Sommario Introduzione 7 I 10 RIMEDI INDISPENSABILI Capitolo 1 ARNICA MONTANA Capitolo 6 19 Capitolo 2 BELLADONNA 35 49 105 PULSATILLA 119 Capitolo 9 63 Capitolo 5 LYCOPODIUM NUX VOMICA Capitolo 8 Capitolo 4 IGNATIA AMARA 91 Capitolo 7 Capitolo 3 CALCAREA CARBONICA MERCURIUS SOLUBILIS SEPIA 131 Capitolo 10 77 SULPHUR 145 I 10 rimedi indispensabili L'omeopatia è una terapia che ha origini antiche e che ha avuto grande successo negli ultimi anni. Si basa sull'uso di sostanze estratte dalle piante, dai minerali e da alcuni animali, con principi attivi che avviano una vera e propria "autoguarigione" dell'organismo. Tra tutti i rimedi omeopatici abbiamo scelto i dieci che consideriamo indispensabili per la loro varietà d'uso e, soprattutto, per raggiungere, senza controindicazioni, il benessere fisico e mentale. Stimolano l'autoguarigione L’ omeopatia è un metodo terapeutico che si basa sull’uso di farmaci di origine vegetale, animale o minerale adatti ad avviare un naturale processo di "autoguarigione" dell’organismo. Il principio fondamentale di questa terapia ha origini antiche (risale addirittura a Ippocrate) ed è legato al nome stesso di questa "medicina": il termine "omeopatia" deriva dai vocaboli greci òmoios ("simile") e pàthos ("malattia") e guarisce ogni disturbo con sostanze che, se assunte da un soggetto sano, determinerebbero la comparsa di sintomi simili a quelli della malattia che si vuole curare. Si tratta di un principio che non è del tutto estraneo alla medicina ufficiale: l’uso dei vaccini, per esempio, si basa sulla somministrazione degli stessi microrganismi che provocano l’infezione, ma in una quantità talmente piccola da permettere all’organismo di prepararsi ad affrontarli, pur non scatenando la malattia vera e propria. A differenza dei vaccini e dei farmaci comuni, tuttavia, il meccanismo d’azione dei medicinali omeopatici non è di tipo chimico, poiché in questi prodotti la presenza di molecole chimicamente attive è quasi del tutto nulla. Dunque, essi stimolano la guarigione senza provocare effetti collaterali. I rimedi da tenere in casa I rimedi omeopatici esistenti sono moltissimi (addirittura centinaia) e suddivisi tra maggiori e minori. Vengono prodotti diluendo progressivamente una sostanza o un principio attivo, in modo che possa agire sull’organismo senza danneggiare l’equilibrio generale, anzi, allo scopo di ripristinare le naturali attività fisiologiche nella loro pienezza. 8 I 10 rimedi indispensabili Proponiamo qui di seguito i dieci rimedi omeopatici fondamentali scelti tra quelli adatti a curare i disturbi più vari e tra i cosiddetti "policresti", cioè sostanze curative ad ampio spettro che hanno un’azione generale riequilibrante sull’organismo e che agiscono su diverse patologie. 1 - Arnica - È il rimedio di "pronto soccorso" per le lesioni esterne (ferite, ustioni, contusioni) ed interne (emorragie e ulcere), per gli shock fisici e psichici, per i disturbi di ossa e articolazioni, (dovuti a eccessivo sforzo fisico) e per le eruzioni cutanee di ogni tipo. 2 - Belladonna - Altro omeopatico da tenere sempre con sé in caso di scoppio improvviso di malesseri come influenza, febbre acuta, mal d’orecchi e mal di testa, infezioni e infiammazioni varie. 3 - Calcarea carbonica - Usato per riequilibrare i livelli di calcio nell’organismo, per la cura dei problemi delle ossa (come l’osteoporosi) e delle articolazioni, è efficace anche per le infezioni di occhi e orecchie, per i disturbi mestruali e della menopausa e per i disordini digestivi. Inoltre, è adatto alla cura di alcune forme di stanchezza, ansia e depressione. 