“L`omeopatia riequilibra l`energia profonda dell`organismo”

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Viaggio nel mondo della
medicina omeopatica dove:
Similia Similibus Curentur
(i simili possono essere
curati dai simili)
Curare significa
guarire, non
togliere il sintomo
di Arianna Ugolini
L
a sala è piccola ma accogliente, le poltroncine sono sistemate a ferro di cavallo intorno alla scrivania ad isola del
relatore mentre, la luce del crepuscolo, fa
compagnia alle signore che da fuori arrivano alla spicciolata. Qualche sguardo e sorriso di saluto informale tra queste persone
che, non si conoscono, ma condividono una
loro personale certezza. Sono qui questa
sera per assistere ad un incontro sull’omeopatia nello studio della dottoressa Gavina
Costini, in via Folchi. I loro volti sereni,
distesi e curiosi appaiono, ognuno a proprio modo, attraenti. Alcune di loro, ancora
masticano poco di cure omeopatiche e sono
venute per saperne di più; le altre, che le
conoscono da anni, ne parlano con entusiasmo tra una chiacchiera e l’altra prima che
l’incontro abbia inizio. Una breve presentazione delle partecipanti e poi via alla full
immersion, per conoscere e capire, dove
affonda le radici la medicina omeopatica e
perché, in tanti (10 milioni di italiani), beneficiano oggi delle sue cure. Due ore di storia, passaggi, dubbi, spiegazioni e richieste; due ore dense raccolte in questo botta e
risposta che, pur non avendo la presunzione di esaudire le perplessità, cercherà di
avere il merito di aver tentato di dare una
risposta alle domande che i più, rivolgono
oggi, alla medicina omeopatica.
Che cos’è l’Omeopatia?
L’Omeopatia fa parte delle medicine
“L’omeopatia
riequilibra
l’energia profonda
dell’organismo”
non convenzionali (conosciute anche
con il nome di medicine complementari
o alternative) ed è un metodo terapeutico. Questo vuol dire che il medico
omeopata, al pari di tutti gli altri
medici, deve prima capire cos’ha il
malato: interrogarlo, visitarlo, fare una
diagnosi. Solo allora, dopo aver compreso le problematiche del paziente,
prescriverà un rimedio omeopatico al
posto dei tradizionali farmaci chimici.
In Italia solo i medici (ed i veterinari
per gli animali) possono prescrivere i
rimedi omeopatici.
Come e perché agisce l’Omeopatia?
Non esiste attualmente una dimostrazione
di come agisca l’Omeopatia e questo è
uno dei punti dove fanno leva i più accaniti oppositori per negarne l’efficacia; ma
attenzione al fine trucchetto usato: non esiste nessuna dimostrazione del meccanismo
d’azione del rimedio omeopatico, ma
prove dell’efficacia dell’omeopatia ne esistono. In parole povere anche se non sappiamo perché funziona, sappiamo che funziona. D’altra parte non è possibile trovare
una spiegazione con i metodi della medicina occidentale perché l’omeopatia, verosi-
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“22 anni fa lavoravo come pneomologa in un
Ente Ospedaliero. Una mattina, fu ricoverato d’urgenza un
giovane di 20 anni per una TBC polmonare bilaterale. E’ stato
ricoverato in reparto per 8 mesi e curato con terapie intensive.
E’ guarito completamente dalla TBC ma, alle dismissioni,
presentava una grave insufficienza epatica danni irreversibili
renali, questo voleva dire che, nel giro di due anni, avrebbe
avuto bisogno della dialisi per vivere.
