UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRENTO SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE ALL’INSEGNAMENTO SECONDARIO INDIRIZZO SCIENTIFICO MATEMATICO FISICO INFORMATICO classe A049 matematica e fisica Relazione di laboratorio Caratteristica I-V di una resistenza Dott. Mario Sandri Matricola 117039 Anno Accademico 2005/2006 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri INDICE Pagina 3 Scopo Pagina 3 Materiali principali Pagina 4 Richiami teorici Pagina 5 Inserzione con amperometro a valle del voltmetro Pagina 7 Inserzione con amperometro a monte del voltmetro Pagina 9 Procedura Pagina 12 Risultati Pagina 12 Resistenza 1 Pagina 15 Resistenza 2 Pagina 19 Conclusioni Pagina 2 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri SCOPO Determinare il valore di due resistenze date misurandone la caratteristica I-V utilizzando sia il metodo a valle e quello a monte, confrontando il valore del metodo che si ritiene più appropriato con quelli ricavati dall’indice colori della resistenza e dall’ohmmetro. Valutare i casi in cui si deve applicare il metodo a valle e quelli in cui si deve applicare il metodo a monte. MATERIALI PRINCIPALI • Generatore di tensione DC • Due Tester di classe 1 • Due resistenze incognite • Breadboard • Cavi di collegamento • Carta millimetrata Pagina 3 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri RICHIAMI TEORICI La misura diretta di una resistenza viene effettuata per mezzo di un ohmmetro, ossia di uno strumento appositamente dedicato a tale funzione. In pratica si usa un multimetro, digitale o analogico, selezionando la funzione richiesta. La misura diretta non è però molto precisa (nella maggior parte dei casi); maggiore accuratezza si ottiene con il metodo volt-amperometrico, meno pratico e immediato di quello precedente. Con tale metodo viene effettuata una misura indiretta della resistenza: il resistore in esame viene alimentato da un apposito generatore e vengono misurati i valori di tensione e corrente; il rapporto V/I fornisce il valore della resistenza incognita. A seconda di come gli strumenti vengono collegati al resistore in prova si possono avere due tipi di inserzione: • inserzione con amperometro a valle, in cui l’amperometro viene collegato direttamente in serie al resistore e, quindi, il voltmetro si trova, con riferimento all’alimentazione, a monte dell’amperometro; • inserzione con amperometro a monte, in cui il voltmetro viene collegato direttamente in parallelo al resistore e, quindi, l’amperometro si trova, rispetto ai morsetti di alimentazione, si trova a monte del voltmetro. Ra A Rv Rg Rx Vcc Configurazione (a) Amperometro a valle del Voltmetro V Ra A Rg Vcc Rv Rx Configurazione (b) Amperometro a monte del Voltmetro V In entrambi i casi la misura è affetta da un errore sistematico d’inserzione, dovuto all’autoconsumo degli strumenti, che si può valutare conoscendo le caratteristiche degli stessi. Pagina 4 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri INSERZIONE CON AMPEROMETRO A VALLE DEL VOLTMETRO In questo caso la tensione Vletta misurata dal voltmetro è pari alla somma della tensione Vvera del resistore a della caduta di tensione dovuta alla resistenza RA interna all’amperometro, mentre la corrente Iletta misurata dall’amperometro è esattamente uguale a quella assorbita dal resistore: I vera = I letta Vvera = Vletta − RA I letta Il rapporto: Rletta = Vletta I letta Rappresenta la resistenza misurata, calcolata con i valori letti sui due strumenti, mentre il rapporto Rx = Vvera Vletta − RA I letta Vletta = = − RA I vera I vera I letta Corrisponde al valore effettivo della resistenza incognita. Sostituendo Rletta nell’espressione precedente si arriva alla seguente formula: Rx = Rletto − RA Dall’esame di quest’ultima relazione si possono trarre alcune conclusioni: • il valore della resistenza effettiva differisce da quello misurato a causa della resistenza interna dell’amperometro; • al diminuire di RA rispetto a Rletta la differenza si riduce, fino ad annullarsi se RA assume un valore