Russo donazione organi e tessuti [modalità compatibilità]

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Donazione organi e tessuti:
attualità e sicurezza
Il ruolo dell’infermiere
• L’infermiere di terapia intensiva con
l’anestesista, è responsabile dell’assistenza del
potenziale donatore, fino alla comunicazione
della decisione assunta dalla famiglia e, nel caso
di accettazione della donazione, fino al
trasferimento in sala operatoria per il prelievo
degli organi
L’assistenza infermieristica deve
essere attenta e puntuale come
per le altre tipologie di pazienti
• Cure generali
• Monitoraggio cardiovascolare
• Assistenza nella ventilazione
• Analisi chimicochimico-cliniche
Cure generali
• Registrazione dei parametri vitali
• Controllo delle sonde, cateteri, tubi etc
etc…
…
• Mantenere la massima asepsi in ogni momento,
durante
la
manovra
di
aspirato
tracheobronchiale, prelievo ematico, urine etc
etc…
…
• Igiene degli occhi.
occhi. Gli occhi devono essere
tenuti sempre ben chiusi e umidi, mediante
l’utilizzo di lacrime artificiali o di soluzione
fisiologica
Monitoraggio cardiovascolare
• Per monitorare l’adeguata infusione e
ossigenazione tissutale, è necessario disporre di
una via centrale, di un catetere arterioso e del
controllo orario della diuresi
• L’obiettivo è mantenere un adeguato volume
minuto cardiaco, con una pressione arteriosa
sistolica minima adeguata (PAS 80
80--100 mmHg),
che assicuri la pressione per la perfusione di tutti
gli organi e una diuresi maggiore di 1-3 ml/kg/h
Assistenza alla ventilazione
• L’obiettivo dell’assistenza respiratoria è garantire
un’adeguata ossigenazione
• Effettuare le aspirazioni tracheobronchiali
giudicate necessarie, secondo la quantità e le
caratteristiche, evitando la formazione di
atelectasie e polmoniti
• Mantenere il sondino nasogastrico con
drenaggio a caduta, evitando
polmoniti
abab-ingestis
Assistenza nella ventilazione
• Nel caso di paziente donatore di polmone, il
tubo endotracheale deve essere sistemato
lontano dalla carena tracheale, si evitano lesioni
sulle linee di sutura
• L’applicazione fino a 5 cm H2O di PEEP può
essere utile per l’adeguata ossigenazione, nei
donatori di polmone, bisogna evitare l’elevata
concentrazione di ossigeno, per non provocare
eventuali situazioni di intossicazioni
Analisi chimicochimico-cliniche
• Tanto nei malati in cui si sospetta un’evoluzione verso
la morte cerebrale, quanto nei malati che hanno già
questa diagnosi , si devono eseguire le seguenti analisi
chimico--cliniche:
chimico
cliniche:
- Gruppo sanguigno e prove crociate
- Analisi complete del sangue e dell’urina,
emocromo, coagulazione ed emogasanalisi arteriosa
- Sierologia per HIV, EPATITE, TOXOPLASMA
LUE
Assistenza in presenza di
complicanze
•
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•
•
•
•
Ipotensione
Aritmie
Arresto cardiaco
Insufficienza respiratoria ipossiemica
Diabete insipido
Ipotermia
Infezione
Ipotensione
• L’ipotensione è la manifestazione più costante
dei donatori, fattori scatenanti:
da ipovolemia (pvc < 5)
da difetto di pompa (pvc 55-10)
Ipotensione
• Ipotensione da ipovolemia (pvc < 5 ) cause
scatenanti:
emorragia
diuresi osmotica
diabete insipido
vasoplegia
• Trattamento: reintegro con liquidi idonei, sangue
ed emoderivati
Ipotensione
• Ipotensione da difetto di pompa (pvc 55-10)
• Trattamento con farmaci inotropi:
dopamina
dobutamina
noradrenalina
Aritmie
• Si possono osservare tachiaritmie subventricolari
e ventricolari
• Sono frequenti anche le bradiaritmie transitorie,
accompagnate da ipertensione
• In presenza di bradicardia, l’atropina è
inefficace, per la perdita di attività del nucleo
vagale, in questo caso, il trattamento da scegliere
è l’adrenalina o il pacemaker
Arresto cardiaco
• L’arresto non esclude la donazione
• Trattamento
Trattamento:: manovre rianimatorie eccetto l’uso
dell’atropina che è inefficace nei donatori e
perché in questi pazienti l’obiettivo più
importante è mantenere la vitalità degli organi da
donare
Insufficienza respiratoria
ipossiemica
• L’ipossia può essere grave e di rapida evoluzione
• Trattamento
Trattamento:: consiste nella somministrazione di
ossigeno in dosi elevate, con una PEEP minima,
eccetto nei donatori di polmone, in cui e
preferibile aumentare la PEEP e ridurre la
concentrazione di ossigeno
Diabete insipido
• Complicanza che compare nel 4040-90% dei
donatori, dovuta alla distruzione della
neuroipofisi, che produce l’ormone antidiuretico
Poliuria (4 – 7 ml/h/kg )
Urine diluite (Ipostenuria)
Aumento del sodio nel plasma (ipernatremia)
Diabete insipido
• Trattamento: forma lieve
forma severe
• Lieve
con reintegro di soluzioni ipotoniche
• Severe con utilizzo di desmopressina
Ipotermia
• La morte encefalica implica la distruzione del
centro termoregolatore ipotalamico del donatore
e, di conseguenza, la temperatura corporea tende
a uguagliare a quella ambiente, è quindi
prioritario mantenere la temperature centrale del
donatore superiore a 35
35°°C, ideale sarebbe a
37
37°°C
Ipotermia
• Trattamento: Materassino a scambio termico
Riscaldatore soluzione ev
Umidificatore--riscaldatore gas
Umidificatore
Condizionamento ambientale
Infezione
• Devono essere adottate tutte la misure di asepsi
nella manipolazione di tubi, sonde e cateteri, al
fine di evitare qualsiasi infezione durante la
permanenza del paziente nell’Unità di Terapia
Intensiva, per la ripercussione negativa che
l’infezione avrebbe sullo stato finale degli organi
da prelevare
Grazie per l’attenzione
?
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