AFFILIATION LOGO Nonlinear noise in RF and microwave communication front-ends: theory, modelling and practical examples Corrado Florian DEIS – Engineering Faculty University of Bologna Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettronica Informatica e delle Telecomunicazioni Short course on: “RF electronics for wireless communication and remote sensing systems” Scuola di Dottorato in Scienze ed Ingegneria dell'Informazione AFFILIATION LOGO Agenda Rumore elettrico Modelli di rumore lineare Modelli di rumore non-lineare Rumore non lineare in un amplificatore Oscillatori Rumore di fase negli oscillatori Esempi di progetto di oscillatori (DRO e VCO) AFFILIATION LOGO Electrical Noise Il rumore è presente in tutti i circuiti elettronici, è processo casuale che si presenta come una interferenza sovrapposta al segnale utile. Il rumore elettrico può essere definito quindi come: “Fluttuazione random delle correnti e delle tensioni alle porte del dispositivo” Con la definizione “casuale” o “random” si vuole distinguere il rumore da altri tipi di interferenza, quali la distorsione armonica e la distorsione di intermodulazione, che a differenza del rumore sono appunto dei fenomeni deterministici La presenza del rumore degrada/limita le prestazioni del sistema di telecomunicazioni come i disturbi deterministici: è necessario avere delle grandezze che caratterizzano il rumore per utilizzarle durante la progettazione E’ possibile caratterizzare il rumore elettrico tramite le sue proprietà statistiche: densità spettrale di potenza e correlazione AFFILIATION LOGO Noise in front-end communication circuits Noise figure in low noise amplifiers Noise figure in mixers Noise in oscillators: phase noise or jitter Rumore additivo Rumore “modulante” o “moltiplicativo” Rumore additivo: si somma al rumore in ingresso e porta ad un degrado di S/N Rumore modulante: relazione più complessa con il rapporto S/N AFFILIATION LOGO Electrical Noise Esistono diversi contributi di rumore in un circuito elettronico Rumore termico: Fluttuazione random della velocità dei portatori in un materiale resistivo. Il fenomeno viene anche descritto come moto caotico Browniano dei portatori di carica dovuta all’energia termica del materiale. Questa agitazione termica dei portatori all’interno del reticolo provoca delle correnti istantanee danno vita a fluttuazioni di tensione ai capi del materiale resistivo, che si identificano come rumore Termico o Johnson. Il rumore termico è sempre presente in tutti i componenti elettronici resistivi, anche in assenza di energia di polarizzazione (L,C,R) AFFILIATION LOGO Rumore termico Caratteristiche del rumore termico: Densità spettrale della tensione di rumore termico: Svn ( f ) = < vn2 > = 4kTR [V 2 /Hz] Valore quadratico medio in una banda B: v (t ) = 4kTR ∫ df =4kTR ( f 2 - f1 ) =4kTRB 2 n f2 f1 Vn= 4kTRB Generatore equivalente di rumore termico [V ] Generatore equivalente di rumore termico R Rumore BIANCO 2 Resitenza non rumorosa Generatore di tensione serie o generatore di corrente parallelo valori efficaci: Vn = 4kTRB [V] R Resitenza non rumorosa 4kTB In = R In = 4kTB R [A] AFFILIATION LOGO Rumore termico In = 4 KTB R [A] Vn = 4kTRB [V] Potenza di rumore termico disponibile: R in Pn In condizioni di adattamento (massimo trasferimento di potenza) la potenza di rumore disponibile è data da: R I n2 4kTB PDn = Pn = ⋅ R = R = kTB 4 4R Vn2 4kTRB PDn = Pn = = = kTB 4R 4R [W] [W] OSSERVAZIONE: La potenza di rumore termico disponibile dipende solo dalla temperatura e dalla banda, non dal valore della resistenza L’obiettivo di un progetto a basso rumore è quindi quello di progettare delle reti di adattamento che presentino un elevato disadattamento rispetto alle sorgenti di rumore termico per trasferire la minor potenza di rumore possibile nel percorso de segnale AFFILIATION LOGO Rumore in presenza di polarizzazione In presenza di polarizzazione V0 ≠ 0, I 0 ≠ 0 o grandi segnali il rumore cambia ampiezza e spettro Rumore di diffusione (rumore bianco) FET Rumore shot (rumore bianco) BjT Rumore flicker (rumore colorato) Rumore G-R (rumore colorato) vs (t ), is (t ) Legato alla fluttuazione della velocità dei portatori Rumore parametrico Legato alla fluttuazione del numero dei portatori Considerazione “energetica”: mentre il thermal noise ha come sorgente l’energia termica, questi tre tipi di rumore derivano anche dalla conversione in rumore di energia proveniente o dalla polarizzazione o dal segnale AFFILIATION LOGO Rumore di diffusione Rumore associato al passaggio di corrente nei dispositivi attivi a semiconduttore ad effetto di campo (FET, HEMT,pHEMT) - Come il rumore termico è dovuto alla fluttuazione random della velocità dei portatori nel canale. - Sorgente di energia: energia termica + energia di polarizzazione - Oltre al contributo termico anche le caratteristiche di trasferimento del dispositivo (guadagno) determinano il livello di rumore di diffusione - Dipende dal punto di polarizzazione del dispositivo - Il rumore di diffusione è detto anche a larga banda o di alta frequenza, poiché è rumore bianco e caratterizza le prestazioni ad alta frequenza dei dispositivi - E’ il parametro fondamentale per le prestazioni di rumore ottenibili da un amplificatore o mixer realizzati con tale dispositivo. ES: punto di bias consigliato per il progetto di un LNA (trade off rumore/guadagno) AFFILIATION LOGO Rumore di diffusione Densità spettrale di potenza delle correnti di rumore di gate e drain di un dispositivo HEMT 2 < iGn > 2 2 R = 4kTCGS ω Δf gm 2 < iDn > = 4kTg m P Δf R e P sono parametri adimensionali che dipendono dal punto di bias del dispositivo e da parametri tecnologici AFFILIATION LOGO Rumore Shot E’ un tipo di rumore che si manifesta solamente in presenza di polarizzazione di un dispositivo elettronico a giunzione E’ un rumore bianco, quindi senza dipendenza frequenziale La sua intensità è direttamente proporzionale alla corrente media che percorre la giunzione (la corrente media e quella di polarizzazione possono essere diverse) ORIGINE: la conduzione nei dispositivi elettronici a giunzione consiste in un flusso discreto di elettroni-lacune che devono superare una barriera di potenziale La corrente è quindi caratterizzata da una successione di eventi aleatori discreti: PSD shot noise 1) Generazione della coppia elettrone-lacuna 2) Transito attraverso la barriera di potenziale della giunzione 3) Ricombinazione della coppia elettrone lacuna 2 < iShot > = 2qI media Δf La aleatorietà è dovuta alla diversa energia termica di ogni elettrone: CORRENTE AD INPULSI CON DISTRIBUZIONE TEMPORALE ALEATORIA In realtà come il rumore di diffusione si può descrivere tramite una modulazione di velocità dei portatori AFFILIATION LOGO RUMORE FLICKER COLORATO, PARAMTRICO, FLUTTUAZIONE DELLA POPOLAZIONE DEI PORTATORI Il rumore flicker è un tipo di rumore che aumenta di ampiezza quando la frequenza scende sotto qualche centinaio di kHertz Viene definito per questo anche rumore 1/f o a bassa frequenza Altre definizioni: rumore in eccesso, rumore del semiconduttore E’stato attribuito a vari meccanismi che collegano la sua provenienza a difetti/imperfezioni in diverse regioni del dispositivo Tali difetti creano degli stati energetici di trappola Variazione parametrica della conduttività dovuta ai fenomeni di intrappolamento e rilascio dei portatori con costanti di tempo lunghe FLUTTUAZIONE DEL NUMERO DEI PORTATORI AFFILIATION LOGO Rumore flicker La presenza di imperfezioni e difetti lungo la regione superficiale del canale di un FET ad esempio, è associata alla nascita di stati di trappola che danno luogo a fenomeni di trapping e de-trapping a bassa frequenza (costanti di tempo lunghe) Lo stesso dicasi per le imperfezioni lungo la giunzione PN di un bipolare Siccome nei bipolari la conduzione della corrente è di tipo verticale, mentre per i FET è superficiale, la presenza di questi stati di trappola ha effetti minori nei bipolari, che per questo risultano essere affetti da livelli di rumore flicker molto più bassi (molto utilizzati BjT e HBT nella progettazione di oscillatori a basso rumore di fase) AFFILIATION LOGO Rumore flicker Densità spettrale di potenza del rumore flicker: I0 f < iF2 > = f ( f , I0 ,T ) = K f α f Δf A È funzione della frequenza, del punto di lavoro e della temperatura Af, α e Kf sono parametri empirici che si ricavano dalle misure di rumore a bassa frequenza L’energia associata al rumore Flicker deriva totalmente dalla polarizzazione (o LS) e quindi si annulla in assenza di polarizzazione (o grande segnale) Rumore flicker AFFILIATION LOGO < inf2 >→ 0 per f → ∞ PSD RUMORE COMPLESSIVO < inf2 >→ ∞ per f → 0 f PSD RUMORE FLICKER corner frequency < inf2 ( f c ) >=< inT2 ( f c ) > fnc f PSD f nc Flicker noise RUMORE TERMICO f Frequenza alla quale rumore flicker e termico si equivalgono La corner frequency è fortemente dipendente dalla tecnologia Rumore G-R AFFILIATION LOGO Esistono altri processi legati alla presenza di stati di trappola nelle giunzioni o nel canale che si manifestano come rumore sovrapposto alle correnti che attraversano la giunzione o il canale Questo rumore prende il nome di rumore G-R (generazione ricombinazione) o a volte Burst: legato alla fluttuazione del numero dei portatori a causa dei processi di trapping e de-trapping negli stati discreti di trappola presenti nelle bande di energia proibite del dispositivo a semiconduttore Densità spettrale di potenza del rumore G-R: <i2> = Kb Δf I AB ⎛ f ⎞ 1+ ⎜ ⎟ ⎝ fB ⎠ 2 fB : frequency corner il cui valore è legato alle costanti di tempo che caratterizzano questi processi di intrappolamento (di solito da pochi KHz a poche centinaia di KHz) E’ un rumore a bassa frequenza perché a frequenze maggiori di fB la densità spettrale di potenza decade velocemente come 1/f2 Rumore G-R AFFILIATION LOGO Rumore a bassa frequenza (LF noise) PSD G-R noise fB 1 f2 < iGR2 > = Kb Δf White noise f PSD G-R noise fB1 1 f2 fB2 White noise f I AB ⎛ f ⎞ 1+ ⎜ ⎟ ⎝ fB ⎠ 2 A volte si osservano diverse frequenze di corner associate a fenomeni con costanti di tempo diverse: servono due sorgenti di rumore diverse nel modello < iGR2 > = K B1 Δf I AB1 ⎛ f ⎞ 1+ ⎜ ⎟ ⎝ f B1 ⎠ 2 + KB2 I AB 2 ⎛ f ⎞ 1+ ⎜ ⎟ ⎝ fB2 ⎠ E’ un rumore non osservabile in tutte le tecnologie, a volte è presente ma è completamente coperto dal flicker. Il livello e le frequenza di corner sono fortemente dipendenti dalla tecnologia e da processo 2 AFFILIATION LOGO Modeling di rumore • Modelli di rumore dei dispositivi elettronici adatti alla progettazione CAD di circuiti • Modelli compatti nei quali il rumore viene descritto da generatori equivalenti di rumore (descrizione macro di fenomeni micro) • Compact models (empirici) più adatti dei modelli fisici (simulatori fisici) per la progettazione di circuiti. • I generatori equivalenti di rumore vengono identificati a partire da misure di rumore alle porte dei dispositivi attivi AFFILIATION LOGO Compact (Empirical) Noise Modeling In condizioni SS vengono utilizzate le seguenti rappresentazioni Spectral density functions ("Spectra") SΔI (ω ) (0) 1 I1 (0) ( 0) 1 ΔI2 (ω ) SΔI (ω ) Noiseless Transistor ΔI (0) 1 V1 SΔI Spectral density functions ("Spectra") Y(ω , VB ) SΔV (ω ) ( 0) 2 ( 0) 1 I1 I2 ΔI (0) 2 V2 V1 Noisy Transistor short- circuit currents I1 V1 +− +− ΔV1 (0) SΔV ( 0) ( 0) 1 ΔV2 (ω ) Noiseless Transistor SΔV (ω ) ( 0) 2 −+ ΔV2(0) Z(ω , VB ) I2 V2 Noisy Transistor open- circuit voltages I = Y(ω ) ⋅ V + ΔI (0) NOISE! V = Z(ω ) ⋅ I + ΔV (0) I2 Noiseless Transistor Noisy Transistor Input referred noise V2 Un qualsiasi set di generatori EN è in grado di rappresentare il comportamento rumoroso alle porte del dispositivo in condizioni di quiescenza al variare del punto di bias AFFILIATION LOGO Identificazione dei generatori EN Termico, diffusione, shot Nel caso di rumore broad-band (amplificatori, mixer) le misure di caratterizzazione di rumore consistono nella misura della figura di rumore del dispositivo al variare dell’impedenza di sorgente Difficile misurare tensioni a vuoto o correnti di cc ad alta frequenza: misuro la potenza di rumore ceduta ad un carico (50 Ohm) Calibrated noise source Impedance TUNER DUT LOW NOISE receiver NOISE FIGURE METER Esistono diversi metodi (hot/cold, Y factor….. ) per misurare la cifra di rumore del tramite la misura della densità spettrale di rumore all’uscita del dispositivo ed il suo guadagno I parametri di rumore del dispositivo vengono identificati al variare dell’impedenza di ingresso (viene variato l’adattamento tra la sorgente di rumore ed il dispositivo) AFFILIATION LOGO Caratterizzazione sperimentale dei parametri di rumore (broad band noise) Andamento della NF al variare dell’adattamento: 2 ⎛ Γopt − Γ s 4 Rn ⎜ F = Fmim + Z 0 ⎜⎜ 1 + Γ 2 1 − Γ opt s ⎝ ( 2 ) ⎞ ⎟ ⎟ ⎟ ⎠ different Γ s Complex relationship between source impedance and noise figure Noise circles identificazione dei parametri di rumore: Rn noise resistance Fmin minimum noise figure Γopt optimum source reflection Fittando questi parametri si identificano i generatori equivalenti di rumore (V/I) alle porte del dispositivo per vari punti di bias Identificazione dei generatori EN AFFILIATION LOGO Flicker e GR noise BIAS TEE DC+LF HF+DC+LF Nel caso di rumore LF si misurano le tensioni di circuito aperto o le correnti di cc alle porte del dispositivo ad LF (100Hz-10MHz) HF+DC+LF • Probe Station On Wafer HBT DEVICE BIAS TEE DC+LF HF DC 50 Ω DC LF short-circuit LF short-circuit LF LF Common base buffer amplifier EG&G5182 Transimpedance amplifier EG&G5182 Transimpedance amplifier SIB SIC Dynamic Signal Analyzer 1E-17 1E-19 IB=40 μA, 60 μA, 80 μA,100 μA,120 μA LF : 1 kHz-100 KHz LF : 1 kHz-100 KHz 1E-18 2 SIB [A /Hz] SIC [A2/Hz] 1E-20 1E-19 1E-21 1E-20 IB=40 μA, 60 μA, 80 μA,100 μA,120 μA VCE=1.25 V 1E-22 1E+02 1E+03 1E+04 Frequency [Hz] 1E+05 2 channel FFT analyzer 1E-21 1E+02 1E+03 1E+04 Frequency [Hz] 1E+05 Misure di rumore LF AFFILIATION LOGO 1E-17 1E-19 IC IB=120 μA, 180 μA, 240 μA,300 μA,360 μA 1E-18 2 SIB [A /Hz] SIC [A2/Hz] 1E-20 1E-19 1E-21 1E-20 IB 1E-22 1E+02 IB=120 μA, 180 μA, 240 μA,300 μA,360 μA VCE=1.25 V 1E+03 1E+04 1E+05 Cross-spectrum 2 SIBIC* [A /Hz] IB=120 μA, 180 μA, 240 μA,300 μA,360 μA VCE=1.25 V 1E-20 1E-21 1E-22 1E+02 1E+03 1E+04 Frequency [Hz] 1E+04 Confronto misure e modello 1E-17 1E-19 1E+03 Frequency [Hz] Frequency [Hz] 1E-18 1E-21 1E+02 1E+05 Densità spettrale di potenza delle correnti di cortocircuito e cross spettro 1E+05 AFFILIATION LOGO Noise Figure in amplifiers AFFILIATION LOGO Cascade noise equation Se il primo stadio ha un guadagno adeguato la figura di rumore degli stadi successivi al primo diventa molto meno stringente AFFILIATION LOGO Effetti del rumore in LNA e Mixer Il rumore del LNA e Mixer provoca un degrado della Noise Figure e quindi una diminuzione della sensitivy e del dynamic range del sistema PinMIN [dBm]= -174 dBm / Hz + NF + 10 log B + SNRMIN 2 ( PIIP 3 − F ) SPDR = − SNRMIN 3 sensitivity Dynamic range La NF del LNA è funzione del punto di polarizzazione La NF del mixer è funzione anche del livello del segnale (LS) dell’oscillatore La NF del mixer è molto meno stringente di quella del LNA, salvo sistemi particolari senza LNA Ci concentriamo sulla noise figure dell’amplificatore e poi PN nell’oscillatore AFFILIATION LOGO Noise Figure a grande segnale La tradizionale analisi di rumore di un LNA è di tipo lineare Calcolo la potenza di uscita di segnale grazie al guadagno lineare dell’amplificatore Calcolo della potenza di rumore di uscita Na + N IN G F= Sovrapposizione degli effetti N IN G I generatori di rumore utilizzati nel modello dipendono solo dal punto di bias del dispositivo attivo che rimane invariato lavorando a ss Anche il punto di lavoro istantaneo di lavoro del dispositivo coincide in pratica con il punto di bias (piccoli segnali) Le proprietà statistiche dei generatori di rumore rimangono invariate perché descrivono processi random di tipo stazionario Cosa succede invece in presenza di un grande segnale? Condizione di funzionamento non lineare. AFFILIATION LOGO Compact (Empirical) Noise Modeling How to deal with the EN generators in CAD LS noise analysis ? oscillators Physics-based models show that the statistical moments of microscopic noise sources depend on carrier velocity and populations, G-R rates,… These controlling physical quantities become large-amplitude, (quasi-)periodic time-varying functions when device LS operation is considered. amplifiers mixers Cyclostationary noise!! Conventional circuit-oriented EN generators “equivalently” describe short-circuit noise currents and open-circuit noise voltages when empirically evaluated under quiescent conditions(!), and are “simply” controlled by bias levels <<Need for noise measurement under regimes which are more meaningful to characterize noise modulation/conversion observed in nonlinear operation?>> …and also.. <<How to exploit this controlling strategy in LS analyses?>> spectral components? instantaneous values? ••• <<More/differently-located EN generators are needed?