Banca Popolare di Milano – Società cooperativa a responsabilità limitata | Sede legale e direzione generale in Milano, Piazza F. Meda, n. 4 | Società capogruppo del Gruppo BIPIEMME| Iscritta all’albo delle banche al n. 5584.8| Capitale Sociale al 30 maggio 2014 pari a Euro 3.365.439.319,02| Iscritta al Registro delle Imprese di Milano al n. 00715120150 DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE Il presente documento costituisce un documento di registrazione (il “Documento di Registrazione”) ai fini della Direttiva (CE) 2003/71 (la “Direttiva Prospetto”) così come successivamente integrata e modificata, ed è redatto in conformità all’articolo 14 del Regolamento (CE) n. 809/2004 della Commissione (il “Regolamento 809/2004/CE”). Il presente Documento di Registrazione contiene informazioni su Banca Popolare di Milano - Società Cooperativa a responsabilità limitata (l’“Emittente”, “BPM” o la “Banca”), società capogruppo del Gruppo Bancario Bipiemme (il “Gruppo” o il “Gruppo Bipiemme”), in qualità di emittente, di volta in volta, di una o più serie di strumenti finanziari (gli “Strumenti Finanziari”). In occasione dell’emissione di ciascuna serie di Strumenti Finanziari, il presente Documento di Registrazione deve essere letto congiuntamente (i) alla nota informativa sugli strumenti finanziari (la “Nota Informativa sugli Strumenti Finanziari” o anche “Nota Informativa”), che conterrà le informazioni relative agli Strumenti Finanziari, ed (ii) alla nota di sintesi (la “Nota di Sintesi”) che riassumerà le informazioni chiave sull’Emittente e sugli Strumenti Finanziari e i rischi associati agli stessi. Tali documenti formano congiuntamente il prospetto di base (il “Prospetto di Base”) che sarà di volta in volta integrato, in relazione alla singola emissione (i) da un documento denominato “Condizioni Definitive”, che conterrà le informazioni e le disposizioni contrattuali specifiche relative agli Strumenti Finanziari e (ii) la “Nota di Sintesi della Singola Emissione”, che riporterà le informazioni chiave specificamente riferite alla singola serie di Strumenti Finanziari. Il Documento di Registrazione, la relativa Nota Informativa sugli Strumenti Finanziari, la Nota di Sintesi o il relativo Prospetto di Base, integrato dalle Condizioni Definitive e dalla Nota di Sintesi della Singola Emissione, costituiscono il prospetto (il “Prospetto”) per una serie di Strumenti Finanziari ai fini della Direttiva Prospetto. Il presente Documento di Registrazione è stato pubblicato in data 10 luglio 2014, a seguito dell’approvazione da parte della CONSOB comunicata in data 8 luglio 2014 con nota n. 0057528/14. Tale documento fornisce informazioni relative a BPM in quanto emittente gli Strumenti Finanziari per i dodici mesi successivi alla data di approvazione. L’adempimento di pubblicazione del presente Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della CONSOB sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. L’investimento negli Strumenti Finanziari comporta dei rischi, ancorché connessi all’Emittente. L’investitore è invitato a leggere il capitolo “Fattori di Rischio”. Il presente Documento di Registrazione è a disposizione del pubblico per la consultazione presso la sede sociale e direzione generale dell’Emittente in Piazza Filippo Meda, n. 4 Milano, oltre che consultabile sul sito internet dell’Emittente www.gruppobpm.it. AVVERTENZA Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare gli specifici fattori di rischio relativi all’Emittente e al Gruppo Bipiemme, al settore di attività in cui esso opera, nonché agli strumenti finanziari offerti. Per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi all’Emittente si veda il Capitolo III (“Fattori di Rischio”) del presente Documento di Registrazione. Si richiama l’attenzione dell’investitore sui rischi connessi al deterioramento della qualità del credito e sui rischi connessi al Comprehensive Assessment (Capitolo III, Paragrafi 3.2 e 3.8, del presente Documento di Registrazione). Banca Popolare di Milano rientra tra i quindici istituti di credito italiani che saranno soggetti alla vigilanza unica da parte della BCE a partire da novembre 2014 e che sono, quindi, attualmente sottoposti al “Comprehensive Assessment” (comprensivo dell’Asset Quality Review) della durata di un anno, condotto dalla BCE in collaborazione con le autorità nazionali competenti. Qualora, ad esito del Comprehensive Assessment e, più in particolare, ad esito dell’Asset Quality Review, condotti dalla BCE in collaborazione con la Banca d’Italia, non ancora noti alla data del presente Documento di Registrazione, si dovessero rendere necessarie ulteriori rettifiche dei crediti anche significative potrebbero rendersi necessari nuovi interventi di patrimonializzazione dell’Emittente. INDICE INDICE 1. PERSONE RESPONSABILI ............................................................................................................ 5 1.1 1.2 2. INDICAZIONE DELLE PERSONE RESPONSABILI .............................................................................. 5 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ ........................................................................................... 5 REVISORI LEGALI DEI CONTI ................................................................................................... 6 2.1 2.2 SOCIETÀ DI REVISIONE ................................................................................................................ 6 INFORMAZIONI CIRCA DIMISSIONI, REVOCHE DALL’INCARICO O MANCATO RINNOVO DELL’INCARICO ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE .......................................................................................... 6 3. FATTORI DI RISCHIO ................................................................................................................... 7 RISCHI CONNESSI ALL’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE ................................................................. 8 RISCHI CONNESSI AL COMPREHENSIVE ASSESSMENT ................................................................... 11 RISCHI CONNESSI AGLI ASSETTI PROPRIETARI E ALLA GOVERNANCE DI BPM ............................. 13 RISCHI CONNESSI AGLI ACCERTAMENTI ISPETTIVI DA PARTE DELLA BANCA D’ITALIA .............. 15 RISCHI CONNESSI ALL’ANDAMENTO DEI RISULTATI DEL GRUPPO BIPIEMME ............................. 16 RISCHI CONNESSI ALLA MANCATA DISTRIBUZIONE DEI DIVIDENDI............................................. 17 RISCHI CONNESSI ALLA MANCATA ATTUAZIONE DEL PIANO INDUSTRIALE ................................ 17 RISCHIO DI CREDITO E DI DETERIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO .............................. 18 RISCHI CONNESSI AI PROCEDIMENTI PENDENTI .......................................................................... 23 RISCHI CONNESSI ALL’ESPOSIZIONE VERSO IL DEBITO SOVRANO ............................................... 25 RISCHI CONNESSI AL RISK MANAGEMENT ................................................................................... 28 RISCHI CONNESSI ALL’ESPOSIZIONE E ALL’ANDAMENTO DEL SETTORE IMMOBILIARE ............... 29 RISCHI CONNESSI AD ASSUNZIONI E METODOLOGIE DI VALUTAZIONE DELLE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE DEL GRUPPO ............................................................ 31 3.14 RISCHIO OPERATIVO .................................................................................................................. 33 3.15 RISCHIO DI LIQUIDITÀ ................................................................................................................ 34 3.16 RISCHIO DI MERCATO ................................................................................................................. 36 3.17 RISCHIO RELATIVO ALLA DISCIPLINA IN MATERIA DI ANATOCISMO ........................................... 38 3.18 RISCHI CONNESSI AI RATING ASSEGNATI ALL’EMITTENTE .......................................................... 39 3.19 RISCHI CONNESSI ALLE ATTIVITÀ FISCALI PER IMPOSTE ANTICIPATE ......................................... 41 3.20 RISCHI CONNESSI AL TRATTAMENTO CONTABILE DELL’INTERESSENZA NEL CAPITALE DELLA BANCA D’ITALIA .................................................................................................................................... 42 3.21 RISCHI CONNESSI A DICHIARAZIONI DI PREMINENZA.................................................................. 44 3.22 RISCHI CONNESSI ALLE CONDIZIONI CONTRATTUALI DELLA CESSIONE DI UNA PARTECIPAZIONE IN BIPIEMME VITA .................................................................................................................................. 44 3.23 RISCHI CONNESSI ALL’AREA GEOGRAFICA DI RIFERIMENTO DEL GRUPPO BIPIEMME ................. 45 3.24 RISCHI CONNESSI AI RAPPORTI CON PARTI CORRELATE .............................................................. 46 3.25 RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DI INFORMAZIONI FINANZIARIE RICLASSIFICATE E/O RIESPOSTE ……………………………………………………………………………………………….46 3.26 RISCHI CONNESSI ALL’IMPATTO DELLA CRISI ECONOMICO/FINANZIARIA, DELLA CRISI DEL DEBITO SOVRANO DELL’EUROZONA E DELLA SITUAZIONE DI INSTABILITÀ POLITICA NAZIONALE E INTERNAZIONALE SULL’ANDAMENTO DELL’EMITTENTE E DEL GRUPPO ................................................. 47 3.27 RISCHI CONNESSI ALLA CONCORRENZA NEL SETTORE BANCARIO E FINANZIARIO ...................... 50 3.28 RISCHI CONNESSI ALL’EVOLUZIONE DELLA REGOLAMENTAZIONE DEL SETTORE BANCARIO E FINANZIARIO E DELLE ULTERIORI NORMATIVE CUI IL GRUPPO È SOGGETTO ............................................ 50 3.29 RISCHI CONNESSI ALLA RIDUZIONE DEL SUPPORTO ALLA LIQUIDITÀ DEL SISTEMA .................... 53 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7 3.8 3.9 3.10 3.11 3.12 3.13 3-BIS DATI FINANZIARI E PATRIMONIALI SELEZIONATI RIFERITI ALL’EMITTENTE .................................................................................................................................. 55 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 3 INDICE INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE ....................................................................................... 75 4. 4.1 5. STORIA ED EVOLUZIONE DELL’EMITTENTE ................................................................................ 75 PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ ............................................................................................ 80 5.1 6. PRINCIPALI ATTIVITÀ DEL GRUPPO BIPIEMME ........................................................................... 80 STRUTTURA ORGANIZZATIVA ............................................................................................... 84 6.1 6.2 7. IL GRUPPO BIPIEMME ................................................................................................................ 84 DIPENDENZA DA ALTRI SOGGETTI ALL’INTERNO DEL GRUPPO ................................................... 84 INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE .................................................................. 85 7.1 TENDENZE PIÙ SIGNIFICATIVE MANIFESTATESI RECENTEMENTE SUI MERCATI IN CUI OPERA L’EMITTENTE DALLA CHIUSURA DELL’ULTIMO ESERCIZIO FINO ALLA DATA DEL PRESENTE DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE .................................................................................................................................. 85 7.2 TENDENZE, INCERTEZZE, RICHIESTE, IMPEGNI E FATTI NOTI CHE POTREBBERO RAGIONEVOLMENTE AVERE RIPERCUSSIONI SIGNIFICATIVE SULLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE ....... 85 8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI........................................................................................ 88 9. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI CONTROLLO ........................... 89 9.1 9.2 ORGANI SOCIALI E ALTI DIRIGENTI ............................................................................................ 89 CONFLITTI DI INTERESSE DEGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA E DEGLI ALTI DIRIGENTI ............................................................................................................................. 98 10. PRINCIPALI AZIONISTI ....................................................................................................... 100 SOGGETTI IN POSSESSO DI PARTECIPAZIONI DI CONTROLLO NELL’EMITTENTE ........................ 100 ACCORDI CHE POSSONO DETERMINARE UNA VARIAZIONE DELL’ASSETTO DI CONTROLLO DELL’EMITTENTE .................................................................................................................................. 101 10.1 10.2 11. 11.1 11.2 11.3 11.4 11.5 11.6 11.7 12. INFORMAZIONI FINANZIARIE .......................................................................................... 102 INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI......................... 102 BILANCI ................................................................................................................................... 102 REVISIONE DELLE INFORMAZIONI FINANZIARIE ....................................................................... 102 DATA DELLE ULTIME INFORMAZIONI FINANZIARIE .................................................................. 103 INFORMAZIONI FINANZIARIE INFRANNUALI E ALTRE INFORMAZIONI FINANZIARIE ................... 103 PROCEDIMENTI GIUDIZIARI E ARBITRALI.................................................................................. 103 CAMBIAMENTI SIGNIFICATIVI NELLA SITUAZIONE FINANZIARIA .............................................. 116 CONTRATTI IMPORTANTI ................................................................................................. 117 13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI ...................................................................................................... 123 13.1 13.2 RATING DELL’EMITTENTE ........................................................................................................ 123 INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI .................................................................................... 126 14. DOCUMENTI INCLUSI MEDIANTE RIFERIMENTO E DOCUMENTI A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO ...................................................................................................... 127 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 4 1. PERSONE RESPONSABILI 1.1 Indicazione delle persone responsabili Banca Popolare di Milano S.c.r.l., con sede legale e direzione generale in Milano, Piazza F. Meda, n. 4, assume la responsabilità della veridicità e completezza dei dati e delle informazioni contenute nel Documento di Registrazione. 1.2 Dichiarazione di responsabilità Banca Popolare di Milano S.c.r.l. dichiara che, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le informazioni contenute nel Documento di Registrazione sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 5 2. 2.1 REVISORI LEGALI DEI CONTI Società di Revisione In data 21 Aprile 2007, l’Emittente ha conferito l’incarico per la revisione contabile del proprio bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato, per gli esercizi dal 2007 al 2015, alla società di revisione Reconta Ernst & Young S.p.A., con sede legale in Roma, Via Po n. 32, (la “Società di Revisione”), autorizzata e regolata dal Ministero delle Economie e delle Finanze (“MEF”) e registrata presso l’albo speciale delle società di revisione tenuto dal MEF. La Società di Revisione è altresì incaricata della revisione contabile limitata del bilancio semestrale abbreviato dell’Emittente. Le relazioni della società di revisione sono allegate ai relativi bilanci, messi a disposizione del pubblico come indicato al Capitolo 14 (“Documenti inclusi mediante riferimento e documenti a disposizione del pubblico”) del Documento di Registrazione, al quale si fa rinvio. La Società di Revisione ha revisionato, ai sensi del D.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, i bilanci individuali e consolidati dell’Emittente, relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012. Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie riportate nel Documento di Registrazione e relative agli esercizi passati, sono stati espressi giudizi senza rilievi e non vi sono stati richiami di informativa da parte della Società di Revisione in merito ai bilanci dell’Emittente sottoposti a revisione e alle relazioni semestrali sottoposte a revisione contabile limitata. Si segnala, infine, che il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2014 (il “Resoconto Intermedio di Gestione 2014”) è stato sottoposto a revisione contabile limitata per esigenze legate all’aumento di capitale di Banca Popolare di Milano (come di seguito definito), il cui periodo di adesione ha avuto avvio il 5 maggio 2014. La relazione relativa alla revisione contabile limitata non presenta rilievi né richiami di informativa. 2.2 Informazioni circa dimissioni, revoche dall’incarico o mancato rinnovo dell’incarico alla Società di Revisione Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati (ossia gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012) nonché nel corso dell’esercizio 2014 fino alla data del presente Documento di Registrazione, non sono intervenute dimissioni o revoche dell’incarico conferito dall’Emittente alla Società di Revisione, né la Società di Revisione ha rinunciato all’incarico stesso. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 6 FATTORI DI RISCHIO 3. FATTORI DI RISCHIO Avvertenza Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che - a seguito della pubblicazione da parte di BPM del prospetto relativo all’offerta in opzione agli azionisti e all’ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. di azioni ordinarie di Banca Popolare di Milano S.C. a r.l. (il “Prospetto di Aumento di Capitale 2014”), avvenuta in data 2 maggio 2014, a seguito di comunicazione del provvedimento di approvazione della CONSOB con nota del 29 aprile 2014 - il presente Documento di Registrazione incorpora mediante riferimento talune informazioni, espressamente indicate nel Capitolo 14 del presente Documento di Registrazione, contenute nel Prospetto di Aumento di Capitale 2014. Le parti del Prospetto di Aumento di Capitale 2014 non incluse mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione non sono pertinenti per l’investitore. *** La presente sezione è relativa ai soli fattori di rischio connessi all’Emittente. Prima di qualsiasi decisione sull’investimento, gli investitori sono invitati a leggere attentamente il presente capitolo, al fine di comprendere i rischi generali e specifici associati all’Emittente e al Gruppo ed ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell’Emittente di adempiere alle obbligazioni relative agli Strumenti Finanziari che lo stesso potrà emettere, come di volta in volta descritti nella Nota Informativa ad essi relativa. Banca Popolare di Milano S.C. a r.l. ritiene che i seguenti fattori potrebbero influire sulla capacità dell’Emittente di adempiere ai propri obblighi, derivanti dagli Strumenti Finanziari emessi, nei confronti degli investitori. Gli investitori sono, altresì, invitati a valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli Strumenti Finanziari. Ne consegue che i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente, oltre che alle altre informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione, ai fattori di rischio connessi agli Strumenti Finanziari e riportati nella relativa Nota Informativa. Nello svolgimento delle proprie attività, oltre che ad alcuni rischi specifici connessi alla propria attività ed alla posizione ricoperta nel mercato, l’Emittente potrà essere esposto ad una serie di rischi caratteristici del settore bancario. Di seguito sono sinteticamente esposti i rischi più rilevanti che potrebbero influenzare negativamente la situazione finanziaria ed i risultati operativi dell’Emittente. In generale i processi di controllo e mitigazione dei rischi sono gestiti secondo politiche e procedure di gestione del rischio prestabilite, la maggior parte delle quali è descritta nella Parte E (“Informazioni sui Rischi e sulle relative politiche di Copertura”) della Nota Integrativa contenuta nel fascicolo di bilancio consolidato relativo all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2013 (il “Bilancio Consolidato 2013”), a disposizione del pubblico ed incluso mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione, come indicato al Capitolo 14. *** Avvertenza relativa al credit spread dell’Emittente Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che, alla data del presente Documento di Registrazione, il valore del credit spread (inteso come la differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di propria emissione e la curva interest rate swap su durata corrispondente) è pari a 253 basis point (Cfr. Paragrafo 3-bis “Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente su base consolidata”). Si invita pertanto l’investitore a considerare D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 7 FATTORI DI RISCHIO tale indicatore al fine di un ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente. Si segnala che i valori più elevati del credit spread sono generalmente associati ad una percezione di maggiore rischiosità dell’Emittente da parte del mercato. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE E AL GRUPPO AD ESSO FACENTE CAPO 3.1 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale Le regole in materia di adeguatezza patrimoniale per le banche definiscono requisiti prudenziali minimi di capitale, qualità delle risorse patrimoniali e degli strumenti di mitigazione dei rischi. All’esito degli Accertamenti Ispettivi 2010/2011, la Banca d’Italia aveva imposto all’Emittente i c.d. Add-On, ossia requisiti patrimoniali aggiuntivi che impattano negativamente sui coefficienti patrimoniali dell’Emittente e del Gruppo Bipiemme. Alla data del 31 dicembre 2013, l’importo degli Add-On ammontava complessivamente a Euro 8,1 miliardi, così composto: (i) Euro 2.641 milioni relativi all’inammissibilità come strumenti di mitigazione del rischio di credito delle garanzie ipotecarie raccolte dalla Capogruppo; (ii) Euro 2.753 milioni a fronte dell’aumento di un terzo della ponderazione sulle esposizioni immobiliari della Capogruppo; e (iii) Euro 2.683 milioni relativi al raddoppio del requisito patrimoniale consolidato a fronte dei rischi operativi. Alla stessa data, l’impatto negativo del complesso degli Add-On sui ratio patrimoniali del Gruppo Bipiemme era pari a 169 punti base sul Core Tier 1 Ratio, a 183 punti base sul Tier 1 Ratio e a 250 punti base sul Total Capital Ratio, con un’incidenza percentuale negativa degli Add-on sui ratios patrimoniali pari a circa il 23%. La seguente tabella contiene gli indicatori del patrimonio e dei coefficienti di vigilanza della Banca, su base consolidata, alla data del 31 dicembre 2013. Adeguatezza patrimoniale (Basilea II) Valori in Euro milioni 31/12/2013 Core Tier 1 Capital (*) Patrimonio di base (Tier 1 capital) Patrimonio supplementare (Tier 2 capital) Patrimonio di vigilanza (Total capital) 3.070,4 3.333,3 1.218,5 4.551,8 Valori in percentuale Tier 1 capital ratio Total capital ratio (*) Core Tier 1 Ratio Attività ponderate per il rischio (RWA) / totale attivo 7,82% 10,68% 7,21% 86,34% (*) Si precisa che le regole di Basilea II prevedono un Total Capital Ratio minimo pari all’8%. Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza indicati nella tabella che precede sono stati calcolati in conformità con le disposizioni normative in vigore alla data del 31 dicembre 2013. In tale contesto, al fine di rafforzare la struttura patrimoniale del Gruppo, in data 19 marzo 2013, il Consiglio di Gestione ha deliberato di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Straordinaria un aumento di capitale a pagamento per l’importo massimo di Euro 500 milioni mediante emissione di azioni ordinarie BPM, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione, da offrire in opzione agli azionisti della Banca (l’“Aumento di Capitale in D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 8 FATTORI DI RISCHIO Opzione”) correlato al rimborso (avvenuto in data 28 giugno 2013) da parte della Banca dei Tremonti Bond BPM per un ammontare pari a Euro 500 milioni. Ciò al fine di consentire alla Banca di rafforzare fin da subito la struttura patrimoniale del Gruppo, in virtù della sostituzione dei Tremonti Bond BPM (strumenti destinati, con l’entrata in vigore di Basilea III e dei relativi strumenti legislativi di attuazione a livello europeo e nazionale, a non essere più computabili nel patrimonio di migliore qualità, esaurito il periodo di “grandfathering” (1)) con strumenti di “qualità primaria” (sempre dal punto di vista patrimoniale) quali le azioni ordinarie (computabili integralmente ai fini del calcolo sia del Core Tier1 Ratio, sia del Common Equity Tier1 Ratio). In data 22 giugno 2013, l’Assemblea Straordinaria della Banca ha approvato – condizionatamente alla relativa autorizzazione da parte della Banca d’Italia – la proposta di Aumento di Capitale in Opzione e, in data 25 giugno 2013, la Banca d’Italia ha rilasciato alla Banca il provvedimento di accertamento, ai sensi degli artt. 56 e 61 del D.Lgs. 385/93, in relazione alle modifiche statutarie connesse all’Aumento di Capitale in Opzione e ha autorizzato la Banca, ai sensi dell’art. 12, comma 2, del D.L. 185/08, al rimborso anticipato dei Tremonti Bond BPM, raccomandando alla stessa di adoperarsi per eseguire quanto prima l’Aumento di Capitale in Opzione, al fine di garantire un rapido riallineamento dei livelli di patrimonializzazione agli obiettivi indicati dall’Autorità di Vigilanza. In data 28 giugno 2013, BPM ha quindi proceduto al rimborso integrale dei Tremonti Bond BPM per un importo complessivo di Euro 500 milioni, facendo ricorso alle disponibilità liquide della Banca; a seguito del rimborso integrale dei Tremonti Bond BPM, il Core Tier 1 Ratio – che rappresenta l’indicatore di patrimonializzazione maggiormente significativo in quanto calcolato considerando le risorse patrimoniali di migliore qualità del Gruppo Bipiemme - alla data del 31 dicembre 2013, risultava pari al 7,21% (rispetto all’8,38% rilevato al 31 dicembre 2012). In data 30 aprile 2014, il Consiglio di Gestione della Banca ha fissato, in esecuzione del mandato allo stesso conferito dall’Assemblea Straordinaria del 22 giugno 2013, le condizioni definitive dell’Aumento di Capitale in Opzione. In particolare, il Consiglio di Gestione ha deliberato di emettere massime n. 1.162.161.765 azioni ordinarie BPM di nuova emissione (le “Nuove Azioni”), senza indicazione del valore nominale, aventi le stesse caratteristiche delle azioni BPM in circolazione e godimento regolare, da offrire in opzione ai soggetti titolari di azioni BPM al prezzo di sottoscrizione pari a Euro 0,43 per ciascuna nuova azione BPM, da imputarsi interamente a capitale, nel rapporto di n. 9 azioni di nuova emissione BPM ogni n. 25 azioni BPM possedute, per un controvalore massimo dell’Aumento di Capitale in Opzione pari a Euro 499.729.558,95. Il periodo di adesione all’offerta in opzione ha avuto avvio in data 5 maggio 2014 e si è concluso in data 23 maggio 2014 (il “Periodo di Offerta”); durante il Periodo di Offerta sono stati esercitati n. 3.211.543.225 diritti di opzione per la sottoscrizione di n. 1.156.155.561 Nuove Azioni, pari al 99,48% del totale delle Nuove Azioni offerte, per un controvalore complessivo di Euro 497.146.891,23. I diritti di opzione non esercitati nel Periodo di Offerta sono stati offerti in Borsa da BPM, ai sensi dell’art. 2441, comma 3, del Codice Civile, per il tramite di Banca Akros S.p.A., e sono stati integralmente acquistati nella prima seduta del 27 maggio 2014. L’Offerta si è (1) Con il termine “grandfathering” si intende una fase di mantenimento di regole che favorisce un passaggio graduale ai nuovi requisiti. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 9 FATTORI DI RISCHIO quindi conclusa in data 30 maggio 2014 con l’integrale sottoscrizione delle n. 1.162.161.765 Nuove Azioni, per un controvalore totale di Euro 499.729.558,95 e, quindi, non si è reso necessario l’intervento del consorzio di garanzia. A seguito delle predette operazioni, il capitale sociale di Banca Popolare di Milano è pari a Euro 3.365.439.319,02 ed è composto da complessive n. 4.391.784.467 azione ordinarie prive dell’indicazione del valore nominale. La seguente tabella contiene gli indicatori del patrimonio e dei coefficienti di vigilanza di BPM, su base consolidata, alla data del 31 marzo 2014, calcolati applicando le regole di Basilea III così come introdotte con l’approvazionereconta della Direttiva CRD IV e del Regolamento CRR. Adeguatezza patrimoniale (Basilea III) Valori in Euro milioni Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 capital) Capitale primario aggiuntivo di classe 1 (Tier 1 Additional capital) Capitale di classe 2 (Tier 2 capital) 31/03/2014 3.168,5 217,9 1.313,8 Valori in percentuale Common Equity Tier 1 ratio Tier1 Capital ratio Total Capital ratio 7,31% 7,81% 10,85% Tali indicatori, in conformità con quanto precisato dalla normativa applicabile, non includono le riserve AFS sui titoli di stato, che riflettono le variazioni – sia in aumento che in diminuzione – dei prezzi di mercato. Le regole di Basilea III “a regime” così come introdotte con l’approvazione della Direttiva CRD IV e del Regolamento CRR, prevedono un Common Equity Tier1 minimo pari al 7% inclusivo del c.d. Capital Conservation Buffer. Si evidenzia che, alla luce dell’inclusione di BPM nel gruppo delle banche italiane sottoposte alla vigilanza della BCE, viene richiesto dal 2014, ai fini del superamento del Comprehensive Assessment, un Common Equity Tier 1 Ratio minimo dell’8% in condizioni di normalità (peraltro pari al livello minimo di Core Tier 1 Capital Ratio già richiesto dalla Banca d’Italia all’Emittente ad esito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) svolto dall’Autorità di Vigilanza nel 2012 e che si applica all’Emittente a decorrere dall’esercizio 2013) e del 5,5% in condizioni di stress. Si precisa inoltre che ai fini del calcolo dei risk-weighted asset (RWA) il Gruppo adotta il metodo di calcolo dei requisiti patrimoniali c.d. standardizzato e che alla data del presente Documento di Registrazione ha avviato le attività finalizzate alla richiesta alla Banca d’Italia della validazione dei propri modelli interni. L’effetto della validazione dei modelli interni sviluppati dall’Emittente ai fini del calcolo delle attività ponderate per il rischio, comporterebbe un incremento complessivo del Common Equity Tier 1 Ratio stimabile in un intervallo compreso tra 1% e 2% circa. In relazione a quanto sopra, in data 16 aprile 2014, la Banca ha reso noto al mercato che, in occasione di recenti interlocuzioni con l’Autorità di Vigilanza, BPM ha rappresentato che, una volta concluso l’Aumento di Capitale in Opzione, avrebbe sottoposto alla stessa Autorità i risultati degli interventi realizzati per la risoluzione delle criticità tecnico-operative che avevano D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 10 FATTORI DI RISCHIO portato a suo tempo all’imposizione degli Add-On, affinché l’Autorità di Vigilanza potesse valutarne la rimozione integrale o parziale, anche in considerazione del fatto che la mancata approvazione della riforma della governance da parte dell’Assemblea Straordinaria dei Soci del 12 aprile 2014 non pregiudicava – di per sé – tale rimozione. A seguito di quanto sopra, Banca d’Italia, in data 25 giugno 2014, ha comunicato alla Banca di aver disposto la rimozione integrale dei suddetti Add-on patrimoniali imposti a BPM all’esito degli Accertamenti Ispettivi 2010/2011. La rimozione degli Add-on, i cui effetti decorreranno a far tempo dal 30 giugno 2014, consegue agli interventi posti in essere dalla Banca per la risoluzione delle criticità tecnico-operative che avevano portato a suo tempo all’imposizione di dette misure patrimoniali e, più in generale, al percorso di rilancio perseguito dalla Banca che ha portato da ultimo all’integrale sottoscrizione dell’Aumento di capitale in Opzione. Sulla base dei dati al 31 marzo 2014, a seguito dell’integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale in Opzione, della parziale cessione della partecipazione detenuta da BPM in Anima Holding S.p.A. e dell’integrale rimozione degli Add-on patrimoniali, il Common Equity Tier 1 Ratio del Gruppo BPM aumenta dal 7,3% all’11% circa. Per informazioni, al riguardo, si rinvia al Paragrafo 3-bis “Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente” del presente Documento di Registrazione. 3.2 Rischi connessi al Comprehensive Assessment In data 16 maggio 2013, l’EBA ha raccomandato alle autorità di vigilanza competenti di condurre un esame di qualità degli attivi sulle maggiori banche europee, con l’obiettivo di verificare le classificazioni e le valutazioni operate dalle medesime sui propri crediti al fine di far fronte alle preoccupazioni circa il deterioramento della qualità degli attivi dovuta alle condizioni macroeconomiche in Europa. Inoltre, in data 23 ottobre 2013, la BCE ha comunicato che, insieme alle autorità nazionali preposte alla conduzione della vigilanza bancaria, svolgerà una valutazione approfondita del sistema bancario (c.d. Comprehensive Assessment) ai sensi del regolamento sul Meccanismo di Vigilanza Unico (Regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio del 15 ottobre 2013) entrato in vigore il 3 novembre 2013. L’esercizio, che ha avuto inizio nel mese di novembre 2013 con la fase di “data collection”, avrà una durata di circa dodici mesi e coinvolgerà i quindici maggiori istituti di credito italiani, tra i quali l’Emittente. Il Comprehensive Assessment ha tre obiettivi principali: (i) trasparenza (migliorare la qualità delle informazioni disponibili sulla situazione delle banche), (ii) correzione (individuare e intraprendere le azioni correttive eventualmente necessarie) e (iii) rafforzamento della fiducia (assicurare a tutti i soggetti interessati dall’attività bancaria che gli istituti sono fondamentalmente sani e affidabili). La valutazione, in particolare, si compone di tre elementi: (i) un’analisi dei rischi ai fini di vigilanza (c.d. supervisory risk assessment), allo scopo di valutare, in termini quantitativi e qualitativi, i fattori di rischio fondamentali cui il Gruppo è esposto inclusi quelli sotto il profilo della liquidità, della leva finanziaria e del finanziamento; (ii) un esame della qualità degli attivi (c.d. asset quality review) intesa a migliorare la trasparenza delle esposizioni bancarie attraverso un’analisi della qualità dell’attivo delle banche, ivi compresa l’adeguatezza sia della valutazione di attività e garanzie, sia dei relativi accantonamenti; (iii) uno stress test per verificare la tenuta dei bilanci bancari in presenza di scenari avversi (valutata nell’arco temporale 2014-2016). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 11 FATTORI DI RISCHIO Gli obiettivi dell’Asset Quality Review includono, tra l’altro: (i) la valutazione dell’adeguatezza degli accantonamenti su esposizioni creditizie operati dalle banche; (ii) la determinazione dell’adeguata valutazione delle garanzie per le esposizioni creditizie; e (iii) l’analisi della valutazione di strumenti complessi e attività ad alto rischio nei bilanci bancari. Sulla base dell’esercizio di Asset Quality Review e a sua integrazione, l’EBA, in stretta collaborazione con la BCE, condurrà uno stress test volto a valutare la resilienza delle banche europee a un ipotetico grave inasprimento delle condizioni economiche (shock) e la rispettiva solvibilità nel caso di eventuali situazioni di stress riconducibili a determinate condizioni restrittive. In data 31 gennaio 2014, l’EBA ha pubblicato gli elementi chiave degli stress test, comunicando, altresì, che la metodologia definitiva di tali analisi sarebbe stata pubblicata nel corso del mese di aprile 2014. Infatti, in data 29 aprile 2014, l’EBA ha pubblicato le metodologie e gli scenari macroeconomici da utilizzare per effettuare gli stress test europei 2014 che coinvolgeranno le 128 banche che, a partire dal novembre 2014, saranno direttamente vigilate dalla BCE. I dati di partenza saranno quelli relativi all’esercizio 2013, mentre l’orizzonte preso in considerazione sarà triennale (201416). La tempistica prevede che le autorità nazionali sottoporranno all’EBA i primi risultati entro metà luglio, e una versione semi-definitiva dell’esercizio ad inizio settembre per poi procedere alle verifiche e alla pubblicazione dei risultati finali nel mese di ottobre. Lo scenario avverso ipotizzato dall’EBA prevede nel triennio una caduta del PIL europeo del 7% rispetto allo scenario centrale, una discesa dei prezzi degli immobili del 20%, una decisa correzione dei listini azionari e un aumento dei rendimento dei titoli di stato. Attualmente si è conclusa la prima fase dell’Asset Quality Review nell’ambito della quale, sulla base dei dati raccolti, è stato selezionato il portafoglio di attività che sarà oggetto di analisi. Alla data del presente Documento di Registrazione, l’Emittente ha terminato le estrazioni dei dati di bilancio riferiti alle date del 31 dicembre 2012 e del 31 dicembre 2013 ovvero la produzione del cosiddetto “loan tape”, che è stato inviato a Banca d’Italia a marzo 2014. La seconda fase che prevede, tra l’altro, la validazione dell’integrità dei dati forniti dall’Emittente, l’effettuazione di una serie di verifiche presso l’Emittente e, in definitiva, il ricalcolo delle rettifiche di valore e delle attività di rischio ponderate, ha avuto avvio nel corso del mese di marzo 2014. L’intero esercizio di verifica, condotto da parte della Banca d’Italia con il supporto di personale di società di revisione, è previsto che si chiuda entro il mese di luglio 2014. L’Asset Quality Review comporterà conclusivamente la rideterminazione del Common Equity Tier 1 Ratio alla luce delle rettifiche del valore delle attività identificate come necessarie rispetto ai valori esposti nel bilancio al 31 dicembre 2013. Il Common Equity Tier 1 Ratio rideterminato non dovrà essere inferiore all’8%. Una volta conclusa l’Asset Quality Review è previsto venga avviata e svolta la fase di stress test. Anche in questo caso, al termine dei test verrà rideterminato dall’EBA il Common Equity Tier 1 Ratio. Nello scenario avverso, ovvero nello scenario più critico per la banca, è previsto che il Common Equity Tier 1 Ratio rideterminato non risulti inferiore alla soglia del 5,5% (soglia pari all’8,0% invece per lo scenario base). L’intero esercizio di Comprehensive Assessment è previsto si completi entro la fine del mese di ottobre 2014. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 12 FATTORI DI RISCHIO I risultati del Comprehensive Assessment e, più in particolare, l’esito dell’Asset Quality Review e degli stress test, condotti dalla BCE in collaborazione con l’EBA e la Banca d’Italia, non ancora noti alla data del presente Documento di Registrazione, potrebbero comportare ulteriori rettifiche, anche significative, sui crediti e, di conseguenza, rendere necessari nuovi interventi di patrimonializzazione dell’Emittente. In tal caso, ci si attende che l’Autorità di Vigilanza richieda l’adozione di misure volte a colmare gli eventuali deficit di capitale che dovessero emergere (quali, a titolo esemplificativo, la cessione di attività dell’Emittente ovvero un ulteriore aumento di capitale), con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo e con conseguenti possibili diluizioni per gli azionisti che non dovessero parteciparvi. Con riferimento, infine, alle misure di patrimonializzazione poste in essere dall’Emittente, si segnala che, alla data del presente Documento di Registrazione, lo stesso non ha realizzato misure di patrimonializzazione ulteriori rispetto all’Aumento di Capitale in Opzione. 3.3 Rischi connessi agli assetti proprietari e alla governance di BPM In virtù della sua natura di banca popolare, ai sensi delle norme di legge e statutarie in vigore alla data del presente Documento di Registrazione, il diritto di intervento e di voto nelle assemblee dell’Emittente è riconosciuto a coloro la cui iscrizione nel libro soci di BPM risalga ad almeno 90 giorni prima del giorno fissato per ciascuna assemblea in prima convocazione. L’art. 30 del TUB prevede, inoltre, che i soci di banche popolari possano esprimere un solo voto a prescindere dal numero di azioni possedute (c.d. voto capitario) e, ai sensi dell’art. 13 dello Statuto, ciascun socio, fatta eccezione per i membri degli organi amministrativi e di controllo e per i dipendenti della Banca e delle società del Gruppo, ai quali si applicano le restrizioni previste dall’art. 2372 del Codice Civile, può rappresentare in assemblea, per delega, non più di cinque soci. In conseguenza delle limitazioni all’esercizio del diritto di voto sopraindicate, proprie delle banche popolari, e della partecipazione dei soci alle assemblee dell’Emittente, generalmente limitata rispetto al numero complessivo degli aventi diritto (come di prassi avviene nelle banche popolari quotate), i soci che sono anche dipendenti della Banca hanno assunto storicamente un peso superiore alle quote di capitale detenute, procedendo a nominare la maggioranza dei componenti del Consiglio di Amministrazione e, a partire dall’adozione del sistema di amministrazione e controllo dualistico, del Consiglio di Sorveglianza. Alla data del Documento di Registrazione, il numero dei soci dell’Emittente è pari a circa 56.000, di cui circa 6.000 sono soci dipendenti della Banca. In data 23 settembre 2013, nel contesto delle deduzioni formulate in relazione agli esiti degli Accertamenti Ispettivi 2012/2013 (come infra definiti e per una descrizione degli esiti dei quali si rinvia al Paragrafo 11.6.1 del presente Documento di Registrazione), il Consiglio di Gestione ha espresso alla Banca d’Italia il proprio rinnovato impegno di riforma finalizzato, da un lato, a recepire le diverse istanze di preservazione del “modello popolare” e, dall’altro, a delineare tutti quegli interventi che potessero determinare un deciso ribilanciamento degli assetti di governo della Banca (anche al fine di superare la conflittualità tra gli organi dell’Emittente riscontrata dalla Banca d’Italia all’esito degli Accertamenti Ispettivi 2012/2013) e una più equilibrata rappresentanza degli interessi di tutti gli stakeholder. Successivamente, (i) in data 30 ottobre 2013, sono intervenute le dimissioni per asserita giusta causa di Piero Luigi Montani dalla carica di Consigliere Delegato; (ii) in data 6 novembre 2013, D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 13 FATTORI DI RISCHIO il Consiglio di Sorveglianza ha richiesto al Consiglio di Gestione di convocare l’Assemblea dei Soci per la revoca e il rinnovo del Consiglio di Sorveglianza medesimo; (iii) in data 8 novembre 2013, i componenti del Consiglio di Gestione si sono a loro volta dimessi con efficacia a decorrere dalla data dell’Assemblea dei Soci convocata per la revoca e il rinnovo del Consiglio di Sorveglianza; (iv) in data 21 dicembre 2013, l’Assemblea Ordinaria dei Soci ha quindi revocato il Consiglio di Sorveglianza in carica alla data dell’Assemblea e nominato il nuovo Consiglio di Sorveglianza per gli esercizi 2013-2015; e (v) in data 17 gennaio 2014, il Consiglio di Sorveglianza ha nominato, su proposta del Comitato Nomine, il nuovo Consiglio di Gestione per gli esercizi 2014-2016. In data 11 marzo 2014, il Consiglio di Gestione ha deliberato, quindi, di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Straordinaria dei Soci determinati interventi sulla governance della Banca finalizzati al rafforzamento della stabilità, trasparenza ed efficacia nel governo della stessa. Tali modifiche alla governance, in linea con i rilievi formulati dalla Banca d’Italia agli esiti degli Accertamenti Ispettivi 2012/2013, prevedevano, tra l’altro, la razionalizzazione del numero dei componenti degli organi sociali della Banca (con un incremento del numero dei componenti del Consiglio di Gestione da 5 a 7, una riduzione del numero complessivo dei membri del Consiglio di Sorveglianza da 19 a massimi 15, nonché, in generale, l’aumento del numero dei componenti dotati dei requisiti di indipendenza in seno ad entrambi gli Organi sociali della Banca) e il maggiore incentivo alla partecipazione nel capitale della Banca per gli organismi di investimento in valori mobiliari. Le suddette proposte di modifica hanno ottenuto in data 9 aprile 2014 il provvedimento della Banca d’Italia, ai sensi degli articoli 56 e 61 del TUB, con il quale è stato accertato che dette modifiche non contrastano con la sana e prudente gestione della Banca. Tuttavia, le stesse non sono state approvate dall’Assemblea Straordinaria dei Soci tenutasi in data 12 aprile 2014 a causa del mancato raggiungimento del quorum deliberativo (voto favorevole di almeno due terzi dei soci votanti) richiesto dalle norme di legge e dallo Statuto della Banca. Successivamente, preso atto degli esiti della suddetta Assemblea Straordinaria, in data 16 aprile 2014 il Consiglio di Gestione di BPM ha: (i) confermato il proprio impegno nell’attuazione del Piano Industriale e delle azioni e degli interventi previsti dallo stesso, e (ii) reso noto che, in occasione di recenti interlocuzioni con l’Autorità di Vigilanza, la Banca ha rappresentato che, conclusosi l’Aumento di Capitale in Opzione (come infra definito), avrebbe sottoposto alla stessa i risultati degli interventi realizzati per la risoluzione delle criticità tecnico-operative che avevano portato a suo tempo all’imposizione degli Add-On affinché l’Autorità di Vigilanza potesse valutarne la rimozione integrale o parziale, anche in considerazione del fatto che la mancata approvazione della riforma della governance non pregiudica – di per sé – tale rimozione. A seguito di quanto sopra, Banca d’Italia, in data 25 giugno 2014, ha comunicato alla Banca di aver disposto la rimozione integrale dei suddetti Add-on patrimoniali imposti a BPM all’esito degli Accertamenti Ispettivi 2010/2011. La rimozione degli Add-on, i cui effetti decorreranno a far tempo dal 30 giugno 2014, consegue agli interventi posti in essere dalla Banca per la risoluzione delle criticità tecnico-operative che avevano portato a suo tempo all’imposizione di dette misure patrimoniali e, più in generale, al percorso di rilancio perseguito dalla Banca che ha portato da ultimo all’integrale sottoscrizione dell’Aumento di capitale in Opzione. Qualora la partecipazione alle Assemblee dell’Emittente da parte dei Soci dipendenti dovesse anche in futuro continuare a essere prevalente rispetto a quella degli altri Soci, i Soci dipendenti D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 14 FATTORI DI RISCHIO potrebbero anche in futuro continuare a esercitare un peso rilevante nell’assunzione delle decisioni da parte dell’organo assembleare e degli altri organi societari. Inoltre, anche alla luce degli esiti assembleari del 12 aprile 2014, non si può escludere che eventuali ulteriori proposte di modifica della governance della Banca possano non ottenere l’approvazione da parte dell’Assemblea Straordinaria dei Soci. 3.4 Rischi connessi agli accertamenti ispettivi da parte della Banca d’Italia L’Emittente, tra il terzo trimestre 2010 e il primo trimestre 2011, è stato assoggettato da parte della Banca d’Italia agli Accertamenti Ispettivi 2010/2011 a esito dei quali quest’ultima ha rilasciato un giudizio “parzialmente sfavorevole”; tale giudizio era relativo ad alcuni profili di criticità connessi agli assetti tecnico-organizzativi, al presidio del sistema dei controlli interni, alla governance, nonché alla struttura del Gruppo e corrispondeva – nell’ambito della classificazione adottata da Banca d’Italia per sintetizzare l’esito delle proprie ispezioni (che si articola in una scala di valori ricompresi tra un primo livello, in caso di esito favorevole, e un sesto livello, in caso di esito sfavorevole) – al quarto livello. In data 22 ottobre 2012 hanno preso avvio, da parte della Banca d’Italia, gli Accertamenti Ispettivi 2012/2013 volti, in particolare, a valutare l’idoneità degli interventi realizzati dalla Banca per assicurare la rimozione delle carenze a suo tempo riscontrate nei precedenti accertamenti ispettivi (che tra l’altro avevano determinato l’introduzione degli Add-On, successivamente rimossi a giugno 2014) oltre a valutare il rischio di credito della controllata Banca di Legnano (alla data del presente Documento di Registrazione fusa per incorporazione in BPM). Successivamente l’attività ispettiva è stata estesa, relativamente a tutto il Gruppo Bipiemme, alla verifica dell’adeguatezza delle rettifiche di valore sui crediti in sofferenza, a incaglio e ristrutturati, nonché alle relative politiche e prassi applicative. Tali accertamenti ispettivi si sono conclusi in data 15 maggio 2013 e, in data 25 luglio 2013, Banca d’Italia ha comunicato all’Emittente i relativi esiti, che riportano un giudizio “parzialmente sfavorevole” (anche in questo caso tale giudizio corrisponde a un quarto livello). I principali rilievi sollevati dalla Banca d’Italia riguardavano in particolare: (i) la necessità di un rinnovato impegno di riforma della governance della Banca, ispirato a una più equilibrata rappresentanza degli interessi degli stakeholder; (ii) le carenze nel sistema informativo e di controlli e la necessità di rafforzare il sistema di controllo; (iii) determinate criticità in materia di rischio di credito; e (iv) l’esposizione della Banca in misura non trascurabile a rischi operativi e reputazionali. Successivamente, in data 23 settembre 2013, (i) il Consiglio di Gestione ha esaminato e approvato le proprie considerazioni ai rilievi e alle osservazioni formulate dalla Banca d’Italia a esito degli Accertamenti Ispettivi 2012/2013, e (ii) il Consiglio di Sorveglianza ha esaminato le considerazioni svolte dal Consiglio di Gestione sui rilievi e le osservazioni di Banca d’Italia per quanto di propria competenza, senza formulare alcuna osservazione. Le considerazioni del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza sono state quindi trasmesse alla Banca d’Italia in data 23 settembre 2013. In data 5 novembre 2013 ha preso avvio, presso la controllata WeBank, un’ispezione da parte di Banca d’Italia che si è conclusa in data 7 febbraio 2014. In data 8 maggio 2014, Banca d’Italia ha comunicato gli esiti di tale accertamento ispettivo, riportando un giudizio “parzialmente favorevole”. Pur avendo posto in essere misure correttive finalizzate a rimuovere le criticità evidenziate dalla Banca d’Italia, non si può escludere che in futuro ulteriori accertamenti da parte della D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 15 FATTORI DI RISCHIO Banca d’Italia ovvero della BCE si concludano ancora con esiti, in vario grado, negativi. In tali situazioni, eventuali provvedimenti disposti dalla Banca d’Italia ovvero dalla BCE potrebbero sortire effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo. Per informazioni al riguardo, si rinvia al Paragrafo 11.6.1 “Attività ispettiva delle Autorità di Vigilanza” del presente Documento di Registrazione. 