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CONSENSO INFORMATO ALL’ADESIONE
AL TRATTAMENTO OMEOPATICO DI TIPO HAHNEMANNIANO
Sam uel Hahnem ann, fondatore dell’Omeopatia, era un medico chirurgo tedesco, con
abili capacità di chimico; conoscitore di 11 lingue straniere, tra cui l’arabo, si dedicò per tutta
la vita all’osservazione e alla cura dei malati. Rifiutò le praticate mediche in voga ai suoi
tempi (in particolare i salassi e l’utilizzo di dosi tossiche di sostanze chimiche),
impegnandosi con tutte le sue energie allo studio e alla pratica di una medicina basata sulla
Legge dei Simili, che, in termini molto semplici, può es sere espressa nel detto “il simile cura
il simile”
La legge dei Sim ili, non è un teorema creato dall’uomo, ma è una legge, che si osserva
comunemente in natura, già nota sin ai tempi di Ippocrate, che fu uno dei primi a osservarla
e menzionarla come possibilità di cura.
Punto imprescindibile della medicina omeopatica hahnemanniana è la somministrazione
di un unico rimedio alla volta, che rispecchi la totalità del quadro clinico presentato dal
paziente. Il metodo del rim edio UNICO rappresenta la sola via attraverso la quale sia
possibile osservare l’esatta reazione dell’organismo all’effetto del medicamento.
L’associazione di più rimedi (da 3 a 20, a seconda del prodotto), anche omeopatici, non
permette un’analisi profonda della sofferenza del malato e, anche se il risultato finale può
essere la guarigione della patologia in esame, non sapremo individuare quale rimedio ha
agito in senso positivo e quindi si deduce che sia impossibile individuare la sofferenza
primaria del malato.
L’omeopatia hahnemanniana è a tutti gli effetti una disciplina medica, che si basa su un
principio esistente in natura. Per tale motivo è considerata una medicina naturale, ma non è
assolutamente paragonabile alla comune fitoterapia o erboristeria, che somministra
sostanze allo stato grezzo, ovvero molecolari.
L’omeopatia praticata secondo il metodo unicista si avvale di almeno 200 anni di storia.
I rimedi omeopatici non sono quindi rimedi fitoterapici. Il rimedio omeopatico può essere
ricavato da tutto ciò che ci circonda; il medicamento potrà derivare dal mondo animale,
vegetale e minerale. Rimedi omeopatici possono essere anche gli stessi farmaci allopatici,
che però vengano preparati e somministrati secondo le indicazioni omeopatiche insegnate
dal suo Fondatore.
Allo stesso modo di una visita medica tradizionale, il medico omeopatico effettuerà
un’anamnesi accurata, nella quale indagherà le vostre patologie attuali e quelle pregresse, la
familiarità e la predisposizione a particolari disturbi; inoltre non mancherà di controllare
eventuali esami, sia ematici che strumentali, che porterete in visione e le eventuali terapie
farmacologiche in corso o assunte in passato. Eseguirà infine un esame obiettivo;
l’omeopata potrà premere alcuni punti de l corpo, che corrisponderanno a determinati
rimedi omeopatici e il cui eventuale dolore evocato non devi porre preoccupazione.
Al termine del colloquio omeopatico il medico considererà la globalità dei vostri sintomi e
arriverà, prima di tutto ad una diagnosi tradizionale (avvalorata dagli accertamenti
tradizionali eseguiti dal paziente) e successivamente omeopatica, che porterà alla
somministrazione di un UNICO rim edio, che possa essere il più simile all’immagine, che in
quel momento vi identifica.
L’iter diagnostico e clinico non si discosta dagli insegnamenti conseguiti da un medico
durante la laurea in Medicina e Chirurgia. Un bravo medico omeopata deve essere
innanzitutto un bravo medico tradizionale e, prima di praticare ambulatorialmente
l’omeopatia, dovrebbe aver lavorato presso un’Azienda Ospedaliera.
Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio - Esperto Omeopata Unicista
Codice Fiscale CMPMNL78L21L682D - Partita Iva 03125280127
La differenza, rispetto ad una visita medica tradizionale, è nella prescrizione del trattamento
della patologia: non si utilizzano farmaci chimici, ma si somministrano rimedi (detti anche
medicamenti) preparati secondo le indicazioni fornite dal Dottor Hahnemann nel testo di
riferimento per ogni Omeopata Unicista, ossia “Organon: l’arte del guarire” VI Edizione.
Il m edicam ente om eopatico si caratterizza dal nome della sostanza grezza di partenza,
dalla potenza/dinamizzazione (1, 6, 9, 30, 200, 1000 etc) e dalla scala di preparazione (TM,
CH, K e LM). Il rimedio omeopatico può essere in forma solida (granuli/globuli di lattosio
sublinguali) o in forma liquida (flacone gocce a base idroalcolica). La somministrazione del
rimedio omeopatico deve seguire la prescrizione medica e alcune regole fondamentali, che
verranno spiegate durante la visita.
Il rim edio om eopatico, se corretto, agisce sempre e ovunque, tuttavia la potenza e la
rapida con cui agisce dipende da vari fattori, alcuni non modificabili, altri modificabili a
seconda delle abitudini del paziente. L’omeopatia raggiunge sempre un obiettivo, il tempo
del raggiungimento dell’obiettivo non è quantificabile a priori però molto dipende da voi,
dalla vostra fedeltà alle indicazioni mediche e dalla vostra storia clinica.
Dieta: durante la cura omeopatica, in particolare all’inizio del trattamento, dovrebbero
essere escluse le seguenti sostanza: thè (max 1 tazza al giorno), caffè (max 1 tazzina al
giorno), menta, liquerizia, camomilla, aceto (utilizzare quello di mele, se possibile), alcolici,
fritture, salumi, carni rosse, spezie, cioccolata, aromi (non abusarne poiché hanno proprietà
farmacologiche), canfora, tabacco (max 3-5 sigarette al giorno).
Stile di vita: il mantenimento di un corretto ritmo biologico, permette al nostro organismo
di recuperare dalle fatiche quotidiane e soprattutto permette di far agire in profondità il
rimedio omeopatico. La riduzione del sonno, eccessive ore di lavoro, l’alimentazione errata e
sregolata determinano una riduzione dell’efficacia terapeutica della cura omeopatica e
rendono più scura l’immagine del rimedio. In particolare si potrebbe avere una riduzione
dell’emivita del medicamento.
Farm aci: interferiscono sul trattamento e sono tra i maggiori artefici dell’insuccesso della
cura omeopatica. In particolare ogni cura farmacologica è bene stabilirla con l’Omeopata,
che saprà lui quando sono concessi o meno. In genere ogni qualvolta si somministra una
monodose o all’inizio della cura è bene evitare proprio l’assunzione di farmaci, anche i più
semplici. Non sempre la terapia farmacologica è di ostacolo al processo di guarigione, ma è
indispensabile che l’Omeopata sia al corrente dell’utilizzo e dell’eventuale assunzione, in
quanto permetterà al terapeuta di comprendere meglio il vostro processo di guarigione.
Ogni sintomo del vostro corpo rappresenta la vostra immagine e anche un semplice
antiinfiammatorio può modificarla e renderla meno veritiera. Il contattare l’omeopata nel
momento del dolore permette al medico di verificare il quadro clinico puro, dopodiché
potrebbe essere concesso l’uso del farmaco allopatico, qualora non si trovasse il rimedio
omeopatico adatto a quella situazione o qualora il paziente decidesse a priori di preferire
l’assunzione di un farmaco allopato. L’impossibilità di trovare il rimedio indicato il più delle
volte dipende dalla mancanza di disponibilità del prodotto delle farmacie, che lo devono
pertanto ordinare. Quindi buona norma tenere in casa una piccola farmacia omeopatica,
con i rimedi di seguito indicati.
Crem e e pelle: tutti i prodotti topici, sia medicamenti, sia per l’igiene personale di tipo
chimico, sono da evitare. La pelle andrà quindi lasciata sfogare poiché è la via di
eliminazione delle tossine accumulate all’interno dell’organismo. Le pelle è l’organo che non
dovrà mai essere modificato con utilizzo di prodotti locali. Sono concessi ovviamente
prodotti naturali per la pulizia del corpo, contenenti un unico elemento (ad esempio:
sapone di Aleppo, sapone di Marsiglia, sapone all’Olio di Oliva, sapone alla Mandorla).
Sarebbe bene evitare anche utilizzo di creme idratanti e utilizzo di burro cacao, in quanto la
secchezza della pelle è curata già dal rimedio omeopatico somministrato. Ovviamente non
ci sono limiti per le crema protettiva per i raggi solari.
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Modalità di som m inistrazione: il principio attivo si trova sui granuli/globuli ed ora anche
all’interno degli stessi. Quindi è buona norma non toccare i granuli/globuli con le mani, ma
metterli direttamente sotto la lingua, dove dovranno essere sciolti lentamente. La monodose
(globuli) va assunta intera, o metà, o un terzo, o anche pochi globuli, sciolti in 150 ml di
acqua naturale/distillata, a seconda della prescrizione medica, sempre sotto la lingua, senza
ingerire i granuli o mantenendo l’acqua in sede sublinguale per almeno 15 secondi. I granuli
si trovano in un contenitore dosatore e andranno assunti periodicamente, giornalmente o a
distanza più ravvicinata, ruotando il tappo e facendo cadere all’interno dello stesso il
numero di granuli prescritti, che andranno sciolti sempre sotto la lingua oppure in 150 ml di
acqua naturale/distillata. Il flacone gocce ha modalità lievemente differenti: le gocce,
conservate in alcool, possono essere prese direttamente sotto la lingua o sciolte anch’esse in
150 ml di acqua, basterà poca acqua da tenere sotto la lingua per almeno 15 secondi per
fare in modo tale che il rimedio agisca. Prima di ogni somministrazione il flacone va
dinamizzato mediante 5 colpi decisi su una superficie duro-elastica (ad esempio copertina
rigida di un libro). La manovra è fondamentale affinchè venga assunta una potenza
leggermente più alta rispetto alla precedente, evitando di annullare l’effetto della
somministrazione precedente. Non è necessario la ripetizione frequente del rimedio,
attenersi alle indicazioni mediche. Se non si dovesse verificare nessun cambiamento,
contattare sempre il medico omeopata. Infine una volta finito il flacone non ripetere lo
stesso; contattare il medico che valuterà quale dosaggio somministrare, eventualmente,
passare al numero più alto (ad esempio 6LM, comprare il 7LM)
Rapporto m edico-paziente: è importante stabilire un dialogo continuo con l’omeopata.