>> AFFILIATION LOGO Modelli di rumore non-lineare Tema di ricerca: definizione ed identificazione di modelli di rumore con generatori equivalenti di rumore ciclostazionari I generatori sono quindi non-linearmente controllati dalle correnti/tensioni istantanee alle porte intrinseche del dispositivo in condizione di funzionamento LS Anche il posizionamento dei generatori EN all’interno del circuito equivalente del dispositivo è importante (conversione) Necessità anche di nuove misure di identificazione che prevedano misure di rumore in presenza di un grande segnale Algoritmi di analisi di rumore NL (HB + NL noise analysis) AFFILIATION LOGO Nonlinear noise sources Modulation/conversion of noise sources Cyclostationary LF noise modeling approach: LF noise sources are nonlinearly controlled by the time varying LS electrical regime (I/V) at the device ports Device nonlinearity noise modulation and conversion Δin (t ) = W0 [ I 0 , V0 ] n(t ) Δin (t ) = W [i (t ), v(t ) ] n(t ) Instantaneous control by LS device operation < n (t ) 2 > Device load line in LS operation AFFILIATION LOGO HF noise in LS regime Misuro la potenza di rumore HF in uscita al variare dell’ampiezza dell’interferente AFFILIATION LOGO LS noise characterization: PN Laboratory oscillating set-up at 6.5 GHz with PN meas. capability The device is forced to oscillate in many different operating conditions Bias, loop gain and phase, device load line Unambiguous identification of the noise model generator modulation laws by fitting PN data (converted noise) Nonlinear Modeling of HF Noise AFFILIATION LOGO Example: FET simplified formulation correlation α1 D G iG (t ) iD (t ) ΔiG( HF ) ΔiD(b) vDS (t ) vGS (t ) ΔiG( g ) NOISELESS DEVICE S S 2 ΔiD( HF ) 2 ΔiD(b ) (t ) = bD ,1[iDSr (t )] ⋅ α1 (t ) ΔiD( HF ) α2 ΔiG( HF ) d α1 (t ) + dt d gG ,2 [iDSr (t )] ⋅ α 2 (t ) dt ΔiG( g ) (t ) = gG ,1[iDSr (t )] ⋅ = gG2 ,1[ I DS 0 ] ⋅ ω 2 + gG2 ,2 [ I DS 0 ] ⋅ ω 2 Coherent in quiescent operation with existing SS models (ex: Pucel) 3 NGL function are needed gG ,1 gG ,2 bD ,1 = bD2 ,1[ I DS 0 ] NGL functions extracted by fitting = jωbD ,1[ I DS 0 ]gG ,1[ I DS 0 ] conventional biasand frequencydependent RF noise data (PSD or ex.: (normalized α ) ( Sα r = 1) classical noise parameters) ΔiG( HF ) ΔiD( HF )* AFFILIATION LOGO LNA in condizioni di funzionamento NL In NL operation, the definition of Noise Figure is still significant T0 Si N o( Nlin ) N o( Nlin ) = = ( Nlin ) N i Si GT N i GT( Nlin ) No(Nlin) and F depend on the device LS working-point Direct Measurement of Noise Figure (LS Operation) N 0( Nlin ) ( f , PB ) F ( f , PB ) ≡ kT0GT( Nlin ) ( f , PB ) 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 NonLinear Noise Model Noise Figure [dB] S /N F ( f ) = ( Nlin )i i( Nlin ) So / No Measurement Linear Noise Model -15 LS interferer @ fB Useful signal @ fS DUT -10 -5 0 5 10 Blocking Signal Available Power [dBm] HF noise measurement (N0(Nlin)) @ fS 15 fS=7 GHz fB=9.2 GHz AFFILIATION LOGO LNA in condizioni di funzionamento NL L’andamento della NL NF dipende da due effetti: compressione del guadagno e modulazione NL delle sorgenti EN Applicazione: interferenti in sistemi a larga banda, sistemi multi portante, jamming Lo stesso approccio di modelling non lineare è necessario anche per i circuiti mixer e oscillatori, non lineari per definizione AFFILIATION LOGO Oscillatori ad RF e microonde Traslazione di frequenza, modulazione, riferimento Sintesi dei canali (VCO+PLL) Circuito autonomo non lineare La non linearità non è un effetto indesiderato ma è il meccanismo su cui si basa il funzionamento del circuito Necessità di modelli dinamici non lineari accurati (non linearità ed effetti reattivi non lineari) Altri effetti: armoniche, stabilità in frequenza, rumore di fase, banda di sintonia Le tecnologie di attivi e passivi giocano un ruolo fondamentale nelle prestazioni AFFILIATION LOGO Oscillatori quasi sinusoidali Zin Vout Vi RL RL Schema a blocchi dell’oscillatore Z=Zin Schema a blocchi dell’oscillatore in catena aperta Oscillatore: circuito autonomo per generare un segnale portante a F0 3 elementi fondamentali: dispositivo attivo (amplificatore), rete passiva (risonatore) e carico di uscita Genero potenza ad RF partendo dalla sola potenza DC : non linearità AFFILIATION LOGO Analisi in regime sinusoidale Oscillatori in feedback Oscillatori a resistenza negativa vi + vd = v i + v f AV ( jω ) vo Av ( jω ) Guadagno di tensione amplificatore β ( jω ) Funzione di trasferimento della rete di retroazione vd = vi + vf vf v 0 = Av ( jω )v d v f = β ( jω )v 0 β ( jω ) Avf ( jω ) = Schema a blocchi oscillatore in feedback Retroazione positiva v0 Av ( jω ) = v i 1 − β ( jω ) Av ( jω ) Guadagno di tensione ad anello chiuso AFFILIATION LOGO Condizione di oscillazione Avf ( jω ) = v0 Av ( jω ) = v i 1 − β ( jω ) Av ( jω ) Guadagno di tensione ad closed-loop Per avere oscillazione spontanea ovvero per vi=0 è necessario un guadagno di anello chiuso infinito, ovvero: 1 − β ( jω ) Av ( jω ) = 0 Criterio di Barkhausen β ( jω ) Av ( jω ) = 1 Criterio di Barkhausen : per avere oscillazione il guadagno di anello aperto deve essere unitario alla frequenza di interesse Av ( jω ) = Av 0 β ( jω ) = β r (ω ) + jβ i (ω ) Av 0 β r (ω ) + jβ i (ω ) Av 0 = 1 Criterio di Barkhausen in forma rettangolare: 1 β r (ω ) Av 0 β r (ω ) = 1 Av 0 = β i (ω ) Av0 = 0 β i (ω ) = 0 Condizione di guadagno Condizione della frequenza di oscillazione AFFILIATION LOGO Condizione di oscillazione Avf ( jω ) = v0 Av ( jω ) = v i 1 − β ( jω ) Av ( jω ) Guadagno di tensione ad anello chiuso Si ha oscillazione stabile (soluzione stabile) se il guadagno ad anello chiuso ha una coppia di poli complessi coniugati sull’asse immaginario Per avere innesco spontaneo dell’oscillazione il guadagno ad anello chiuso deve avere una coppia di poli c.c. nel semipiano destro Rumore di tensione dei dispositivi (piccolo Vi), innesco di una tensione sinusoidale crescente: segnale cisoidale Imag Imag Real Imag Real Real Andamento dei poli del guadagno ad anello chiuso segnale cisoidale AFFILIATION LOGO Condizione di oscillazione Azione di limitazione di ampiezza data dall’amplificatore: i poli si spostano sull’asse immaginario: soluzione stabile Imag Real Il criterio di Barkhausen è verificato Stabilizzazione dell’ampiezza e della frequenza dell’oscillazione Oscillazione stabile Si ha innesco dell’oscillazione solo se il circuito è instabile (Avf ha una coppia di poli complessi coniugati nel semipiano complesso destro) La condizione espressa dal criterio di Barkhausen non da alcuna informazione sull’instabilità del circuito, tuttavia se il circuito oscilla, tale condizione deve essere soddisfatta alla frequenza di oscillazione AFFILIATION LOGO Condizione di innesco Criterio di Nyquist : studio l’instabilità del circuito La funzione complessa β ( jω ) Av ( jω ) (guadagno ad anello aperto) viene graficata in funzione della frequenza ed il numero di volte in cui tale funzione accerchia in senso orario il punto 1+j0 determina la differenza tra il numero di coppie di zeri e poli nel semipiano destro della funzione 1 − β ( jω ) Av ( jω ) Un giro in senso orario della funzione β ( jω ) Av ( jω ) intorno al punto 1+j0 segnala l’instabilità del sistema Tutto questo si traduce nella condizione di innesco dell’oscillatore: β ( jω 0 ) Av 0 > 1 Condizione di innesco ω0 Frequenza alla quale la rotazione di fase totale nell’anello è nulla Guadagno di anello sull’asse reale Imag Open loop gain 1+j0 Real AFFILIATION LOGO Analisi con coefficienti di riflessione an an ZL 1 aL ain bL bin bL ZIN Γ IN ( jω ) = 1 ΓL ( jω) ΓIN ( jω) aL ΓL ( jω) ΓIN ( jω) Z IN − Z 0 Z IN + Z 0 Coefficiente di riflessione al carico 1 aL = Coefficiente di riflessione alla parte attiva bin an ΓIN ( jω ) 1 − ΓIN ( jω )ΓL ( jω ) Γ L ( jω ) = Z L − Z0 Z L + Z0 Considerando an come segnale di ingresso e al come segnale di uscita, si ottiene: ain : variabile d’onda incidente alla parte attiva bin : variabile d’onda riflessa alla porta attiva al : variabile d’onda riflessa al carico bl : variabile d’onda riflessa al carico an : variabile d’onda del rumore del circuito ACL = aL Γ IN ( jω ) = an 1 − Γ IN ( jω ) Γ L ( jω ) Criterio di Barkhausen ΓLS IN ( A , j ω )Γ L ( j ω ) = 1 AFFILIATION LOGO Oscillatore a resistenza negativa i(t) Parte attiva del circuito Z IN ( A, ω ) = R IN ( A, ω ) + jX IN ( A, ω ) + XIN (A,ω) X L (ω ) V(t) RL (ω ) RIN (A, ω) zL (ω ) ZIN (A,ω) A è l’ampiezza della corrente i(t). Per un certo range di frequenze e di ampiezze si ha: R IN ( A, ω ) < 0 Parte passiva (risonatore): Z L (ω ) = R L (ω ) + jX L (ω ) Condizione di oscillazione: Criterio di Barkhausen ΓIN ( A0 , ω 0 )ΓL (ω 0 ) = 1 R IN ( A0 , ω 0 ) + R L (ω 0 ) = 0 X IN ( A0 , ω 0 ) + X L (ω 0 ) = 0 Z IN ( A0 , ω 0 ) + Z L (ω 0 ) = 0 Criterio di Barkhausen ΓL (ω 0 ) = Z L (ω 0 ) − Z 0 Z L (ω 0 ) + Z 0 ΓIN ( A0 , ω 0 ) = Z IN ( A0 , ω 0 ) − Z 0 Z IN ( A0 , ω 0 ) + Z 0 AFFILIATION LOGO Oscillatore a resistenza negativa i(t) INNESCO + La rete è stabile se: XIN (A,ω) X L (ω ) V(t) RL (ω ) RIN (A, ω) zL (ω ) ZIN (A,ω) Re[Z IN ( A, ω ) + Z L (ω )] > 0 Progetto la parte attiva del circuito in modo che per una gamma di frequenza e di ampiezze si abbia: R IN ( A, ω ) < 0 La rete è instabile se la resistenza totale della rete è negativa, ovvero: RIN ( A, ω ) > RL (ω ) Nella gamma dove R IN ( A, ω ) < 0 Questo deve essere vero per l’innesco (piccolo segnale) ovvero A =0 RIN (0, ω ) > RL (ω ) X IN (0, ω ) + X L (ω ) = 0 Condizione di innesco AFFILIATION LOGO Trattazione con funzione descrittiva - Trattazione dell’innesco tramite studio della stabilità nel dominio di Laplace : poli della funzione di trasferimento ad anello chiuso - Studio della soluzione periodica stabile tramite funzione descrittiva (modello non lineare) Oscillatore, Circuito autonomo con due soluzioni: 1) Soluzione stazionaria instabile (innesco) 2) Soluzione a regime periodico stabile (quasi sinusoidale) 2 modelli diversi di studio delle due soluzioni / condizioni di funzionamento AFFILIATION LOGO Innesco: modello lineare Dominio delle trasformate di Laplace p = σ + jω Il generico segnale è una variabile complessa nel dominio di Laplace Guadagno ad anello chiuso Equazione caratteristica (polinomio caratteristico) Studio dei sui zeri per la verifica dell’instabilità : il sistema è instabile se esiste almeno uno zero a parte reale positiva AFFILIATION LOGO Soluzione periodica stabile In condizione di grande segnale il modello precedente perde di validità Modello NON LINEARE Blocco non lineare privo di memoria: funzione algebrica Modello a Transcaratteristica Se linearizzo nell’intorno del punto di lavoro : Equazione caratteristica Guadagno di tensione, transconduttanza … Studio della stabilità C’è una sorgente di energia qui dentro AFFILIATION LOGO Regime di grandi segnali Oscillatori quasi sinusoidali: chi è sinusoidale tra S e Su? Funzione pari e periodica Funzione pari e periodica: serie di Fourier di soli coseni Coefficienti della serie di Fourier B(p) è lineare, applico la sovrapposizione degli effetti AFFILIATION LOGO S(t) deve essere sinusoidale Ideale reale B e quindi selettivo in frequenza: è un filtro La componente continua di solito si elimina B(0)=0 Deve essere: ovvero B(ω0 ) = B(ω0 ) π B(ω0 ) = − B(ω0 ) soluzione 1 AFFILIATION LOGO Funzione descrittiva (reale perché il blocco non lineare è puramente algebrico) Su1 è l’ampiezza della prima componente sinusoidale di Su (funzione non lineare di So e SM) soluzione 2 La frequenza di oscillazione è data da: B deve essere selettiva e reale alla frequenza di oscillazione (positiva o negativa a seconda che l’amp sia Se chiamo impropriamente guadagno: invertente o non invertente) soluzione criterio di BARKHAUSEN, È una specie di guadagno! AFFILIATION LOGO Analisi dell’oscillatore tramite funzione descrittiva AFFILIATION LOGO VCO: voltage controlled oscillator Il VCO è un circuito nel quale la frequenza di uscita è sintonizzabile tramite un segnale elettrico di controllo sul circuito In un VCO quindi è presente un segnale di ingresso: è una tensione di controllo attraverso la quale regolo la frequenza di uscita del circuito Banda del VCO: è data dalla differenza tra le frequenza massima di oscillazione e quella minima Il VCO è quindi un elemento fondamentale per: 1) Sintesi di diversi canali di frequenza con uno stesso circuito con possibilità di passare da un canale all’altro con un semplice segnale elettrico di selezione 2) Possibilità di realizzare un modulatore di frequenza (la Fout è modulata dal segnale di ingresso Vcontr) ωout = ω FR + KVCOVcont (t ) KVCO La frequenza di uscita è funzione lineare della tensione di controllo ωFR Free running ωout = ω FR + KVCOVcont (t ) Guadagno del VCO rad/s/V Vcont applica una variazione di frequenza al VCO nell’intorno di ωFR AFFILIATION LOGO VCO: voltage controlled oscillator Poiché la fase è l’integrale della frequenza rispetto al tempo: Vcontr (t ) VCO ( t Vout (t ) = A cos ω FR t + KVCO ∫ Vcont (t )dt −∞ ) Se la tensione di controllo è costante Vcontr (t ) = V0 Vout (t ) = A cos ⎡⎣(ωFR + KVCOV0 ) t + φ0 ⎤⎦ La frequenza subisce uno spostamento di: KVCOVcont Si osserva anche che il VCO è un potenziale modulatore di frequenza: in particolare per una modulazione sinusoidale vcont (t ) = Vm cos ωmt si ottiene: t ⎛ ⎞ ⎛ ⎞ K Vout (t ) = A cos ⎜ ωFR t + KVCO ∫ Vm cos ωmtdt ⎟ = A cos ⎜ ωFR t + VCO Vm sin ωmt ⎟ ωm ⎝ ⎠ −∞ ⎝ ⎠ Questa formula indica come il VCO tende a rigettare componenti ad alta frequenza che appaiono alla porta di controllo Inoltre per KVCOVm / ωm 1 è valida l’approssimazione a banda stretta per la modulazione FM e lo spettro del segnale di uscita consiste in una componente portante a ω FR e due bande laterali a ω FR ± ωm AFFILIATION LOGO Modulazione FM a banda stretta ⎛ ⎞ K Vout (t ) = A cos ⎜ ωFR t + VCO Vm sin ωm t ⎟ ωm ⎝ ⎠ se Segnale modulato FM da vcont (t ) = Vm cos ωmt KVCOVm / ωm 1 ⎛ ⎞ ⎛K ⎞ ⎛K ⎞ K Vout (t ) = A cos ⎜ ωFR t + VCO Vm sin ωmt ⎟ = A cos ωFR t ⋅ cos ⎜ VCO Vm sin ωmt ⎟ − A sin ωFR t ⋅ sin ⎜ VCO Vm sin ωmt ⎟ = ωm ⎝ ⎠ ⎝ ωm ⎠ ⎝ ωm ⎠ K V AK V AK = A cos ωFR t − A sin ωFR t ⋅ VCO Vm sin ωmt = A cos ωFR t − m VCO cos(ωFR − ωm )t + m VCO cos(ωFR + ωm )t 2ωm 2ωm ωm Se x<< , sin(x)=x Se x<< , cos(x)=1 Modulazione FM sinusoidale AFFILIATION LOGO VCO: elemento di tuning Diodo varactor: viene utilizzato per ottenere una reattanza (capacità) variabile tramite controllo di tensione Capacità variabile: la capacità di svuotamento varia al variare della tensione inversa applicata ai capi del diodo (tensione DC o RF). Questo perché al variare della tensione applicata varia l’ampiezza della regione di svuotamento Cj = C0 (1 − V / V0 ) γ capacità di svuotamento Di solito γ=2 Vo potenziale di barriera Rj È molto alta perché sono in inversa (MOhm, posso trascurarla) Rs Resistenza serie intrinseca del substrato e resistenza del contatto metallico Q = 1/ ωCjRs Caratteristica C/V del varactor Fattore di merito Q del varactor: indicatore dell’efficienza del varactor Visto come circuito serie Q=|X|/R AFFILIATION LOGO VCO: caratteristiche La banda del VCO è inversamente proporzionale al Q del circuito Per applicazioni a basso rumore di fase non si superano bande del 10% Il KVCO è una quantità non lineare Caratteristica tensione/frequenza di un VCO La banda che riesco ad ottenere è limitata dalla banda in cui ho resistenza negativa e dal rapporto Cmin/Cmax del varactor (e dal valore della sua impedenza, che rientra nel bilancio del guadagno di anello) Settling time post tuning drift AFFILIATION LOGO VCO: esempi Oscillatore a bipolare Oscillatore a MESFET o pHEMT Oscillatore a bipolare con due elementi di tuning AFFILIATION LOGO Rumore di fase negli oscillatori Il rumore che viene iniettato nel circuito di loop dell’oscillatore proviene dai suoi componenti interni o dai componenti esterni (circuito di alimentazione, porta di controllo di un VCO, risonatore esterno..) Il rumore influenza sia la frequenza che l’ampiezza del segnale di uscita In molti casi il disturbo sull’ampiezza o rumore di ampiezza non rappresenta un grave problema in quanto può essere semplicemente eliminato con un limitatore di ampiezza Rumore di frequenza: variazione random della frequenza di oscillazione dell’oscillatore Per il segnale periodico sinusoidale in uscita dall’oscillatore possiamo scrivere: x(t ) = A cos[ωc t + φn (t )] Φn(t) è una piccola variazione casuale (random) dell’eccesso di fase che rappresenta la variazione del periodo di oscillazione. La funzione Φn(t) viene chiamata rumore di fase Per i circuiti pratici tale variazione è φn (t ) << 1 rad quindi si può approssimare (come già visto per la modulazione FM a banda stretta): x(t ) = A cos ωct − Aφn (t ) sin ωct ciò significa che lo spettro di Φn(t) è traslato di ωc , ovvero si presenta come bande laterali intorno alla riga spettrale dell’oscillatore ideale. AFFILIATION LOGO Rumore di fase negli oscillatori Il circuito che dovrebbe fornire un riferimento preciso, cioè energia ad una unica frequenza, in realtà fornisce potenza anche a frequenze vicine a quella nominale in modo casuale Per quantificare il rumore di fase si considera una banda di frequenza di 1Hz ad un offset di ∆ω rispetto a ωc, si calcola la potenza di rumore in questa banda e si divide il valore ottenuto per la potenza media della portante Pssb Potenza calcolata su una banda di 1Hz a distanza f m dalla portante = Potenza media della portante Ps P ⎡ dBc ⎤ L( f m ) = 10 log ssb ⎢ Single side band phase noise in scala logaritmica Ps ⎣ Hz ⎥⎦ L( f m ) = AFFILIATION LOGO Rumore di fase negli oscillatori ESEMPIO: se la portante ha una potenza di -2dBm e la potenza di rumore misurata in una banda di 1KHz ad un offset di 1MHz dalla portante è uguale a -70dBm, allora il rumore di fase SSB è dato