IESCUM
Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano
CORSO DI FORMAZIONE
Applied Behavior Analysis
Modelli di Intervento Intensivo e Precoce
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IESCUM, Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano, è un centro studi e ricerche a carattere non
profit, con sede a Parma, fondato da un gruppo di docenti universitari e professionisti nel campo della psicologia,
che hanno intessuto rapporti con realtà scientifiche e professionali nazionali ed internazionali.
Il BACB (The Behavior Analyst Certification Board) ha approvato e certificato il programma proposto da
IESCUM per un Master post lauream di secondo livello “L’analisi del comportamento: aspetti teorici e
metodologici e applicazioni al disturbo autistico”. Il programma del Master di secondo livello si articola in un
biennio di quattro semestri ed è al suo secondo ciclo di svolgimento. Il programma dà, unico in Italia, diritto di
accesso all’esame di certificazione BACB di supervisore ABA (Applied Behavior Analysis).
Basandosi su questa esperienza e sull’analisi delle esigenze di intervento precoce a sostegno delle famiglie di
bambini autistici, IESCUM propone di effettuare un corso di formazione indirizzato a operatori di primo
livello e ai genitori.
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LE RAGIONI DELLA PROPOSTA DI UN CORSO DI FORMAZIONE IN ABA
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AUTISMO: EPIDEMIOLOGIA E LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI
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Nella seconda metà degli anni ’70 si riteneva che l’incidenza dell’autismo fosse di 4 casi su 10.000 bambini. Nei
primi anni ’90 veniva indicata una frequenza di un caso ogni 1.000 bambini per l’autismo e di 1 ogni 500 per
l’intero spettro dei disturbi autistici. Gli studi più recenti indicano tuttavia un’incidenza di casi di autismo
considerevolmente più alta di quella ritenuta fino ad alcuni anni fa. In particolare studi condotti in Giappone e in
Svezia mostrano rapporti variabili da 1 ogni 500 fino a uno ogni 170. Uno studio recentemente ultimato in
Inghilterra, condotto su un vasto campione di popolazione, riporta un rapporto di 1 caso ogni 320 per l’autismo e
1 caso ogni 170 per l’insieme dei disturbi dello spettro autistico. In America in poco più di 15 anni i casi di
autismo sono cresciuti in modo vertiginoso passando da 2.778 casi nel 1987 a 18.460 nel 2002, per un aumento
complessivo del 600%. Dati allarmanti dunque che dimostrano come negli ultimi 20 anni i casi di autismo siano
aumentati in maniera esponenziale. La Regione Emilia-Romagna stima che i casi di autismo, nel territorio di
competenza, siano circa 1200 e una stima simile potrebbe essere fatta per la regione Lombardia.
Il Tavolo di lavoro sulle problematiche dell’autismo, istituito su indicazione del Ministro della Salute,
composto da rappresentanti delle Associazioni maggiormente rappresentative nel territorio nazionale, da esperti
(tra cui il presidente di IESCUM Paolo Moderato), Tecnici delle Regioni, dell’Istituto Superiore di Sanità, delle
società scientifiche e delle associazioni professionali della riabilitazione dal maggio 2007 al gennaio 2008
afferma nel suo report finale:
“La sindrome autistica, per la sua complessità diagnostica e gestionale, per le sue implicazioni teoriche e
scientifiche, rappresenta un modello paradigmatico per la programmazione di un complessivo piano di intervento
e per la sperimentazione di una “azione di sistema nazionale”, denominabile specificamente come “progetto
nazionale autismo”. In ogni caso la constatazione che i disturbi dello spettro autistico sono molto più frequenti di
quanto ritenuto in passato, richiede un rapido e profondo processo di riorganizzazione dei servizi e in prima
istanza di quelli sanitari, sia per quanto riguarda l’effettuazione della diagnosi tempestiva e la continuità tra
diagnosi e inizio di un adeguato progetto terapeutico, integrato altrettanto precoce, sia per quanto riguarda
l’esigenza di coprire il vuoto, anche diagnostico, degli interventi per l’età adulta. In una cornice epistemologica
e filosofica coerentemente basata sul metodo scientifico, vanno quindi sottolineate la possibilità e la
necessità di integrare interventi finalizzati allo sviluppo di abilità verbali e comunicative, al potenziamento
di abilità cognitive e di autonomia individuale e sociale, ad una migliore gestione della percezione di sé nel
tempo e nello spazio, il tutto all'interno di un quadro di collaborazione tra le tre agenzie principali che hanno
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in carico il bambino, la famiglia, la scuola e i servizi e quindi in un prioritario e stretto raccordo tra il mondo dei
servizi sanitari e le istituzioni educative e scolastiche”
L’Analisi Comportamentale Applicata (Applied Behavior Analysis-ABA) si pone come obiettivo lo sviluppo di
abilità verbali e comunicative, il potenziamento di abilità cognitive e di autonomia individuale e sociale, una
migliore gestione della percezione di sé nel tempo e nello spazio. Per tali principi risulta in sintonia col sopra
citato documento del Ministero della Sanità.