4 - Ignatia amara - I disagi curati da questo farmaco omeopatico sono quelli connessi alla sfera emotiva, ma con forti somatizzazioni e incidenze sul benessere fisico. Oltre ad ansia, depressione, rabbia e sbalzi d’umore, Ignatia si adatta perfettamente alla cura di insonnia, cefalee, problemi mestruali e varie forme di crampi. 5 - Lycopodium - Ecco l’omeopatico perfetto per i problemi digestivi e gli eccessi di fame. Questo rimedio è utile anche 9 per la perdita dei capelli, la psoriasi e i disturbi della vescica e, per quanto riguarda la sfera emozionale, per insonnia, ansia e fobie, soprattutto se causate da una forte insicurezza. 6 - Mercurius solubilis - Specifico per il benessere delle prime vie respiratorie - bocca, naso e gola - è molto efficace soprattutto se i disturbi sono accompagnati da secrezioni (come muco e pus). È il rimedio più utilizzato per la cura di afte, gengiviti, mal di gola e tonsilliti, raffreddori e allergie con catarro, ma anche eruzioni cutanee (con vesciche e pus), infezioni agli occhi (congiuntiviti e irritazioni) e alle orecchie (otiti), anch’esse con secrezioni. 7 - Nux vomica - Rimedio ad amplissima azione, Nux vomica è adatto a curare un gran numero di sintomi dell’apparato digerente (vomito, coliche, costipazione) e respiratorio (raffreddore, tosse, asma, febbre), dolori vari (crampi di ogni genere, emicranie e cefalee) e insonnia. 8 - Pulsatilla - Essenziale per eliminare tutte le forme di disturbo accompagnate da catarro (raffreddore, tosse, sinusite, ecc.), ha importanti applicazioni anche sull’apparato digerente, soprattutto se i problemi sono causati da una dieta troppo carica di grassi. Agisce con efficacia anche su alcuni problemi del ciclo mestruale, su emicranie e depressione. 9 - Sepia - È il rimedio "femminile" per eccellenza, adatto alla terapia di tutti gli scompensi determinati dagli squilibri ormonali: mestruazioni dolorose e abbondanti, assenza del mestruo, sindrome premestruale, candidosi, prolasso dell’utero ecc. È consigliato, inoltre, per i problemi di digestione da latticini e per la perdita dei capelli (anche degli uomini). 10 I 10 rimedi indispensabili 10 - Sulphur - Eccellente per i problemi della cute, come eczemi ed eritemi, questo medicinale omeopatico viene prescritto anche per la stanchezza diffusa, la perdita di energia e la depressione. Inoltre è utile per i disturbi premestruali. Nelle prossime pagine parleremo in maniera particolareggiata di ciascun rimedio; tuttavia, per comprendere meglio come applicare le cure omeopatiche e in quali casi, ecco una breve introduzione sui principi di questa terapia. Un po’ di storia… La medicina omeopatica nacque in Germania, verso la fine del '700, dagli studi di Samuel Christian Hahnemann (17551843), che iniziò a esercitare la professione medica nel 1779. I primi esperimenti riguardanti la terapia del "simile" iniziarono nel 1790. Durante la lettura di un libro di erboristeria, Hahnemann decise di testare su di sé gli effetti della Cinchona, un albero dalla cui corteccia si estraeva il chinino, usato per la cura della malaria. Dopo aver ingerito l’estratto, si accorse che, a ogni dose, cominciavano ad apparire tutti i sintomi della malaria, che scomparivano poco dopo, quando interrompeva la cura. Continuò la sperimentazione con la Belladonna e si rese conto che l’effetto era il medesimo e che la comparsa dei sintomi si aveva solo su soggetti sani. Se invece si applicava alla cura di un malato un "farmaco" i cui effetti erano "simili" ai sintomi che il paziente accusava avveniva la vera e propria guarigione. Poiché spesso le sostanze usate per la cura risultavano però estremamente tossiche, Hahnemann e i suoi allievi diluivano i rimedi, memori del fatto che - come affermava Paracelso (14931542) - "Solo la dose crea il veleno", ossia una sostanza diventa nociva solo quando supera una determinata soglia di sopportazione del corpo. 