Amplificatori operazionali Parte 3 www.die.ing.unibo.it/pers/mastri/didattica.htm (versione del 9-5-2012) Configurazione invertente generalizzata ● Se nella configurazione invertente si sostituiscono le resistenze R1 e R2 con due impedenze Z1(s) e Z2(s) si ottiene un circuito avente funzione di trasferimento H( s ) Vo ( s ) Z (s) 2 Vi ( s ) Z1 ( s ) ● Per s j, da questa espressione si ricava la funzione di trasferimento per frequenze reali 2 Integratore ● Si pone Z1 ( s ) R Z2 (s) 1 sC ● La funzione di trasferimento è H( s ) Z2 (s) 1 Z1 ( s ) sRC ● Quindi la risposta nello stato zero (cioè per vC0 0) è 1 1 v0 (t ) L Vi ( s ) vi ( x)dx RC 0 sRC t 1 L’uscita è proporzionale all’integrale dell’ingresso ● RC = costante di tempo dell’integratore 3 Integratore ● Lo stesso risultato può essere ottenuto anche analizzando il circuito nel dominio del tempo ● Dato che l’ingresso invertente è virtualmente a massa si ha iR (t ) vi (t ) R ● Inoltre iC (t ) iR (t ) ● Quindi t t 1 1 vo (t ) vC (t ) vC (0) iC ( x) dx vC (0) vi ( x) dx C0 RC 0 4 Integratore – Risposta in frequenza ● La risposta in frequenza si ottiene ponendo s j s j H( j) 1 jRC H (dB) 20 dB / decade ● Quindi si ha H( j) 1 RC argH( j) 90 0 dB 1 RC ● Il modulo della funzione di trasferimento vale 1 (guadagno = 0 dB) per 1(RC) 5 Integratore – Risposta in frequenza ● Per tendente a 0 il guadagno tende a infinito Il condensatore tende a comportarsi come un circuito aperto il comportamento dell’integratore tende a quello dell’amplificatore operazionale non retroazionato ● L’integratore risulta particolarmente sensibile ai disturbi a bassa frequenza ● Una componente continua del segnale di ingresso idealmente produrrebbe una tensione di uscita infinita In pratica l’amplificatore operazionale viene portato in saturazione ● Lo stesso effetto può essere prodotto dalla tensione di offset e dalle correnti di polarizzazione di ingresso 6 Limitazione del guadagno a bassa frequenza ● I problemi relativi al comportamento a bassa frequenza possono essere ridotti collegando un resistore in parallelo al condensatore ● Il comportamento del circuito, però, si discosta da quello dell’integratore ideale (in misura maggiore al diminuire di R2) ● In questo caso si ha Z 2 (s) 1 1 sC R2 R2 1 sR2C ● Quindi la funzione di trasferimento è H( s ) Z 2 (s) R /R 2 1 Z1 ( s ) 1 sR2C 7 Limitazione del guadagno a bassa frequenza ● Con l’inserimento di R2 il polo della funzione di trasferimento si sposta da s 0 a s 1/(R2C) ● Per s j si ottiene H( j) Vo R2 / R1 Vi 1 jR2C In continua il guadagno è finito e vale R2R1 Per 1(R2C) si ha H( j) R2 / R1 1 jR2C jR1C e quindi il comportamento del circuito è simile a quello di un integratore ideale 8 Limitazione del guadagno a bassa frequenza R 20 log10 2 R1 H (dB) 20 dB / decade arg(H) 180 90 1 R2C 9 Derivatore ● In questo caso le impedenze sono Z1 ( s ) 1 sC Z2 (s) R ● Quindi si ottiene la funzione di trasferimento H( s ) Z2 (s) sRC Z1 ( s ) ● La risposta nello stato zero è v0 (t ) L 1 sRC Vi ( s ) RC dvi dt ● L’uscita è proporzionale alla derivata dell’ingresso ● RC = costante di tempo del derivatore 10 Derivatore ● La risposta può essere valutata anche analizzando il circuito nel dominio del tempo iR (t ) iC (t ) C vo (t ) RC dvi dt dvi dt 11 Derivatore - Risposta in frequenza ● La risposta in frequenza