Edgar Allan Poe
Boston
19 gennaio 1809
DIPSOMANIA (dal gr. δίψα "sete" e μανία "mania")
Attrazione accessuale, violenta, improvvisa per gli
alcoolici.
Baltimora
7 ottobre 1849
Edgar Allan Poe (1809-1849)
1811: morte della madre e adozione da parte di John Allen.
1815: si trasferisce il Inghilterra con gli Allen.
1821: torna negli Stati Uniti d’America.
1826: abbandona la famiglia e frequenta per breve periodo l’università della Virginia.
1827: si arruola nell’esercito e viene iscritto all’accademia militare di West Point;
1827: pubblica il suo primo libro di poesie (“Tamerlano e altre poesie”).
1834: viene diseredato dal padre adottivo, John Allan.
1835: diventa redattore del Southern Literary Messenger.
1837-38: scrive il romanzo “Storia di Arthur Gordon Pym”.
1839: lavora per il Burton’s Gentleman.
1840: pubblica “La caduta della casa degli Usher”.
1841: scrive “I delitti della rue Morgue”.
1842: pubblica “Il pozzo e il pendolo”.
1845: pubblica “Il corvo” sulla rivista America Review.
1847: muore la moglie Virginia, di tubercolosi.
1849: pubblica il poema in prosa “Eureka” (Cosmogonia dell'Universo)
49 Poesie
Edgar Allan Poe (1809-1849)
1 Romanzo
3 Antologie
4 Racconti di raziocinio
55 Racconti del terrore
7 Racconti umoristici
6 saggi
Tales (Racconti)
Poems (Liriche)
Humorous Tales
Old World Romances
Romances of Death
Tales of Conscience
Tales of Illusion
Tales of Natural Beauty
Tales of Science
Novel (Narrativa)
Essays (Saggi)
Letters (Lettere)
Edgar Allan Poe (1809-1849)
Gotico
Romanticismo
Decadentismo
Simbolismo
psychological thriller
Storia di Arthur Gordon Pym
I delitti della rue Morgue
poliziesco
horror
La caduta della casa degli Usher
science-fiction
Eureka
Edgar Allan Poe (1809-1849)
The Narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket
(Storia di Arthur Gordon Pym), 1837-38
Renè Magritte, La reproduction interdite, 1937.
22 marzo. L'oscurità era diventata ancora più
fitta, alleviata soltanto dal bagliore dell'acqua che
rifletteva il sipario bianco calato davanti a noi.
Uccelli giganteschi, d'un bianco livore, sbucavano
incessanti da dietro al velo, urlando l'eterno
Tekeli-li! e sottraendosi alla nostra vista. A questo
punto Nu-Nu, sul fondo dell'imbarcazione, si
scosse, ma toccandolo ci accorgemmo che aveva
reso l'anima. Stavamo ormai per precipitare
nell'abbraccio della cataratta, dove un abisso si
spalancò per accoglierci. Ma ecco levarsi sul
nostro cammino una figura umana velata, di
proporzioni ben più vaste di qualsiasi essere
umano. E il colore della pelle della figura era del
bianco assoluto della neve.
Edgar Allan Poe (1809-1849)
The Fall of the House of Usher
(La caduta della casa degli Usher), 1839
Per tutta una fosca giornata, oscura e sorda, d'autunno, col cielo
greve e basso di nuvole, avevo cavalcato da solo traverso a una
campagna singolarmente lugubre fino a che mi trovai, mentre già
cadeva l'ombra della sera, in vista della malinconica casa degli
Usher. Non so come, ma appena l'ebbi guardata una sensazione
d'insopportabile tristezza mi prese l'anima. Insopportabile, dico,
già che non le si univa il sentimento poetico e perciò quasi
piacevole che accompagna in genere le immagini naturali anche
quando siano le più cupe della desolazione e del terrore. Guardavo
la scena che mi stava davanti: e lo spettacolo della casa e del
paesaggio all'intorno, le fredde mura, le finestre come vuote orbite,
i radi filari di giunchi e alcuni bianchi tronchi rinsecchiti, mi
davano un avvilimento così estremo che potrei paragonarlo
soltanto allo stato del mangiatore d'oppio durante l'amaro ritorno
alla realtà quotidiana, l'orribile momento in cui il velo dilegua.
Freud ha analizzato i risvolti psicologici del
racconto nel suo saggio Il perturbante (Das
Unheimliche), 1919.
Traduzione di Elio Vittorini, 1966.
La caduta della casa Usher (La chute de la maison Usher, 1928)
The Fall of the House of Usher (1928)
The Fall of the House of Usher (1949)
I vivi e i morti (House of Usher, 1960)
The Fall of the House of Usher (1966) Film TV
The Fall of the House of Usher (1982) Film TV
Il mistero di casa Usher (The House of Usher, 1988)
La casa degli Usher (The House of Usher) (2006)
regia
Roger Corman
sceneggiatura
Richard Matheson
Edgar Allan Poe (1809-1849)
The Murders in the Rue Morgue
(I delitti della Rue Morgue), 1841
Le facoltà mentali che si sogliono chiamare analitiche
sono, di per se stesse, poco suscettibili di analisi. Le
conosciamo soltanto negli effetti. Fra l'altro, sappiamo
che, per chi le possiede al più alto grado, sono sorgente
del più vivo godimento. Come l'uomo forte gode della
sua potenza fisica e si compiace degli esercizi che
mettono in azione i suoi muscoli, così l'analista si gloria
di quella attività spirituale che serve a «risolvere». E
trova piacere anche nelle occupazioni più comuni
purché diano gioco al suo talento. Così gli piacciono
gli enigmi, i rebus, i geroglifici; e nelle soluzioni
dimostra un acume che al discernimento volgare
appare soprannaturale. E i risultati, abilmente dedotti
dalla stessa essenza e anima del suo metodo, hanno
veramente tutta l'aria dell'intuito.
