A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica ver1-2005 Università degli Studi di Cassino Esercitazioni di Elettrotecnica: circuiti in evoluzione dinamica Antonio Maffucci ver.1 – settembre 2005 2 A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica ver1-2005 A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica ver1-2005 1. Circuiti dinamici del primo ordine. ES. 1.2 Nel seguente circuito all'istante t = 0 si apre l'interruttore A. Calcolare la tensione sul condensatore per ogni istante. ES. 1.1 Considerato il seguente circuito, che fino all’istante t = 0 lavora in regime stazionario, calcolare la corrente nell'induttore per ogni istante. R1 e(t ) ⎧10 V e( t ) = ⎨ ⎩− 10 V R2 t<0 t>0 E1 + A + t=0 v (t ) C R1 = 10 Ω R1 iL (t ) + R − E1 = 8 V , E 2 = 2 V R = 10 kΩ, C = 2 mF L = 2 mH Per t < 0 il circuito è in regime stazionario, quindi il condensatore si comporta come un circuito aperto. Per tale ragione si ha: v(t ) = E 2 = 2 V . Per t < 0 il circuito è in regime stazionario, quindi l'induttore si comporta come un corto circuito. Per tale ragione, posto Ra = R1 //R2 si ha: Per t > 0 , applicando la LKT all'unica maglia e la caratteristica del condensatore si ottiene facilmente l'eq. differenziale di primo ordine nell'incognita v(t ) Ra 1 = 0 .2 A t < 0 . i L (t ) = e(t ) Ra + R1 R2 Per t > 0 , applicando le leggi di Kirchhoff si ha: di R1i x + R1i y = e , R1i y = R2 i L + L L , i x = i y + i L , dt da cui, sostituendo in modo da lasciare come unica incognita la corrente i L (t ) : di L 1 e + iL = dt τ 2L Ri + v = E1 , i=C è pari da cui a v(t ) = 8 − 6e −0.05t dove i LP (t ) è una soluzione particolare che si può valutare calcolando la soluzione di regime. Essendo tale regime stazionario, utilizzando quanto ottenuto per t < 0 è facile ottenere ⇒ 2 = K +8 ⇒ K = −6 , t > 0. R1 i LP (t ) = −0.2 A e(t ) + R2 La costante K si ottiene imponendo la continuità della variabile di stato i L (t ) 0.2 = K − 0.2 τ = RC . ES. 1.3 Dato il seguente circuito, valutare la tensione v(t ) per t > 0 . 3 ⇒ dove Resta da determinare la costante K, che si ottiene dalla condizione iniziale, ottenuta imponendo la continuità della variabile di stato v(t ) i L (t ) = Ke −12.5⋅10 t + i LP (t ) , −12.5⋅103 t dv v E1 + = dt τ τ dove v P (t ) è una soluzione particolare che si può valutare calcolando la soluzione di regime. Poiché per t → ∞ si tende ad un regime stazionario, il condensatore si comporta come un circuito aperto ai capi del quale ci sarà v P (t ) = E1 = 8 V . v (0 − ) = v (0 + ) La radice dell’equazione caratteristica dell’omogenea associata λ = −1 / τ = −12.5 ⋅ 10 3 s −1 , quindi la soluzione generale si esprime nella forma: ⇒ v(t ) = Ke −0.05t + v P (t ) , R L , Req = R2 + 1 . dove τ ≡ Req 2 di L iL I cc + = . τ dt τ i L (0 − ) = i L (0 + ) dv , dt La radice dell’equazione caratteristica dell’omogenea associata è pari a λ = −1 / τ = −0.05 s −1 , quindi la soluzione generale si esprime nella forma: Alternativamente si può dapprima valutare l’equivalente di Norton ai capi dell’induttore: e( t ) R Req = R2 + 1 e I cc (t ) = , R1 + 2 R2 2 e quindi ricavare l’equazione differenziale nell’incognita i L (t ) i L (t ) = −0.2 + 0.4e E2 R2 = 20 Ω L da cui: + C + v e(t ) = 50 V t > 0 v (t = 0) = 10 V , C = 1 mF − R1 = 20 Ω, R 2 = 24 Ω. ⇒ K = 0.4 , Risultato: v(t ) = 27.3 − 17.3e −91.7t V . t > 0. 