I Bisogni Educativi Speciali Insegnare e apprendere nella “speciale normalità” I Bisogni Educativi Speciali. Insegnare e apprendere nella “speciale normalità” “Io voglio fare come gli altri. Io vorrei andare nei laboratori di chimica e fisica.” (dall’intervista a un alunno disabile di scuola superiore in D. Ianes, “La speciale normalità”, Erickson, 2006) Normalità come • desiderio, aspirazione • uguaglianza di valore • identità di diritti • senso di appartenenza ad un certo gruppo sociale I Bisogni Educativi Speciali. Insegnare e apprendere nella “speciale normalità” Ma c’è un rischio reale … … che il nostro desiderio di normalità ci impedisca di vedere gli alunni che abbiamo davanti. Non vedere tutto ciò che si allontana dalla norma non è la scelta della scuola italiana. La scuola italiana ha scelto, nell’approccio alle diversità, la via dell’integrazione e dell’inclusione. “Nelle classi si trovano molti alunni con difficoltà nell’ambito dell’apprendimento e dello sviluppo di competenze. In questa grande categoria possiamo includere varie difficoltà: dai più tradizionali disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia), al disturbo da deficit attentivo con o senza iperattività […]. Troviamo anche alunni con ritardo mentale e ritardi nello sviluppo […]. Ci sono anche gli alunni con disturbi dello spettro autistico […]. Più frequenti però sono le difficoltà comportamentali e nelle relazioni, dal semplice comportamento aggressivo fino ad atti autolesionistici, bullismo, disturbi del comportamento alimentare, disturbi della condotta […]. Accanto a queste difficoltà un insegnante ne conosce molte altre di origine sociale ed economica: povertà, deprivazione culturale, difficoltà lavorative ed esistenziali, ecc. Sempre più poi nella Scuola italiana troviamo alunni che provengono da ambiti culturali e linguistici anche molto diversi …” ( Dario Ianes, Vanessa Macchia, La didattica per i Bisogni Educativi Speciali, Erickson, 2008) I Bisogni Educativi Speciali. Insegnare e apprendere nella “speciale normalità” • “Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, che consiste in un funzionamento […] problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata.” – (Dario Ianes, Vanessa Macchia, La didattica per i Bisogni Educativi Speciali, Erickson, 2008) “… Una è la melodia del valore positivo dell’integrazione come realizzazione di un fondamentale diritto umano, come ovvia conseguenza del riconoscimento di uguaglianza di ogni persona, qualunque siano le sue condizioni personali e sociali. In questo vento, che a tratti soffia veramente forte nella Scuola italiana, si sente la convinzione che la piena appartenenza al gruppo dei compagni di classe sia un valore necessario e che la partecipazione alla «normalità» della relazione e della didattica sia la via maestra all’apprendimento, oltre che alla socializzazione. Integrazione e inclusione significano allora una chiara e definitiva vittoria sull’esclusione, sull’emarginazione, segno tangibile che la Scuola non solo dà pari opportunità, ma che attivamente rimuove ostacoli e si fa motore di mobilità e di promozione sociale. Una Scuola realmente «di tutti», che dà di più a chi ha avuto (e ha) di meno…” (D. Ianes, A. Canevaro, L’integrazione scolastica, Erickson, 2008) I Bisogni Educativi Speciali. Insegnare e apprendere nella “speciale normalità” Quale didattica per rispondere ai bisogni educativi speciali? •Quali risorse? •Quale progettazione didattica? I Bisogni Educativi Speciali. Insegnare e apprendere nella “speciale normalità” Su quali risorse può contare il docente curricolare per sostenere i bisogni educativi speciali dei suoi alunni? •se stesso •il Consiglio di classe •l’insegnante di sostegno •il collaboratore all’integrazione •le alleanze educative I Bisogni Educativi Speciali. Insegnare e apprendere nella “speciale normalità” Una progettazione didattica attenta ai bisogni educativi speciali presuppone un adattamento degli obiettivi curricolari: • Graduazione degli obiettivi e chiarezza sugli obiettivi minimi • Sostituzione di uno o più componenti di input o di azione I Bisogni Educativi Speciali. Insegnare e apprendere nella “speciale normalità” • Facilitazione: ricontestualizzazione degli obiettivi e delle corrispondenti attività didattiche • Semplificazione: abbassamento della difficoltà dell’obiettivo • Scomposizione della disciplina nei suoi nuclei fondanti per poterne trarre obiettivi partecipativi accessibili • Partecipazione alla cultura del compito LL’integrazione ’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap e degli alunni con