Newsletter medico-legale
Via G. Paisiello, 43 – 00198 Roma – Tel. 06/855631
a cura di Marco Bottazzi e Gabriele Norcia della Consulenza medico-legale Inca Cgil
Numero 32°/2008
Le malattie professionali in Europa: studio statistico in 13 paesi di
Eurogip
Nel corso del recente convegno INCA sulle “novità legislative in tema di malattie
professionali tabellate e di sorveglianza sanitaria” sono stati illustrati i dati del nuovo
studio condotto da Eurogip sulle malattie professionali, studio in corso di pubblicazione.
I risultati del primo studio comparativo sulle procedure e le condizioni di denuncia,
di riconoscimento e di risarcimento delle malattie professionali in Europa fu pubblicato da
Eurogip nel 2000, con un successivo aggiornamento nel 2002. A questi rapporti generali
hanno fatto seguito alcuni rapporti tematici quali quelli sul riconoscimento dei tumori
professionali, sulle malattie da amianto, sulle lombalgie ed asme allergiche, sulle
patologie psichiche legate al lavoro ed infine sulla sottodichiarazione delle malattie
professionali.
Nel nuovo rapporto viene presentato l’ aggiornamento dei dati statistici sulle
malattie professionali in tredici paesi europei: Germania, Austria, Belgio, Danimarca,
Spagna, Finlandia, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia e
Svizzera con due distinte modalità di approccio alla problematica.
La prima comparativa permette di misurare, per un anno scelto il 2006, l’incidenza
delle malattie professionali nell’insieme dei paesi interessati dallo studio con popolazione
assicurata comparabile.
La seconda evolutiva che permette di valutare le tendenze in ogni paesi nel periodo
compreso fra il 1990 ed il 2006.
Le domande di riconoscimento nel 2006
Oggi tutti i Paesi Europei della UE a 15, con al sola eccezione della Grecia e dei Paesi
Bassi, dispongono di un sistema di assicurazione contro gli infortuni e le malattie
professionali che in alcuni paesi è unico ed in altri invece è distinto per le due tipologie,
come diverse sono anche le modalità di finanziamento in alcuni paesi abbiamo istituti
assicurativi pubblici, in altri organismi privati con forme di controllo statale in altri, infine,
organismi privati con controllo sociale.
Paese
Germania
Austria
Belgio
Danimarca
Spagna
Finlandia
Francia
Italia
Lussemburgo
Portogallo
Svezia
Svizzera
Numero di domande di riconoscimento ogni 100.000 assicurati
Anno 2000
Anno 2006
211
162
203
96
277
223
545
626 (2005)
238
253
237
401
160
132
82
66
55
80
309
349
125
Facendo una comparazione fra i dati del 2006 e quelli del 2000 si rileva che la
Danimarca, la Francia e la Svezia rimangono i paesi nei quali vengono denunciate di più
le malattie professionali che ammontano rispettivamente a 626, 401 e 349 ogni 100.000
assicurati.
All’altro estremo troviamo il Lussemburgo ed il Portogallo in cui le domande sono
meno numerose (rispettivamente 66 e 80 denuncie ogni 100.000 assicurati), anche se il
dato lussemburghese è poco significativo stante le dimensioni del paese ed anche
l’estrema terziarizzazione della sua struttura produttiva.
Numerosi fattori intervengono de determinare il numero delle domande e dei
riconoscimenti.
La conoscenza del sistema da parte dei medici e del grande pubblico da un lato e
dall’altro la vantaggiosità che la domanda assume per la vittima, sono certamente i fattori
principali.
In misura inferiore anche il carattere più o meno aperto della procedura può avere
un impatto sul numero delle domande di riconoscimento.
In sei paesi, un solo attore che può essere il datore di lavoro, la vittima, il medico
che pone la diagnosi della malattia, la cassa di assicurazione malattia, può avviare la
procedura. Mentre in Germania ed in Austria tutte le diverse figure indicate in precedenza
possono avviare la procedura.
Paese
Germania
Austria
Belgio
Danimarca
Spagna
Finlandia
Francia
Italia
Lussemburgo
Portogallo
Svezia
Svizzera
Casi riconosciuti per 100.000 assicurati
2000
2006
49
40
42
42
112
54
124
99 (2005)
160
141
64
177
282
33
38
14
25
27
70
138
267
103
La maggior parte della patologie riconosciute come di origine professionale lo
sono sulla base delle liste nazionale delle malattie professionali, infatti solo dall’1% al
10% dei casi riconosciuti concerne malattie non comprese nelle tabelle di legge.