3 4 A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica ver1-2005 ES. 1.4 Il seguente circuito è a riposo fino a t = 0 , istante in cui si chiude l'interruttore A. Calcolare: a) la costante di tempo τ del circuito; b) la tensione ai capi del condensatore per t > 0 (tracciarne anche il grafico). t=0 e(t ) = 10 cos(ωt ) R2 + + v (t ) C R3 − ver1-2005 ES. 1.5 Il seguente circuito è in regime stazionario fino a t = 0 , istante in cui si apre l'interruttore A. Calcolare la corrente nell’induttore in ogni istante e tracciarne l’andamento qualitativo. R1 A e(t) A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica E R1 + R2 ω = 100rad / s R1 = 20 Ω, R2 = 5 Ω R3 iL R3 = 10 Ω, C = 1 mF E = 220 V , L = 0.1 H , R1 = 1 kΩ, R2 = R3 = 500 Ω. L t =0 Risultato: iL (t ) = 88 mA per t < 0; iL (t ) = 147 − 59e −15000t mA per t > 0. ES. 1.6 Nel seguente circuito è assegnata la corrente nell’induttore all’istante t = 0 . Ricavare la tensione sull’induttore per t > 0 . a) Per calcolare la costante di tempo basta valutare la resistenza dell’equivalente di Thévenin visto ai capi del condensatore: 35 Req = ( R1 // R3 ) + R2 = Ω ⇒ τ = Req C = 11.7 ms 3 − + b) Per t < 0 il circuito è a riposo, quindi v c (0 ) = vc (0 ) = 0. Per t > 0 , ricavando la tensione a vuoto dell’equivalente di Thévenin visto ai capi del condensatore si ha: E e(t ) R3 . R1 + R3 Applicando le leggi di Kirchhoff al circuito ottenuto sostituendo ai capi di C il generatore equivalente di Thévenin si ricava l’equazione differenziale nell’incognita vc : + E = 220 V per t > 0, iL R1 L R2 i L (0) = 0.4 A, vL L = 0.1 H , R1 = 1 kΩ, R2 = 200 Ω V0 (t ) = Valutando l’equivalente di Norton ai capi dell’induttore: RR Req = 1 2 = 166.67 Ω , I CC R1 + R2 E I cc = = 0.22 A , R1 si ricavare facilmente l’equazione differenziale nell’incognita i L (t ) dvc vc V0 + = . dt τ τ La radice dell’equazione caratteristica dell’omogenea associata è pari a λ = −1 / τ = −85.5 s −1 , quindi la soluzione generale si esprime nella forma: v c (t ) = A exp(−85.5t ) + v cp (t ) , dove vcp (t ) è la soluzione di regime sinusoidale, valutabile attraverso il metodo fasoriale. Posto: di L i L I cc , dove + = τ dt τ j E = 10, Z& 2 = R2 − = 5 − 10 j , Z& 3 = R3 = 10, ωC e applicando ripetutamente la regola del partitore di tensione si ha, posto Z& x = Z& 2 // Z& 3 : Z& x V Z& 2.5 [V] V2 = E ⇒ Vc = 2 c = 2.17e − j 0.86 2 Z& + Z& R + Z& Z&1 = R1 = 20, x 1 2 + vc (0 ) = 0 = A + 2.17 cos(−0.86) ⇒ dove i LP (t ) rappresenta il termine di regime stazionario: i LP (t ) = I CC = 0.22 A 0.5 v c (t ) = −1.41 exp(−85.5t ) + 2.17 cos(100t − 0.86) V il cui andamento è tracciato nella figura a lato. La costante K si ottiene imponendo la condizione iniziale: 0 -0.5 i L (0 + ) = 0.4 -1 -1.5 ⇒ 0.4 = K − 0.22 ⇒ K = 0.18 , 3 da cui i L (t ) = 0.18e −1.67⋅10 t + 0.22 A per t > 0. t>0 -2 -2.5 0 L = 0.60 ms Req 3 1 Quindi in definitiva si ottiene la tensione vL i L (t ) = Ke −1.67⋅10 t + i LP (t ) , 1.5 A = -1.41 Req La radice dell’equazione caratteristica dell’omogenea associata è λ = −1 / τ = −1.67 ⋅ 10 3 s −1 , quindi la soluzione generale si esprime nella forma: c da cui: vcp (t) = 2.17 cos(100t − 0.86) V Dalla condizione iniziale si ha: τ= iL L 0.05 0.1 0.15 [s] 0.2 5 6 A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica ver1-2005 + C R2 R3 − Risultato: vC (t ) = 73.33 V per t < 0; vC (t ) = 54.59 + 18.74e −1000t ) R1 R2 V per t > 0. 