teoricamente nullo; • l’errore assoluto commesso è positivo e pari a RA e quindi il valore di resistenza misurato risulta maggiore di quello effettivo. A risultati analoghi, ma maggiormente rigorosi, si arriva andando ad analizzare il comportamento di una grandezza direttamente misurabile, in questo caso la tensione. Pagina 5 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri Vvera = Vletta − RA I letta L’errore assoluto commesso risulta essere pari a: ε a = Vletta − Vvera = RA I letta dunque positivo e quindi il valore misurato della tensione presenta un errore sistematico per eccesso pari a: εr = Vletta − Vvera RA I letta RA = = Vvera Vvera Rx Tale errore deve essere inferiore alla risoluzione dello strumento, che nel caso di un tester di classe 1 corrisponde all’1% del fondo scala, cioè: RA < 0.01 Rx da cui si deduce che tale errore può essere mascherato e dunque non considerato solo quando RA < 0.01 Rx In caso contrario bisogna apportare una correzione alla misura utilizzando le formule di partenza. L’inserzione con amperometro a valle del voltmetro risulta pertanto conveniente per elevati valori della resistenza misurata, tale da portare l’errore entro limiti accettabili. Pagina 6 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri INSERZIONE CON AMPEROMETRO A MONTE DEL VOLTMETRO In questo caso la tensione Vletta misurata dal voltmetro è esattamente pari alla tensione Vvera del resistore, mentre la corrente Iletta misurata dall’amperometro è la somma della corrente Ivera assorbita dal resistore e della corrente che passa nel ramo del voltmetro di resistenza RV: Vvera = Vletta I vera = I letta − Vletta RV Il rapporto: Rletta = Vletta I letta Rappresenta la resistenza misurata, calcolata con i valori letti sui due strumenti, mentre il rapporto Rx = Vvera Vvera = I vera I − Vletta letta RV Corrisponde al valore effettivo della resistenza incognita. Sviluppando l’espressione precedente si arriva alla seguente formula: Rx = Rletta R 1 − letta RV Dall’esame di quest’ultima relazione si possono trarre alcune conclusioni: • il valore della resistenza effettiva differisce da quello misurato a causa della resistenza interna del voltmetro; • all’aumentare di RV rispetto a Rletta la differenza si riduce, fino ad annullarsi se RV assume un valore teoricamente infinito; Pagina 7 Caratteristica I-V di una resistenza • Mario Sandri l’errore assoluto commesso è negativo e pari a − 2 Rletta e quindi il valore di resistenza RV − Rletta misurato risulta minore di quello effettivo. A risultati analoghi, ma maggiormente rigorosi, si arriva andando ad analizzare il comportamento di una grandezza direttamente misurabile, in questo caso la corrente elettrica. I vera = I letta − Vletta RV L’errore assoluto commesso risulta essere pari a: ε a = I letta − I vera = Vletta RV dunque positivo e quindi il valore misurato della tensione presenta un errore sistematico per eccesso pari a: εr = I letta − I vera V R = letta = x I vera RV I letta RV Tale errore deve essere inferiore alla risoluzione dello strumento, che nel caso di un tester di classe 1 corrisponde all’1% del fondo scala, cioè: Rx < 0.01 RV da cui si deduce che tale errore può essere mascherato e dunque non considerato solo quando RV > 100 Rx In caso contrario bisogna apportare una correzione alla misura utilizzando le formule di partenza. L’inserzione con amperometro a monte del voltmetro risulta pertanto conveniente per piccoli valori della resistenza incognita, tale da portare l’errore entro limiti accettabili. Pagina 8 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri PROCEDURA • In principio ho preso rilevato il colore presente sulle resistenze per determinare il loro valore. Ho calcolato l’errore assoluto su ogni resistenza utilizzando la formula: σR = σ R% R 100 dove σR è l’errore assoluto, σR% quello percentuale e R il valore della resistenza. • Ho determinato la massima tensione VMAX applicabile ai capi di ogni singola resistenza utilizzando come valori sia quello dell’indice colori che dell’ohmmetro utilizzando la seguente