La storia di quel giovane fu la molla che mi fece chiedere: “qual
è il ruolo del medico?” e “che
medico voglio essere?”... se la
terapia medica guarisce l’organo e la
sua tossicità deteriora l’essere
umano e la qualità della sua vita...
io non voglio essere un medico di
questo tipo. Ecco perché io sono
una omeopata”
dott.ssa Gavina Costini
medico-chirurgo
omeopata
milmente, si basa su stimolazioni energetiche al pari della medicina tradizionale
cinese e dell’agopuntura; non è possibile
quindi dimostrare l’omeopatia tramite
modelli su vetrino o su cellula come fanno
vedere alcune trasmissioni televisive. E’ stimolando l’energia di tutto l’organismo che
avviene la guarigione, non sopprimendo i
sintomi. Durante una cura omeopatica il
paziente ha subito la sensazione di stare
meglio e solo dopo un po’ di tempo (ore,
giorni mesi in base alla gravità della
malattia) incominciano a migliorare fino a
guarire gli altri sintomi (fisici e/o emotivi).
Se la malattia è una perturbazione,
come si ripristina l’energia alterata?
L’omeopatia vede l’uomo come un tutt’uno, per questa ragione viene anche chiamata medicina olistica, cioè della persona intera. L’organismo umano è visto
come un complesso energetico capace di
produrre diversi tipi di energia: elettrica,
magnetica, cinetica, elettromagnetica,
ma anche energie “sottili”, che pur non
essendo ancora ben studiate e classificate, sembrano essere in relazione con il
piano mentale, emozionale ed istintivo
dell’essere umano. Tutte queste energie
sono organizzate fra loro in maniera
complessa e gerarchica. Il punto importante che differenzia questa medicina da
quella convenzionale è proprio questo.
Un agente esterno per creare la malattia
deve colpire una di queste energie e solo
allora si svilupperanno dei sintomi (la
malattia). La guarigione quindi non
avverrà tramite l’eliminazione dei sintomi, ma tramite la giusta stimolazione
dell’energia colpita. Così la cura della
malattia nascerà dalla cura dell’organismo e non dalla soppressione del sintomo locale (es: mal di testa).
Quali sono i rimedi omeopatici?
Cerchiamo di chiarire un altro dubbio.
Molto spesso si sente dire che i rimedi
omeopatici sono acqua fresca e non si fa
altro che parlare di placebo. Oppure che
i rimedi omeopatici servono per piccoli
disturbi o solo per sintomi emotivi.
Innanzitutto secondo una ricerca svolta
presso l’Istituto Mario Negri di Milano
solo 8.2 % di persone si rivolge all’omeopatia per problemi psicoemotivi; la
maggior parte dei pazienti al contrario si
avvicina all’omeopatia per disturbi fisici
(42%) o psicofisici (15%). Allora l’omeopatia non guarisce solo i malati immaginari, come si sente dire in giro.
Come si ottiene un rimedio
omeopatico?
Hahnemann, il padre dell’omeopatia,
osservò che i farmaci chimici presentavano un alta tossicità, alcune volte, addirittura, causavano sintomi più gravi di
quelli che dovevano curare. Per ovviare
a questo problema prese gli stessi principi farmacologici e li diluì, al punto tale
che non vi fosse più materia all’interno
del preparato, andò, come si dice negli
ambienti scientifici, oltre il numero di
Avocadro, cioè oltre quel numero sotto il
quale non è più possibile trovare neanche una molecola di materia.
Hahnemann, come avevano osservato in
precedenza anche gli altri scienziati,
vide che diluendo troppo i rimedi, questi
perdevano la loro efficacia, però differentemente da tutti i suoi predecessori
non si fermò a questa conclusione, ma
andò avanti fino a trovare il modo di
trasformare il rimedio da materiale in
energetico, facendo fare quel salto all’omeopatia che ancora oggi non si riesce
a spiegare. Egli capì che il rimedio non
doveva solo essere diluito, ma dinamizzato ad ogni passaggio, cioè ogni volta
che egli diluiva un rimedio doveva scuoterla per tre – cinque volte e solo dopo
diluirlo. Così facendo vide che il potere
curativo del rimedio non solo non veniva
perso, ma al contrario aumentava. Si
perdevano però tutti gli effetti collaterali
e si ottenevano solo quelli curativi.
Nascevano così i rimedi omeopatici che
proprio per come sono preparati risultano essere molto sicuri e privi di effetti
collaterali.