La differenza fra paesi come la Francia e la Svezia dove sono riconosciute di più le
malattie professionali (rispettivamente 282 e 257 casi ogni 100.000 assicurati nel 2006) e
quelli come il Lussemburgo, l’Italia, la Germania e l’Austria dove ne viene riconosciute il
numero minore sono assai significative, come dimostra la tabella seguente.
Il tasso di riconoscimento delle malattie professionali nel 2006
Germania
25%
Austria
44%
Belgio
32%
Danimarca (2005)
16%
Francia
70%
Italia
29%
Lussemburgo
51%
Portogallo
87%
Svezia
77%
Svizzera
82%
Una malattia che non figura nella lista può tuttavia essere ammessa al
riconoscimento ai sensi del “sistema complementare”
presente in tutti i paesi con
l’esclusione della Spagna in cui una patologia non prevista in tabella può essere
indennizzata nel regime degli infortuni.
Il contenuto della lista nazionale ed i criteri legali messi in atto dall’organismo
assicurativo sono dunque determinanti nel definire il volume dei casi riconosciuti in ogni
singolo paese.
Le liste ed i criteri differiscono sensibilmente nei diversi paesi, in quanto non esiste
una regolamentazione comunitaria stringente in questo campo, in effetti la lista europea
delle malattie professionali ha solo un carattere indicativo
Lo studio dimostra che i paesi che hanno il maggior numero di riconoscimenti di
malattie professionali sono anche quelli che riconoscono di più le patologie muscoloscheletriche; questi paesi sono: la Francia, la Spagna ed in misura minore la Svezia.
Un altro importante fattore da tenere in considerazione è quello del carattere più o
meno forte della presunzione legale di origine professionale che promana dalla lista.
In altri paesi, le liste delle malattie professionali sono spesso meno precise e
l’organismo assicurativo esamina caso per caso per definire la possibile origine
professionale della patologia, infine, occorre segnalare una caratteristica particolare dei
sistemi vigenti in Germani e Lussemburgo. Per alcune delle malattie più frequentemente
denunciate (come le dermatosi, le lombalgie o le malattie ostruttive delle vie respiratorie),
la normativa prevede – per il riconoscimento formale della malattia come professionale e
per indennizzarla- che la gravità della malattia sia tale che l’assicurato sia costretto ad
abbandonare ogni attività professionale pericolosa.
Queste situazioni non sono formalmente riconosciute come malattie professionali e
dunque non appaiono nelle statistiche anche se rappresentano una quota consistente delle
m.p. (8.500 casi nel 2006 a fronte di 13.000 casi riconosciuti).
Evoluzione delle malattie professionali: tre gruppi distinti di paesi
L’osservazione dell’evoluzione delle domande di riconoscimento e dei casi
riconosciuti nei cinque ultimi anni disponibili (dal 2002 al 2006) permette di suddividere i
paesi interessati dallo studio in tre gruppi in ragione di tendenze nettamente contrastanti.
In Germania, Belgio, Finlandia e Svizzera, si rileva una tendenza alla diminuzione
delle domande di riconoscimento.
La spiegazione che viene data a questo fenomeno è quella secondo cui i rischi
tradizionali legati al mondo del lavoro siano sempre meno numerosi e questa riduzione
non è compensata dai nuovi rischi da lavoro che non sono ad oggi riconosciuti in numero
tale da eguagliare quelle provocate da questi antichi mestieri particolarmente pericolosi.
Questi paesi prospettano anche il fatto che gli sforzi prodigati nel campo della
prevenzione hanno dato i loro frutti, sia che si tratti di regolamentazioni più stringenti o di
pratiche più efficaci (migliore sorveglianza sanitaria nelle imprese…).
Quattro fra i paesi compresi nello studio registrano una certa stabilità nel numero
di domande di riconoscimento e nel numero di casi riconosciuti, si tratta di Austria,
Danimarca, Italia e Svezia.
Infine in Spagna, Francia, Lussemburgo e Portogallo si rileva una tendenza
all’aumento, tendenza che è in aumento regolare con una accentuazione in tutto il periodo
oggetto dello studio -1990-2005 – nei primi due paesi.
