crostacei e interazioni interspecifiche

Crostacei
I Crostacei sono Artropodi prevalentemente acquatici, e quindi muniti di branchie. Il corpo è formato da segmenti
articolati e provvisto di appendici pure articolate. Il rivestimento cutaneo è costituito da chitina rafforzato da una robusta
calcificazione, e dato che alcuni raggiungono dimensioni considerevoli sono costretti ad una muta periodica. L'apparato
boccale è masticatore, si nutrono prevalentemente di sostanze animali (anche in decomposizione), ma alcuni anche di
alghe. Possiamo considerarli (chiaramente non le forme parassite) i migliori spazzini che esistono in acquario. Le
femmine di moltissimi crostacei portano con se le uova fino alla schiusa sia attaccate alla parte addominale che in altre
parti del corpo. Altre specie le lasciano cadere nell'acqua o le depositano sulla vegetazione. Capita a volte che la
deposizione o la schiusa (di enormi quantità di individui) avvenga in acquario. I Nauplius (la prima forma larvale) sono
molto diverse dai genitori, hanno tre paia di arti ed un solo occhio centrale. Rappresentano un cibo eccezionale per i
nostri
Antozoi,
i
rimanenti
verranno
aspirati
dal
filtro.
Come per i Gasteropodi, per capire se i gamberetti, i granchi, o i paguri che si annidano nelle cavità delle rocce vive
sono potenzialmente nocivi, bisogna osservarne il comportamento e di intuirne le abitudini alimentari. Alcuni sono
piccolissimi e praticamente innocui.
Copepodi
Sono piccoli animaletti (ad occhio nudo si presentano come puntini bianchi di colore chiaro) che brulicano sulle rocce,
sulla sabbia o sul vetro della vasca. Hanno addome privo di arti, un solo occhio e le antenne fungono da organo
natatorio. Si nutrono di alghe Diatomee, generalmente compaiono numerosi nella fase di maturazione dell’acquario e
diminuiscono col tempo.
Copepode fotografato sul vetro dell’acquario
Branchiopodi
Piccoli crostacei, alcuni provvisti di carapace. Vivono prevalentemente nelle acque dolci (Dafnia), anche se esistono
alcune specie marine. Solo a titolo informativo ricordo che anche l'Artemia è un Branchiopode.
Ostracodi
Crostacei di piccole dimensioni con carapace e due valve. Possono essere carnivori, vegetariani, detrivori o filtratori.
Un Ostracode trovato tra delle alghe, fotografato al microscopio.
Cirripedi
Possono comparire frequentemente. Hanno una struttura che non ricorda affatto quella di un crostaceo, si presentano
infatti come delle piccole ciglia. Vivono in associazione con coralli o spugne.
Un cirripede.
Cirripede
(10
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520
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I Cirripedi hanno un movimento caratteristico (sembrano una mano che si apre e si chiude), se
vuoi vedere un filmato clicca qui.
Malacostraci
Ai Malacostraci appartengono i gamberetti, i granchi, i paguri, ecc.. Di solito se sono piccoli ed erranti possono essere
tollerati, in quanto probabilmente nelle loro passeggiate notturne si limiteranno a svolgere il loro compito di efficienti
spazzini, mangiucchiando qualche avanzo di cibo. Se viceversa stazionano sugli invertebrati o diventano troppo grossi, è
bene eliminarli.
Anfipodi
e
Isopodi
Sono piccoli gamberetti con il corpo schiacciato di colore marroncino. Durante il giorno vivono nascosti tra le rocce vive
per il timore di essere mangiati dai pesci (molti pesci li gradiscono) ed escono prevalentemente di notte. Quando sono
allo scoperto sono velocissimi. Mangiano di tutto, alcune specie sono onnivore altre si nutrono di alghe (praticamente
tutte: diatomee, filamentose, cyanobatterie). Alcune specie (Isopodi per la precisione, meno frequenti) possono
attaccarsi alla pelle dei pesci e parassitarli. Se accade è necessario staccarli con una pinzetta.
Anfipode (4 mm.)
Gamberetti
(Decapodi-Eucaridi)
I gamberetti che si possono trovare nelle rocce vive sono generalmente innocui, di solito sono piccoli e difficilmente
crescono. Sono spesso facile preda dei pesci che introduciamo. I gamberetti del genere Alpheide a volte stazionano
sugli invertebrati (Dendroneftie, Sinularie, Cladielle) ma sono innocui, si cibano infatti di plancton. Rimangono molto
piccoli ed hanno una chela molto sviluppata che può produrre, per intimorire eventuali predatori, dei forti schiocchi.
Granchi
(Decapodi-Eucaridi)
Ci sono circa una cinquantina di sottofamiglie di granchi ed un'identificazione precisa purtroppo è difficile.
Si nutrono praticamente di tutto, molti sono onnivori, altri si nutrono di alghe, di spugne, di molluschi, ecc, alcuni sono
commensali.