formula: VMAX = P ⋅ R Ricordo che le resistenze utilizzate presentano una potenza massima dissipabile pari a 0.25 W. • Ho costruito il circuito esposto nella figura sottostante. Nella configurazione (a) l’amperometro è a valle del voltmetro, mentre in quella (b) l’amperometro è a monte del voltmetro. Pagina 9 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri Ra A Rv Rg Rx Vcc Configurazione (a) Amperometro a valle del Voltmetro V Ra A Rg Rv Rx Vcc Configurazione (b) Amperometro a monte del Voltmetro V Nel disegno Rg rappresenta la resistenza interna del generatore, che nell’esperienza non viene considerata. • In base al valore della resistenza è stato utilizzato il circuito più indicato. Ricordo che l’inserzione con amperometro a valle del voltmetro risulta conveniente per elevati valori della resistenza misurata, mentre quella con amperometro a monte del voltmetro risulta conveniente per piccoli valori della resistenza incognita. • Ho misurato la tensione e l’intensità di corrente per ognuna delle due resistenze a mia disposizione e ho messo i dati in tabella. Nel caso della resistenza più piccola ho variato la tensione tra circa 0 e 4 V con intervalli irregolari, mentre nel caso della resistenza più grande ho variato la tensione tra circa 1 e 30 V con intervalli ancora irregolari. • Ho disegnato su carta millimetrata l’andamento della tensione in funzione della corrente elettrica. Ho ricavato la pendenza che meglio interpreta i dati sperimentali e quelle di pendenza massima e minima, con le quali è possibile ricavare l’errore sulla pendenza. Pagina 10 Caratteristica I-V di una resistenza • Mario Sandri Nella configurazione (a) l’amperometro misura la corrente Ix che scorre nella resistenza Rx, mentre il voltmetro misura la somma delle cadute di potenziale su RA e su Rx, VA e Vx, cioè la Vvera e la sua indeterminazione σV vera sono date dalle seguenti formule: Vvera = Vletta − RA I letta σ V vera = σ V letta + RA ⋅ σ I letta • Nella configurazione (b), invece, l’amperometro misura la corrente Ix che scorre nel parallelo formato dalla resistenza Rx e dalla resistenza interna del Voltmetro RV. Il voltmetro misura ora la caduta di potenziale solamente su Rx, cioè la Ivera e la sua indeterminazione σI vera sono date dalle seguenti formule: I vera = I letta − Vletta RV σ I vera = σ I letta + σ V letta RV La sensibilità del Tester ICE 680R usato come voltmetro, è di 20000 Ohm per Volt di fondoscala. Se il tester viene usato come Amperometro la sua resistenza interna deve essere ricavata per ogni fondo scala dallo schema fornito dal costruttore. In tabella sono riportate le portate e la relativa resistenza interna per il Tester ICE 680R. • Fondo scala RA 50 µA 1500 Ω 500 µA 150 Ω 5 mA 15 Ω 50 mA 1.5 Ω 500 mA 0.15 Ω 5A 0.015 Ω Dai valori di tensione e intensità di corrente, che nel caso a valle sono Vvera e Iletta, mentre in quello a monte sono Vvera e Iletta, ho ricavato i corrispondenti valori della resistenza con la sua indeterminazione utilizzando le seguenti formule: Pagina 11 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri Vn In Rn = ⎛ σ nV σ nI ⎞ + ⎟ Rn ⎝ Vn I n ⎠ σ nR = ⎜ dove: σ nR è l’indeterminazione sul valore n-esimo della resistenza Rn calcolata; σ nV è l’indeterminazione sul valore n-esimo del voltaggio misurato; σ nI è l’indeterminazione sul valore n-esimo dell’amperaggio misurato. • Dai valori delle resistenze ottenuti precedentemente, ho potuto ricavare la media R e la loro indeterminazione σ R utilizzando le formule seguenti, dove N è il numero di misure effettuate: R= σR = • ∑R n n N ∑(R n − R) 2 n N −1 Infine ho confrontato la compatibilità percentuale C% tra il valore delle resistenze ottenute con l’indice colori, con la procedura grafica e con la legge di Ohm utilizzando le seguenti formule: C% = Rx − Ry Rmedio Rmedio = 100 Rx + Ry 2 dove x e y rappresentano due dei casi menzionati precedentemente. Pagina 12 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri RISULTATI Resistenza 1 La tabella mostra il valore della prima resistenza ottenuto con l’indice