ZOFENOPRIL (22-02-2010) Specialità: BIFRIL, ZANTIPRESS, ZOPRANOL(LUSOFARMACO, MENARINI, F.I.R.M.A.) Forma farmaceutica: ▪ 12 cpr 7.5 mg - Prezzo: euro 4.29 ▪ 28 cpr 30 mg - Prezzo: euro 17.18 ATC: C09AA15 Categoria terapeutica: ACE INIBITORI NON ASSOCIATI Fascia di rimborsabilità: A Indicazioni ministeriali: Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale lieve o moderata. Trattamento, iniziato entro le prime 24 ore, di pazienti con infarto miocardico acuto, con o senza segni e sintomi di insufficienza cardiaca, emodinamicamente stabili, che non sono stati sottoposti a terapia con trombolitici. Decisioni PTORV Data riunione: 22-02-2010 Decisione: Non Inserito Nota Ufficiale: La Commissione decide di non inserire il farmaco in PTORV. Si auspica che la ditta possa ricontrattare il prezzo con AIFA, nel qual caso l’inserimento del farmaco in PTORV potrà essere ridiscusso. La Commissione ritiene di inserire una nota in PTORV sugli ACE inibitori e le altre categorie a forte impatto territoriale che riprende quanto previsto dal capitolato regionale relativamente all’impatto sulla spesa territoriale. Commenti: Zofenopril è un "me-too" della classe degli ACE-inibitori con caratteristiche sovrapponibili ad altri farmaci della categoria. Le indicazioni registrate comprendono l'utilizzo per il trattamento dell'ipertensione arteriosa lieve o moderata e per l'infarto del miocardio in pazienti non trombolisati ed emodinamicamente stabili. Gli studi clinici non forniscono complessivamente un significativo valore aggiunto rispetto alla conoscenza ormai maturate con l'esperienza clinica con altri farmaci della categoria. Solo in casistiche molto limitate sono stati documentati possibili effetti antiossidanti e antiaterosclerotici. Viceversa dal punto di vista economico è l’ACE inibitore che ha il costo territoriale più elevato e che ad oggi non ha, pur a brevetto scaduto, in commercio alcun generico. La Commissione non ritiene, quindi, di introdurlo in PTORV nella categoria omogenea perché, pur potendo il prezzo ospedaliero ridursi in seguito ad una gara in concorrenza, l’impatto territoriale sulla spesa resterebbe comunque elevato. Caratteristiche del prodotto Zofenopril calcio è un ACE-inibitore contenente un gruppo sulfidrilico. Gli effetti benefici nel trattamento dell'ipertensione e dell’infarto miocardico acuto si manifestano primariamente nella soppressione del sistema renina-angiotensina-aldosterone plasmatico. L'attività plasmatica dell'ACE è inibita del 53,4% e del 74,4% 24 ore dopo una singola somministrazione orale di zofenopril calcio 30 mg e 60 mg rispettivamente. L'inibizione dell'ACE, diminuendo l'angiotensina II plasmatica, causa un abbassamento dell’attività vasopressoria ed una riduzione della secrezione di aldosterone. Zofenopril calcio è un profarmaco, in quanto l'inibitore attivo è il composto sulfidrile libero, zofenoprilato, derivante da idrolisi del tio-estere. Il farmaco viene rapidamente e completamente assorbito per via orale e subisce una conversione in zofenoprilato pressoché completa, raggiungendo il picco di livelli ematici dopo 1,5 ore dall'assunzione di una dose orale [1]. Linee guida di trattamento esistenti Le linee guida europee sul management dell'ipertensione arteriosa [2] stratificano il rischio cardiovascolare, sulla base dei livelli pressori e dei fattori di rischio concomitanti in: pazienti a rischio mediocre (average) basso, moderato, alto e molto alto. Pertanto la decisione di iniziare una terapia farmacologica deve essere effettuata sulla base del livello di rischio cardiovascolare come da tabella: Altri fattori di rischio, danno d’organo subclinico o malattia Nessun fattore di rischio Normale Ps 120-129o Pd 80-89 Nessun intervento Nei limiti Ps 130-139o Pd 85-89 HT grado 1 Ps 140-159o Pd 90-99 HT grado 2 Ps 160-179o Pd 100-109 HT grado 3 Ps >180o Pd >110 Nessun intervento Trattamento farmacologico se la modifica degli stili di vita per mesi è risultata insufficiente Trattamento farmacologico se la modifica degli stili di vita per settimane è risultata insufficiente Trattamento farmacologic o immediato* Trattamento farmacologico se la modifica degli stili