L'unico modo per capire se in acquario possono dare dei problemi e osservarne il comportamento, cosa comunque non
facile, essendo animali timidi e spesso notturni.
Hyastenus piccolo granchio (2,5 cm.), trovato nella Caulerpa. Probabilmente
è innocuo.
Orribile granchio peloso (8 cm.), probabilmente meno innocuo del
precedente.
Granchio (6 cm.) trovato in un buco di una roccia viva dopo 5 anni dal loro
inserimento.
Piccolo granchio
Ci
sono
2
grandi
famiglie
Anomura
e
Quelli
della
famiglia
Anomura
somigliano
vagamente
Quelli della famiglia Brachyura sono suddivisi in 45 sottofamiglie e sono i granchi veri e propri.
Anomura
Molti
sono
innocui
quando
sono
piccoli
ma
crescendo
possono
Si
cibano
di
lumache
e
anche
Altri rimangono piccoli e possono essere usati per tenere le alghe sotto controllo.
di
granchi:
ad
diventare
di
Brachyura
aragoste.
distruttivi
coralli.
Brachyura
Ce ne sono tantissimi alcuni sono erbivori altri sono spazzini alcuni sono commensali altri nuotatori.
Tutti
hanno
una
forma
abbastanza
schiacciata.
Sotto
Fam.
Xanthidae
In
questa
famiglia
sono
quasi
tutti
carnivori
tranne
qualche
erbivoro.
Il pilumnus sono tra i più distruttivi anche se rimangono piccoli, mangiano praticamente di tutto, dai coralli duri a quelli
molli,
anemoni,
spirografi
e
molluschi.
I Caphyra sono generalmente immessi nell'acquario insieme alle xenie, sono di colore chiaro e facilmente mimetizzabile,
non si sa se usano le Xenie come cibo o come nascondiglio, escono solo di notte.
Sotto
fam.
Dromiidae
Sono anche detti granchi delle spugne per la loro abitudine di mimetizzarsi ricoprendosi il carapace con appunto pezzi di
spugna.
A volte però usano anche coralli molli per questo scopo, tagliandone pezzetti con le chele.
Sotto
fam.
Calappidae
Sono detti granchi scatola per la loro forma , possono ritirare le zampe all'interno del carapace, mangiano molluschi e
lumache.
Hanno
colori
molto
vivaci,
con
disegni
rosa
o
rossi.
Sono rari in acquario di solito si trovano nascosti nella sabbia e in piccoli acquari possono mangiare praticamente di
tutto.
Sotto
fam.
Grapsidae
Hanno il corpo molto schiacciato , sono marroni con pallini gialli alle giunture delle zampe, e una striscia gialla sulla
testa.
Sono erbivori da piccoli, e mangiano principalmente le alghe filamentose ma è comune che crescendo si nutrano anche
di
piccoli
pesci
addormentati.
Uno dei più comuni è il Percnon gibesi.
Sotto
fam.
Majidae
Sono maestri nel mimetizzarsi e usano di tutto per farlo: pezzi di spugna, alghe coralli rocce ecc.
Generalmente si nutrono di alghe ma possono mangiare anche coralli.
Sotto
fam.
Mithrax
Non
decorano
i
loro
corpi,
e
si
trovano
facilmente
nelle
rocce
vive.
Sono
generalmente
grigio-verdastri,
o
marrone-rossastri
con
le
zampe
pelose.
Alcuni
possono
essere
color
crema
con
disegni
rossi.
Sono eccellenti erbivori, ma non vanno tenuti in acquari piccoli in quanto diventano grandi e possono iniziare a cibarsi di
coralli e pesci.
Paguri
(Decapodi-Eucaridi)
I paguri, se non troppo grossi, difficilmente arrecano danni agli invertebrati se non durante il momento dell'alimentazione.
Quelli onnivori infatti si arrampicano sull'invertebrato per rubare il pezzetto di cibo che abbiamo somministrato, col
rischio, se molto irruente, di danneggiarlo. Molti paguri rimangono piccoli (1-2 cm.) sono vegetariani, e si nutrono di alghe
(filamentose e cyanobatterie), sono forse il miglior metodo per combattere la formazione di alghe a crescita rapida. Tra
questi ricordiamo i cosiddetti "paguri gambe rosse" Paguristes cadenati, Calcinus tibicen, Calcinus californiensis,
Phimochirus opercolatus; i "paguri gambe o occhi blu" Clibanarius tricolor, Paguristes sanguinimanus, Calcinus
leavimanus.
I paguri quando compiono la muta aumentano di dimensioni, gradiscono avere a disposizione alcune chiocciole di
conchiglia da poter "provare".
Primo piano di un paguro (9 mm.)
Un povero paguro rimasto senza conchiglia.