11 Hahnemann aggiunse poi altre due importanti innovazioni. Innanzitutto, ipotizzò che l’efficacia del medicinale omeopatico potesse essere potenziata, dopo la diluizione, dalla sua dinamizzazione, cioè dall’agitazione vigorosa per un certo numero di volte, variabile da sostanza a sostanza. In secondo luogo, introdusse il concetto secondo cui la scelta del medicinale omeopatico se doveva essere personalizzata, a partire da una visione più globale dell’individuo, che tenesse conto non solo delle caratteristiche anatomiche e fisiologiche, psichiche e comportamentali, ma anche del "miasma", o "diatesi", cioè la predisposizione costituzionale di ogni singola persona al manifestarsi e al persistere di disturbi che causano una forma di malattia cronica. I quattro principi dell'omeopatia Ricapitolando, i principi fondamentali dell’omeopatia fondata da Hahnemann possono essere riassunti in quattro punti: 1. Risposta di autoguarigione - Ogni individuo possiede la capacità di stare bene. La salute proviene da dentro, non dall’esterno. I medicinali omeopatici sono deputati a "risvegliare" questa capacità interiore. 2. Principio di similitudine - "Similia similibus curantur", cioè "I simili si curano con i simili": è il principio chiave dell’omeopatia. I sintomi possono essere curati usando le sostanze che ne sono la causa. Occorre trovare in natura ciò che produce gli stessi effetti del disturbo che si vuole curare. 3. Principio delle diluizioni infinitesimali - Le sostanze utilizzate in omeopatia provengono da piante o minerali tossici o da animali velenosi, ma sono diluite numerose volte in modo da evitare effetti negativi sull’organismo e mantenere un effetto sufficiente per stimolare la risposta di autoguarigione. 4. Approccio centrato sulla persona - L’omeopatia si basa su una visione integrale e olistica (dal greco "òlos", che significa 12 I 10 rimedi indispensabili "tutto, intero"), portando l’attenzione sull’essere umano nella sua globalità e individualità, tenendo conto del fatto che, oltre alla sfera puramente fisica esiste anche un mondo emozionale e psichico, che non deve essere sottovalutato perché può avere un ruolo nell’insorgenza dei nostri disagi. Bisogna poi ricordare che in omeopatia riveste una grande importanza il concetto di "terreno", termine con cui si indica la particolare suscettibilità di un individuo ad andare incontro a specifici disagi (per esempio, digestivi). Più che ricercare le cause e agire su di esse, quindi, l’omeopata cerca di comprendere la modalità reattiva (tipo di manifestazione dei sintomi) di ogni singolo individuo e di riequilibrarla, in caso di disfunzione. Scopri il tuo "terreno" specifico Il "terreno" individuale è la propensione, congenita o acquisita, a una particolare debolezza costituzionale, ed è una delle condizioni che precedono e predispongono allo sviluppo delle malattie croniche. La terapia omeopatica di "fondo" da usare, cioè quella che tiene conto proprio di questa predisposizione, prende in considerazione anche la modalità reattiva, il "modo" della malattia di manifestarsi. È questo il motivo per cui il medico omeopata, durante la prima visita, cerca di sapere quali sono le modalità in cui compaiono i sintomi, sia dal punto di vista psichico che fisico. Chiede al soggetto qual è lo stato d'animo che accompagna il disturbo, se il malessere si acuisce col freddo o col caldo e come cambia nei vari momenti della giornata. Sono indizi importanti che servono all'omeopata per identificare i rimedi più adatti. In base ai sintomi e alle reazioni stabilisce quali sono le predisposizioni del soggetto alle possibili