da: L( f m ) = 10 log Pssb Ps ⎡ dBc ⎤ ⎢⎣ Hz ⎥⎦ L(1MHz ) = −70dBm + 2dBm − 30dBm = −98dBc / Hz Single side band phase noise dove il -30dBm è dovuto al fatto che devo dividere per 1000 per passare dalla potenza di rumore calcolata nella banda di 1KHz a quella calcolata nella banda di 1Hz. Generazione del rumore di fase AFFILIATION LOGO vn (t ) rumore vn (t ) "MODULA" l'oscillatore - + CIRCUITO ATTIVO L G Bianco, shot e flicker C vu(t) E’ una tensione di rumore che modula le grandezze caratteristiche del circuito: modulazione della polarizzazione del transistor, del varactor… Questa modulazione provoca incertezza nella fase (frequenza) del segnale generato: phase noise + _ vn(t) + _ vx(t) oscillatore con generatori di rumore e controllo vu (t ) = [ A0 + Δa (t ) ] cos [ω0t + Δϕ (t ) ] vx (t ) tensione di controllo VCO Meccanismo con cui si può spiegare la generazione del phase noise Il segnale generato è affetto da rumore di ampiezza e da rumore di fase (frequenza): Δa (t ) = K a vn (t ) Modulazione di ampiezza: trascurabile, limitatore Δf (t ) = K f vn (t ) Modulazione di frequenza kf Δω (t ) = ∂Δϕ = 2π k f vn (t ) ∂t “PUSHING FACTOR”: sensibilità della frequenza di uscita a variazione dei parametri AFFILIATION LOGO Per piccoli Generazione del rumore di fase vu (t ) = [ A0 + Δa(t ) ] cos [ω0t + Δϕ (t ) ] Δa e Δϕ linearizzo e ottengo: vu (t ) = [ A0 + Δa (t ) ] ⋅ [ cos ω0t − Δϕ (t ) sin ω0t ] = A0 cos ω0t + Δa (t ) cos ω0t − A0 Δϕ (t ) sin ω0t − Δa (t )Δϕ (t ) sin ω0t vu (t ) = A0 cos ω0t + Δa (t ) cos ω0t − Δϕ (t ) A0 sin ω0t vu (t ) = vu 0 (t ) + vna (t ) + vnf (t ) Oscillatore non rumoroso vu 0 (t ) = A0 cos ω0t Contributo di rumore di ampiezza: vna (t ) = Δa (t ) cos ω0t Contributo di rumore di fase: π⎞ ⎛ vnf (t ) = −Δ ϕ (t ) A0 sin ω 0 t = Δ ϕ (t ) A0 cos ⎜ ω 0 t + ⎟ 2⎠ ⎝ I due contributi sono indistinguibili nello spettro dello Spectrum analyzer: utilizzo un limitatore per eliminare il rumore di ampiezza (che comunque ha un contributo molto più modesto) AFFILIATION LOGO Generazione del rumore di fase Analisi in regime sinusoidale della conversione del rumore in PN Rumore a banda stretta: densità spettrale di potenza di rumore π⎞ ⎛ vnf (t ) = −Δϕ (t ) A0 sin ω0t = Δϕ (t ) A0 cos ⎜ ω0t + ⎟ 2⎠ ⎝ ∂Δϕ Δω (t ) = = 2π k f vn (t ) ∂t vn (t ) = Vn cos ωn (t ) Rumore a banda stretta, “sinusoidale” π⎞ ⎛ Δϕ (t ) = 2π k f ∫ vn (t )dt = k f Vn cos ⎜ ωnt − ⎟ −∞ 2⎠ ωn ⎝ t vnf (t ) = A0 2π π π k f Vn cos [ (ω0 + ωn )t ] + A0 k f Vn cos [ (ω0 − ωn )t ] ωn ωn Due bande laterali a frequenze π A0 kf ωn ω0 ± ωn Coefficiente di conversione ω n → ω0 ± ω n AFFILIATION LOGO Generazione del rumore di fase vnf (t ) = A0 π π k f Vn cos [ (ω0 + ωn )t ] + A0 k f Vn cos [ (ω0 − ωn )t ] ωn ωn Posso ragionare come per la modulazione FM di un VCO dal segnale della porta di controllo Anche se il mio oscillatore non è un VCO adesso considero la tensione di rumore come variabile di controllo. Tale tensione va a modulare le caratteriste elettriche del mio circuito La componente di rumore alla frequenza ωn viene convertita in rumore di fase intorno alla portante ω0 generata dall’oscillatore Generazione del rumore di fase AFFILIATION LOGO vnf (t ) = A0 π π k f Vn cos [ (ω0 + ωn )t ] + A0 k V cos [ (ω0 − ωn )t ] ωn ωn f n Coefficiente di conversione A0 ω n → ω0 ± ω n π AMPIEZZA BANDA LATERALE di potenza di rumore kf = ωn AMPIEZZA TENSIONE MODULANTE (Vn) Densità spettrale di potenza di rumore di fase (SSB: banda laterale singola) π2 2 < v >= A 2 k f < vn2 > ω 2 nf SSB 2 0 SSB phase noise n Indice normalizzato di rumore di fase ρf < vnf2 > SSB 2 0 A = Potenza di rumore (SSB) Potenza portante (senza rumore) π2 2 ρ f = 2 k f < vn2 > ω n Densità spettrale di potenza di rumore a distanza ωn dalla ω0 (normalizzata): aumenta avvicinandosi a ω0 AFFILIATION LOGO Generazione del rumore di fase π2 2 ρ f = 2 k f < vn2 > ω n PN SSB normalizzato [dBc/Hz] @ ωn dalla portante ω0 OSSERVAZIONI Il rumore di fase è proporzionale alla densità spettrale di potenza di rumore proveniente dai vari elementi circuitali Il PN aumenta molto avvicinandosi alla portante: le specifiche di rumore di fase vengono fornite di solito per la regione 10KHz-1MHz dalla portante Il Pushing factor K f = Δf (t ) Δvn (t ) E’ una misura della sensibilità in frequenza dell’oscillatore alla variazione dei parametri circuitali, per questo è tale che: k f ∝ ω0 kf ∝ 1 Q Ne consegue che: ω02 < vn2 > ρf ∝ 2 ω Q2 n IMPORTANTE! Conversione LF - PN AFFILIATION LOGO Phase Noise LF noise PSD 1/f white ω02 < vn2 > ρf ∝ 2 ω Q2 n Offset freq from the carrier Flicker 10dB/dec PN 30dB/dec White 20dB/dev PN 20dB(dec GR PN 40dB/dec 20dB/dec frequency LF noise AFFILIATION LOGO Rumore flicker Se il dispositivo attivo ha una frequenza di corner bassa, vuol dire che il livello di rumore in eccesso si abbassa rapidamente al livello del rumore termico: è un parametro molto importante di qualità della tecnologia. Se considero la conversione del rumore a bassa frequenza in rumore di fase intorno alla portante, più bassa è la corner frequency del dispositivo attivo migliore sarà il livello di rumore di fase vicino alla portante Tecnologia FET III-V HBT Si-Ge HBT Si Bjt fc 10 MHz 100KHz-1MHz 1KHz 1KHz-100KHz I dispositivi bipolari hanno delle caratteristiche migliori di rumore flicker rispetto ai dispositivi FET, sono quindi più adatti alla realizzazione di oscillatori a basso rumore di fase AFFILIATION LOGO Generazione del rumore di fase ω02 < vn2 > ρf ∝ 2 ω Q2 n Rumore elettrico Sorgenti EN ciclostazionarie Aumentando la frequenza operativa aumenta il livello di rumore di fase Per ottenere bassi livelli di rumore di fase devo: 1) Scegliere una tecnologia a basso rumore 2) Scegliere un risonatore ad alto Q (e devo accoppiarlo in modo adeguato) 3) Durante il progetto scegliere la topologia, le reti, la polarizzazione del transistor in modo da minimizzare il pushing factor (sensibilità in frequenza) 4) Devo scegliere un punto di lavoro a grande segnale che minimizzi la modulazione delle sorgenti di rumore Diverse tecnologie hanno livelli di densità spettrali di rumore diversi e possono essere quindi più o meno adatte alla realizzazione di oscillatori a basso rumore di fase AFFILIATION LOGO Non-linear noise model Δi C , shot ΔiR C E' RE iE ΔvE( q ) ΔvE( Ic ) iBE iBC ΔvC( q ) C' iC RC ΔiR E cBE ΔiB ,shot ΔiE( i ) iBR vEB cBC vCB iB ΔiR B - 4 LFG EN generators (correlation included) - 2 shot noise EN generators RB B' ΔiE( i ) (t ) = All ENG are cyclostationary ∑m ( k ,r ) (i ) E ,k ,r [i BR (t) ] ⋅ xk ,r (t ) AFFILIATION LOGO Cyclostationary EN generators Emitter current ENG: ΔiE( i ) (t ) = ∑ mE( i,)k ,r [iBR (t)] ⋅ xk ,r (t ) ( k ,r ) EN generator modulated by the LS RF instantaneous resistive base current LS controlling variable: Resistive Base Current ΔiE( i ) (t ) m E( i,) fli ker, r [i B R ( t ) ] = K f ⋅ i B R ( t ) Af m E( i,)G R 1, r [i B R ( t ) ] = K G R 1 ⋅ i B R ( t ) AG R 1 m E( i,)G R 2 , r [i B R ( t ) ] = K G R 2 ⋅ i B R ( t ) AG R 2 Modulation functions go to zero in off-state region Low Phase Noise AFFILIATION LOGO Rumore di fase e potenza Un modo per migliorare le prestazioni di PN del nostro oscillatore è quello di spendere più potenza (quindi più area) Quindi la potenza di rumore di fase di diversi oscillatori deve essere normalizzato a (ω0/ωn)2/P per un confronto Se sommo in fase le tensioni di uscita di N oscillatori identici, la potenza totale della portante ottenuta viene moltiplicata per un fattore N2 (somma in potenza) Assumendo invece che le sorgenti di rumore degli N oscillatori siano scorrelate, la potenza totale di rumore aumenta di un fattore N Il rumore di fase della nuova portante generata è quindi diminuito di un fattore N, a spese di una maggiore dissipazione di potenza e di una maggiore area/complessità Riassumendo: ad ogni raddoppio di potenza (area attiva), PN migliora di 3dB AFFILIATION LOGO PN e moltiplicazione/divisione di frequenza Poiché fase e frequenza sono legate da una relazione lineare, la divisione/moltiplicazione di frequenza di un fattore N è identica alla divisione/moltiplicazione di fase per uno stesso fattore Quindi data l’uscita dell’oscillatore vu (t ) = A cos [ω0t + φn (t ) ] Dove Φn(t) è il phase noise Divisore di frequenza per N ideale (non rumoroso): divide anche la fase per lo stesso N φ (t ) ⎤ La “potenza” di rumore di fase vicino alla portante ⎡ω vu (t )1/ N = A cos ⎢ 0 t + n ⎥ diminuisce di un fattore N2 (20logN) N ⎦ ⎣N Moltiplicatore per N ideale (non rumoroso) vu (t ) N = A cos [ N ω0t + Nφn (t )] La “potenza” di rumore di fase vicino alla portante aumenta di un fattore N2 (20logN) Ad ogni raddoppio della frequenza della portante generata da un oscillatore il rumore di fase peggiora di almeno 