di vita per settimane è risultata insufficiente Trattamento farmacologic o immediato* 1-2 fattori di rischio Modifiche stile di vita Modifiche stile di vita Trattamento farmacologico se la modifica degli stili di vita per settimane è risultata insufficiente 3 o più fattori di rischio, sindrome metabolica o diabete Modifiche stile di vita Considerare trattamento farmacologico * Trattamento farmacologico* Trattamento farmacologico* Trattamento farmacologic o immediato* Diabete Modifiche stile di vita Trattamento farmacologico * Trattamento farmacologico* Trattamento farmacologico* Trattamento farmacologic o immediato* Malattia Trattamento Trattamento Trattamento Trattamento cardiovascolar farmacologic farmacologico farmacologico farmacologico e o renale o immediato* immediato* immediato* riconosciuta immediato* *Il trattamento farmacologico deve essere sempre abbinato alla modifica degli stili di vita. Trattamento farmacologic o immediato* Le linee guida definiscono le condizioni di utilizzo delle diverse classi di farmaci (ACE inibitori, antagonisti dell'angiotensina, diuretici tiazidici, calcio antagonisti, beta bloccanti, alfa bloccanti) sia in monoterapia che in regime di associazione. In particolare gli ACE-inibitori sono da utilizzarsi preferibilmente in pazienti con: insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra, post infarto del miocardio, nefropatia diabetica e non diabetica, ipertrofia ventricolare sinistra, aterosclerosi carotidea, proteinuria, microalbuminuria, fibrillazione atriale, sindrome metabolica. Tuttavia non esistono raccomandazioni precise sulla scelta di farmaci appartenenti alla stessa categoria terapeutica [2]. In merito al trattamento del post-infarto, le linee guida più aggiornate pubblicate dal NICE raccomandano, con grado A, l' utilizzo di aspirina, beta bloccanti, ACE-inibitori e statine. In particolare la somministrazione precoce degli ACE-inibitori è raccomandata in tutti i pazienti, che non presentano controindicazioni (grado A, livello 1++) senza tuttavia fare riferimento ad una particolare molecola [3]. Trattamenti alternativi Altri farmaci della categoria C09AA (ACE inibitori non associati), registrati in Italia sono: ▪ Inseriti in PTORV: Captopril, Enalapril, Lisinopril, Perindopril, Ramipril, Quinapril, Fosinopril ▪ non inseriti/non valutati in PTORV: Benazepril, Cilazapril, Trandolapril, Spirapril, Delapril, Moexipri, Imidapril Dati di efficacia Gli ACE inibitori sono in commercio dal 1981. Sono pubblicate diverse meta-analisi che hanno analizzato l'efficacia degli ACE-inibitori, tuttavia lo zofenopril non è mai stato incluso per cui sono stati valutati soltanto studi clinici. Allo stato attuale le raccomandazioni espresse dalle linee guida definiscono gli ambiti d' utilizzo delle diverse categorie di farmaci anti-ipertensivi, riferendosi alla categoria terapeutica e non ai singoli principi attivi. Pertanto la valutazione d'efficacia è stata incentrata sugli studi comparativi verso altri ACE-inibitori. TRATTAMENTO DELL' IPERTENSIONE In uno studio randomizzato è stata comparata l’efficacia e la sicurezza dello zofenopril (30 o 60 mg/die) e quella del lisinopril (10 o 20 mg/die) in 181 pazienti con ipertensione essenziale da lieve a moderata e con età superiore ai 65 anni. L' end-point primario era valutare la percentuale di pazienti con pressione diastolica normalizzata (<90 mmHg) o che hanno risposto al trattamento (riduzione della pressione diastolica > 10mmHg) dopo 12 settimane di trattamento. Non sono state osservate differenze significative nei due gruppi (% di pz con pressione normalizzata: zofenopril 81,3% vs lisinopril 76,7%; % di pazienti che hanno risposto al trattamento: zofenopril 74,7% vs lisinopril 77,8%). Alla fine del trattamento i valori della pressione diastolica non sono stati significativamente differenti tra i due gruppi (zofenopril 82,2±6,6 mmHg vs lisinopril 82,0±7,8 mmHg) [4]. In un altro studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, sono stati arruolati 323 pazienti con ipertensione da lieve a moderata. L’efficacia e la sicurezza di zofenopril (115 pazienti: 30 mg/die, aumentati a 60 mg/die dopo 4 settimane