colori e con l’ohmmetro. Indice colori Rcolori Colore σR%colori σRcolori (Ω) tolleranza (%) (Ω) 100 Oro 5 5 Marrone, nero, marrone La tabella evidenzia la tensione massima applicabile ai capi della resistenza. Vcolori σVcolori σV%colori (V) (V) (%) 5.0 0.1 3 Per non rischiare di bruciare la resistenza, ho deciso di misurare tensioni massime pari a circa 4 V. Dato il valore basso della resistenza si è deciso di utilizzare il metodo dell’amperometro a monte del voltmetro. In tabella sono stati riportati i valori di tensione e intensità di corrente misurati. V σV σV% (V) (V) (%) 0,003 0,001 33 0,010 0,001 0,023 Fondo scala Fondo scala I σI σI% (mA) (mA) (%) 0,1 0,0330 0,0005 2 0,05 10 0,1 0,110 0,005 5 0,5 0,001 4 0,1 0,250 0,005 2 0,5 0,040 0,001 3 0,1 0,420 0,005 1 0,5 0,093 0,001 1 0,1 1,00 0,05 5 5 0,22 0,02 9 2 2,20 0,05 2 5 1,00 0,02 2 2 10,0 0,5 5 50 1,60 0,02 1 2 16,0 0,5 3 50 1,80 0,02 1 2 18,0 0,5 3 50 2,3 0,1 4 10 23,0 0,5 2 50 4,0 0,1 3 10 41,0 0,5 1 50 voltmetro (V) Pagina 13 amperometro (mA) Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri Dai dati in tabella è stato ricavato il grafico dell’andamento della tensione in funzione dell’intensità di corrente. 4,5 4 3,5 Tensione (V) 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 Intensità corrente (mA) Utilizzando una carta millimetrata è stato possibile trovare il valore della pendenza della retta e il relativo errore. Tali valori rappresentano il valore della resistenza e la relativa indeterminazione. In tale caso si è ottenuto il seguente valore: R = 98.3 ± 0.5 Ω L’errore percentuale è risultato essere dello 0,5 %. In tabella sono stati riportati i valori dell’intensità di corrente vera e della resistenza calcolata per ogni coppia di dati. Pagina 14 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri V σV σV% I vera σI vera σI% vera R σR σR% (V) (V) (%) (mA) (mA) (%) (Ω) (Ω) (%) 0,003 0,001 33 0,032 0,001 3 95 35 37 0,010 0,001 10 0,105 0,006 5 95 15 15 0,023 0,001 4 0,239 0,006 2 96 6 7 0,040 0,001 3 0,400 0,006 1 100 4 4 0,093 0,001 1 0,95 0,05 5 98 6 6 0,22 0,02 9 2,19 0,05 2 100 11 11 1,00 0,02 2 10,0 0,5 5 100 7 7 1,60 0,02 1 16,0 0,5 3 100 4 4 1,80 0,02 1 18,0 0,5 3 100 4 4 2,3 0,1 4 23,0 0,5 2 100 7 7 4,0 0,1 3 41,0 0,5 1 98 4 4 Dai dati in tabella è stato ricavato il valore medio e l’indeterminazione per la resistenza calcolata con l’ausilio della legge di Ohm e ciò risulta essere pari a: R = 98 ± 2 Ω L’errore percentuale è risultato essere dello 2 %. La tabella mostra le compatibilità tra le resistenze ottenute con i tre metodi distinti. R R R colori pendenza ohm (Ω) (Ω) (Ω) 100 98.3 98 C% C% C% colori- colori- pendenza- pendenza ohm ohm (%) (%) (%) 2 2 0.3 Pagina 15 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri Resistenza 2 La tabella mostra il valore della prima resistenza ottenuto con l’indice colori e con l’ohmmetro. Indice colori Rosso, rosso, giallo Rcolori Colore σR%colori σRcolori (Ω) tolleranza (%) (Ω) 220000 Oro 5 235 La tabella evidenzia la tensione massima applicabile ai capi della resistenza. Vcolori σVcolori σV%colori (V) (V) (%) 235 6 3 In questo caso non c’è possibilità di bruciare la resistenza in quanto l’alimentatore a disposizione non raggiunge tensioni così elevate. Dato il valore alto della resistenza si è deciso di utilizzare il metodo dell’amperometro a valle del voltmetro. In tabella sono stati riportati i valori di tensione e intensità di corrente misurati. V σV σV% (V) (V) (%) 0,46 0,02 4 1,16 0,02 1,64 Fondo scala Fondo scala I σI σI% (µA) (µA) (%) 2 2,0 0,5 25 50 2 2 5,0 0,5 10 50 0,02 1 2 7,0 0,5 7 50 3,3 0,1 3 10 14,0 0,5 4 50 6,3 0,1 2 10 27,0 0,5 2 50 8,4 0,1 1 10 36,0 0,5 1 50 10,7 0,5 5 50 46,0 0,5 1 50 20,0 0,5 3 50 90 5 6 500 30,8 0,5 2 50 140 5 4 500 voltmetro (V) Pagina 16 amperometro (µA) Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri Dai dati in tabella è stato ricavato il grafico dell’andamento della tensione in funzione dell’intensità di corrente. 