Questa tendenza all’aumento si spiega con l’evidente impatto del contenuto delle
tabelle della malattie professionali e delle modalità di riconoscimento, ed in particolare
della “generosa” presa in carico in questi paesi delle patologie muscolo-scheletriche.
Queste patologie costituiscono da alcuni anni la categoria di malattie professionali
più riconosciuta con dati assai rilevanti in Spagna e Francia.
L’aumento si spiega anche con la sempre maggiore presa di coscienza registrata
negli ultimi quindici anni sia da parte dei lavoratori che dei medici in merito al possibile
legame fra l’attività professionale e la patologia.
Le 5 malattie più frequenti nel 2006
paese
Germania
N° 1
Sordità
4.971
Austria
Sordità
594
Belgio (2005)
Malattie
osteoarticolari
338
N° 2
Asbestosi e
placche
pleuriche
1.973
Malattie della
pelle
220
N°3
Mesoteliomi
903
N° 4
Silicosi
870
Asme
bronchiali
allergiche
109
Paralisi dei
nervi da
compressione
293
Sordità
258
Malattie
respiratorie da
prodotti
chimici
81
Malattie della
pelle
256
N° 5
Cancro
polmone/laringe
da amianto
817
Malattie
infettive
66
Malattie da
amianto
170
Danimarca
(2005)
Malattie della
pelle
768
CTD
18.605
Spagna
CTD
593
Sordità
314
Malattie della
pelle
1.405
Malattie da
amianto
6.615
Sordità
2.183
Sordità 578
Francia
CTD
38.000
Italia
CTD
2.647
Lussemburgo
Malattie
infettive
CTD
Asbestosi
Svezia
CTD
3.126
Sordità
440
Svizzera
Sordità
855
Malattie
infettive
760
Portogallo
Sordità
Lombalgie
2.785
Malattie
respiratorie
873
Tunnel
carpale
Malattie
respiratorie
Patologie
psicosociali
307
Malattie della
pelle
752
Malattie
respiratorie
241
Malattie
infettive
202
Sordità
1.056
Cancri
767
Affezioni
peri-articolari
Malattie della
pelle
Malattie
digestive
221
Affezioni
dell’apparato
locomotore
583
Cancri
professionali
135
Asme
172
Lesioni
eczematiformi
443
Malattie della
pelle
465
Malattie della
pelle
Altre
Malattie
respiratorie
156
Malattie
respiratorie
340
Nella maggioranza dei paesi, alcuni tipi di patologie professionali rappresentano da
sole la gran parte dei casi riconosciuti.
Le malattie più frequenti sono spesso le stesse da un paese all’altro, anche se la
loro collocazione in graduatoria può variare.
Con tuttavia una eccezione rappresentata dalle patologie muscolo-scheletriche che
rappresentano l’85% dei casi di malattia professionale riconosciuti in Spagna, l’80% in
Francia (2.785 casi di lombalgia e 38.000 patologie muscoloscheletriche) e circa il 50% in
Portogallo.
In Italia i CTD rappresentano circa ¼ delle malattie professionali. Mentre non
compaiono fra le malattie professionali più frequenti nelle statistiche della Germania e
dell’Austria.
Occorre ricordare che nel caso della Germania il dato si può spiegare con il fatto
che la malattia deve essere talmente grave da imporre al tecnopatico di abbandonare
l’attività lavorativa perché essa venga statisticata come malattia professionale
riconosciuta.
Infine, le malattie causate dall’amianto sono indicate fra le prime cinque patologie
più frequenti solo da tre paesi: Germania, Belgio e Francia.
Ma queste malattie, in alcuni dei paesi esaminati, possono essere inserite con un
codice statistico più generico quale è quello di “malattie delle vie respiratorie”.
La sordità e l’ipoacusia figurano far le cinque patologie più frequenti in tutti i paesi
oggetto dello studio.
Le sordità si collocano al primo posto fra le malattie riconosciute in Austria (46%
del totale dei casi di malattie professionali riconosciuti nel 2006) ed in Germania (con il
37%) mentre esse rappresentano meno del 5% del totale in Spagna, in Francia ed in
Svezia.
Le malattie cutanee le ritroviamo nei dati di tutti i paesi oggetto dello studio con la
sola esclusione della Germania e della Svezia, per la Germania vale quanto detto a
proposito delle patologie muscoloscheletriche.
Tutta la documentazione citata può essere richiesta alla Consulenza MedicoLegale Nazionale via e-mail all’indirizzo [email protected]