480(1-e ) = He ⇒ 200 H = 825 150 da cui v(t ) = 825e V , per t > T . L’andamento della soluzione è tracciato nel grafico a lato. 100 50 0 J R1 = 30 Ω, R2 = 20 Ω T t L = 50 mH di L + v, j = i1 + i L , dt da cui si ricava l’equazione differenziale nell’incognita v(t ) iL = 1 2 3 t fin 4 [ms] 5 t t fin T fin T 2 v 2 (t ) v (t ) v 2 (t ) 480 2 (1 − e −1000t ) 2 825 2 e −2000t dt = ∫ dt + ∫ dt = ∫ dt + ∫ dt 20 20 0 R2 0 R2 0 T T R2 W R2 (0, t fin ) = 25.48 J W R2 (0, t fin ) = ∫ Per t < 0 il circuito è a riposo, quindi i L (t ) = 0 . Per 0 < t < T , applicando le leggi di Kirchhoff e scrivendo le caratteristiche dei bipoli si ha: R1i1 = L 0 Per calcolare l’energia dissipata da R2 nell’intervallo [0, t fin ] con t fin = 5 ms , basta integrare la potenza istantanea assorbita: J = 40 A, T = 1 ms - v , R2 ES. 1.9 La seguente rete rappresenta un semplice circuito di carica e scarica di un condensatore. La carica avviene tra l'istante t = 0 e l'istante t = T , intervallo in cui l'interruttore A resta chiuso. Per t > T , invece, il condensatore C viene collegato al resto della rete attraverso la chiusura dell'interruttore B. Supponendo la rete a riposo per t < 0 , valutare: a) la tensione sul condensatore v(t ) per 0 < t < T ; b) l'energia massima Wmax erogabile da C per t > T ; RR dv R1 + R2 + v= 1 2 j , dt L L la cui omogenea associata fornisce un’equazione caratteristica avente radice pari a λ = −( R1 + R2 ) / L = −1000 s −1 . Pertanto si ha: R1 A v(t ) = Ke −1000t + v P (t ) , t = 0, T dove v P (t ) è una soluzione particolare che si può valutare calcolando la soluzione di regime. Per t → ∞ si tende ad un regime stazionario, quindi l'induttore si comporta come un corto circuito: v P (t ) = J −1 250 ⇒ −1000t j (t ) 0 300 dove H è una costante arbitraria, determinata imponendo la condizione iniziale per t = T + ES. 1.8 La seguente rete dinamica è a riposo per t < 0 . a) Tracciare l’andamento della tensione ai capi di R2 per t > 0 . b) Calcolare l’energia dissipata da R2 nell’intervallo 0 < t < 5 ms . j (t ) ⇒ K = −480 , dv R1 + R2 + v=0 , dt L e quindi ragionando come prima si avrà 350 v(t ) = He −1000t , [V] −1 + v(t ) 0 = K + 480 0<t <T . v(T + ) = R2 i L (T + ) = R2 i L (T − ) = v(T − ) L ⇒ Per t > T l'equazione differenziale sarà E = 220 V , C = 1 F , R1 = R3 = 1 kΩ, R2 = 500 Ω. −0.004t v(t ) = 480(1 − e da cui t=0 + vC ver1-2005 v (0 + ) = R 2 i L (0 + ) = R 2 i L (0 − ) = v (0 − ) = 0 ES. 1.7 Il seguente circuito è in regime stazionario fino a t = 0 , istante in cui si chiude l'interruttore A. Calcolare la tensione sul condensatore in ogni istante e tracciarne l’andamento. R1 A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica e(t ) + + v (t ) − R1 R2 = 480 V . R1 + R2 B t =T C chiuso R2 Risultato: tensione v, pur non essendo una variabile di stato, è continua in quanto proporzionale ad una C = 10 mF T =2s aperto aperto 0 Resta da determinare la costante K, che si ottiene dalla condizione iniziale (si osservi che la e(t ) = 100sin(20t ) V R1 = 10 Ω A T t a) v(t ) = 40e −10t + 44.7 sin( 20t − 1.11) V per 0 < t < T ; b) Wmax = 8.64 J ; variabile di stato): 7 8 A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica ver1-2005 A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica ES. 2.2 Con riferimento al seguente circuito, in regime stazionario per t < 0 , calcolare la tensione vC (t ) e la potenza pC (t ) assorbita dal condensatore in ogni istante 2. Circuiti dinamici del secondo ordine. Es. 2.1 Il seguente circuito è in regime stazionario fino a t = 0 , quando il generatore si spegne. Calcolare: a) il valore delle grandezze di stato all'istante t = 0 + b) la corrente iL (t ) per t > 0 R j( t ) R iL (t ) C L ⎧20 A j (t ) = ⎨ ⎩0 A R=2Ω L = 10 μH C = 5 μF R i L (t ) = j (t ) / 2 = 10 A , vC (t ) = j (t ) R / 2 = 20 V − a) Per t < 0 il circuito è in regime stazionario, quindi il condensatore si comporta come un circuito aperto e l'induttore come un corto circuito. Per tale ragione: i L (t ) = e(t ) / 2 R = 10 A , vC (t ) = e(t ) / 2 = 10 V − − t <0. Per la continuità delle variabili di stato si ha: vc (0 ) = vc (0 ) = 10 V e i L (0 − ) = i L (0 + ) = 10 A . Osserviamo che, essendo ic (t ) = 0 , si ha banalmente pc (t ) = vc (t )ic (t ) = 0 . + b) Per t > 0 il circuito è forzato dal generatore e(t), a partire dalle condizioni iniziali individuate al punto a). Risolvendo il circuito resistivo associato mostrato in figura: + iC = b) Per t > 0 il circuito è in evoluzione libera. Applicando le leggi di Kirchhoff e le caratteristiche dei bipoli si ricavano le equazioni di stato del sistema: dv v di iL + C c + c = 0 , vC − Ri L − L L = 0 . R dt dt Alle stesse equazioni si perviene risolvendo il circuito resistivo associato: j( t ) C L - Per la continuità delle variabili di stato si ha: v c (0 ) = v c (0 ) = 20 V e i L (0 ) = i L (0 ) = 10 A . e − vC − iL , R v L = v C − Ri L R si ottengono le equazioni di stato: e(t ) dvC v i e = − C − L, dt RC RC C R + _ vC (t ) t<0 t>0 t < 0. + + e(t ) t<0 t>0 ⎧20 V e(t ) = ⎨ ⎩− 20 V R =1Ω L = 5 μH C = 5 μF R + a) Per t < 0 il circuito è in regime stazionario, quindi il condensatore si comporta come un circuito aperto e l'induttore come un corto circuito. Per tale ragione: vC ver1-2005 + di L vC Ri L . = − dt L L + vC - iC R + vL + iL - Ricavando i L dalla prima e sostituendola nella seconda si ottiene l'equazione differenziale: R d 2 vc iL dt 2 2 1 de R ⎞ dv e ⎛ 1 +⎜ + ⎟ c + + . vc = LC RC dt LC ⎝ RC L ⎠ dt L'equazione caratteristica dell'omogenea associata fornisce: λ1, 2 = α ± jβ = 2 ⋅ 10 5 (−1 ± j ) , Ricavando vC dalla prima e sostituendola nella seconda si ottiene l'equazione differenziale: 2 d iL dt 2 quindi la soluzione si può esprimere nella forma: vC (t ) = e αt [k1 cos(βt ) + k 2 sin(βt )] + vCP (t ) , R ⎞ di 2 ⎛ 1 +⎜ + ⎟ L + iL = 0 , RC L dt LC ⎝ ⎠ dove vCP (t ) è una soluzione particolare che può essere scelta come la soluzione di regime a cui il circuito tende per t → ∞ (regime stazionario): 5 la cui equazione caratteristica ammette le radici λ1, 2 = α ± jβ = 10 (−1.5 ± 1.3 j ) . La soluzione vCP (t ) = e(t ) / 2 = −10 V . si può esprimere, quindi, nella forma: i L (t ) = exp(αt )[k1 cos(β t ) + k 2 sin(β t )] , dove le