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EVIDENZE SCIENTIFICHE DI EFFICACIA
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L'efficacia dell’analisi comportamentale applicata rivolta a persone con autismo è sperimentalmente
documentata da pubblicazioni scientifiche lungo un arco di oltre 40 anni.
Hingtgen e Bryson (1972) avevano già fatto una prima rassegna di 400 articoli pubblicati tra il 1964 ed il 1970.
Gli Autori concludevano che gli interventi basati sull’analisi del comportamento mostrano i risultati più costanti.
Dieci anni dopo, DeMeyer, Hingtgen e Jackson (1981) hanno fatto una rassegna su 1100 studi supplementari che
erano apparsi negli anni settanta. Essi hanno concluso che "…il trattamento elettivo per il disturbo autistico sia
l’analisi comportamentale applicata in quanto si evidenzia una espansione del repertorio comportamentale
attraverso procedure comportamentali sistematiche " (p.435).
Nel 1987 Lovaas ha pubblicato la sua ricerca seminale sui bambini autistici su cui venivano applicati i metodi
dell'analisi comportamentale applicata per 40 ore alla settimana. Veniva dimostrato, per la prima volta,
l’applicabilità ecologica del metodo nell’ambiente famigliare e nel setting scolastico. Inoltre, McEachin (1993),
Sheinkopf e Siegel (1998) hanno messo in evidenza miglioramenti significativi con una riduzione dei sintomi
dell’autismo attraverso l’analisi comportamentale applicata.
Un recente articolo del 2007 riporta la posizione e le linee guida dell’associazione statunitense dei pediatri sulle
diverse terapie e supporta l’ABA come metodo solidamente documentato dall’evidenza scientifica (Myers &
Johnson, 2007).
SCIENZA DI BASE E APPLICATA
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L'analisi comportamentale applicata è la scienza applicata che deriva dalla scienza di base conosciuta come
Analisi del Comportamento (Skinner, 1953). L’analisi comportamentale applicata è l’area di ricerca finalizzata
ad applicare i dati che derivano dall’analisi del comportamento per comprendere e migliorare le relazioni che
intercorrono fra determinati comportamenti e le condizioni esterne.
È stata definita da Baer, Wolf e Risley (1968) come:
“Applicazione dei principi del comportamento per incrementare specifici comportamenti e contemporaneamente
valutare i cambiamenti attribuibili a tale processo. L’ABA enfatizza la valutazione continua del trattamento
comportamentale attraverso una sistematica raccolta dei dati, affinché i risultati non siano inficiati da variabili
estranee al trattamento”.
L'analisi comportamentale applicata propone sistematicamente interventi tesi a migliorare comportamenti
socialmente significativi (Baer, Wolf e Risley 1968; Sulzer-Azaroff e Mayer, 1991). I comportamenti
socialmente significativi comprendono le abilità scolastiche, sociali, comunicative e adattive.
L’analisi comportamentale applicata è utilizzata per sostenere persone con autismo in almeno sei modi:
1. aumentando comportamenti e abilità adattivi;
2. facilitando l’apprendimento di nuove abilità e conoscenze;
3. mantenendo comportamenti adattivi;
4. estendendo e generalizzando comportamenti e abilità da una setting e da una situazione ad un’altra;
5. riducendo le condizioni in cui si verificano comportamenti problema;
6. riducendo l’intensità e la frequenza dei comportamenti problema.