nei pz che non rispondevano al trattamento) sono state comparate a quelle di enalapril (168 pz: 20 mg/die, aumentati a 40 mg/die dopo 4 settimane nei pazienti che non rispondevano al trattamento) durante 12 settimane di trattamento. Entrambi i trattamenti hanno comportato una riduzione significativa della pressione sistolica (Ps) e diastolica (Pd). La riduzione della pressione arteriosa è stata significativamente maggiore nel gruppo zofenopril (140,9±9,2/85,7±5,5) che nel gruppo enalapril (144,2±13,5/87,4±8,9; p=0,030/0,038) nelle prime 4 settimane di trattamento. Una più ampia proporzione di pazienti ha necessitato di un aumento di dosaggio nel gruppo enalapril rispetto al gruppo zofenopril (41% vs 36%) dopo 4 settimane. Dopo 12 settimane e l’aggiustamento di dosaggio, la Ps e la Pd sono state ridotte dai due farmaci senza differenze significative (zofenopril:140,6±10,5/84,6±7,1; enalapril:141,7±12 mmHg, 5/85,7±8,1 mmHg; p=0,678/0,187). Un numero simile di pazienti ha riportato reazioni avverse nei due gruppi (zofenopril 43,2% vs enalapril 48,2%; p=0,369); tuttavia ci sono state reazioni avverse più gravi nel gruppo enalapril (1,19%) che nel gruppo zofenopril (0,65%) [5]. INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO L'efficacia dello zofenopril nel post infarto del miocardio è stata valutata inizialmente in un RCT, in doppio cieco, condotto in Italia denominato SMILE [6]. Sono stati arruolati 1556 pazienti con infarto acuto del miocardio anteriore che non erano eleggibili ad una terapia trombolitica. 772 pazienti sono stati trattati con zofenopril (7,5-30 mg/die) versus 784 con placebo. Lo studio aveva l'obiettivo di valutare l'efficacia di un intervento precoce (entro le 24 ore) e di breve durata di trattamento (6 settimane di trattamento). End-point primario dello studio era l’incidenza di morte o di insufficienza cardiaca congestizia grave nel periodo di trattamento, che è stata significativamente ridotta nel gruppo zofenopril (7,1%) rispetto al gruppo placebo (10,6%); la riduzione relativa del rischio è stata del 34% (IC 95%, 854%; p=0,018). Il rischio di mortalità ad un anno è stato significativamente più basso nel gruppo zofenopril (10,0%) che nel gruppo placebo (14,1%); la riduzione in termini di rischio è stata del 29% (95%CI; 6-51%;p=0,011) [6]. Da sottolineare l'ampio intervallo di confidenza rilevato per entrambi gli end-point. In un sottostudio dello SMILE, è stata valutata l'efficacia dello zofenopril rispetto al placebo nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia in termini di progressione d'incidenza della malattia dopo 6 settimane e 12 mesi di trattamento. Non è stata osservata nessuna differenza fra i due trattamenti, in termini di prevalenza sia a 6 settimane che a 12 mesi. Tuttavia, ad 1 anno è stato osservato un minor deterioramento della malattia nei pazienti nel braccio sperimentale (11% vs 24.3% del placebo; p=0.001) [7]. Nello studio SMILE-II, un RCT multicentrico di fase III, randomizzato, in doppio cieco, è stata comparata l’efficacia e la sicurezza dello zofenopril e del lisinopril in 1024 pazienti trombolisati con infarto acuto del miocardio. 504 pazienti sono stati trattati con zofenopril (30-60 mg/die), 520 con lisinopril (5-10 mg/die); il trattamento è stato iniziato entro 12 ore dal completamento della terapia trombolitica e continuato per 42 giorni. Non è stata osservata nessuna differenza significativa fra il braccio trattato con zofenopril vs. lisinopril sia in termini d'incidenza di ipotensione severa, valutata come end-point I, (10,9% vs.11.7%; p=0.38) che di mortalità a 6 settimane (3.2% vs. 4.0%; p=0.38). Inoltre non sono state osservate differenze significative nell’incidenza di complicazioni cardiovascolari maggiori o di variabili di sicurezza tra i due ACE-inibitori [8]. Lo studio SMILE-ISCHEMIA ha arruolato 349 pazienti con infarto acuto del miocardio e frazione d'eiezione ventricolare sinistra >40%. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere per 6 mesi zofenopril 30-60 mg (n= 177) oppure placebo (n=172). L'obiettivo principale dello studio, definito global ischemic burden, era costituito dall'incidenza di anomalie ST-T osservate ambulatorialmente in 24 ore, anomalie di ECG o sintomi di angina durante il test di esercizio fisico (treadmill test), infarto ricorrente del miocardio, incidenza del numero di procedure di rivascolarizzazione, dopo 6 mesi di trattamento. L'outcome composito è stato osservato nel 20.3% dei pazienti trattati con zofenopril versus il 35.9% del gruppo di controllo (p=0.001) [9]. In merito al probabile effetto antiossidante ed antiaterosclerotico del zofenopril si segnalano due studi di piccole dimensioni [10, 11]. Nel primo studio 48 pazienti con ipertensione arteriosa e senza ulteriori fattori di rischio aterosclerotici sono stati randomizzati a ricevere enalapril 20 mg/die (n=24) oppure zofenopril 30 mg/die (n=24). End-point primario dello studio era valutare la variazione dello spessore della tonaca intima-media dell' arteria carotide destra e sinistra dopo 5 anni di trattamento. La misurazione, effettuata da due investigatori mediante esame ultrasonografico, ha rivelato una variazione dello spessore nel gruppo enalapril da 0.70 ± 0.11 (baseline) a 0.78 ± 0.1 (dopo 5 anni), mentre nel gruppo zofenopril è variata da 0.70 ± 0.11 a 0.74 ± 0.11. La variazione media del lume vascolare è stata del 0.17%/anno nel gruppo enalapril versus 0.10%/anno nel gruppo zofenopril [10] Nel secondo studio sono stati arruolati 45 pazienti sani e 45 pazienti con ipertensione moderata. Quest'ultimi sono stati trattati con zofenopril 15-30 mg/die (n=15) oppure con ramipril 2.5-5 mg/die (n=15) oppure con atenololo 50-100 mg/die (n=15). Dopo 8 settimane di trattamento i pazienti hanno registrato una riduzione della pressione sistolica e diastolica simile nei tre bracci di trattamento. I pazienti trattati con zofenopril hanno registrato anche una riduzione delle LDL idroperossidasi (p<0.05), del 8isoprostano plasmatico (p<0.05), delle oxLDL circolanti (p<0.05) e delle molecole di adesione (p<0.05) [11]. Non è chiara la rilevanza clinica delle differenze osservate nei due studi. Referenza Malacco et al, Clin drug Investig 2005;25(3):175-182 [4] Mallion, Blood Pressure 2007; 16(Suppl.2):13-18 [5] Ambrosiani et al. N Engl J Med 1995;332:80-5 SMILE [6] Borghi C et al. Am Heart J 2003;145:80-7 SMILE II [8] Borghi C et al. Am Heart J 2007;153:445e7445e14 SMILE-ISCHEMIA [9] Pazienti e trattamento 181 pz con ipertensione moderata o lieve: -zof: 30-60 mg/die (n=91) -lis: 10-20 mg/die (n=90) 323 pz con ipertensione moderata o lieve: -zof: 30-60 mg/die (n=115) -enal: 20-40 mg/die (n=168) 1556 pz con IM, non trombolisabili: -zof: 7.5 -30 mg/die (n=772) per 6 settimane -placebo (n=784) 1024 pz. con IM, Ps>100 mmHg, trombolisati: -Zof: 30-60 mg/die (n=504) per 6 settimane -Lis: 5-10 mg/die (n=520) per 6 settimane 349 pz. con IM e frazione di eiezione ventricolare sx>40%: - zof: 30-60 mg/die (n=177) -placebo (n=172) Disegno e fase Misure di esito Risultati principali Jadad score* RCT, fase III, analisi ITT % di pazienti con pressione <90 mmHg o con riduzione >10 mmHg pz con pressione < 90 mmHg: 81.3% vs 76.7%. pz con riduzione pressoria >10 mmHg:74.7% vs 77.8% non valutabile RCT, fase III, doppio cieco, analisi ITT (n=308) Riduzione della pressione arteriosa sistolica e diastolica. Riduzione pressione sistolica e diastolica dopo 4 settimane, zof vs. enal: 140,9±9,2/ 85,7±5,5 (p=0.03) vs. 144,2±13,5/ 87,4±8,9 (p=0.038). Nessuna differenza dopo 12 settimane. 2 RCT, fase III, doppio cieco Incidenza di morte o di insuf. cardiaca congestizia RRR: -34% (IC 95%, 8-54%; p=0.018) a favore del gruppo zof 2 % di eventi ipotensivi: nessuna differenza significativa (p=0.38) 2 TIB: zof. 20.3% vs placebo 35.9% (p=0.001) 3 RCT, fase III, doppio cieco, analisi ITT RCT, fase III, doppio cieco, analisi mITT (n=334) Zof: zofenopril Lis: lisinopril ITT: intention to treat enalapril mITT: modified intention to treat Endpoint I: % di eventi ipotensivi: Endpoint I: TIB dopo 6 mesi di trattamento IM: infarto del miocardio TIB: total ischemic burden RRR: riduzione relativa del rischio Enal: *Jadad Score: strumento per la verifica della qualità della pubblicazione; si basa sulla considerazione che i tre elementi principali che devono essere riportati per avere maggiori garanzie sulla buona qualità di uno studio clinico siano la randomizzazione, la condizione di doppia cecità, e la gestione dei drop-out. Si considerano buone le pubblicazioni che ottengono almeno 3 punti, mentre si considerano di scarsa qualità quelle che raggiungono un punteggio uguale o inferiore a due. Dati di sicurezza Negli studi di confronto con altri ACE-inibitori la frequenza e la natura degli eventi avversi osservati è sovrapponibile tra il gruppo zofenopril ed i gruppi di controllo. Il profilo di tossicità degli ACE- inibitori è simile per i vari principi attivi, gli effetti indesiderati caratteristici per l’intera classe, che possono richiedere la sospensione del trattamento sono: ▪ tosse persistente, non produttiva ▪ ipersensibilità ed edema angioneurotico ▪ ipotensione e sincope ▪ alterazione di parametri di laboratorio come iponatriemia e iperpotassiemia (in particolare in pazienti con funzione renale compromessa), aumento della creatininemia e azotemia (più frequente in pazienti con stenosi dell’arteria renale e/o in concomitante terapia con diuretici). Dagli effetti indesiderati riportati in scheda tecnica per i vari principi attivi derivano simili controindicazioni e precauzioni d’uso. Profilo farmacocinetico degli ACE-inibitori: Zofenopril Captopril Enalapril Lisinopril Perindopril Biod. 75% inizio azione: 1 h Biod. 60% inizio azione: 15 min Biod. 25% inizio azione: 1h Biod. 65Biod. 50-60% 70%inizio azione: inizio azione: 1-2 h 1-2 h Cibo riduce del 35- Cibo non Cibo non influenza 40% influenza l’assorbimento l’assorbimento l’assorbimento Cibo non influenza l’assorbimento Cibo moderata riduzione dell’ l’assorbimento Emivita 5,5h Emivita 12h Biod. 78% inizio azione: 1 h Emivita 3h Emivita 11h Ramipril Quinapril Fosinopril Biod. 60% inizio azione: 1-2 h Biod. 36% inizio azione: 1h Cibo rallenta in modo non significativo l’assorbimento Cibo moderata riduzione dell’ l’assorbimento Cibo rallenta in modo non significativo l’assorbimento Emivita 24h Emivita 13-17h Emivita 2-3h Emivita 11-12h Metabolismo epatico: idrolizzato a perindoprilato, metabolita attivo Metabolismo Metabolismo epatico: epatico: in parte deesterificaz. a idrolizzato a quinaprilato, ramiprilato; ramipril metabolita attivo e metabolita sono con più lunga glucoronizzati emivita Metabolismo epatico e a livello della mucosa gastrica: idrolizzato a fosinoprilato, metabolita attivo Metabolismo epatico: idrolizzato a zofenoprilato, metabolita attivo Metabolismo epatico: per metà escreto immodificato, per metà in forma coniugata Metabolismo epatico: idrolizzato a enalaprilato, metabolita attivo Metabolismo: escreto immodificato Legame proteico 88% Legame proteico 25-30% Legame proteico 50-60% Legame Legame proteico proteico non si 30% lega Legame proteico 73% ramipril; 56% ramiprilato Legame proteico 97% Legame proteico 95% Eliminaz. renale (70%), fecale (18%) Eliminaz. renale Eliminaz. renale Eliminaz. renale Eliminaz. renale Eliminaz. renale (60%), fecale (40%) Eliminaz. renale Eliminaz. renale (50%), fecale (50%) Lipofilicità alta Lipofilicità bassa Lipofilicità moderata Lipofilicità nulla Lipofilicità bassa Lipofilicità bassa Lipofilicità moderata Lipofilicità alta Analisi economiche Non sono state reperite analisi economiche relative a zofenopril. Analisi dei costi (costi delle alternative, potenziale impatto di budget etc) Tutti gli ACE-inibitori sono indicati per il trattamento dell'ipertensione arteriosa. I dosaggi minimi e massimi considerati sono da scheda tecnica, tuttavia alcuni dosaggi massimi sono utilizzati di rado nella pratica clinica. L'utilizzo della DDD appare più appropriato per un confronto dei costi. Zofenopril oltre a presentare il costo più elevato in termini di DDD è l'unico farmaco non genericabile. Considerando i dosaggi massimi di comune impiego per ogni farmaco della categoria, emerge che lo zofenopril (60 mg) presenta il costo mensile più alto (38.1 €), seguito dal moexipril 30 mg (31.63 €). Se si considerano i dosaggi più bassi comunemente utilizzati, il costo mensile più alto spetta sempre allo zofenopril 30 mg (19.05 €), seguito dal delapril 30 mg (13.01€) [12]. Costo del farmaco: Principio attivo zofenopril Dosaggio min- Costo mensile max* (DDD) all'ospedale € § Costo mensile all'ospedale da gara regionale € 7.5 - 60 mg/die 6.45 - 23.08 € (30 mg) (11.6) -- Costo mensile Genericabile al pubblico € § 10.8 - 38.1 € (19.5) Costo delle alternative presenti in PTORV: Dosaggio Costo mensile Costo Principio Costo mensile min-max* all'ospedale da gara mensile al attivo all'ospedale € § (DDD) regionale € pubblico € § no Genericabile captopril DOC 25 - 150 1.7 - 10.8 mg/die (50mg) (3.50) 1.2 - 5.4 (1.8) 4.0 - 22.5 (8.0) si enalapril DOC 5 - 40 mg/die (10mg) 1.8 - 7.8 (3.6 ) 1.2 - 1.2 (2.4) 3.3 - 15.6 (6.6) si lisinopril DOC 5 - 80 mg/die (10 mg) 4.2 - 28.8 (8.4) -- 8.2 - 57 (16.5) si perindopril TEVA 4 - 20 mg/die (4 mg) 5 - 19.8 (5) -- 7.6 - 37.6 (7.6) ramipril DOC 2.5 - 10 mg/die (2.5 mg) 2.7- 3.9 (2.7) 0.00-0.00 5.3 - 7.8 (5.3) si quinapril TEVA 5 - 80 mg/die (15 mg) 2.71 - 20.9 (8.1) -- 4.1 - 31.3 (12.2) si fosinopril 10 - 40 mg/die (15 mg) 11.2 - 16.9 (16.8) si, solo il dosaggio da 20 mg 5.13 - 11.2 (7.7) -- si * Come da scheda tecnica § Prezzi da listino ditta 2009 IVA ESCLUSA In caso di dosaggio giornaliero intermedio rispetto alle dosi già formulate in commercio, è stata assunta la somministrazione di più compresse con dosaggio più basso e non il frazionamento della compressa con dosaggio più alto. Place in Therapy Zofenopril è un nuovo ACE inibitore, commercializzato in alcuni paesi Europei e sviluppato prevalentemente in Italia. Il farmaco è stato confrontato per il trattamento dell'ipertensione arteriosa sia con farmaci della stessa classe (lisinopril, enalapril) che con altri farmaci che agiscono sul sistema cardiovascolare e presentano le stesse indicazioni d'utilizzo (sartani, calcio antagonisti, beta bloccanti). L'utilizzo degli ACE inibitori per il trattamento dell' ipertensione arteriosa e per la prevenzione secondaria in pazienti con infarto del miocardio è ben definito ed allo stato attuale le raccomandazioni espresse dalle principali società scientifiche sono riferite alla classe terapeutica e non ai singoli principi attivi. Zofenopril è un "me-too" della classe degli ACE-inibitori con caratteristiche sovrapponibili ad altri farmaci della categoria. Le indicazioni registrate comprendono l'utilizzo per il trattamento dell'ipertensione arteriosa lieve o moderata e per l'infarto del miocardio in pazienti non trombolisati ed emodinamicamente stabili. Gli studi clinici non forniscono complessivamente un significativo valore aggiunto rispetto alla conoscenza ormai maturate con l'esperienza clinica con altri farmaci della categoria. Solo in casistiche molto limitate sono stati documentati possibili effetti antiossidanti e antiaterosclerotici. Viceversa dal punto di vista economico è l’ACE inibitore che ha il costo territoriale più elevato e che ad oggi non ha, pur a brevetto scaduto, in commercio alcun generico. Bibliografia 1. Riassunto della caratteristiche del farmaco 2. 2007 Guidelines for the Management of Arterial Hypertension ESC/ESH 3. NICE, Post MI Full Guideline – Final Version – May 2007 (accesso il 18/11/09) 4. Malacco et al, Clin drug Investig 2005;25(3):175-182 5. Mallion, Blood Pressure 2007; 16(Suppl.2):13-18 6. Ambrosiani et al, N Engl J Med 1995;332:80-5 7. Borghi C. et al, Am j cardiol 1996;78: 317-322 8. Borghi et al, Am Heart J 2003;145:80-7 9. Borghi C et al. Am Heart J 2007;153:445e7-445e14 10. Am Heart J 2008;156:1154.e1-1154.e8 11. AJP 2007; 20: 443-450 12. www. dialogosuifarmaci.it SINTESI Caratteristiche del prodotto Zofenopril calcio è un ACE-inibitore contenente un gruppo sulfidrilico. Gli effetti benefici nel trattamento dell'ipertensione e dell’infarto miocardico acuto si manifestano primariamente nella soppressione del sistema renina-angiotensina-aldosterone plasmatico. L'attività plasmatica dell'ACE è inibita del 53,4% e del 74,4% 24 ore dopo una singola somministrazione orale di zofenopril calcio 30 mg e 60 mg rispettivamente. Linee guida di trattamento esistenti Le linee guida europee sul management dell'ipertensione arteriosa stratificano il rischio cardiovascolare, sulla base dei livelli pressori e dei fattori di rischio concomitanti in: pazienti a rischio mediocre (average), basso, moderato, alto e molto alto. Le linee guida definiscono le condizioni di utilizzo delle diverse classi di farmaci (ACE inibitori, antagonisti dell'angiotensina, diuretici tiazidici, calcio antagonisti, beta bloccanti, alfa bloccanti) sia in monoterapia che in regime di associazione. In particolare gli ACE-inibitori sono da utilizzarsi preferibilmente in pazienti con: insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra, post infarto del miocardio, nefropatia diabetica e non diabetica, ipertrofia ventricolare sinistra, aterosclerosi carotidea, proteinuria, microalbuminuria, fibrillazione atriale, sindrome metabolica. Tuttavia non esistono raccomandazioni precise sulla scelta di farmaci appartenenti alla stessa categoria terapeutica. In merito al trattamento del post-infarto, le linee guida più aggiornate pubblicate dal NICE raccomandano, con grado A, l' utilizzo di aspirina, beta bloccanti, ACE-inibitori e statine. In particolare la somministrazione precoce degli ACE-inibitori è raccomandata in tutti i pazienti, che non presentano controindicazioni (grado A, livello 1++) senza tuttavia fare riferimento ad una particolare molecola. Trattamenti alternativi Altri farmaci della categoria C09AA (ACE inibitori non associati), registrati in Italia sono: Inseriti in PTORV: Captopril, Enalapril, Lisinopril, Perindopril, Ramipril, Quinapril, Fosinopril Dati di efficacia TRATTAMENTO DELL' IPERTENSIONE In uno studio randomizzato (2005) è stata comparata l’efficacia e la sicurezza dello zofenopril (30 o 60 mg/die) e quella del lisinopril (10 o 20 mg/die) in 181 pazienti con ipertensione essenziale da lieve a moderata e con età superiore ai 65 anni. L' end-point primario era valutare la percentuale di pazienti con pressione diastolica normalizzata (<90 mmHg) o che hanno risposto al trattamento (riduzione della pressione diastolica > 10mmHg) dopo 12 settimane di trattamento. Non sono state osservate differenze significative nei due gruppi: alla fine del trattamento i valori della pressione diastolica non sono stati significativamente differenti tra i due gruppi. In un altro studio (2007) multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, sono stati arruolati 323 pazienti con ipertensione da lieve a moderata. L’efficacia e la sicurezza di zofenopril sono state comparate a quelle di enalapril durante 12 settimane di trattamento. Entrambi i trattamenti hanno comportato una riduzione significativa della pressione sistolica (Ps) e diastolica (Pd). La riduzione della pressione arteriosa è stata significativamente maggiore nel gruppo zofenopril (140,9±9,2/85,7±5,5) che nel gruppo enalapril (144,2±13,5/87,4±8,9; p=0,030/0,038) nelle prime 4 settimane di trattamento. INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO L'efficacia dello zofenopril nel post infarto del miocardio è stata valutata inizialmente in un RCT, in doppio cieco, condotto in Italia denominato SMILE (1995). Sono stati arruolati 1556 pazienti con infarto acuto del miocardio anteriore che non erano eleggibili ad una terapia trombolitica. 772 pazienti sono stati trattati con zofenopril (7,5-30 mg/die) versus 784 con placebo. End-point primario dello studio era l’incidenza di morte o di insufficienza cardiaca congestizia grave nel periodo di trattamento, che è stata significativamente ridotta nel gruppo zofenopril (7,1%) rispetto al gruppo placebo (10,6%); la riduzione relativa del rischio è stata del 34% (IC 95%, 8-54%; p=0,018). Il rischio di mortalità ad un anno è stato significativamente più basso nel gruppo zofenopril (10,0%) che nel gruppo placebo (14,1%); la riduzione in termini di rischio è stata del 29% (95%CI; 6-51%;p=0,011). Nello studio SMILE-II (2003), un RCT multicentrico di fase III, randomizzato, in doppio cieco, è stata comparata l’efficacia e la sicurezza dello zofenopril e del lisinopril in 1024 pazienti trombolisati con infarto acuto del miocardio. 