costanti k1 , k 2 vanno determinate imponendo le condizioni iniziali su i L e su di L / dt : i L (0 + ) = 10 = k1 [ Le costanti k1 , k 2 vanno determinate imponendo le condizioni iniziali su vC e su dvC / dt : vC (0 + ) = 10 = k1 − 10 ] di L αk 1 = vC (0 + ) − Ri L (0 + ) = 0 = αk1 + βk 2 ⇒ k 2 = − 1 = 11.5 dt 0+ L β La soluzione è, quindi: i L (t ) = exp(−1.5 ⋅ 10 5 t )[10 cos(1.3 ⋅ 10 5 t ) + 11.5sin(1.3 ⋅ 10 5 t )] t > 0. dvc dt 0+ ⇒ k1 = 20; v (0 + ) − e ( 0 + ) ⎤ 1⎡ 6 = − ⎢i L (0 + ) + C ⎥ = −8 ⋅ 10 = αk1 + β k 2 ⇒ k 2 = 20. C ⎣⎢ R ⎦⎥ La tensione sul condensatore per t > 0 è, quindi: 9 10 A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica ver1-2005 5 A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica ES. 2.5 Il seguente circuito è in regime sinusoidale fino t = 0 , istante in cui il generatore si spegne. Calcolare la corrente iL (t ) in ogni istante e tracciarne l’andamento. 5 vC (t ) = 20e −2⋅10 t [cos(2 ⋅ 10 5 t ) − sin(2 ⋅ 10 5 t )] − 10 = 28.3e −2⋅10 t [cos(2 ⋅ 10 5 t + 0.79)] − 10 V . La potenza assorbita per t > 0 si può valutare in due modi: possiamo calcolare preliminarmente la corrente che circola nel condensatore: 5 dv (t ) iC (t ) = C C = −40e − 2⋅10 t sin( 2 ⋅ 10 5 t + 1.57) A , da cui: dt 5 ver1-2005 R ⎧10 cos(100t ) A j (t ) = ⎨ ⎩0 A R R = 0.5 Ω L = 10 mH C = 50 mF iL (t ) j( t ) 5 pC (t ) = vC (t )iC (t ) = −565e − 4⋅10 t [sin(4 ⋅ 10 5 t + 2.36) + 0.71] + 400e − 2⋅10 t sin(2 ⋅ 10 5 t + 1.57) W L C Allo stesso risultato si perviene ricordando l’espressione dell’energia di un condensatore: pC (t ) = 5 C dvC2 (t ) d = 2.5 ⋅ 10 −6 [28.3e −2⋅10 t cos(2 ⋅ 10 5 t + 0.79) − 10] 2 . 2 dt dt Per t < 0 il circuito è in regime sinusoidale, quindi si può ricorrere al metodo fasoriale, ponendo: J = 10, Z&1 = Z& C + Z& R = 0.5 − 0.2 j , Z& 2 = Z& L + Z& R = 0.5 + j. ES. 2.3 Nella seguente rete sono assegnati i valori delle grandezze di stato all’istante t = 0 . Calcolare la tensione sul condensatore per t > 0 . L R e(t ) + C Per il partitore di corrente, nell'induttore si ha: IL = J Z&1 = 2.07 − 3.66 j = 4.21 exp(−1.06 j ) Z&1 + Z& 2 ⇒ i L (t ) = 4.21cos(100t − 1.06) A. Applicando la LKC si ricava: I C = J − I L = 7.93 + 3.66 j , da cui la tensione: v(0) = 1 V, i(0 ) = 0 A + v (t ) − t<0 t>0 VC = Z& C I C = 1.74 exp(−1.14 j ) E = 1 V per t > 0 R = 1Ω, L = 1μH , C = 1μF ⇒ vC (t ) = 1.74 cos(100t − 1.14) V . Per la continuità delle variabili di stato: v c (0 ) = v c (0 + ) = 0.73 V , i L (0 − ) = i L (0 + ) = 2.07 A . − Per t > 0 il circuito è in evoluzione libera. Applicando la LKT all'unica maglia si ottiene: vC + 2 Ri L + L 5 Risultato: vC (t ) = e −5⋅10 t [cos(8.7 ⋅ 10 5 t ) + 0.57 sin(8.7 ⋅ 10 5 t )] V per t > 0 . di L = 0. dt Derivando tale equazione e sostituendovi la caratteristica di C si ottiene l'equazione differenziale d 2iL dt 2 ES. 2.4 Il seguente circuito rappresenta un semplice sistema trasmettitore-canale-ricevitore. Calcolare la tensione sul ricevitore ( RU ) in ogni istante e tracciarne l’andamento. + RS e S (t ) L RU C + v(t ) − e S (t ) E = 6 V , T = 1ns R S = RU = 50 Ω E T di L dt t 9 t 0 + v (0 + ) + 2 Ri L (0 + ) =− C = −280 ⇒ L − 280 = λ1k1 + λ 2 k 2 ⇒ k1 = 4.98, k 2 = −2.91 9 Risultato: v(t ) = 0 V per t < 0 ; v (t ) = −3.74e − 4.45⋅10 