35 30 Tensione (V) 25 20 15 10 5 0 0 20 40 60 80 100 120 140 160 Intensità corrente (microA) Utilizzando una carta millimetrata è stato possibile trovare il valore della pendenza della retta e il relativo errore. Tali valori rappresentano il valore della resistenza e la relativa indeterminazione. In tale caso si è ottenuto il seguente valore: R = 219617 ± 1690 Ω L’errore percentuale è risultato essere dello 0,8 %. In tabella sono stati riportati i valori dell’intensità di corrente vera e della resistenza calcolata per ogni coppia di dati. Pagina 17 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri Vvera σV vera σV% vera I σI σI% R σR σR% (V) (V) (%) (µA) (µA) (%) (Ω) (Ω) (%) 0,43 0,03 6 2,0 0,5 25 215000 67500 31 1,09 0,03 3 5,0 0,5 10 217000 27200 13 1,54 0,03 2 7,0 0,5 7 219286 19592 9 3,1 0,1 3 14,0 0,5 4 220714 15561 7 5,9 0,1 2 27,0 0,5 2 218333 8025 4 7,9 0,1 1 36,0 0,5 1 218333 6019 3 10,0 0,5 5 46,0 0,5 1 217609 13398 6 19,9 0,5 3 90 5 6 220722 17901 8 30,6 0,5 2 140 5 4 218500 11429 5 Dai dati in tabella è stato ricavato il valore medio e l’indeterminazione per la resistenza calcolata con l’ausilio della legge di Ohm e ciò risulta essere pari a: R = 218389 ± 1792 Ω L’errore percentuale è risultato essere dello 1 %. La tabella mostra le compatibilità tra le resistenze ottenute con i tre metodi distinti. R R R colori pendenza ohm (Ω) (Ω) (Ω) 220000 219617 218389 C% C% C% colori- colori- pendenza- pendenza ohm ohm (%) (%) (%) 0.2 1 0.6 Pagina 18 Caratteristica I-V di una resistenza Mario Sandri CONCLUSIONI L’esperienza ha rilevato come vi siano due possibili modi per misurare il valore di una resistenza utilizzando la legge di Ohm. La diversità dei due sistemi di misura, configurazione a valle e a monte, è connessa col fatto che ogni strumento, nel nostro caso amperometro e voltmetro, presentano una resistenza interna. Ricordo che in tale esperienza si è trascurata la resistenza interna del generatore. Andando ad analizzare nello specifico i risultati ottenuti, si osserva come i risultati ricavati dall’indice colori, dal metodo della pendenza e con la legge di ohm presentino una compatibilità di massima del 2%. Nel caso della prima resistenza, quella di valore nominale pari a 100 Ω, osserviamo come il valore ricavato con la configurazione a monte sia pressoché identico a quello ricavato con la legge di ohm e con l’indice colori. Questa affermazione fa sicuramente ritenere che il metodo adottato per misurare la resistenza in esame sia ottimale. Analogo è il discorso per quanto riguarda la seconda resistenza, cioè quella di 220000 Ω. In questo caso si è adottata la configurazione a valle e tale scelta è stata confermata dai valori di compatibilità ottenuti utilizzando i tre metodi visti precedentemente. In entrambi i casi, altre ad aver dimostrato quale sia il metodo migliore per misurare le resistenze in esame, si osserva come i valori calcolati e tabulati siano compatibili entro la barra d’errore. Questo significa che se non si ha la necessità di misurare con estrema precisione il valore di una resistenza, questa può essere calcolata con una delle tre configurazioni precedenti. Attenzione, questa affermazione non ha carattere universale in quanto dipende molto dal tester usato (nel caso in esame si utilizzava un tester di classe 1). Infatti se utilizzassimo uno strumento che presenta resistenze interne diverse sia per l’amperometro che per il voltmetro, tale ultima affermazione potrebbe essere immediatamente smentita. Le conclusioni qui trovate sperimentalmente avvalorano la correttezza dello studio scientifico delle due configurazioni in esame. È difficile stabilire universalmente un valore di resistenza che possa essere da spartiacque per le due configurazioni, in quanto, come già visto, tale valore dipende in maniera significativa dal tipo di tester utilizzato. Riassumendo: • l’inserzione con amperometro a valle del voltmetro risulta pertanto conveniente per elevati valori della resistenza misurata: RA < 0.01 Rx • l’inserzione con amperometro a monte del voltmetro risulta pertanto conveniente per piccoli valori della resistenza incognita: RV > 100 Rx Pagina 19