6dB (moltiplicatore ideale) AFFILIATION LOGO Phase noise: effetti Mixing reciproco Interferenza in trasmissione (degrado di S/N ratio) Distorsione di segnali con contenuto informativo nella fase (degrado della BER) Random Jitter nel clock di un sistema di campionamento Limitazione delle performance del radar ad effetto doppler AFFILIATION LOGO Effetti del phase noise nelle comunicazioni RF RICEZIONE Nel caso ideale il segnale di interesse viene moltiplicato per un impulso (oscillatore ideale) e quindi traslato in frequenza senza errori, ovvero senza cambiamenti della forma del suo spettro In realtà invece il segnale di interesse potrebbe essere accompagnato da un segnale interferente anche molto grande in un canale adiacente e l’oscillatore locale è soggetto a rumore di fase. Quando i due segnali vengono mixati con il segnale dell’oscillatore locale, la banda convertita in basso consta di due spettri sovrapposti, quello del segnale utile e quello dell’interferente. Questo effetto si indica come mixing reciproco. Inoltre anche lo shaping dello spettro del segnale utile sarà cambiato: corruzione dell’informazione del segnale, distorsione AFFILIATION LOGO Effetti del phase noise TRASMISSIONE: un ricevitore non rumoroso ideale deve ricevere un segnale debole a frequenza ω2, mentre un trasmettitore vicino ad alta potenza genera un segnale a frequenza ω1 con un sostanziale livello di rumore di fase. In questo caso il segnale di interesse è corrotto dalle bande laterali di rumore di fase del trasmettitore La differenza tra ω1 e ω1 può essere molto piccola come poche decine di KHertz, mentre ognuna delle due frequenza è attorno ad esempio a 900MHz o 1.8GHz . Quindi lo spettro di uscita di LO deve essere estremamente selettivo, ovvero il livello di rumore di fase ad offset molto piccoli dalla portante deve essere molto basso. Valori tipici in un ponte radio tra base stations per reti di telefonia cellulare è di -90dBc/Hz a 10KHz dalla portante. Più basso è questo valore maggiore è la quantità di canali di trasmissione che uno stesso ponte radio può trasportare, quindi maggiore è la sua efficienza spettrale Effetti del phase noise AFFILIATION LOGO Esempio 60 dB Canale desiderato: 30KHz wide e 60dB sotto ad un segnale interferente 60KHz più in la Vogliamo un rapporto SNR maggiore di 15dB nel canale desiderato Sn ( f ) Profilo del rumore di fase del segnale indesiderato Pn ,tot = ∫ f S n ( f ) df = S 0 ( f H − f L ) fH L nell'ipotesi che S n ( f ) = S 0 Nella banda Potenza totale di rumore introdotta dall’interferente nel canale desiderato SNR = Psig S0 ( f H − f L ) = 15dB Psig 10 log = 15 S0 ( f H − f L ) 10 log( Psig ) − 10 log S0 = 15 + 10 log( f H − f L ) = 15 + 45 Psig[dB ] − S0 [dB ] = 60 −60dBc − S0 [dBc] = 60 S0 [ dBc] = −120dBc @ 60KHz Rumore di fase che deve avere il canale interferente per non disturbare In realtà PN non è costante nella banda e quindi occorre integrare il suo profilo tra fL e fH AFFILIATION LOGO Effetti del phase noise Il rumore di fase dell’oscillatore locale corrompe anche l’informazione portata nella fase del segnale (modulazioni PM, FM e digitali). Per esempio, la downconversion di un segnale QPSK realizzata da un mixer che è pilotato da un LO affetto da phase noise produce una costellazione come quella in figura qui sotto Oscillatore locale ideale Oscillatore locale affetto da phase noise Chiaramente la rotazione random prodotta nel diagramma di costellazione del segnale di uscita indica che la bit error rate all’uscita del ricevitore è elevata AFFILIATION LOGO Jitter La variazione random della phase/frequenza di oscillazione si traduce nel dominio del tempo in un incertezza dello zero crossing (o del periodo) della forma d’onda periodica in uscita dall’oscillatore. Tale ritardo/anticipo random dello zero crossing del segnale periodico si definisce random jitter del riferimento (clock). Si misura in ps picco-picco rms. La distribuzione è Gaussiana. Chiaramente il jitter provoca una incertezza del momento del campionamento di un sistema che utilizza tale clock rumoroso: se tale incertezza supera un certo livello, si ha un errore nella lettura nel campionamento del dato Parametro critico nei sistemi ADC a campionamento veloce AFFILIATION LOGO Radar ad effetto Doppler Un radar ad effetto doppler è in grado di identificare oggetti in movimento Un trasmettitore invia il segnale generato dall’oscillatore in una area di sorveglianza: gli oggetti in movimento riflettono il segnale con una frequenza spostata rispetto a quella del segnale trasmesso di un valore proporzionale alla loro velocità Gli oggetti in movimento possono essere identificati solo se il rumore di fase del riferimento alla frequenza del segnale riflesso è inferiore alla potenza del segnale ricevuto. Per gli oggetti lenti è importante il rumore di fase vicino alla portante, per quelli veloci il PN lontano dalla portante. Detected Non detected Risonatori AFFILIATION LOGO Componenti passivi con caratteristica di fase molto selettiva in frequenza: variazioni di fase anche molto elevate si traducono in piccole variazioni della frequenza di oscillazione phase ( β (ω ) ) Si realizzano con L e C concentrate o in modo distribuito: microstriscia, cavità risonante, coassiale, risonatori ceramici, risonatori dielettrici, SAW, al quarzo.. f0 f Risonanza: frequenza alla quale si ha uguale immagazzinamento di energia elettrica e magnetica Risonanza: alla risonanza l’impedenza del risonatore è puramente reale Fattore di merito: Q= 2π * energia _ massima _ immagazzinata _ in _ un _ periodo energia _ dissipata _ per _ periodo Q è il rapporto tra la capacità del risonatore di immagazzinare energia elettromagnetica e la sua dissipazione di potenza attraverso il calore Risonatori AFFILIATION LOGO Un semplice risonatore LC avrebbe un Q infinito: in realtà sono sempre presenti delle resistenze parassite che sono responsabili della dissipazione di energia sotto forma di calore Maggiore è il Q del risonatore, maggiore è la sua selettività in frequenza La banda del risonatore (banda a 3dB) è invece inversamente proporzionale al Q Q0 Fattore di merito unloaded: risonatore non caricato dal circuito Qe Fattore di merito esterno: perdite relative ai componenti circuitali esterni QL Fattore di merito loaded: effettiva efficacia del risonatore , una volta caricato dal circuito in cui è inserito. Vale la relazione: 1 1 1 = + QL Qe Q0 Pe k= P0 Vale anche: QL = Q0 1+ k Coefficiente di accoppiamento (perdite esterne/perdite interne) AFFILIATION LOGO Fattore di merito: L e C X Q= R Circuito serie Circuito parallelo Q= Q= B ωC = = ωCR G G X ωL = R R B Q= G Condensatore con parassita resistivo parallelo Induttore con parassita resistivo serie AFFILIATION LOGO DRO: dielectric resonator oscillator DRO: un oscillatore ad elevatissimo Q (5000-30000) che viene utilizzato in moltissime applicazioni a Microonde DRO :dispositivi Bipolari, FET e pHEMT fino a frequenza molto elevate, anche fino 35-40GHz Potenza di uscita tipica intorno ai 10dBm (dipende dalla taglia del dispositivo) Vari materiali dielettrici (anche compositi) che possono essere utilizzati per realizzare un risonatore dielettrico, con costante dielettrica con valori tra 20 e 80 Tipicamente per applicazioni a microonde: risonatori dielettrici di forma cilindrica con frequenza di risonanza tra 3GHz e 40-50GHz Più bassa è la frequenza di risonanza, maggiori sono le dimensioni del cilindro, per questo spesso diventano difficilmente realizzabili oscillatori a DR sotto i 3GHz DRO puck Stabilità termica da -10 a 10 ppm/C AFFILIATION LOGO DRO: il risonatore dielettrico Il risonatore dielettrico cilindrico può risuonare con diversi tipi di modo elettromagnetico Il modo di risonanza che di solito si vuole sfruttare con i risonatori cilindrici è il modo TE01δ: può essere facilmente accoppiato ad una linea di microstriscia Il modo TE01δ si presenta come un dipolo magnetico e per questa ragione è spesso indicato come “modo di dipolo magnetico” Le linee di E sono dei semplici cerchi attorno all’asse z del cilindro, mentre non c’è nessuna componente z del campo elettrico stesso. Le linee di H sono illustrate in figura. Con εr=40, più del 95% dell’energia di E del modo TE01δ e più del 60% di quella di H sono localizzate dentro al cilindro. La rimanente energia è distribuita nell’aria intorno al risonatore e decade molto rapidamente con la distanza dal risonatore Z Frequenza di risonanza: soluzione delle equazioni di H Maxwell o formula empirica approssimata: f GHz = 34 ⎛ a ⎞ + 3.45 ⎜ ⎟ a εr ⎝ L ⎠ Frequenza di risonanza del DR a è raggio del cilindro, L l’altezza X Y E AFFILIATION LOGO DRO : accoppiamento DR-μstriscia Il DR viene incollato sulla