malattie, cioè il "miasma" (o "diatesi"), che lo caratterizza e che sostanzialmente può essere di uno dei seguenti tipi. 13 Psorica (miasma “del difetto”) - Si manifesta con funzioni lente, che tendono alla riduzione. Ha come segni esterni: eruzione cutanea, prurito, eczema, dermatite. Caratteristiche psicologiche collegate: timidezza, insicurezza, ansia, paura. Sicotica (miasma “dell’eccesso”) - Ha manifestazioni accelerate e tendenti all'espansione; come segni esterni: verruche, nei, polipi, noduli, cisti, fibromi, condilomi. Caratteristiche psicologiche: ambizioso, audace, impaziente, autoritario, inquieto. Luesinica (miasma “della distruzione”) - Si manifesta con disfunzioni e alterazioni. Segni esterni: ulcere, erosioni, necrosi. Caratteristiche psicologiche: aggressivo, violento, rabbioso, litigioso, irrequieto. Oltre a queste modalità di reazione ai disturbi, l'omeopata prende in considerazione anche la "costituzione omeopatica" del soggetto, cioè le sue particolari caratteristiche fisiche e psicologiche, anch'esse utili per conoscere i disturbi a cui tale soggetto è predisposto. Sulla base di queste informazioni, l'omeopata definisce anche il "tipo costituzionale" cioè le caratteristiche precise di un individuo, che vengono definite attraverso il legame con un particolare rimedio omeopatico. Così abbiamo il "tipo Belladonna" o il "tipo Pulsatilla" e così via. Ognuno di essi è individuato da precise caratteristiche e dai propri rimedi. I formati: globuli, gocce, granuli e fiale I prodotti omeopatici sono venduti in farmacia sotto forma di granuli, globuli, compresse, gocce, fiale, colliri, sciroppi, supposte, pomate, sia sotto forma unitaria (ossia contenenti una sola sostanza) sia in rimedi complessi (costituiti da più elementi omeopatici nello stesso prodotto). I formati più diffusi sono i granuli, i globuli, le gocce e le fiale. I globuli e i granuli sono piccole sfere di saccarosio e lattosio impregnate della sostanza omeopatica e confezionate in piccoli tubi; gocce e fiale, invece, sono in un tradizionale formato 14 I 10 rimedi indispensabili liquido idroalcolico. Sulla confezione dei prodotti è riportato il nome del rimedio omeopatico, che viene designato con il nome latino della sostanza di origine, seguito dall’indicazione del tipo e del grado di diluizione. Per esempio, "Nux vomica 12 CH", indica che il prodotto è stato ottenuto dai semi della pianta Strychnos nux vomica, sottoposta a dodici (12) diluizioni centesimali (C) secondo il metodo di Hahnemann (H). Diversamente, "Nux vomica 10 DH", indica che il medicinale è stato ottenuto sottoponendo la sostanza di partenza a dieci diluizioni (10) decimali (D) sempre secondo il metodo di Hahnemann (H)."Lycopodium 200 K" vuol dire invece che il prodotto è stato ottenuto sottoponendo la sostanza di partenza (il licopodio) a duecento diluizioni (200) secondo il metodo di Korsakov (K). Puoi trovare poi anche la diluizione LM o 50 M, cinquantamillesimale. Quanto più è alta la cifra tanto più il rimedio è diluito. I rimedi a basse o medie diluizioni si usano di solito per curare sintomi fisici acuti presenti da poco tempo; quelli ad alte o altissime diluizioni si usano per curare disturbi cronici oppure che coinvolgano in modo marcato anche l'aspetto psicologico. Come e quando assumerli In generale, l’assunzione di un rimedio omeopatico dovrebbe avvenire a digiuno, lontano dai pasti (almeno 30 minuti prima o 2 ore dopo il pasto). La frequenza delle dosi prescritte è assidua (da una a più volte al dì) quando è mirata a risolvere un disturbo improvviso (gonfiori, crampi, mal di testa), mentre è più diradata (una volta al giorno) per agire su comportamenti generali (irritabilità, ansia, nervosismo