si ottiene ponendo s j s j H( j) jRC H (dB) 20 dB / decade ● Quindi si ha H( j) RC argH( j) 90 0 dB 1 RC ● Il modulo della funzione di trasferimento vale 1 (guadagno = 0 dB) per 1(RC) 12 Limitazione del guadagno ad alta frequenza ● Il derivatore risulta molto sensibile ai disturbi ad alta frequenza Rapide variazioni del segnale di ingresso (dovute per esempio a rumore) possono produrre dei picchi di ampiezza elevata in uscita Inoltre i derivatori tendono ad avere problemi di stabilità ● Questi problemi possono essere ridotti collegando un resistore in serie al condensatore Il comportamento del circuito, però, si discosta da quello del derivatore ideale (in misura maggiore all’aumentare di R1) ● In questo caso si ha Z 2 ( s ) R1 H( s ) 1 sC Z2 (s) sR2C Z1 ( s ) 1 sR1C 13 Limitazione del guadagno ad alta frequenza ● L’inserimento di R1 introduce nella funzione di trasferimento un polo per s 1/(R1C) ● Per s j si ottiene H( j) jR2C 1 jR1C Ad alta frequenza, cioè per maggiore della pulsazione di taglio 1/(R1C), il guadagno vale R2R1 Per 1(R1C) si ha H( j) jR2C e quindi il comportamento del circuito è simile a quello di un derivatore ideale 14 Limitazione del guadagno ad alta frequenza R 20 log10 2 R1 H (dB) 20 dB / decade arg(H) 90 180 1 R1C 15 Risposta in frequenza di un amplificatore operazionale ● La dipendenza del guadagno ad anello aperto di un amplificatore operazionale dalla frequenza può essere rappresentata dalla relazione A( j) A0 1 j 0 Modello a un polo A0 = guadagno ad anello aperto in continua 0 = pulsazione dei taglio f0 0(2) = frequenza di taglio Il guadagno diminuisce con pendenza -20 dB/decade (-6 dB/ottava) a partire da una frequenza f0 relativamente bassa Valori tipici di f0 sono dell’ordine di 10 Hz ● Questo comportamento viene imposto inserendo nell’amplificatore operazionale un condensatore di valore relativamente elevato (compensazione in frequenza) e ha lo scopo di garantire che l’amplificatore sia stabile quando viene collegato in retroazione 16 Risposta in frequenza di un amplificatore operazionale 20 dB / decade 17 Risposta in frequenza di un amplificatore operazionale ● In un amplificatore operazionale reale sono presenti numerosi effetti reattivi parassiti ● La funzione di trasferimento ha un numero elevato di poli ● I poli dovuti agli effetti parassiti sono posti a frequenze molto maggiori di f0 (in genere il secondo polo corrisponde ad una frequenza maggiore di 1 MHz) ● Per frequenze inferiori a quella a cui interviene il secondo polo, il comportamento dinamico dell’amplificatore operazionale è determinato dal primo polo (polo dominante) 18 Banda di guadagno unitario ● La frequenza fUG per cui il guadagno risulta uguale a 1 definisce la banda di guadagno unitario dell’amplificatore operazionale ● Dato che fUG >> f0, si ha A( j 2 f UG ) A0 1 f UG A0 f 0 f UG /f 0 ● Inoltre, per fUG >> f0 il guadagno può essere espresso dalla relazione approssimata A( j 2 f) A0 f UG f/f 0 f ● Nota: questi risultati valgono se alla frequenza fUG l’amplificatore operazionale (come avviene normalmente) può essere rappresentato mediante il modello a un polo (cioè se gli altri poli sono a frequenze maggiori di fUG) 19 Prodotto guadagno – larghezza di banda ● Si considera il comportamento dell’amplificatore operazionale in presenza di retroazione negativa ● Si assume che la rete di retroazione sia resistiva ● Il guadagno ad anello chiuso è Af ( j) A0 / 1 j / 0 A0 Vo A( j) Vi 1 A( j) 1 A0 / 1 j / 0 1 j / 0 A0 A0 f 1 j dove A0 f A0 1 A0 0 (1 A0) A0 f 1 j 0 f 0 f 0 (1 A0) 20 Prodotto guadagno – larghezza di banda ● Complessivamente si ottiene una riduzione del guadagno in continua di un fattore pari al tasso di retroazione A0 f A0 1 A0 un aumento della frequenza di taglio (cioè un aumento della larghezza di banda) dello stesso fattore 0 f 0 (1 A0) ● Il prodotto guadagno – larghezza di banda (GBW) non cambia GBW A0 f 0 A0 f f 0 f ● Inoltre (se alla frequenza di guadagno unitario vale il modello a un polo) si ha anche GBW f UG 21 Prodotto guadagno – larghezza di banda Guadagno (dB) 20 log10 ( Ao ) 20 log10 1 Ao 20 dB / decade A Af 20 log10 ( A0 f ) f0 f0f log10 1 Ao f 22 Amplificatore invertente e non invertente ● Sia nella configurazione invertente sia in quella non invertente risulta R1 R1 R2 ● Per A 1 il guadagno in continua ad anello chiuso è A0 f 1 R 1 2 R1 (A0f coincide con il guadagno dell’amplificatore solo nella configurazione non invertente) ● Quindi in entrambi i casi la larghezza di banda fb dell’amplificatore è data dalla relazione f b f0f GBW GBW GBW R A0 f 1 2 R1 23 Esempio A0 105 GBW 1 MHz Amplificatore non invertente AV fb Amplificatore invertente AV fb 1 1 1 MHz 1 0.5 500 kHz 10 0.1 100 kHz 10 0.0909 90.9 kHz 100 0.01 10 kHz 100 0.0099 9.9 kHz 1000 0.001 1 kHz 1000 0.000999 999 Hz 24 Slew-rate ● In un amplificatore operazionale reale la velocità di variazione della tensione di uscita non può superare un valore limite detto slew-rate (velocità di risposta) dv SR max o dt ● I valori tipici sono dell’ordine dei V/s ● Questa limitazione è dovuta a fenomeni non lineari (saturazione dello stadio di ingresso dell’amplificatore operazionale) e non è in relazione con la larghezza di banda finita dell’amplificatore operazionale 25 Esempio ● Si considera un inseguitore di tensione ( = 1) ● La funzione di trasferimento è Vo ( s ) 1 Vi ( s ) 1 s UG ● Si assume che l’ingresso sia un gradino di ampiezza V vi (t ) V u(t ) La risposta, nel caso ideale, è V V V UG t vo (t ) L 1 UG L 1 u(t ) V 1 e s s UG s UG s 26 Esempio ● Il valore massimo della derivata della tensione di uscita si ha per t 0 ed è UGV ● Per valori di V tali che UGV SR la tensione di uscita tende con legge esponenziale al valore V ● Valori più elevati di V nel caso ideale comporterebbero valori della derivata di vo maggiori di SR Nel tratto iniziale la tensione di uscita aumenta con la massima velocità possibile, quindi cresce linearmente con pendenza SR 27 Esempio Pendenza = SR Andamento ideale V 28 Larghezza di banda a piena potenza ● Per una tensione sinusoidale v(t) = VMcos(t) il valore massimo della derivata è dv max VM dt ● Si considera una tensione di uscita sinusoidale con ampiezza pari al valore della tensione di saturazione Vsat ● Il valore massimo della frequenza per cui l’uscita non è distorta, fM, deve soddisfare la condizione 2 f M Vsat SR f M SR 2Vsat ● La frequenza fM definisce la larghezza di banda a piena potenza ● Per valori maggiori di frequenza, l’ampiezza massima VoM per cui l’uscita risulta indistorta è minore 2 f VoM 2 f M Vsat SR VoM Vsat fM f 29 Esempio Andamento ideale Andamento in presenza di limitazione di slew-rate 30