superficie del substrato (allumina) ad una distanza d dalla microstriscia. La distanza d determina il livello di accoppiamento (coeff. K) tra DR e microstriscia Il tipo di accoppiamento come si osserva in figura è di tipo magnetico: le linee di campo magnetico del modo TE01δ si concatenano a quelle della microstriscia attraversata dal segnale elettrico Una scatola metallica che racchiude il sistema viene utilizzata per minimizzare le perdite per irradiazione e quindi per massimizzare il Q del risonatore FUNZIONAMENTO: il modo TE01δ viene Metal Enclosure eccitato nel risonatore dal campo elettromagnetico prodotto dalla microstriscia nella quale passa un segnale elettrico. In risposta il DR riflette gran parte dell’energia a radio frequenza alla sua frequenza di risonanza, comportandosi quindi come un risonatore ad altissimo Q. Z hS d DR Alumina Substrate Microstrip Supporto (spacer) di quarzo per minimizzare le perdite verso il substrato Campo elettrico e magnetico della microstriscia AFFILIATION LOGO Z H Elettrico (E) X Y E Magnetico (H) AFFILIATION LOGO DRO : circuito equivalente del risonatore Misure con VNA: DR accoppiato ad una microstriscia con impedenza caratteristica Z0 e terminata da una impedenza Z0 (di solito Z0=50 Ohm) Identificazione di un modello dell’accoppiamento DR-microstriscia X d X' Z0 Z0 Dalle misure si osserva un comportamento da risonanza parallela in serie alla linea 0.7 1.0 0.6 0.9 0.5 0.8 mag(S(2,1)) mag(S(1,1)) E 0.4 0.3 0.7 0.6 0.2 0.5 0.1 0.4 0.0 7.40 7.42 7.44 7.46 7.48 7.50 7.52 7.54 7.56 7.58 freq, GHz Coefficiente di riflessione 7.60 0.3 7.40 7.42 7.44 7.46 7.48 7.50 7.52 7.54 7.56 7.58 7.60 freq, GHz Coefficiente di trasmissione DRO : circuito equivalente del risonatore AFFILIATION LOGO X Z L d R Z0 C Z0 X' Z0 Z0 E E Γ k= R 2Z 0 YY' Γ XX' coefficiente di accoppiamento k ΓYY ' (ω ) = Γ XX ' e − j (2θ +∠Γ0 ) = Alla risonanza ( k + 1) + (2QU δ ) 2 ω = ω0 δ = 0 ΓYY ' (ω0 ) = Γ XX ' (ω0 ) e − j 2θ = k − j 2θ e k +1 2 e 2Q δ ⎞ ⎛ − j ⎜ 2θ + arct U ⎟ k +1 ⎠ ⎝ Tutto in funzione di k = R e 2Z 0 θ AFFILIATION LOGO DRO: circuito equivalente del DR Il coefficiente di accoppiamento k da una misura di quanto il risonatore sia in grado di riflettere energia a F0. Per k molto elevati, il coefficiente di riflessione del DR tende a 1, ovvero tutta l’energia alla frequenza di risonanza viene riflessa. K viene fissato con la scelta della distanza d del DR dalla linea θ è invece la lunghezza elettrica della linea: variandola si varia la fase del coefficiente di Г Quindi con la scelta di d e di θ posso presentare all’ingresso della linea una qualsiasi impedenza passiva (coefficiente di riflessione minore di uno) Γ IN ( jω )Γ L ( jω ) = 1 Il DR accoppiato alla linea fornisce quindi un coefficiente di riflessione anche prossimo ad 1 ed estremamente selettivo in frequenza, mentre la parte attiva del circuito fornisce l’energia necessaria a sostenere l’oscillazione an ZL aL ain bL bin ΓL ( jω) ΓIN( jω) ZIN AFFILIATION LOGO DRO: possibili topologie Configurazioni a) e b): series-feedback o a resistenza negativa. Configurazione c), parallel feedback Circuiti ibridi: Parte passiva: DR e microstriscia su allumina Parte attiva: resistenza negativa monolitica Interconnessione: wire bonding Importanza e costo del montaggio Parallel feedback: il risonatore viene utilizzato in trasmissione e non più in riflessione AFFILIATION LOGO DRO: tuning del circuito Due diversi metodi di tuning: meccanico ed elettrico Tuning meccanico: avvicinare ed allontanare un piano metallico al risonatore In questo modo viene variata fino all’1-3% la frequenza propria di risonanza del DR a causa delle variazioni delle condizioni di accoppiamento al contorno Tuning meccanico: sintonia dell’oscillatore prima della messa in opera Tuning meccanico della frequenza di oscillazione: tuning screw Tuning meccanico del DR AFFILIATION LOGO DRO: tuning del circuito Tuning elettrico: accoppiamento di un varactor al risonatore tramite una microstriscia La capacità del varactor va in parallelo alla C dell’RLC parallelo che modella il DR: Variando il bias del varactor varia la frequenza di risonanza del DR, quindi la Fout del DRO E’ Possibile compensare eventuali derive della frequenza di oscillazione: BW=1-2% È il principio di funzionamento di un VCO: controllo la frequenza di uscita con un segnale in tensione L’elemento di tuning è un diodo la cui capacità non lineare è proporzionale alla tensione di polarizzazione inversa applicata: Varactor Circuito equivalente del sistema DR-linea-varactor AFFILIATION LOGO Esempi di progetto di Oscillatori Oscillatore DRO in tecnologia GaInP/GaAs HBT VCO MMIC in tecnologia GaInP/GaAs HBT AFFILIATION LOGO DRO Design with HBT Basic fundamental hypothesis: High Q, almost-sinusoidal operation, only fundamental harmonic components of the electrical variable taken into account The linear matching network admittance matrix elements Y=[jBnm] represent the designable parameters of the circuit Step 1 Choice of the combination of LS voltages and currents for: - maximize the output power delivered from the HBT - sufficient gain compression - minimize EN generator modulation Nonlinear descriptive function I = FR (a ) + jFI (a ) AFFILIATION LOGO Design methodology The designable components are shown: input matching network, output matching network, jBE (feedback), electrical length θ Power delivered from the HBT: Pt = − Re[V 2 I 2* ] / 2 − Re[V1 I 1* ] / 2 = Pout + PDR α = V1, V2 , I1, I2 are defined as a function of α (4 design parameters are determined) PDR PT Resonator loading Selects the coupling with the DR AFFILIATION LOGO Design methodology: step 2 Once the LS operating point is set, a linearized analysis defines the stability parameters: Ki frequency instability factor (Ki>0 oscillator self-start) Ka amplitude stability factor KS frequency stabilization index 20 15 10 G go <1 G with ⎛ ∂F ⎞ gi = ⎜ R ⎟ ⎝ ∂a ⎠ a=0 ⎛ ∂F ⎞ go = ⎜ R ⎟ ⎝ ∂a ⎠ a =a0 FR(a) Δf 1 ΔF ≤ ~ ~ Ks F f 5 0 -5 0.0 Ka = g Ki = i > 1 G with FI(a) 0.5 1.0 1.5 2.0 Ks = 2Qu γ 2.5 The remaining design parameters are used to optimize the performance indexes which are evaluated as functions of α The entire circuit network is completely determined Design Maps AFFILIATION LOGO 1,8 -113,0 Ki instability factor -114,0 Ks stabilization index 1,6 -115,0 1,4 -116,0 1,2 -117,0 1,0 -118,0 0,8 -119,0 0,6 -120,0 0,4 -121,0 0,2 -122,0 -123,0 0,0 0,03 0,05 0,07 0,09 0,11 0,13 0,15 0,17 0,19 0,21 Alpha Performance Indexes SSB Phase Noise [dBc/Hz] SSB PN @ 10 KHz - Selecting 10% RF power dissipated into the DR is a good trade off between design parameters The freq. stabilization index Ks (linearized perturbation analysis) and the non-linear phase noise analysis indicate minima which are in agreement (High Q oscillators) AFFILIATION LOGO DRO:esempio di progetto DRO a 7-8GHz Parte monolitica: die 1800x1100um, processo HBT InP-GaAs Parte ibrida: microstriscia su allumina e DR Schema elettrico del circuito monolitico a resistenza negativa Layout del circuito monolitico a resistenza negativa Wire bonding AFFILIATION LOGO Ribbon bonding Collector bias line DRO final assembly Output signal line Conductive Epoxy glue or Au/Sn preform Base bias line Allumina da 625μm InP-GaAs die (HBT technology) MIM decoupling capacitor (100pF) AFFILIATION LOGO L Assembly C2 C1 Box back-side B E Low-pass filter for bias noise E C1 C2 C AFFILIATION LOGO DROs performance DRO 1 DRO2 2 Freq = 7.61 GHz Freq = 7.61 GHz Pout = 4dBm (5dB attenuator) Pout= 7.6dBm (5dB attenuator) IC= 20 mA VC=5V IC= 80 mA VC=5V 2nd harmonic = -30dBc 2nd harmonic= -35dBc 3rd harmonic = -33dBc 3rd harmonic= -25dBc SSB PN @10KHz = -120dC/Hz SSB PN @10KHz = -135dC/Hz SSB PN @100KHz = -144dC/Hz SSB PN @100KHz = -148dC/Hz Bandwidth (screw)= 2% Bandwidth (screw)= 2% AFFILIATION LOGO DRO1 – Measured PN Vs Model -40 Measurement SSB Phase Noise [dBc/Hz] -50 Simulation with CCNN model -60 "CAD bias-dependen noise generators" -70 ATTENTION: CAD noise generators (NOT MODULATED!) can be very inaccurate, depending on the LS operating point w.r.t. bias conditions! -80 -90 -100 -110 -120 -130 -140 -150 1E+02 1E+03 1E+04 1E+05 Offset Frequency [Hz] The model accurately reproduces the DRO PN SSB PN @10KHz Meas =-119.5 dBc/Hz SSB PN @100KHz Meas =-144 dBc/Hz Sim =-120 dBc/Hz Sim =-142 dBc/Hz AFFILIATION LOGO DRO2 – Measured PN Vs Model -40 SSB Phase Noise [dBc/Hz] -50 -60 -70 Mesurement Simulation with CCNN model -80 -90 -100 -110 -120 -130 -140 -150 -160 -170 1E+02 1E+03 1E+04 1E+05 Offset Frequency [Hz] The model accurately reproduces the DRO PN SSB PN @10KHz Meas =-134.8 dBc/Hz SSB PN @100KHz Meas =-148 dBc/Hz Sim =-133 dBc/Hz Sim =-151 dBc/Hz AFFILIATION LOGO VCO design Series