Il colloquio non è mai inutile, il disturbo mai presente. Per cui chiamate e parlate,
soprattutto se ci sono eventuali terapie farmacologiche da assumere oppure il dubbio che
non succeda nulla durante la cura omeopatica. Sarà il medico a indicare se non porre
nessuna variazione, oppure anticipare la visita oppure cambiare telefonicamente il rimedio.
Il contatto è fondamentale. Ci saranno orari stabiliti per contattarmi in caso di patologie
acute o dubbi sul proseguimento della cura. Gli orari sanno verificabili giornalmente sul sito
internet nella sezione omeopatia. Non si prescrivono cure omeopatiche cura via sms o
tramite Social Network; l’utilizzo di What’s up sarà esclusivamente per l’invio di immagini di
verifica dopo aver effettuato il colloquio telefonico. Potete inviare mail, a cui risponderò
personalmente, se non il giorno stesso, nei giorni successivi.
NON ESISTONO COMPRESSE O CAPSULE OMEOPATICHE HAHNEMANNIANE
Colloquio om eopatico: abbiamo detto che la base è quella della medicina tradizionale. A
questa va aggiunta tutta una parte, trascurata nella pratica clinica ospedaliera, ma
insegnata dagli stessi medici agli studenti di medicina. Ossia l’ascolto del paziente, con
l’espressione del suo modo di essere. Le paure, i desideri, le avversioni, i suoi miglioramenti e
peggioramenti, il rapporto con l’ambiente, la temperatura corporea e la sudorazione. I
dispiaceri e le gioie. Tutti aspetti che vanno a intersecarsi con le patologie da voi presentate
e che vanno quindi ad arricchire la globalità della vostra immagine e quindi permettono un
a più accurata e semplice indicazione del rimedio omeopatico indicato.
Siete voi a darmi quindi le informazioni su quale rimedio scegliere. Siete voi, con il vostro
modo di essere e le vostre sofferenze, a indicare il rimedio da prescrivere. L’Omeopata in
maniera imparziale osserva, ascolta e scrive, senza pregiudizi e senza commentare le vostre
azioni. Quindi non stupitevi se, a volte, il medico non parla o pone domande al paziente. Il
silenzio stesso può essere immagine di un rimedio. Il silenzio stesso è quindi sintomo, così
come una loquacità incessante. Non ponetevi dubbi o timori, siate voi stessi ed esprimete
ciò che sentite. L’omeopata stesso vi ringrazierà. La documentazione clinica portata già
esprime in maniera tecnica la vostra malattia. Quindi esprimete ciò che le carte non dicono
di voi, ossia il vostro sentire, puro, non quello che vi hanno detto o che avete letto. Ecco il
motivo della creazione di una Cartella Clinica on-line in cui le informazioni non
andranno perdute ma arricchiranno la cura, che non vuole solo migliorare il vostro stato di
salute, ma migliorarvi nelle vostre capacità di ascolto e analisi, così da rafforzare la vostra
individualità per meglio esprimervi nel contesto ambientale in cui vivete
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Consiglio di acquistare: “Omeopatia per la famiglia” di Alain Horvilleur . Il libro va
utilizzato esclusivamente per i casi acuti, nel momento in cui non sono reperibile. Si
ribadisce che l’auto-prescrizione è fortemente sconsigliata e in ogni caso il miglioramento
acuto si avverte nelle 24-36 ore successive alla somministrazione del rimedio scelto. La
somministrazione deve sempre essere di un unico rimedio, alla posologia acuta (6 o 9 CH), 2
granuli sciolti sotto la lingua, ogni 30, 60 o 120 minuti, in base all’intensità dei disturbi fino a
quando non avrete modo di contattarmi; oppure meglio 10 granuli sciolti in 150 ml di acqua
naturale/distillata e bevendo un sorso agli intervalli sopra indicati, agitando bene l’acqua con
un cucchiaino monouso. Non utilizzare prodotti topici indicati sul libro o i complessi
omeoterapici, che vanno assolutamente evitati per i motivi sopra citati.
Firma paziente
Data
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