Persinsala Teatro
Silvia Ianniello
ottobre 31, 2012
Al teatro Stanze Segrete di Roma rivive il mito perverso dello
scrittore americano Edgar Allan Poe, omaggiato con un testo
che trae ispirazione da alcuni suoi racconti: il confine tra realtà
e invenzione, tra salvezza e perdizione, svanisce qui una volta
per tutte.
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Edgar Allan Poe è un’ombra della letteratura mondiale, una nube nera
intangibile che ha dominato i cieli squassati dalla tempesta del gotico. La
sua produzione artistica è considerata madre dell’horror e del genere
poliziesco (il suo Auguste Dupin è progenitore di Sherlock Holmes ed
Hercule Poirot) e la sua stessa vita, colma di mistero e di inspiegabili
avvenimenti – morì a quarant’anni per cause ignote, imputabili
all’alcolismo o a una forma delirante di pazzia – fu un capolavoro noir che
tutt’oggi ispira artisti e scrittori.
Accade questo in La strega di Edgar Allan Poe, in scena al teatro
trasteverino Stanze Segrete di Roma fino all’11 novembre: accade che la
sua vita si fonda magistralmente con la sua opera, di cui porta le stesse
tinte orrorifiche, lo stesso inquietante, cupo malessere. Arianna Di Pietro,
autrice del testo, e Annalisa Biancofiore, che ne cura la regia, portano in
scena un omaggio convincente e atroce dedicato tanto all’uomo quanto
all’artista Poe: traendo spunto da alcuni celebri racconti, ne fondono le
trame in un unicum di incredibile coerenza, che vede protagoniste
Virginia, moglie giovanissima e cugina dello scrittore, e Ligeia, strega
ispiratrice della sua letteratura.
Il risultato è imponente, pur nei minimi spazi in cui si realizza: Cristina Noci
(nome celebre del doppiaggio italiano) è una Ligeia spaventosa, che fa sue
le azioni immonde narrate in Il gatto nero e Il cuore rivelatore, e
intimidisce il pubblico con movenze malefiche e accenti demoniaci.
Rivendica per sé il primato nella vita di Poe, l’amore assoluto e totalizzante
che li unisce, perché lei “è” lui, scorre nelle sue vene come sangue marcio
e nei suoi organi come bile corrosiva. Nessuno può intromettersi in questo
legame esclusivo, men che mai una fanciulla dalla pelle diafana e dalla
prudenza esasperante, che non ha mai osato cedere a una tentazione né
sperimentare un vizio: Virginia, tredicenne cagionevole e minuta, è qui
una Arianna Di Pietro completamente calata nella parte, martoriata dagli
strappi di tosse che la tisi le infligge, perseguitata e poi aggredita da
Ligeia, che si rende improvvisamente visibile anche a lei, oltre che al
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Silvia Ianniello
ottobre 31, 2012
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pubblico afflitto.
Un finale perfetto chiude lo spettacolo, liberando i presenti dalla morsa di
tanto cupore. La strega di Edgar Allan Poe è un’opera completa,
attenta, supportata da una recitazione impeccabile e da una regia
possente. Peccato per le poche parole andate perdute nei misteri acustici
del luogo, che però si rivela una location insuperabile per questo
allestimento. Lo spettatore si congeda con animo addolorato: non solo per
la fine dello spettacolo, ma anche e soprattutto per la scomparsa
irrecuperabile di Poe, che visse ogni moto vitale come un’ombra, che non
conobbe felicità se non velata e intraducibile, che tracciò, con la sua vita
breve e angustiata, un confine indelebile tra il prima e il dopo nella
letteratura di tutti i tempi.
Lo spettacolo continua:
Teatro Stanze Segrete
via della penitenza, 3 – Roma
fino a domenica 11 novembre
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 19.00
(durata 1 ora circa senza intervallo)
La strega di Edgar Allan Poe
di Arianna Di Pietro
regia Annalisa Biancofiore
con Cristina Noci, Arianna Di Pietro
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