feedback topology Drain matching network to design the optimum load line for PN reduction and optimum output power Source series capacitor for positive feedback Microstrip resonator with thick metal layer (6.7um) guarantees higher Q factor w.r.t. LC tank (about 80 vs 20) 8x10um Schottky diode at one end of the resonator as varactor Spiral inductors as RF chokes in bias networks 4-dB resistive attenuator to minimize load pulling Targets: Freq :7.35-7.45 GHz Pout> 10dBm AFFILIATION LOGO VCO design Design steps Select the device size and bias point to meet power specs Hypothesis of quasi sinusoidal system (fairly high Q factor and limited compression): drive the device with a single fundamental tone. HB simulation to optimize the device LS operation load line for: - limited compression level - maximize output power - minimization of the intrinsic IDS conduction angle to limit EN sources modulation Once the Load line is defined, the source capacitance is introduced to obtain positive feedback and the resonator impedance necessary to obtain the selected LS regime is calculated. calculated AFFILIATION LOGO VCO design GResVin -real(Iin) The choice of GRes sets the LS solution and then the load line GRes is selected by varying the tap position along the resonator AFFILIATION LOGO VCO design Small-signal Nyquist analysis for the oscillator start-up for the selected working point HB oscillator analysis PN simulation varying the load and other circuit parameters Parametric frequency and amplitude stability analysis The non-linear noise model makes it possible to perform a meaningful LS PN optimization analysis varying circuit parameters VCO Layout and performance 1.5 mm AFFILIATION LOGO 2.4 mm Freq. and power specs are matched with a single foundry run AFFILIATION LOGO VCO PN characterization PN predictions are extremely accurate Validation of the cyclostationary noise model Also the accuracy of the deterministic non-linear device model and the passives’ models are important for PN PN performance across the bandwidth PN@10kHz=-55dBc/Hz PN@100kHz=-86dBc/Hz PN@1MHz=-121dBc/Hz LF noise model prediction is less accurate for Vtune=-1 V and -2 V Measurement of cut-outs to investigate this mismatch AFFILIATION LOGO Resonator - varactor measurements Good estimate of resonator Fris and Q Mismatch in varactor cap justifies the observed frequency shift Wrong estimate of the varactor Q factor at 1-2 V justifies the observed error of 2.5 dB in the computation of PN AFFILIATION LOGO Topologie per la riduzione del PN Topologia Push-Push Due oscillatori identici oscillano in controfase ed i loro segnali vengono accoppiati in uscita: cancellazione della prima armonica e somma della seconda armonica La topologia permette di ottenere dei vantaggi in termini di PN (circa 9 dB rispetto ad una soluzione a sintesi diretta con la stessa tecnologia). Motivazione: I dispositivi lavorano ad F0/2 e sommo in potenza le due oscillazioni NRB NRB VC + + VC HBT HBT Tap1 Tap2 Tap2 Tap1 Out Out Vtune Resonator Vtune Resonator Occorre inibire l’innesco di oscillazione di modo comune e progettare per un innesco di modo differenziale AFFILIATION LOGO VCO Complete circuit Buffer amplifier for prescaler f0/2 output Buffer amplifier as separator from distorter Distorters before f0 output signal amplification Microstrip coupler at the distorters output Buffer and final power amplifier Buffer Prescaler From oscillator Buffer Buffer Prescaler Distorsor Buffer RF f0/2 RF f0 Buffer 2 VCC Out2 Out1 Amplificator Vb1 RF f0/2 Vb2 AFFILIATION LOGO VCO circuit description Bias pads Base and collector bias pads Prescaler Decoupling capacitors Varactors Separator and distorter Varactors tuning pad VCO output pad Folded microstrip resonator Buffer and power Amplifier Negative resistance bipole Prescaler Output pad Photograph of the complete MMIC 5x3.38x0.1 mm AFFILIATION LOGO Test board design and implementation Test board design and assembly : jig for measurements Varactor bias 7.5V Prescaler 4.2GHz output MMIC FR4-SMT board with bias network and filters 8.4GHz output Alumina substrate Transistors bias 7.5V Prescaler 4.2GHz output AFFILIATION LOGO Test board design and implementation Resistors Inductors MIM capacitors Oscillator output Wire-bonding Wire-bonding or ribbons Capacitors LP filters Prescaler output AFFILIATION LOGO Jig Assembly 500µm ribbon Electrically and thermally conductive Epoxy glue MIM capacitor (Au top plated) Gold 25 µm bonding wire (wedge bonding) AFFILIATION LOGO Noise analysis in nonlinear circuits at DEIS • Rizzoli, V.; Costanzo, A.; Mastri, F.; Cecchetti, C.; “Harmonic-balance optimization of microwave oscillators for electrical performance, steady-state stability, and nearcarrier phase noise” , IEEE MTT-S International Microwave Symposium Digest, 1994., Page(s): 1401 - 1404 vol.3 • V. Rizzoli; F. Mastri; D. Masotti; “A general-purpose harmonic-balance approach to the computation of near-carrier noise in free-running microwave oscillators” , IEEE MTT-S International Microwave Symposium Digest, 1993., Page(s): 309 - 312 vol.1 • V. Rizzoli; A. Costanzo; C. Cecchetti; “Numerical optimization of microwave oscillators and VCOs “IEEE MTT-S International Microwave Symposium Digest, 1993., Page(s): 629 - 632 vol.2 • Rizzoli, V.; Masotti, D.; Mastri, F.; “Full nonlinear noise analysis of microwave mixers” • IEEE MTT-S International Microwave Symposium Digest, 1994., Page(s): 961 - 964 vol.2 • Rizzoli, V.; Costanzo, A.; Mastri, F.; Cecchetti, C.; “Harmonic-balance optimization of microwave oscillators for electrical performance, steady-state stability, and nearcarrier phase noise” IEEE MTT-S International Microwave Symposium Digest, 1994., Page(s): 1401 - 1404 vol.3 • Rizzoli, V.; Cecchetti, C.; Mastri, F.; “A rigorous frequency-domain approach to largesignal noise in nonlinear microwave circuits” Microwave and Guided Wave Letters, IEEE, Volume: 8 , Issue: 6 . Publication Year: 1998 , Page(s): 220 - 222 AFFILIATION LOGO Nonlinear noise modeling a DEIS • Traverso, P. A.; Florian, C.; Borgarino, M.; Filicori, F., “An Empirical Bipolar Device Nonlinear Noise Modeling Approach for Large-Signal Microwave Circuit Analysis” IEEE Transactions on Microwave Theory and Techniques, Volume 54, Issue 12, Part 2, Dec. 2006 Page(s):4341 - 4352 . • Borgarino, M.; Florian, C.; Traverso, P.A.; Filicori, F.; “Microwave large-signal effects on the low-frequency noise characteristics of GaInP/GaAs HBTs” IEEE Transactions on Electron Devices, Volume 53, Issue 10, Oct. 2006 Page(s):2603 – 2609. • Florian, C.; Traverso, P.A.;”Investigation of Phase Noise Generation in Microwave Electron Devices Operating in Nonlinear Regime Exploiting a Flexible Load– and Source–Pull Oscillating Setup” IEEE Transactions on Microwave Theory and Techniques, Volume: 57 , Issue: 12 , Part: 2 . Year: 2009 , Page(s): 3491 - 3504 • Florian, C.; Traverso, P.A.; “A set-up with load- and source-pull capabilities for phase noise and frequency stability characterization of microwave devices under oscillating operation • IEEE MTT-S International Microwave Symposium Digest, 2009. MTT '09. Page(s): 1205 - 1208 • Florian, C.; Traverso, P.A.; Vannini, G.; Filicori, F.; “Design of Low Phase Noise Dielectric Resonator Oscillators with GaInP HBT devices exploiting a Non-Linear Noise Model” IEEE/MTT-S International Microwave Symposium, 2007. 3-8 June 2007 Page(s):1525 - 1528 . Honolulu HI, USA . ISBN: 1-4244-0688-9. • Florian, C.; Traverso, P.A.; “A Highly Flexible Measurement Set-Up for the LF Noise Up-Conversion and Phase-Noise Performance Characterization of Microwave Electron Devices” Instrumentation and Measurement Technology Conference Proceedings 2007 IEEE. 1-3 May 2007, Warsaw; Polonia. Page(s):1 - 6 . ISBN: 1-4244-0588-2. • Florian, C.; Traverso, P.A.; Borgarino, M.; Filicori, F.; “A Non-Linear Noise Model of Bipolar Transistors for the Phase-Noise Performance Analysis of Microwave Oscillators” IEEE MTT-S International Microwave Symposium Digest, 2006. San Francisco, CA , USA - June 2006. Page(s):659 – 662. ISBN: 0-7803-7542-5. • F.Filicori, P. A. Traverso, C. Florian, “Identification procedures for the charge-controlled non-linear noise model of microwave electron devices” Proceedings of “SPIE’s International Symposium on Fluctuations and Noise”, Vol. 5470, pp. 337-348. DOI: 10.1117/12.547060. Maspalomas, Gran Canaria, Spain 25-28 May 2004 • F.Filicori, P. A. Traverso, C. Florian, “Non-linear Modeling of Low-to-High-Frequency noise Up-Conversion in Microwave Electron Devices” Proceedings of “SPIE’s International Symposium on Fluctuations and Noise” Vol. 5113, pp. 192-2003. DOI: 10.1117/12.497568. Santa Fe, New Mexico USA, 1-4 June 2003.