modi etnocentrici la capacità soggettiva del malato o dell’individuo subalterno (es. la malattia come forma di riforma sociale). Nonostante ciò, Dei ritiene che l’antropologia critica (del concetto di cultura) abbia grandi meriti Le due dimensioni di una buona analisi La moderna antropologica critica (Dei, p163) ha il merito di tener conto analiticamente sia ­i microcontesti, situazioni locali dove hanno rilevanza i significati culturali e le soggettività (ricerca sul campo) (cultura) ­ Analisi delle condizioni socio­politiche ed economiche del contesto nazionale e globale, che producono in molte situazioni diseguaglianze e violenza.