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Come la teoria di base da cui deriva, l’analisi comportamentale applicata è una disciplina scientifica. Si basa
sulla misurazione e sulla valutazione di comportamenti obiettivamente definiti all'interno di setting significativi
come scuola, casa e comunità. Il processo nel suo insieme si articola nelle seguenti componenti:
1. identificazione e selezione dei comportamenti problema o delle mancanze di abilità
2. identificazione degli obiettivi da raggiungere
3. misurazione obiettiva di comportamenti e abilità
4. valutazione dei livelli attuali di comportamento (baseline)
5. progettazione e realizzazione di interventi per insegnare nuove abilità e ridurre comportamenti problema
6. monitoraggio continuo dei progressi verso gli obiettivi stabiliti per controllare l'efficacia dell'intervento
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In Italia vi è stata una notevole difficoltà di diffusione dell’analisi comportamentale applicata in quanto, più a
lungo che altrove, ha resistito la ormai abbandonata teoria psicogenetica dell’autismo che faceva riferimento alla
teoria psicoanalitica e in particolare al pensiero di Bettelheim. Come in altri paesi, tra cui gli Stati Uniti, patria
dell’ABA, grazie alla pressione dei genitori di bambini con autismo si è arrivati anche da noi all’abbandono di
tale teoria, che non ha alcuna evidenza di efficacia scientificamente documentata, e alla richiesta di interventi
realmente efficaci. Così finalmente in Italia sono state introdotte le terapie psicoeducative, grazie anche al lavoro
di Eric Schopler e all’organizzazione dei servizi per persone autistiche da lui realizzato nella Carolina del Nord,
il noto TEACCH, acronimo di Treatment and Education of Autistic and Communication Handicapped Children.
Ora il tempo è maturo per la diffusione dell’analisi comportamentale applicata anche in Italia. A tal fine
IESCUM propone un modello integrato denominato MIPIA – Modello Italiano di Intervento Precoce e
Intensivo per l’Autismo.
MIPIA- Modello Italiano di Intervento Precoce e Intensivo per l’Autismo
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Il MIPIA propone un intervento individualizzato (tailor made), precoce, intensivo, integrato e sostenibile. Il
MIPIA non fa distinzione fra le diverse componenti dell’analisi comportamentale né opera a priori una scelta
teorica tra le diverse metodologie applicate, ma ne ricerca l’integrazione in funzione dei punti di forza e di
debolezza di ogni bambino. Gli interventi sono basati sui principi dell’analisi del comportamento declinati in
termini evolutivi (Novak, 1999; Bijou, 1997; Anchisi, Dessy e Moderato, 1996).
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Individualizzato: ogni intervento si basa su una prima fase di valutazione, sulla creazione di un curriculum che
viene aggiornato e ricalibrato periodicamente e sull’applicazione di procedure di insegnamento-apprendimento
adattate alle esigenze del bambino.
Precoce: la precocità permette una più adeguata sistematizzazione e riorganizzazione interna delle esperienze e
delle interazioni del bambino, in quanto si ha la possibilità di “operare” in un periodo in cui le strutture
encefaliche non hanno assunto una definita specializzazione funzionale e le funzioni mentali, pertanto, sono in
fase di attiva maturazione e differenziazione (Guaralnik, 1998; Dawson et al., 2001).
Intensivo: i bambini con autismo e con disturbo generalizzato dello sviluppo hanno difficoltà strutturali
nell’interazione con il mondo, cioè le loro interazioni sono raramente spontanee, poco efficienti in termini di
quanto dell’esperienza viene tesaurizzato come ricordo, e distorte da compromissioni neurologiche di cui non è
ancora chiara la completa portata. Interventi intensivi sono quindi necessari per compensare almeno in parte tutte
queste limitazioni.
Nel nostro modello il termine intensivo non implica una durata predefinita dell’intervento, in altre parole non si
condivide il “dogma” delle 40 ore settimanali; la definizione della durata dell’intervento si basa sulla valutazione
delle necessità del bambino, dei suoi punti di forza, delle risorse della famiglia, della collaborazione con le
istituzioni scolastiche e con i servizi sanitari.
Il termine “intensivo” certamente richiede di attivare una nuova dimensione di vita, per il bambino e per la
famiglia. Per quel che riguarda il bambino, si tratta di organizzare una serie di situazioni programmate,
nell’ambito delle quali egli possa confrontarsi con nuove esperienze, nuove attività e nuovi modelli di relazione.
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Ciò, soprattutto all’inizio, richiede “tempo”: tempo per conoscere il bambino, tempo per formulare un progetto
personalizzato, tempo per verificare le sue risposte ed adattare su di esse il progetto. L’indicazione che deriva
dall’esperienza internazionale fa riferimento ad un tempo non inferiore alle 18 ore settimanali (NRC, 2001).
Nella nostra situazione, questo può essere considerato un punto di arrivo. Quello di partenza dipende da
molteplici fattori, soprattutto dalla capacità di costruire un sistema curante in cui attori diversi, in modo
coordinato, sono agenti di cambiamento.
Il termine “intensivo”, in ogni caso, non è limitato ad una mera dimensione temporale, ma si riferisce anche
all’esigenza di un’adeguata organizzazione dei tempi, degli spazi e delle attività del bambino nel corso di una
sua giornata abituale. Ciò fa sì che tutte le esperienze quotidiane possano assumere una valenza terapeutica. In
questa prospettiva la “terapia” non è solo quella che si svolge durante le sessioni di riabilitazione, ma è piuttosto
un progetto di vita.
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Integrato: il nostro modello si propone di utilizzare in modo integrato diverse componenti metodologiche
dell’analisi comportamentale applicata (Discrete Trial Teaching, Natural Environmental Teaching, Verbal
Behavior Teaching, Incidental Teaching) articolati in diversi modelli (Denver Model, Natural Language
Paradigm, Pivotal Response Training, PECS etc.) in funzione delle caratteristiche e dei bisogni prioritari del
bambino.
Discrete Trial Teaching: i bambini con autismo spesso dimostrano di avere gravi difficoltà di apprendimento e
l’approccio DTT può aiutare a compensare le difficoltà di attenzione, la bassa motivazione, il controllo dello
stimolo, la generalizzazione e la comunicazione.
Natural Environmental Teaching: ABA non significa solo bambino e tutor a tavolino, con programmi
strutturati e rinforzatori davanti a loro, (come spesso viene rappresentata l’icona classica dell’ABA). Il bambino
può e deve imparare a imparare in tutti gli ambienti. Affinchè la generalizzazione degli apprendimenti sia
funzionale, deve essere programmata già dall’inizio. E un modo per fare questo è utilizzare il Natural
Environmental Teaching (NET) in cui l’insegnante utilizza materiali e crea attività nell’ambiente naturale del
bambino.
Verbal Behavior Teaching: molti bambini diventeranno vocali, altri no, ma questo non significa che non
possano diventare verbali, cioè che non siano in grado di sviluppare un repertorio ricettivo, espressivo,
imitativo, comunicativo e intraverbale in assenza di vocalizzazioni. Skinner (1953) ha descritto il
comportamento verbale in termini di relazione funzionale tra i tre termini della contingenza (antecedentecomportamento-conseguenza) lo ha classificato come: mand, tact, intraverbale, autoclitica e ecoico.
Incidental Teaching: l’insegnamento incidentale avviene sfruttando gli avvenimenti che normalmente
accadono durante la giornata. L’obiettivo va comunque definito a priori per utilizzare al meglio le opportunità
dell’insegnamento incidentale.
Sostenibile: quando si parla di sostenibilità spesso ci si riferisce principalmente all’impatto economico delle
terapie, che rappresenta un indubbio problema. Ma il termine sostenibilità possiede anche accezioni diverse, ad
esempio la sostenibilità intesa come risorse socioculturali, emotive e motivazionali dei genitori e dell’intero
sistema famiglia, come integrazione delle tecniche comportamentali negli interventi scolastici e in quelli
erogati dai servizi sociosanitari. Quindi la sostenibilità definisce il miglior punto di equilibrio tra l’efficacia
teorica (efficacy) di un intervento e l’efficacia applicata (effectiveness) di quell’intervento in uno specifico
contesto familiare, scolastico, sanitario e comunitario di riferimento.
I genitori di bambini autistici affrontano sfide enormi, e il MIPIA pone particolare attenzione alle esigenze
della famiglia attraverso incontri di gruppo con esperti nel campo dell’ Acceptance e Commitment Therapy per
sostegno e potenziamento delle loro risorse. I genitori di bambini con ritardo nello sviluppo sperimentano
livelli alti di stress cronico (DeMyer, 1979; Holroyd, Brown, Wikler, e Simmon, 1975), e presentano
percentuali alte di sintomi depressivi e d’ansia (Breslau e Davis, 1986). Questi sintomi sono reazioni
secondarie o reattive allo stress e ad adattamenti “non-normativi" e speciali che questi bambini richiedono
(Konstantareas, 1990, p. 60). Tuttavia, in questi contesti vi sono livelli alti d’angoscia che diminuiscono la
qualità della vita ed impongono barriere significative ai genitori. Uno studio di Blackledge e Hayes (2006)
esamina gli effetti di 2 giorni (14 ore) di workshop ACT (Acceptance e Commitment Therapy) indirizzato ai
genitori di bambini diagnosticati con autismo. I genitori furono valutati tre settimane prima del workshop, una
settimana prima, una settimana dopo, e tre mesi dopo. Dopo il workshop e durante il follow-up gli Autori
hanno riscontrato miglioramenti alla Beck Depression Inventory-II (BDI-II), e nel Global Severità Index (GSI)
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del Brief Symptom Inventory (BSI). I risultati suggeriscono che l’ACT può aiutare i genitori ad adattarsi alle
difficoltà nell'educare bambini diagnosticati con autismo e diminuisca i sintomi della depressione e dell’ansia
anche a distanza dal trattamento.
ENTE CHE PROPONE IL PROGETTO FORMATIVO
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IESCUM, Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano, centro studi e ricerche a carattere non
profit, è iscritto al n° 183 AS del Registro Provinciale delle Associazioni di Promozione Sociale.
DESTINATARI
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Operatori di primo livello (laurea triennale in psicologia e scienze dell’educazione, educatori diplomati, tecnici
della riabilitazione, logopedisti, psicomotricisti-diplomi e lauree triennali) e figure professionali assimilate con
laurea triennale o diploma e genitori.
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OBIETTIVI DEL CORSO
STRATEGIE DIDATTICHE
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Formare figure professionali in grado di implementare interventi di Applied Behavior Analysis domiciliari e
ambulatoriali.
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La formazione verterà sull’acquisizione di abilità pratiche attraverso una prima fase di in cui vengono forniti gli
stumenti metodologici e concettuali, e una seconda fase di esercitazioni di gruppo e studi di casi singoli attraverso
role playing e la visione di filmati. Inoltre, per ogni modulo verranno consigliati libri e articoli scientifici.
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FASI DI REALIZZAZIONE
Il corso è suddiviso in 9 moduli:
Moduli
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Obiettivi
Definizione e caratteristiche della Behavioral
Analysis e dell’Applied Behavior Analysis: principi,
processi e concetti
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1.
2.
•
•
•
•
•
•
Filosofia della scienza e scienza psicologica
Principi e processi del comportamento umano:
Interazioni rispondenti e operanti
Comportamento, geni, e ambiente
Contingenze del comportamento
Classi di stimoli e risposte
Rinforzo: processi ed eventi stimolo
Rinforzo: positivo e negativo
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Principi e procedure comportamentali
(Parte 1)
2.2
Principi e procedure comportamentali
(Parte 2)
1. Rinforzo condizionato e incondizionato
2. Rinforzo e probabilità di emissione del
comportamento
3. Punizione positiva e negativa
4. Punizione condizionata e incondizionata
Acquisizione delle principali strategie comportamentali:
1. Apprendimento senza errori
2. Shaping
3. Fading
4. Chaining
5. Prompting
6. Incremento di un comportamento: rinforzo
positivo-rinforzo negativo
7. Dall’acquisizione al mantenimento di un
comportamento: schemi di rinforzo
Applicazione delle procedure comportamentali: esempio di
un caso singolo
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2.1
Principi e procedure comportamentali
(Parte 3)
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Discrete Trials Teaching (DTT)
5
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Metodologia della ricerca, metodi di intervento e
valutazione sperimentale
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Curriculum dello studente e programmazione degli
obiettivi: che cosa si insegna?
Analisi funzionale
Task analysis
Analisi degli obiettivi
1.
2.
3.
4.
5.
Quale modello di sviluppo?
Valutare le abilità di base del bambino
Creare programmi di apprendimento
Valutare l’evoluzione dell’apprendimento
Gestire l’ambiente in cui si attua
l’apprendimento
1.
2.
3.
Raccogliere dati per valutare l’apprendimento
Disegno a soggetto singolo
Tecniche di osservazione
1.
Fattori che influiscono sull’efficacia di un
programma di generalizzazione
Linee
guida
per
programmare
la
generalizzazione
Estendere un nuovo comportamento a nuovi
contesti: la generalizzazione
2.