disturbi specifici di apprendimento La normativa L’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap. La normativa • L. n. 104/92: “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” • L. P. n. 20/83: “Nuove provvidenze nei confronti dei soggetti portatori di handicap” • L. P. n. 3/98: “ Interventi a favore dell’assistenza, integrazione sociale e dei diritti delle persone in situazione di handicap” L’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap. La normativa D.G.P. n. 3438/95: attuazione delle fasi procedurali in applicazione dell’art. 12 della L. n. 104/92 •Segnalazione scuola e genitori •Certificazione ASL •Diagnosi funzionale •Profilo dinamico funzionale •Piano educativo individualizzato L’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap. La normativa • DF: descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell’alunno in situazione di handicap (ASL) • PDF: descrizione del prevedibile grado di sviluppo che l’alunno in situazione di handicap potrà raggiungere nelle varie aree (ASL, scuola, genitori) • PEI: descrizione degli interventi integrati per l’alunno in situazione di handicap in un determinato periodo di tempo ai fini della piena realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione (scuola, ASL, genitori) L’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap. La normativa D.G.P. n. 2684/04, n. 3925/04 e n. 741/05: approvazione e attuazione dell’Accordo di programma: •regola la collaborazione interistituzionale fra scuole, amministrazione scolastica, servizi sanitari, servizi sociali, amministrazione provinciale e comuni per l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap •chiarisce compiti, procedure e tempi L’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap. La normativa Aspetti da migliorare: • Condivisione del PEI con la famiglia dell’alunno • Il PEI deve far parte integrante del piano di lavoro del docente curricolare, almeno per quello che riguarda gli obiettivi relativi alla sua disciplina (Circolare del Sovrintendente scolastico del …) L’integrazione scolastica degli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA). La normativa • DGP n. 935/04: introduzione della valutazione funzionale per gli alunni con disturbi di apprendimento • Nota Ministeriale n. 4099 del 2004: “Iniziative relative alla dislessia” • N.M. n. 26/A/ del 2005: “Iniziative relative alla dislessia” • N.M. n. 4600 del 2007: “Precisazioni sulla CM 28/07” • N.M. n. 4674 del 2007: “DSA - indicazioni operative” L’integrazione scolastica degli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA). La normativa • CM n. 32/08: “Esami di stato e scrutini a conclusione del 1°ciclo di istruzione a.s. 2007/2008” • CM n. 54/08: “Istruzioni integrative alla CM n. 32/08” (prova a carattere nazionale) • OM n. 30/08 “Istruzioni per lo svolgimento degli esami di stato nelle scuole secondarie di secondo grado a.s. 2007/2008” L’integrazione scolastica degli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA). La normativa Per gli alunni con VF (DGP n. 935/04): • obiettivi della classe – eventualmente obiettivi minimi o opportunamente modificati • individualizzazione degli interventi educativi e didattici e della valutazione degli apprendimenti da parte del Consiglio di classe • uso degli strumenti compensativi e dispensativi previsti dalla normativa vigente L’integrazione scolastica degli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA). La normativa • stesura del PEI • nei momenti di valutazione finale, in particolare negli esami conclusivi del 1° e del 2° ciclo di istruzione, non prove differenziate bensì una valutazione delle prove che tenga conto degli interventi educativi e didattici effettuati e uso degli strumenti compensativi previsti dalla normativa vigente utilizzati nel corso dell’anno scolastico LL’integrazione ’integrazione scolastica degli alunni con cittadinanza straniera La normativa L’integrazione scolastica degli alunni con cittadinanza straniera. La normativa • L. n. 40/98: “Disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” – artt.36 e 37 • D. Lgs. n. 286/98: “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” – art.36 • D.P.R. n. 394/99: “Regolamento recante norme di attuazione del T.U.” – artt. 45-50 L’integrazione scolastica degli alunni con cittadinanza straniera. La normativa • C.M. n. 205/90: “La scuola dell’obbligo e gli alunni stranieri. Educazione interculturale” • C.M. n. 73/94: “Dialogo interculturale e convivenza democratica: l’impegno progettuale della scuola” • C.M.24/06: “ Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”