ecc.). È consigliabile assumere il medicinale omeopatico versando i granuli, i globuli o le gocce sotto la lingua, senza toccarli con le mani, per potenziarne l’assimilazione. Inoltre, in prossimità dell’assunzione, bisognerebbe evitare di ingerire alimenti, bevande e aro15 mi che possono ridurre l’efficacia del rimedio, e cioè: il tabacco (evita di fumare un’ora prima e un’ora dopo l’assunzione del rimedio), le sostanze molto aromatiche come la menta, il caffè, il tè, gli alcolici e i cibi speziati o piccanti. Durante la cura è meglio anche ridurre l’uso di detergenti e cosmetici dai profumi intensi (per esempio, di menta) ed evitare di riporre i flaconi o i tubetti con i rimedi in ambienti in cui vi siano aromi forti (come la canfora). Infine i rimedi omeopatici vanno conservati al riparo dalla luce, da fonti di calore e umidità. Rimedi senza effetti nocivi Essendo molto diluiti, i medicinali omeopatici non provocano effetti tossici, anche se assunti in quantità elevate per sbaglio o volontariamente. Quindi non presentano controindicazioni e non hanno interferenze note con i farmaci convenzionali. Se si sta seguendo una terapia farmacologica è meglio comunque assumere i rimedi omeopatici a orari diversi rispetto alle medicine. Nel caso di persone in cura con la medicina tradizionale, occorre ricordare di non interrompere le terapie che stanno seguendo senza aver consultato il proprio medico. Durante l’assunzione di alcuni rimedi omeopatici di disintossicazione, è possibile che compaiano degli effetti di lieve entità e breve durata (aumento della diuresi, cefalea, stanchezza, eruzioni cutanee, vertigini, diarrea). Essi vanno interpretati in modo positivo, poiché sono l’espressione dell’attivazione dei meccanismi naturali dell’organismo. Tipico dei medicinali omeopatici unitari (cioè basati su un unico rimedio) può essere poi il cosiddetto "aggravamento omeopatico": durante i primi giorni di assunzione si può osservare un leggero peggioramento dei sintomi su cui si intende agire, sempre da interpretare come attivazione della risposta difensiva dell’organismo. Qualora però persistano per più di 3 giorni o siano molto intensi occorre consultare l’omeopata. 16 I 10 rimedi indispensabili Di quale "costituzione" sei? In base alle caratteristiche fisiche e psicologiche, l'omeopata definisce la "costituzione" del paziente. Tale classificazione, unita alle modalità di reazione al disturbo, serve e a definire i "tipi costituzionali" che corrispondono ai vari rimedi. Le "costituzioni" di base sono quattro: Costituzione carbonica: corrisponde a un soggetto grassottello, ordinato, lento, freddoloso e goloso. Le sue predisposizioni sono le malattie reumatiche (artrite, artrosi) può soffrire di trombosi, colesterolo alto, diabete. Costituzione sulfurica: ha una corporatura armoniosa e una muscolatura tonica. È dinamico, socievole, ma a volte volubile. I suoi problemi riguardano la circolazione, le vie respiratorie e la pelle, poiché tende a eliminare le tossine attraverso la cute. Costituzione fosforica: corrisponde a una persona snella, alta, elegante, dal corpo esile. È freddoloso, si stanca facilmente, ma recupera velocemente le energie. Soffre di pressione bassa e i suoi malesseri riguardano il sistema nervoso, l’apparato respiratorio (faringite, bronchite, asma, ecc.) e la digestione (gastrite, colite, stitichezza). Costituzione fluorica: spesso con asimmetrie fisiche, è magro, con dita lunghe, scheletro debole, pochi muscoli e fragilità dei legamenti. È intelligente, ma imprevedibile e istintivo. Le sue predisposizioni sono scoliosi, osteoporosi, carie dentali, problemi a carico delle articolazioni (distorsioni, lussazioni) e del sistema venoso. 17