Comportamenti Problema
1.
2.
3.
4.
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Assessment funzionale
Osservare,
descrivere,
ridurre
il
comportamento problema
Cause del comportamento problema
La riduzione del comportamento: modelli di
rinforzo
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1.
7.1
Verbal Behavior
(parte 1)
2.
Verbal Behavior Teaching
(parte 2)
Applicazione delle procedure
esempio di un caso singolo
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comportamentali:
Incidental Teaching
Pivotal Response Teaching
Denver Model
1. Interazione e integrazione sociale con i pari
2. Insegnare le abilità chiave per stimolare
interazioni sociali e giochi interattivi
3. Valutazione dell’interazione con i pari
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Eco-training
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Integrazione degli approcci e delle metodologie
intensive comportamentali e precoci all’interno di
strutture scolastiche
DOCENTI
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Coordinamento e direzione scientifica: Prof. Paolo Moderato
Prof. Giovambattista Presti
Prof.ssa Francesca Pergolizzi
Dott.ssa Cristina Copelli
Dott. Giovanni Miselli
Dott.ssa Rita Nasi
Dott.re Lorenzo Todone
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Il comportamento verbale in termini di
relazione funzionale tra i 3 termini della
contingenza (antecedenti comportamentoconseguenza):
• Mand
• Tact
• Intraverbale
• Ecoica
Training per ogni operante verbale
TEMPI
Il corso è suddiviso in 12 incontri (9 moduli) di 10 ore per un totale di 120 ore. Gli incontri avranno la frequenza di
un giorno a settimana (lunedì).
Il corso si svolgerà dalle 9.00 alle 13, dalle 14 alle 18.
NUMERO DI PARTECIPANTI
Il corso prevede un numero massimo di 30 partecipanti in quanto ha valore essenzialmente pratico. Verrà effettuata
una selezione sulla base di un colloquio motivazionale e di una valutazione dei titoli.
SEDE
Il corso si svolgerà a Parma in Piazza Ravanet 5 presso la sede di IESCUM.
COSTI
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Il costo complessivo del Corso di Formazione “Applied Behavior Analysis-Modelli di Intervento Intensivo
e Precoce” è di Euro 1500,00 (+ IVA se dovuta) a persona e comprende tutte le attività previste durante il corso e
il materiale didattico.
VALUTAZIONE
Alla fine del corso verrà proposto un test per la valutazione dell’apprendimento. Inoltre, ogni studente presenterà un
breve studio su un caso singolo secondo le competenze acquisite attraverso il corso.
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TIROCINIO
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Il tirocinio può essere espletato sia privatamente sia all’interno di strutture pubbliche. All’interno del tirocinio il
candidato deve fare esperienza diretta con i bambini sviluppando un progetto di intervento intensivo e precoce
secondo i principi dell’Applied Behavior Analysis sulla base della supervisione di un consulente fra quelli indicati
da IESCUM.
SUPERVISIONE
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I candidati devono avere una supervisione diretta da parte di un consulente fra quelli indicati da IESCUM. Verrà
supervisionata l’applicazione della terapia direttamente con il bambino. È possibile effettuare supervisioni in piccoli
gruppi. Il costo della supervisione non è compreso nel corso.
DIRECTORY TERAPISTI (operatori di primo livello)
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In base agli standard scientifici, formativi ed etici che IESCUM si è dato, alla directory degli operatori di primo
livello possono accedere persone con i seguenti requisiti:
1. Hanno frequentato il corso per operatori di primo livello “Applied Behavior Analysis. Modelli di Intervento
Precoce e Intensivo per l’Autismo” organizzato da IESCUM e superato l’esame finale.
2. Hanno effettuato 300 ore di tirocinio.
3. Hanno avuto una supervisione di 30 ore.
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Per mantenere l’iscrizione nella directory è necessario un aggiornamento biennale con raccolta di crediti formativi
(continuing education) seguendo le direttive sull’aggiornamento professionale di IESCUM e del BACB.
RISULTATI ATTESI
Il corso si propone di formare figure professionali con conoscenze e abilità teorico-pratiche relative alle varie
metodologie dell’Applied Behavior Analysis
CONTATTI
Per ulteriori informazioni contattare la Dott.ssa Cristina Copelli: [email protected] oppure al numero 347
7125811 (dalle 20 alle 21).
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BIBLIOGRAFIA
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