t + 0.74e − 22.55⋅10 t + 3 V per 0 < t < T ; 9 la cui equazione caratteristica ammette le radici λ 1 = −72.4 e λ 1 = −27.6 . La soluzione si può esprimere, quindi, nella forma: iL (t ) = k1 exp(λ1t ) + k2 exp(λ 2t ) , dove le costanti k1 , k 2 sono determinate dalle condizioni iniziali su i L e su di L / dt : 4 [A] 0 v (t ) = 320e − 4.45⋅10 t − 4.6 ⋅ 10 9 e − 22.55⋅10 2 R di L 1 + iL = 0 , L dt LC i L (0 + ) = 2.07 = k1 + k 2 , L = 2 nH , C = 10 pF 9 + Per t > 0 la soluzione è, quindi, data da: per t > T . i L (t ) = 4.98 exp(−72.4t ) − 2.91 exp(−27.6t ) A. La figura a lato riporta l’andamento della soluzione in ogni istante. 11 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -0.2 -0.1 0 0.1 0.2 [s] 0.3 12 A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica ver1-2005 ES. 2.6 La rete in figura è in regime stazionario fino t = 0 , istante in cui si chiude l'interruttore. Calcolare la corrente iL (t ) per t > 0 . t=0 R E iL (t ) R C + L E = 2V R = 1/ 3 Ω L = 1 mH C = 2 mF A. Maffucci: Circuiti in evoluzione dinamica ver1-2005 ES. 2.7 La rete in figura è in regime stazionario per t < 0 . Determinare: a) le grandezze di stato all’istante t = 0 + b) la corrente nel condensatore e la tensione nell’induttore all’istante t = 0 + c) la tensione sul condensatore per t > 0 d) la tensione sull’induttore per t > 0 R j (t ) R vC (t ) iC (t ) C iL (t ) L v L (t ) t<0 ⎧2 j (t ) = ⎨ t t>0 2 sin( ) ω ⎩ ω = 10 6 rad/s, R = 1 Ω L = 1 μH, C = 2 μF Il circuito da analizzare per t < 0 è disegnato a lato. Essendo in regime stazionario, il condensatore si comporta come un circuito aperto e l'induttore come un corto circuito: E i L (t ) = E / 2 R = 3 A , vC (t ) = E / 2 = 1 V + R + R vC (t ) iL (t ) − (t < 0) . dvC v i E = − C - L, dt RC RC C b) iC (0 + ) = −2 A, v L (0 + ) = 0 V 6 c) vC (t ) = 2.28e −10 t cos(10 6 t + 0.90) + 1.26 cos(10 6 t − 0.32) V per t > 0 Per la continuità delle variabili di stato si ha: vc (0 − ) = vc (0 + ) = 1 V e i L (0 − ) = i L (0 + ) = 3 A . Il circuito da analizzare per t > 0 è disegnato a lato. Analizzando il circuito resistivo associato si ricava il sistema di equazioni: E − vC E i L + iC = , vC = v L , R da cui è semplice ottenere le equazioni di stato della rete: Risultato: a) vC (0 + ) = 1 V, i L (0 + ) = 1 A 6 d) v L (t ) = 4.46 cos(10 6 t − 0.46) − e −10 t [3.22 sin(10 6 t + 1.69) − 9.12 sin(10 6 t + 2.48)] V per t > 0 i (t ) R + C + vC (t ) L − iL (t ) di L vC = , dt L Ricavando vC dalla seconda e sostituendola nella prima si ottiene l'equazione differenziale: d 2iL dt 2 + E 1 di L 1 . iL = + RC dt LC RLC Le radici dell'equazione caratteristica dell'omogenea associata sono: λ1 = −1000, λ 2 = −500 , quindi la soluzione si può esprimere nella forma: i L (t ) = k1e −1000t + k 2 e −500t + i LP (t ) , dove i LP (t ) è una soluzione particolare che può essere scelta come la soluzione di regime a cui il circuito tende per t → ∞ (regime stazionario): i LP (t ) = E / R = 6 A. . Le costanti k1 , k 2 vanno determinate imponendo le condizioni iniziali su i L e su di L / dt : i L (0 + ) = 3 = k1 + k 2 + 6; di L dt 0+ = 1 vC (0 + ) = 1000 = −1000k1 − 500k 2 , L da cui: k1 = 1, k 2 = −4 , e quindi la soluzione per t > 0 è i L (t ) = e −1000t − 4e −500t + 6 A . 13 14