SUPERFICIE POPOLAZIONE LINGUA RELIGIONE CAPITALE FORMA ISTITUZIONALE UNITA’ MONETARIA TASSO DI CAMBIO 164.150 kmq 9.586.000 (2011) Arabo (ufficiale), francese Musulmani (99%) Tunisi Repubblica Presidenziale Dinaro tunisino (TND) 1 euro = 1,94699 TND (10 ottobre 2011) Quadro macroeconomico La Tunisia ha avviato, a partire dalla seconda metà degli anni 80, misure di aggiustamento macroeconomico, in accordo con il FMI e la Banca Mondiale. Dal 1995, anno in cui è stato firmato l’Accordo di Associazione con L’Unione europea (in vigore dal 1998), il grado di apertura dell’economia tunisina al commercio con l’estero è progressivamente aumentato. L’impatto è stato Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova positivo poiché ha stimolato la competitività delle imprese ed incentivato gli scambi commerciali tra Tunisia e Ue, primo partner commerciale del Paese. Dal 1° gennaio 2008 la Tunisia fa parte della zona di libero scambio con l’UE. Il principale settore produttivo è rappresentato dai servizi (55,5%): trasporti e comunicazioni; il comparto industriale, che contribuisce al PIL per circa il 28%, vede tra i settori cardine il tessile, l’agroalimentare, oltre all’elettronico e agli idrocarburi. L’industria manifatturiera costituisce il 16% del PIL, mentre l’agricoltura (datteri, olio d’oliva, oli alimentari e cereali) e la pesca circa il 10%. Pur avendo vissuto un periodo di crescita e sviluppo, non ci si può dimenticare gli eventi che sono stati provocati dalla rivoluzione all’inizio del 2011 (in effetti la rivoluzione è proprio iniziata in Tunisia). Sono previste le prime elezioni “libere” per il 23 ottobre. Prospettive future Tra le priorità politiche ed economiche del Paese si può individuare la necessità di ristabilire una sicurezza nazionale, senza la quale un rilancio economico non risulta possibile. La Tunisia dovrà cercare di aumentare le proprie esportazioni non solo in ambito europeo, ma mondiale e diminuire l’alto tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, che dilaga tra la popolazione (14%) . Interscambio commerciale Gli intensi rapporti tra Italia e Tunisia già nel passato sono stati confermati nel 2003, dal Trattato bilaterale di Amicizia, Buon Vicinato e Cooperazione, il quale prevede un’azione congiunta su più fronti, cooperazione economica, finanziaria e militare oltre che a quella nel settore giudiziario e consolare. L’interscambio con l’Italia (che resta il secondo partner subito dopo la Francia) nel 2009 è stato caratterizzato da una notevole riduzione sia delle importazioni sia delle esportazioni, dovuta in gran parte alla crisi finanziaria che ha colpito l’economia mondiale, registrando una variazione negativa circa del 15%. Ciò è dovuto in particolare al forte calo del settore dell’energia, dei minerali, dei fosfati e derivati e del comparto agricolo ed agroalimentare. Nonostante ciò, il numero delle imprese italiane registrato dalle autorità tunisine è di oltre 700, con più di 55.000 addetti (fonte ICE, maggio 2011). I principali prodotti importati ed esportati sono: i derivati dalla raffinazione del petrolio, tessuti, metalli di base preziosi, articoli di abbigliamento, calzature e petrolio greggio. Ovviamente gli avvenimenti del 2011 hanno influito negativamente sull’interscambio commerciale (almeno per i primi mesi dell’anno in corso) Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova Interscambio Genova-Tunisia Le imprese genovesi che hanno dichiarato di avere rapporti con la Tunisia sono 67. Dopo i primi mesi dell’anno, dove si è registrato un blocco totale delle esportazioni, si è registrata una ripresa soprattutto da parte delle grandi imprese che avevano in corso commesse di impianti. Ottobre 2011 Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova