stati uniti, in vendita l`integratore che "allunga" la vita

Anno IV – Numero 576
BACHECA
Ordine
1. Ordine: Pillola dei 5
giorni dopo: farmaco
anticoncezionale?
Aborto mascherato?
2. Ordine: Campagna di
prevenzione: Manovre
antisoffocamento.
Martedì 10 Febbraio 2015, S. Arnaldo
Proverbio di oggi………..
'Mbarcarse senza viscuotte (Imbarcarsi senza biscotti)
STATI UNITI, IN VENDITA L'INTEGRATORE
CHE "ALLUNGA" LA VITA
Notizie in Rilievo Realizzata da una startup americana, la pillola "Basis" agisce
Scienza e Salute
3. Stati Uniti, in vendita
l'integratore che
"allunga" la vita
4. Ti senti grassa? Se hai
il ciclo è normale:
sono gli ormoni
Prevenzione e
Salute
5. Inquinanti nei cibi: per
mangiare «pulito»
bisogna diversificare
6. Battiti irregolari: cosa
fare quando il cuore
perde il ritmo
sul metabolismo e avrebbe sull'organismo gli stessi effetti di
una dieta con poche calorie
L'elisir di "lunga vita" esiste e arriva dagli
Stati Uniti. Si tratta di una pillola, chiamata
"Basis", che secondo gli ideatori avrebbe gli
stessi effetti di una dieta con poche calorie,
una delle chiavi per la longevità. Il ritrovato
è stato realizzato da una startup americana
e ha registrato ottimi risultati sui topi. Tuttavia la compagnia ha deciso di non
testare il farmaco sull'uomo "accontentandosi" dello status di integratore.
Una ricerca "da Nobel" - La pillola di "lunga vita" è frutto del lavoro di ricerca
della Elysium Health, società messa in piedi da Leonard Guarente, ex
professore al Mit di Boston, con l'aiuto di ben cinque premi Nobel tra cui
Martin Karplus, che ha vinto il premio per la chimica nel 2013.
"Il problema - è che è impossibile provare in un tempo ragionevole che un
farmaco che estende la vita degli animali può fare lo stesso nell'uomo. Un
esperimento del genere richiederebbe anni, per cui abbiamo deciso di
impacchettare una ricerca all'avanguardia in un prodotto da banco".
Il principio attivo - Il prodotto contiene un precursore chimico noto come Nad
(nicotinamide adenin dinucleotide) utilizzato dalle cellule nei processi coinvolti
nel metabolismo, che secondo gli ideatori dovrebbe garantire gli stessi effetti
di una dieta con poche calorie. L'idea di base è quella di "rimpiazzare" i livelli di
Nad che nell'uomo diminuiscono fisiologicamente con il passare degli anni.
Due volte al giorno, tutti i giorni - La pillola "Basis" costa 60 dollari al
mese, circa 50 euro, e andrebbe presa due volte al giorno tutti i giorni, e al
momento viene venduta solo on line. L'intenzione della compagnia è seguire le
persone che decidono di acquistarla nel tempo per verificarne l'efficacia, al
fine di adottare per la produzione tutti gli standard di qualità che vengono
usati normalmente per i farmaci". (Salute, Tgcom24)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 576
SCIENZA E SALUTE
TI SENTI GRASSA? SE HAI IL CICLO È NORMALE:
SONO GLI ORMONI
Nel periodo mestruale le donne tendono a sentirsi in sovrappeso e in colpa per le
proprie abitudini alimentari. Allo stesso tempo cercano compensazione nel cibo
Durante il ciclo la percezione del proprio corpo cambia, ci si vede più grasse e con il cibo si instaura
un rapporto più problematico: non è solo che “in quei
giorni” le donne tendono a sentirsi più gonfie, né si può
spiegare unicamente con il tipico blues mestruale.
Secondo un recente studio infatti il fenomeno ha una
spiegazione nel fatto che il cosiddetto cibo emotivo, ovvero
quello guidato non dal senso di appetito bensì dai
comportamenti compensativi, è influenzato da alcuni
ormoni prodotti nel ciclo mestruale.
Il rapporto in realtà non è diretto: in sostanza nel periodo
del ciclo questi ormoni stimolano l’appetito e si tende ad
avere un approccio più emotivo con l’alimentazione. Questa attitudine genera a sua volta un senso di
colpa e aumenta inevitabilmente la conflittualità con il proprio corpo.
Un collegamento tra ormoni mestruali e preoccupazioni sul peso
Durante il ciclo mestruale infatti le donne tendono a percepirsi più grasse della realtà ed esiste un link
tra livelli di ormoni mestruali, preoccupazioni sul peso, disordini nell’alimentazione e altri
comportamenti compensativi.
Motivo per cui il gentil sesso dovrebbe diffidare della percezione del proprio corpo nei giorni del ciclo.
Le preoccupazioni riguardo al proprio peso variano significativamente, ma secondo le interviste
realizzate e i dati incrociati hanno un picco nella fase premestruale e mestruale in concomitanza con la
produzione di alcuni ormoni specifici.
Un periodo in cui il senso di fame aumenta
Il ciclo mensile può essere diviso in due parti, quella
 follicolare
 luteale
nella prima, precedente l’ovulazione, prevalgono gli estrogeni,
nella seconda il progesterone.
La fase luteale è il periodo di circa 14 giorni che va dall’ovulazione fino all’arrivo delle mestruazioni,
caratterizzato dalla produzione di progesterone. In questo arco temporale, e in particolare nei giorni
delle mestruazioni, il senso di fame aumenta e succede spesso di cedere a quello che gli angolosassoni
chiamano BED (acronimo dell’inglese Binge Eating Disorder), ovvero disturbo da alimentazione
incontrollata.
Inutile dire però che se tratta sempre di sensazioni psicologiche e non oggettive, come sottolineano sia
la ricerca statunitense che il buon senso.
(Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 576
PREVENZIONE E SALUTE
INQUINANTI NEI CIBI: PER MANGIARE «PULITO»
BISOGNA DIVERSIFICARE
I test ci assicurano che sono sempre meno gli alimenti inquinati da «veleni»
ambientali. Attenzione a bambini e anziani, i soggetti più deboli
Verrebbe quasi voglia di digiunare. Perché il cibo sembra poter essere il “veicolo” dei tanti
inquinanti che ci circondano: dagli agenti chimici presenti nell’aria, nel suolo e nell’acqua, ai metalli
pesanti come mercurio o piombo, fino ai composti nocivi che si formano quando cuciniamo.
E gli studi accrescono i timori:
solo nelle ultime settimane si sono registrati dati preoccupanti sull’arsenico presente in alcune varietà
di riso, sull’alluminio che minaccerebbe la fertilità maschile, sugli ftalati contenuti in alcune plastiche
alimentari che favorirebbero l’asma e problemi respiratori se vi si è esposti durante il periodo fetale.
38 mila campioni controllati, solo 46 cibi «inquinati»
Ma allora, quali rischi si corrono davvero e come difendersi?
«Innanzitutto è bene guardarsi dalle numerose notizie-bufala che circolano su questi temi —
sottolinea Roberto Fanelli, resp. del Dip. ambiente e salute dell’Istituto Mario Negri di Milano.
Per avere informazioni sicure e sapere quali sono i composti da cui stare alla larga è meglio consultare i
siti di enti ufficiali, come l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)».
L’EFSA, con l’Unione europea e i ministeri della Salute dei vari Paesi, si occupa anche della rete di
norme e controlli che tutela i consumatori: esistono regole rigorose per ridurre gli inquinanti nei cibi e
la filiera alimentare è sottoposta a test secondo Piani nazionali sulla base delle conoscenze man mano
più ampie. I risultati dei monitoraggi sono rassicuranti: in Italia, per esempio, su oltre 38 mila campioni
alimentari analizzati nel 2013 nell’ambito del Piano nazionale residui, sono stati riscontrati solo 46 casi
di cibi «inquinati».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 576
Non consumare troppo spesso uno stesso alimento e non acquistare sempre la stessa
marca di un prodotto
Ma, come spiega Fanelli:
«Vengono scoperti in continuazione inquinanti emergenti, di cui non conoscevamo la tossicità o che
non sapevamo ci potessero riguardare. Per di più, esistono rischi cumulativi dall’esposizione a “mix” di
sostanze di cui sappiamo poco».
«I pericoli aumentano al crescere della “dose” assunta, perciò per tutelarsi è bene non eccedere nel
mangiare e soprattutto variare: non consumare troppo spesso uno stesso alimento e non acquistare
sempre la stessa marca di un prodotto».
Diversificare la dieta è la contromisura migliore per “diluire” la probabilità di contatto con le
sostanze tossiche, come conferma Luciano Atzori, segretario dell’Ordine nazionale biologi ed esperto
in sicurezza alimentare:
«Se ogni tanto scegliamo la carne alla brace, che può essere dannosa per i prodotti della
combustione che si formano in cottura, non succede granché; se diventa una consuetudine si rischia
di più. Perciò, mangiare un po’ di tutto, limitando magari i prodotti raffinati e lavorati, serve per non
esporsi troppo a uno specifico inquinante.
Sono i mix di sostanze a essere dannosi : Invece, conoscere le soglie-limite per ciascun cibo è
meno indispensabile, perché tutto dipende dalla dieta nel suo complesso:
inutile chiedersi quanti nitrati dovrebbero essere presenti nelle carni e ridurne l’introito per restare
“sotto soglia”, perché poi li troviamo nei salumi, nell’acqua, in alcuni ortaggi.
Meglio sapere quali sono le sostanze potenzialmente dannose e, leggendo le etichette dei cibi, cercare
di evitarle».
«Il vero problema dei contaminanti nel cibo, che siano presenti a causa dell’inquinamento
ambientale o per scelte fraudolente di produttori che usano pesticidi, ormoni o altri medicinali che
non rientrano fra quelli ammessi dalla legge, è che i loro effetti si manifestano in un lungo arco di
tempo e spesso sono dovuti a “cocktail” di sostanze.
È quindi molto complicato “inchiodarli” alle loro responsabilità.
«Bisogna “diversificare il rischio”, con un occhio di riguardo a chi è più fragile: ad es., il mercurio che si
accumula nei pesci di grandi dimensioni, come tonno o pesce spada, influenza negativamente lo
sviluppo cognitivo del bambino e soprattutto del feto, per cui è opportuno non eccedere con questi
cibi nell’infanzia e in gravidanza».
Attenzioni anche a seconda delle età: bambini e anziani i soggetti più deboli
«I bimbi sono a rischio perché in rapporto al loro peso assumono più cibo e quindi potenzialmente
più contaminanti degli adulti: non a caso nei prodotti destinati all’infanzia i limiti consentiti sono
inferiori — conferma il biologo Luciano Atzori —.
Analoga prudenza serve con gli anziani, che hanno un metabolismo diverso, fegato e reni che non
funzionano più alla perfezione». «Lo stesso vale per chi è “grande consumatore” di una determinata
categoria di cibo — osserva Roberto Fanelli —.
Le soglie di sicurezza sono molto cautelative, ma se si eccede con le quantità il pericolo derivante da
uno specifico contaminante può aumentare».
Ad es., una ricerca spagnola ha da poco segnalato che in alcuni derivati del riso si trova parecchio
arsenico e ciò, per chi fa ampio uso di questi prodotti (si pensi ai celiaci che devono evitare il glutine),
può diventare un problema.
Tanto che l’Unione europea è al lavoro per indicare soglie di sicurezza tenendo conto anche di
esigenze nutrizionali specifiche.
(Salute, Corriere)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 576
PREVENZIONE E SALUTE
BATTITI IRREGOLARI:
COSA FARE QUANDO IL CUORE PERDE IL RITMO
Alcune aritmie sono benigne, altre sono rischiose per la salute. Il pacemaker non è
sempre necessario
Stando a ipotesi recenti, Beethoven sfruttava il ritmo irregolare del suo cuore per tracciare note sullo
spartito e dare vita a variazioni musicali
memorabili.
Per tutti gli altri, invece, improvvise
palpitazioni, battiti mancati o un colpo
forte al petto possono destare ansia e
preoccupazione.
La maggior parte delle aritmie, però, sono
benigne. Spesso sono segnale di un cuore
che invecchia o un disturbo cardiaco,
anche ‘silenzioso’.
Per pompare quasi 8 mila litri di sangue, il
cuore di contrae e si espande in almeno
100 mila battiti al giorno. A sincronizzare
l’attività di atri e ventricoli è il sistema
elettrico che direziona gli impulsi lungo le
camere cardiache, una strada a senso unico.
Centralina del cuore è il nodo seno-atriale che funge da pacemaker naturale e da cui originano gli
stimoli elettrici per cadenzare il battito.
Le irregolarità del ritmo cardiaco si manifestano quando il sistema di conduzione elettrica funziona in
modo anomalo, portando il cuore a battere troppo veloce (tachicardia, con oltre 100 battiti per
minuto-bpm) o troppo lentamente (bradicardia, con meno di 60 bpm).
Le aritmie cardiache sono molte, come extrasistoli, tachicardia parossistica, fibrillazione atriale, flutter,
blocchi atrio-ventricolari e fibrillazione atriale, la più maligna.
Alcune sono di breve durata e del tutto innocue, altre sostenute nel tempo e, quando pericolose,
interferiscono con l’attività di pompa del cuore, pregiudicando il continuo afflusso di sangue anche a
cervello, polmoni e tutti gli altri organi. Le aritmie sono causa del 10 per cento delle morti improvvise
che si verificano ogni anno in Europa.
Con un’arimia ci si può nascere: alcune forme congenite (tra cui sindrome di Brugada, sindrome del
QT-lungo, sindrome di Wolf-Parkinson White, tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica),
rendono il cuore più vulnerabile a battere fuori tempo.
Ma nella maggior parte dei casi le irregolarità del battito sono acquisite, insorgono con l’età oppure a
seguito di un danno al muscolo cardiaco, ad esempio per un infarto, endocarditi o un recente
intervento chirurgico al cuore.
Anche alcune sostanze chimiche possono favorire la perdita del corretto ritmo cardiaco, come
minerali in anomale concentrazioni nel sangue (come potassio, magnesio, calcio) oppure sostanze
rilasciate da abuso di alcolici, sigarette o altre droghe.
L’aritmia più diffusa nella popolazione è la fibrillazione atriale, il secondo più importante fattore di
rischio per l’infarto e frequente in persone con ipertensione o diabete
(OK, Salute e Benessere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 576
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Ordine: Campagna di prevenzione:
MANOVRE ANTISOFFOCAMENTO
Le farmacie al servizio dei cittadini: “Cosa fare nei bambini per evitare il
soffocamento da corpo estraneo."
L’Ordine in collaborazione
con Federfarma Napoli ha
organizzato una
“Campagna di Prevenzione
sulle Manovre
Antisoffocamento in caso
di ostruzione delle vie
aeree”.
Nei prossimi giorni saranno
consegnate in tutte le
Farmacie di Napoli e
Provincia la locandina e i
volantini da distribuire ai
cittadini.