504 pazienti sono stati trattati con zofenopril (30-60 mg/die), 520 con lisinopril (5-10 mg/die); il trattamento è stato iniziato entro 12 ore dal completamento della terapia trombolitica e continuato per 42 giorni. Non è stata osservata nessuna differenza significativa fra il braccio trattato con zofenopril vs. lisinopril sia in termini d'incidenza di ipotensione severa, valutata come end-point I, (10,9% vs.11.7%; p=0.38) che di mortalità a 6 settimane (3.2% vs. 4.0%; p=0.38). In ogni modo, particolarmente nei primi giorni di trattamento si sarebbe dimostrata un’incidenza di ipotensione severa correlata alla terapia lievemente ma significativamente minore con lo zofenopril che con il lisinopril. Lo studio SMILE-ISCHEMIA (2007) ha arruolato 349 pazienti con infarto acuto del miocardio e frazione d'eiezione ventricolare sinistra >40%. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere per 6 mesi zofenopril 30-60 mg (n= 177) oppure placebo (n=172). L'obiettivo principale dello studio, definito global ischemic burden, era costituito dall'incidenza di anomalie ST-T osservate ambulatorialmente in 24 ore, anomalie di ECG o sintomi di angina durante il test di esercizio fisico (treadmill test), infarto ricorrente del miocardio, incidenza del numero di procedure di rivascolarizzazione, dopo 6 mesi di trattamento. L'outcome composito è stato osservato nel 20.3% dei pazienti trattati con zofenopril versus il 35.9% del gruppo di controllo (p=0.001). ALTRI OBIETTIVI Un possibile effetto antiaterosclerotico e antiossidante dello zofenopril è stato valutato in due studi di piccole dimensioni. Nel primo studio (2008) 48 pazienti con ipertensione arteriosa e senza ulteriori fattori di rischio aterosclerotici sono stati randomizzati a ricevere enalapril 20 mg/die (n=24) oppure zofenopril 30 mg/die (n=24). End-point primario dello studio era valutare la variazione dello spessore della tonaca intima-media dell'arteria carotide destra e sinistra dopo 5 anni di trattamento. La misurazione, effettuata da due investigatori mediante esame ultrasonografico, ha rivelato una variazione dello spessore nel gruppo enalapril da 0.70 ± 0.11 (baseline) a 0.78 ± 0.1 (dopo 5 anni), mentre nel gruppo zofenopril è variata da 0.70 ± 0.11 a 0.74 ± 0.11. La variazione media del lume vascolare è stata del 0.17%/anno nel gruppo enalapril versus 0.10%/anno nel gruppo zofenopril. Nel secondo studio (2007) sono stati arruolati 45 pazienti sani e 45 pazienti con ipertensione moderata. Quest'ultimi sono stati trattati con zofenopril 15-30 mg/die (n=15) oppure con ramipril 2.5-5 mg/die (n=15) oppure con atenololo 50-100 mg/die (n=15). Dopo 8 settimane di trattamento i pazienti hanno registrato una riduzione della pressione sistolica e diastolica simile nei tre bracci di trattamento. I pazienti trattati con zofenopril hanno registrato anche una riduzione delle LDL idroperossidasi (p<0.05), del 8isoprostano plasmatico (p<0.05), delle oxLDL circolanti (p<0.05) e delle molecole di adesione (p<0.05). Non è chiara la rilevanza clinica delle differenze osservate nei due studi. Dati di sicurezza Negli studi di confronto con altri ACE-inibitori la frequenza e la natura degli eventi avversi osservati è sovrapponibile tra il gruppo zofenopril ed i gruppi di controllo. Il profilo di tossicità degli ACE- inibitori è simile per i vari principi attivi, gli effetti indesiderati caratteristici per l’intera classe, che possono richiedere la sospensione del trattamento sono: tosse persistente,non produttiva, ipersensibilità ed edema angioneurotico, ipotensione e sincope, alterazione di parametri di laboratorio come iponatriemia e iperpotassiemia (in particolare in pazienti con funzione renale compromessa), aumento della creatininemia e azotemia (più frequente in pazienti con stenosi dell’arteria renale e/o in concomitante terapia con diuretici). Analisi dei costi (costi delle alternative, potenziale impatto di budget etc.) Zofenopril oltre a presentare il costo più elevato in termini di DDD è l'unico farmaco che per la propria politica sull’off-patent, pur avendo il brevetto scaduto non ha farmaci generici in commercio. Considerando i dosaggi massimi e minimi di comune impiego per ogni farmaco della categoria, emerge che lo zofenopril (30 -60 mg) presenta il costo mensile più alto (19.05 € - 38.1 €), seguito dal moexipril 30 mg (31.63 €).