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41° FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA
Martina Franca, 15 luglio - 4 agosto 2015
29 luglio 2015
Medea in Corinto di Giovanni Simone Mayr
Quarta opera in scena al 41° Festival della Valle d’Itria: Medea in Corinto, melodramma tragico in due atti di Giovanni
Simone Mayr su libretto di Felice Romani, andrà in scena domani sera, ore 21:00, atrio Palazzo Ducale di Martina
Franca, diretta da Fabio Luisi, prima rappresentazione assoluta nell’edizione critica curata da Paolo Rossini per G.
Ricordi & Co. L’opera, commissionata dal Teatro San Carlo di Napoli, debuttò sulla scena il 28 novembre 1813, avendo
riscosso grande successo, negli anni seguenti fu rappresentata in numerosi teatri italiani ed europei, ma in seguito
scomparve dai cartelloni dei teatri, eclissata dalla più famosa opera di Luigi Cherubini. Nato a Mendorf nel 1763,
residente in talia a partire dal 1767, maestro di Donizetti, fu uno dei personaggi più illustri delle scene europee: musicista
particolarmente fecondo, debuttò alla Fenice di Venezia nel1794 con “Saffo” e, in seguito, con due opere molto diverse
tra loro. La prima collaborazione con Felice Romani fu nel 1813 con “La rosa bianca e la rosa rossa” e, nello stesso
anno più tardi Isabella Colbran, Manuel Garcia, Andrea Norzari e Luigia Pontiggia rappresentarono “Medea in Corinto”
che entrò immediatamente negli annali delle opere più rappresentate. Negli anni seguenti l'opera fu rappresentata in
numerosi teatri italiani ed europei, ma in seguito scomparve dai cartelloni, eclissata dalla pressoché omonima opera di
Luigi Cherubini. Per una riscoperta in tempi moderni, si deve attendere fino al 1977, con Leyla Gencer straordinaria
protagonista, nuovamente a Napoli. Quella del Festival della Valle d'Itria è la prima ripresa italiana da allora, preziosa
occasione per gettare uno sguardo sul compositore tedesco fino ad oggi insolitamente trascurato dal Festival della Valle
d'Itria, nonostante la sua importanza nell'ambito del belcantismo, riconosciutagli dallo stesso Celletti.
Lo spettacolo si apre in un grande, metaforico prato fiorito su cui, preceduta dai figli, arriva Medea: una donna che
tradita, disorientata e straniera attinge, come tutti, ai propri strumenti per riordinare il caos della propria anima e tra i suoi
strumenti annovera la magia. Sul prato, ora luogo della memoria, ora giardino del palazzo o luogo di raccolta degli
ingredienti magici della fattucchiera Medea, si svolgeranno le vicende delle famiglie coinvolte in questa tragedia. Genitori
e figli lo attraverseranno e vi deporranno le crepe della propria anima. La Magia è elemento fondamentale di questa
Medea, realizzata da Benedetto Sicca, la magia intesa come lettura dell’altro come straniero, della paura che abbiamo
del diverso.
La trama è ben nota: Giasone giunge a Corinto per sposare Creusa, figlia del re Creonte, che l’aspetta impaziente.
Fissata la data delle nozze, Creonte ordina a Medea di lasciare la città prima del tramonto. Medea supplica il marito di
non lasciarla e gli giura vendetta. Anche Egeo, innamorato di Creusa, giunge a Corinto. I due amanti traditi si alleano e
mettono a punto un piano per sabotare le nozze. Durante la celebrazione, Medea irrompe nel tempio devastando ’altare,
mentre i soldati di Egeo innescano una lotta per rapire gli sposi. I Corinzi hanno la meglio e Creonte lascia che sia
Giasone a decidere sul destino di Medea. La donna, imprigionata, non intende arrendersi e ottiene dal marito di rivedere
i figli un’ultima volta. Creusa muore avvelenata dalle vesti che Medea le ha offerto in dono, muoiono anche i figli di
Medea e Giasone, uccisi dalla madre che fugge su un carro. Giasone tenta invano il suicidio.
Diretta su Rai Radio 3 Suite alle 21:00 con Nicola Pedone.
Creonte Roberto Lorenzi
Egeo Enea Scala
Medea Davina Rodriguez
Giasone Micheal Spyres
Creusa Mihaela Marcu
Evandro Paolo Cauteruccio
Ismene Nozomi Kato
Danzatori Fattoria Vittadini: Chiara Ameglio, Cesare Benedetti
Coreografie di Riccardo Olivier
Maestro concertatore e direttore d’orchestra Fabio Luisi
Regia Benedetto Sicca
Scene Maria Paola Di Francesco
Costumi Tommaso Lagattolla
Disegno luci Marco Giusti
Coro della Filarmonica di Stato “Transilvania” di Cluj-Napoca
Maestro del coro Cornel Groza
Orchestra Internazionale d’Italia
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