3.5 Rischi connessi all’andamento dei risultati del Gruppo Bipiemme La crisi economico-finanziaria e dei mercati finanziari in generale ha influenzato negativamente in passato, e potrebbe continuare a influenzare negativamente anche in futuro, i risultati del Gruppo. In particolare, il Gruppo ha registrato nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 una perdita netta pari a Euro 429,7 milioni. Sul risultato negativo hanno pesato, in particolare, le rettifiche sui crediti pari, al lordo degli effetti fiscali, a Euro 566,3 milioni e la contabilizzazione di componenti negative di carattere non ricorrente (quali gli oneri connessi al Fondo di Solidarietà e le rettifiche di valore su partecipazioni, avviamenti, e intangible) pari ad Euro 367,8 milioni. Si segnala, inoltre che, in conseguenza delle svalutazioni effettuate, al 31 dicembre 2012, gli avviamenti iscritti in bilancio sono stati interamente azzerati e che le componenti non ricorrenti registrate nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 includevano oneri per il Fondo di Solidarietà pari a Euro 154,7 milioni al netto degli effetti fiscali. Il bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 evidenzia, invece, un miglioramento dei risultati del Gruppo, con un utile consolidato di Euro 29,6 milioni. In particolare, sui risultati del Gruppo hanno continuato a pesare le rettifiche su crediti (pari nel Bilancio Consolidato 2013, a Euro 589,7 milioni, al lordo degli effetti fiscali, e in aumento rispetto al Bilancio Consolidato 2012) e, ancorché in misura minore rispetto all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012, la contabilizzazione di componenti negative di carattere non ricorrente (quali gli oneri connessi al Fondo di Solidarietà e la rettifica di valore relativa alla partecipazione di minoranza detenuta in Dexia Crediop S.p.A.). La dinamica delle rettifiche su crediti è il riflesso – peraltro – anche del perdurare della situazione di crisi economicofinanziaria nonché delle misure fiscali adottate dal governo italiano, che hanno impattato sul reddito disponibile delle famiglie e sulla redditività delle imprese, condizionando la capacità dei clienti di far fronte agli impegni di rimborso dei propri debiti bancari. Con riferimento ai risultati del primo trimestre 2014 si segnala un incremento rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente del 12,3% dell’utile netto di periodo (pari ad Euro 64,3 milioni) e del 12,9% del risultato della gestione operativa (pari ad Euro 205,4 milioni). Nonostante il primo trimestre 2014 sia stato caratterizzato da un andamento positivo, non si può escludere che l’eventuale riacuirsi della crisi economico-finanziaria e in generale il protrarsi di una situazione di incertezza relativa al mercato italiano possano far registrare risultati negativi nei prossimi esercizi, con conseguente progressivo indebolimento della struttura patrimoniale della Banca e del Gruppo e con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 16 FATTORI DI RISCHIO Per informazioni al riguardo si rinvia al Paragrafo 3-bis “Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente” del presente Documento di Registrazione. 3.6 Rischi connessi alla mancata distribuzione dei dividendi I risultati registrati dal Gruppo Bipiemme hanno inciso sulla possibilità dell’Emittente di distribuire dividendi. In particolare nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012, l’Emittente ha registrato perdite e, di conseguenza, non ha distribuito dividendi. Per quanto concerne l’esercizio 2013, l’Assemblea dei Soci ha deliberato, pur in presenza di utile d’esercizio, di non distribuire dividendi e di destinare integralmente l’utile d’esercizio a riserve patrimoniali. I risultati economici di tali esercizi sono stati influenzati da eventi che, qualora dovessero ripetersi in futuro, potrebbero impedire o limitare la distribuzione dei dividendi anche negli esercizi futuri, con conseguenti effetti negativi sui rendimenti dell’investimento in azioni di BPM. La distribuzione dei dividendi potrebbe, inoltre, anche in futuro, essere esclusa o limitata dalla necessità di rispettare i requisiti patrimoniali sanciti dalle norme di legge e/o regolamentari applicabili al Gruppo ovvero imposti dall’Autorità di Vigilanza. In particolare, pur in presenza di utili distribuibili, si ricorda che la Banca d’Italia, con comunicazione del 13 marzo 2013, ha raccomandato a tutte le banche l’adozione di politiche di distribuzione dei dividendi che consentano di mantenere – a livello individuale e consolidato – condizioni di adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, coerenti con il complesso dei rischi assunti, idonee a favorire l’allineamento ai requisiti prudenziali stabiliti dalla Direttiva CRD IV e dal Regolamento CRR I e a garantire la copertura dei livelli di capitale interno calcolati nell’ambito del processo ICAAP. Pertanto, tali disposizioni potrebbero limitare – in tutto o in parte – la distribuzione dei dividendi da parte di BPM, con conseguenti effetti negativi sui rendimenti dell’investimento in azioni dell’Emittente. L’Emittente potrebbe, inoltre, pur in presenza di utili di esercizio distribuibili e nonostante l’assenza di divieti e/o limitazioni legislative e regolamentari, decidere di non procedere alla distribuzione di dividendi a favore dei titolari delle azioni ordinarie, ovvero di procedere alla distribuzione di dividendi in una misura inferiore rispetto al massimo distribuibile in conformità alle disposizioni di legge e statutarie applicabili. Sull’ammontare complessivo dell’utile distribuibile incidono, inoltre, le previsioni statutarie di cui all’art. 60 dello Statuto Sociale che prevedono: (i) in caso di delibera di distribuzione dei dividendi, un accantonamento annuale riservato a tutti i dipendenti della Banca, fatta eccezione per coloro che rivestono posizioni apicali, pari al 5% dell’utile lordo; e (ii) la facoltà del Consiglio di Gestione di destinare annualmente al fondo di beneficienza e di pubblica utilità – a carico del conto economico dell’esercizio in corso – un importo non superiore al 2% dell’utile netto deliberato dall’Assemblea nell’esercizio precedente, da utilizzare per la realizzazione di iniziative deliberate dal Consiglio di Sorveglianza, con particolare riguardo ai territori di insediamento del Gruppo. 3.7 Rischi connessi alla mancata attuazione del Piano Industriale In data 11 marzo 2014, il Consiglio di Gestione della Banca ha esaminato e approvato il piano industriale per il periodo 2014-2016 con proiezione inerziale estesa al 2018, finalizzato a incrementare l’efficienza e a rafforzare il ruolo di BPM quale “banca del territorio” (il “Piano Industriale”). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 17 FATTORI DI RISCHIO In data 12 marzo 2014, il Piano Industriale è stato presentato alla comunità finanziaria tramite il documento “BPM 2014-2016/2018: Una crescita solida e sostenibile”, pubblicato sul sito internet www.gruppobpm.it. Tale piano, elaborato in uno scenario macroeconomico ancora incerto ancorché caratterizzato dai primi segnali di ripresa, è inteso a realizzare un programma che si snoda, in particolare, su quattro linee guida: (i) la continuità di indirizzo con il piano industriale approvato dal Consiglio di Gestione della Banca in data 24 luglio 2012; (ii) il rafforzamento della base patrimoniale; (iii) l’ulteriore ammodernamento delle piattaforme di business; e (iv) l’efficienza da raggiungersi attraverso l’innovazione, la formazione e la riqualificazione delle risorse umane e la valorizzazione del patrimonio immobiliare. L’elaborazione del Piano Industriale si basa su (i) assunzioni di carattere generale e ipotetico relativo allo scenario macroeconomico (tra cui la stima del tasso di crescita del PIL italiano e dell’incremento degli impieghi del sistema bancario domestico); e (ii) sulla realizzazione di azioni specifiche che si ipotizza saranno intraprese nell’arco temporale 2014 – 2016. Sebbene alla data del Documento di Registrazione le attività inerenti il Piano Industriale risultino in linea con le tempistiche ivi previste, in considerazione dei profili di soggettività, ipoteticità e discrezionalità sottostanti le assunzioni del Piano Industriale, qualora una o più delle assunzioni ad esso sottese non si verifichino o si verifichino solo in parte, gli obiettivi prefissati potrebbero non essere raggiunti o raggiunti parzialmente, con la conseguenza che i risultati del Gruppo potrebbero differire negativamente e in misura rilevante da quanto previsto dal Piano Industriale, con conseguenti possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. In particolare, il protrarsi di una situazione congiunturale debole potrebbe avere effetti negativi sul costo del credito e sui margini operativi. Per informazioni al riguardo, si rinvia al Paragrafo 4.1.5 “Fatti recenti verificatisi nella vita dell’emittente sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità” del presente Documento di Registrazione. 3.8 Rischio di credito e di deterioramento della qualità del credito L’attività, la solidità economica, patrimoniale e finanziaria e la profittabilità del Gruppo Bipiemme dipendono, tra l’altro, dal merito di credito dei propri clienti. Per “rischio di credito” si intende il rischio che un debitore della Banca (ivi comprese le controparti di operazioni finanziarie aventi ad oggetto strumenti finanziari derivati negoziati al di fuori dei mercati regolamentati, c.d. Over the Counter – anche se in tal caso si parla più specificatamente di rischio di controparte, come evidenziato al successivo punto c)) non adempia alle proprie obbligazioni, ovvero che il suo merito creditizio subisca un deterioramento, ovvero che le società del Gruppo concedano, sulla base di informazioni incomplete, non veritiere o non corrette, credito che altrimenti non avrebbero concesso o che comunque avrebbero concesso a differenti condizioni. Strettamente connesso al rischio di credito è il “rischio di concentrazione” – rischio che deriva da esposizioni particolarmente elevate verso controparti o gruppi di controparti tra essi collegati, ovvero che appartengono al medesimo settore economico, esercitano la stessa attività ovvero ancora risiedono o svolgono la propria attività nella medesima area geografica (al riguardo, si veda il Fattore di Rischio relativo all’esposizione verso il settore immobiliare). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 18 FATTORI DI RISCHIO In termini di concentrazione dei crediti verso la clientela per area geografica, con riferimento al Resoconto intermedio di Gestione al 31 marzo 2014 , il Gruppo è presente prevalentemente in Lombardia, Lazio e Piemonte, che rappresentano l’85% del totale dei crediti lordi del Gruppo. Con riferimento, invece, al grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per tipologia di controparte, il 58,3% è rappresentato da controparti aziende, viceversa il Gruppo risulta poco esposto verso la Pubblica Amministrazione (0,5% vs. 15,6% del sistema). In particolare, i principali settori di attività verso cui il Gruppo è esposto sono, oltre all’immobiliare, il manifatturiero (25%) e il commercio (12,5% dell’esposizione totale vs. le aziende). La politica creditizia del Gruppo prevede per il prossimo triennio una ricomposizione del mix dei crediti a favore di una maggiore esposizione verso il settore manifatturiero e una conseguente riduzione dell’esposizione verso il settore immobiliare. La valutazione delle possibili perdite in cui il Gruppo Bipiemme potrebbe incorrere relativamente alle singole esposizioni creditizie e al complessivo portafoglio degli impieghi dipende da molteplici fattori, tra cui l’andamento delle condizioni economiche generali o relative a specifici settori, la variazione del rating delle singole controparti, il peggioramento della posizione competitiva delle controparti, la mala gestio delle imprese o delle controparti affidate e altri fattori esterni anche di matrice legale e regolamentare. La qualità del credito viene misurata tramite vari indicatori, tra i quali il rapporto tra le sofferenze e gli impieghi dell’Emittente in un dato momento storico. A livello macroeconomico, la buona qualità del credito rappresenta una condizione importante per il regolare funzionamento del settore finanziario; a livello microeconomico, tale circostanza permette alle banche di operare con un grado di efficienza più elevato. Gli effetti congiunti del perdurare della situazione di crisi dei mercati del credito e della ripresa ancora debole (l’OCSE nell’“Economic Outlook” di maggio 2014 e Prometeia nell’aggiornamento del “Rapporto di Previsione” di maggio 2014 hanno stimato un aumento del PIL pari rispettivamente allo 0,5% e allo 0,3%), nonché le eventuali misure adottate dal governo italiano e/o le amministrazioni locali, potrebbero ulteriormente ridurre il reddito disponibile delle famiglie e la redditività delle imprese. In tal caso, si avrebbe un impatto negativo sui risultati stimati dalle banche, con un impatto sfavorevole sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria, a causa del deterioramento della qualità del credito legato alla minore capacità della clientela di onorare gli impegni assunti. Nell’ultimo anno i crediti deteriorati lordi a livello di sistema si sono incrementati da Euro 237 miliardi di fine 2012 a Euro 282 miliardi di fine 2013(2). Al 31 dicembre 2013 le sofferenze lorde si sono attestate a Euro 156 miliardi e il rapporto tra sofferenze lorde e impieghi si è attestato all’8,1% (6,3% a fine nel 2012) ( 3) mentre il rapporto tra sofferenze nette e impieghi si è attestato a 4,3% (3,4% a fine 2012). A fine marzo 2014 le sofferenze lorde sono aumentate del 5,6% rispetto a fine 2013 e il rapporto sofferenze lorde/impieghi si è ulteriormente incrementato all’8,6%. Il perdurante ricorso da parte delle aziende al concordato preventivo con riserva, previsto dal D.L. 22 giugno 2012, n. 83 (c.d. “Decreto Sviluppo”) a partire da settembre 2012, ha influenzato ulteriormente la dinamica delle attività deteriorate e delle rettifiche operate dal Gruppo Bipiemme nel corso dell’esercizio. (2) Fonte: Banca d’Italia – Base informativa pubblica (3) Fonte: ABI Monthly Outlook D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 19 FATTORI DI RISCHIO Le seguenti tabelle riportano i principali indicatori di rischiosità creditizia dell’Emittente, su base consolidata, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012, nonché al 31 marzo 2014. Qualità del credito (euro/000) 31.03.2014 Incidenza % 31.12.2013 Incidenza % 31.12.2012 Incidenza % Attività deteriorate 5.585.172 15,9 5.278.839 14,9 4.204.301 11,5 a) Sofferenze 2.704.462 7,7 2.537.514 7,2 1.931.926 5,3 b) Incagli 1.797.676 5,1 1.761.345 5,0 1.538.639 4,2 c) Esposizioni ristrutturate 889.421 2,5 813.699 2,3 612.662 1,7 d) Esposizioni scadute 193.613 0,6 166.281 0,5 121.074 0,3 Altre Attività 29.436.050 84,1 30.186.598 85,1 32.236.029 88,5 Totale crediti lordi verso clientela 35.021.222 100,0 35.465.437 100,0 36.440.330 100,0 Rettifiche di valore 31.03.2014 Indice copertura % 31.12.2013 Indice copertura % 31.12.2012 Indice copertura % Attività deteriorate 1.989.054 35,6 1.902.729 36,0 1.441.329 34,3 a) Sofferenze 1.498.240 55,4 1.407.178 55,5 1.077.638 55,8 388.267 21,6 401.926 22,8 301.394 19,6 c) Esposizioni ristrutturate 86.525 9,7 80.340 9,9 53.457 8,7 d) Esposizioni scadute 16.022 8,3 13.285 8,0 8.840 7,3 210.748 0,72 217.682 0,72 208.110 0,65 2.199.802 6,3 2.120.411 6,0 1.649.439 4,5 Esposizione lorda b) Incagli Altre Attività Totale rettifiche di valore Esposizione netta 31.03.2014 Incidenza % 31.12.2013 Incidenza % 31.12.2012 Incidenza % Attività deteriorate 3.596.118 11,0 3.376.110 10,1 2.762.972 7,9 a) Sofferenze 1.206.222 3,7 1.130.336 3,4 854.288 2,5 b) Incagli 1.409.409 4,3 1.359.419 4,1 1.237.245 3,6 c) Esposizioni ristrutturate 802.896 2,4 733.359 2,2 559.205 1,6 d) Esposizioni scadute 177.591 0,5 152.996 0,5 112.234 0,3 Altre Attività 29.225.302 89,0 29.968.916 89,9 32.027.919 92,1 Totale crediti netti verso clientela 32.821.420 100,0 33.345.026 100,0 34.790.891 100,0 Le attività deteriorate lorde del Gruppo Bipiemme, al 31 dicembre 2013, si attestano a Euro 5.279 milioni (pari al 14,9% del totale dei crediti lordi alla medesima data). Al 31 marzo 2014, le attività deteriorate lorde del Gruppo Bipiemme si attestano ad Euro 5.585 milioni. Per quanto concerne i livelli di copertura del portafoglio crediti si evidenzia che il grado di copertura delle sofferenze è pari al 55,5%, importo sostanzialmente in linea con quello dello scorso anno. Tale livello si eleva al 63,7% al lordo degli stralci (passaggi a perdita) effettuati in passato sulle singole posizioni. Inoltre, sono riportati, nella tabella sottostante, gli indici di rischiosità creditizia dei bilanci consolidati al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012, posti a confronto con i corrispondenti dati di sistema tratti dal bollettino di Banca d’Italia del maggio 2014 riferiti ai grandi gruppi bancari. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 20 FATTORI DI RISCHIO 31 dicembre 2013 Dati di sistema al 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Dati di sistema al 31 dicembre 2012 Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi 7,2% 8,1% 5,3% 6,3% Sofferenze Nette su Impieghi Netti 3,4% 4,3% 2,5% 3,4% Partite Anomale Lorde su Impieghi Lordi 14,9% 16,7% 11,5% 13,3% Partite Anomale Nette su Impieghi Netti 10,1% n.d. 7,9% n.d. Rapporto di Copertura delle Sofferenze 55,5% 56,9% 55,8% 54,6% Rapporto di Copertura delle Partite Anomale 36,0% 41,8% 34,3% 38,8% 31,43% 20,61% 19,22% 17,37% 1,5% n.d. 3,5% n.d. Sofferenze Nette su Patrimonio Netto Grandi rischi (valore ponderato) su Impieghi Netti La significativa debolezza dello scenario macroeconomico ha determinato un generale peggioramento del merito creditizio e il Gruppo Bipiemme ha proceduto ad un’approfondita analisi delle esposizioni creditizie deteriorate o che presentavano i primi segnali di anomalia, nonché all’aggiornamento delle policy valutative. Il quadro macroeconomico rimane ancora molto difficile e, nonostante l’andamento del credito deteriorato risulti in miglioramento rispetto all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012, il Gruppo Bipiemme ne ha aumentato i relativi livelli di copertura, passati dal 34,3% del 31 dicembre 2012 al 36% del 31 dicembre 2013. In termini di stock, la dinamica di crescita dei crediti deteriorati lordi mostra un rallentamento; durante l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 l’incremento si è attestato al 25,6% rispetto al 34,6% dell’esercizio precedente. Nel 2013 tale dinamica è risultata più accentuata nel primo semestre (+13,9%) rispetto al secondo semestre (+10,2%). La dinamica delle attività deteriorate si è riflessa nell’incremento dell’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti, passata dall’11,5% del 31 dicembre 2012 all’attuale 14,9%. Nel complesso, il totale dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche registra, al 31 dicembre 2013, un valore pari a Euro 3.376 milioni, in crescita del 22,2% rispetto al dato di fine 2012. La seguente tabella contiene gli indicatori di rischiosità creditizia dell’Emittente, su base consolidata, alla data del 31 marzo 2014, posti a confronto (i) con gli stessi indicatori rilevati alla data del 31 marzo 2013 e (ii) con i corrispondenti dati di sistema tratti dal bollettino di Banca d’Italia del maggio 2014 riferiti ai grandi gruppi bancari. Indicatori di rischiosità creditizia D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 21 FATTORI DI RISCHIO 31 marzo 2014 Dati di sistema al 31 marzo 2014 31 marzo 2013 Dati di sistema al 31 marzo 2013 Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi 7,7% 8,6% 5,5% 6,6% Sofferenze Nette su Impieghi Netti 3,7% 4,1% 2,6% 3,4% Partite Anomale Lorde su Impieghi Lordi 15,9% n.d. 11,9% 14,1% Partite Anomale Nette su Impieghi Netti 11,0% n.d. 8,2% n.d. Rapporto di Copertura delle Sofferenze 55,4% n.d. 55,0% n.d. Rapporto di Copertura delle Partite Anomale 35,6% n.d. 33,9% n.d. 32,32% 18,69% 23,12% 16,54% Sofferenze Nette su Patrimonio Netto Nel corso del primo trimestre del 2014 il quadro macroeconomico evidenzia segnali di ripresa ancora limitati. In tale contesto i crediti deteriorati lordi registrano una dinamica complessivamente allineata a quella del quarto trimestre 2013, con uno stock in crescita del 5,8% (Euro 5.585 milioni pari al 15,9% dei crediti in essere) rispetto al 31 dicembre 2013; restano stabili le riserve a copertura dei crediti deteriorati lordi (Euro 1.989 milioni con indice di copertura pari al 35,6%). Nella seguente tabella si riporta l’informativa sui “grandi rischi” definiti dalla normativa di vigilanza di riferimento come le esposizioni del Gruppo nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi qualora le stesse siano maggiori o uguali al 10% del patrimonio di vigilanza consolidato. (Dati in migliaia di Euro) Crediti verso clientela Grandi rischi (ammontare nominale) Grandi rischi (ammontare nominale)/Crediti verso clientela Grandi rischi (valore ponderato) (*) Grandi rischi (valore ponderato)/Crediti verso clientela 31/12/2013 31/12/2012 33.345.026 34.790.891 9.569.436 11.374.246 28,7% 32,7% 501.673 1.228.661 1,5% 3,5% 3 5 Numero dei “grandi rischi” (*) Le esposizioni sono di norma assunte al valore nominale (ponderazione al 100%) e tenendo conto delle eventuali tecniche di attenuazione del rischio di credito (garanzie). Al fine di tener conto della minore rischiosità connessa con la natura della controparte debitrice e all’eventuale esistenza di determinate forme di protezione del credito si applicano i fattori percentuali di ponderazione agevolati previsti dalle Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale (Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo 1, Sezione III). Ad esempio le esposizioni verso lo Stato Italiano godono di una ponderazione agevolata dello 0%. Al riguardo si segnala che negli esercizi 2013-2012, la prima esposizione di rischio per valore nominale (Euro 8.277 milioni al 31 dicembre 2013 ed Euro 8.557 milioni al 31 dicembre 2012) è rappresentata dal Ministero del Tesoro e risulta prevalentemente costituita dai titoli di Stato presenti nel portafoglio del Gruppo. Il valore ponderato di tale prima esposizione risulta nullo nel 2013, mentre è pari ad Euro 1,6 milioni nel 2012. La tabella che segue indica il costo del rischio, espresso dal rapporto tra le rettifiche su crediti e l’ammontare dei crediti verso la clientela netti. (Dati in migliaia di Euro) Crediti verso clientela (esposizioni nette) Rettifiche di valore nette dei crediti verso clientela 31/03/2014 31/12/2013 31/12/2012 32.821.420 33.345.026 34.790.891 84.786 580.358 560.941 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 22 FATTORI DI RISCHIO Rettifiche nette/Crediti netti verso clientela 1,03% (*) 1,74% 1,61% (*) dato annualizzato. Le rettifiche nette su crediti includono gli ammontari compresi nelle seguenti voci di conto economico 130 a. “Rettifiche riprese di valore nette per deterioramento – Crediti”, per la sola parte afferente i crediti verso clientela, e 130 d. “Rettifiche riprese di valore nette per deterioramento – altre operazioni finanziarie”, voce rappresentativa delle rettifiche su garanzie rilasciate alla clientela. Nonostante il Gruppo effettui periodicamente degli accantonamenti per fronteggiare eventuali perdite anche sulla base delle informazioni storiche a disposizione, potrebbe rendersi necessario un incremento degli accantonamenti come conseguenza di un possibile aumento dei crediti nonperforming, che potrebbero comportare – a loro volta – un incremento delle situazioni di insolvenza. A tale riguardo, ogni significativo incremento degli accantonamenti per crediti deteriorati, ogni mutamento nelle stime del rischio di credito, così come ogni perdita maturata che ecceda il livello degli accantonamenti effettuati, potrebbe avere effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Per informazioni al riguardo si rinvia al Paragrafo 3-bis “Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente” del presente Documento di Registrazione. 3.9 Rischi connessi ai procedimenti pendenti (a) Rischi connessi ai procedimenti pendenti e agli interventi delle Autorità di Vigilanza nei confronti del Gruppo Bipiemme Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è parte in procedimenti giudiziali civili e amministrativi, nonché in alcuni procedimenti arbitrali e in contenziosi con l’Amministrazione Finanziaria, i cui esiti negativi potrebbero generare passività tali da causare una riduzione della capacità dell’Emittente di far fronte alle proprie obbligazioni. La complessità delle situazioni e operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, rendono difficile la stima delle passività che potrebbero emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Al 31 dicembre 2013, il petitum complessivo relativo al contenzioso passivo pendente nei confronti del Gruppo Bipiemme è pari ad Euro 290,6. L’Emittente ha costituito nel proprio bilancio consolidato un fondo per rischi e oneri relativo alle controversie legali destinato a coprire le passività che potrebbero derivare, tenendo anche conto delle indicazioni dei legali esterni, dalle vertenze giudiziali e da altro contenzioso in corso. In particolare, il Bilancio Consolidato 2013 include (i) fondi rischi per controversie legali per circa Euro 75.906 migliaia (comprensivi di Euro 30.899 migliaia relativi al Prestito Convertendo a fronte degli esborsi previsti per il Protocollo di Conciliazione in corso e per eventuali controversie legali), a copertura della stima delle obbligazioni derivanti dalle azioni legali e delle controversie in essere nelle quali il Gruppo è soggetto passivo; (ii) fondi a copertura di perdite presunte sulle vertenze con il personale dipendente per Euro 2.572 migliaia; (iii) fondi a copertura di controversie fiscali/tributarie per Euro 13.430 migliaia e (iv) fondi a copertura di azioni revocatorie aperte nei confronti della Banca e delle società del gruppo per Euro 11.303 migliaia. Sebbene la Banca ritenga di aver provveduto alla costituzione dei relativi fondi tenendo in considerazione i rischi connessi a ciascuna controversia e in conformità a quanto previsto dai Principi Contabili Internazionali IAS/IFRS, qualora dai procedimenti non compresi nel predetto D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 23 FATTORI DI RISCHIO fondo per le controversie legali dovessero scaturire in futuro sopravvenienze passive ovvero gli accantonamenti effettuati in tale fondo risultassero insufficienti a coprire le passività derivanti dall’esito negativo dei procedimenti oltre le attese, potrebbero aversi effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Non si può escludere, inoltre, che in seguito alla sentenza n. 78/2012 della Corte Costituzionale il contenzioso in materia di anatocismo non subisca un incremento, con possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente e/o Gruppo. Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo Bipiemme è, inoltre, oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza che potrebbero comportare la richiesta di interventi di carattere organizzativo e di rafforzamento dei presidi volti a colmare le eventuali carenze che dovessero essere rilevate. L’entità di tali carenze, inoltre, potrebbe determinare l’avvio di procedimenti sanzionatori a carico degli esponenti aziendali. Per le informazioni relative agli Accertamenti Ispettivi 2010/2011, agli Accertamenti Ispettivi 2012/2013 e all’ispezione avviata dalla Banca d’Italia presso WeBank in data 5 novembre 2013 e conclusasi in data 7 febbraio 2014 si rinvia al Paragrafo 11.6.1 “Attività ispettiva dell’Autorità di Vigilanza” del presente Documento di Registrazione. Alla data del Documento di Registrazione, la Banca non risulta essere coinvolta, invece, in procedimenti penali ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001. Per informazioni al riguardo, si rinvia al Paragrafo 11.6 “Procedimenti giudiziari e arbitrali” del presente Documento di Registrazione. (b) Sanzioni inflitte ai componenti degli organi sociali dell’Emittente Con riferimento alle sanzioni inflitte agli attuali membri del Consiglio di Gestione, si segnala che con provvedimento pubblicato sul Bollettino di Vigilanza di Banca d’Italia n. 6/2013, a seguito di irregolarità inerenti a carenze nel governo, nella gestione e nei controlli dei rischi di credito e di conformità da parte dei componenti il consiglio di amministrazione e del direttore generale del Banco di Napoli S.p.A., accertate dalla Banca d’Italia nel corso degli accertamenti ispettivi condotti presso tale istituto, sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie al Consigliere Delegato e Direttore Generale Giuseppe Castagna, all’epoca dei fatti direttore generale del Banco di Napoli S.p.A.. Si segnala inoltre, per completezza, che il Consigliere di Gestione Davide Croff è imputato, in qualità di amministratore delegato e rappresentante legale di Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. all’epoca dei fatti contestati, nell’ambito di un procedimento penale pendente in primo grado presso il Tribunale di Palmi (R.G. 841/2009). Tale procedimento riguarda la contestazione del reato di usura in relazione a una vicenda accaduta presso la filiale di Palmi di Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.. Con riferimento agli attuali membri del Consiglio di Sorveglianza, si segnala che alcuni membri dell’attuale Consiglio di Sorveglianza dell’Emittente sono stati destinatari di sanzioni (sinteticamente descritte nel prosieguo) inflitte dalla Banca d’Italia in relazione agli incarichi dagli stessi ricoperti sia nel Gruppo Bipiemme sia in altre società esterne al Gruppo. In particolare, con provvedimento pubblicato sul Bollettino di Vigilanza di Banca d’Italia: (i) n. 5/2009, a seguito di irregolarità inerenti a carenze nell’organizzazione e nei controlli interni, riscontrate dalla Banca d’Italia nel corso degli accertamenti ispettivi condotti presso l’Emittente dal novembre 2007 al maggio 2008, sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie a Marcello Priori e Roberto Fusilli, all’epoca consiglieri di amministrazione della Banca. Con il medesimo provvedimento sono state irrogate sanzioni, per le stesse motivazioni, a Piero D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 24 FATTORI DI RISCHIO Lonardi, all’epoca anch’egli consigliere di amministrazione della Banca, sanzioni ridotte di circa l’85% a seguito di impugnazione in sede giudiziale; (ii) n. 8/2009, a seguito di irregolarità inerenti a carenze nei controlli interni da parte dei componenti del consiglio di sorveglianza, accertate dalla Banca d’Italia nel corso degli accertamenti ispettivi condotti presso Banco Popolare Società Cooperativa, sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie al Presidente del Consiglio di Sorveglianza Dino Piero Giarda, all’epoca dei fatti consigliere di sorveglianza di Banco Popolare Società Cooperativa; (iii) n. 5/2010, a seguito di irregolarità inerenti a carenze nel processo aziendale di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale da parte dei componenti del consiglio di amministrazione e dei componenti del collegio sindacale e a seguito di irregolarità inerenti a carenze nell’organizzazione e nei controlli interni e con particolare riferimento ai rischi di credito e operativo, accertate dalla Banca d’Italia nel corso degli accertamenti ispettivi condotti presso la banca Abaxbank S.p.A., sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie a Ezio Simonelli, all’epoca dei fatti sindaco di Abaxbank S.p.A.; (iv) n. 5/2010, a seguito di irregolarità inerenti a omesse comunicazioni di cariche analoghe ricoperte presso altre società da parte dei componenti il collegio sindacale nonché a seguito di omesse comunicazioni da parte dei componenti il collegio sindacale, ad esito di accertamenti ispettivi condotti presso CredSec S.p.A., sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie a Mauro Paoloni, all’epoca dei fatti sindaco di CredSec S.p.A.; (v) n. 7/2010, a seguito di carenze nei controlli da parte di componenti ed ex componenti il disciolto collegio sindacale nonché di errate segnalazioni prudenziali da parte di componenti ed ex componenti i disciolti consiglio di amministrazione e collegio sindacale, accertate dalla Banca d’Italia nel corso degli accertamenti ispettivi condotti presso la Banca Popolare di Garanzia in L.C.A., sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie a Ezio Simonelli, all’epoca dei fatti membro del collegio sindacale di Banca Popolare di Garanzia in L.C.A.; (vi) n. 12/2010, a seguito di irregolarità inerenti a carenze nell’organizzazione e nei controlli interni, con particolare riferimento ai rischi di credito e operativo da parte dei componenti del consiglio di amministrazione, accertate dalla Banca d’Italia nel corso degli accertamenti ispettivi condotti presso Cassa di Risparmio di Alessandria dall’ottobre 2009 al gennaio 2010, sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie a Piero Lonardi e Marcello Priori, all’epoca dei fatti consiglieri di amministrazione della Cassa di Risparmio di Alessandria; (vii) n. 2/2012, a seguito di carenze nel governo, nella gestione e nel controllo dei rischi da parte dei componenti del consiglio di amministrazione e dei componenti del collegio sindacale, accertate dalla Banca d’Italia nel corso degli accertamenti ispettivi condotti presso la Banca, sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie a Marcello Priori ed Ezio Simonelli allora rispettivamente membri del Consiglio di Amministrazione (Marcello Priori) e del Collegio Sindacale (Ezio Simonelli) della Banca. Inoltre, a seguito di carenze nella gestione e nel controllo del rischio di credito da parte dei componenti gli organi sociali della Banca di Legnano S.p.A. (incorporata in BPM nel settembre 2013) riscontrate dalla Banca d’Italia nel corso degli Accertamenti Ispettivi 2012/2013 condotti presso il Gruppo BPM, sono state irrogate nel giugno 2014 sanzioni amministrative pecuniarie a Roberto Fusilli, all’epoca dei fatti consigliere di amministrazione della stessa Banca di Legnano S.p.A. (provvedimento in corso di pubblicazione sul Bollettino di Vigilanza). 3.10 Rischi connessi all’esposizione verso il debito sovrano Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi e, in particolare, dell’Italia. Al 31 dicembre 2013, il valore di bilancio dell’esposizione complessiva del Gruppo nei confronti del debito sovrano era pari ad Euro 8.570 milioni. Come evidenziato dalla tabella sottostante il D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 25 FATTORI DI RISCHIO valore nominale di tali esposizioni risultava essere pari a Euro 8.383,5 milioni mentre il fair value risultava essere pari a Euro 8.574,4 milioni. Esposizione totale nei confronti degli Stati Sovrani Valore nominale al 31/12/2013 Valore di bilancio al 31/12/2013 Fair value al 31/12/2013 Esposizioni verso Paesi UE 8.381.453 8.568.978 8.573.413 - Italia 8.379.976 8.567.529 8.571.964 1.476 1.448 1.448 1 1 1 Esposizioni verso altri paesi 2.022 1.013 1.013 - Argentina 2.022 1.013 1.013 8.383.475 8.569.991 8.574.426 (dati in migliaia di Euro) - Austria - Germania Totale Gruppo Bipiemme Nel dettaglio, il valore di bilancio di tale esposizione è rappresentato: (i) da titoli di debito emessi da governi centrali e locali per Euro 8.287,3 milioni, di cui Euro 8.286,3 milioni di emittenti di Paesi dell’Unione europea. Tali investimenti rappresentano l’85,1% dell’ammontare complessivo delle attività finanziarie del Gruppo per cassa classificate nei portafogli delle attività di negoziazione, designate al fair value e disponibili per la vendita; (ii) dai crediti erogati a favore dei governi centrali e locali e degli enti governativi, pari ad Euro 282,7 milioni, interamente rappresentati da finanziamenti concessi allo Stato italiano (escluse le partite fiscali). I citati finanziamenti costituiscono circa lo 0,85% rispetto all’ammontare dei crediti verso la clientela. Nella tabella seguente si riepilogano i valori come risultanti dal Bilancio Consolidato 2013 del Gruppo e delle esposizioni verso il debito sovrano – rappresentate esclusivamente da titoli di debito – suddivise per portafoglio contabile e per Paese. Esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati Sovrani Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Valore di bilancio totale al 31/12/2013 Esposizioni verso Paesi UE 51.648 8.234.671 8.286.319 - Italia 50.199 8.234.671 8.284.870 1.448 0 1.448 1 0 1 Esposizioni verso altri paesi 1.013 0 1.013 - Argentina 1.013 0 1.013 52.661 8.234.671 8.287.332 (dati in migliaia di Euro) - Austria - Germania Totale Gruppo Bipiemme In generale si segnala che il portafoglio titoli del Gruppo risulta composto in larga parte da titoli di debito, che rappresentano il 91,9% del totale. A loro volta i titoli di debito presentano una significativa incidenza di titoli di stato, principalmente emessi dallo Stato italiano, pari a Euro 8.284,9 milioni al 31 dicembre 2013 (92,5% del totale dei titoli di debito). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 26 FATTORI DI RISCHIO L’esposizione del Gruppo in titoli di debito nei confronti dello Stato italiano rappresenta il 16,8% del totale dell’attivo del Gruppo Bipiemme. Tali titoli sono pressoché interamente allocati al portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita”. Sempre al 31 dicembre 2013, l’eccedenza delle plusvalenze potenziali rispetto alle minusvalenze potenziali sul portafoglio costituito da titoli governativi italiani “disponibili per la vendita”, iscritte nella relativa riserva di valutazione a patrimonio netto, è pari a Euro 165,2 milioni al lordo dell’effetto fiscale e a Euro 110,6 milioni al netto dell’effetto fiscale (rispetto ad un saldo positivo di circa Euro 80 milioni al 31 dicembre 2012); inoltre, le regole di Banca d’Italia consentono di non rilevare le plusvalenze o le minusvalenze potenziali sui titoli di Stato “disponibili per la vendita” per il calcolo dei coefficienti patrimoniali, facoltà di cui la Banca si è avvalsa. L’esposizione del Gruppo Bipiemme verso il debito sovrano di altri Paesi diversi dall’Italia è non significativa. Nella tabella seguente si riepilogano i valori del Gruppo, come risultanti dal Resoconto Intermedio di Gestione 2014, delle esposizioni verso il debito sovrano – rappresentati da titoli di debito – suddivise per portafoglio contabile e per durata residua dell’esposizione. Esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati Sovrani suddivisi per durata residua (dati in migliaia di Euro) Valore nominale al 31/03/2014 Valore di bilancio al 31/03/2014 7.678.888 8.042.816 Italia - entro 1 anno 656.725 658.047 - tra 1 e 5 anni 5.153.801 5.373.654 - tra 5 e 10 anni 1.786.403 1.925.718 - oltre i 10 anni 81.959 85.397 1.299 1.235 - tra 1 e 5 anni 474 475 - tra 5 e 10 anni 50 53 - oltre i 10 anni Austria 775 707 Germania 2 2 - tra 5 e 10 anni 1 1 - oltre i 10 anni 1 1 1.257 557 Argentina - tra 5 e 10 anni 95 45 - oltre i 10 anni 1.162 512 7.681.446 8.044.610 di cui: entro 1 anno 656.725 658.047 di cui: tra 1 e 5 anni 5.154.275 5.374.129 di cui: tra 5 e 10 anni 1.786.549 1.925.817 di cui: oltre i 10 anni 83.897 86.617 Totale Gruppo Bipiemme Nella tabella sopra esposta il valore di bilancio corrisponde al fair value. Al 31 dicembre 2013, il valore di bilancio delle esposizioni in titoli di Stato con durata residua inferiore a 5 anni ammonta ad Euro 6.927,5 milioni, pari all’83,6% del totale dell’esposizione verso i titoli del debito sovrano. Nello scaglione tra 5 e 10 anni le esposizioni in titoli di Stato D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 27 FATTORI DI RISCHIO ammontano ad Euro 1.354,1 milioni (pari al 16,3% del totale); la rimanente parte, con durata residua oltre i 10 anni, presenta un ammontare non significativo. Al 31 marzo 2014 il valore nominale dell’esposizione nei confronti del debito sovrano è diminuita a Euro 7.681,4 milioni (Euro 8.100,6 milioni al 31 dicembre 2013) pari ad un valore di bilancio di Euro 8.044,6 milioni (Euro 8.287,3 milioni alla fine dell’esercizio 2013). La diminuzione è essenzialmente legata alle vendite di titoli di stato italiani classificate nella voce “Attività Finanziarie Disponibili per la Vendita”. In considerazione dell’apprezzamento dei corsi dei titoli di stato italiani registrato nel corso del primo trimestre del 2014, nonostante la diminuzione del valore di bilancio, la Riserva da Valutazione, che accoglie le plusvalenze non realizzate, al lordo dell’effetto fiscale, si è incrementata da Euro 165,2 milioni del 31 dicembre 2013 ad Euro 299 milioni del 31 marzo 2014. Per entrambi i periodi l’ammontare dei titoli di debito sovrano strutturati non risulta significativo (valore di bilancio circa Euro un milione) Il Gruppo risulta pertanto esposto – alle singole date di riferimento e secondo quanto sopra indicato - all’andamento dei titoli governativi, con particolare riferimento a quelli italiani. Eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato e la volatilità degli stessi potrebbero avere effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Per informazioni al riguardo, si rinvia al Paragrafo 3-bis “Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente” del presente Documento di Registrazione; per indicazioni circa i potenziali effetti del portafoglio dei titoli di Stato italiani sul margine di interesse del Gruppo si veda il Bilancio Consolidato 2013 (pagine 709-710 del relativo fascicolo) e il Resoconto Intermedio di Gestione 2014 (pagine 198-199 del relativo fascicolo). 3.11 Rischi connessi al Risk Management Nello svolgimento delle proprie attività tipiche, il Gruppo è esposto a diverse tipologie di rischio, riconducibili in via principale al rischio di liquidità, di credito, di concentrazione, di mercato, di controparte, del portafoglio partecipazioni, di tasso, operativi, nonché rischi di compliance, di business e reputazionali. Tali tipologie di rischio sono gestite e presidiate dalla Banca in conformità alle policy interne della Banca stessa e delle società appartenenti al Gruppo attraverso una struttura organizzativa, di processi aziendali, di risorse umane e di competenze e metodologie/strumenti per l’identificazione, il monitoraggio, il controllo e la gestione dei diversi rischi che ne caratterizzano l’attività. L’attività di monitoraggio e controllo dei rischi è delegata alla funzione di Risk Management di BPM, il cui responsabile ha, tra gli altri, il compito di assicurare, a livello di Gruppo, il presidio unitario dei rischi di propria competenza (credito, controparte, mercato, tasso di interesse sul banking book, liquidità strutturale, liquidità operativa, reputazionale, concentrazione e operativi, ad eccezione dei rischi di compliance e di antiriciclaggio che sono assegnati alla responsabilità della funzione Compliance) e l’attuazione dei processi di: (i) gestione del rischio, intesa come identificazione, misurazione/valutazione, monitoraggio, prevenzione/attenuazione, controllo e comunicazione dei rischi di propria competenza cui il Gruppo è esposto; e (ii) valutazione dell’adeguatezza della liquidità in relazione alla propensione al rischio e al profilo di rischio del Gruppo, nonché alle condizioni macroeconomiche e di mercato. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 28 FATTORI DI RISCHIO Qualora le politiche e le procedure interne di gestione dei rischi del Gruppo non dovessero rivelarsi adeguate, esponendo l’Emittente a rischi non preventivati ovvero non quantificati correttamente, la Banca e/o il Gruppo potrebbero subire perdite, anche rilevanti, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Si segnala, inoltre, che indipendentemente dall’adeguatezza dei sistemi e delle procedure interne di risk management, in ragione delle attuali condizioni di incertezza economica e volatilità del mercato, non è possibile escludere il verificarsi, in futuro, di eventi pregiudizievoli derivanti da circostanze imprevedibili e al di fuori del controllo del Gruppo, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Cfr. Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura del Bilancio Consolidato 2013, incluso mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione. 3.12 Rischi connessi all’esposizione e all’andamento del settore immobiliare Il Gruppo Bipiemme è esposto al settore immobiliare anche attraverso attività di finanziamento a società edili/immobiliari e fondi immobiliari, classificati dall’Emittente come controparti i cui flussi di cassa sono in prevalenza, o esclusivamente, generati dalla costruzione e/o locazione e/o dalla compravendita di immobili (c.d. commercial real estate). Al fine di presidiare in modo maggiormente puntuale l’esposizione verso il comparto immobiliare, la Banca, a partire dal giugno 2012, ha definito una nuova metodologia di rilevazione del comparto Immobiliare Aziende mediante la classificazione della clientela secondo i codici ATECO, consentendo così un confronto della concentrazione del Gruppo rispetto ai dati del mercato nel territorio in cui opera. All’interno del settore immobiliare sono ricompresi i crediti erogati a gruppi economici/società edili e immobiliari, a fondi immobiliari e a privati (con riferimento a questi ultimi, solo relativamente ai finanziamenti erogati nella forma di mutuo ipotecario o leasing finanziario per l’acquisto di abitazione), oltre ai crediti erogati alle aziende assimilabili al rischio immobiliare per il principio dell’indotto (c.d. “indotto immobiliare”) e alle aziende operanti nel settore delle costruzioni di opere pubbliche (c.d. “infrastrutture”). La seguente tabella illustra l’esposizione del Gruppo Bipiemme verso il settore immobiliare al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012. Totale crediti verso la clientela (*) 31/12/2013 31/12/2012 Operatori immobiliari (A) 6.205 6.566 Trading immobiliare (B) 1.607 1.644 Totale immobiliare (A+B) 7.811 8.211 Indotto immobiliare 536 590 Infrastrutture 444 381 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 29 FATTORI DI RISCHIO Totale Immobiliare Aziende Peso% crediti banche commerciali Totale mutui a privati Peso % crediti banche commerciali 8.792 9.181 24,8% 24,6% 8.482 8.291 23,9% 22,3% (*) Fonte: segnalazioni di vigilanza Al 31 dicembre 2013, l’incidenza dell’esposizione del Gruppo verso il settore immobiliare, era pari al 24,8% del totale dei crediti lordi di gruppo, pressoché stabile in termini percentuali sia rispetto al 31 dicembre 2012 che al 31 dicembre 2011. Se si esclude l’indotto e le infrastrutture, il peso del settore immobiliare sul totale dei crediti lordi si riduce al 22% ed evidenzia una contrazione in termini assoluti nel triennio del 5,7%. Alla stessa data, lo stock dei mutui ipotecari (al lordo delle rettifiche) concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni ammontava a Euro 8.482 milioni e rappresentava il 23,9% del totale dei crediti lordi di gruppo. Negli ultimi anni il settore immobiliare ha risentito particolarmente della crisi economicofinanziaria che ha comportato una flessione dei prezzi di mercato e del numero di operazioni effettuate, nonché dell’aumento del costo dell’indebitamento e delle crescenti difficoltà di accesso al credito, generando per le società attive nel settore una diminuzione dei volumi e dei margini delle operazioni, un incremento degli impegni derivanti dagli oneri finanziari, nonché una maggiore difficoltà di rifinanziamento. Inoltre, il prosieguo della stagnazione economica in Italia (ivi incluse le aree geografiche dove il Gruppo opera), l’incremento del tasso di disoccupazione e la riduzione della profittabilità delle società del comparto potrebbero comportare un ulteriore aumento dei tassi di insolvenza sia da parte di società sia da parte di privati in relazione al pagamento dei canoni di locazione e/o delle rate di mutuo. In tale scenario, inoltre, la diminuzione dei prezzi del mercato immobiliare potrebbe avere un impatto negativo sul Gruppo derivante, in via diretta, dalle ricadute di tale fenomeno sui clienti affidati che operano nel settore e, in via indiretta, dal minor valore delle garanzie ricevute a fronte dei finanziamenti erogati e rappresentate da immobili. Nonostante il Gruppo si sia dotato di procedure volte a presidiare e contenere il rischio di inadempimento delle controparti e il coinvolgimento, ove del caso, di un’apposita struttura di credito edilizio che si avvale del supporto di periti esterni e interni ai fini della valutazione delle iniziative immobiliari e, dal punto di vista patrimoniale, l’esposizione verso il settore immobiliare sia oggetto di specifici requisiti patrimoniali aggiuntivi richiesti dalla Banca d’Italia, il perdurare di condizioni di mercato deteriorate e/o la più generale crisi economicofinanziaria, associate ad una diminuzione del valore degli immobili in garanzia a causa della contrazione dei prezzi potrebbero avere effetti negativi sulla capacità di rimborso da parte delle controparti del Gruppo e, di conseguenza, determinare possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Inoltre, la concentrazione nel settore immobiliare sopra descritta potrebbe determinare un’accentuazione del rischio di credito di cui al Fattore di Rischio 3.8 “Rischio di credito e di deterioramento della qualità del credito”. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 30 FATTORI DI RISCHIO 3.13 Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value del Gruppo In conformità alla disciplina dettata dai Principi Contabili Internazionali IAS/IFRS, la redazione del bilancio consolidato richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Tali stime e assunzioni sono state effettuate nell’ottica della continuità aziendale e sono fortemente condizionate dalla crescente incertezza presente nel contesto economico e di mercato attuale, che si caratterizza per la forte volatilità dei parametri finanziari e per la presenza di indicatori molto elevati di deterioramento della qualità creditizia. Parametri e informazioni utilizzati per la determinazione di stime e assunzioni sono particolarmente influenzati dai suddetti fattori, che per loro natura sono imprevedibili. Conseguentemente le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti nel bilancio consolidato potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le stime e le assunzioni sono oggetto di rivisitazione per tener conto delle variazioni intercorse nel periodo. Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di stime e di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono: la quantificazione delle perdite insite nelle esposizioni di rischio rappresentate tipicamente dai crediti “deteriorati” e da quelli “in bonis”, nonché da altre attività finanziarie; l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi; e la determinazione del valore delle attività fiscali differite da iscrivere in bilancio. La determinazione dei valori delle fattispecie sopra evidenziate è strettamente connessa all’evoluzione del contesto socio-economico nazionale e internazionale e all’andamento dei mercati finanziari, che a loro volta generano impatti significativi sull’andamento dei tassi, sulla fluttuazione dei prezzi e sul merito creditizio delle controparti. I parametri e le informazioni utilizzati per la stima dei valori sopra menzionati sono quindi significativamente influenzati dai suddetti fattori, per i quali non si può escludere che un peggioramento del relativo andamento possa produrre effetti negativi sulle poste oggetto di valutazione e, in ultima istanza, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo. Per quanto attiene ai rischi legati al deterioramento del credito si rinvia al “Rischio di credito e di deterioramento della qualità del credito”. Con particolare riguardo al rischio di incertezza connesso all’utilizzo del fair value, si evidenzia che il Gruppo procede, fra l’altro, alla determinazione del valore di bilancio sulla base del fair value delle attività, passività e derivati di seguito indicati: D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 31 FATTORI DI RISCHIO (dati in migliaia di Euro) 31/03/2014 31/12/2013 31/12/2012 1.587.646 1.449.237 1.821.675 ATTIVO Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value 202.542 219.118 259.321 8.969.488 9.189.022 9.539.376 170.081 178.291 256.320 Totale attività finanziarie 10.929.757 11.035.668 11.876.692 Incidenza sul totale attivo 22,29% 22,36% 22,63% 1.240.546 1.163.738 1.585.447 184.224 276.739 1.009.898 30.833 23.348 45.049 Totale passività finanziarie 1.455.603 1.463.825 2.640.394 Incidenza sul totale passivo 2,97% 2,97% 5,03% Attività finanziarie disponibili per la vendita Derivati di copertura PASSIVO Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Derivati di copertura La ripartizione per livelli di fair value di tali esposizioni è riportata nella tabella seguente: (dati in migliaia di Euro) 31/03/2014 31/12/2013 31/12/2012 10.929.757 11.035.668 11.876.692 valutate a livello 1 8.726.635 8.887.948 8.854.796 valutate a livello 2 1.399.994 1.307.028 2.097.709 valutate a livello 3 803.128 840.692 924.187 1.455.603 1.463.825 2.640.394 Attività finanziarie: Passività finanziarie: valutate a livello 1 228.521 207.485 21.093 valutate a livello 2 1.155.265 1.135.185 2.514.318 valutate a livello 3 71.817 121.155 104.983 Le seguenti tabelle evidenziano gli effetti rilevati a conto economico in relazione alle suddette attività/passività finanziarie per l’esercizio 2013 e per il primo trimestre 2014 con i rispettivi periodi a confronto: (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 31/12/2012 Risultato netto dell'attività di negoziazione 52.068 62.472 Risultato netto dell'attività di copertura (1.711) 16.124 189.524 38.282 759 21.290 29.326 18.401 b) attività finanziarie disponibili per la vendita (83.167) (38.390) Risultato netto dell’attività finanziaria (valutazione al fair value e utili/perdite da cessione riacquisto) 186.799 118.179 13.974 10.347 200.773 128.526 31/03/2014 31/03/2013 12.221 7.355 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: Dividendi Risultato netto dell’attività finanziaria (come esposto nel conto economico riclassificato) (dati in migliaia di Euro) Risultato netto dell'attività di negoziazione D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 32 FATTORI DI RISCHIO Risultato netto dell'attività di copertura 2.331 (197) 65.465 78.287 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie 0 51 3.689 (1.173) b) attività finanziarie disponibili per la vendita (4.277) (5.904) Risultato netto dell’attività finanziaria (valutazione al fair value e utili/perdite da cessione riacquisto) 79.429 78.419 9 949 79.438 79.368 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: Dividendi Risultato netto dell’attività finanziaria (come esposto nel conto economico riclassificato) Per quanto concerne l’utilizzo dello spread creditizio connesso alla valorizzazione delle proprie emissioni rivolte alla clientela ordinaria, si considera che tali emissioni siano, sia dal punto di vista contrattuale sia dal punto di vista commerciale, destinate ad essere rimborsate alla naturale scadenza; conseguentemente nella valutazione del fair value di tali strumenti, il proprio merito creditizio è stato valorizzato coerentemente a tale ipotesi e tenendo anche presenti le indicazioni contenute nell’IFRS 13. Per quanto concerne la valutazione al fair value delle “Passività finanziarie valutate al fair value” (c.d. Fair Value Option) l’effetto a conto economico nel 2013 è positivo per Euro 13,1 milioni, di cui Euro 6 milioni sono relativi all’impatto della variazione del merito creditizio della Capogruppo. Non può escludersi che future variazioni del fair value degli strumenti finanziari e/o della loro classificazione, anche a seguito di mutamenti delle condizioni di mercato, e/o della riduzione dei volumi scambiati sui mercati, comportando una minore significatività dei prezzi di scambio, abbiano effetti negativi, anche rilevanti, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo. Per informazioni, al riguardo, si rinvia al Paragrafo 3-bis “Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente” del presente Documento di Registrazione. 3.14 Rischio operativo Nello svolgimento delle proprie attività, il Gruppo è esposto al c.d. “rischio operativo” ossia al rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure aziendali, da errori o carenze delle risorse umane, dei processi interni o dei sistemi informatici, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia di rischio le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzione dell’operatività, indisponibilità dei sistemi e crescente ricorso all’automazione o all’outsourcing di funzioni aziendali, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali, scarsa sicurezza informatica e i rischi legali mentre sono esclusi i rischi strategici e reputazionali. Il rischio operativo è definito e regolato dalle Disposizioni di Vigilanza e dal Regolamento CRR I (cfr. Parte Uno “Disposizioni Generali”, Articolo 4 – “Definizioni”, comma 52 e Parte Tre, Titolo III). In particolare le Disposizioni di Vigilanza prevedono, inoltre, che le banche si dotino di sistemi di gestione dei rischi operativi adeguati alle loro dimensioni e al proprio profilo di rischio garantendone l’identificazione, la valutazione, la mitigazione ed il controllo nel tempo. I rischi operativi si differenziano da altri rischi caratteristici dell’attività bancaria e finanziaria (rischi di credito e di mercato) perché non vengono assunti dalla Banca sulla base di scelte strategiche, ma sono insiti nella sua operatività e ovunque presenti. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 33 FATTORI DI RISCHIO Il Gruppo Bipiemme dispone di procedure di mitigazione e contenimento dei rischi operativi finalizzate alla prevenzione e alla limitazione dei possibili effetti negativi. Peraltro, qualora le politiche e le procedure interne di controllo dei rischi del Gruppo volte alla gestione di tale tipologia di rischi, non dovessero rivelarsi adeguate, potrebbero verificarsi eventi inattesi e/o comunque fuori dal controllo del Gruppo (incluso, per esempio, l’inadempimento dei fornitori con riferimento alle loro obbligazioni contrattuali, frodi, truffe o perdite derivanti dall’infedeltà dei dipendenti e/o dalla violazione di procedure di controllo, l’attacco di virus informatici o il malfunzionamento dei servizi elettrici e/o di telecomunicazione, eventuali attacchi terroristici), con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi operativi, il Gruppo adotta lo Standardised Approach (TSA) per BPM e Banca Akros e applica il Basic Indicator Approach (BIA) alle restanti società del Gruppo. Cfr. Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura del Bilancio Consolidato 2013 (pagine 757-759 del relativo fascicolo), incluso mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione. 3.15 Rischio di liquidità Per lo svolgimento delle attività caratteristiche di banca e istituzione finanziaria, la reperibilità della liquidità nonché la possibilità di accedere a finanziamenti a lungo termine, in qualsiasi forma, sono essenziali per il raggiungimento degli obiettivi strategici. In particolare, la liquidità e i finanziamenti a lungo termine sono essenziali affinché una banca possa far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, in modo da non pregiudicare l’operatività corrente o la propria situazione finanziaria. Per “rischio di liquidità” si intende quindi il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due modalità di manifestazione del rischio di liquidità: (i) il Funding Liquidity Risk, cioè il rischio che la Banca non sia in grado di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità di reperire fondi senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; e (ii) il Market Liquidity Risk, ovvero il rischio che la Banca non sia in grado di liquidare un asset se non a costo di incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l’operazione. A partire dal 2007, il contesto internazionale è stato soggetto a ripetuti e prolungati periodi di elevata volatilità e straordinaria incertezza e instabilità sui mercati finanziari, causati inizialmente dal fallimento di alcune istituzioni finanziarie e successivamente dalla crisi del debito sovrano in alcuni Paesi, tra cui anche l’Italia. Tale stato di incertezza e volatilità ha contribuito ad alimentare, nel corso dei predetti periodi, una significativa difficoltà a reperire liquidità sul mercato istituzionale, una riduzione dei prestiti interbancari e un significativo incremento del costo di reperimento della liquidità sul mercato retail, alimentato anche dalla crescente sfiducia nei confronti degli operatori bancari europei, contraendo notevolmente la possibilità di ricorso al credito da parte degli operatori. Peraltro, in tale contesto di mercato e nell’ambito del progetto di rafforzamento della propria posizione di liquidità, BPM ha effettuato, all’inizio del 2014, una emissione di obbligazioni D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 34 FATTORI DI RISCHIO senior non garantite per nominali Euro 500 milioni con scadenza a cinque anni e con cedola a tasso fisso del 4,25% riservato ad investitori istituzionali. Anche per BPM, dunque, il reperimento della liquidità necessaria per lo svolgimento della propria attività caratteristica riveste un ruolo fondamentale per il raggiungimento dei propri obiettivi strategici e, in caso di peggioramento delle condizioni di mercato o di inasprimento della sfiducia degli investitori nei mercati finanziari ovvero di incremento delle speculazioni relative alla solvibilità delle istituzioni finanziarie presenti sul mercato o del merito di credito di queste ultime, compresa la stessa BPM, o del relativo Paese di origine, il predetto reperimento della liquidità potrebbe essere pregiudicato dall’impossibilità dell’Emittente o delle società facenti parte del Gruppo di avere accesso al mercato del debito (Funding Liquidity Risk) o vendere i propri asset (Market Liquidity Risk), con conseguente impatto negativo sul raggiungimento degli obiettivi di Gruppo. Nonostante il Gruppo monitori costantemente il proprio rischio di liquidità e abbia avviato l’adozione di misure in tal senso anche nell’ambito delle azioni previste dal Piano Industriale, un’eventuale evoluzione negativa della situazione di mercato e del contesto economico generale e/o del merito creditizio dell’Emittente, eventualmente accompagnata dalla necessità di adeguare la situazione di liquidità della Banca stessa a requisiti normativi di volta in volta introdotti in attuazione di Basilea III, potrebbe avere effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Il Loan to Deposit Ratio del Gruppo, a livello consolidato, per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2012 e 2013 era pari rispettivamente al 90,3% e 90,6%. Con riferimento agli indicatori di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio il Gruppo Bipiemme si è dotato di strumenti di calcolo per il monitoraggio gestionale di tali indicatori. Le stime del Liquidity Coverage Ratio (4) e del Net Stable Funding Ratio (5) del Gruppo al 31 dicembre 2013, a livello consolidato, evidenziano valori rispettivamente superiori al 90% e al 100%. Nell’ambito della propria attività, il Gruppo ricorre anche al finanziamento presso la BCE. In particolare, l’esposizione del Gruppo verso la BCE in termini di linee di finanziamento per LTRO era pari, al 31 dicembre 2013, a nominali Euro 4,55 miliardi, in scadenza il 29 gennaio 2015 per nominali Euro 2,35 miliardi e il 26 febbraio 2015 quanto ai rimanenti Euro 2,2 miliardi (oltre ai relativi interessi). Si segnala che la Banca ha proceduto, nel corso dell’esercizio 2014, al rimborso parziale dell’LTRO con scadenza il 29 gennaio 2015 con le seguenti tempistiche: a febbraio per un importo di Euro 500 milioni, ad aprile per Euro 750 milioni, a giugno per Euro 500 milioni. Pertanto, alla data del presente Documento di Registrazione, l’esposizione complessiva verso la BCE ammonta a Euro 2,8 miliardi, in scadenza il 29 gennaio 2015 per nominali Euro 600 milioni e il 26 febbraio 2015 quanto ai rimanenti Euro 2,2 miliardi (oltre ai relativi interessi). 4 Ai sensi dell’art. 412, par. 5 Regolamento CRR I, fino all’introduzione nell’Unione Europea di requisiti di liquidità armonizzati ai sensi dell’art. 460 del citato Regolamento, la Banca d’Italia può dettare disposizioni volte a definire l’applicazione su base nazionale del requisito di copertura della liquidità oppure ad imporre un requisito più elevato in materia di liquidità fino al 100%. Il livello obiettivo del 100% è previsto sia introdotto gradualmente dal 2015. Il Liquidity Covereage Ratio sarà oggetto di determinazione ed invio formale alla Banca d’Italia nell’ambito dei flussi segnaletici aventi cadenza mensile a partire dalla data di riferimento del 31 marzo 2014. 5 Ai sensi dell’art. 413 Regolamento CRR I, fino all’introduzione di norme minime vincolanti sul coefficiente di finanziamento stabile, la Banca d’Italia può introdurre disposizioni in materia. Alla data del Documento di Registrazione, tali disposizioni non sono state introdotte. Il livello obiettivo del 100% dovrebbe essere attivato dall’esercizio 2018 senza gradualità. Il Net Stable Funding Ratio sarà oggetto di determinazione ed invio formale alla Banca d’Italia nell’ambito dei flussi segnaletici aventi cadenza trimestrale a partire dalla data di riferimento del 31 marzo 2014. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 35 FATTORI DI RISCHIO Il profilo di liquidità del Gruppo, al 31 dicembre 2013, si caratterizza per la disponibilità di attivi stanziabili presso la BCE e non utilizzati, al netto degli haircut, pari ad Euro 2,6 miliardi, rappresentati per oltre il 98% da titoli di Stato italiani, caratterizzati da elevata liquidabilità. Alla data del presente Documento di Registrazione, l’ammontare di attività stanziabili presso la BCE non utilizzate è salito a circa Euro 5,2 miliardi, di cui oltre il 94% costituiti da titoli di Stato italiani a elevata liquidabilità. Pertanto, in considerazione del proprio profilo di liquidità, l’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk comportino un rischio apprezzabile. Per informazioni al riguardo si rinvia al Paragrafo 3-bis “Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente” del presente Documento di Registrazione. 3.16 Rischio di mercato Il Gruppo è esposto al “rischio di mercato”, ovvero al rischio che il valore di un’attività o passività finanziaria vari a causa dell’andamento di fattori di mercato, quali i corsi azionari, il tasso di inflazione, i tassi di interesse, i tassi di cambio e la loro volatilità, nonché dell’andamento del merito creditizio del relativo emittente. Il rischio di mercato si manifesta sia in relazione al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio cosiddetto bancario, che comprende le attività e passività diverse da quelle costituenti il trading book. Il rischio di mercato relativo al portafoglio di negoziazione deriva dalle attività di negoziazione nei mercati dei tassi di interesse, tassi di cambio, titoli di capitale o debito, mentre il rischio di mercato nel portafoglio bancario è generalmente connesso alle variazioni dei tassi di interesse nei diversi periodi di rilevazione. Nel rischio di mercato sono poi generalmente ricompresi il rischio di regolamento, derivante dall’operatività in titoli, cambi e/o commodity, nonché il rischio di controparte, ovvero il rischio di inadempimento della controparte nei contratti derivati e/o a termine. Nei paragrafi successivi sono indicati più in dettaglio tali tipologie di rischi riconducibili al rischio di mercato. I rischi di mercato relativi al solo portafoglio di negoziazione vengono misurati tramite il “Valore a Rischio” (Value-at-Risk o VaR). Dato un portafoglio di strumenti finanziari, il VaR esprime la massima perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una definita probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione, sono i tassi di interesse, i tassi di cambio e i prezzi di azioni, indici e fondi. Si segnala che, nel corso del primo trimestre 2014, il VaR regolamentare medio, con orizzonte temporale di un giorno e livello di confidenza del 99%, si è attestato ad Euro 447 mila, così ripartito: Euro 242 mila imputabili al fattore tassi di interesse, Euro 398 relativi al fattore corsi azionari, Euro 114 riferibili al fattore cambi. La differenza tra la somma del VaR delle singole componenti rispetto al VaR regolamentare complessivo è imputabile al c.d. “effetto diversificazione”. Nonostante il limitato ricorso all’attività di negoziazione da parte del Gruppo, non è possibile escludere che, a fronte dell’andamento di fattori di mercato, quali i corsi azionari, il tasso di inflazione, i tassi di interesse, i tassi di cambio, e la loro volatilità, nonché dell’andamento del merito creditizio del relativo emittente, la diminuzione del valore di un’attività o passività D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 36 FATTORI DI RISCHIO finanziaria determini possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Sul punto, si rinvia alla Parte E – “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” del Bilancio Consolidato 2013, incluso mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione. Si riportano, inoltre, di seguito, le principali tipologie di rischio riconducibili al rischio di mercato e alle quali il Gruppo è esposto. (a) Rischi connessi ai tassi di interesse I risultati economici e patrimoniali del Gruppo Bipiemme sono influenzati dall’andamento e dalla fluttuazione dei tassi d’interesse nei mercati (in particolare quelli europei) che dipendono a loro volta da diversi fattori che non sono sotto il controllo del Gruppo, quali le politiche monetarie, l’andamento macro-economico e le condizioni politiche dell’Italia. In particolare, i risultati delle operazioni bancarie e di finanziamento dipendono dalla gestione e dalla sensitività dell’esposizione ai tassi d’interesse del Gruppo, vale a dire dagli effetti che le variazioni dei tassi d’interesse dei mercati di riferimento producono sul margine d’interesse e sul valore economico del Gruppo. Un eventuale disallineamento tra gli interessi attivi maturati dal Gruppo e quelli passivi dovuti dallo stesso (in assenza di idonei strumenti di protezione a fronte di tale disallineamento), potrebbe avere effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo (quali, ad esempio, l’incremento del costo di finanziamento in misura più marcata rispetto al rendimento degli attivi oppure la riduzione del rendimento delle attività non compensato dal decremento del costo della raccolta). In particolare, sulla base delle informazioni a disposizione al 31 dicembre 2013, l’Emittente ritiene che a parità di altre condizioni, ad un aumento di 100 punti base dei tassi di interesse di mercato possa corrispondere una riduzione del margine di interesse annuo di circa Euro 7,1 milioni. Al contrario, a una diminuzione di 100 punti base dei tassi di interesse di mercato corrisponde un incremento del margine di interesse annuo di circa Euro 3,4 milioni. Con riferimento a tutto il 2013, un incremento di 100 punti base dei tassi di interesse di mercato implica, in media, un aumento del margine di interesse annuo del Gruppo di circa Euro 12,1 milioni, mentre una diminuzione di 100 punti base dei tassi di interesse di mercato corrisponde, in media, a una diminuzione del margine di interesse di circa Euro 5,4 milioni. Nonostante il Gruppo Bipiemme sia dotato di specifiche politiche e procedure volte a identificare, monitorare e gestire tali tipologie di rischio, eventuali variazioni inattese dei tassi di interesse potrebbero avere un impatto negativo sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. (b) Rischi connessi all’andamento dei mercati finanziari I risultati del Gruppo dipendono in parte dall’andamento dei mercati finanziari. Lo sfavorevole andamento di questi ultimi anni ha pertanto condizionato: (i) i flussi di collocamento dei prodotti di risparmio gestito e amministrato con conseguenti impatti negativi sui livelli delle commissioni di collocamento percepite; (ii) le commissioni di gestione per via del minore valore degli attivi (effetto diretto) e per i riscatti eventualmente indotti dalle insoddisfacenti performance (effetto indiretto); (iii) l’operatività della linea di business di Treasury & Investment Banking, con particolare riferimento all’attività di collocamento e di intermediazione di D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 37 FATTORI DI RISCHIO strumenti finanziari con conseguenti impatti negativi sui livelli delle commissioni percepite; e (iv) i risultati del portafoglio bancario e del portafoglio di negoziazione. In particolare, sulla base delle informazioni a disposizione dell’Emittente, l’Emittente ritiene che per quanto concerne i titoli di Stato in portafoglio al 31 dicembre 2013, a parità di altre condizioni, un aumento di 100 punti base dei tassi di interesse di mercato possa avere un impatto positivo di circa Euro 18 milioni sul margine di interesse annuo del Gruppo Bipiemme (esclusa Banca Akros), mentre una diminuzione di 100 punti base possa ridurlo di circa Euro 9 milioni. Il Gruppo Bipiemme si è dotato di specifiche politiche e procedure volte a identificare, monitorare e gestire tali tipologie di rischio; tuttavia la volatilità dei mercati, l’eventuale scarsa liquidità degli stessi nonché il mutamento delle preferenze dei risparmiatori/investitori verso determinate tipologie di prodotti e/o servizi, potrebbero avere un impatto negativo sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. (c) Rischio di controparte Nell’ambito della propria attività, il Gruppo è esposto al c.d. “rischio di controparte”, ossia al rischio che la controparte di un’operazione, avente ad oggetto determinati strumenti finanziari, risulti inadempiente prima del regolamento dell’operazione stessa. Nell’ambito della propria operatività, il Gruppo negozia contratti derivati su un’ampia varietà di sottostanti, quali tassi di interesse, tassi di cambio, prezzi in indici azionari, derivati su merci e diritti di credito sia con controparti nel settore dei servizi finanziari, banche commerciali, pubbliche amministrazioni, imprese finanziarie e assicurative, banche d’investimento, fondi e altri clienti istituzionali, sia con altri clienti non istituzionali. L’operatività in strumenti finanziari derivati e in pronti contro termine espone il Gruppo, in aggiunta ai rischi di mercato e ai rischi operativi, anche al rischio che la controparte dei contratti non adempia alle obbligazioni assunte o divenga insolvente prima della scadenza di contratti quando ancora Bipiemme o altre società del Gruppo vantino diritti di credito nei confronti di tale controparte. Con riferimento all’operatività in derivati del Gruppo, il fair value positivo dei derivati finanziari di negoziazione al 31 dicembre 2013, ammontava a Euro 1.103 milioni e quello negativo ammontava a Euro 1.116 milioni. Tale rischio, accentuatosi a seguito della crisi e della conseguente volatilità dei mercati finanziari, potrebbe arrecare un ulteriore pregiudizio, qualora le garanzie collaterali eventualmente prestate in favore di BPM ovvero di un’altra società del Gruppo non siano o non possano essere realizzate o liquidate in tempi, modi e misura sufficienti al fine di coprire l’esposizione rispetto alla controparte. L’eventuale inadempimento delle controparti alle obbligazioni assunte ai sensi dei contratti derivati e/o dei pronti contro termine stipulati con BPM o altre società del Gruppo e/o il realizzo o la liquidazione delle relative garanzie collaterali, ove presenti, a valori non sufficienti, potrebbero determinare effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. 3.17 Rischio relativo alla disciplina in materia di anatocismo La pronuncia della Corte Costituzionale (n. 78 del 5 aprile 2012), con cui quest’ultima ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l’art. 2, comma 61 del decreto legge c.d. “Mille D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 38 FATTORI DI RISCHIO proroghe”, ha dato nuovo impulso al contenzioso in materia di anatocismo che prende le mosse dalle sentenze 2374/1999 e 3096/1999, con cui la Corte di Cassazione, mutando il proprio precedente orientamento, ha dichiarato non legittima la prassi della capitalizzazione trimestrale degli interessi debitori sui conti correnti. Le più recenti pronunce della Corte di Cassazione in materia hanno confermato l'orientamento - già di per sé penalizzante - espresso nelle sentenze del '99 (S.U. 24418/2010 e l'ordinanza n. 20172/2013, VI sez. civ.). Si segnala, inoltre, quanto recentemente disposto in materia di interessi e anatocismo dalla legge n. 147 del 27 dicembre 2013 (c.d. “Legge di Stabilità 2014”). Al riguardo l’art. 1, comma 629, modificando l’art. 120 del TUB, prevede espressamente che “gli interessi periodicamente capitalizzati non possono produrre interessi ulteriori e che, nelle successive operazioni di capitalizzazione[, questi devono essere] calcolati esclusivamente sulla sorte capitale”. Il Legislatore, con ampia delega, ha poi attribuito al CICR il compito di dettare modalità e criteri per la produzione di interessi nelle operazioni (bancarie), non stabilendo alcunché in merito al termine dell’intervento. Fintanto che il regolamento attuativo non verrà emanato sono ipotizzabili ulteriori scenari di potenziale contenzioso con la clientela. Alla data del Documento di Registrazione, il numero complessivo delle cause pendenti nei confronti del Gruppo Bipiemme in materia di anatocismo si mantiene, in termini assoluti, su livelli fisiologici ed è fronteggiato da puntuali e prudenziali accantonamenti ai fondi per rischi e oneri. Tuttavia, alla luce delle pronunce in merito al dies a quo relativo alla decorrenza del termine di prescrizione delle azioni legali relative al rimborso degli interessi indebitamente pagati, fermo restando che l’applicazione dei suddetti principi è circoscritta ai contratti stipulati anteriormente alla data di entrata in vigore del D. Lgs. n. 342/99, il numero complessivo delle cause pendenti in materia di anatocismo potrebbe avere un incremento, con possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente e/o Gruppo. 3.18 Rischi connessi ai rating assegnati all’Emittente Il rating assegnato all’Emittente da parte delle principali agenzie internazionali rappresenta un’indicazione del merito creditizio dell’Emittente medesimo e l’outlook rappresenta il parametro che indica la tendenza attesa nel prossimo futuro circa i rating assegnati all’Emittente. Peraltro, tali indicazioni potrebbero non riflettere tempestivamente le evoluzioni nella situazione di solvibilità dell’Emittente e del Gruppo. Alla data del Documento di Registrazione, alla Banca sono assegnati giudizi di rating da parte delle agenzie internazionali Fitch Ratings, Moody’s e Standard & Poor’s; tali agenzie di rating, in data 31 ottobre 2011, hanno ottenuto la registrazione a norma del Regolamento n. 1060/2009/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 settembre 2009 relativo alle agenzie di rating del credito. Il deterioramento del contesto economico nazionale e internazionale, unito alla crisi del debito sovrano sono stati tra i fattori determinanti, a partire dal 2011, dell’andamento negativo del rating assegnato alla Repubblica Italiana, alle principali istituzioni finanziarie del Paese e alla Banca stessa. In data 18 settembre 2013, Moody’s ha assegnato il livello “B1” (dal livello “Ba3”) ai debiti a lungo termine e confermato il livello “Not Prime” (dal livello “Prime-3”) ai debiti a breve termine, mentre in data 17 aprile 2014 Standard & Poor’s ha abbassato i rating di lungo termine dell’Emittente di un notch da “BB-” a “B+“; inoltre ha prorogato il periodo di osservazione (a cui è stata sottoposta BPM a partire dal 6 novembre 2013) per un possibile D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 39 FATTORI DI RISCHIO downgrade sui rating di lungo e breve termine dell’Emittente. Sempre in data 17 aprile 2014, Fitch Ratings ha confermato il rating di lungo termine di BPM “BB+”, il rating di breve termine “B”, il Support Rating (“3”) e il Support Rating Floor (“BB+”), mentre ha abbassato il Viability Rating da “bb-“ a “b+”. Sui rating hanno pesato, oltre alle considerazioni sul difficile contesto operativo del sistema, i giudizi negativi espressi dalle agenzie di rating sul ritardo nel completamento del processo di riforma della corporate governance della Banca e, in particolare, la mancata approvazione della riforma della governance da parte dell’Assemblea Straordinaria dei Soci del 12 aprile 2014. In data 17 giugno 2014, Standard & Poor’s ha rimosso il credit watch negativo (posto il 6 novembre 2013) confermando i rating di lungo e di breve termine (“B+/B”). Tale decisione, secondo la stessa agenzia di rating riflette il successo dell’Aumento di Capitale in Opzione da Euro 500 milioni appena concluso, che costituisce un buffer patrimoniale aggiuntivo anche in vista dell’Asset Quality Review. Nella determinazione dei rating attribuiti all’Emittente, le agenzie prendono in considerazione ed esaminano vari indicatori della performance del Gruppo, tra i quali la redditività, la liquidità, la patrimonializzazione, la qualità del credito e il profilo di rischio. Nel caso in cui il Gruppo non dovesse raggiungere o mantenere i risultati misurati da uno o più indicatori, ovvero nel caso in cui il Gruppo non riuscisse a mantenere i propri coefficienti di capitale entro il livello atteso dalle agenzie di rating, si potrebbe determinare un peggioramento (c.d. downgrading) dei rating attribuiti dalle agenzie, con una conseguente maggior onerosità nella raccolta dei finanziamenti, un ricorso meno agevole al mercato dei capitali, ripercussioni negative sulla liquidità del Gruppo e l’eventuale necessità di integrare le garanzie prestate. Dal merito creditizio dipende, infatti, l’accesso da parte dell’Emittente al mercato per ottenere finanziamenti non assistiti da garanzie. Un’eventuale riduzione dei livelli di rating assegnati all’Emittente o il ritiro di uno o più dei suddetti rating potrebbe avere un effetto sfavorevole sulle opportunità per la Banca e per il Gruppo Bipiemme di accedere ai vari strumenti di liquidità e sulla capacità di quest’ultimo di competere sul mercato, circostanza che potrebbe determinare un aumento dei costi di provvista o richiedere la costituzione di garanzie collaterali aggiuntive ai fini del reperimento di liquidità, con conseguenti effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Infine si segnala che, il rating dell’Emittente può inoltre essere condizionato dal rating dello Stato Italiano. Al riguardo, si segnala che, in data 9 luglio 2013, Standard & Poor’s ha declassato il rating attribuito ai titoli di Stato italiani al di sotto del livello “BBB+”, portandolo al livello “BBB”, con outlook negativo, rating riconfermato in data 13 dicembre 2013. In data 14 febbraio 2014, il rating attribuito da Moody’s ai titoli di Stato italiani, è stato confermato al livello “Baa2”, mentre l’outlook è stato portato da stabile a negativo. Il rating attribuito da Fitch Ratings ai titoli di Stato italiani è stato confermato in data 25 ottobre 2013 a “BBB+” (outlook negativo), mentre in data 25 aprile 2014, la medesima agenzia ha modificato l’outlook in stabile. Pertanto, un nuovo peggioramento del rating sovrano dell’Italia, potrebbe condurre ad un abbassamento del rating dell’Emittente, con conseguenti effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Eventuali modifiche ai rating di BPM o di altre società del Gruppo che dovessero intervenire durante il periodo di validità del presente Documento di Registrazione, ovvero l’eventuale messa sotto osservazione degli stessi da parte delle agenzie di rating, saranno portate a D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 40 FATTORI DI RISCHIO conoscenza del pubblico mediante apposito comunicato stampa pubblicato sul sito internet dell’Emittente www.gruppobpm.it. Per informazioni al riguardo, si rinvia al Paragrafo 13.1 “Rating dell’Emittente” del presente Documento di Registrazione. 3.19 Rischi connessi alle attività fiscali per imposte anticipate Ai sensi dello IAS 12, è possibile iscrivere attività fiscali differite con riferimento: • alle differenze temporanee deducibili (in presenza di oneri contabilmente imputati per intero all’esercizio e fiscalmente deducibili in esercizi successivi al ricorrere di determinati eventi ovvero pro-quota); • a perdite fiscali pregresse; e • per crediti d’imposta non utilizzati. Al 31 dicembre 2013, le attività fiscali differite ammontano a Euro 846,8 milioni, iscritte alla voce 140b “Attività Fiscali – Anticipate” dello Stato Patrimoniale Consolidato del Gruppo, di cui Euro 820,7 milioni hanno avuto effetti sul conto economico dell’esercizio ed Euro 26,1 milioni sono stati registrati direttamente nel patrimonio netto. Con riferimento all’iscrivibilità delle attività per imposte anticipate e al loro mantenimento in bilancio, ai sensi della normativa fiscale vigente alla data del presente Documento di Registrazione, al ricorrere di determinate circostanze, le attività per imposte anticipate possono essere riconosciute come crediti d’imposta. Le imposte anticipate attive possono essere quindi recuperate a prescindere dalla capacità del Gruppo (inteso come società che aderiscono alla tassazione di gruppo su base consolidata) e/o delle singole società di generare una redditività futura (“tax capability”). In particolare, ai sensi della normativa fiscale vigente, nelle ipotesi in cui sia conseguita una perdita civilistica o sia rilevata una perdita fiscale o un valore della produzione netta IRAP negativo, le attività per imposte anticipate sia IRES sia IRAP riferite alle rettifiche di valore su crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile e le attività per imposte anticipate riconducibili al valore dell’avviamento e delle altre attività immateriali, i cui componenti negativi sono deducibili in più periodi d’imposta, sono trasformate in credito d’imposta. Al 31 dicembre 2013, le attività per imposte anticipate del Gruppo Bipiemme trasformabili in credito d’imposta al ricorrere degli eventi precedentemente illustrati ammontano ad Euro 644,6 milioni. Le attività per imposte anticipate la cui iscrivibilità dipende strettamente dalla “tax capability” del Gruppo e/o delle singole società risultano, quindi, limitate ad Euro 202,2 milioni. Con riferimento alla quota parte di tali attività per imposte anticipate riferita all’IRES si evidenzia che, anche nell’ipotesi in cui il reddito imponibile IRES dovesse risultare negativo (quindi in caso di perdita fiscale), ai sensi della normativa fiscale vigente, la perdita fiscale potrà essere recuperata senza limiti temporali. In ottemperanza a quanto previsto dallo IAS 12, per la quota parte delle attività per imposte anticipate residue, il Gruppo procede, alla data di riferimento di ogni bilancio, alla stima dei prevedibili redditi imponibili futuri al fine di verificare la possibilità di mantenere iscritte e/o di iscrivere le attività fiscali per imposte anticipate. Il modello utilizzato per il calcolo dei redditi D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 41 FATTORI DI RISCHIO imponibili prospettici è stato realizzato sulla base delle norme fiscali vigenti ed è applicato tenendo in considerazione gli ultimi piani pluriennali approvati. Limitatamente alle attività per imposte anticipate residue, qualora da tale verifica dovesse emergere un reddito imponibile futuro non sufficiente, il Gruppo potrebbe dover rivedere in diminuzione il valore delle attività fiscali differite iscritte in bilancio, con conseguenti effetti negativi sul conto economico. 3.20 Rischi connessi al trattamento contabile dell’interessenza nel capitale della Banca d’Italia Al 31 dicembre 2013, l’Emittente deteneva n. 873 quote pari allo 0,29% del capitale della Banca d’Italia. Le quote erano originariamente assegnate alla Cassa di Risparmio di Alessandria, trasferite successivamente alla Banca di Legnano, a seguito della fusione tra le due controllate avvenuta nel 2012, ed infine entrate nella titolarità della Banca come esito dalla fusione per incorporazione della controllata Banca di Legnano avvenuta nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013. Tali quote erano iscritte nel comparto delle “attività finanziarie disponibili per la vendita” ad un valore contabile pari a Euro 8,7 milioni, corrispondente al valore di apporto delle medesime quote a seguito dell’incorporazione della Banca di Legnano. Tale valore di apporto ha rappresentato il criterio per la misurazione successiva dell’interessenza in esame fino al 31 dicembre 2013, in quanto si era ritenuto non sussistessero i presupposti per operare una misurazione attendibile del fair value. Il Decreto Legge 133/2013, convertito dalla L. 29 gennaio 2014, n. 5, prevede quanto segue: l’aumento del capitale della Banca d’Italia, mediante utilizzo di riserve statutarie, fino all’importo di Euro 7.500 milioni. Il capitale risulta così suddiviso in quote di nuova emissione, dal valore nominale di Euro 25.000 ciascuna, in sostituzione delle quote precedentemente emesse, il cui valore nominale era Euro 0,52. Le quote sono assegnate ai partecipanti al capitale della Banca d’Italia in proporzione alle esistenti percentuali di interessenza; e differenti diritti patrimoniali e partecipativi associati alle quote di nuova emissione: (i) limitazione del diritto patrimoniale alla distribuzione ai partecipanti dei dividendi annuali sugli utili netti per un importo non superiore al 6% del capitale; (ii) introduzione di un limite all’entità della partecipazione detenibile (i.e. 3%), con sospensione del diritto di voto e limitazione dei diritti patrimoniali per la parte eccedente, nonché della facoltà da parte della Banca d’Italia di acquistare in via temporanea le proprie quote al fine di favorire il rispetto del limite sopra citato; (iii) introduzione di requisiti soggettivi richiesti per la partecipazione al capitale della Banca d’Italia. La descritta operazione di aumento di capitale, realizzatasi con l’emissione di nuove quote, ha quindi introdotto delle differenze significative tra le “nuove” e le “vecchie” quote, tali da indurre a considerare quelle di nuova emissione come un nuovo strumento finanziario, essendosi realizzata una modifica sostanziale dei rischi e benefici associati. Si è di conseguenza proceduto, sotto un profilo di rappresentazione in bilancio dell’operazione, a cancellare i vecchi strumenti finanziari (derecognition) e contestualmente all’iscrizione delle quote di nuova emissione sulla base del relativo fair value, così come disposto dal principio di riferimento, IAS 39. Il fair value è stato determinato sulla base del valore delle nuove quote D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 42 FATTORI DI RISCHIO disposto dal Decreto Legge 133/2013, ossia un valore unitario di Euro 25.000 per ogni quota; ciò ha comportato una valorizzazione complessiva pari ad un ammontare di Euro 21,8 milioni. Tale valorizzazione risulta coerente con le stime condotte da un gruppo di esperti riportate nel documento pubblico disponibile sul sito internet di Banca d’Italia, dal titolo “Un aggiornamento del valore delle quote di capitale”. Si è ritenuto che il comparto di classificazione, sulla base delle caratteristiche e del relativo intento di detenzione sia quello delle “attività finanziarie disponibili per la vendita”. La plusvalenza lorda risultante di Euro 13,1 milioni, pari alla differenza tra il valore di carico delle “vecchie” quote e il valore di assegnazione delle “nuove”, è stata rilevata a conto economico nella voce 100 “Utili (perdite) da cessione o riacquisto di b) attività finanziarie disponibili per la vendita”. Con riferimento al calcolo del patrimonio di vigilanza, si segnala che tale plusvalenza è stata dedotta dal patrimonio di base come filtro prudenziale negativo, pertanto, una eventuale rivalutazione sulle quote detenute dall’Emittente nel capitale sociale di Banca d’Italia non comporterebbe una variazione dei ratio patrimoniali. La modalità di rilevazione contabile rappresentata dalla Banca nel bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 è ritenuta sostanzialmente conforme ai vigenti standard contabili, corroborata anche da pareri professionali diffusi da associazioni di categoria. Nonostante le modalità di rilevazione contabile adottate siano allineate a quanto espresso da autorevoli esperti giuridici e contabili nell’ambito di specifici pareri diffusi dall’associazione di categoria, si deve tuttavia segnalare che, alla data del Documento di Registrazione, è stato avviato un esame da parte della Commissione europea volto a verificare se l’operazione possa configurarsi come una forma di “aiuto di stato” a favore degli istituti bancari italiani. Si segnala inoltre che è ancora in corso a livello di sistema anche l’analisi delle modalità di rilevazione contabile dell’operazione. Al riguardo, si segnala che Consob, con Comunicazione n. DIE/0018881 del 10 marzo 2014, ha evidenziato che, “in ragione dei complessi profili di unicità e atipicità che caratterizzano l’operazione […] e considerato che la modalità di contabilizzazione della stessa non è espressamente disciplinata dai principi contabili internazionali, sono stati effettuati e sono in corso approfondimenti presso tutte le sedi nazionali e internazionali. In considerazione di quanto sopra esposto gli amministratori, in sede di approvazione del bilancio 2013, dovranno adottare, sulla base del più completo quadro informativo disponibile, la modalità di contabilizzazione che ritengono più appropriata a soddisfare i criteri previsti dai principi contabili internazionali. Ciò fermo restando che la particolare delicatezza della materia richiede che le società quotate forniscano nel bilancio la più completa informativa al riguardo”. Tale posizione è stata altresì espressa nel comunicato stampa congiunto degli organi di vigilanza, Banca d’Italia, Consob e IVASS, diffuso in data 11 marzo 2014. Premesso che nel bilancio al 31 dicembre 2013 approvato dal Consiglio di Sorveglianza in data 19 marzo 2014 è stata fornita dettagliata e completa informativa in merito alla modalità di contabilizzazione adottata ed ai conseguenti impatti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente si evidenzia che, qualora le competenti autorità maturino in futuro un orientamento diverso rispetto a quello adottato dalla Banca, determinando l’imputazione del beneficio da valutazione a patrimonio netto e non in conto economico, potrebbe rendersi necessaria una revisione del trattamento contabile dell’operazione che, sebbene non comporterebbe una variazione del patrimonio netto e sui ratio patrimoniali, potrebbe comportare un effetto negativo sull’utile d’esercizio, tenuto conto degli effetti fiscali, pari a Euro 10,5 milioni. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 43 FATTORI DI RISCHIO Si segnala, infine, che il Documento di economia e finanza (DEF) prevede un aumento dell’aliquota fiscale applicabile alla plusvalenza derivante dalla rivalutazione delle quote detenute in Banca d’Italia, attualmente prevista nella misura del 12%, fino al 26%. Tale modifica dell’aliquota fiscale applicabile comporterebbe un maggior onere fiscale a carico del Gruppo Bipiemme pari a circa Euro 3 milioni. 3.21 Rischi connessi a dichiarazioni di preminenza Il Documento di Registrazione contiene alcune dichiarazioni di preminenza riguardo l’attività di Bipiemme e del Gruppo e al suo posizionamento nel mercato di riferimento basati su fonti e dati predisposti da soggetti terzi e/o rielaborati da BPM. Tali dichiarazioni potrebbero non trovare conferma anche in futuro, con scostamenti anche significativi rispetto a quanto riportato nel Documento di Registrazione. Cfr. Paragrafo 5.1.3 “Principali Mercati” e Capitolo 7 “Informazioni sulle tendenze previste” del presente Documento di Registrazione. 3.22 Rischi connessi alle condizioni contrattuali della cessione di una partecipazione in Bipiemme Vita In data 8 settembre 2011 – facendo seguito agli accordi sottoscritti in data 19 aprile 2011 tra BPM e il Gruppo Covéa per sviluppare una partnership strategica nella bancassicurazione vita e danni – è stato perfezionato l’acquisto da parte del Gruppo Covéa dell’81% del capitale sociale di Bipiemme Vita (società che controlla il 100% di Bipiemme Assicurazioni S.p.A.). Il Contratto di Vendita (come infra definito) prevede un meccanismo di incremento a favore di BPM al raggiungimento di prefissati obiettivi commerciali di Bipiemme Vita e di Bipiemme Assicurazioni S.p.A. - nel periodo compreso tra gli esercizi sociali chiusi al 31 dicembre 2011 e al 31 dicembre 2020 – rispettivamente “Earn Out Vita” (per un massimo di Euro 11,7 milioni) e “Earn Out Danni” (per un massimo di Euro 2,5 milioni). Il calcolo di tale eventuale aggiustamento di prezzo avverrà alla fine del periodo sopra citato e subordinatamente al rinnovo della partnership strategica con il Gruppo Covéa. Inoltre il Contratto di Vendita prevede per BPM obblighi di indennizzo delle eventuali minusvalenze che Bipiemme Vita dovesse realizzare per effetto del default riferito a: i. titoli del portafoglio circolante del debito sovrano italiano; ii. titoli del portafoglio circolante delle obbligazioni emesse da istituti di credito; e iii. titoli del portafoglio immobilizzato del debito sovrano greco (per tali titoli il default si estende anche alla ristrutturazione del debito prendendo a riferimento un recovery rate del 79%). L’obbligo di indennizzo si estende anche alle eventuali minusvalenze rilevate nel caso in cui, a seguito di future ed eccezionali esigenze di liquidità di Bipiemme Vita dovute a riscatti straordinari su contratti assicurativi esistenti al 31 agosto 2011, Bipiemme Vita debba procedere allo smobilizzo dei titoli sopra indicati. Nel corso del 2012 è stato attivato il meccanismo di indennizzo relativo ai titoli di stato D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 44 FATTORI DI RISCHIO greci – di cui al punto iii.) – nella misura contrattualmente prevista (differenza fra il valore nominale e il recovery rate del 79%) che ha comportato il riconoscimento a Covèa di un importo pari a circa Euro 7,3 milioni (già accantonato nel bilancio 2011). Pertanto, alla data attuale, nessun indennizzo è più dovuto su tali titoli. Al 31 dicembre 2013, l’obbligo di indennizzo massimo per i titoli di cui al punti i.) e ii.) – tenuto conto dei rimborsi e delle vendite effettuate – era pari a Euro 10,9 milioni; peraltro, sulla base del valore di mercato dei titoli al 31 dicembre 2013, i titoli in oggetto presentano complessivamente rilevanti plusvalenze. Conseguentemente non si è ravvisata la necessità di effettuare alcun accantonamento in quanto il rischio di eventuali indennizzi è giudicato remoto. I patti sottoscritti prevedono inoltre opzioni reciproche che, al verificarsi di taluni eventi eccezionali in relazione ad una o ad entrambe le parti – quali, a titolo esemplificativo, il mancato rispetto e/o rinnovo degli accordi di partnership (risoluzione per inadempimento dell’accordo parasociale o degli accordi di distribuzione), eventuali cambi di controllo delle parti, la liquidazione o stato di insolvenza/fallimento delle parti, il verificarsi di uno stallo decisionale attinente alla proposta di scioglimento e liquidazione di Bipiemme Vita e/o di Bipiemme Assicurazioni S.p.A., alla revoca dello stato di liquidazione ovvero alla nomina o alla revoca dei liquidatori (c.d. “triggering event”) – BPM o il Gruppo Covéa potranno, a seconda della parte in relazione alla quale tale evento si sia verificato, esercitare l’opzione di acquisto della partecipazione detenuta dall’altra parte nel capitale di Bipiemme Vita, ovvero di vendita all’altra parte della propria partecipazione. Il prezzo di esercizio delle opzioni reciproche è determinato secondo un meccanismo prestabilito legato alla valutazione del business vita e danni. È prevista, per il primo quinquennio della partnership strategica, una penale in favore del Gruppo Covèa nel caso di esercizio dell’opzione connessa ad alcune tipologie di triggering event originate da BPM (risoluzione per inadempimento dell’accordo parasociale o degli accordi di distribuzione); l’importo di tale penale decresce nel tempo a partire dalla data di stipula degli accordi di partnership. Cfr. Paragrafo “Cessione dell’81% della partecipazione in Bipiemme Vita” del Capitolo 12 “Contratti Importanti” del presente Documento di Registrazione. 3.23 Rischi connessi all’area geografica di riferimento del Gruppo Bipiemme Il Gruppo opera prevalentemente in Italia e, pertanto, l’attività del Gruppo è particolarmente legata alle variazioni dello scenario macroeconomico italiano. In particolare, le previsioni economiche mostrano notevoli incertezze circa la crescita futura dell’economia italiana. La stagnazione economica e/o la riduzione del prodotto interno lordo in Italia, l’aumento della disoccupazione e l’andamento negativo del mercato dei capitali hanno determinato una sfiducia nei confronti del sistema finanziario ed un conseguente calo degli investimenti nonché un aumento dei crediti deteriorati e di situazioni di insolvenza, causando una generale riduzione della domanda per i servizi prestati dal Gruppo. Pertanto, qualora in Italia dovessero persistere condizioni economiche avverse, dovesse manifestarsi una situazione di perdurante incertezza politico-economica e/o l’eventuale ripresa economica dovesse rivelarsi più lenta rispetto a quanto previsto, potrebbero verificarsi effetti D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 45 FATTORI DI RISCHIO negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Inoltre, il Gruppo ha una forte connotazione territoriale, contando, alla data del 30 aprile 2014, su una rete di n. 716 sportelli diffusi sul territorio nazionale; il 91% di tali sportelli, il 92% dei depositi e l’88% degli impieghi del Gruppo sono concentrati in Lombardia, Piemonte, Lazio e Puglia. Nonostante il Gruppo operi prevalentemente nelle aree dell’Italia economicamente e finanziariamente tra le più sviluppate, tale concentrazione territoriale delle attività espone il Gruppo a rischi legati alle condizioni sociali, economiche e politiche delle suddette aree, con possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo. Cfr. Capitolo 5 “Panoramica delle attività” del presente Documento di Registrazione. 3.24 Rischi connessi ai rapporti con parti correlate Nel corso degli ultimi due esercizi, il Gruppo ha intrattenuto rapporti con parti correlate, così come definite anche dai principi adottati ai sensi del Regolamento (CE) n. 1606/2002. Le operazioni con parti correlate sono presidiate dalle relative procedure interne adottate dal Gruppo, ai sensi dell’art. 4 del Regolamento CONSOB recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (Delibera CONSOB n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche) e delle Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale (Titolo V, Capitolo 5). In particolare il Consiglio di Gestione, con delibera del 26 giugno 2012, ha approvato il “Regolamento del processo parti correlate e soggetti connessi” (che, nella versione aggiornata, è disponibile sul sito internet della Banca www.gruppobpm.it), disciplinante le procedure del Gruppo per la gestione delle operazioni con parti correlate e soggetti connessi, che ha sostituito, con effetto dal 31 dicembre 2012, il precedente regolamento di Gruppo in materia. Per ulteriori informazioni al riguardo si veda il Bilancio Consolidato 2013 (Nota integrativa, Parte H) e la Relazione sulla Gestione a corredo del Bilancio Consolidato 2013, il Bilancio Consolidato 2012 (Nota integrativa, Parte H) e la Relazione sulla Gestione a corredo del Bilancio Consolidato 2012 incluse mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione. Le operazioni con parti correlate presentano i rischi tipici connessi ad operazioni che intervengono tra soggetti la cui appartenenza o comunque la vicinanza ai centri decisionali della Banca potrebbe compromettere l’imparzialità delle decisioni aziendali e il perseguimento esclusivo dell’interesse della stessa, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione dell’Emittente a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, potenziali danni per l’azienda e i suoi stakeholder. Proprio al fine di presidiare tali rischi, il Gruppo si è dotato delle suddette procedure interne. Al riguardo si fa altresì presente che i rapporti intrattenuti dal Gruppo con parti correlate risultano posti in essere nell’ambito dell’ordinaria operatività dello stesso e regolati alle condizioni praticate sul mercato per le specifiche operazioni ovvero, ove non esistenti, secondo un’adeguata remunerazione dei costi di produzione dei servizi prestati. 3.25 Rischi connessi all’utilizzo di informazioni finanziarie riclassificate e/o riesposte Il Documento di Registrazione contiene informazioni finanziarie del Gruppo estratte dal Bilancio Consolidato 2013 e dal Bilancio Consolidato 2012. Tali Bilanci Consolidati sono stati D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 46 FATTORI DI RISCHIO assoggettati a revisione contabile da parte della Società di Revisione la quale ha emesso le relative relazioni di revisione; tali relazioni non contengono rilievi o rifiuti di attestazione. Nelle relazioni di revisione relative al Bilancio Consolidato 2013 e al Bilancio Consolidato 2012, la Società di Revisione ha inoltre espresso, così come previsto dalle norme vigenti, il giudizio sulla coerenza della relazione sull’andamento della gestione del Gruppo con il bilancio consolidato. A tal fine sono state svolte le procedure indicate dal principio di revisione 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e raccomandato dalla CONSOB. Il Documento di Registrazione contiene, inoltre, informazioni che derivano dalla riclassificazione dei dati esposti negli schemi di bilancio e nella nota integrativa. I dati riclassificati sono esposti nell’ambito della relazione sull’andamento della gestione del Gruppo al fine di commentare l’andamento economico della gestione. Il Documento di Registrazione contiene, infine, informazioni che sono state oggetto di riesposizione rispetto a quelle contenute nei bilanci assoggettati a revisione contabile. Tali informazioni vengono abitualmente predisposte dall’Emittente per consentire un confronto su basi omogenee dei risultati economici e delle consistenze patrimoniali. Tra i motivi che originano la necessità di riesporre i dati relativi ai precedenti esercizi figurano le variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e la decisione assunta negli esercizi successivi di porre in dismissione attività o gruppi di attività. Le informazioni riclassificate, contenute nella relazione sull’andamento della gestione del Gruppo non sono state assoggettate a revisione contabile ma sono state oggetto della verifica di coerenza della relazione sull’andamento della gestione con il bilancio consolidato. FATTORI DI RISCHIO CONNESSI AL SETTORE IN CUI L’EMITTENTE E IL GRUPPO OPERANO 3.26 Rischi connessi all’impatto della crisi economico/finanziaria, della crisi del debito sovrano dell’Eurozona e della situazione di instabilità politica nazionale e internazionale sull’andamento dell’Emittente e del Gruppo (a) Rischi connessi all’impatto della crisi economico-finanziaria In quanto banca e società capogruppo di un gruppo bancario, i risultati di BPM e delle società appartenenti al Gruppo sono significativamente influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dall’andamento dell’economia in Italia (determinato, tra l’altro, da fattori quali le prospettive di crescita attesa dell’economia, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione, la solidità percepita dagli investitori e l’affidabilità creditizia) trattandosi del Paese nel quale BPM opera quasi esclusivamente. A partire dalla crisi finanziaria dell’agosto 2007 i mercati finanziari si sono trovati ad operare in condizioni di difficoltà e instabilità che hanno significativamente condizionato l’attività di molte istituzioni finanziarie, anche di primario standing, alcune delle quali sono state dichiarate insolventi o sono state incorporate da altri istituti, in quanto non in grado di proseguire la propria attività autonomamente, o hanno richiesto l’intervento delle rispettive autorità governative ovvero delle Banche Centrali, del FMI o di altri organismi internazionali. A questo si sono aggiunti, inoltre, altri fattori negativi, quali un aumento dei livelli di disoccupazione e una generale diminuzione della domanda di servizi finanziari. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 47 FATTORI DI RISCHIO Con specifico riferimento all’Italia, l’andamento economico del Paese è stato significativamente condizionato dalla crisi internazionale ed è stato caratterizzato dalla stagnazione dell’economia nazionale, da diverse riduzioni del rating italiano e da un incremento dello spread tra BTP e Bund. Gli scenari sopra indicati hanno determinato negli ultimi anni, anche per il Gruppo Bipiemme, un rallentamento dell’attività ordinaria, un incremento sostanziale del costo della raccolta, una diminuzione del valore delle attività per effetto della diminuzione dei corsi azionari e obbligazionari, il deterioramento del portafoglio crediti con un aumento dei crediti deteriorati e delle situazioni di insolvenza e ulteriori costi derivanti da svalutazioni e deprezzamenti di attivi, con conseguente diminuzione della profittabilità. Nonostante sia prevista una leggera ripresa nel corso 2014 del PIL italiano (stimata per il 2014 dall’OCSE nell’“Economic Outlook” di maggio 2014 e da Prometeia nell’aggiornamento del “Rapporto di Previsione” di maggio 2014 attorno rispettivamente allo 0,5% e allo 0,3%), qualora tali stime venissero disattese, la situazione congiunturale dovesse ulteriormente deteriorarsi e l’economia italiana, in particolare, dovesse continuare a ristagnare, potrebbero riacuirsi le incertezze connesse alla crisi economica e finanziaria con conseguenze negative sulla fiducia degli investitori nei confronti dell’Italia e potrebbe, pertanto, ulteriormente rallentare l’attività ordinaria e divenire più difficile e costoso procurarsi la liquidità necessaria allo svolgimento dell’attività, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. (b) Rischi connessi alla crisi del debito sovrano dell’Eurozona La crisi del sistema finanziario globale, oltre ad aver contribuito ad accelerare il deterioramento dello stato della finanza pubblica dei Paesi dell’Unione europea, ha penalizzato in particolare i sistemi bancari più esposti ai debiti sovrani (c.d. crisi del debito sovrano), con conseguente rivalutazione del rischio di credito degli Stati sovrani. Nel corso del triennio 2011-2013, in particolare, la dialettica tra FMI, BCE e Unione europea sugli aiuti alla Grecia, le nuove tensioni sul debito sovrano della Spagna, le misure straordinarie di “capital & exchange control” adottate a Cipro (che hanno comportato anche prelievi forzosi sui conti correnti) hanno contribuito ad acuire tale situazione di preoccupazione in merito alle esposizioni di debito sovrano. Nel quadro generale fin qui descritto, la BCE ha posto in essere, a partire dall’autunno 2011, importanti interventi a sostegno dell’economia europea. Tra i principali interventi si segnalano i seguenti: il programma SMP (Securities Market Programme) di acquisto di titoli di stato da parte della stessa BCE; l’immissione di liquidità a favore delle banche mediante l’acquisto di obbligazioni bancarie garantite (Covered Bond) e prestiti alle banche; con riferimento specifico alla politica monetaria, il taglio al tasso di riferimento (refirate) portandolo in due anni dall’1,25% (novembre 2011) allo 0,25% (novembre 2013); il progressivo ampliamento della gamma di titoli che le banche possono fornire in garanzia come collateral nelle operazioni di rifinanziamento con la stessa BCE. Inoltre, nel settembre 2012 il Consiglio della BCE ha approvato il piano di acquisti sul mercato secondario, da parte della BCE stessa, di titoli del debito pubblico dei Paesi dell’Eurozona con scadenza compresa tra 1 e 3 anni senza fissare alcun limite quantitativo (c.d. Outright Monetary Transactions), da affiancare agli interventi dell’ESM (European Stability Mechanism) sul mercato primario dietro l’imposizione di condizionalità (sotto forma di aggiustamenti macroeconomici o di assistenza finanziaria preventiva, c.d. Enhanced Conditions Credit Line o ECCL). La BCE ha inoltre avviato, a favore di singole banche, il programma di Emergency Liquidity Assistance e ha messo in atto un piano finalizzato a fornire agli istituti di credito europei un D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 48 FATTORI DI RISCHIO quantitativo illimitato di liquidità a 3 anni, per rispondere alle difficoltà diffusamente riscontrate nello svolgimento dell’attività di funding. Con particolare riferimento all’Italia, occorre segnalare che il triennio 2011-2013 è stato caratterizzato da diverse riduzioni del rating attribuito allo Stato Italiano e da un andamento altalenante dello spread tra BTP decennali e Bund. In particolare, nel corso del 2012 le stime negative di crescita relative all’Italia hanno avuto un impatto negativo sul debito pubblico italiano, con un abbassamento del rating attribuito all’Italia e un aumento dello spread tra BTP decennali e Bund che ha raggiunto l’apice nel luglio 2012, per poi scendere nel corso del secondo semestre. Tale crisi è proseguita anche nel corso del 2013. In particolare, il calo del PIL pari a 1,9% e la situazione di instabilità politica, hanno contribuito ad acuire le preoccupazioni sul debito sovrano italiano con conseguente aumento dello spread tra BTP decennale e Bund soprattutto nel primo trimestre del 2013 e alcune agenzie di rating hanno ulteriormente abbassato il giudizio dell’Italia. Nei primi mesi del 2014, i principali indicatori economici confermano che la crisi dovrebbe essere superata e il lieve miglioramento delle condizioni politiche ed economiche ha portato ad un graduale rientro della crisi del debito sovrano. In base alle rilevazioni medie del mese di maggio 2014, lo spread tra BTP decennale e Bund tedesco si è attestato a 165 punti base. In tale contesto economico generale, ancorché in fase di lieve miglioramento, si è più volte paventata l’ipotesi di un dissolvimento dell’Unione Monetaria Europea, rappresentata dalla moneta unica “Euro”, ovvero l’uscita di singoli Paesi dalla citata unione monetaria (con conseguente possibile ritorno alle valute locali), con conseguenze in entrambi i casi allo stato imprevedibili. Tutti i fattori sopra descritti, e in particolare un nuovo aggravamento della crisi del debito sovrano, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. (c) Rischi connessi all’instabilità politica nazionale e internazionale La dinamica descritta nei paragrafi precedenti e i conseguenti effetti sulle attività del Gruppo sono influenzati, inoltre, dalla situazione del contesto socioeconomico internazionale e italiano e dai suoi riflessi sui mercati finanziari. Negli ultimi anni il sistema finanziario a livello globale ha registrato notevoli turbolenze e incertezze dovute, tra l’altro, all’instabilità del quadro politico internazionale. Nell’ultimo periodo, in particolare, le recenti tensioni tra Ucraina e Russia, con un possibile coinvolgimento anche di altri Stati e/o organizzazioni internazionali, hanno causato notevole nervosismo sui mercati, ingenerando nuove incertezze in merito all’evoluzione della situazione politicoeconomica internazionale. Tali turbolenze e incertezze potrebbero incidere negativamente sulla ripresa economica e acuire ulteriormente la crisi, con possibili effettivi negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. A livello italiano, inoltre, si conferma l’instabilità del quadro politico, con l’avvicendarsi di diversi governi in pochi mesi: la carica del Presidente del Consiglio dei Ministri è stata ricoperta da Mario Monti da novembre 2011 ad aprile 2013, da Giovanni Enrico Letta da aprile 2013 a febbraio 2014, e infine, da Matteo Renzi a partire dal febbraio 2014. Ne consegue la difficoltà di D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 49 FATTORI DI RISCHIO attuare riforme strutturali e di portare avanti il consolidamento fiscale mettendo al contempo in atto misure a favore della competitività e della crescita. Qualora, inoltre, dovessero manifestarsi nuovi fenomeni di instabilità politica in Italia, non si può escludere che tale situazione di incertezza riduca nuovamente la fiducia dei mercati internazionali nei confronti dell’Italia, con ulteriori riflessi sulla valutazione del debito sovrano della stessa e sulle prospettive di ripresa economica, con possibili effettivi negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Per informazioni in merito allo scenario macroeconomico e al contesto dei mercati in cui opera la Banca si rinvia al Paragrafo 7.1 e 7.2 “Tendenze più significative manifestatesi recentemente sui mercati in cui opera l’Emittente dalla chiusura dell’ultimo esercizio fino alla data del presente Documento di Registrazione” e “Tendenze, incertezze, richieste, impegni e fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente”. 3.27 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario BPM e le società del Gruppo Bipiemme operano all’interno di un mercato altamente concorrenziale, con particolare riferimento alle aree geografiche dove l’attività è maggiormente concentrata (con particolare riferimento alla Lombardia). La pressione competitiva sui mercati di riferimento si manifesta sia attraverso la richiesta da parte della clientela di nuovi servizi, anche a contenuto “tecnologico”, con conseguente necessità di effettuare investimenti in tal senso da parte del Gruppo, sia attraverso specifiche operazioni concorrenziali intraprese da altre istituzioni finanziarie. Nel caso in cui il Gruppo non fosse in grado di rispondere alla crescente pressione competitiva mediante, tra l’altro, l’offerta di prodotti e servizi innovativi e remunerativi in grado di soddisfare le esigenze della clientela, il Gruppo potrebbe perdere quote di mercato e/o non riuscire a mantenere o aumentare i propri volumi di attività e di redditività, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. 3.28 Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario e delle ulteriori normative cui il Gruppo è soggetto Il Gruppo è soggetto ad una articolata regolamentazione di matrice europea e nazionale e alla vigilanza da parte della Banca d’Italia, della Consob e dell’IVASS e della BCE. La normativa applicabile alle banche, cui il Gruppo è soggetto, disciplina i settori in cui le banche possono operare con lo scopo di preservare la stabilità e solidità delle stesse, limitandone l’esposizione al rischio. In particolare, l’Emittente e le società bancarie del Gruppo sono tenute a rispettare i requisiti di adeguatezza patrimoniale previsti dalla normativa comunitaria e dalla legge italiana. Ai sensi dell’articolo 67 del TUB, al fine di esercitare la vigilanza consolidata, la Banca d’Italia può impartire all’Emittente provvedimenti di carattere generale o particolare, disposizioni concernenti il gruppo bancario complessivamente considerato o i suoi componenti, aventi ad oggetto, tra l’altro, l’organizzazione amministrativa e contabile, nonché i controlli interni; ai sensi del comma 2-ter della medesima disposizione, i provvedimenti particolari possono riguardare anche la restrizione delle attività o della struttura territoriale del gruppo; il divieto di D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 50 FATTORI DI RISCHIO effettuare determinate operazioni e di distribuire utili o altri elementi del patrimonio, nonché, con riferimento a strumenti finanziari computabili nel patrimonio di vigilanza, il divieto di pagare gli interessi. La vigilanza delle sopracitate autorità copre diversi ambiti di attività dell’Emittente, e può avere ad oggetto, tra l’altro, i livelli di liquidità e di adeguatezza patrimoniale, la prevenzione e il contrasto del riciclaggio di denaro, la tutela della privacy, la trasparenza e la correttezza nei rapporti con la clientela, nonché gli obblighi di rendiconto e registrazione. Eventuali variazioni della normativa di riferimento, o anche delle relative modalità di applicazione, nonché l’eventualità che l’Emittente non riesca ad assicurare il pieno rispetto delle norme applicabili, potrebbero influenzare le attività, i prodotti e i servizi offerti dal Gruppo e, conseguentemente, avere un impatto negativo sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca e del Gruppo. Implementazione di Basilea III nell’ordinamento europeo: la direttiva CRD IV e il regolamento CRR Il 1° gennaio 2014 è divenuta applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella direttiva CRD IV e nel regolamento CRR, che traspongono nell’Unione Europea il complesso di riforme inerenti, tra l’altro, i requisiti regolamentari di capitale e di liquidità approvate dal Comitato di Basilea nel corso degli anni 2010/2013 (Basilea III). La Nuova Disciplina Europea per le Banche, che dovrebbe essere applicata gradualmente fino ad essere pienamente efficace entro il 2019 (c.d. phase-in), oltre a stabilire criteri più stringenti in materia di determinazione delle attività ponderate per il rischio, prevede, in materia di fondi propri, che le banche soddisfino, su base continuativa, coefficienti patrimoniali più elevati per quanto riguarda il capitale di maggiore qualità (Capitale Primario di Classe 1). Tale disciplina ha, inoltre, (i) abolito la distinzione tra strumenti computabili nel Capitale di Classe 2 e nel Capitale di Classe 3, eliminando quest’ultima classe di capitale, e tra quelli classificati come Lower Tier 2 ed Upper Tier 2; (ii) previsto una disqualificazione, anche su base graduale, di taluni strumenti computati nel Capitale Primario di Classe 1 o nel Capitale Aggiuntivo di Classe 1 o Classe 2; (iii) introdotto (a) un coefficiente di leva finanziaria (leverage ratio) come misura complementare ai requisiti patrimoniali basati sul rischio e (b) due indicatori di liquidità, uno a breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o LCR) (6), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave tensione, e uno di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o NSFR) (7) con orizzonte temporale di un anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. A far data dal 1° gennaio 2014 è, inoltre, entrata in vigore la Circolare n. 285 di Banca d’Italia, con la quale l’Autorità di Vigilanza, per quanto di propria competenza, ha dato attuazione in (6) Il Liquidity Coverage Ratio è un indicatore di liquidità a breve termine che esprime il rapporto tra le attività liquide di elevata qualità (HQLA - High Quality Liquid Assts) e il totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi. (7) Il Net Stable Funding Ratio è un indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi che esprime il rapporto tra l’ammontare disponibile della provvista stabile e l’ammontare obbligatorio della provvista stabile. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 51 FATTORI DI RISCHIO Italia alla Nuova Disciplina Europea per le Banche. La Circolare n. 285 prevede, tra l’altro, che dal 1° gennaio 2014 le banche, in aggiunta ai requisiti patrimoniali previsti dal Regolamento CRR, costituiscano una riserva di conservazione del capitale (capital conservation buffer) del 2,5% su base consolidata e individuale (per quest’ultima con applicazione graduale fino al 2019). Dal 1° gennaio 2016, le banche saranno, inoltre, tenute a costituire, (i) in funzione dell’andamento del mercato del credito, una riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer), da calcolare, con le modalità indicate nella stessa Circolare, sulla base dell’esposizione complessiva al rischio di ciascuna banca, nonché (ii) un’ulteriore riserva di capitale, in funzione della rilevanza sistemica di ciascuna banca (G-SII buffer o O-SII buffer, ove la rilevanza sistemica sia globale o interna al Paese in cui è svolta l’attività bancaria). Le suindicate riserve di capitale devono essere costituite da Capitale Primario di Classe 1, ovvero con capitale di primaria qualità sotto il profilo della capacità di assorbimento delle perdite. La Bank Recovery and Resolution Directive Tra le novità regolamentari in fase di definizione, si segnala la direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente l’istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (la c.d. Bank Recovery and Resolution Directive o “BRRD”), che, pur non essendo stata ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, è stata approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014. La BRRD, una volta pubblicata in Gazzetta, dovrà essere recepita dagli Stati Membri entro il 31 dicembre 2014, ad eccezione delle norme contenute nel Titolo IV, Cap. IV, sez. 5 (c.d. bail-in) che dovranno essere adottate, al più tardi, entro il 1° gennaio 2016. La BRRD ha l’obiettivo di fornire alle autorità degli Stati Membri preposte alla risoluzione delle crisi degli enti creditizi (c.d. resolution authorities, d’ora in avanti le “Autorità”) strumenti idonei per affrontare situazioni di dissesto, salvaguardando, da un lato, la stabilità del sistema finanziario inteso nel suo complesso, riducendo al minimo i costi pubblici e le distorsioni economiche e dall’altro, la continuità dell’attività d’impresa dell’ente creditizio, con la prospettiva di un ripristino della sua sostenibilità economica. Nello specifico, ai sensi della BRRD le Autorità potranno: (i) adottare misure preparatorie e piani per ridurre al minimo i rischi di problemi potenziali (preparazione e prevenzione); (ii) in caso di problemi incipienti, arrestare il deterioramento della situazione della banca in fase precoce in modo da evitare l’insolvenza (intervento precoce); e (iii) se l’insolvenza di un ente dovesse mettere a rischio interessi pubblici, adottare uno strumento chiaro per risanare o liquidare la banca in modo ordinato, preservando le sue funzioni essenziali e limitando al massimo l’esposizione dei contribuenti alle perdite in caso di insolvenza. In sede di risoluzione delle crisi, l’Autorità potrà utilizzare, singolarmente o in combinazione tra loro, i seguenti strumenti: (i) un “ente-ponte”(c.d. bridge bank), al quale trasferire temporaneamente, in tutto o in parte, le attività della banca, al fine di cedere, successivamente, tali attività ad acquirenti di mercato; (ii) vendita delle attività, in tutto o in parte, a soggetti diversi da un “ente-ponte”, senza necessità di ottenere il consenso degli azionisti o di soddisfare i requisiti procedurali altrimenti applicabili; (iii) separazione delle attività, al fine di trasferire quelle maggiormente deteriorate o di difficile valutazione ad un veicolo di gestione a controllo pubblico (c.d. bad bank); e (iv) il bail-in a fini di ricapitalizzazione, imponendo perdite agli D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 52 FATTORI DI RISCHIO azionisti e ad alcune categorie di creditori, tramite svalutazione o conversione in capitale dei crediti vantati da questi ultimi, in misura sufficiente a ripristinare le condizioni di solvibilità della banca o capitalizzare un “ente-ponte”. I principi generali che regoleranno l’attività delle Autorità in sede di risoluzione delle crisi sono così riassumibili: (i) assegnazione delle perdite in via prioritaria e prevalente agli azionisti ed in via successiva e sussidiaria ai creditori; (ii) garanzia del principio della parità di trattamento dei creditori (salvo che un differente trattamento sia giustificato da ragioni di interesse generale); e (iii) tutela dei creditori, i quali non potranno sostenere perdite maggiori di quelle che avrebbero subito ove la banca fosse stata sottoposta alle procedure di liquidazione ordinarie (c.d. no creditor worse off) . 3.29 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema La crisi dei mercati finanziari, che ha comportato la riduzione della liquidità a disposizione degli operatori, l’incremento del premio per il rischio e, più recentemente, la crescita delle tensioni legate al debito sovrano di alcuni Paesi, e l’innalzamento dei requisiti patrimoniali e di liquidità previsti da Basilea III, hanno generato la necessità di articolate iniziative a supporto del sistema creditizio che hanno visto direttamente coinvolti sia Stati (attraverso l’intervento diretto nel capitale di alcune banche) sia Istituti Centrali (attraverso operazioni di rifinanziamento dietro presentazione di idonei titoli in garanzia). In tale contesto, anche le autorità preposte sono intervenute massicciamente per assicurare al sistema bancario adeguate condizioni di liquidità, in modo da superare le fasi più acute della crisi che ha interessato l’Eurozona, in particolare a partire dalla metà del 2011, sia attraverso la concessione di garanzie sulle emissioni di titoli di debito a medio termine, sia ampliando i titoli idonei come garanzia per il finanziamento presso la BCE. Al 31 dicembre 2013, l’ammontare di titoli emesso dal Gruppo Bipiemme con la garanzia dello Stato Italiano era pari a Euro 1,5 miliardi (di cui Euro 1 miliardo con scadenza 2015 ed Euro 500 milioni con scadenza 2017), utilizzato, unitamente ad altre attività finanziarie, quale garanzia nell’ambito delle operazioni di LTRO il cui ammontare, sempre al 31 dicembre 2013, era pari a Euro 4,6 miliardi (con scadenze comprese tra fine gennaio e fine febbraio 2015). Inoltre, in data 6 settembre 2012 il Consiglio Direttivo della BCE ha annunciato un piano antispread, di acquisti cioè di titoli di Stato senza porre limiti al suo ammontare (c.d. Outright Monetary Transactions). La BCE potrà procedere ad acquisti di bond sul mercato secondario con scadenza tra 1 e 3 anni senza prefissarsi un limite ex ante, dietro il rispetto di determinate condizionalità. Negli Stati Uniti, invece, la Federal Reserve ha avviato la progressiva riduzione degli stimoli monetari all’economia (c.d. tapering) mentre nel gennaio 2015 e nel febbraio 2015 verranno a scadenza le operazioni di rifinanziamento a lungo termine effettuato dalla BCE (c.d. LTRO) che hanno garantito alle banche europee la disponibilità di ampie risorse finanziarie in funzione delle garanzie stanziabili a condizioni particolarmente favorevoli. Peraltro non vi è alcuna certezza circa la durata e l’intensità con cui tali operazioni di sostegno alla liquidità potranno essere riproposte. L’incapacità di reperire sul mercato liquidità tramite l’accesso agli istituti centrali ovvero la riduzione significativa o il venir meno del supporto alla liquidità del sistema da parte dei governi e delle autorità centrali potrebbero generare maggiori difficoltà nel reperimento della D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 53 FATTORI DI RISCHIO liquidità sul mercato e/o maggiori costi connessi al ricorso a tale liquidità, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 54 3-bis Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente Nel presente Capitolo, si riportano i principali dati finanziari e patrimoniali tratti dai bilanci consolidati al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012, ognuno dei quali sottoposto a revisione contabile da parte della Società di Revisione. Per maggiori dettagli, si invitano gli investitori a consultare sul sito internet dell’Emittente, www.gruppobpm.it, o presso la sede legale dello stesso in Piazza F. Meda, n.4, il Bilancio Consolidato 2013 e il bilancio consolidato del Gruppo Bipiemme relativo all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2012 (il “Bilancio Consolidato 2012”). Patrimonio di Vigilanza e indicatori di adeguatezza patrimoniale Le seguenti tabelle contengono una sintesi delle voci del Patrimonio di Vigilanza e degli indicatori di adeguatezza patrimoniale più significativi, su base consolidata e riferiti al Gruppo Bipiemme alla data del 31 dicembre 2013, posti a confronto con quelli relativi al 31 dicembre 2012. I dati sono espressi in migliaia di Euro. Tabella 1 - Patrimonio di Vigilanza 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Variazione Percentuale Patrimonio di Vigilanza Consolidato 4.551.766 5.240.439 -13,1% Patrimonio di Base (Tier 1) Consolidato 3.333.307 3.882.023 -14,1% Patrimonio Supplementare (Tier 2) Consolidato 1.218.459 1.358.416 -10,3% Al 31 dicembre 2013 il patrimonio di vigilanza consolidato risulta pari a Euro 4.552 milioni, in flessione rispetto al 31 dicembre 2012 principalmente per effetto del rimborso integrale – in data 28 giugno 2013 – degli strumenti finanziari di cui al D.L. 185/08 (c.d. “Tremonti Bond”), emessi dalla Capogruppo per un importo nominale complessivo di Euro 500 milioni. In particolare, a dicembre 2013, il patrimonio di vigilanza è costituito dal patrimonio di base per Euro 3.333 milioni e dal patrimonio supplementare per Euro 1.218 milioni. Tabella 1-bis – Indicatori di adeguatezza patrimoniale 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 42.611.800 43.162.488 Total Capital Ratio 10,68% 12,14% Tier 1 Capital Ratio 7,82% 8,99% Core Tier 1 Capital Ratio 7,21% 8,38% Attività di rischio ponderate (in migliaia di Euro) Il Total Capital Ratio – determinato dal rapporto tra patrimonio di vigilanza e attività di rischio ponderate totali – si attesta al 10,68%, il Tier 1 Capital Ratio – determinato dal rapporto tra il patrimonio di base e le attività di rischio ponderate – risulta pari al 7,82%, mentre il Core Tier 1, che non computa nel patrimonio di base le preference shares, si attesta al 7,21%. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 55 La riduzione dei coefficienti patrimoniali, rispetto a giugno 2013, è attribuibile all’applicazione degli Add-on richiesti da Banca d’Italia (successivamente rimossi integralmente a giugno 2014) anche alle attività di rischio ponderate dell’incorporata Banca di Legnano. Si segnala che i coefficienti patrimoniali del Gruppo, a partire da giugno 2011, includono gli effetti delle maggiori ponderazioni richieste dalla Banca d’Italia. L’effetto di tali maggiori ponderazioni, al 31 dicembre 2013, porta a un incremento delle attività di rischio ponderate pari a Euro 8.076 milioni (di cui Euro 2.641 milioni ascrivibili alla non eleggibilità delle garanzie ipotecarie su immobili residenziali e non residenziali, Euro 2.753 milioni alla maggiorazione di un terzo dell’aliquota di ponderazione ordinariamente prevista per gli impieghi nei confronti di società edili, società immobiliari e fondi immobiliari ed Euro 2.683 milioni alla maggiorazione del 100% del requisito per rischi operativi), cui corrisponde un maggior requisito patrimoniale pari a Euro 646 milioni. Tale maggior requisito è imputabile per Euro 211,2 milioni alla mancata applicazione dei benefici previsti in termini di minore ponderazione dei mutui assistiti da ipoteca per la non eleggibilità delle relative garanzie ipotecarie, per Euro 220,2 milioni alla maggior ponderazione degli impieghi verso il settore immobiliare e per Euro 214,6 milioni al raddoppio del requisito sul rischio operativo. L’impatto dei maggiori requisiti è quantificabile in 169 punti base sul Core Tier 1, in 183 punti base sul Tier 1 e in 250 punti base sul Total Capital Ratio. Si precisa, inoltre, che l’incidenza percentuale negativa degli Add-on sui ratios patrimoniali è di circa il 23%. Con riferimento al valore del Common Equity Tier 1 Ratio, a seguito della rimozione degli Add-on patrimoniali, in data 25 giugno 2014, si rinvia al Capitolo 3 “Fattori di Rischio”, Paragrafi 3.1 “Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale” e 3.3. “Rischi connessi agli assetti proprietari e alla governance di BPM”, nonché al Paragrafo 11.6.1 “Attività ispettiva delle Autorità di Vigilanza” del presente Documento di Registrazione. Indicatori di rischiosità creditizia La seguente tabella contiene gli indicatori di rischiosità creditizia dell’Emittente, su base consolidata, alla data del 31 dicembre 2013, posti a confronto (i) con gli stessi indicatori rilevati alla data del 31 dicembre 2012 e (ii) con i corrispondenti dati di sistema tratti dal bollettino di Banca d’Italia del maggio 2014 riferiti ai grandi gruppi bancari. Tabella 2 – Indicatori di rischiosità creditizia 31 dicembre 2013 Dati di sistema al 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Dati di sistema al 31 dicembre 2012 Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi 7,2% 8,1% 5,3% 6,3% Sofferenze Nette su Impieghi Netti 3,4% 4,3% 2,5% 3,4% Partite Anomale Lorde su Impieghi Lordi 14,9% 16,7% 11,5% 13,3% Partite Anomale Nette su Impieghi Netti 10,1% n.d. 7,9% n.d. Rapporto di Copertura delle Sofferenze 55,5% 56,9% 55,8% 54,6% D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 56 Rapporto di Copertura delle Partite Anomale Sofferenze Nette su Patrimonio Netto Grandi rischi (valore ponderato) su Impieghi Netti 36,0% 41,8% 34,3% 38,8% 31,43% 20,61% 19,22% 17,37% 1,5% n.d. 3,5% n.d. Le difficoltà del contesto macroeconomico che hanno caratterizzato l’intero 2013 si sono acuite nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno, comportando una significativa revisione al ribasso delle previsioni sulla dinamica del PIL per l’Italia; ciò si è riflesso in un progressivo peggioramento della qualità del credito, concentratosi proprio nell’ultima parte dell’esercizio. In particolare, l’incidenza delle sofferenze lorde sul totale impieghi di Gruppo, a dicembre 2013, è pari al 7,2% (5,3% al 31 dicembre 2012). Per quanto concerne i livelli di copertura del portafoglio crediti si evidenzia che il grado di copertura delle sofferenze è pari al 55,5%, importo sostanzialmente in linea con quello dello scorso anno. Con riferimento al sistema bancario nazionale, nell’ultimo anno i crediti deteriorati lordi si sono incrementati da euro 237 miliardi di fine 2012 a euro 282 miliardi di fine 2013 (8). Al 31 dicembre 2013 le sofferenze lorde si sono attestate a 156 miliardi di euro e il rapporto tra sofferenze lorde e impieghi si è attestato all’8,1% (6,3% a fine nel 2012) (9) mentre il rapporto tra sofferenze nette e impieghi si è attestato a 4,3% (3,4% a fine 2012). A fine marzo 2014 le sofferenze lorde sono aumentate del 5,6% rispetto a fine 2013 e il rapporto sofferenze lorde / impieghi si è ulteriormente incrementato all’8,6%. In data 21 ottobre 2013 l’EBA ha emanato la bozza finale di uno specifico technical standard all’interno del quale viene indicata la definizione di “Non Performing Exposures”. Nello stesso documento l’EBA ha fornito anche la definizione di “Forbearance” (10). L’EBA ha inoltre raccomandato alle Autorità di Vigilanza di applicare per quanto possibile le definizioni nel citato technical standard nello svolgimento dell’Asset Quality Review. Il Gruppo Bipiemme ha analizzato la bozza del technical standard EBA e ha avviato le attività finalizzate alla definizione di una policy interna relativa alla identificazione delle esposizioni forborne performing e non performing. La condizione necessaria per identificare un’esposizione come forborne è la sussistenza all’atto della richiesta di rinegoziazione di una situazione di difficoltà finanziaria del debitore, come chiarito nella bozza del suddetto documento EBA. Sono in corso di svolgimento le attività e le analisi per l’individuazione degli indicatori di difficoltà finanziaria del debitore così come la definizione di un processo interno per la gestione dei crediti forborne. Al termine di tali attività, il Gruppo Bipiemme potrebbe classificare come crediti forborne posizioni che alla data del presente Documento di Registrazione non sono classificate come tali (8) Fonte: Banca d’Italia – Base informativa pubblica (9) Fonte: ABI Monthly Outlook (10) Con il termine “forbearance” si indica la situazione di difficoltà da parte dei debitori nel rispettare i termini di rimborso dei propri debiti, a cui, per tale motivo, sono state concesse delle rinegoziazioni delle condizioni contrattuali originarie. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 57 e, quindi, sussiste il rischio che a seguito della differente classificazione, possano rendersi necessarie ulteriori rettifiche di valore su tali crediti. Attualmente, dopo la disamina della sopracitata definizione, il Gruppo Bipiemme ritiene che i crediti forborne non performing siano già inclusi nelle attuali categorie di crediti deteriorati come definiti dalla normativa di vigilanza (c.d. “esposizioni ristrutturate”). Le attività deteriorate lorde del Gruppo Bipiemme, al 31 dicembre 2013 si attestano a Euro 5.279 milioni (pari al 14,9% del totale dei crediti lordi alla medesima data). Per quanto concerne i livelli di copertura del portafoglio crediti si evidenzia che il grado di copertura delle sofferenze è pari al 55,5%, importo sostanzialmente in linea con quello dello scorso anno. Tale livello si eleva al 63,7% al lordo degli stralci (passaggi a perdita) effettuati in passato sulle singole posizioni. La significativa debolezza dello scenario macroeconomico ha determinato un generale peggioramento del merito creditizio e il Gruppo Bipiemme ha proceduto ad un’approfondita analisi delle esposizioni creditizie deteriorate o che presentavano i primi segnali di anomalia, nonché all’aggiornamento delle policy valutative. Il quadro macroeconomico rimane ancora molto difficile e, nonostante la crescita dei crediti deteriorati mostri un calo rispetto all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012, il Gruppo Bipiemme ne ha aumentato i relativi livelli di copertura, passati dal 34,3% del 31 dicembre 2012 al 36% del 31 dicembre 2013. In termini di stock, la dinamica di crescita dei crediti deteriorati lordi mostra un rallentamento; durante l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 l’incremento si è attestato al 25,6% rispetto al 34,6% dell’esercizio precedente. Nel 2013 tale dinamica è risultata più accentuata nel primo semestre (+13,9%) rispetto al secondo semestre (+10,2%). La dinamica delle attività deteriorate si è riflessa nell’incremento dell’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti, passata dall’11,5% del 31 dicembre 2012 all’attuale 14,9%. Nel complesso, il totale dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche registra, al 31 dicembre 2013, un valore pari a Euro 3.376 milioni, in crescita del 22,2% rispetto al dato di fine 2012. Nella seguente tabella si riporta l’informativa sui “grandi rischi” definiti dalla normativa di vigilanza di riferimento come le esposizioni del Gruppo nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi qualora le stesse siano maggiori o uguali al 10% del patrimonio di vigilanza consolidato. (Dati in migliaia di Euro) Crediti verso clientela Grandi rischi (ammontare nominale) Grandi rischi (ammontare nominale)/Crediti verso clientela Grandi rischi (valore ponderato) (*) Grandi rischi (valore ponderato)/Crediti verso clientela Numero dei “grandi rischi” (*) 31/12/2013 31/12/2012 33.345.026 34.790.891 9.569.436 11.374.246 28,7% 32,7% 501.673 1.228.661 1,5% 3,5% 3 5 Le esposizioni sono di norma assunte al valore nominale (ponderazione al 100%) e tenendo conto delle eventuali tecniche di attenuazione del rischio di credito (garanzie). Al fine di tener conto della minore rischiosità connessa con la natura della controparte debitrice e all’eventuale esistenza di determinate forme di protezione del credito si applicano i fattori percentuali di ponderazione agevolati previsti dalle Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale (Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo 1, Sezione III). Ad esempio le esposizioni verso lo Stato Italiano godono di una ponderazione agevolata dello 0%. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 58 Al riguardo si segnala che negli esercizi 2013-2012, la prima esposizione di rischio per valore nominale (Euro 8.277 milioni al 31 dicembre 2013 ed Euro 8.557 milioni al 31 dicembre 2012) è rappresentata dal Ministero del Tesoro e risulta prevalentemente costituita dai titoli di Stato presenti nel portafoglio del Gruppo. Il valore ponderato di tale prima esposizione risulta nullo nel 2013, mentre è pari ad Euro 1,6 milioni nel 2012. La tabella che segue indica il costo del rischio, espresso dal rapporto tra le rettifiche su crediti e l’ammontare dei crediti verso la clientela netti. (Dati in migliaia di Euro) Crediti verso clientela (esposizioni nette) Rettifiche di valore nette dei crediti verso clientela Rettifiche nette/Crediti netti verso clientela 31/03/2014 31/12/2013 31/12/2012 32.821.420 33.345.026 34.790.891 84.786 580.358 560.941 1,03% (*) 1,74% 1,61% (*) dato annualizzato. Le rettifiche nette su crediti includono gli ammontari compresi nelle seguenti voci di conto economico 130 a. “Rettifiche riprese di valore nette per deterioramento – Crediti”, per la sola parte afferente i crediti verso clientela, e 130 d. “Rettifiche riprese di valore nette per deterioramento – altre operazioni finanziarie”, voce rappresentativa delle rettifiche su garanzie rilasciate alla clientela. Indicatori di liquidità La seguente tabella contiene gli indicatori di liquidità dell’Emittente, su base consolidata, alla data del 31 dicembre 2013, posti a confronto con quelli relativi al 31 dicembre 2012. Tabella 2-bis – Indicatori di liquidità 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Loan to Deposit Ratio 90,6% 90,3% Liquidity Coverage Ratio 91,4% 89,4% Net Stable Funding Ratio 108,7% 88,17% Il Loan to Deposit Ratio del Gruppo, a livello consolidato, per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2012 e 2013 era pari rispettivamente al 90,3% e 90,6%. Con riferimento agli indicatori di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio il Gruppo Bipiemme si è dotato di strumenti di calcolo per il monitoraggio gestionale di tali indicatori. Le stime del Liquidity Coverage Ratio e del Net Stable Funding Ratio del Gruppo al 31 dicembre 2013, a livello consolidato, evidenziano valori rispettivamente superiori al 90% e al 100%. Nell’ambito della propria attività, il Gruppo ricorre anche al finanziamento presso la BCE. In particolare, l’esposizione del Gruppo verso la BCE in termini di linee di finanziamento per LTRO era pari, al 31 dicembre 2013, a nominali Euro 4,55 miliardi, in scadenza il 29 gennaio 2015 per nominali Euro 2,35 miliardi e il 26 febbraio 2015 quanto ai rimanenti Euro 2,2 miliardi (oltre ai relativi interessi). Si segnala che la Banca ha proceduto, nel corso dell’esercizio 2014, al rimborso parziale dell’LTRO con scadenza il 29 gennaio 2015 con le seguenti tempistiche: a febbraio per un importo di Euro 500 milioni, ad aprile per Euro 750 milioni, a giugno per Euro 500 milioni. Pertanto, alla data del presente Documento di Registrazione, l’esposizione complessiva verso la BCE ammonta a Euro 2,8 miliardi, in scadenza il 29 gennaio 2015 per nominali Euro 600 milioni e il 26 febbraio 2015 quanto ai rimanenti Euro 2,2 miliardi (oltre ai relativi interessi). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 59 Il profilo di liquidità del Gruppo, al 31 dicembre 2013, si caratterizza per la disponibilità di attivi stanziabili presso la BCE e non utilizzati, al netto degli haircut, pari ad Euro 2,6 miliardi, rappresentati per oltre il 98% da titoli di Stato italiani, caratterizzati da elevata liquidabilità. Alla data del presente Documento di Registrazione, l’ammontare di attività stanziabili presso la BCE non utilizzate è salito a circa Euro 5,2 miliardi, di cui oltre il 94% costituiti da titoli di Stato italiani a elevata liquidabilità. Principali dati di conto economico La seguente tabella contiene i principali dati di conto economico dell’Emittente, su base consolidata, alla data del 31 dicembre 2013, posti a confronto con quelli relativi al 31 dicembre 2012. Si segnala che, ai fini della presentazione dei principali dati di conto economico relativi agli esercizi 2012-2013 in maniera omogenea e della loro comparazione nel presente paragrafo, i dati relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 sono stati estratti dal Bilancio Consolidato 2013 e riesposti per tenere in considerazione il 2° aggiornamento della Circolare 262/2005 di Banca d’Italia emanato in data 21 gennaio 2014. Tabella 3 – Principali dati di conto economico (in migliaia di Euro) Esercizio 2013 Esercizio 2012 Variazione Percentuale 837.424 858.613 -2,5% 1.656.586 1.517.778 9,1% 993.355 917.822 8,2% (943.619) (1.195.681) 21,1% Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 96.831 (598.224) n.s. Utile netto d’esercizio di pertinenza della Capogruppo 29.589 (429.694) n.s. Margine di interesse Margine di intermediazione Risultato netto della gestione finanziaria Costi Operativi Il margine di interesse si attesta a Euro 837,4 milioni, evidenziando una contrazione di Euro 21,2 milioni (–2,5%) rispetto a dicembre 2012. Tale risultato è dovuto principalmente al minor contributo del margine commerciale che ha risentito negativamente della flessione dei tassi di interesse. Il margine di intermediazione ha registrato un incremento del 9,1% rispetto al 31 dicembre 2012, ascrivibile principalmente ai seguenti aggregati: - commissioni nette, che ammontano a dicembre 2013 a Euro 544,8 milioni, registrando un incremento di Euro 47,9 milioni rispetto all’analogo periodo del 2012 (+9,6%). Tale aumento è principalmente ascrivibile alle maggiori commissioni da servizi di gestione, intermediazione e consulenza che beneficiano, tra l’altro, dei collocamenti di prodotti di raccolta indiretta, risparmio gestito e prodotti assicurativi realizzati nell’anno; - risultato netto dell’attività di negoziazione, si registra un decremento di Euro 10,4 milioni spiegato soprattutto dalle significative riprese di valore che avevano caratterizzato l’esercizio precedente; D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 60 - risultato netto dell’attività di copertura, il decremento rispetto all’esercizio 2012 è pari a Euro 17,8 milioni; l’aggregato, che nel 2012 beneficiava di utili realizzati a seguito del parziale “unwinding” dei derivati classificati a hedge accounting effettuati dal veicolo “Bpm Covered Bond” a fronte del riacquisto di passività finanziarie che erano oggetto di copertura, comprende i componenti reddituali iscritti a conto economico realizzati e derivanti dal processo di valutazione sia delle attività e delle passività oggetto di copertura che dei relativi contratti derivati di copertura, comprese le eventuali differenze di cambio; - utile da cessione o riacquisto di attività/passività finanziarie, è risultato in incremento di Euro 130,7 milioni rispetto a dicembre 2012, impattato positivo si è avuto soprattutto per gli utili da realizzo di titoli di Stato Italiani; - risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value, la voce che accoglie le plusvalenze e le minusvalenze originate dalla valutazione al fair value delle attività e passività finanziarie classificate nel portafoglio fair value option e dei relativi contratti derivati di copertura, registra un incremento di circa Euro 10,9 milioni rispetto a dicembre 2012. Il risultato netto della gestione finanziaria, presenta un risultato positivo di Euro 993,4 milioni, con un incremento rispetto al 2012 di Euro 75,6 milioni (+8,2%); tale incremento è attribuibile, sostanzialmente, all’aumento per Euro 138,8 milioni del margine di intermediazione (sopra descritto), controbilanciato solo in parte da maggiori rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita (- Euro 44,8 milioni) e di crediti (- Euro 21,2 milioni). I costi operativi, attestatisi a Euro 943,6 milioni, registrano un miglioramento per Euro 252,1 milioni, (- 21,1%); questo miglioramento è essenzialmente riferibile alle spese per il personale che registrano una significativa flessione per Euro 203 milioni rispetto all’esercizio 2012 (sul quale gravavano gli oneri straordinari relativi al Fondo di Solidarietà, pari a Euro 213,4 milioni). L’utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte, si chiude, al 31 dicembre 2013, con un risultato positivo pari a Euro 96,8 milioni, rispetto al risultato negativo del 31 dicembre 2012, esercizio per il quale si era registrato un risultato negativo di Euro 598,2 milioni. Il miglioramento di Euro 695 milioni rispetto al dicembre 2012, che scontava anche rettifiche di valore dell’avviamento per Euro 335,4 milioni, oltre ad essere ascrivibile a quanto sopra descritto, comprende un incremento di Euro 32,5 milioni su utili (perdite) delle partecipazioni. Al netto della perdita di pertinenza di terzi (Euro 0,2 milioni circa), l’utile netto d’esercizio di pertinenza della Capogruppo si attesta a Euro 29,6 milioni, rispetto ad una perdita netta di Euro 429,7 milioni dell’esercizio 2012. Principali dati di stato patrimoniale La seguente tabella contiene i principali dati di stato patrimoniale dell’Emittente, su base consolidata, alla data del 31 dicembre 2013, posti a confronto con quelli relativi al 31 dicembre 2012. Gli importi sono espressi in migliaia di Euro. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 61 Tabella 4 – Principali dati di stato patrimoniale (in Euro) 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Variazione Percentuale Patrimonio Netto 3.625.705 4.015.086 -9,7% Capitale 2.865.710 2.865.709 0,0% 42.728.403 44.822.865 -4,7% Debiti verso Banche 5.913.928 6.292.005 -6,0% Raccolta Diretta (*) 36.814.475 35.530.860 -4,5% Impieghi: 35.158.484 37.509.262 -6,3% Crediti verso clientela 33.345.026 34.790.891 -4,2% 1.813.458 2.718.371 -33,3% Attività finanziarie (**) 11.045.773 11.901.399 -7,2% Totale attivo 49.353.318 52.475.005 -5,9% Raccolta indiretta: 31.222.136 30.630.109 1,9% Risparmio gestito 15.176.546 13.764.015 10,3% Risparmio amministrato 16.045.590 16.866.094 -4,9% Indebitamento: Crediti verso banche (*) La voce “raccolta diretta” ricomprende: debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value. (**) La voce “attività finanziarie” ricomprende: attività finanziarie detenute per la negoziazione, attività finanziarie valutate al fair value, attività finanziarie disponibili per la vendita, derivati di copertura e adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica. Al 31 dicembre 2013 il patrimonio netto del Gruppo, comprensivo dell’utile di periodo di Euro 29,6 milioni, si attesta a Euro 3.626 milioni, in diminuzione rispetto a fine 2012 (–9,7%). La diminuzione è attribuibile al rimborso dei Tremonti Bond (– Euro 500 milioni), alla variazione positiva delle riserve da valutazione (+Euro 83 milioni) e alla rilevazione dell’utile di periodo (pari a Euro 29,6 milioni). L’aggregato raccolta diretta si attesta, al 31 dicembre 2013, a Euro 36.814 milioni, in flessione di Euro 1.716 milioni (-4,5%) rispetto a fine 2012. Il Gruppo, in assenza di una dinamica positiva degli impieghi ha preferito rinunciare ad operazioni particolarmente onerose e non stabili. Per quanto concerne lo sbilancio tra crediti e debiti verso banche, la seguente tabella evidenzia la presenza di un saldo negativo al 31 dicembre 2013 pari a Euro 4.100,5 milioni, in peggioramento rispetto al saldo negativo di Euro 3.573,6 milioni di dicembre 2012. Tale andamento è in buona parte ascrivibile alla contrazione dei crediti verso banche che, al 31 dicembre 2013, si riducono per Euro 904,9 milioni, principalmente a seguito della diminuzione dei conti correnti e depositi liberi, che passano da Euro 1.614,2 milioni a Euro 810,9 milioni. 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Variazione Percentuale Crediti verso banche 1.813.458 2.718.371 -33,3% Debiti verso banche 5.913.928 6.292.005 -6,0% Interbancario netto -4.100.470 -3.573.634 -14,7% Debiti verso banche centrali per LTRO 4.609.182 4.585.276 0,5% Interbancario netto (escluso LTRO) 508.712 1.011.642 -49,7% di cui verso banche centrali 360.512 159.576 125,9% D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 62 di cui verso altre banche 148.200 852.066 -82,6% La posizione interbancaria netta complessiva, al netto delle linee di finanziamento concesse dalla BCE per LTRO (long term refinancing operations, che sono passate da Euro 4.585,3 milioni al 31 dicembre 2012 ad Euro 4.609,2 milioni al 31 dicembre 2013), risultava positiva per Euro 508,7 milioni, in riduzione rispetto a Euro 1.011,6 milioni al 31 dicembre 2012. Escludendo le esposizioni nette verso le banche centrali, il saldo netto della posizione interbancaria verso le altre banche è positivo per Euro 148,2 milioni in diminuzione rispetto al valore al 31 dicembre 2012 pari a Euro 852,1 milioni. Il difficile contesto macro-economico domestico che ha caratterizzato il 2013, con il conseguente calo di consumi, produzione ed investimenti, ha determinato un significativo contenimento della domanda di credito non solo da parte delle famiglie, ma soprattutto delle imprese. Al 31 dicembre 2013, i crediti verso clientela ammontano a Euro 33.345 milioni, in diminuzione rispetto a dicembre 2012 (–Euro 1.446 milioni; –4,2%). Tale dinamica ha interessato in particolare le forme tecniche degli impieghi in conto corrente e dei mutui. Le attività finanziarie del Gruppo Bipiemme si attestano a Euro 11.046 milioni, risultando in contrazione rispetto al dato di dicembre 2012 (-7,2%). Tale flessione è riconducibile in particolare: ad un decremento delle attività finanziarie disponibili per la vendita a causa di una riduzione del portafoglio dei titoli di Stato italiani della Capogruppo a seguito di vendite e rimborsi non compensati da acquisti nel periodo di riferimento; ad un decremento delle attività finanziarie di negoziazione, in gran parte rappresentate dal portafoglio di negoziazione di Banca Akros, la cui operatività è costituita principalmente dall’attività di intermediazione, di market making e di gestione del rischio con strategie di copertura dinamica all’interno del sistema dei limiti operativi. Al 31 dicembre 2013, il volume della raccolta indiretta con la clientela ordinaria, valutata ai valori di mercato, si attesta a Euro 31.222 milioni, in incremento rispetto a fine dicembre 2012 (+1,9%); al suo interno si evidenzia la crescita della componente del risparmio gestito che compensa ampiamente la contrazione del risparmio amministrato. Titoli di debito emessi da Governi centrali e locali nonché dagli Enti Governativi e i prestiti erogati a favore dei medesimi soggetti Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi e, in particolare, dell’Italia. Al 31 dicembre 2013 il valore di bilancio dell’esposizione complessiva del Gruppo nei confronti del debito sovrano era pari ad Euro 8.570 milioni. Come evidenziato dalla tabella sottostante il valore nominale di tali esposizioni risultava essere pari a Euro 8.383,5 milioni mentre il fair value risultava essere pari a Euro 8.574,4 milioni. Esposizione totale nei confronti degli Stati Sovrani Valore nominale al 31/12/2013 Valore di bilancio al 31/12/2013 Fair value al 31/12/2013 Esposizioni verso Paesi UE 8.381.453 8.568.978 8.573.413 - Italia 8.379.976 8.567.529 8.571.964 1.476 1.448 1.448 1 1 1 2.022 1.013 1.013 (dati in migliaia di Euro) - Austria - Germania Esposizioni verso altri paesi D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 63 - Argentina Totale Gruppo Bipiemme 2.022 1.013 1.013 8.383.475 8.569.991 8.574.426 Nel dettaglio, il valore di bilancio dell’esposizione totale del Gruppo nei confronti degli Stati Sovrani è rappresentato: (i) da titoli di debito emessi da governi centrali e locali per Euro 8.287,3 milioni, di cui Euro 8.286,3 milioni di emittenti di Paesi dell’Unione europea. Tali investimenti rappresentano l’85,1% dell’ammontare complessivo delle attività finanziarie del Gruppo per cassa classificate nei portafogli delle attività di negoziazione, designate al fair value e disponibili per la vendita; (ii) dai crediti erogati a favore dei governi centrali e locali e degli enti governativi, pari ad Euro 282,7 milioni, interamente rappresentati da finanziamenti concessi allo Stato italiano (escluse le partite fiscali). I citati finanziamenti costituiscono circa lo 0,85% rispetto all’ammontare dei crediti verso la clientela. Nella tabella seguente viene fornito un confronto sintetico dei rating al 31 dicembre 2013 forniti dalle società di rating Fitch Raings, Moody’s e Standard & Poor’s per gli Stati Sovrani in relazioni ai quali il Gruppo era esposto al 31 dicembre 2013. AGENZIA DI RATING FITCH RATINGS MOODY’S STANDARD & POOR’S (*) (**) (***) (****) ITALIA AUSTRIA GERMANIA ARGENTINA BBB+ (outlook negativo)(*) AAA (outlook stabile) AAA (outlook stabile) CC (outlook negativo) Baa2 (outlook stabile) Aaa (outlook stabile) Aaa (outlook stabile) B3 (***) BBB (outlook negativo) (**) AA+ (outlook stabile) AAA (outlook stabile) CCC+ (outlook negativo) (****) In data 25 aprile 2014, Fitch Ratings ha rivisto l’outlook dell’Italia a stabile. In data 6 giugno 2014, Standard & Poor’s ha confermato rating e outlook dell’Italia. In data 17 marzo 2014, Moody’s ha rivisto il rating dell’Argentina a Caa1. In data 17 giugno 2014, Standard & Poor’s ha rivisto il rating dell’Argentina a CCC. Al riguardo si precisa che successivamente alla chiusura dell’esercizio (e fino alla data del presente Documento di Registrazione) non è intervenuta alcuna variazione di rilievo dei rating come sopra evidenziati, ad eccezione di quanto evidenziato nella nota alla tabella. Nella tabella seguente si riepilogano i valori come risultanti dal Bilancio Consolidato 2013 del Gruppo, delle esposizioni verso il debito sovrano – rappresentate esclusivamente da titoli di debito – suddivise per portafoglio contabile e per Paese. Esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati Sovrani (dati in migliaia di Euro) Attività finanziarie detenute per la negoziazione D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE Attività finanziarie disponibili per la vendita Valore di bilancio totale al 64 31/12/2013 Esposizioni verso Paesi UE 51.648 8.234.671 8.286.319 - Italia 50.199 8.234.671 8.284.870 1.448 0 1.448 1 0 1 Esposizioni verso altri paesi 1.013 0 1.013 - Argentina 1.013 0 1.013 52.661 8.234.671 8.287.332 - Austria - Germania Totale Gruppo Bipiemme In generale si segnala che il portafoglio titoli del Gruppo risulta composto in larga parte da titoli di debito, che rappresentano il 91,9% del totale. A loro volta i titoli di debito presentano una significativa incidenza di titoli di stato, principalmente emessi dallo Stato italiano, pari a Euro 8.284,9 milioni al 31 dicembre 2013 (92,5% del totale dei titoli di debito). L’esposizione del Gruppo in titoli di debito nei confronti dello Stato italiano rappresenta il 16,8% del totale dell’attivo del Gruppo Bipiemme. Tali titoli sono pressoché interamente allocati al portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita”. Sempre al 31 dicembre 2013, l’eccedenza delle plusvalenze potenziali rispetto alle minusvalenze potenziali sul portafoglio costituito da titoli governativi italiani “disponibili per la vendita”, iscritte nella relativa riserva di valutazione a patrimonio netto, è pari a Euro 165,2 milioni al lordo dell’effetto fiscale e a Euro 110,6 milioni al netto dell’effetto fiscale (rispetto ad un saldo positivo di circa Euro 80 milioni al 31 dicembre 2012); inoltre, le regole di Banca d’Italia consentono di non rilevare le plusvalenze o le minusvalenze potenziali sui titoli di Stato “disponibili per la vendita” per il calcolo dei coefficienti patrimoniali, facoltà di cui la Banca si è avvalsa. L’esposizione del Gruppo Bipiemme verso il debito sovrano di altri Paesi diversi dall’Italia è non significativa. Nella tabella seguente si riepilogano i valori del Gruppo, come risultanti dal Bilancio Consolidato 2013, delle esposizioni verso il debito sovrano – rappresentati da titoli di debito – suddivise per portafoglio contabile e per durata residua dell’esposizione. Esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati Sovrani suddivisi per durata residua (dati in migliaia di Euro) Valore nominale al 31/12/2013 Valore di bilancio al 31/12/2013 Italia 8.097.064 8.284.870 - entro 1 anno 996.724 995.290 - tra 1 e 5 anni 5.798.522 5.931.737 - tra 5 e 10 anni 1.297.480 1.353.340 - oltre i 10 anni 4.338 4.503 Austria 1.476 1.448 - tra 1 e 5 anni 474 474 - tra 5 e 10 anni 635 633 - oltre i 10 anni 367 341 Germania 1 1 - entro 1 anno 1 1 2.022 1.013 - tra 5 e 10 anni 275 150 - oltre i 10 anni 1.747 863 Argentina D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 65 Totale Gruppo Bipiemme 8.100.563 8.287.332 di cui: entro 1 anno 996.725 995.291 di cui: tra 1 e 5 anni 5.798.996 5.932.211 di cui: tra 5 e 10 anni 1.298.390 1.354.123 di cui: oltre i 10 anni 6.452 5.707 Nella tabella sopra esposta il valore di bilancio corrisponde al fair value. Al 31 dicembre 2013, il valore di bilancio delle esposizioni in titoli di Stato con durata residua inferiore a 5 anni ammonta ad Euro 6.927,5 milioni, pari all’83,6% del totale dell’esposizione verso i titoli del debito sovrano. Nello scaglione tra 5 e 10 anni le esposizioni in titoli di Stato ammontano ad Euro 1.354,1 milioni (pari al 16,3% del totale); la rimanente parte, con durata residua oltre i 10 anni, presenta un ammontare non significativo. L’ammontare dei titoli di debito sovrano strutturati non risulta, significativo (valore di bilancio di circa Euro un milione). *** Nel presente Capitolo, sono inoltre riportate le informazioni finanziarie tratte dal Resoconto Intermedio di Gestione 2014, sottoposte a revisione contabile limitata, per esigenze legate all’Aumento di Capitale in Opzione, poste a confronto con le informazioni finanziarie del resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2013. Fondi Propri ed indicatori di adeguatezza patrimoniale Le seguenti tabelle contengono una sintesi delle voci dei Fondi Propri (che nella precedente disciplina costituivano il “patrimonio di vigilanza”) e degli indicatori di adeguatezza patrimoniale più significativi, su base consolidata e riferiti al Gruppo Bipiemme alla data del 31 marzo 2014, posti a confronto con quelli relativi al 31 marzo 2013. I dati sono espressi in migliaia di Euro. 31 marzo 2014 31 marzo 2013 (**) Variazione Percentuale Fondi propri (*) 4.668.161 5.240.944 -10,9% Common Equity (Tier 1) (*) 3.152.338 3.882.392 -18,8% 214.057 - n.s. 1.301.766 1.358.552 -4,2% Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1) (*) Capitale di Classe 2 (Tier 2) (*) I dati relativi ai Fondi Propri al 31 marzo 2014 sono una stima provvisoria delle segnalazioni prudenziali basate sulla nuova normativa "Basilea 3” che verranno effettuate entro il prossimo 30 giugno. (**) I dati relativi al 2013 sono determinati sulla base delle regole allora vigenti ("Basilea 2"). Indicatori di adeguatezza patrimoniale 31 marzo 2014 31 marzo 2013 (*) 43.177.689 43.251.063 Total Capital Ratio 10,85% 12,12% Tier 1 Capital Ratio 7,81% 8,98% Common Equity Tier 1 Ratio (**) 7,31% 8,37% Attività di rischio ponderate (in migliaia di Euro) (*) I dati relativi al 2013 sono determinati sulla base delle regole allora vigenti ("Basilea 2"). (**) Come indicato al Capitolo 3 “Fattori di Rischio”, Paragrafi 3.1 “Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale” e 3.3. “Rischi connessi agli assetti proprietari e alla governance di BPM”, nonché al Paragrafo 11.6.1 “Attività ispettiva delle Autorità di Vigilanza” del presente Documento di Registrazione, sulla base dei dati al 31 marzo 2014, a seguito dell’integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale in Opzione, della parziale cessione della partecipazione detenuta da BPM in Anima Holding S.p.A. e dell’integrale rimozione degli Add-on (avvenuta a giugno 2014), il Common Equity Tier 1 Ratio del Gruppo BPM aumenterebbe dal 7,3% all’11% circa. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 66 Come citato in precedenza in relazione ai dati del 31 dicembre 2013, la principale motivazione del decremento del totale di Fondi Propri, nonché del CET1 e dei relativi coefficienti è legata essenzialmente al rimborso dei Tremonti Bond (– Euro 500 milioni) avvenuto nel giugno 2013. Per quanto concerne l’effetto delle maggiori ponderazioni richieste da Banca d’Italia, complessivamente l’applicazione dei provvedimenti comporta un incremento delle attività di rischio ponderate per Euro 8.115 milioni (di cui Euro 2.735 milioni ascrivibili alla non eleggibilità delle garanzie ipotecarie su immobili residenziali e non residenziali, Euro 2.696 milioni alla maggiorazione di un terzo dell’aliquota di ponderazione ordinariamente prevista per gli impieghi nei confronti di società edili, società immobiliari e fondi immobiliari ed Euro 2.683 milioni alla maggiorazione del 100% del requisito per rischi operativi), cui corrisponde un maggior requisito patrimoniale pari a Euro 649 milioni. Tale maggior requisito è imputabile per Euro 218,8 milioni alla mancata applicazione dei benefici previsti in termini di minore ponderazione dei mutui assistiti da ipoteca per la non eleggibilità delle relative garanzie ipotecarie, per Euro 215,7 milioni alla maggior ponderazione degli impieghi verso il settore immobiliare e per Euro 214,6 milioni al raddoppio del requisito sul rischio operativo. L’impatto dei maggiori requisiti è quantificabile in 169 punti base sul Common Equity Tier 1, in 183 punti base sul Tier 1 e in 250 punti base sul Total Capital Ratio. Si precisa, inoltre, che l’incidenza percentuale negativa degli Add-on sui ratios patrimoniali è di circa il 23%. Con riferimento al valore del Common Equity Tier 1 Ratio, a seguito della rimozione degli Add-on patrimoniali, in data 25 giugno 2014, si rinvia al Capitolo 3 “Fattori di Rischio”, Paragrafi 3.1 “Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale” e 3.3. “Rischi connessi agli assetti proprietari e alla governance di BPM”, nonché al Paragrafo 11.6.1 “Attività ispettiva delle Autorità di Vigilanza” del presente Documento di Registrazione. Indicatori di rischiosità creditizia La seguente tabella contiene gli indicatori di rischiosità creditizia dell’Emittente, su base consolidata, alla data del 31 marzo 2014, posti a confronto (i) con gli stessi indicatori rilevati alla data del 31 marzo 2013 e (ii) con i corrispondenti dati di sistema tratti dal bollettino di Banca d’Italia del maggio 2014 riferiti ai grandi gruppi bancari. Indicatori di rischiosità creditizia 31 marzo 2014 Dati di sistema al 31 marzo 2014 31 marzo 2013 Dati di sistema al 31 marzo 2013 Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi 7,7% 8,6% 5,5% 6,6% Sofferenze Nette su Impieghi Netti 3,7% 4,1% 2,6% 3,4% Partite Anomale Lorde su Impieghi Lordi 15,9% n.d. 11,9% 14,1% Partite Anomale Nette su Impieghi Netti 11,0% n.d. 8,2% n.d. Rapporto di Copertura delle Sofferenze 55,4% n.d. 55,0% n.d. Rapporto di Copertura delle Partite Anomale 35,6% n.d. 33,9% n.d. 32,32% 18,69% 23,12% 16,54% Sofferenze Nette su Patrimonio Netto Nel corso del primo trimestre del 2014 il quadro macroeconomico evidenzia segnali di ripresa ancora limitati. In tale contesto i crediti deteriorati lordi registrano una dinamica complessivamente allineata a quella del quarto trimestre 2013, con uno stock in crescita del 5,8% (Euro 5.585 milioni pari al 15,9% dei crediti in essere) rispetto al 31 dicembre 2013; restano D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 67 stabili le riserve a copertura dei crediti deteriorati lordi (Euro 1.989 milioni con indice di copertura pari al 35,6%). Indicatori di liquidità La seguente tabella contiene gli indicatori di liquidità dell’Emittente, su base consolidata, alla data del 31 marzo 2014, posti a confronto con quelli relativi al 31 marzo 2013. Indicatori di liquidità 31 marzo 2014 31 marzo 2013 91,9% 91,4% Liquidity Coverage Ratio 136,3% 88,9% Net Stable Funding Ratio 106,5% 90,8% Loan to Deposit Ratio Il Loan to Deposit Ratio del Gruppo, a livello consolidato, al 31 marzo 2014 e 2013 era pari rispettivamente al 91,9% e 91,4%. Le stime del Liquidity Coverage Ratio e del Net Stable Funding Ratio del Gruppo al 31 marzo 2014, a livello consolidato, evidenziano valori rispettivamente superiori al 90% e al 100%. Rispetto ai dati rilevati alla fine di marzo del 2013, la situazione di liquidità del Gruppo Bipiemme è risultata in continuo e progressivo miglioramento; questo ha trovato riflesso anche a livello di indicatori di liquidità previsti nell’ambito del framework Basilea 3. Si sottolinea che relativamente per i dati al 31 marzo 2014, la scadenza prevista per l’invio a Banca d’Italia delle segnalazioni di vigilanza prudenziali riferite al 31 marzo 2014 è stata prorogata dall'Organo di Vigilanza al 30 giugno 2014. Principali dati di conto economico La seguente tabella contiene i principali dati di conto economico dell’Emittente, su base consolidata, alla data del 31 marzo 2014, posti a confronto con quelli relativi al 31 marzo 2013. Si segnala che, ai fini della presentazione dei principali dati di conto economico relativi ai trimestri 2013-2014 in maniera omogenea e della loro comparazione nel presente paragrafo, i dati relativi al primo trimestre 2013 sono stati estratti dal Resoconto intermedio di gestione 2014 e riesposti per tenere in considerazione il 2° aggiornamento della Circolare 262/2005 di Banca d’Italia emanato in data 21 gennaio 2014. Principali dati di conto economico (in migliaia di Euro) Primo trimestre 2014 Primo trimestre 2013 Variazione Percentuale Margine di interesse 206.089 190.654 8,1% Margine di intermediazione 430.175 408.219 5,4% Risultato netto della gestione finanziaria 340.561 337.741 0,8% (228.397) (230.205) 0,8% 117.199 115.439 1,5% 64.321 57.255 12,3% Costi Operativi Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo Il margine di interesse si attesta a Euro 206,1 milioni evidenziando un incremento di Euro 15,4 milioni (+8,1%) rispetto a marzo 2013; tale risultato è dovuto principalmente al maggior D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 68 contributo del margine commerciale, che ha beneficiato della contrazione del costo della raccolta, compensando la riduzione degli interessi attivi dovuta a minori volumi di impiego. Il margine di intermediazione ha registrato un incremento del 5,4% rispetto al 31 marzo 2013, ascrivibile, oltre a quanto sopra descritto, principalmente ai seguenti aggregati: - commissioni nette, che ammontano a marzo 2014 a Euro 140,4 milioni, registrando un incremento di Euro 8,5 milioni rispetto all’analogo periodo del 2013 (+6,5%). Tale aumento è principalmente ascrivibile alle maggiori commissioni da servizi di gestione, intermediazione e consulenza che beneficiano del buon andamento del risparmio gestito e dei collocamenti di titoli realizzati nel periodo; - risultato netto dell’attività di negoziazione, in incremento di Euro 4,9 milioni spiegato in buona parte dalle riprese di valore della Capogruppo; - utile da cessione o riacquisto di attività/passività finanziarie, è risultato in contrazione di Euro 12,9 milioni rispetto al marzo 2013 per effetto principalmente dei minori utili da realizzo su titoli di stato domestici, negoziati dalla Capogruppo; - risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value, risulta in incremento di Euro 4,9 milioni per effetto di maggiori riprese di valore e maggiori realizzi. Il risultato netto della gestione finanziaria, presenta un saldo positivo di Euro 340,6 milioni, con un incremento rispetto al primo trimestre 2013 di Euro 2,9 milioni (+0,8%); tale incremento è attribuibile, sostanzialmente, all’aumento per Euro 22 milioni del margine di intermediazione (sopra descritto), assorbito per la quasi totalità da maggiori rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti (- Euro 18 milioni). I costi operativi, attestatisi a Euro 228,4 milioni, registrano nell’insieme una sostanziale stabilità (Euro 230,2 milioni a marzo 2013); nel dettaglio si registra una flessione delle spese per il personale di Euro 10,1 milioni, principalmente per i minori costi dovuti alla riduzione dell’organico a fronte dell’uscita per l’adesione al Fondo di solidarietà e un aumento delle altre spese amministrative per Euro 6,9 milioni, tra le quali un incremento delle spese pubblicitarie (+ Euro 2,9 milioni) a supporto delle campagne pubblicitarie di Bpm e WeBank. L’utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte, si chiude, al 31 marzo 2014, con un risultato positivo pari a Euro 117,2 milioni, rispetto ad Euro 115,4 milioni del 31 marzo 2013. Al netto della perdita di pertinenza di terzi (Euro 0,1 milioni circa), l’utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo si attesta a Euro 64,3 milioni, rispetto all’utile netto di Euro 57,3 milioni del primo trimestre 2013. Principali dati di stato patrimoniale La seguente tabella contiene i principali dati di stato patrimoniale dell’Emittente, su base consolidata, alla data del 31 marzo 2014, posti a confronto con quelli relativi al 31 marzo 2013. Gli importi sono espressi in migliaia di Euro. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 69 Principali dati di stato patrimoniale (in migliaia di Euro) 31 marzo 2014 31 marzo 2013 Variazione Percentuale Patrimonio Netto 3.796.873 3.995.450 -5,0% Capitale 2.865.710 2.865.709 0,0% 41.728.745 44.656.575 -6,6% Debiti verso Banche 6.015.928 6.284.368 -4,3% Raccolta Diretta (*) 35.712.817 38.372.207 -6,9% Impieghi: 35.076.177 37.725.230 -7,0% Crediti verso clientela 32.821.420 35.089.999 -6,5% 2.254.757 2.635.231 -14,4% Attività finanziarie (**) 10.941.852 11.626.960 -5,9% Totale attivo 49.025.457 52.622.341 -6,8% Raccolta indiretta: 32.113.706 30.425.342 5,5% Risparmio gestito 15.797.593 14.107.296 12,0% Risparmio amministrato 16.316.113 16.318.046 0,0% Indebitamento: Crediti verso banche (*) La voce “raccolta diretta” ricomprende: debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value. (**) La voce “attività finanziarie” ricomprende: attività finanziarie detenute per la negoziazione, attività finanziarie valutate al fair value, attività finanziarie disponibili per la vendita, derivati di copertura e adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica. Al 31 marzo 2014, per quanto concerne le voci di stato patrimoniale le principali variazioni rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente sono le seguenti: un’evidente riduzione della raccolta diretta (-Euro 2,7 miliardi) totalmente ascrivibile alla contrazione dei prestiti obbligazionari. Tale decremento è parzialmente bilanciato da un incremento della raccolta indiretta (+Euro 1,6 miliardi), per effetto di una diversificazione nella dinamica degli investimenti da parte della clientela; una diminuzione degli impieghi alla clientela di Euro 2,3 miliardi dovuta principalmente alla perdurante debolezza del ciclo economico. Le forme tecniche che presentano le variazioni più significative sono quelle dei mutui ipotecari (-Euro 1,0 miliardo) e delle altre forme di finanziamento, ad es. conti anticipi, finanziamenti in pool, etc. (-Euro 1,0 miliardo). Si segnala, infine, che, nel corso del primo trimestre 2014, il VaR regolamentare medio, con orizzonte temporale di un giorno e livello di confidenza del 99%, si è attestato ad Euro 447 mila, così ripartito: Euro 242 mila imputabili al fattore tassi di interesse, Euro 398 relativi al fattore corsi azionari, Euro 114 riferibili al fattore cambi. La differenza tra la somma del VaR delle singole componenti rispetto al VaR regolamentare complessivo è imputabile al c.d. “effetto diversificazione”. Per quanto concerne lo sbilancio tra crediti e debiti verso banche la seguente tabella evidenzia la presenza di un saldo negativo al 31 marzo 2014 pari a Euro 3.761,2 milioni in leggero peggioramento rispetto al saldo negativo di Euro 3.649,1 milioni di marzo 2013. Tale andamento è in buona parte ascrivibile alla contrazione dei crediti verso banche, che rispetto a fine marzo 2013 si riducono per Euro 380 milioni. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 70 31 marzo 2014 31 marzo 2013 Variazione Percentuale Crediti verso banche 2.254.757 2.635.231 -14,4% Debiti verso banche 6.015.928 6.284.368 -4,3% Interbancario netto -3.761.171 -3.649.137 -3,1% Debiti verso banche centrali per LTRO 4.104.106 4.593.245 -10,6% Interbancario netto (escluso LTRO) 342.935 944.108 -63,7% 77.556 197.063 -60,6% 265.379 747.045 -64,5% di cui verso banche centrali di cui verso altre banche La posizione interbancaria netta complessiva, al netto delle linee di finanziamento concesse dalla BCE per LTRO (che sono passate da Euro 4.593,2 milioni al 31 marzo 2013 ad Euro 4.104,1 milioni al 31 marzo 2014), risultava positiva per Euro 342,9 milioni, in riduzione rispetto a Euro 944,1 milioni al 31 marzo 2013. Escludendo le esposizioni nette verso le banche centrali, il saldo netto della posizione interbancaria verso le altre banche è positivo per Euro 265,4 milioni in diminuzione rispetto al valore di 31 marzo 2013 pari a Euro 747,0 milioni. Si segnala che la Banca ha proceduto, nel corso dell’esercizio 2014, al rimborso parziale dell'LTRO con scadenza il 29 gennaio 2015 con le seguenti tempistiche: a febbraio per un importo di Euro 500 milioni, ad aprile per Euro 750 milioni, a giugno per Euro 500 milioni. Pertanto, alla data del presente Documento di Registrazione, l’esposizione complessiva verso la BCE ammonta a Euro 2,8 miliardi, in scadenza il 29 gennaio 2015 per nominali Euro 600 milioni e il 26 febbraio 2015 quanto ai rimanenti Euro 2,2 miliardi (oltre ai relativi interessi). Titoli di debito emessi da Governi centrali e locali nonché dagli Enti Governativi e i prestiti erogati a favore dei medesimi soggetti Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi e, in particolare, dell’Italia. Al 31 marzo 2014 il valore di bilancio dell’esposizione complessiva del Gruppo nei confronti del debito sovrano era pari ad Euro 8.299,2 milioni. Come evidenziato dalla tabella sottostante il valore nominale di tali esposizioni risultava essere pari a Euro 7.937 milioni mentre il fair value risultava essere pari a Euro 8.303,9 milioni. Esposizione totale nei confronti degli Stati Sovrani Valore nominale al 31/03/2014 Valore di bilancio al 31/03/2014 Fair value al 31/03/2014 Esposizioni verso Paesi UE 7.935.768 8.298.610 8.303.368 - Italia 7.934.467 8.297.373 8.302.131 1.299 1.235 1.235 2 2 2 1.257 557 557 (dati in migliaia di Euro) - Austria - Germania Esposizioni verso altri paesi - Argentina Totale Gruppo Bipiemme 1.257 557 557 7.937.025 8.299.167 8.303.925 Nel dettaglio, il valore di bilancio dell’esposizione totale del Gruppo nei confronti degli Stati Sovrani è rappresentato: D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 71 (i) da titoli di debito emessi da governi centrali e locali per Euro 8.044,6 milioni, di cui Euro 8.044,0 milioni di emittenti di Paesi dell’Unione europea. Tali investimenti rappresentano l’83,9% dell’ammontare complessivo delle attività finanziarie del Gruppo per cassa classificate nei portafogli delle attività di negoziazione, designate al fair value e disponibili per la vendita; (ii) dai crediti erogati a favore dei governi centrali e locali e degli enti governativi, pari ad Euro 254,6 milioni, interamente rappresentati da finanziamenti concessi allo Stato italiano (escluse le partite fiscali). I citati finanziamenti costituiscono circa lo 0,78% rispetto all’ammontare dei crediti verso la clientela. Nella tabella seguente viene fornito un confronto sintetico dei rating al 31 marzo 2014 forniti dalle società di rating Fitch Ratings, Moody’s e Standard & Poor’s per gli Stati Sovrani in relazioni ai quali il Gruppo era esposto al 31 marzo 2014. AGENZIA DI RATING FITCH RATINGS MOODY’S STANDARD & POOR’S ITALIA AUSTRIA GERMANIA ARGENTINA BBB+ (outlook negativo) (*) AAA (outlook stabile) AAA (outlook stabile) CC (outlook negativo) Baa2 (outlook stabile) Aaa (outlook stabile) Aaa (outlook stabile) BBB (outlook negativo)(**) AA+ (outlook stabile) AAA (outlook stabile) Caa1 (outlook stabile) CCC+ (outlook negativo) (***) (*) In data 25 aprile 2014, Fitch Ratings ha rivisto l’outlook dell’Italia a stabile. (**) In data 6 giugno 2014, Standard & Poor’s ha confermato rating e outlook dell’Italia. (***) In data 17 giugno 2014, Standard & Poor’s ha rivisto il rating dell’Argentina a CCC. Al riguardo si precisa che successivamente alla chiusura del primo trimestre 2014 (e fino alla data del presente Documento di Registrazione) non è intervenuta alcuna variazione di rilievo dei rating come sopra evidenziati, ad eccezione di quanto evidenziato nella nota alla tabella. Nella tabella seguente si riepilogano i valori come risultanti dal Resoconto Intermedio di Gestione 2014 del Gruppo, delle esposizioni verso il debito sovrano – rappresentate esclusivamente da titoli di debito – suddivise per portafoglio contabile e per Paese. Esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati Sovrani Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Valore di bilancio totale al 31/03/2014 Esposizioni verso Paesi UE 59.660 7.984.393 8.044.053 - Italia 58.423 7.984.393 8.042.816 1.235 0 1.235 2 0 2 557 0 557 (dati in migliaia di Euro) - Austria - Germania Esposizioni verso altri paesi D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 72 - Argentina Totale Gruppo Bipiemme 557 0 557 60.217 7.984.393 8.044.610 In generale si segnala che il portafoglio titoli del Gruppo risulta composto in larga parte da titoli di debito, che rappresentano il 91,7% del totale. A loro volta i titoli di debito presentano una significativa incidenza di titoli di stato, principalmente emessi dallo Stato italiano, pari a Euro 8.042,8 milioni al 31 marzo 2014 (91,5% del totale dei titoli di debito). L’esposizione del Gruppo in titoli di debito nei confronti dello Stato italiano rappresenta il 16,4% del totale dell’attivo del Gruppo Bipiemme. Tali titoli sono pressoché interamente allocati al portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita”. Al 31 marzo 2014, l’eccedenza delle plusvalenze potenziali rispetto alle minusvalenze potenziali sul portafoglio costituito da titoli governativi italiani “disponibili per la vendita”, iscritte nella relativa riserva di valutazione a patrimonio netto, è pari a Euro 299 milioni al lordo dell’effetto fiscale e a Euro 201,4 milioni al netto dell’effetto fiscale (rispetto ad un saldo positivo di circa Euro 110,6 milioni al 31 dicembre 2013); inoltre, le regole di Banca d’Italia consentono di non rilevare le plusvalenze o le minusvalenze potenziali sui titoli di Stato “disponibili per la vendita” per il calcolo dei coefficienti patrimoniali, facoltà di cui la Banca si è avvalsa. L’esposizione del Gruppo Bipiemme verso il debito sovrano di altri Paesi diversi dall’Italia è non significativa. Nella tabella seguente si riepilogano i valori del Gruppo, come risultanti dal Resoconto Intermedio di Gestione 2014, delle esposizioni verso il debito sovrano – rappresentati da titoli di debito – suddivise per portafoglio contabile e per durata residua dell’esposizione. Esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati Sovrani suddivisi per durata residua (dati in migliaia di Euro) Valore nominale al 31/03/2014 Valore di bilancio al 31/03/2014 7.678.888 8.042.816 Italia - entro 1 anno 656.725 658.047 - tra 1 e 5 anni 5.153.801 5.373.654 - tra 5 e 10 anni 1.786.403 1.925.718 - oltre i 10 anni 81.959 85.397 1.299 1.235 - tra 1 e 5 anni 474 475 - tra 5 e 10 anni 50 53 - oltre i 10 anni Austria 775 707 Germania 2 2 - tra 5 e 10 anni 1 1 - oltre i 10 anni 1 1 1.257 557 Argentina - tra 5 e 10 anni 95 45 - oltre i 10 anni 1.162 512 7.681.446 8.044.610 di cui: entro 1 anno 656.725 658.047 di cui: tra 1 e 5 anni 5.154.275 5.374.129 di cui: tra 5 e 10 anni 1.786.549 1.925.817 di cui: oltre i 10 anni 83.897 86.617 Totale Gruppo Bipiemme D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 73 Nella tabella sopra esposta il valore di bilancio corrisponde al fair value. Al 31 marzo 2014 il valore di bilancio delle esposizioni in titoli di Stato con durata residua inferiore a 5 anni ammonta ad Euro 6.032,2 milioni, pari al 75% del totale dell’esposizione verso i titoli del debito sovrano. Nello scaglione tra 5 e 10 anni le esposizioni in titoli di Stato ammontano ad Euro 1.925,8 milioni (pari al 23,9% del totale); la rimanente parte, con durata residua oltre i 10 anni, presenta un ammontare non significativo. L’ammontare dei titoli del debito sovrano strutturati non risulta significativo (valore di bilancio circa Euro 1 milione). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 74 4. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 4.1 Storia ed evoluzione dell’Emittente Denominazione legale e commerciale dell’Emittente 4.1.1 La denominazione legale e commerciale dell’Emittente è Banca Popolare di Milano Società Cooperativa a responsabilità limitata o, in forma abbreviata, “BIPIEMME” o “BPM”. Luogo e numero di registrazione 4.1.2 BPM è registrata al Registro delle Imprese di Milano con il numero 00715120150 ed è iscritta all’Albo delle Banche con numero 5584.8. BPM è inoltre società capogruppo del Gruppo Bipiemme ed è iscritta come tale al n. 5584.8 dell’Albo dei Gruppi Bancari dal 22 giugno 1992. Data di costituzione e durata 4.1.3 BPM è stata costituita in data 12 dicembre 1865. Ai sensi dell’art. 2 del suo Statuto, la sua durata è stabilita fino al 23 dicembre 2100, con facoltà di proroga. 4.1.4 Domicilio e forma giuridica dell’emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale BPM è costituita in forma di società cooperativa a responsabilità limitata ai sensi del diritto italiano, secondo il quale opera. La sede sociale di BPM si trova in Piazza Filippo Meda n. 4, Milano, ed ivi si trova anche la sede operativa. Il numero di telefono di BPM è +39 02 - 77001. Il sito internet di BPM è www.gruppobpm.it. Le azioni ordinarie di BPM sono ammesse a quotazione dal maggio del 1994 sul Mercato Telematico Azionario (MTA) organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.A.. Ogni azionista gode dei diritti patrimoniali, mentre è prerogativa dei soli soci, azionisti che hanno richiesto l’iscrizione a libro soci ricevendo il gradimento del Consiglio di Gestione della banca, l’esercizio del diritto di voto in assemblea. Ogni socio, a prescindere dal numero di azioni possedute, può esprimere un solo voto. 4.1.5 Fatti recenti verificatisi nella vita dell’emittente sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità Salvo quanto di seguito specificato, l’Emittente ritiene che non si sia verificato alcun fatto recente nella vita dell’Emittente che sia sostanzialmente rilevante per la valutazione della sua solvibilità. Aumento di Capitale in Opzione fino a un massimo di Euro 500 milioni In data 22 giugno 2013, l’Assemblea Straordinaria della Banca ha approvato - condizionatamente al relativo provvedimento di accertamento da parte della Banca d’Italia – la proposta di Aumento di Capitale in Opzione, consistente in un aumento del capitale sociale a pagamento per un importo complessivo massimo di Euro 500 milioni (comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo) da eseguirsi entro il 30 aprile 2014, mediante emissione di azioni ordinarie prive dell’indicazione del valore nominale, aventi godimento regolare, da offrire in D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 75 opzione agli azionisti della Banca ai sensi dell’art. 2441, primo, secondo e terzo comma, del Codice Civile. In data 21 dicembre 2013, l’Assemblea Straordinaria dei Soci ha deliberato di estendere il termine finale di esecuzione dell’Aumento di Capitale in Opzione al 31 luglio 2014, lasciando invariati tutti gli altri termini e condizioni della suddetta delibera dell’Assemblea Straordinaria del 22 giugno 2013. L’Aumento di Capitale in Opzione costituisce un elemento fondante del percorso di rafforzamento della struttura patrimoniale del Gruppo, deliberato dal Consiglio di Gestione della Banca in data 19 marzo 2013 e che consiste: (i) nel rimborso dei Tremonti Bond BPM (strumenti destinati, con l’entrata di vigore di Basilea III e dei relativi strumenti legislativi di attuazione a livello europeo e nazionale, a non essere più computabili nel patrimonio di migliore qualità, esaurito il periodo di “grandfathering”), avvenuto in data 28 giugno 2013 facendo ricorso a disponibilità liquide della Banca; e (ii) nella sostituzione degli stessi con strumenti di “qualità primaria” (sempre dal punto di vista patrimoniale) quali le azioni ordinarie (computabili integralmente ai fini del calcolo sia del Core Tier 1 Ratio, sia del Common Equity Tier 1 Ratio), oggetto dell’Aumento di Capitale in Opzione. In particolare, a seguito del rimborso integrale dei Tremonti Bond BPM, il Core Tier 1 Ratio è sceso al di sotto del livello minimo richiesto a BPM dalla Banca d’Italia (pari all’8%), attestandosi alla data del 31 dicembre 2013 al 7,21%. Inoltre, alla data del 31 marzo 2014, sulla in base alle regole di Basilea III così come introdotte con l’approvazione della Direttiva CRD IV e del Regolamento CRR, la stima del Common Equity Tier 1 Ratio si attesta al 7,30% (si evidenza che la Banca d’Italia, in data 24 aprile 2014, ha comunicato che le segnalazioni prudenziali riferite a marzo 2014 sono state differite al 30 giugno 2014 e pertanto il dato è da considerare provvisorio). In tale contesto, nell’autorizzare la Banca al rimborso dei Tremonti Bond BPM, la Banca d’Italia ha raccomandato a BPM di adoperarsi per eseguire quanto prima l’Aumento di Capitale in Opzione, al fine di garantire un rapido riallineamento dei livelli di patrimonializzazione agli obiettivi indicati dall’Autorità di Vigilanza. L’esecuzione dell’Aumento di Capitale in Opzione, che rappresenta una delle assunzioni previste dal Piano Industriale, consente pertanto di incrementare i ratio patrimoniali del Gruppo Bipiemme al di sopra del livello minimo dell’8%. In data 30 aprile 2014, il Consiglio di Gestione della Banca ha fissato, in esecuzione del mandato allo stesso conferito dall’Assemblea Straordinaria del 22 giugno 2013, le condizioni definitive dell’Aumento di Capitale in Opzione. In particolare, il Consiglio di Gestione ha deliberato di emettere massimo n. 1.162.161.765 azioni ordinarie BPM di nuova emissione (le “Nuove Azioni”), senza indicazione del valore nominale, aventi le stesse caratteristiche delle azioni BPM in circolazione e godimento regolare, da offrire in opzione ai soggetti titolari di azioni BPM al prezzo di sottoscrizione pari a Euro 0,43 per ciascuna nuova azione BPM, da imputarsi interamente a capitale, nel rapporto di n. 9 azioni di nuova emissione BPM ogni n. 25 azioni BPM possedute per un controvalore massimo dell’Aumento di Capitale in Opzione pari a Euro 499.729.558,95. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 76 Il periodo di adesione all’offerta in opzione ha avuto avvio in data 5 maggio 2014 e si è concluso in data 23 maggio 2014 (il “Periodo di Offerta”). Durante il Periodo di Offerta sono stati esercitati n. 3.211.543.225 diritti di opzione per la sottoscrizione di n. 1.156.155.561 Nuove Azioni, pari al 99,48% del totale delle Nuove Azioni offerte, per un controvalore complessivo di Euro 497.146.891,23. I Diritti non esercitati durante il Periodo di Offerta sono stati interamente venduti in data 27 maggio 2014, prima seduta dell’Offerta in Borsa. Successivamente all’Offerta in Borsa sono state sottoscritte le complessive n. 6.006.204 Nuove Azioni rivenienti dall’esercizio dei Diritti per un controvalore complessivo di Euro 2.582.667,72. L’Offerta si è quindi conclusa con l’integrale sottoscrizione delle n. 1.162.161.765 Nuove Azioni, per un controvalore totale di Euro 499.729.558,95 e, quindi, non si è reso necessario l’intervento del consorzio di garanzia. A seguito delle predette operazioni, il capitale sociale di Banca Popolare di Milano è pari a Euro 3.365.439.319,02 ed è composto da complessive n. 4.391.784.467 azione ordinarie prive dell’indicazione del valore nominale. Approvazione del Piano Industriale In data 11 marzo 2014, il Consiglio di Gestione dell’Emittente ha approvato il Piano Industriale che evidenzia l’obiettivo di incrementare in modo significativo l’efficienza e rafforzare il ruolo di “banca del territorio”, vicina alle famiglie e alle piccole e medie imprese, in continuità di indirizzo strategico con le azioni previste dal precedente piano industriale approvato nel luglio 2012. Si evidenzia che, a causa dell’aleatorietà connessa alla realizzazione di qualsiasi evento futuro, sia per quanto concerne il concretizzarsi dell’accadimento sia per quanto riguarda la misura e la tempistica della sua manifestazione, gli scostamenti fra valori consuntivi e valori preventivati potrebbero essere significativi, anche qualora gli eventi previsti nell’ambito delle assunzioni ipotetiche si manifestassero. In particolare, eventuali effetti sugli obiettivi previsti dal Piano potrebbero derivare dall’esito del Comprehensive Assessment e, più nello specifico, del processo di Asset Quality Review condotto dalla BCE in collaborazione con la Banca d’Italia e dallo stress test condotto dall’EBA in coordinamento con la BCE, le Autorità di Vigilanza nazionali, lo European Systemic Risk Board e la Commissione dell’Unione europea. Qualora il Comprehensive Assessment evidenziasse che la Banca non soddisfi i parametri di patrimonializzazione fissati dall’EBA, l’Autorità di Vigilanza potrebbe richiedere l’adozione di misure volte a colmare i deficit di capitale rilevati. Il Piano Industriale si innesta, pertanto, in uno scenario caratterizzato dai primi segnali di ripresa economica. Nonostante l’andamento negativo dell’economia, il Gruppo Bipiemme nel corso dell’ultimo biennio ha saputo rafforzare i propri fondamentali di bilancio attraverso l’aumento dei livelli di copertura dei crediti problematici, l’ottimizzazione della gestione della liquidità e l’azzeramento degli avviamenti. A queste azioni si aggiungono il rinnovo della squadra manageriale e la semplificazione della struttura del Gruppo. Con queste premesse il Gruppo Bipiemme è pronto a cogliere le opportunità che si presenteranno sul mercato a seguito del miglioramento delle prospettive macroeconomiche, D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 77 grazie al portafoglio di clientela ad alto valore presente nelle aree più produttive del paese e alla combinazione ottimale tra presidio di territorio ed eccellenze di prodotto. Il Piano Industriale prevede le seguenti azioni manageriali: - costante presidio della qualità del credito tramite iniziative su crediti in bonis e su crediti problematici. Per quanto riguarda i crediti in bonis è previsto il rinnovamento della struttura organizzativa e dei processi creditizi; a ciò si aggiunge il rafforzamento del processo di concessione del credito attraverso il ridisegno delle politiche creditizie in ottica di ottimizzazione rischio/rendimento e il potenziamento degli strumenti di rating. È inoltre prevista l’implementazione del nuovo processo di gestione degli early warning e l’affiancamento di specialisti ai gestori fin dai primi sintomi di deterioramento del credito. Le iniziative sui crediti problematici prevedono il rafforzamento delle strutture di recupero e l’introduzione di KPI con meccanismi di budget/incentivazione e il maggior ricorso a fornitori terzi di servizi di recupero. A queste iniziative si aggiunge la valutazione di operazioni straordinarie di cessione di crediti non performing; - creazione di una Banca multicanale – integrando entro il 2014 WeBank in BPM – volta a favorire il rafforzamento della presenza sul “digitale” con una strategia distintiva centrata sul brand WeBank come motore di acquisizione della clientela (11); - eccellenza nei segmenti “core” Retail tramite il potenziamento del modello di gestione del risparmio per clientela Affluent, il rafforzamento del Family Financing mediante integrazione nel corso del 2015 di ProFamily in BPM, la rivisitazione e industrializzazione complessiva della gamma prodotti. A queste azioni si aggiunge l’obiettivo di crescita come “banca di prossimità” per lo Small Business, attraverso operazioni di finanza agevolata e adozione di sistemi di scoring automatizzati al fine di ridurre i tempi di risposta e conquistare quote di mercato sulla clientela migliore; - supporto alla ripresa e offerta di servizi a valore aggiunto per la clientela Corporate sfruttando l’ampia base di capitale che si renderà disponibile e attraverso l’adozione di un modello di business distintivo grazie anche alle sinergie con Banca Akros su corporate finance, advisory e supporto clienti all’emissione di mini-bond. È previsto un contenimento dell’esposizione sul real estate e un ribilanciamento sugli impieghi a breve termine. - creazione di un polo di eccellenza nel Private Banking per imprenditori e professionisti, valorizzando i brand Akros e BPM Private al fine di potenziare il livello di servizi offerti alla clientela utilizzando il servizio di active advisory e di personal financial planner; - valorizzazione delle risorse umane attraverso l’acquisizione di nuove professionalità e l’ingresso di giovani talenti, nonché la riqualificazione di risorse del Gruppo a supporto dello sviluppo commerciale. A questo si affianca l’azione di rafforzamento del sistema di valutazione delle prestazioni basato sulla performance; (11) Si segnala che, in data 17 giugno 2014, il Consiglio di Gestione di BPM, previo parere favorevole del Consiglio di Sorveglianza, e il Consiglio di Amministrazione di WeBank hanno approvato, a norma degli articoli 2501-ter e 2505 del Codice Civile, il progetto di fusione per incorporazione di WeBank in BPM. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 78 - costante attenzione al contenimento dei costi grazie alla digitalizzazione dei processi commerciali, alla messa a regime della nuova piattaforma di vendita, al ridisegno/efficientamento dei processi di back office e al completamento del rinnovo delle soluzioni applicative che si prevede consentiranno di aumentare efficienza e produttività. Prosegue inoltre l’azione di spending review, che prevede l’insourcing di selezionate attività per l’ulteriore ottimizzazione dei costi, le sinergie da integrazione e il consolidamento del governo delle spese; - valorizzazione del patrimonio immobiliare – in collaborazione con partner esterni, anche attraverso la messa a reddito degli immobili non strumentali di proprietà – senza peraltro fattorizzare alcun effetto nel Piano Industriale, – e razionalizzazione delle strutture di rete. * * * Per una informativa completa relativa alle operazioni societarie e ai fatti di rilievo inerenti all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 e agli eventi recenti che coinvolgono la Banca e il Gruppo, si invitano gli investitori a leggere attentamente le relative informazioni riportate nel Bilancio Consolidato 2013 e nel Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2014, messi a disposizione del pubblico sul sito internet www.gruppobpm.it e presso la sede sociale della Banca in Piazza Filippo Meda, n. 4, Milano, nonché nei comunicati stampa di volta in volta divulgati dall’Emittente, ugualmente accessibili secondo le modalità sopra indicate. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 79 5. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ 5.1 5.1.1 Principali attività del Gruppo Bipiemme Descrizione delle principali attività Il Gruppo Bipiemme è un Gruppo bancario integrato polifunzionale, attivo in tutti i comparti dell’intermediazione creditizia e finanziaria e con vocazione prevalentemente retail, vale a dire focalizzato sulla clientela privata e sulle imprese di piccole e medie dimensioni. Svolge, inoltre, attività di raccolta del risparmio e di erogazione del credito, nonché prestazione di servizi di investimento, anche commercializzando prodotti di società collegate o di società terze (ad esempio nell’asset management e nella bancassicurazione. Alla data del Documento di Registrazione, l’attività del Gruppo si articola nelle seguenti linee di business: - retail banking: che comprende i servizi offerti alla clientela privata e alle piccole imprese dalla rete degli sportelli di BPM (che ha incorporato la Banca di Legnano da settembre 2013, la quale a sua volta aveva incorporato la Cassa di Risparmio di Alessandria a gennaio 2012) e Banca Popolare di Mantova. In particolare, rientrano in questo comparto i servizi per la clientela retail e aziende con fatturato inferiore a Euro 15 milioni. Nell’attività di retail banking rientrano altresì l’attività di private banking (svolta da BPM e da Banca Akros), l’attività di WeBank, banca online del Gruppo e l’attività di ProFamily, società di credito al consumo; - corporate banking: che racchiude l’offerta da parte della rete degli sportelli BPM di servizi bancari, finanziari e di credito rivolti alle imprese rientranti nei segmenti di clientela large corporate (fatturato maggiore di Euro 250 milioni), upper corporate (fatturato compreso tra Euro 50 e 250 milioni) e middle corporate (fatturato compreso tra Euro 15 e 50 milioni). Sono ricompresi, inoltre, in tale area di attività anche l’offerta di servizi di investimento e l’individuazione di opportunità commerciali relative ad operazioni di finanza straordinaria; - treasury & investment banking: avente ad oggetto l’attività di gestione del portafoglio titoli di proprietà e di intermediazione mobiliare, in titoli e cambi in conto proprio e tesoreria. In tale segmento, oltre all’attività di finanza delle banche commerciali del Gruppo, rientrano le attività svolte da Banca Akros; - corporate center: che include le attività residuali (e.g. Ge.Se.So. S.r.l., società di servizi di mensa aziendale) e le attività strumentali al funzionamento del Gruppo Bipiemme, fungendo da collettore del portafoglio partecipazioni, delle passività subordinate e di tutte le altre attività/passività non allocate ai precedenti settori di attività, oltre che da raccordo per la chiusura degli effetti figurativi/convenzionali. In tale segmento vengono classificate inoltre le seguenti società: BPM Capital I, BPM Luxembourg, i due veicoli BPM Securitisation 2 e BPM Covered Bond (costituiti rispettivamente per le operazioni di cartolarizzazione dei mutui e per il programma di emissione di covered bond). L’attuale segmentazione della clientela del Gruppo è stata oggetto di ridefinizione a inizio 2013 con l’implementazione del modello commerciale “Hub & Spoke” che ha comportato una D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 80 modifica della rete distributiva del Gruppo con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del presidio dei segmenti di clientela incrementando il numero di figure commerciali dedicate. Nella tabella sotto riportata sono rappresentati i proventi operativi per linea di business per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013 e 2012. Con riguardo a tale rappresentazione, si precisa che, avendo il Gruppo apportato nel corso dell’esercizio 2013 alcune modifiche alla segmentazione delle proprie linee di business (12), nel Bilancio Consolidato 2013 sono stati riesposti i risultati dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 , pertanto, ai fini del confronto con l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 i dati 2012 sono stati estratti dal Bilancio Consolidato 2013. Retail Corporate Banking Treasury and Investment Banking Corporate center, elisioni e rettifiche di consolidamento (*) Totale Gruppo 31 dicembre 2013 918.388 387.340 473.114 -95.859 1.682.983 31 dicembre 2012 (A) 873.530 392.747 384.030 -101.398 1.549.714 Proventi operativi (migliaia di Euro) (A) I dati relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 riportati nella presente tabella, sono estratti dal Bilancio Consolidato 2013. (*) Tale business line include le attività relative al Corporate Center (trattasi principalmente di attività strumentali al funzionamento del Gruppo Bipiemme, fungendo da collettore del portafoglio partecipazioni, delle passività subordinate e di tutte le altre attività/passività non imputabili specificamente ai precedenti settori di attività) nonché i valori relativi alle elisioni intercompany e le scritture di consolidamento, non allocati puntualmente sulle linee di business. Nella tabella sottostante sono rappresentati i dati per linea di business aggiornati al 31 marzo 2014. Con riguardo a tale rappresentazione, si precisa che il Gruppo procede ogni anno ad un aggiornamento della portafogliazione della clientela, con conseguente lieve modifica del perimetro delle business lines. Pertanto sono stati esposti anche i risultati al 31 marco 2013 ai fini di un confronto omogeneo. Retail Corporate Banking Treasury and Investment Banking Corporate center, elisioni e rettifiche di consolidamento (*) Totale Gruppo 31 marzo 2014 243.404 96.826 143.080 -41.171 442.139 31 marzo 2013 (A) 224.408 103.706 152.876 -52.915 428.075 Proventi operativi (migliaia di Euro) (A) I dati relativi all’esercizio chiuso al 31 marzo 2013 riportati nella presente tabella, sono estratti dal Resoconto intermedio sulla gestione al 31 marzo 2014. (*) Tale business line include le attività relative al Corporate Center (trattasi principalmente di attività strumentali al funzionamento del Gruppo Bipiemme, fungendo da collettore del portafoglio partecipazioni, delle passività subordinate e di tutte le altre attività/passività non imputabili specificamente ai precedenti settori di attività) nonché i valori relativi alle elisioni intercompany e le scritture di consolidamento, non allocati puntualmente sulle linee di business. Per maggiori informazioni sui segmenti di attività del Gruppo e sulla loro composizione, si rinvia ai Bilanci Consolidati, inclusi mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione, nonché alla Sezione I, Capitolo 5 del Prospetto di Aumento di Capitale 2014. (12) Si precisa in particolare che (i) nell’esercizio 2012 il segmento Retail comprendeva – oltre alla clientela privata – anche le aziende con fatturato inferiore a Euro 50 milioni; e (ii) nell’esercizio 2011 e - in via residuale – nell’esercizio 2012 l’informativa per linea di business ricomprendeva anche il “wealth management” dove venivano consuntivati i risultati di Akros Alternative Investments SGR S.p.A. e BPM Fund Management Ltd. Akros Alternative Investments SGR S.p.A. è stata successivamente fusa per incorporazione in Banca Akros S.p.A. nel mese di aprile 2013 – con effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2013 – e BPM Fund Management Ltd è stata posta in liquidazione volontaria, con chiusura della procedura di liquidazione a settembre 2012. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 81 Servizi di investimento Ai sensi dell’art. 1, comma 5, del D.lgs del 24 febbraio 1998, n.58, e successive modifiche ed integrazioni (il “Testo Unico della Finanza” o il “TUF”), per servizi e attività di investimento si intendono i seguenti, quando hanno ad oggetto strumenti finanziari: (i) negoziazione per conto proprio; (ii) esecuzione di ordini per conto dei clienti; (iii) sottoscrizione e/o collocamento con assunzione a fermo ovvero con assunzione di garanzia nei confronti dell’emittente; (iv) collocamento senza assunzione a fermo né assunzione di garanzia nei confronti dell’emittente; (v) gestione di portafogli; (vi) ricezione e trasmissione di ordini; (vii) consulenza in materia di investimenti; e (viii) gestione di sistemi multilaterali di negoziazione. Ai sensi dell’art. 18 del TUF, l’esercizio professionale dei servizi e delle attività di investimento nei confronti del pubblico è riservato alle banche e alle imprese di investimento (ovvero le società di intermediazione mobiliare, le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie). L’art. 21 del TUF definisce i criteri generali di condotta da osservare nello svolgimento dei servizi e delle attività di investimento, mentre l’art. 22 del TUF disciplina il regime di separatezza patrimoniale e, quindi, l’obbligo di tenere separati gli strumenti finanziari e le somme di denaro dei singoli clienti, a qualunque titolo detenuti dal soggetto abilitato, rispetto al patrimonio di quest’ultimo e a quello degli altri clienti. L’art. 23 del TUF stabilisce l’obbligo di redigere per iscritto i contratti relativi alla prestazione di servizi di investimento e di consegnarne un esemplare ai clienti. Le regole di comportamento dei soggetti abilitati nei confronti della clientela trovano poi specifica disciplina nel regolamento CONSOB adottato con delibera n. 16190 del 29 ottobre 2007 (c.d. “Regolamento Intermediari”). 5.1.2 Nuove attività Non vi sono da segnalare variazioni rilevanti nelle attività prestate da BPM. 5.1.3 Principali mercati Il Gruppo Bipiemme rappresenta il nono gruppo bancario a livello nazionale (classifica per totale attivo) (13), con una quota di mercato, al 31 marzo 2014 (calcolata al netto dei PCT attivi e passivi verso controparti centrali) dell’1,75% per i depositi da clientela e dell’1,83% per gli impieghi a clientela e gode di un significativo posizionamento in Lombardia, Piemonte, e in alcune province di Lazio, Puglia ed Emilia Romagna. Il Gruppo Bipiemme non ha filiali bancarie all’estero e l’attività estera ha rilevanza assai limitata (0,6% circa dell’attivo consolidato al 31 marzo 2014) in quanto riconducibile unicamente a BPM Capital I e BPM Luxembourg, due società strumentali nella gestione di titoli emessi nell’ambito del progetto di rafforzamento patrimoniale della Banca varato nel 2001. A gennaio 2013, con la cancellazione dal Registro delle Imprese di Dublino (Irlanda), si è chiusa la procedura di liquidazione volontaria di BPM Fund Management Ltd, con sede nella capitale irlandese, coerentemente con la decisione della Banca di riorganizzare il comparto del risparmio gestito. A gennaio 2014 si è conclusa, inoltre, la liquidazione di BPM Ireland plc, anch’essa con sede a Dublino, a seguito alla decisione di BPM di focalizzarsi sul core business domestico. (13) Fonte: Mediobanca – Graduatoria annuale delle principali società italiane con rilevazione al 31 dicembre 2012.. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 82 La clientela del Gruppo è composta soprattutto da soggetti privati e famiglie, che complessivamente rappresentano circa il 90% del numero complessivo dei clienti. La suddivisione dei crediti per settori di attività economica e per settori produttivi rispecchia la scelta strategica di focalizzazione sui predetti segmenti di clientela, con attenzione anche rispetto ai livelli di concentrazione e alla distribuzione settoriale. 5.1.4 Dichiarazioni relative alla posizione concorrenziale Fatto salvo quanto indicato al Paragrafo 5.1.3 che precede, il presente Documento di Registrazione non contiene dichiarazioni relative alla posizione concorrenziale dell’Emittente. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 83 6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 6.1 Il Gruppo Bipiemme Descrizione del Gruppo Bipiemme BPM è la società Capogruppo del Gruppo Bipiemme e svolge, oltre all’attività bancaria, le funzioni di indirizzo, governo e controllo unitario sulle società finanziarie e strumentali controllate. L’Emittente, quale banca che esercita l’attività di direzione e coordinamento del Gruppo Bipiemme, ai sensi dell’art. 61, comma 4, del Testo Unico Bancario, emana, nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, disposizioni alle componenti del Gruppo, e ciò anche per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalle Autorità di Vigilanza e nell’interesse della stabilità del Gruppo Bipiemme. Si riporta di seguito la struttura del Gruppo Bipiemme, aggiornata alla data del Documento di Registrazione. 6.2 Dipendenza da altri soggetti all’interno del Gruppo L’Emittente non dipende da altri soggetti all’interno del Gruppo. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 84 7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 7.1 Tendenze più significative manifestatesi recentemente sui mercati in cui opera l’Emittente dalla chiusura dell’ultimo esercizio fino alla data del presente Documento di Registrazione Il 2014 dovrebbe segnare il momento di uscita dalla recessione dell’Italia, confermato dai dati leggermente positivi relativi alla variazione del Pil del quarto trimestre del 2013 (+ 0,1%) ( 14). La dinamica sarà sostenuta dal recupero delle esportazioni che beneficeranno della ripresa del contesto internazionale, e dalla stabilizzazione dei consumi delle famiglie. In tal senso si sta modificando il clima di fiducia delle imprese, in crescita – secondo l’Istat – dall’83,9% di dicembre 2013 all’86,9% di maggio 2014, e il clima di fiducia dei consumatori, in aumento da 95,7% di dicembre 2013 a 104,1% di maggio 2014 (15). Si evidenziano, anche a livello settoriale, i primi segnali di miglioramento per l’attività manifatturiera che nel primo trimestre ha registrato una crescita della produzione dello 0,7% (16), mentre il comparto dell’energia ha registrato una caduta del 4,2% (17), a seguito delle miti condizioni metereologiche. Restano invece deboli le condizioni del mercato del lavoro: ad aprile il tasso di disoccupazione si è attestato al 12,6% ( 18) (dal 12,5% di dicembre 2013). Il percorso di uscita dalla recessione dell’economia italiana si affianca a tassi di mercato monetario che si stanno confermando su livelli molto bassi (la media del tasso Euribor di maggio è dello 0,33% (19), mentre lo spread tra BTP decennale e Bund è in contrazione (da 217 punti base di fine dicembre 2013 a 167 punti base di fine maggio 2014 ( 20)). La riduzione dello spread dell’ultimo periodo risponde ad un migliorato clima di fiducia nei confronti dell’economia nazionale. Nonostante i primi segnali di ripresa, la domanda interna è sinora rimasta debole ed ha favorito il mantenimento di un tasso di inflazione basso: a maggio 2014 infatti l’indice dei prezzi al consumo (21) è aumentato solo dello 0, 5% rispetto a maggio 2013. 7.2 Tendenze, incertezze, richieste, impegni e fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente Lo scenario macroeconomico domestico sembra aver superato il punto di minimo ancorché siano latenti diversi fattori – anche a livello internazionale – che potrebbero indebolire la ripresa. L’attività bancaria risentirà inevitabilmente dell’attuale scenario ancora fragile e del passaggio alla vigilanza unica, che avverrà a inizio novembre 2014. L’effettiva qualità degli attivi influenzerà il ritorno dell’offerta di finanziamento delle banche. Il basso livello dei tassi di mercato continuerà tuttavia a condizionare il margine di interesse per tutto l’esercizio 2014. (14) Fonte: Istat. (15) Fonte: Istat. (16) Fonte: Prometeia (17) Fonte: Prometeia (18) Fonte: Istat (19) Fonte: Il Sole 24 Ore. (20) Fonte: Il Sole 24 Ore. (21) Fonte: Istat. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 85 La gestione del Gruppo Bipiemme sarà indirizzata a proseguire la crescita dimensionale sul lato della raccolta da clientela e a invertire il trend sul fronte degli impieghi, mantenendo alta l’attenzione sulla qualità del credito. Il basso livello dei tassi di mercato continuerà a condizionare il margine di interesse per tutto il 2014 e sarà importante, per lo sviluppo dei margini gestionali, il forte presidio dei costi operativi. Peraltro, un eventuale riacuirsi della crisi potrebbe ripercuotersi negativamente sullo spread di rendimento tra i titoli di Stato italiani e tedeschi e potrebbe avere effetti negativi sia sul margine di interesse per il maggior costo del funding, sia sulla qualità del portafoglio crediti, con conseguente innalzamento dei crediti deteriorati. In tale contesto, le dinamiche gestionali del Gruppo Bipiemme, alla data del presente Documento di Registrazione, evidenziano il permanere di una debole domanda di credito e una sostanziale stabilità dei volumi di raccolta diretta con clientela ordinaria. La “forbice” tra tassi attivi e passivi si mantiene sostanzialmente invariata e in linea con le attese, mentre il flusso commissionale evidenzia un trend positivo. In linea generale, nei primi mesi del 2014 e sino alla data del presente Documento di Registrazione, le evidenze relative ai risultati operativi del Gruppo sono migliori rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente e alle aspettative di budget del periodo. Il Gruppo Bipiemme proseguirà nell’operatività secondo le linee guida indicate nel Piano Industriale approvato l’11 marzo 2014. L’andamento della gestione commerciale rimarrà improntato a migliorare il presidio del territorio e della clientela, mantenendo un attento controllo dei costi e dei rischi, quale leva per preservare la redditività, rafforzando nel contempo la già solida posizione di liquidità e la base patrimoniale, anche grazie all’Aumento di Capitale in Opzione. Le nuove iniziative di sviluppo saranno sostenute da azioni di efficientamento e semplificazione organizzativa. In dettaglio, a fronte dell’andamento ancora incerto della situazione macroeconomica generale, con riferimento alle tendenze più significative manifestatesi per il Gruppo Bipiemme dall’inizio del 2014 si segnala – sulla base dei dati interni gestionali – una sostanziale stabilità della raccolta diretta da clientela commerciale e una modesta contrazione della raccolta da investitori istituzionali a seguito della scadenza di obbligazioni emesse sotto programma EMTN, rifinanziata solo in parte con il collocamento di un bond senior unsecured a 5 anni per un ammontare nominale di Euro 500 milioni. L’operazione ha registrato un volume di ordini superiore a Euro 1,4 miliardi, pari a quasi tre volte il valore emesso, riscontrando un elevato apprezzamento tra gli investitori anche esteri. La dinamica dei crediti a clientela permane ancora fragile e non si discosta significativamente dall’andamento degli ultimi mesi del 2013, riflettendo la debolezza del ciclo economico. Il margine di interesse complessivamente beneficia dell’allargamento della forbice tra tassi attivi e passivi per il minor costo della raccolta, migliorando rispetto allo stesso periodo del 2013. I costi operativi, in discesa nel confronto annuo, beneficiano della riduzione del numero dei dipendenti. Tali andamenti sono in linea con quanto previsto nell’ambito del Piano Industriale, elaborato tenuto conto per il 2014 di uno scenario macroeconomico ancora debole sebbene caratterizzato dai primi segni di ripresa. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 86 Si segnala che in data 30 maggio si è conclusa l’operazione di Aumento di Capitale in Opzione con l’integrale sottoscrizione delle n. 1.162.161.765 Nuove Azioni offerte per un controvalore complessivo pari a Euro 499.729.558,95, senza che si sia reso necessario l’intervento del consorzio di garanzia. A seguito dell’esecuzione Aumento di Capitale in Opzione, il capitale sociale di Banca Popolare di Milano è pari a Euro 3.365.439.319,02 ed è composto da complessive n. 4.391.784.467 azione ordinarie prive dell’indicazione del valore nominale. Fatta eccezione per quanto descritto e indicato nel precedente Paragrafo 7.1, non vi sono ulteriori tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 87 8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI Secondo quanto consentito dal punto 8 dell’Allegato XI al Regolamento (CE) n. 809/2004, l’Emittente non fornisce previsioni o stime degli utili. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 88 9. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI CONTROLLO 9.1 Organi sociali e alti dirigenti Di seguito sono indicati i membri del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza, nonché i componenti della Direzione Generale di BPM alla data del Documento di Registrazione, con indicazione, per ciascuno di essi, dei dati anagrafici, delle funzioni e degli eventuali incarichi ricoperti all’interno di BPM e, ove ricorrano, delle loro principali attività esterne. Si precisa fin d’ora che tutti i suddetti esponenti aziendali sono domiciliati per la carica presso l’Emittente in Milano, piazza Filippo Meda, n. 4. CONSIGLIO DI GESTIONE Ai sensi dell’art. 32 dello Statuto, il Consiglio di Gestione è composto da cinque membri, tra cui il Presidente, nominati dal Consiglio di Sorveglianza per un periodo non superiore a tre esercizi e scadono alla data della riunione del Consiglio di Sorveglianza convocato per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica. In data 17 gennaio 2014, il Consiglio di Sorveglianza ha infatti proceduto – su proposta del Comitato Nomine – alla nomina, per gli esercizi 2014-2016, del Consiglio di Gestione della Banca, designando quale Presidente il Prof. Mario Anolli, e quali componenti i Dott.ri Giuseppe Castagna, Davide Croff, Paola De Martini e Giorgio Angelo Girelli. Successivamente, in data 21 gennaio 2014, il Consiglio di Gestione così composto ha nominato all’unanimità – anche sulla base delle indicazioni precedentemente formulate in merito dal Consiglio di Sorveglianza – il Consigliere Giuseppe Castagna quale Consigliere Delegato, attribuendogli i poteri di cui all’art. 45 dello Statuto sociale. Nella medesima riunione il Dott. Giuseppe Castagna è stato altresì nominato Direttore Generale della Banca. I Consiglieri di Gestione, oltre ai requisiti richiesti dallo Statuto, sono in possesso dei requisiti di indipendenza, professionalità e onorabilità previsti dalla legge per la carica (in particolare art. 26 del TUB e art. 147 - quater, TUF). In particolare, devono possedere i requisiti di onorabilità e professionalità stabiliti per gli esponenti aziendali delle banche dal D.M. n. 161/1998 e i requisiti di onorabilità stabiliti dal D.M. n. 162/2000 (ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 147-quinquies e 148, comma 4, TUF). Il Presidente del Consiglio di Gestione e il Consigliere Delegato devono inoltre possedere i requisiti di professionalità stabiliti dal D.M. n. 161/1998, per le cariche rispettivamente di presidente del consiglio di amministrazione e di amministratore delegato di banche. Fatte salve eventuali ulteriori cause di incompatibilità previste dalla normativa vigente, ai sensi dell’art. 32 dello Statuto, non possono rivestire la carica di componente del Consiglio di Gestione coloro che siano o divengano componenti di organi amministrativi o di controllo ovvero dipendenti di altre banche o società dalle stesse controllate, salvo si tratti di enti centrali di categoria o banche o società appartenenti al Gruppo. Poteri del Consiglio di Gestione Ai sensi dell’art. 39 dello Statuo Sociale, al Consiglio di Gestione spetta la gestione dell’impresa, ivi inclusa la funzione di supervisione strategica. A tal fine esso compie tutte le operazioni D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 89 necessarie, utili o comunque opportune per il raggiungimento dell’oggetto sociale, siano esse di ordinaria o di straordinaria amministrazione. Lo Statuto Sociale, individua in modo preciso e analitico, i compiti e le responsabilità del Consiglio di Gestione e del Consigliere Delegato, il primo chiamato a deliberare sugli indirizzi generali, programmatici e strategici della Banca e del Gruppo e a verificarne la costante attuazione, il secondo responsabile della gestione aziendale, nell’ambito dei poteri attribuitigli dal Consiglio di Gestione. Il Consiglio di Gestione fornisce, inoltre, tempestivamente al Consiglio di Sorveglianza, e comunque con periodicità almeno trimestrale, le informazioni di cui all’art. 150 del TUF. Con periodicità di regola mensile è fornita al Consiglio di Sorveglianza informativa sui principali dati dell’andamento gestionale di periodo e di confronto con il sistema. Sono inoltre di competenza del Consiglio di Gestione, nel rispetto delle vigenti disposizioni statutarie e nell’ambito delle linee generali stabilite dal Consiglio di Sorveglianza, la definizione delle procedure di ammissione e esclusione dei Soci e le relative deliberazioni in materia di accoglimento o di rigetto delle domande di ammissione e di esclusione dei Soci. Lo Statuto Sociale delinea inoltre i compiti e le responsabilità del Presidente del Consiglio di Gestione, nella sua veste di garante dell’effettivo funzionamento del sistema di governo societario e dell’equilibrio di poteri tra il Consiglio di Gestione e il Consigliere Delegato, nonché di interlocutore del Consiglio di Sorveglianza. Nella seguente tabella sono indicati i componenti del Consiglio di Gestione di BPM in carica alla data di approvazione del presente Documento di Registrazione e l’elenco delle principali attività da essi esercitate al di fuori del Gruppo Bipiemme, in quanto significative riguardo all’Emittente. Carica ricoperta Principali attività esercitate nell’Emittente al di fuori del Gruppo Bipiemme, Nome Mario Anolli Giuseppe Castagna (*) Davide Croff in quanto significative riguardo all’Emittente Presidente Consigliere Delegato Consigliere Nessuna Consigliere, Tecno Tessile Adler S.r.l. Presidente del Consiglio di Amministrazione, Permasteelisa S.p.A. Consigliere, Istituto Europeo di Oncologia S.r.l. Consigliere, Venice Newport Container and Logistics S.p.A. Consigliere, Fiera Milano S.p.A. Consigliere, Gualtieri e Associati S.p.A. Consigliere, Genextra S.p.A. Presidente, Fondazione Ugo e Olga Levi Componente della Giunta, Assonime Consigliere, Worldex (China) Exhibition & Promotion Ltd Consigliere, Gala S.p.A. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 90 Paola De Martini Consigliere Consigliere, STMicroelectronics Limited Giorgio Angelo Girelli Consigliere Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione, MV Agusta Motor S.p.A. Consigliere, Riello S.p.A. Consigliere, Acotel Group S.p.A. Socio Accomandatario, G.G.A. S.a.s. di Giorgio Girelli (*) Ricopre anche la carica di Direttore Generale DIREZIONE GENERALE Ai sensi dell’art. 57 dello Statuto sociale, la Direzione Generale è composta dal Direttore Generale, se nominato, e da altri componenti all’uopo nominati dal Consiglio di Gestione; tra i componenti la Direzione Generale viene altresì designato il membro al quale – in assenza o per impedimento del Consigliere Delegato e del Direttore Generale – è attribuita la funzione vicaria, con pienezza di facoltà e poteri, ad eccezione di quelli inderogabilmente collegate alla carica di Consigliere Delegato. Alla data del Documento di Registrazione, la Direzione Generale risulta essere composta dal Direttore Generale, Giuseppe Castagna, nominato in data 21 gennaio 2014 dal Consiglio di Gestione. CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA Ai sensi dello Statuto Sociale il Consiglio di Sorveglianza della Banca è composto da diciassette membri eletti dall’Assemblea dei Soci, fatto salvo quanto previsto dall’art. 47 dello Statuto. Tale numero è, tuttavia, elevabile di massime due unità, secondo quanto previsto dall’art. 63 dello Statuto, al fine di consentire alla Banca di far fronte agli impegni assunti, rispettivamente, con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e, prima della relativa scadenza, con Crédit Industriel et Commercial. In data 8 novembre 2013, il Consiglio di Gestione dell’Emittente, facendo seguito alla richiesta formulata dal Consiglio di Sorveglianza in data 6 novembre 2013, ha deliberato di convocare l’Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci per il 20 e 21 dicembre 2013, rispettivamente in prima e seconda convocazione, al fine di discutere e deliberare, tra l’altro, in merito alla proposta di revoca del Consiglio di Sorveglianza in carica e alla nomina di un nuovo Consiglio di Sorveglianza. In data 21 dicembre 2013, l’Assemblea Ordinaria dei Soci della Banca ha approvato la proposta di revoca dell’intero Consiglio di Sorveglianza in carica alla data di tale Assemblea e ha provveduto, conseguentemente, alla nomina del nuovo Consiglio di Sorveglianza della Banca per gli esercizi 2013-2015. Il Consiglio di Sorveglianza in carica alla data del presente Documento di Registrazione, pertanto, rimarrà in carica per gli esercizi 2013-2015, cioè fino alla data dell’Assemblea Ordinaria convocata nel 2016 ai sensi dell’art. 2364- bis, comma 2, del Codice Civile. Ai sensi dell’art. 47 dello Statuto Sociale, tutti i componenti del Consiglio di Sorveglianza devono essere Soci della Banca. Possono altresì assumere la carica di componente del Consiglio di Sorveglianza coloro che, al momento della nomina, abbiano presentato domanda di ammissione a socio, fermo restando che il mancato accoglimento della domanda costituisce causa di decadenza del Consigliere. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 91 I Consiglieri di Sorveglianza, oltre ai requisiti richiesti dallo Statuto, sono in possesso dei requisiti di indipendenza, professionalità e onorabilità previsti dalla legge per la carica (in particolare art. 26 del TUB e art. 148 del TUF). I Consiglieri di Sorveglianza non possono rivestire o assumere incarichi di amministrazione e controllo presso terze società ed enti in numero superiore a quello stabilito dagli artt. 144duodecies e seguenti del Regolamento Emittenti, attuativi dell’art. 148-bis TUF (e successive modificazioni) e dal regolamento interno al Consiglio di Sorveglianza, ai sensi dell’art. 47 dello Statuto. I componenti del Consiglio di Sorveglianza, ai sensi dell’art. 32 dello Statuto, non possono essere nominati componenti del Consiglio di Gestione prima che siano decorsi tre esercizi dalla cessazione della carica. I Consiglieri di Sorveglianza, ai sensi dell’art. 17, comma 6, Decreto Legislativo n. 39/2010, non possono esercitare la revisione legale dei bilanci della Banca né delle società dalla stessa controllate, se non sia decorso almeno un biennio dalla cessazione dell’incarico. Poteri del Consiglio di Sorveglianza Il Consiglio di Sorveglianza è investito delle funzioni di controllo previste dalla legge, disponendo a tal fine di tutti i poteri attribuitigli dalle disposizioni di legge e di Statuto. Al Consiglio di Sorveglianza non è stata attribuita la funzione di supervisione strategica ai sensi dell’art. 2409-terdecies, lett. f-bis del Codice Civile, funzione che spetta esclusivamente al Consiglio di Gestione ai sensi delle vigenti disposizioni statutarie. In tale ambito al Consiglio di Sorveglianza spettano alcuni tra i compiti che nel sistema tradizionale sono di competenza dell’Assemblea dei Soci, quali la nomina e la revoca dei componenti del Consiglio di Gestione. Al Consiglio di Sorveglianza spetta anche il compito di approvare il bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato. L’adempimento di tali funzioni avviene dopo un’approfondita analisi dei progetti di bilancio predisposti dal Consiglio di Gestione. In occasione dell’esame del bilancio d’esercizio, il Consiglio di Sorveglianza analizza anche la proposta relativa alla destinazione dell’utile, come formulata dal Consiglio di Gestione, ed esprime al riguardo il proprio parere all’Assemblea dei Soci nell’ambito della relazione sull’attività svolta ai sensi dell’art. 153 del TUF. Il Consiglio di Sorveglianza riceve con periodicità almeno trimestrale le informazioni in ordine, tra l’altro, al generale andamento della gestione e alle operazioni di maggior rilievo e con periodicità di regola mensile un’informativa sui principali dati dell’andamento gestionale di periodo e di confronto con il sistema. Nella seguente tabella sono indicati i componenti del Consiglio di Sorveglianza di BPM in carica alla data di approvazione del presente Documento di Registrazione e l’elenco delle principali attività da essi esercitate al di fuori del Gruppo Bipiemme, in quanto significative riguardo all’Emittente. Carica ricoperta Principali attività esercitate nell’Emittente al di fuori del Gruppo Bipiemme, Nome in quanto significative riguardo all’Emittente D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 92 Dino Piero Giarda Presidente Consigliere, Istituto Centrale Popolari Italiane S.p.A. Banche Consigliere, Fondazione “Milano per la Scala-Fondazione a diritto privato” Consigliere, Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Mauro Paoloni Vice Presidente Sindaco Effettivo, VDG REM S.r.l. Presidente del Porpora S.p.A. Collegio Sindacale, Presidente del Grottini S.r.l. Collegio Sindacale, Liquidatore, Dahlia TV S.p.A. Consigliere, Sistemia S.p.A. Presidente del CredSec S.p.A. Collegio Sindacale, Sindaco Effettivo, Immobiliare Credit Securitization S.r.l. Consigliere, Unione Fiduciaria S.p.A. Consigliere, Servizi Italia S.p.A. Presidente del Collegio Sindacale, Cofiri S.p.A. in liquidazione (Gruppo Unicredit) Presidente del Amministrazione, S.p.A. Marcello Priori Vice Presidente Consiglio Bipiemme di Vita Presidente del Collegio Sindacale, DAF Veicoli Industriali S.p.A. Sindaco Effettivo, Banca Farmafactoring S.p.A. Sindaco Effettivo, Carrefour Italia S.p.A. Sindaco Effettivo, Carrefour Property Italia S.r.l. Presidente del Collegio Carrefour Italia Finance S.r.l. Sindacale, Sindaco Effettivo, Bracco Imaging Italia S.r.l. Sindaco Effettivo, Il Bosco S.r.l. Sindaco Effettivo, Cavaliere Italia S.p.A. Sindaco Effettivo, MCS Cavaliere S.r.l. Consigliere, Alerion Clean Power S.p.A. Consigliere, Aemme Linea Energie S.p.A. Consigliere, Vivigas S.p.A. Presidente dell’Organismo di Vigilanza 231, The Royal Bank of Scotland Plc Presidente del Consiglio di Amministrazione, Bipiemme Assicurazioni S.p.A. Alberto Balestreri Consigliere Socio, Immobiliare Falb S.r.l. Andrea Boitani Consigliere Nessuna Angelo Busani Consigliere Nessuna D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 93 Maria Luisa Di Battista Consigliere Consigliere, Sea Handling S.p.A. Carlo Frascarolo Consigliere Amministratore Unico, Dotto S.r.l. Presidente del Collegio Sindacale, La Centrale del Latte S.p.A. Presidente del Crivelli S.r.l. Collegio Sindacale, Presidente del Collegio Immobiliare Miralto S.r.l. Sindacale, Presidente del Collegio Pharma-Novara S.p.A. Sindacale, Presidente del Collegio Entsorgafin S.p.A. Sindacale, Sindaco Effettivo, I.G.I.M. S.p.A. Sindaco Effettivo, Alias S.r.l. Sindaco Effettivo, Grassano S.p.A. Sindaco S.p.A. Effettivo, Giorgio Visconti Presidente Revisori dei Fondazione Valenza Anziani Conti Presidente Revisori Fondazione Pittatore Conti dei Revisore World Political Forum Commissario Giudizialerio, Quattrocchio S.r.l. in liquidazione Commissario Giudizialerio Liquidatore, VAM S.r.l. in liquidazione. Socio, Charlie & Co. S.r.l. Socio, Axion S.r.l. Socio, Italcom S.p.A. Curatore fallimentare, Repetto Marco Vittorio Re.Fer. di Consigliere, Consorzio Alessandrino per l’Energia- Energal Consigliere, CCIAA Alessandria Roberto Fusilli Consigliere Nessuna Donata Gottardi Consigliere Nessuna D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 94 Piero Lonardi Consigliere Presidente del Collegio Sindacale, Amsa S.p.A. Presidente del Collegio Sindacale, A. De Pedrini S.p.A. Presidente del Collegio Fondazione Hi Tech Brianza Consigliere Unico, Emanuela S.r.l. Sindacale, Immobiliare Consigliere Unico, Finarco S.r.l. Consigliere, Otto S.r.l. Consigliere, Karla Otto S.r.l. Consigliere, Errepi S.p.A. Liquidatore, Immobiliare Dosso Sei S.r.l. in liquidazione Socio, Finarco S.r.l. Socio,MG Enterprise S.r.l. Amministratore unico, Vismaf S.r.l. Consigliere Meal S.r.l. Flavia Daunia Minutillo Consigliere Sindaco Effettivo, Actavis Italy S.p.A. a socio unico Sindaco Effettivo, E-MID SIM S.p.A. Sindaco Effettivo, E-Group Italia S.p.A. in liquidazione Sindaco Effettivo, Milan Entertainment S.r.l. Sindaco Effettivo, Perani & Partners S.p.A. Sindaco Effettivo, I.M.S. Health S.r.l. Sindaco Effettivo, Emittenti Titoli S.p.A. Sindaco Effettivo, Molmed S.p.A. Sindaco Effettivo, Manufactures Dior S.r.l. Sindaco Effettivo FSI Investimenti S.p.A. Alberto Montanari Consigliere Socio, Immobiliare Agricola S. Vittore S.r.l. in liquidazione Giampietro Giuseppe Omati Consigliere Consigliere, Fiera Milano S.p.A. Presidente del Consiglio di Amministrazione, Fiera Milano Media S.p.A. Consigliere, ArtQuick S.r.l. Consigliere, Confeventi S.r.l. Socio Accomandatario, MA.RI. 95 S.a.s. di Giampietro Omati & C. Consigliere, C.T.S. Società Cooperativa Consigliere, ANCOS – Associazione Nazionale Comunità sociali e sportive Consigliere CIPA Fiera Milano Ltda Luca Raffaello Perfetti Consigliere D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE Nessuna 95 Cesare Piovene Porto Godi Consigliere Presidente del Collegio Sindacale, GGP Italy S.p.A. Sindaco Effettivo, Peck S.p.A. Sindaco Effettivo, Polynt S.p.A. Sindaco Effettivo, Sirti S.p.A. Presidente del Collegio Sindacale, Sorin S.p.A. Presidente dell’Organismo di Vigilanza, Enipower S.p.A. (Gruppo Eni) Presidente Organismo di Vigilanza, Tecnomare S.p.A. (Gruppo Eni) Membro Organismo di Vigilanza Trans Tunisian Pipeline Company S.p.A. (Gruppo Eni) Sindaco Effettivo, H.I.I.T S.p.A. Socio, Colorado S.n.c. di Marco Spadacini e Soci D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 96 Ezio Maria Simonelli Consigliere Presidente del Collegio Sindacale, Alba Leasing S.p.A. Presidente del Collegio Sindacale, Marr S.p.A. (Gruppo Cremonini) Presidente del Collegio Meridiana S.p.A. Sindacale, Presidente del Arexpo S.p.A. Sindacale, Collegio Presidente del Collegio Sindacale, Lega Calcio Service S.p.A. Presidente del Collegio Branchini Associati S.p.A. Sindacale, Sindaco Effettivo, Società per Azioni Esercizi Aeroportuali S.E.A. S.p.A. Sindaco Effettivo, Cerved Group S.p.A. a socio unico Sindaco Effettivo, Immobiliare BOFAC S.p.A. Sindaco Effettivo, Vègè Italia S.c. a r.l. Sindaco Effettivo, Cerved Information Solutions S.p.A. Presidente del Amministrazione, Leonardo S.r.l. Consiglio di Immobiliare Presidente del Amministrazione, Marketing S.r.l. Consiglio di Tamid Sport Liquidatore, Inspe Futuro S.r.l. in liquidazione Consigliere Unico, Gosen Immobiliare S.r.l. Consigliere, K Energy S.r.l. Amministratore Unico, Gosen S.r.l Socio Amministratore, Acqua Azzurra S.s. Socio Amministratore, Verde Acqua S.s. Socio, Simonelli & Associati Socio, Simonelli & Partners S.r.l. Socio, Inspe liquidazione Futuro S.r.l. in Sindaco Effettivo, Mediaset S.p.A. Lucia Vitali Consigliere Nessuna Nessuno dei membri del Consiglio di Sorveglianza risulta avere rapporti di parentela con altri membri del Consiglio di Sorveglianza, con i componenti del Consiglio di Gestione o con i componenti la Direzione Generale della Banca. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 97 9.2 Conflitti di interesse degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza e degli alti dirigenti Potenziali conflitti di interesse dei membri del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza o dei componenti della Direzione Generale Alla data del presente Documento di Registrazione, per quanto a conoscenza dell’Emittente, nessun membro del Consiglio di Gestione, del Consiglio di Sorveglianza e nessuno dei componenti della Direzione Generale, è portatore di interessi privati in conflitto con i propri obblighi derivanti dalla carica o qualifica ricoperta nella Banca, salvo quelli inerenti le operazioni deliberate dagli organi competenti in osservanza degli art. 2391 del Codice Civile e 136 del TUB. Peraltro, gli esponenti della Banca ricoprono talune cariche analoghe in altre società sia all'interno sia all’esterno del Gruppo Bipiemme, e tale situazione potrebbe determinare dei conflitti di interesse. La Banca gestisce i conflitti di interesse nel rispetto di quanto previsto dall'art. 2391 Codice Civile, dall'art. 136 del TUB, dagli artt. 148 comma 3 e 150, comma 1 del TUF e dalle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina, nonché in conformità alle disposizioni di legge e regolamentari (interne ed esterne) in materia di parti correlate. In particolare: – ai sensi dell'art. 2391 del Codice Civile, i Consiglieri di Gestione devono rivelare i propri interessi (personali o per conto di terzi) in una specifica operazione. Il Consigliere di Gestione dovrà pertanto indicare la natura, i termini, l’origine e la portata del proprio interesse in modo che gli altri Consiglieri e il Consiglio di Gestione possano avere piena contezza dell’estensione e rilevanza di tali interessi, indipendentemente dall’esistenza di una situazione di conflitto. In tali casi, la deliberazione del Consiglio di Gestione dovrà adeguatamente motivare le ragioni e la convenienza dell’operazione per la Società; – ai sensi dell’art. 136 del TUB, chi svolge funzione di amministrazione, direzione o controllo presso una banca non può contrarre obbligazioni di qualsiasi natura o compiere atti di compravendita, direttamente o indirettamente, con la banca che amministra dirige o controlla, se non previa deliberazione dell’organo amministrativo presa all’unanimità e col voto favorevole di tutti i componenti dell’organo di controllo, fermi restando gli obblighi previsti dal Codice Civile in materia di interessi degli amministratori e di operazioni con parti correlate; – ai sensi dell’art. 150, commi 1 e 2, del TUF i membri del Consiglio di Gestione della Banca riferiscono tempestivamente, e comunque con periodicità almeno trimestrale, al Consiglio di Sorveglianza sull’attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale, effettuate dalla Banca o dalle società controllate; in particolare riferiscono sulle operazioni nelle quali essi abbiano un interesse, per conto proprio o di terzi, o che siano influenzate dal soggetto che esercita l’attività di direzione o coordinamento; – ai sensi dell’art. 148, comma 3 e 147-quater, comma 1, del TUF, nel Consiglio di Gestione della Banca è assicurata la presenza di almeno un Consigliere in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 148, comma 3, del TUF per tutti i componenti del Consiglio di Sorveglianza. In linea con le disposizioni di vigilanza prudenziale della Banca d’Italia in materia di soggetti collegati (ex Titolo V, Capitolo 5 delle Nuove D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 98 Disposizioni di Vigilanza Prudenziale) e con il Regolamento CONSOB recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (Delibera CONSOB n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche) la Banca si è dotata di un apposito “Regolamento del processo parti correlate e soggetti connessi” che disciplina le procedure del Gruppo Bipiemme per la gestione delle operazioni con parti correlate e soggetti connessi, disponibile nella sezione “governance” del sito internet della Banca www.gruppobpm.it. Per maggiori dettagli sulle operazioni con parti correlate si rinvia alla Parte H della Nota Integrativa contenuta nel fascicolo relativo al Bilancio di Esercizio e al Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2013 (pagine 777-782 del relativo fascicolo). Con riferimento agli incarichi degli esponenti BPM in altre società, fermo restando il rispetto del divieto previsto dall’art. 36 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, si precisa quanto segue. Per i componenti del Consiglio di Gestione l’art. 32 dello Statuto della Banca prevede che: “Fatte salve eventuali ulteriori cause di incompatibilità previste dalla normativa vigente, non possono rivestire la carica di componente del Consiglio di Gestione coloro che siano o divengano componenti di organi amministrativi o di controllo ovvero dipendenti di altre Banche o Società dalle stesse controllate, salvo si tratti di enti centrali di categoria o banche o Società appartenenti al Gruppo”. Per i componenti del Consiglio di Sorveglianza, l’art. 47 dello Statuto della Banca prevede che “Con apposito regolamento, approvato dal Consiglio di Sorveglianza, sono previsti limiti al cumulo degli incarichi che possono essere contemporaneamente ricoperti dai componenti, che tengano conto della natura dell’incarico e delle caratteristiche e dimensioni delle società ove rivestono la carica. Restano comunque fermi, ove più rigorosi, i limiti al cumulo degli incarichi eventualmente previsti dalla disciplina, anche regolamentare, volta a volta vigente”. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 99 10. PRINCIPALI AZIONISTI 10.1 Soggetti in possesso di partecipazioni di controllo nell’Emittente Ai sensi dell’art. 21 dello Statuto di BPM – e dell’art. 30, comma 2 del TUB – nessuno può detenere direttamente o indirettamente azioni in misura eccedente lo 0,50% del capitale sociale. Tale divieto non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuna di essi. Inoltre, l’art. 30 del TUB prevede che i soci di banche popolari possano esprimere un solo voto a prescindere dal numero di azioni possedute (c.d. “voto capitario”) e, ai sensi dell’art. 13 dello Statuto, ciascun socio, fatta eccezione per i membri degli organi amministrativi e di controllo e i dipendenti della Banca e delle società del Gruppo, ai quali si applicano le restrizioni previste dall’art. 2372 del Codice Civile, può rappresentare in assemblea, per delega, non più di cinque Soci. Alla data del Documento di Registrazione, sulla base delle informazioni in possesso della Banca, rilevabili anche sul sito CONSOB alla voce “Azionisti Rilevanti”, risultano detenere una partecipazione superiore al 2% del capitale sociale di BPM i seguenti azionisti: Azionista Athena Capital S. à. r.l. Numero di Quota % sul capitale ordinario azioni ordinarie della Banca 251.821.006 5,734 (*) (**) 166.303.704 5,149 (***) 67.472.909 2,090 (in qualità di socio accomandatario e gestore del fondo Athena Capital Fund SICAV – FIS, che controlla le società titolari della partecipazione) Blackrock INC. Norges Bank (*) Possesso suddiviso nelle seguenti società: (0,406%) Pop 1 S.A R.L.; Pop 2 S. A R.L (0,406%); Pop 3 S.A R.L. (0,406%); Pop 4 S. A R.L. (0,406%); Pop 5 S. A R.L. (0,406%); Pop 6 S. A R.L. (0,406%); Pop 7 S.A R.L. (0,406%); Pop 8 S.A R.L. (0,497%); Pop 9 S.A R.L. (0,497%); Pop 10 S.A R.L. (0,406%); Pop 11 S.A R.L. (0,406%); Pop 12 S.A R.L. (0,406%); Pop 13 S.A R.L. (0,406%); Pop 14 S.A R.L. (0,406%); Pop 15 S.A R.L. (0,046%) (congiuntamente “Pop 1-15”). (**) Si segnala l’esistenza di una “partecipazione potenziale” dichiarata, quale soggetto posto al vertice della catena partecipativa, da The Capital Investment Trust, trust regolato dalla legge del Jersey, il cui beneficiario è il dott. Raffaele Mincione. Tale partecipazione potenziale è detenuta in forza di un contratto di opzione ai sensi del quale Time & Life S.A., società interamente controllata da The Capital Investment Trust, ha il diritto di acquistare, in una o più tranche e in ogni momento fino al 22 aprile 2033, le azioni di BPM detenute dalle Pop 1-15. (***) Possesso suddiviso nelle seguenti società: BLACKROCK LIFE LIMITED (0,054%); ISHARES (DE) I INVESTMENTAKTIENGESELLSCHAFT MIT TEILVERMOGEN (0,039%); BLACKROCK ASSET MANAGMENT IRELAND LIMITED (0,816%); BLACKROCK (LUXEMBOURG) SA (2,540%); BLACKROCK ISTITUTIONAL TRUST COMPANY, NATIONAL ASSOCIATION (0,402%); BLACKROCK FUND MANAGERS LIMITED (0,312); BLACKROCK INVESTMENT MANAGEMENT (AUSTRALIA) LIMITED (0,001%); BLACKROCK INVESTMENT MANAGEMENT LLC (0,017); BLACKROCK ASSET MANAGEMENT CANADA LIMITED (0,003%); BLACKROCK FUND ADVISORS (0,203%); BLACKROCK ADVISORS LLC (0,119%); BLACKROCK ASSET MANAGEMENT DEUTSCHLAND AG (0,293%); BLACKROCK ADVISORD (UK) LIMITED (0,001%); BLACKROCK INVESTMENT MANAGEMENT (UK) LIMITED (0,349%). Ai sensi dell’art. 120 del TUF coloro che partecipano in una società con azioni quotate in misura superiore al 2% del capitale ne danno comunicazione alla società partecipata e alla CONSOB. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 100 10.2 Accordi che possono determinare una variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente Fermo restando quanto indicato nella “Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari” riferita all’esercizio 2013 (redatta ex art. 123-bis del TUF, e disponibile fra l’altro sul sito internet della Banca), l’Emittente non è a conoscenza di accordi tra gli azionisti che possano determinare, ad una data successiva alla data del Documento di Registrazione, una variazione dell’assetto di controllo di BPM. Per completezza si segnala quanto segue: (a) in data 9 settembre 2011, BPM e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria hanno perfezionato un accordo che, nel rispetto dei rapporti di reciproca collaborazione, consentisse a BPM di effettuare operazioni straordinarie aventi a oggetto la Cassa di Risparmio di Alessandria, tra le quali la fusione della stessa nella Banca di Legnano (operazione perfezionatasi nel febbraio del 2012). In particolare, il suddetto accordo, nel prevedere la cessione da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria di taluni asset alla Banca, ha condotto alla stipula di un patto parasociale contenente pattuizioni relative anche alla governance di società del Gruppo Bipiemme, tra cui BPM stessa. Alla luce di tali accordi e delle norme dello Statuto Sociale, un esponente designato dalla Fondazione è attualmente presente nel Consiglio di Sorveglianza della Banca. (b) in data 28 febbraio 2014, BPM e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria hanno concordato di modificare il termine ultimo di preavviso per la comunicazione del recesso relativa alla prima scadenza del predetto accordo (prevista per il 9 settembre 2014). Tale termine ultimo di preavviso è stato fissato al 30 giugno 2014 rispetto al 9 marzo 2014 originariamente previsto. (c) in data 25 giugno 2014, BPM e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, nel condividere l’opportunità di procedere alla revisione delle pattuizioni in essere del predetto accordo, anche alla luce del mutato contesto normativo e del processo di evoluzione dell’assetto di governo societario del Gruppo Bipiemme, hanno di comune accordo stabilito che – anche ai fini del rinnovo delle vigenti pattuizioni in scadenza il 9 settembre 2014 – il predetto patto parasociale resterà in vigore sino al 31 dicembre 2015. In particolare, BPM e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria hanno reciprocamente rinunciato a esercitare la facoltà di disdetta originariamente prevista dal patto e hanno altresì modificato la durata dello stesso, prevedendo che il patto rimarrà efficace sino al 31 dicembre 2015, con esclusione di clausole di rinnovo automatico successivo a tale scadenza. L’estratto dell’accordo sopra descritto è pubblicato, tra l’altro, sul sito internet della CONSOB (cui si rinvia per ulteriori dettagli) ai sensi dell’art. 122 del TUF. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 101 11. INFORMAZIONI FINANZIARIE 11.1 Informazioni finanziarie selezionate relative agli esercizi passati Il presente paragrafo include, mediante riferimento, i bilanci consolidati del Gruppo Bipiemme al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012, nonché il Resoconto Intermedio di Gestione 2014 ed al 31 marzo 2013. Bilanci Consolidati e Resoconti Intermedi di Gestione del Gruppo Bipiemme (22) Informazioni Finanziarie Resoconto Intermedio di Gestione 2014 Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2013 (*) Bilancio Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2013 Consolidato al 31 dicembre 2012 Stato Patrimoniale Consolidato Pag. 70 Pag. 64 Pag. 492 Pag. 502 Conto Economico Consolidato Pag. 72 Pag. 66 Pag. 494 Pag. 504 Rendiconto Finanziario Consolidato Pag. 76 Pag. 70 Pag. 498 Pag. 508 Nota Integrativa Consolidata Pag. 77 - Pag. 499 Pag. 509 Politiche Contabili Pag. 78 Pag. 71 Pag. 501 Pag. 511 Pag. 251 - Pag. 805 Pag. 815 Relazione della Società di Revisione (*) Il Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2013 è stato redatto ai sensi dell’art. 154-ter comma 5 del TUF, ma non costituisce un bilancio intermedio ai sensi dei principi contabili vigenti (IAS 34) conseguentemente non è stata prodotta una nota integrativa consolidata e non sussiste l’obbligo di assoggettamento a revisione contabile. 11.2 Bilanci In qualità di Capogruppo, BPM redige sia il bilancio individuale che quello consolidato; quest’ultimo è incorporato mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione. 11.3 11.3.1 Revisione delle informazioni finanziarie Sottoposizione a revisione dei bilanci La Società di Revisione ha revisionato, ai sensi del D.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, i bilanci di esercizio e i bilanci consolidati relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 e all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012. In entrambi i casi è stato espresso un giudizio positivo senza rilievi. Le relazioni della società di revisione sono allegate ai relativi bilanci, messi a disposizione del pubblico come indicato al Capitolo 14 (“Documenti inclusi mediante riferimento e documenti a disposizione del pubblico”) del presente Documento di Registrazione, al quale si fa rinvio. 11.3.2 Altre informazioni sottoposte a revisione Fatta eccezione per i dati riferibili ai bilanci d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012, il presente Documento di Registrazione incorpora i dati del Resoconto (22) I numeri di pagina si riferiscono ai Bilanci 2013 e 2012 nonché ai Resoconti intermedi di gestione al 31 marzo 2014 e al 31 marzo 2013, come pubblicati dall’Emittente. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 102 Intermedio di Gestione 2014. Tale Resoconto è stato oggetto di revisione contabile limitata, in relazione alla quale è stata emessa una relazione senza rilievi. 11.3.3 Informazioni diverse Le informazioni finanziarie contenute nel presente Documento di Registrazione sono estratte dal Bilancio Consolidato 2013 e dal Bilancio Consolidato 2012, entrambi sottoposti a controllo contabile da parte della Società di Revisione, nonché dal Resoconto Intermedio di Gestione 2014, assoggettato a revisione contabile limitata. 11.4 Data delle ultime informazioni finanziarie Le ultime informazioni finanziarie disponibili alla data del presente Documento di Registrazione, sono quelle contenute nel Resoconto Intermedio di Gestione 2014 del Gruppo BPM, sottoposto a revisione contabile limitata da parte della Società di Revisione. 11.5 Informazioni finanziarie infrannuali e altre informazioni finanziarie Alla data del presente Documento di Registrazione, l’Emittente ha pubblicato informazioni finanziarie infrannuali contenute nel Resoconto Intermedio di Gestione 2014. 11.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo Bipiemme è parte in numerosi procedimenti giudiziari. Nel Bilancio Consolidato 2013 sono compresi (i) fondi rischi per controversie legali per circa Euro 75.906 migliaia (comprensivi di Euro 30.899 migliaia relativi al Prestito Convertendo a fronte degli esborsi previsti per il Protocollo di Conciliazione in corso e per eventuali controversie legali), a copertura della stima delle obbligazioni derivanti dalle azioni legali e delle controversie in essere nelle quali il Gruppo è soggetto passivo; (ii) fondi a copertura di perdite presunte sulle vertenze con il personale dipendente per Euro 2.572 migliaia; (iii) fondi a copertura di controversie fiscali/tributarie per Euro 13.430 migliaia e (iv) fondi a copertura di azioni revocatorie aperte nei confronti della Banca e delle società del Gruppo per Euro 11.303 migliaia. Al 31 marzo 2014, non si rilevano significative differenze in relazione ai fondi rischi sopracitati. Per quanto concerne il fondo rischi relativo al Prestito Convertendo, questo era pari ad Euro 27,6 milioni, diminuzione dovuta essenzialmente ad ulteriori esborsi per il Protocollo di Conciliazione. Durante il periodo dei 12 mesi precedenti la data del Documento di Registrazione, ad eccezione della vicenda del contenzioso relativo al Prestito Convertendo (come di seguito descritto), non vi sono, né vi sono stati, né sono minacciati procedimenti amministrativi, giudiziali o arbitrali a carico di BPM, i quali procedimenti possano avere, o possano avere avuto nel recente passato, un effetto significativo sulla posizione finanziaria o sulla redditività della Banca e/o del Gruppo. Per completezza, si riporta di seguito una sintetica descrizione dei principali procedimenti amministrativi e contenziosi relativi all’Emittente e ad alcune società del Gruppo. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione Prima, Paragrafo 15.8, del Prospetto di Aumento di Capitale 2014. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 103 11.6.1 Attività ispettiva delle Autorità di Vigilanza Accertamenti Ispettivi 2010/2011 Tra il terzo trimestre 2010 e il primo trimestre 2011, la Banca d’Italia ha svolto presso l’Emittente alcuni accertamenti ispettivi (gli “Accertamenti Ispettivi 2010/2011”), ad esito dei quali ha rilasciato un giudizio “parzialmente sfavorevole”, considerazione di asseriti di criticità connessi agli assetti tecnico-organizzativi, al presidio del sistema dei controlli interni, alla governance nonché alla struttura del Gruppo; tale giudizio corrispondeva – nell’ambito della classificazione adottata da Banca d’Italia per sintetizzare l’esito delle proprie ispezioni, che si articola in una scala di valori ricompresi tra un primo livello, in caso di esito favorevole, e un sesto livello, in caso di esito sfavorevole – al quarto livello. Alla data del Documento di Registrazione, l’Emittente ha realizzato numerosi interventi volti a risolvere i rilievi formulati dalla Banca d’Italia all’esito degli Accertamenti Ispettivi 2010/2011. Tali interventi hanno riguardato, inter alia, l’adozione del modello dualistico di governance della Banca, la realizzazione di operazioni di semplificazione della struttura societaria del Gruppo (tra le quali, da ultimo, la fusione di Banca di Legnano in BPM approvata dall’Assemblea Straordinaria della Banca del 22 giugno 2013 e divenuta efficace in data 14 settembre 2013, con effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2013) nonché l’approvazione di regolamenti dei processi in relazione ai quali la Banca d’Italia aveva evidenziato i propri rilievi all’esito degli Accertamenti Ispettivi 2010/2011 e dunque in materia di trasparenza, antiriciclaggio, usura, tecniche di mitigazione del rischio di credito e controllo dell’andamento dei crediti. A seguito degli Accertamenti Ispettivi 2010/2011, la Banca d’Italia ha imposto all’Emittente, inter alia, i seguenti Add-On, ossia requisiti specifici da applicare nel calcolo dei requisiti patrimoniali a partire dal 30 giugno 2011: (a) non eleggibilità delle garanzie ipotecarie su immobili residenziali e non residenziali; (b) maggiorazione di un terzo dell’aliquota di ponderazione ordinariamente prevista per gli impieghi nei confronti di società edili, società immobiliari e fondi immobiliari; (c) maggiorazione del 100% del requisito per rischi operativi. Banca d’Italia, in data 25 giugno 2014, ha comunicato a BPM di aver disposto la rimozione integrale dei suddetti Add-on patrimoniali imposti a BPM all’esito degli Accertamenti Ispettivi 2010/2011. La rimozione degli Add-on, i cui effetti decorreranno a far tempo dal 30 giugno 2014, consegue agli interventi posti in essere dalla Banca per la risoluzione delle criticità tecnicooperative che avevano portato a suo tempo all’imposizione di dette misure patrimoniali e, più in generale, al percorso di rilancio perseguito dalla Banca che ha portato da ultimo all’integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale in Opzione. Sulla base dei dati al 31 marzo 2014, a seguito dell’integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale in Opzione, della parziale cessione della partecipazione detenuta da BPM in Anima Holding S.p.A. e dell’integrale rimozione degli Add-on patrimoniali, il Common Equity Tier 1 Ratio del Gruppo BPM aumenta dal 7,30% all’11% circa. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 104 Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione Prima, Paragrafo 15.8.1, del Prospetto di Aumento di Capitale 2014. Accertamenti Ispettivi Banca d’Italia 2012/2013 In data 22 ottobre 2012, Banca d’Italia ha avviato alcuni accertamenti ispettivi, conclusisi in data 15 maggio 2013 (gli “Accertamenti Ispettivi 2012/2013”). L’attività ispettiva dell’Autorità di Vigilanza aveva l’obiettivo di valutare: (i) l’idoneità degli interventi posti in essere da BPM a soddisfare le richieste ispettive comunicate ad esito degli Accertamenti Ispettivi 2010/2011; e (ii) il rischio di credito della controllata Banca di Legnano, ed è stata successivamente estesa, relativamente al tutto il Gruppo Bipiemme, alla verifica dell’adeguatezza delle rettifiche di valore sui crediti in sofferenza, a incaglio e ristrutturati, nonché alle relative politiche e prassi applicative. L’esito degli Accertamenti Ispettivi 2012/2013, comunicato dalla Banca d’Italia a BPM in data 25 luglio 2013, riporta un giudizio “parzialmente sfavorevole” (che – nell’ambito della classificazione adottata dalla Banca d’Italia che si articola in una scala di valori ricompresi tra un primo livello, in caso di esito favorevole, e un sesto livello, in caso di esito sfavorevole – corrisponde a un quarto livello). Tale giudizio, secondo quanto indicato dall’Autorità di Vigilanza, tiene conto dei progressi effettuati dalla Banca rispetto alle criticità evidenziate nel corso degli Accertamenti Ispettivi 2010/2011, ma è altresì condizionato dalle persistenti criticità della governance e debolezze nei presidi del credito e nei controlli. In data 23 settembre 2013 (i) il Consiglio di Gestione ha esaminato e approvato le proprie considerazioni ai rilievi e alle osservazioni formulate dalla Banca d’Italia a esito degli Accertamenti Ispettivi 2012/2013, e (ii) il Consiglio di Sorveglianza ha esaminato le considerazioni svolte dal Consiglio di Gestione sui rilievi e le osservazioni di Banca d’Italia, per quanto di propria competenza, senza formulare alcuna osservazione. Le considerazioni del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza sono state quindi trasmesse alla Banca d’Italia in data 23 settembre 2013. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione Prima, Paragrafo 15.8.1, del Prospetto di Aumento di Capitale 2014. Accertamento Ispettivo Banca d’Italia presso WeBank In data 5 novembre 2013, ha preso avvio, presso la controllata WeBank, un’ispezione da parte di Banca d’Italia che si è conclusa in data 7 febbraio 2014. In data 8 maggio 2014, Banca d’Italia ha comunicato gli esiti di tale accertamento ispettivo, riportando un giudizio “parzialmente favorevole”. 11.6.2 Contenzioso in materia di anatocismo Con le sentenze 2374/1999 e 3096/1999, la Corte di Cassazione, mutando il proprio precedente orientamento, ha dichiarato non legittima la prassi della capitalizzazione trimestrale degli interessi debitori sui conti correnti; pertanto, la clausola contrattuale che prevede la capitalizzazione trimestrale degli interessi integra un uso non “normativo”, ma meramente “negoziale”, inidoneo a derogare alla norma imperativa di cui all’art. 1283 del Codice Civile che vieta l’anatocismo. Tale orientamento è stato, inoltre, confermato da recenti pronunce della Corte di Cassazione (S.U. 24418/2010 e l'ordinanza n. 20172/2013 VI sez. civ.). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 105 Successivamente, il D. Lgs. n. 342/99 ha affermato la legittimità della capitalizzazione infraannuale degli interessi nei conti correnti bancari, purché siano conteggiati con pari periodicità gli interessi debitori e creditori. Il contenzioso sorto in seguito a tali pronunce giurisprudenziali riguarda quindi i contratti stipulati anteriormente alla data di entrata in vigore del D. Lgs. n. 342/99. L’art. 2, comma 61, del D.L. 225 del 29 dicembre 2010 (c.d. “Mille proroghe”), convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 10/2011, in materia di anatocismo bancario, aveva introdotto una norma di interpretazione autentica dell’art. 2935 del Codice Civile che, per quanto riguarda la prescrizione delle azioni legali relative al rimborso degli interessi indebitamente pagati, faceva decorrere il termine decennale dal momento dell’annotazione della relativa operazione sul conto anziché dal giorno della chiusura del conto corrente. Tale articolo è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 78 del 5 aprile 2012. Tale pronuncia giurisprudenziale ha, quindi, dato nuovo impulso al contenzioso di anatocismo. Alla data del Documento di Registrazione, tuttavia, il numero complessivo delle cause pendenti si mantiene su livelli fisiologici ed è soggetto a costante verifica. I rischi che ne derivano sono fronteggiati da puntuali e prudenziali accantonamenti al relativo Fondo. Si segnala, inoltre, quanto recentemente disposto in materia di interessi e anatocismo dalla legge n. 147 del 27 dicembre 2013 (c.d. “Legge di Stabilità 2014”). Al riguardo l’art. 1, comma 629, modificando l’art. 120 del TUB, prevede espressamente che “gli interessi periodicamente capitalizzati non possono produrre interessi ulteriori e che, nelle successive operazioni di capitalizzazione[, questi devono essere] calcolati esclusivamente sulla sorte capitale”. Il Legislatore, con ampia delega, ha poi attribuito al CICR il compito di dettare modalità e criteri per la produzione di interessi nelle operazioni (bancarie), non stabilendo alcunché in merito al termine dell’intervento. Fintanto che il regolamento attuativo non verrà emanato sono ipotizzabili ulteriori scenari di potenziale contenzioso con la clientela. 11.6.3 Contenzioso in materia di strumenti finanziari Per quanto concerne i reclami e le cause aventi ad oggetto gli strumenti finanziari, tra cui i bond in default, le politiche interne della Banca prevedono una valutazione degli stessi caso per caso, con particolare attenzione al profilo di adeguatezza rispetto alla posizione del singolo investitore, all’informativa fornita e alla completezza della documentazione contrattuale. Gli accantonamenti vengono predisposti in via analitica prendendo in considerazione le specifiche circostanze che caratterizzano i singoli casi. In particolare, i reclami e le cause afferenti agli strumenti finanziari emessi dal governo argentino, vengono gestiti attraverso l’ordinaria procedura prevista per qualsiasi altro tipo di prodotto finanziario, secondo una valutazione caso per caso delle singole posizioni. Al pari di quanto previsto nelle altre procedure di valutazione del rischio legale, gli accantonamenti vengono predisposti in via analitica prendendo in esame le specifiche circostanze che caratterizzano i singoli casi. Si segnala peraltro l’adesione di parte dei clienti all’offerta pubblica di scambio promossa dal governo argentino nel 2010 ha consentito di ridurre le minusvalenze di cui gli stessi chiedono il ristoro nei giudizi radicati contro la Banca. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 106 Inoltre, ai fini della valutazione dei reclami afferenti i titoli obbligazionari emessi dalle società appartenenti a Gruppo Cirio, Parmalat, General Motors, Lehman Brothers, la Banca applica gli stessi criteri previsti per i bond argentini. Il relativo contenzioso ha dimensioni limitate ed è presidiato da accantonamenti puntuali che riflettono la specificità dei singoli casi. Tutte le banche del Gruppo Bipiemme hanno curato e ottenuto, per conto dei propri clienti possessori di tali titoli e senza alcun onere a loro carico, l’insinuazione in via cumulativa dei relativi crediti al passivo delle procedure di insolvenza pendenti in Italia e nei vari Paesi esteri. Prestito Convertendo In data 24 gennaio 2012, era stato notificato alla Banca un atto di citazione per una c.d. class action promossa, ai sensi dell’art. 140-bis del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 e successive modifiche, da nove obbligazionisti e dalla Federazione Nazionale di Consumatori e Utenti in relazione al collocamento del Prestito Convertendo (la “Class Action”). In particolare, l’azione si fondava sull’assunto che la Banca, in occasione del collocamento presso il pubblico del Prestito Convertendo, non avrebbe osservato le disposizioni di legge in materia di obblighi di informativa alla clientela, né, più in generale, la vigente normativa sull’intermediazione finanziaria (segnatamente la c.d. “MiFID”). In data 3 agosto 2012, l’Emittente ha sottoscritto un protocollo d’intesa con tre Associazioni di consumatori (il “Protocollo di Intesa”) al fine di avviare una procedura di conciliazione paritetica avente ad oggetto il Prestito Convertendo e le controversie sorte in relazione al suo collocamento; a tale protocollo, come reso noto dalla stessa BPM in data 27 settembre 2012, hanno poi aderito otto ulteriori associazioni di consumatori. Nell’ambito di tale procedura una commissione di conciliazione (composta pariteticamente da un rappresentante di BPM e da uno dell’associazione dei consumatori prescelta dal cliente della Banca) valuta i singoli casi in relazione ai quali sono sorte controversie, e, ove i conciliatori ne verifichino concordemente i presupposti, formula al cliente una proposta di conciliazione. Il termine ultimo per la presentazione della domanda di ammissione da parte della clientela, originariamente fissato per il 30 aprile 2013, è scaduto al 31 dicembre 2013. In data 30 giugno 2014, BPM ha sottoscritto un accordo modificativo e integrativo del Protocollo di Intesa, con il quale è stata prevista la proroga dei termini per la presentazione delle domande di ammissione delle clientela retail fino al 30 settembre 2015 e la possibilità di accesso alla procedura di conciliazione anche per gli azionisti (persone fisiche) di BPM, al ricorrere di talune condizioni. Il termine ultimo per la chiusura del processo di conciliazione, come previsto dal relativo protocollo è fissato pertanto al 30 settembre 2015. Per far fronte agli esborsi previsti per la conciliazione in corso, la Banca aveva previsto un apposito stanziamento nel bilancio al 31 dicembre 2011 di Euro 40 milioni. Tale importo è stato incrementato nel corso del 2012 e portato a circa complessivi Euro 47,35 milioni (a livello consolidato) al fine di tener meglio in conto delle risultanze derivanti dalla documentazione raccolta e degli impegni discendenti dalla sottoscrizione del Protocollo di Conciliazione. A seguito dei pagamenti effettuati in relazione alle pratiche conciliate tale fondo risulta pari - alla data del 31 maggio 2014 – a Euro 27,1 milioni (Euro 30,9 milioni al 31 dicembre 2013). La Banca ritiene che, l’onere economico aggiuntivo derivante dalla suddetta proroga ed estensione della procedura conciliativa – sebbene misurabile in via definitiva solo alla conclusione della stessa - trovi copertura nell’importo residuo del fondo già accantonato. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 107 In considerazione della stipula del Protocollo di Conciliazione, la Class Action è stata abbandonata in data 16 gennaio 2013, con conseguente cancellazione della causa dal ruolo. Alla data del Documento di Registrazione, non sussistono azioni pendenti promosse da investitori istituzionali in relazione al Prestito Convertendo. 11.6.4 Contenzioso fiscale Garanzie rilasciate nell’ambito dell’operazione di “Alleanza Strategica” sul risparmio gestito Nel mese di luglio 2011, BPM e Banca di Legnano hanno ricevuto una comunicazione da parte di Lauro Quarantadue S.p.A. – ai sensi di un accordo di garanzia, stipulato il 29 ottobre 2010 (l’“Accordo di Garanzia”) con la stessa Lauro Quarantadue S.p.A. e Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. nell’ambito dell’operazione di cessione della partecipazione in Anima SGR – mediante la quale è stata resa nota l’avvenuta notifica a quest’ultima società di due “processi verbali di constatazione” (“PVC”) da parte dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia (l’“Agenzia”) relativi rispettivamente ad Anima SGR (società fusasi per incorporazione in Bipiemme Gestioni SGR S.p.A. con efficacia a decorrere dal 31 dicembre 2009) e a Bipiemme Gestioni SGR S.p.A. (società che ha incorporato Anima SGR con contestuale modifica della denominazione sociale in Anima SGR). Tali PVC sono stati emessi a conclusione di un’ispezione da parte dell’Agenzia avente ad oggetto le Imposte Dirette, IVA e IRAP in relazione al periodo di imposta 2007 nonché – con esclusivo riferimento ai servizi prestati dalla banca depositaria agli OICR e ai Fondi Pensione gestiti dalle società verificate – ai periodi di imposta 2006, 2008 e 2009. In relazione ai rilievi sollevati dai verbalizzanti, aventi ad oggetto complessivamente circa Euro 15 milioni per imposte e sanzioni, Anima SGR ha presentato memorie difensive, tramite un legale nominato su indicazione di BPM e Banca di Legnano, volte a riconfermare all’Amministrazione finanziaria la piena regolarità ai fini fiscali dell’operato di entrambe le società oggetto di verifica. Facendo seguito ai suddetti PVC, tra novembre 2011 e marzo 2012 l’Agenzia delle Entrate ha notificato ad Anima SGR tre atti di contestazione, rispettivamente a carico della stessa Anima SGR (per IVA 2006 e 2007, con una sanzione complessiva di Euro 2 milioni circa) e a carico di Bipiemme Gestioni SGR S.p.A. (per IVA 2006 e 2007, con una sanzione complessiva di Euro 6 milioni circa), nonché due avvisi di accertamento a carico di BPM Gestioni SGR S.p.A. relativi a IRES e IRAP 2007 (per complessivi Euro 250 migliaia circa). In relazione a questi ultimi avvisi di accertamento, Anima SGR ha sottoscritto un accordo transattivo liquidando quanto definito nel mese di settembre 2012 (per complessivi Euro 365 migliaia comprensivi di sanzione e interessi) e ha presentato un’istanza di rimborso per l’anno d’imposta 2008 relativamente a quelle componenti reddituali che, a seguito di detta definizione, sono diventate deducibili nell’anno successivo. In relazione agli atti di contestazione in materia IVA, sono stati notificati ad Anima SGR i relativi atti di irrogazione nel mese di gennaio 2013 (ad eccezione di quello relativo all’IVA 2007 di Bipiemme Gestioni SGR S.p.A.: che aveva già assunto valenza di provvedimento di irrogazione per il quale la SGR ha presentato ricorso nel 2012) contro i quali sono stati proposti i relativi ricorsi. Nel mese di dicembre 2013 sono stati notificati analoghi atti di contestazione per le annualità 2008 e 2009 con una sanzione complessiva pari a circa Euro 2 milioni: a fronte di tali D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 108 provvedimenti Anima SGR ha presentato deduzioni difensive per ottenere l’annullamento in autotutela, già intervenute in analoghe fattispecie a seguito dell’emanazione della risoluzione n. 97/E del 17 dicembre 2013. In data 14 maggio 2014, l’Agenzia dell’Entrate ha annullato, in esercizio del potere di autotutela, l’ atto di irrogazione delle sanzioni Iva per il periodo d’imposta 2006 e l’atto di contestazione per il periodo d’imposta 2007 relativi a Bipiemme Gestioni SGR S.p.A.. BPM – Bipiemme Gestioni SGR S.p.A. (oggi Anima SGR) – IVA sui servizi di banca depositaria In data 21 luglio 2011, l’Agenzia delle Entrate ha notificato un PVC a Bipiemme Gestioni SGR S.p.A., contenente l’irrogazione di una sanzione di Euro 10,7 milioni per contestazioni relative alla mancata applicazione dell’IVA sulle commissioni per servizi di banca depositaria. A fronte di tale contestazione, a BPM sono stati notificati tre avvisi di accertamento per presunta mancata applicazione dell’IVA sulle commissioni percepite negli anni 2006 e 2007 per il servizio di banca depositaria. In particolare sono stati notificati: 1) in data 23 dicembre 2011, un primo avviso d’accertamento relativo alle commissioni corrisposte da Anima SGR nel 2006, recante IVA per Euro 3.147.693, oltre a interessi e sanzioni; 2) in data 18 dicembre 2012, un secondo avviso d’accertamento per le commissioni corrisposte da altre SGR nell’anno 2006, recante IVA per Euro 708.869, oltre a interessi e sanzioni; 3) in data 18 dicembre 2012 avviso d’accertamento relativo all’intero 2007, recante IVA per Euro 3.761.191, oltre a interessi e sanzioni. Tali avvisi d’accertamento sono stati tempestivamente impugnati dalla Banca con motivati ricorsi. L’Emittente segnala che il trattamento fiscale applicato ai summenzionati servizi risulta in linea con gli orientamenti impartiti dall’Associazione di categoria. Per l’esito del contenzioso sussistono fondate ragioni per resistere alle pretese dell’Amministrazione Finanziaria. La Banca è ancora in attesa della discussione del merito dei ricorsi. In data 23 dicembre 2013 è stato notificato avviso di accertamento relativo alle commissioni per l’attività di banca depositaria effettuata nel 2008. Tale avviso recepisce l’orientamento ministeriale espresso con risoluzione n. 97/E del 17 dicembre 2013 e conseguentemente quantifica le commissioni imponibili in misura pari al 28,3% delle commissioni totali. In relazione a quanto precede l’avviso d’accertamento reca un’IVA di Euro 818.351, oltre a interessi, e non applica sanzioni in quanto si ritengono sussistenti “obiettive condizioni di incertezza” normativa. Alla luce della citata risoluzione ministeriale intervenuta, la Banca ha già esperito: - l’accertamento con adesione per l’annualità 2008, definita in data 15 maggio 2014; - le conciliazioni giudiziali per le annualità 2006 e 2007, sottoscritte in data 3 giugno 2014. Bipiemme Immobili (incorporata in BPM) – Esercizio 2005 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 109 A seguito del PVC per la verifica fiscale dell’esercizio 2005 della ex Bipiemme Immobili S.p.A., incorporata dalla Banca nel 2007, il 9 dicembre 2010 sono stati notificati i relativi avvisi di accertamento che contestano maggior imposta IRES di Euro 230 migliaia, IRAP per Euro 29 migliaia e IVA per Euro 93 migliaia, oltre alle relative sanzioni. Contro tali atti sono stati presentati tempestivi e motivati ricorsi nel convincimento dell’infondatezza delle pretese erariali. In data 24 maggio 2012 la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha accolto il ricorso relativamente all’IVA e respinto quello inerente IRES e IRAP. Contro quest’ultima decisione sfavorevole è stato presentato ricorso in appello. Non risulta che l’Agenzia delle Entrate abbia impugnato la decisione della CTP di accoglimento del ricorso IVA, che pertanto è passata in giudicato. BPM – Imposta di registro su acquisizioni di sportelli Nel corso del 2010 sono stati notificati altresì sei avvisi di liquidazione per imposta di registro sull’acquisto degli sportelli bancari dismessi da UniCredit S.p.A. nell’anno 2008. Tre avvisi di liquidazione contestano l’applicazione di aliquote differenziate nella determinazione dell’imposta di registro. Gli ulteriori tre avvisi rideterminano gli avviamenti. Gli atti richiedono imposte per complessivi Euro 4.091 migliaia, di cui Euro 4.061 migliaia per le contestazioni relative alle aliquote, Euro 30 migliaia per le contestazioni relative agli avviamenti. Anche contro tali pretese sono stati prodotti motivati ricorsi per ottenere l’annullamento delle richieste pervenute. In data 16 maggio 2011 la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha respinto un ricorso per le contestazioni di aliquota. Contro tale decisione è stato presentato ricorso in appello, accolto con sentenza del giugno 2013 che annulla la sentenza di primo grado e rimette la causa alla Commissione Tributaria Provinciale di Milano. In data 20 aprile 2012 sono stati accolti gli altri due ricorsi relativi alle contestazioni di aliquota e l’Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso in appello. In entrambe le vertenze la Commissione Tributaria Regionale ha respinto l’appello dell’Agenzia delle Entrate con sentenze depositate il 5 febbraio 2014 e il 17 aprile 2014. In data 4 giugno 2012 la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha accolto i ricorsi relativi agli avviamenti e le relative sentenze non risultano, alla Data del presente Documento di Registrazione, impugnate dall’Agenzia delle Entrate: i termini per l’impugnazione risultano pertanto scaduti. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 110 BPM – Imposta di registro su cessione di ramo d’azienda In data 25 giugno 2012 è stato notificato avviso di rettifica e liquidazione dell’imposta di registro inerente la cessione del ramo d’azienda di “banca depositaria” a BNP Paribas avvenuta il 29 giugno 2010. Anche alla banca cessionaria, in qualità di obbligato principale, è stato notificato analogo avviso. L’atto ridetermina su base presuntiva il valore del ramo d’azienda ceduto e quantifica la maggior imposta di registro in Euro 380,7 mila, oltre a interessi (Euro 26 migliaia a giugno 2012). Nell’ambito di tale controversia BPM – di concerto con BNP Paribas – ha prodotto istanza di accertamento con adesione. Con tale atto non si è raggiunto alcun accordo con l’Agenzia delle Entrate e BPM ha presentato motivato ricorso per contrastare le pretese impositive. BPM – Verifica fiscale sugli esercizi dal 2007 al 2011 In data 17 ottobre 2012 è iniziata una verifica fiscale della Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Tributaria Milano avente ad oggetto le imposte dirette e altri tributi per gli anni d’imposta dal 2007 al 2011. L’ispezione si è conclusa il 4 aprile 2013. A seguito della verifica: in data 21 marzo 2013, la Guardia di Finanza ha notificato alla Banca un processo verbale di constatazione nel quale è stata rilevata la mancata applicazione dell’imposta sostitutiva, di cui agli articoli 15 e ss. del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 601, su diversi finanziamenti a medio e lungo termine stipulati all’estero dal secondo semestre 2007 fino a tutto il 2009. Al suddetto PVC ha fatto seguito la notifica di due avvisi di liquidazione dell’imposta e irrogazione delle sanzioni, rispettivamente in data 28 marzo 2013 e 29 marzo 2013, con i quali l’Agenzia delle Entrate ha richiesto imposte per Euro 2.365 migliaia, oltre a sanzione e interessi. Tali importi sono comprensivi di somme dovute anche da altri contraenti in virtù del rimando alle norme sull’imposta di registro che prevede l’obbligo solidale di pagamento. La quota-parte potenzialmente dovuta da BPM è pari a circa Euro 300.000, oltre a sanzione e interessi, così come riconosciuto in autotutela dall’Agenzia delle Entrate; tuttavia in ogni contratto contestato è prevista l’azione di regresso nei confronti dei beneficiari dei finanziamenti. La Banca, a fronte degli avvisi ricevuti, si è tempestivamente attivata proponendo ricorso. in data 1° agosto 2013 la Guardia di Finanza ha notificato alla Banca un secondo PVC recante analoga contestazione relativamente ai contratti di finanziamento stipulati all’estero negli anni 2010 e 2011. Anche in questa circostanza, la contestazione della Guardia di Finanza riguarda il mancato versamento dell’imposta riferito all’ammontare complessivo dei finanziamenti concessi da tutte le banche appartenenti ai pool; l’importo dell’imposta sostitutiva contestata ammonta a complessivi Euro 44 milioni, oltre a sanzioni e interessi, di cui la quota parte di imposta riferibile ai finanziamenti erogati da BPM ammonta a circa Euro 1,5 milioni. A seguito di tale PVC in data 17 settembre 2013 è stato notificato avviso di liquidazione delle imposte e irrogazione delle sanzioni relativo al primo semestre del 2010, che reca un’imposta di circa Euro 914 mila, oltre a interessi e sanzioni, fatta salva l’azione di regresso nei confronti dei soggetti finanziati. Analogo avviso è pervenuto in data 4 ottobre 2013 per un singolo atto di finanziamento stipulato all’estero; tale avviso reca un’imposta di circa Euro 72 mila, oltre a interessi e sanzioni, D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 111 fatta salva l’azione di regresso nei confronti del soggetto finanziato. Un ulteriore avviso di liquidazione è stato notificato in data 2 dicembre 2013 per alcuni contratti di finanziamento stipulati all’estero nel corso del secondo semestre 2010. Tale avviso reca un’imposta di circa Euro 728 mila, oltre a interessi e sanzioni, fatta salva l’azione di regresso nei confronti dei soggetti finanziati. Per tutti gli avvisi di liquidazione sopra descritti la Banca ha presentato nei termini motivati ricorsi a tutela dei propri interessi. In particolare: - in data 29 ottobre 2013 il Nucleo di Polizia Tributaria di Milano della Guardia di Finanza ha elevato processo verbale di constatazione relativo all’esercizio 2004, nel quale – sulla base dell’abuso del diritto – la subsidiary Bipiemme Ireland è stata riqualificata in branch (filiale estera) ed è stato conseguentemente attratto nella base imponibile della Banca un importo di Euro 6.926 mila ai fini delle imposte dirette. Già nel processo verbale di costatazione la Banca ha dichiarato che la contestazione è infondata perché basata sia su un indebito e distorto utilizzo del divieto dell’abuso del diritto fiscale, sia su erronea e parziale ricostruzione dei fatti; tali motivazioni saranno fatte valere davanti a ogni competente Autorità nazionale e comunitaria. - in data 31 ottobre 2013 l’Agenzia delle Entrate ha notificato un questionario per acquisire documentazione e notizie su tale contestazione. Si rileva che a fronte delle contestazioni indicate per l’anno di imposta 2004, l’Agenzia delle Entrate non ha proceduto a notificare alcun avviso di accertamento. La verifica fiscale in oggetto si è chiusa in data 4 aprile 2014 con la notifica del PVC di chiusura. In esso la Guardia di Finanza ha verbalizzato la medesima contestazione relativa a Bipiemme Ireland, illustrata al punto precedente, per le annualità dal 2005 al 2009. Dal PVC discende la contestazione dei seguenti imponibili fiscali: (i) anno 2005 (imponibile di Euro 11.283.000); (ii) anno 2006 (imponibile di Euro 12.557.000); (iii) anno 2007 (perdita fiscale di Euro 28.337.000); (iv) anno 2008 (perdita fiscale di Euro 37.041.000); e (v) anno 2009 (imponibile di Euro 18.102.000). Già nel processo verbale di costatazione la Banca ha dichiarato che la contestazione è infondata perché basata sia su un indebito e distorto utilizzo del divieto dell’abuso del diritto fiscale, sia su un’erronea e parziale ricostruzione dei fatti rilevandosi altresì che, sullo specifico argomento e per l’esercizio 2004, l’Agenzia delle Entrate non ha proceduto all’accertamento tributario. Tali motivazioni saranno fatte valere davanti a ogni competente Autorità nazionale e comunitaria. Notifiche relative ad avvisi di liquidazione dell’imposta sostitutiva su contratti di leasing Nell’ultimo periodo BPM ha ricevuto numerosi avvisi di liquidazione per insufficiente versamento di imposta sostitutiva per contratti di locazione finanziaria immobiliare stipulati dall’incorporata Banca di Legnano – sezione leasing. Molti di questi avvisi sono già stati annullati in autotutela e analoghe iniziative (di autotutela, mediazione e/o ricorso tributario) sono in corso, in quanto gli importi per lo più non sono dovuti. Ad oggi l’ammontare complessivo delle contestazioni (inclusi interessi e sanzioni) è pari a Euro 600 mila circa e la Banca sta assumendo ogni idonea iniziativa a tutela dei propri interessi. Contenzioso tributario di pertinenza di Banca Akros D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 112 A seguito del PVC notificato nel mese di dicembre 2010, con il quale l’Agenzia delle Entrate comunicava l’esito dei controlli effettuati presso Banca Akros per il periodo d’imposta 2007, nel mese di dicembre 2012 sono stati notificati a Banca Akros un avviso di accertamento e atti di irrogazione delle sanzioni con i quali veniva contestata, sulla base di un ipotizzato “abuso di diritto”, la presunta omessa applicazione di ritenute pari a circa Euro 1.551.000, al netto delle eventuali sanzioni e interessi, in relazione ad alcune operazioni finanziarie poste in essere da Banca Akros nell’ambito della propria attività di market making su strumenti finanziari derivati su titoli azionari italiani, nonché su taluni diversi rilievi di entità residuale. Banca Akros, nella convinzione della legittimità della propria condotta, in ciò supportata da qualificati consulenti, ha esperito infruttuosamente il tentativo di definizione mediante la procedura di accertamento con adesione e, in data 16 maggio 2013, ha quindi presentato ricorso innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Milano, contestando le pretese dell’Amministrazione finanziaria. In data 27 novembre 2013 Banca Akros, ribadendo la piena liceità del proprio comportamento e in ragione di un effetto deflativo delle pretese avanzate, è quindi addivenuta alla definizione del contenzioso mediante la procedura di conciliazione giudiziale ex art. 48 del D. Lgs. n. 546/1992, con un onere complessivo per Banca Akros, a titolo di imposte, sanzioni e interessi, pari a circa Euro 2,5 milioni. Nel mese di gennaio 2012 la Guardia di Finanza ha avviato presso Banca Akros una verifica per i periodi d’imposta dal 2008 al 2010 a esito della quale, in data 9 maggio 2013, ha notificato a Banca Akros un processo verbale di constatazione con il quale ha effettuato contestazioni in relazione ad alcune operazioni finanziarie dalla stessa poste in essere, nel corso dei predetti periodi d’imposta, nell’ambito della propria attività di market making su strumenti finanziari derivati su titoli azionari italiani negoziati in mercati regolamentati. In particolare, i verificatori, a seguito della pretesa riqualificazione di tali operazioni quali pronti contro termine (o prestito titoli), formulata sulla base di un ipotizzato “abuso di diritto”: (i) hanno contestato a Banca Akros la presunta omessa applicazione di ritenute di ammontare pari a circa Euro 93.083.000, al netto delle eventuali sanzioni e interessi; (ii) hanno evidenziato una presunta maggiore base imponibile IRAP cui si associava una maggiore imposta pari a circa Euro 7.862.000, al netto delle eventuali sanzioni e interessi. Banca Akros, anche sulla base di qualificato parere dei propri consulenti, ha ritenuto che tali contestazioni fossero prive di fondamento e, nella convinzione della legittimità della propria condotta, in data 3 luglio 2013 ha presentato le proprie osservazioni al PVC ai sensi dell’art. 12, comma 7, della Legge n. 212/2000 (c.d. “Statuto dei diritti del contribuente”). In data 12 luglio 2013, aderendo alle indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate nell’ambito del confronto con la stessa avviato, la banca, ribadendo l’infondatezza delle contestazioni avanzate con il PVC e al fine di poter valutare, in ragione di un essenziale effetto deflativo del contenzioso, una definizione con adesione della pretesa recata dal medesimo PVC, ha presentato istanza di accertamento con adesione, ai sensi dell’art. 6, comma 1, del D. Lgs. n. 218/1997, con riferimento all’esercizio 2008 e quindi, in data 27 novembre 2013, è addivenuta alla definizione con l’Amministrazione Finanziaria delle relative pretese nell’ambito di detta procedura deflativa. Successivamente, in data 16 dicembre 2013, l’Amministrazione Finanziaria ha notificato alla banca inviti al contraddittorio ex art. 5 del D. Lgs. n. 218/1997 riformulando le residue pretese di cui al PVC, relative agli anni 2009 e 2010, in coerenza con i criteri già adottati nella procedura D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 113 di accertamento con adesione; in data 9 gennaio 2014, Banca Akros ha tempestivamente depositato presso l’Agenzia delle Entrate le relative comunicazioni di adesione. Il complessivo onere per Banca Akros, a titolo di imposte, sanzioni e interessi, è risultato conseguentemente pari a circa Euro 8,5 milioni per gli anni 2008 - 2010. Ex Banca di Legnano (incorporata) ed ex Cassa di Risparmio di Alessandria – Imposta sostitutiva sui finanziamenti a medio e lungo termine In seguito all’attività di verifica della Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Tributaria Milano in BPM, l’Agenzia delle Entrate ha notificato, a fine marzo 2013, quattro avvisi di liquidazione dell’imposta e irrogazione delle sanzioni contestando la mancata applicazione dell’imposta sostitutiva, di cui agli articoli 15 e ss. del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 601, su quattro finanziamenti in pool a medio e lungo termine stipulati all’estero dal secondo semestre 2007 fino a tutto il 2009. L’Agenzia delle Entrate richiedeva imposte per circa Euro 570.000, oltre a sanzione e interessi. A seguito delle azioni di autotutela intraprese, due avvisi di liquidazione sono stati annullati, un avviso di liquidazione è stato definito, mentre rimane in essere un unico avviso che richiede il pagamento di complessivi Euro 166.204. Contro tale atto la Banca ha presentato motivato ricorso. WeBank S.p.A. – Esercizi 2005-2006-2010 A seguito del processo verbale di constatazione per la verifica fiscale dell’esercizio 2005 di WeService S.p.A. (ora WeBank S.p.A.), nel dicembre 2010 sono stati notificati avvisi di accertamento che contestano la riduzione della perdita fiscale (trasferita al consolidato fiscale del Gruppo BPM) ai fini IRES da Euro 4.875.120 a Euro 4.624.560 e una maggior imposta IRAP per Euro 10.649, oltre alle relative sanzioni e interessi. Contro la sentenza sfavorevole di primo grado, è stato presentato ricorso in appello. Analogo avviso d’accertamento è stato notificato per l’esercizio 2006 in quanto la perdita rideterminata per l’anno 2005 ha rettificato la compensazione della perdita fiscale operata ai fini IRES nell’esercizio 2006. Conseguentemente è stata accertata una maggiore IRES per Euro 82.685, oltre a interessi e sanzioni. Anche contro tale avviso di accertamento è stato presentato tempestivo e motivato ricorso. In data 9 maggio 2013, è iniziata un’ispezione dell’Agenzia delle Entrate relativa all’anno d’imposta 2010. In data 13 giugno 2013, l’ispezione si è conclusa con la notifica di un processo verbale che contiene contestazioni per imposte (IRES, IRAP, IVA) quantificabili in circa Euro 300.000. In data 25 ottobre 2013 WeBank ha presentato istanza di accertamento con adesione al fine di definire la controversia inerente contestazioni ritenute in larga parte infondate. 11.6.5 Contenzioso del lavoro D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 114 Su un totale di 7.118 dipendenti alla data del 31 dicembre 2013, a carico della Banca, in tale data, risultano pendenti 30 cause in materia di lavoro. La maggior parte di queste vertenze sono dovute a ricorsi proposti da ex-dipendenti che impugnano il licenziamento comminato per motivi disciplinari o a ricorsi per asserita dequalifica di mansioni. Per le vertenze di lavoro la Banca, conseguentemente, provvede agli accantonamenti ritenuti congrui. 11.6.6 Ordini di esibizione di documenti ricevuti dalla Procura della Repubblica In data 14 ottobre 2011, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano ha notificato all’Emittente due ordini di esibizione di atti e documenti: uno in merito all’operazione di fusione per incorporazione in corso fra le controllate Cassa di Risparmio di Alessandria e Banca di Legnano, divenuta efficace in data 11 febbraio 2012, l’altro in merito al collocamento del Prestito Convertendo. I suddetti ordini di esibizione sono stati emessi dalla Procura della Repubblica nell’ambito di accertamenti volti a verificare l’eventuale sussistenza di notizie di reato. Alla data del Documento di Registrazione, non risulta all’Emittente che vi sia in essere alcun procedimento penale a carico dello stesso Emittente, in merito alle due operazioni sopra citate. 11.6.7 Decreto di perquisizione della Procura della Repubblica In data 8 novembre 2011, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano – nell’ambito del procedimento penale avviato nei confronti dell’ex Presidente Massimo Ponzellini e dell’ex consulente Antonio Cannalire relativo ai finanziamenti concessi a favore del Gruppo Atlantis/BPlus Gioco Legale Ltd. – ha disposto la perquisizione dei locali utilizzati dai suddetti nominativi presso la Banca, nonché il sequestro della documentazione (fra cui la posta elettronica agli stessi indirizzata) ritenuta utile ai fini dell’indagine in corso. Il decreto di perquisizione sopra descritto è stato emesso dalla Procura della Repubblica nell’ambito di accertamenti volti a verificare l’eventuale sussistenza di notizie di reato. In relazione a quanto sopra, in data 7 febbraio 2012, la Banca – in qualità di parte offesa – ha proceduto a sporgere querela contro ignoti per il reato di cui all’art. 2635 del Codice Civile e per i fatti di reato eventualmente accertati nelle indagini in corso. Nell’ambito dell’inchiesta ivi descritta, in base ad informazioni di pubblico dominio, risulta che, in data 29 maggio 2012, Massimo Ponzellini e Antonio Cannalire sono stati destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare con arresti domiciliari, successivamente confermata dal Giudice delle Indagini Preliminari in data 7 giugno 2012 che alla data odierna risulta cessata. I reati contestati, come risulta da fonti giornalistiche, sono l’associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e la corruzione privata. In merito ai fatti sopra menzionati, alla data del Documento di Registrazione, non è stato comunicato l’avvio di alcun procedimento a carico dell’Emittente, né è stato notificato alcun provvedimento nei confronti di esponenti della Banca attualmente in carica. Successivamente, in data 21 gennaio 2013, la Banca ha rimesso la suddetta querela rispetto ai finanziamenti concessi a favore del Gruppo Atlantis/Bplus Gioco Legale Ltd a seguito della sottoscrizione, in pari data, di un accordo transattivo con BPlus Gioco Legale Ltd finalizzato alla D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 115 risoluzione di ogni e qualsiasi rapporto tra quest’ultima e la Banca, rimettendo a terzi la determinazione dell’eventuale danno subito da quest’ultima in relazione alla vicenda di cui sopra. Ai sensi del suddetto accordo transattivo, BPlus Gioco Legale Ltd. ha, tra l’altro, versato alla Banca l’importo di circa Euro 25 milioni per l’estinzione integrale di un finanziamento per cassa in essere con la Banca. Nel mese di marzo 2014, la Banca ha appreso che la Procura di Milano ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari nei confronti, tra l’altro, di Massimo Ponzellini e Antonio Cannalire nell’ambito della citata inchiesta. I reati contestati, come risulta da fonti giornalistiche, sono associazione a delinquere, appropriazione indebita, infedeltà a seguito di dazione o promessa di utilità, infedeltà patrimoniale. BPM valuterà la propria costituzione come parte civile nell’ambito dell’eventuale processo. 11.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria Alla data del Documento di Registrazione non si segnalano cambiamenti significativi nella situazione finanziaria del Gruppo dal 31 marzo 2014, data in riferimento alla quale sono state pubblicate informazioni finanziarie consolidate sottoposte a revisione contabile limitata. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 116 12. CONTRATTI IMPORTANTI Il presente Capitolo riporta una sintesi dei contratti importanti, diversi dai contratti conclusi nel corso del normale svolgimento dell’attività, di cui sono parte l’Emittente o altri membri del Gruppo, sottoscritti nell’anno immediatamente precedente la data del Documento di Registrazione o comunque contenenti disposizioni in base alle quali qualsiasi membro del Gruppo ha una obbligazione o un diritto rilevante per il Gruppo alla data del presente Documento di Registrazione. Accordo quadro di alleanza strategica e cessione di Anima SGR In data 29 ottobre 2010 è stato sottoscritto tra BPM, Banca di Legnano, Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., Lauro Quarantadue S.p.A., Prima Holding 2 S.p.A. e Anima Holding (all’epoca di sottoscrizione dell’accordo denominata “Lauro Quaranta S.p.A.”) un accordo volto alla realizzazione di un progetto industriale di alleanza strategica nel settore del risparmio gestito (l’“Accordo Quadro”), che prevedeva un’operazione di integrazione tra Anima SGR e Prima SGR S.p.A. e delle relative controllate. Ai sensi di tale Accordo Quadro le parti hanno convenuto di conferire ad Anima Holding, la quale era stata individuata quale holding con funzioni di coordinamento e di indirizzo strategico, la totalità del capitale sociale di Anima SGR e Prima SGR S.p.A., quest’ultima successivamente fusa nella precedente. In esecuzione di tale Accordo Quadro il Gruppo Bipiemme ha: ceduto l’intera partecipazione detenuta in Anima SGR ad Anima Holding; e sottoscritto un aumento di capitale riservato di Anima Holding, divenendo titolare di una partecipazione complessivamente pari al 36,30% del capitale sociale della stessa (di cui il 10% in capo a Banca di Legnano). Tale percentuale è scesa – a fine 2012 – al 35,29% (di cui il 9,72% di Banca di Legnano) a seguito dell’ingresso del Credito Valtellinese S.c. nella compagine sociale di Anima Holding. Nell’Accordo Quadro sono presenti, inter alia, clausole di aggiustamento dei corrispettivi pattuiti in relazione all’acquisto di Anima SGR (in aumento o diminuzione) legate ai ricavi netti determinati dalla rete del Gruppo Bipiemme nel triennio 2011-2013. Sulla base dei dati consuntivi relativi agli esercizi 2011-2012-2013, l’Emittente, ritenendo che i suddetti ricavi fossero di ammontare inferiore alla soglia minima prevista nell’Accordo Quadro, ha proceduto ad effettuare un accantonamento a fondi rischi e oneri per Euro 35 milioni (di cui Euro 27,7 milioni in capo a BPM ed Euro 7,3 milioni in capo a Banca di Legnano – ora fusa per incorporazione nell’Emittente). In data 27 dicembre 2012, BPM ha quindi versato ad Anima Holding, a titolo di acconto a valere sull’aggiustamento del prezzo, un importo pari a Euro 8,5 milioni (l’“Anticipo”). Successivamente, in data 3 marzo 2014, Anima Holding ha comunicato l’importo dovutole da BPM a titolo di aggiustamento del prezzo era pari, tenuto conto dell’Anticipo già corrisposto e dei relativi interessi maturati, a Euro 20.288.806. Pertanto, l’ammontare complessivo corrisposto da BPM ad Anima Holding a titolo di aggiustamento del prezzo, è stato pari a circa complessivi Euro 29,4 milioni, a fronte di Euro 35 milioni originariamente accantonati. Alla data del Documento di Registrazione sono in essere, a beneficio di Anima Holding, gli impegni di non concorrenza previsti dall’Accordo Quadro e gli obblighi di indennizzo assunti D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 117 da BPM e Banca di Legnano, da una parte, e Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. e Lauro Quarantadue S.p.A. dall’altra, mediante un Accordo di Garanzia sottoscritto in data 29 ottobre 2010, nel contesto dell’operazione concernente l’attuazione dell’alleanza strategica. In data 29 dicembre 2010, in esecuzione dell’Accordo Quadro, Anima Holding ha sottoscritto due accordi commerciali di durata ventennale, rispettivamente con BPM e Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., aventi ad oggetto il collocamento, in via non esclusiva, dei prodotti del gruppo facente capo ad Anima Holding attraverso i soggetti della rete BPM e Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. e l’accesso preferenziale, in via esclusiva, alla rete distributiva di tali soggetti. In data 7 febbraio 2014 Anima Holding ha presentato a Borsa Italiana domanda di ammissione a quotazione delle proprie azioni ordinarie sul MTA. Nell’ambito del processo di quotazione, BPM, Lauro Quarantadue S.p.A., Prima Holding 2 S.p.A., Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. e Credito Valtellinese S.c. (le “Parti”), soci di Anima Holding, hanno sottoscritto in data 16 dicembre 2013, e successivamente modificato in data 28 febbraio 2014, un accordo programmatico avente ad oggetto, tra l’altro, le attività propedeutiche al processo di quotazione di Anima Holding e la definizione della corporate governance della stessa a far data dal primo giorno di negoziazione delle azioni ordinarie di Anima Holding sul MTA (l’“Accordo Programmatico”). In particolare, l’Accordo Programmatico, come modificato, contiene talune pattuizioni attinenti alla governance di Anima Holding e di Anima SGR. Tali pattuizioni prevedono, in particolare, disposizioni in merito alla composizione degli organi sociali alla data di inizio delle negoziazioni delle azioni di Anima Holding sul MTA e all’adozione dello statuto di Anima Holding che entrerà in vigore post quotazione. Le disposizioni dell’Accordo Programmatico resteranno in vigore fino alla prima delle seguenti date: (i) il primo giorno di negoziazione delle azioni di Anima Holding in un mercato regolamentato organizzato e gestito da Borsa Italiana; e (ii) la data di adozione di un nuovo statuto sociale (ovvero in assenza di tale adozione, la data di ripristino dello statuto vigente alla data di sottoscrizione dell’Accordo Programmatico) qualora venisse ritirata l’istanza art. 94 del TUF o fosse abbandonato il progetto di quotazione di Anima Holding. Nel contesto dell’operazione, in data 5 marzo 2014 BPM e Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. hanno stipulato un patto parasociale, con efficacia sospensivamente condizionata all’inizio delle negoziazioni delle azioni di Anima Holding sul MTA e con durata fino alla scadenza del terzo anno a partire dalla data di efficacia dello stesso. Il patto parasociale disciplina, tra l’altro: l’impegno delle parti a presentare e votare la lista di candidati per la nomina del consiglio di amministrazione di Anima Holding e le relative modalità di composizione della lista; la preventiva consultazione delle parti in merito a talune materie (tra cui: le materie di competenza dell’assemblea straordinaria; le materie di competenza dell’assemblea ordinaria relative all’approvazione del bilancio e alla distribuzione di utili o riserve; la nomina del collegio sindacale; la revoca e/o l’esercizio dell’azione di responsabilità nei confronti di amministratori e/o sindaci; l’autorizzazione all’acquisto e/o alla vendita di azioni proprie al di fuori di piani di stock option e la remunerazione dei membri del D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 118 consiglio di amministrazione e l’approvazione di piani di compensi basati su strumenti finanziari); e gli impegni di non trasferimento delle azioni di Anima Holding. In particolare, con la sottoscrizione del patto parasociale BPM si è impegnata nei confronti di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. a non trasferire le azioni di Anima Holding per un periodo di 15 mesi dalla data di inizio delle negoziazioni delle azioni di Anima Holding sul MTA (il “Primo Termine”). Successivamente BPM potrà trasferire azioni di Anima Holding fermo restando che: (a) dovrà continuare a detenere una partecipazione non inferiore al 9,9% del capitale sociale di Anima Holding fino alla scadenza del 36° mese successivo alla data di inizio delle negoziazioni delle azioni di Anima Holding sul MTA; (b) nel periodo intercorrente tra la scadenza del Primo Termine e la scadenza del 18° mese successivo alla data di inizio delle negoziazioni delle azioni di Anima Holding sul MTA (il “Secondo Termine”), non potrà trasferire azioni Anima Holding per un ammontare superiore al 2% del capitale sociale della stessa; e (c) nel periodo intercorrente tra la scadenza del Secondo Termine e la scadenza del 24° mese successivo alla data di inizio delle negoziazioni delle azioni di Anima Holding sul MTA, non potrà trasferire azioni Anima Holding per un ammontare superiore alla differenza fra il 6% del capitale sociale di Anima Holding e le azioni Anima Holding eventualmente trasferite nel periodo di cui alla precedente punto (b). In data 10 aprile 2014, si è conclusa l’offerta globale di vendita delle azioni di Anima Holding finalizzata all’ammissione a quotazione delle azioni della stessa sul MTA. Nell’ambito di tale offerta globale, BPM ha posto in vendita, al netto dell’opzione greenshoe, n. 49.184.616 azioni di Anima Holding. La quota di proventi lordi spettanti a BPM, al netto dell’opzione greenshoe, è stata pertanto pari a circa Euro 206,6 milioni. Nell’ambito dell’offerta globale BPM ha, altresì, concesso, ai coordinatori dell’offerta globale, un’opzione greenshoe avente ad oggetto massimo n. 12.501.112 azioni di Anima Holding; l’opzione greenshoe è stata esercitata parzialmente e la quota di proventi lordi spettanti a BPM a seguito di tale esercizio parziale è stata pari a circa Euro 25,7 milioni. In data 16 aprile 2014, le azioni ordinarie di Anima Holding sono state ammesse alla negoziazione sul MTA. Cessione dell’81% della partecipazione in Bipiemme Vita In data 8 settembre 2011, BPM e il gruppo Covéa, primaria compagnia di assicurazioni francese, facendo seguito agli accordi sottoscritti in data 19 aprile 2011, hanno perfezionato la partnership strategica nella bancassicurazione vita e danni tramite l’acquisto, da parte del gruppo Covéa, per un prezzo provvisorio pari a Euro 243 milioni, dell’81% del capitale sociale di Bipiemme Vita (società che controlla il 100% di Bipiemme Assicurazioni S.p.A.). Detto prezzo è stato successivamente aggiustato sulla base della differenza tra il patrimonio netto rettificato di Bipiemme Vita al 30 settembre 2010 – data di redazione della situazione patrimoniale assunta a riferimento per gli accordi sottoscritti il 19 aprile 2011 – e quello al 31 agosto 2011. Il calcolo, che è stato effettuato da un esperto nominato congiuntamente dalle parti, ha portato ad un aggiustamento di prezzo dell’81% di Bipiemme Vita pari a Euro 17,7 milioni. Sulla base degli accordi contrattuali, l’aggiustamento di prezzo di Euro 17,7 milioni è stato corrisposto da BPM al gruppo Covéa, che ha sottoscritto un aumento di capitale di Bipiemme D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 119 Vita per il medesimo importo; tale aumento di capitale è stato altresì sottoscritto per la propria quota, pari a Euro 4,1 milioni, anche da BPM. Il contratto di vendita dell’8 settembre 2011 relativo alla cessione della partecipazione in Bipiemme Vita (il “Contratto di Vendita”) prevede un meccanismo di incremento a favore di BPM al raggiungimento di prefissati obiettivi commerciali di Bipiemme Vita e di Bipiemme Assicurazioni S.p.A. - nel periodo compreso tra gli esercizi sociali chiusi al 31 dicembre 2011 e al 31 dicembre 2020 - rispettivamente “Earn Out Vita” (per un massimo di Euro 11,7 milioni) e “Earn Out Danni” (per un massimo di Euro 2,5 milioni). Il calcolo di tale eventuale aggiustamento di prezzo avverrà alla fine del periodo sopra citato e subordinatamente al rinnovo della partnership strategica con il gruppo Covéa. Inoltre il Contratto di Vendita prevede per BPM obblighi di indennizzo delle eventuali minusvalenze che Bipiemme Vita dovesse realizzare per effetto del default riferito a: (i) titoli del portafoglio circolante del debito sovrano italiano; (ii) titoli del portafoglio circolante delle obbligazioni emesse da istituti di credito; (iii) titoli del portafoglio immobilizzato del debito sovrano greco (per tali titoli il default si estende anche alla ristrutturazione del debito prendendo a riferimento un recovery rate del 79%). In particolare, con riferimento ai punti (i) e (ii) che precedono, BPM si è impegnata a indennizzare il gruppo Covéa, per un importo massimo pari a Euro 17,3 milioni, per le perdite eventualmente sofferte da Bipiemme Vita sui titoli presenti nel portafoglio circolante alla data del 31 agosto 2011. Inoltre, il suddetto obbligo di indennizzo, con gli stessi limiti, opera in relazione alle eventuali perdite eventualmente sofferte da Bipiemme Vita ad esito dello smobilizzo di titoli di Stato italiani e di obbligazioni emesse da banche conseguente ad esigenze di liquidità di carattere eccezionale causate da valori fuori norma dei tassi di riscatto sui contratti assicurativi in essere alla data dell’8 dicembre 2011. Nel corso del 2012 è stato attivato il meccanismo di indennizzo relativo ai titoli di Stato greci nella misura contrattualmente prevista (differenza fra il valore nominale e il recovery rate del 79%) che ha comportato il riconoscimento al Gruppo Covèa di un importo pari a circa Euro 7,3 milioni (peraltro già accantonati nel bilancio 2011). Pertanto, alla Data del presente Documento di Registrazione, nessun indennizzo è più dovuto su tali titoli. Al 31 dicembre 2013 l’obbligo di indennizzo massimo per i titoli di cui ai punti (i) e (ii) – tenuto conto dei rimborsi e delle vendite effettuate – è pari a Euro 10,9 milioni; peraltro sulla base del valore di mercato dei titoli al 31 dicembre 2013, i titoli in oggetto presentano complessivamente rilevanti plusvalenze. Conseguentemente non si è ravvisata la necessità di effettuare alcun accantonamento in quanto il rischio di eventuali indennizzi è giudicato remoto. Per quanto riguarda gli eventuali indennizzi legati a minusvalenze derivanti dal default dei titoli di Stato italiani e delle obbligazioni emesse da banche non si è ravvisata la necessità di effettuare alcun accantonamento in quanto, alla Data del presente Documento di Registrazione, l’Emittente ritiene che il rischio non sia probabile. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 120 I patti sottoscritti prevedono inoltre opzioni reciproche che, al verificarsi di taluni eventi eccezionali in relazione ad una o ad entrambe le parti – quali, a titolo esemplificativo, il mancato rispetto e/o rinnovo degli accordi di partnership (risoluzione per inadempimento dell’accordo parasociale o degli accordi di distribuzione), eventuali cambi di controllo delle parti, la liquidazione o stato di insolvenza/fallimento delle parti, il verificarsi di uno stallo decisionale attinente alla proposta di scioglimento e liquidazione di Bipiemme Vita e/o di Bipiemme Assicurazioni S.p.A., alla revoca dello stato di liquidazione ovvero alla nomina o alla revoca dei liquidatori (c.d. “triggering event”) – BPM o il gruppo Covéa potranno, a seconda della parte in relazione alla quale tale evento si sia verificato, esercitare l’opzione di acquisto della partecipazione detenuta dall’altra parte nel capitale di Bipiemme Vita, ovvero di vendita all’altra parte della propria partecipazione. Il prezzo di esercizio delle opzioni reciproche è determinato secondo un meccanismo prestabilito legato alla valutazione del business vita e danni. È prevista, per il primo quinquennio della partnership strategica, una penale in favore del Gruppo Covèa nel caso di esercizio dell’opzione connessa ad alcune tipologie di triggering event originate da BPM (risoluzione per inadempimento dell’accordo parasociale o degli accordi di distribuzione); l’importo di tale penale decresce nel tempo a partire dalla data di stipula degli accordi di partnership. Nel corso del 2012 Bipiemme Vita ha effettuato aumenti di capitale per complessivi Euro 30,8 milioni (quota versata da BPM pari a Euro 5,9 milioni). Inoltre, in data 26 settembre 2012, l’assemblea straordinaria dei soci di Bipiemme Vita ha deliberato un nuovo aumento di capitale, in via scindibile da effettuarsi in più tranche entro il 31 dicembre 2014, fino ad un importo massimo di Euro 14 milioni (quota massima per BPM pari a circa Euro 2,7 milioni). Bipiemme Vita con il nuovo piano di rafforzamento patrimoniale, a cui ha aderito anche BPM, potrà garantire in via continuativa - attuale e prospettica - la copertura del margine di solvibilità individuale e consolidato richiesto dall’IVASS (già ISVAP) potendo dare esecuzione, senza indugio, all’aumento di capitale nel momento in cui ne emergesse l’effettiva esigenza. In data 30 aprile 2013 l’assemblea straordinaria di Bipiemme Vita, confermando il rafforzamento patrimoniale deliberato dalla citata assemblea straordinaria di Bipiemme Vita del 26 settembre 2012, ha deliberato un aumento di capitale a titolo gratuito per un importo di nominali Euro 14,5 milioni, mediante emissione di n. 2.900.000 azioni ordinarie da attuarsi attraverso imputazione delle riserve disponibili. A seguito di tale operazione il capitale di Bipiemme Vita è passato da Euro 211.340.000 a Euro 225.840.000. La Capogruppo è risultata assegnataria di n. 551.000 nuove azioni per un controvalore nominale di Euro 2.755.000, senza alcuna variazione dell’interessenza azionaria (19%). In data 24 ottobre 2013 l’assemblea straordinaria di Bipiemme Vita ha deliberato la riduzione volontaria del capitale sociale da Euro 225.840.000 a Euro 179.125.000 mediante l’annullamento di n. 9.343.000 azioni ordinarie al fine di assorbire le perdite gravanti sul patrimonio relative al 2012. Inoltre tale assemblea ha modificato la delibera di aumento di capitale del settembre 2012, da eseguire in più tranche entro il 31 dicembre 2014, prevedendo di aumentare, a pagamento, il capitale sociale da Euro 179.125.000 a massimi Euro 193.125.000 mediante emissione di massimo n. 2.800.000 nuove azioni da Euro 5 ciascuna da offrire in opzione alla pari agli azionisti. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 121 La delibera di riduzione sarà efficace solo 90 giorni dopo l’iscrizione nel Registro delle Imprese, in caso di mancata opposizione da parte dei creditori. Tuttavia l’iscrizione nel registro delle imprese, avvenuta in data 20 dicembre 2013, ha prodotto l’effetto di riduzione del capitale da indicare negli atti sociali e nello statuto. Pertanto, con tale iscrizione BPM si vedrà annullare n. 1.775.170 azioni per un controvalore di nominali Euro 8.875.850; la partecipazione risulterà pari a n. 6.806.750 azioni per un valore nominale complessivo di Euro 34.033.750 e l’interessenza resterà immutata (19%). Accordo Quadro con la Delegazione Sindacale di Gruppo In data 6 dicembre 2012 e 6 febbraio 2013, BPM e la Delegazione Sindacale di Gruppo, in attuazione di quanto previsto dal piano industriale allora vigente, hanno sottoscritto un accordo che disciplina le ricadute sul personale di tale piano industriale. Sono state previste, in primo luogo, forme di esodo, anche incentivato, per coloro che hanno già maturato o matureranno i requisiti pensionistici e/o le condizioni di adesione al Fondo di Solidarietà di settore nel periodo di riferimento di tale piano industriale. Le adesioni alle forme di esodo previste dagli accordi citati hanno superato, a livello di Gruppo, le 800 unità, con un contenimento strutturale del costo del lavoro, rispetto all’andamento inerziale, di almeno Euro 70 milioni. Il costo rinveniente dall’accordo sopra descritto è stato contabilizzato nel bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012. Per maggiori informazioni sull’Accordo quadro con la Delegazione Sindacale firmato in data 6 dicembre 2012, si rinvia al comunicato stampa del 7 dicembre 2012, pubblicato sul sito internet dell’Emittente, www.gruppobpm.it. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 122 13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DICHIARAZIONI DI INTERESSI 13.1 DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E Rating dell’Emittente All’Emittente sono assegnati giudizi di rating da parte delle agenzie internazionali Standard & Poor’s, Fitch Ratings e Moody’s. Le summenzionate agenzie di rating, in data 31 ottobre 2011, hanno ottenuto la registrazione a norma del Regolamento n. 1060/2009/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 settembre 2009 relativo alle agenzie di rating del credito. In particolare alla data del Documento di Registrazione, come successivamente modificato, le agenzie internazionali sopra indicate hanno rilasciato i seguenti giudizi di rating: AGENZIA DI RATING FITCH RATINGS MOODY’S STANDARD & POOR’S DATA ULTIMO DEBITO A BREVE DEBITI A MEDIO - AGGIORNAMENTO TERMINE LUNGO TERMINE OUTLOOK 17 aprile 2014 B(23) BB+(24) Negativo 18 settembre 2013 NP(25) B1(26) Negativo 17 giugno 2014 B(27) B+(28) Stabile Si riporta di seguito un breve resoconto delle più recenti revisioni, da parte delle agenzie internazionali sopra menzionate, dei rating attribuiti all’Emittente: (23) Ai sensi della scala dei giudizi Fitch Ratings, il giudizio “B” indica impegni per i quali la capacità intrinseca di rimborso tempestivo è minima, in aggiunta ad un’elevata vulnerabilità nel breve periodo dovuta ad eventuali condizioni economiche e/o finanziarie avverse nel breve periodo. (versione in lingua originale: “Minimal capacity for timely payment of financial commitments, plus heightened vulnerability to near term adverse changes in financial and economic conditions”). (24) Ai sensi della scala dei giudizi Fitch Ratings, il giudizio “BB+” indica che l’aspettativa per il rischio di default è attualmente elevata, soprattutto in caso di condizioni economiche e/o finanziarie avverse sul lungo periodo. Permane in ogni caso flessibilità economica e/o finanziaria per adempiere gli impegni di natura finanziaria. (versione in lingua originale: “BB+ ratings indicate an elevated vulnerability to default risk, particularly in the event of adverse changes in business or economic conditions over time; however, business or financial flexibility exists which supports the servicing of financial commitments”). (25) Ai sensi della scala dei giudizi Moody’s Investor Service, il giudizio “NP” indica emittenti valutati Not Prime e che, quindi, non si trovano in nessuna delle categorie di rating Prime (versione in lingua originale: “Issuers rated Not Prime do not fall within any of the Prime rating categories”). (26) Ai sensi della scala dei giudizi Moody’s Investor Service, il giudizio “B1” indica impegni con livello speculativo e un alto rischio di credito. (versione in lingua originale: “Obligations rated B1 are considered speculative and are subject to high credit risk”). (27) Ai sensi della scala dei giudizi Standard & Poor’s, il giudizio “B” indica impegni con significative caratteristiche speculative. L’emittente ha attualmente capacità di far fronte ai suoi impegni finanziari; affronta comunque significative persistenti incertezze che potrebbero portare ad una inadeguata capacità di far fronte ai suoi impegni finanziari (versione in lingua originale: “A short-term obligation rated ‘B’ has, in our view, significant speculative characteristics. The obligor currently has the capacity to meet its financial commitment on the obligation; however, it faces major ongoing uncertainties that could lead to inadequate capacity to meet its financial commitment on the obligation”). (28) Ai sensi della scala dei giudizi Standard & Poor’s, il giudizio “B+” indica un livello speculativo. L’istituto è più vulnerabile rispetto a condizioni avverse di business, finanziarie ed economiche, ma allo stato ha ancora la capacità di adempiere alle proprie obbligazioni finanziarie (versione in lingua originale: “More vulnerable to adverse business, financial and economic conditions but currently has the capacity to meet financial commitments”). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 123 - Standard & Poor’s: (a) in data 3 agosto 2012, a seguito della constatazione che la recessione che l’Italia stava attraversando fosse più profonda e prolungata di quanto inizialmente atteso e pertanto prevedeva un aumento della vulnerabilità delle banche italiane, tra cui BPM, al rischio di credito dell’economia, comunicava un secondo declassamento (i) dei livelli di rating dei debiti a medio lungo termine dell’Emittente da “BBB-” a “BB+” e (ii) dei livelli di rating dei debiti a breve termine da”A-3” ad “B”, rimuovendo il credit watch negativo iniziato il 2 aprile 2012 e conservando un outlook negativo; più recentemente; (b) in data 12 luglio 2013, a seguito dell’abbassamento del rating sovrano sulla Repubblica Italiana (da “BBB+” a “BBB”) avvenuto in data 9 luglio 2013, intraprendeva diverse azioni di rating sul sistema bancario italiano tra cui BPM, ponendo in credit watch negativo i rating dei debiti a medio lungo termine dell’Emittente; (c) in data 24 luglio 2013, nell’ambito di varie azioni di rating su diverse banche italiane, ha rimosso il credit watch negativo posto il 12 luglio 2013 ed ha abbassato di un notch il rating relativo ai debiti a lungo termine di BPM, portandolo dal livello “BB+” a “BB”, confermando, allo stesso tempo, sia il rating relativo ai debiti a breve termine al livello “B” che l’outlook “negativo”; (d) in data 6 novembre 2013, ha abbassato di un notch i rating di lungo termine dell’Emittente, da “BB” a “BB-”. Inoltre, i rating di lungo e di breve termine sono stati posti sotto osservazione per un possibile downgrade; (e) in data 17 aprile 2014, ha abbassato di un notch il rating di lungo termine (Issuer Credit Rating) da “BB-“ a “B+”, prorogando il credit watch negativo (posto il 6 novembre 2013) sui rating di lungo e di breve termine (“B+/B”), (f) in data 17 giugno 2014, ha rimosso il credit watch negativo (posto il 6 novembre 2013), confermando il rating di lungo e di breve termine (“B+/B”). Tale decisione, secondo Standard & Poor’s, riflette il successo dell’Aumento di Capitale in Opzione da Euro 500 milioni appena concluso, che costituisce un buffer patrimoniale aggiuntivo anche in vista dell’Asset Quality Review. - Moody’s Investor Services: (a) in data 16 maggio 2013, ha declassato il rating assegnato ai debiti a lungo termine di BPM al livello “Ba3” dal livello “Baa3” e il rating dei debiti a breve termine al livello “Not Prime” dal livello “Prime-3”; tali rating sono stati inoltre messi nuovamente sotto osservazione per un possibile downgrade; ed (b) in data 18 settembre 2013, l’agenzia di rating ha abbassato di un notch il rating a lungo termine della Banca a “B1” da “Ba3” e, di conseguenza, anche lo stand alone baseline credit assessment (BCA) a “b2” da “b1”, rimuovendo altresì il creditwatch negativo posto lo scorso 16 maggio. L’aggiornamento del giudizio di rating della Banca è stato motivato da Moody’s, principalmente, in ragione del ritardo nel processi di riforma della corporate governance della Banca. - Fitch Ratings, (a) in data 26 luglio 2013, nell’ambito di un processo di revisione dei rating che ha coinvolto 8 banche italiane di medie dimensioni, ha posto in credit watch negativo il Viability Rating (“bbb-”), il rating di lungo termine (“BBB-”) e il rating di breve termine (“F3”) di Banca Popolare di Milano. Il credit watch riflette l’attesa di Fitch Ratings sulla capacità di Banca Popolare di Milano di completare il rafforzamento, e il conseguente miglioramento, della corporate governance, (b) in data 18 novembre 2013, ha ridotto il rating di lungo termine di BPM da “BBB-” a “BB+”, il rating di breve termine da “F3” a “B”, rimuovendo altresì il creditwatch negativo posto il 26 luglio 2013, ed il Viability Rating da “bbb-” a “bb-”, mantenendo il creditwatch negativo; Fitch Ratings ha invece confermato il Support Rating (“3”) ed il Support Rating Floor (“BB+”); e (c) in data D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 124 14 febbraio 2014, ha confermato i rating di lungo termine e di breve termine ed ha mantenuto il credit watch negativo sul Viability Rating posto in data 18 novembre 2013; (d) in data 17 aprile 2014, confermava il rating a lungo termine (long term IDR) a “BB+” e il rating a breve termine (short term IDR) a “B”, (i) rivedendo, tuttavia, il Viability Rating al ribasso di un notch (da “bb-“ a “b+”), rimuovendo il credit watch negativo sul Viability Rating posto lo scorso 18 novembre 2013 e (ii) confermando il Support Rating (“3”) e il Support Rating Floor (“BB+”). Per maggiori dettagli sulle ragioni che sono alla base dei giudizi di rating emessi dalle agenzie internazionali sopra indicate, si invitano gli investitori a consultare i comunicati stampa emessi dalla Banca e pubblicati sul sito internet www.gruppobpm.it. Le informazioni riguardanti il rating aggiornato dell’Emittente sono disponibili e consultabili sul sito internet della Banca www.gruppobpm.it. *** Di seguito è riportata la tabella rappresentativa delle “scale” dei rating assegnati dalle agenzie internazionali agli emittenti. MOODY’S Lungo termine Breve termine Aaa STANDARD & POOR’S Lungo Termine Breve termine FITCH RATINGS Lungo Termine Breve termine AAA AAA Aa1 AA+ Aa2 AA P-1 A-1+ AA- A1 A+ F2 A-1 A2 A A3 DESCRIZIONE STANDARD & POOR’S “Prime” Massima sicurezza del capitale Elevata capacità di ripagare il debito Rating alto AA Aa3 F1 DESCRIZIONE MOODY’S Qualità più che buona Rating medio-alto Qualità media A AP-2 A-2 Baa1 BBB+ Baa2 BBB P-3 Qualità medio-bassa Adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare Ba1 BB+ Ba2 Ba3 Not Prime Area di non – investimento Speculativo Debito prevalentemente speculativo BBB A-3 BBB- BB B Solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse F3 Rating medio-basso Baa3 Alta capacità di pagare il debito BB B DESCRIZIONE FITCH RATINGS Massima capacità di ripagare il debito Alta capacità di ripagare il debito Buona capacità di ripagare il debito, maggiormente influenzabile da circostanze avverse rispetto ai rating superiori. BBB indica la categoria più bassa dell’investment grade. Debito speculativo BB- D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 125 B1 B+ B2 B B3 B- Caa CCC+ Ca CCC C CCC- / D 13.2 C B Altamente speculativo CCC Rischio considerevole CC C D Elevato rischio di default. Debito altamente speculativo Rischio di perdere il capitale C / Estremamente speculativo Debito altamente speculativo D In perdita Default probabile Default imminente Default Società insolvente Informazioni provenienti da terzi Oltre a quanto indicato in merito al rating dell’Emittente, ai fini della redazione del presente Documento di Registrazione non è stato rilasciato alcun parere o relazione di esperti ad eccezione delle relazioni della società di revisione che ha effettuato la revisione contabile dei bilanci individuali e consolidato al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012. Con riferimento ai giudizi di rating attribuiti all’Emittente, l’Emittente conferma che tali informazioni sono state riprodotte fedelmente e che, per quanto sappia o sia in grado di accertare sulla base di informazioni pubblicate dalle suddette agenzie, non sono stati omessi fatti che potrebbero rendere le informazioni riprodotte inesatte o ingannevoli. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 126 14. DOCUMENTI INCLUSI MEDIANTE DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO RIFERIMENTO E DOCUMENTI A Documenti inclusi mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione In aggiunta ai (i) bilanci consolidati del Gruppo Bipiemme al 31 dicembre 2013, al 31 dicembre 2012, ed ai (ii) resoconti intermedi di gestione al 31 marzo 2014 ed al 31 marzo 2013 di cui al Paragrafo 11.1 (“Informazioni finanziarie selezionate relative agli esercizi passati”) del presente Documento di Registrazione, il presente paragrafo include, mediante riferimento, il Prospetto relativo all’Aumento di Capitale in Opzione, depositato presso la CONSOB in data 2 maggio 2014, a seguito di comunicazione del provvedimento di approvazione con nota del 29 aprile 2014, protocollo n. 0035437/14, limitatamente alle parti indicate nella tabella di seguito. Voci – Prospetto di Aumento di Capitale 2014 Pagina SEZIONE PRIMA: Pag. 53 di cui: Cap. 1 “Persone Responsabili” Pag. 55 Cap. 2 “Revisori legali dei conti” Pag. 56 Cap. 3, Par. 3.1 “Fattori di rischio relativi all’Emittente e al Gruppo ad esso facente parte” Pag. 58 da – a: Pag. 58 – pag. 102 3.1.1 “Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale” – 3.1.20 “Rischi connessi al trattamento contabile dell’interessenza nel capitale della Banca d’Italia”; e da – a: Pag. 105 – pag. 109 3.1.22 “Rischi connessi alle condizioni contrattuali della cessione di una partecipazione in Bipiemme Vita” – 3.1.25 “Rischi connessi all’utilizzo di informazioni finanziarie riclassificate e/o riesposte” Cap. 3, Par. 3.2 “Fattori di rischio connessi al settore in cui l’Emittente e il Gruppo operano” Pag. 109 Cap. 4 “Informazioni sull’Emittente” Pag. 125 Cap. 5 “Panoramica delle attività” Pag. 127 Cap. 6 “Struttura organizzativa” Pag. 163 Cap. 7 “Informazioni sulle tendenze previste” Pag. 164 Cap. 9 “Organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza e alti dirigenti” Pag. 176 Cap. 10 “Remunerazione e Benefici” Pag. 201 Cap. 11 “Prassi del Consiglio di Sorveglianza e del Consiglio di Gestione” Pag. 202 Cap. 12 “Dipendenti” Pag. 203 Cap. 13 “Principali azionisti” Pag. 205 Cap. 14 “Operazioni con parti correlate” Pag. 207 Cap. 15 “Informazioni finanziarie riguardanti le attività e le passività, la situazione finanziaria e i profitti e le perdite dell’Emittente” Pag. 209 Cap. 16 “Informazioni supplementari” Pag. 261 Cap. 17 “Contratti rilevanti” Pag. 263 Cap. 18 “Informazioni proveniente da terzi, pareri di esperti e dichiarazioni di interessi ” Pag. 270 Cap. 19 “Documenti accessibili al pubblico” Pag. 271 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 127 Documenti a disposizione del pubblico Per l’intera validità del Documento di Registrazione, l’Emittente si impegna a mettere a disposizione del pubblico per la consultazione presso la sede sociale e direzione generale in Piazza Filippo Meda 4, Milano, la seguente documentazione: 1. Statuto dell’Emittente; 2. bilancio d’esercizio e bilancio consolidato al 31 dicembre 2013, comprensivo della relazione della Società di Revisione; 3. bilancio d’esercizio e bilancio consolidato al 31 dicembre 2012, comprensivo della relazione della Società di Revisione; 4. Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2014, comprensivo della relazione della Società di Revisione; 5. Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2013; 6. Prospetto relativo all’offerta in opzione agli azionisti e all’ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario (MTA) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. di azioni ordinarie di Banca Popolare di Milano S.c.a.r.l., depositato presso la CONSOB in data 2 maggio 2014, a seguito di comunicazione del provvedimento di approvazione con nota del 29 aprile 2014, protocollo n. 0035437/14. Del Prospetto di Aumento di Capitale 2014 sono incluse mediante riferimento solo le parti espressamente indicate come tali nel presente Documento di Registrazione; 7. una copia del presente Documento di Registrazione. I documenti indicati ai punti 1 – 7 possono essere consultati sul sito internet dell’Emittente www.gruppobpm.it, sezione “Investor Relations”. Il Documento di Registrazione è disponibile per la consultazione sempre sul sito internet dell’Emittente, al percorso di seguito rappresentato: www.gruppobpm.it → Investor Relations → Prodotti Finanziari → Prestiti Obbligazionari emessi da BPM → dopo aver visualizzato e accettato il Disclaimer (sempre che non si rientri nelle casistiche di esclusione descritte nello stesso) → Documento di Registrazione. Durante tutto il periodo di validità del presente Documento di Registrazione, l’Emittente renderà disponibili, con le medesime modalità, le relazioni trimestrali e semestrali di volta in volta approvate, i comunicati stampa societari e commerciali, nonché ogni altro documento che l’Emittente è tenuto a rendere disponibile ai sensi della normativa applicabile alle società quotate italiane. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 128