Sigmund Freud
Corpus 1901-1929
Arthur Conan Doyle
Sherlock Holmes (1887-1927)
Traduzione di Elio Vittorini, 1966.
The Murders in the Rue Morgue (1914)
Il dottor Miracolo (Murders in the Rue Morgue, 1932)
Il mostro della via Morgue (Phantom of the Rue Morgue, 1954)
I terrificanti delitti degli assassini della via Morgue (Murders in the Rue Morgue, 1971)
Le double assassinat de la rue Morgue, 1973) - film TV
Gli assassinii della via Morgue (The Murders in the Rue Morgue, 1986) - film TV
regia
Roy Del Ruth
Edgar Allan Poe (1809-1849)
The Tell-Tale Heart (Il rumore del cuore), 1843.
Sì; è vero – sono nervosissimo, spaventevolmente nervoso – e lo sono stato sempre; ma
perché volete pretendere ch’io sia pazzo? La malattia m’ha aguzzato i sensi, ma non li ha
distrutti, non li ha ottusi. Più di tutti gli altri, avevo finissimo il senso dell’udito. Ho sentito
tutte le cose del cielo e della terra. Ne ho sentite molte dell’inferno. E dite che son pazzo?
State attenti! E osservate con quale precisione, con quale calma vi posso raccontare tutta la
storia.
Come l’idea m’entrasse dapprima nel cervello, m’è impossibile dirvelo; ma, una volta
concepita, non mi lasciò più, né giorno, né notte. D’oggetto non ce n’era. La passione non
c’entrava per nulla. L’amavo quel buon vecchio. Non m’aveva fatto mai del male. Non
m’aveva mai insultato. Il suo denaro non lo desideravo. Credo che fosse il suo occhio!
Certo, era quello! Uno dei suoi occhi assomigliava a quello d’un avvoltoio – un occhio blu
pallido, con sopra una macchia. Ogni volta che quell’occhio ma cadeva addosso, mi si
gelava il sangue; e così, lentamente… a gradi… mi misi in testa di troncar la vita del
vecchio, e con quel mezzo liberarmi per sempre dall’occhio.
Traduzione di Rodolfo Arbib, 1903.
Questo è vero, sono un uomo nervoso, spaventosamente nervoso, e le sono sempre stato;
ma perché pretendete che sono pazzo? La malattia mi ha reso i sensi più acuti - mica me li
ha distrutti - logorati. E già avevo l'udito finissimo, e tutto ho sentito del cielo e della terra.
Anche dell'inferno ho sentito parecchio. Com'è dunque che sarei pazzo? State attenti! E
osservate con quanto senso, con quale calma sono capace di raccontarvi tutta la storia.
Come in principio l'idea mi venne non è possibile dirlo; ma una volta che mi entrò in testa
ne fui ossessionato notte e giorno. Un motivo, non c'era. La passione non c'entrava per
nulla. Gli volevo bene, al caro vecchietto. E lui non mi aveva fatto alcun male. Mai mi
aveva offeso. Né io volevo il suo oro. Fu per il suo occhio, credo. Sicuro, fu per quello!
Aveva un occhio che pareva un occhio di avvoltoio, azzurro chiaro, con un velo sopra.
Ogni volta che quell'occhio si posava su di me, mi si gelava il sangue; e così, lentamente, a
grado a grado, mi misi in testa di togliergli la vita, al vecchio, e in tal modo sbarazzarmi
per sempre dello sguardo di quell'occhio.
Traduzione di Elio Vittorini, 1966.
Edgar Allan Poe (1809-1849)
The Raven
(Il corvo), 1845
Atmosfera “gotica”: il narratore ha perso il suo amore
Ottamero trocaico (otto coppie di sillabe, lunga-breve)
Verso chiave: Quoth the Raven, “Nevermore”
Paranoia
Edgar Allan Poe (1809-1849)
by Rich Corben
by Will Elder
by Gustave Doré
I maghi del terrore, regia di Roger Corman (The raven, 1963)
Nevermore, Queen (1974)
Vincent, regia di Tim Burton (1982)
Il corvo, regia di Alex Proyas (1994)
Il corvo, regia di James McTeigue (The raven, 2012)
regia
Roger Corman
sceneggiatura
Richard Matheson
Edgar Allan Poe (1809-1849)
Eureka: a prose poem
(Saggio sull'universo materiale e spirituale), 1848
Ambiziosa teoria scientifica (fisica e metafisica)
Cosmologia puramente newtoniana
Concezione di un universo non statico
Verso la cosmologia relativistica
(anticipa di 70 anni la Relatività generale)