Cicale
(Decapodi-Oplocaridi)
La stupenda ed intelligente Cicala mantide, se piccola non rappresenta alcun pericolo, crescendo però indirizzerà i suoi
micidiali istinti predatori verso animali sempre più grandi, come gamberetti, vermi e piccoli pesci. La cicala mantide è
molto schiva ed esce a caccia durante la notte e spesso non si è a conoscenza della sua presenza. Si può individuare se
durante le ore notturne si sente un forte schiocco provenire dall'acquario, è causato dall'improvvisa estensione delle sue
zampe anteriori.
Cicala mantide, se piccole come questo esemplare (18 mm) sono innocue. In
acquario possono crescere notevolmente.
Trappole
Ci sono molti modi per eliminare i Crostacei più o meno efficaci (vedi anche il paragrafo Policheti). Di solito i Crostacei si
scelgono qualche nascondiglio abituale, una volta individuato si può togliere direttamente la roccia in cui è nascosto
(anche durante l'estrazione della roccia rimangono terrorizzati nel loro buco) e poi liberarsene con calma, chiaramente
se la roccia è in una posizione semplice da togliere. Un altro modo (un po' crudele) è quello di uccidere l'animale
direttamente
in
vasca
infilando
un
ferro
da
calza
nel
buco.
Se non si riesce a capire dove si nasconde si può tentare con delle trappole: si può provare o con dei contenitori alti
appoggiati alle rocce in modo che il granchio ci caschi dentro e non riesca più ad uscirne, o con una trappola azionata
manualmente,
ad
esempio
un
contenitore
con
coperchio
a
caduta
azionato
da
un
filo.
Il metodo più efficace è comodo è comunque quello della nassa: si prende una bottiglia di plastica, si taglia il collo fino ad
una certa altezza, si infila quest'ultimo pezzo al contrario nel fondo della bottiglia e si fissano i due pezzi con una
spillatrice sui tre lati (se la bottiglia è di "forma quadra"), il quarto lato non si fissa in modo da poter inserire per es. una
calamita per rendere la trappola più pesante e più facilmente posizionabile. In questo modo l'animale sarà facilitato
nell'introdursi ma avrà molte difficoltà ad uscire.
Nassa ricavata da una bottiglia di plastica.
Le trappole, comunque, è meglio metterle senza esca per qualche giorno, in modo che smettano di insospettire e
vengano scambiata per parte dell'arredamento. L'esca (un pezzettino di gamberetto surgelato, di sardina, ecc) va messa
dopo lo spegnimento delle luci per evitare che la mangino i pesci.
Commensalismo,
inquilinismo,
simbiosi,
parassitismo.
Con questi termini si indicano comportamenti di alcuni animali e vegetali che vivono associati e che possono stabilire
relazioni molto diverse tra loro. Le distinzioni non sono sempre nette e spesso è facile confonderle.
Inquilinismo
Due individui sono regolarmente associati, senza che nessuno dei due tragga vantaggio o danno da questa convivenza.
Questo tipo di vita si osserva in animali o piante che vivono fissati su organismi con rivestimento esterno rigido (Idrozoi e
Briozoi su Bivalvi e Gasteropodi)
Commensalismo
Un individuo trae utilità (spesso cibo) da un altro, senza cedere ne danno ne beneficio. Tipico il caso della Remora che si
fissa con la sua ventosa sulla pelle degli Squali.
Simbiosi
E’ un’associazione con vantaggi reciproci, può unire due vegetali, due animali o un vegetale ed un'animale. Varie sono le
associazioni tra paguro ed attinia, Pagurus arrosor ad esempio porta attaccata sulla sua conchiglia l'attinia Adamsia
palliata. L’attinia assicura il paguro un’efficace protezione mediante gli urticanti cnidoblasti, e a sua volta viene
mantenuta in acqua fresca dal paguro e ne riceve una parte di cibo.
Pagliaccio con Anemone
Altro esempio, non visibile ma sempre presente negli acquari di barriera è la simbiosi tra gli invertebrati e le alghe
unicellulari Zooxantelle. L’alga utilizza la Co2 prodotta con la respirazione dell’ospite e i residui azotati che esso scarta,
quest’ ultimo sfrutta l’ossigeno e i prodotti di sintesi forniti dall’alga. Ricordiamo inoltre i tipici casi del Pagliaccio e
dell'Anemone e di alcuni animali pulitori (i gamberetti Lismata, i pesci Labridi) con pesci predatori (Cernie, Murene, ecc.)
Parassitismo
Quando un organismo vive a spese di un altro (detto ospite) e questo non muore, o muore solo dopo aver assicurato lo
sviluppo del parassita, si parla di parassitismo. Si può dire che per ogni animale o pianta esistono parassiti specifici, in
acquariologia il caso più immediato è quello del Cryttocarion, un protozoo che colpisce i pesci marini (malattia dei puntini
bianchi), ma gli esempi, purtroppo, potrebbero essere migliaia.