6 Mercoledì 16 Novembre 2016 PRIMO PIANO Sono stati i primi a salutare con enfasi l’elezione del magnate Usa alla casa Bianca I paesi ex Urss entusiasti di Trump Ma Georgia e Ucraina preoccupati del feeling con Putin GIANNI MACHEDA’S TURNAROUND da Mosca MAICOL MERCURIALI I l telegramma di Vladimir Putin è stato tra i primi ad arrivare a Donald Trump. Ma la vittoria elettorale del magnate, quaranticinquesimo presidente degli Stati Uniti d’America, non scalda il cuore solamente allo zar, ma anche agli altri leader, più o meno autoritari, – della galassia ex sovietica. E così, nelle congratulazioni di rito che i vari presidenti hanno inviato al prossimo inquilino della Casa Bianca, si possono leggere le aspettative dei Capi di Stato e richieste nemmeno troppo velate in campo di un’inversione sulla politica estera messa in campo da Barack Obama. In Bielorussia Alexander Lukashenko, uno che con l’ultimo presidente repubblicano degli Usa, George W Bush non è che andasse proprio d’accordo, si è così rivolto a Trump: «La sua vittoria mostra che gli americani sono in favore di una politica basata sull’onestà, sulla responsabilità e la ricerca di cambiamento. La sua posizione attiva, sincera e coraggiosa durante la campagna elettorale ha convinto la società americana, restituendo una vera democrazia. Spero che sotto la sua guida proseguiranno gli sforzi per normalizzare le relazioni tra i nostri Paesi». È nato il terzo figlio di Barbara Berlusconi, Leone. Un nome da Papi. *** Obama si trasferisce in una villa da sei milioni di dollari. Lui allo stipendio di presidente non ha rinunciato. *** Sala pronto a chiedere la presenza dell’esercito a Milano. Deve aver pagato anche lui un caffè 3 euro e 50 in centro. *** Ebrei e musulmani uniti contro il consulente senior scelto da Trump. Stai a vedere che questo riesce a risolvere il problema della Palestina. Donald Trump e Vladimir Putin Nursultan Nazarbayev non perde tempo e ha già invitato Trump a fare visita al suo Kazakhstan. «Credo che sotto il suo governo gli Stati Uniti rimarranno un supporto sul fronte della stabilità, della sicurezza e della proseperità di tutto il mondo», questo il commento di Nazarbayev, in sella dal 1989. Congratulazioni sono arrivate anche dal presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliyev. «I nostri rapporti vanno avanti da 25 anni, spero continuino con successo – queste le parole del leader azero – durante questo periodo i nostri legami di amicizia e cooperazione hanno raggiunto un livello elevato». E poi Aliyev fa presente a Trump la difficile situazione con l’Armenia e la contesa del territorio del Nagorno Karabakh. «Per molti anni l’Azerbaijan ha sofferto la politica aggressiva dell’Armenia: il venti per cento del nostro territorio è sotto occupazione e più di un milione di azeri sono rifugiati e sfollati». Da qui un appello perché si riconosca l’integrità territoriale del suo Paese e l’auspicio che Trump contribuisca «a una soluzione equa di questo conflitto». Il numero uno del Kirghizistan, Almazbek Atambayev, è fiducioso di come il nuovo presidente Usa possa rafforzare la cooperazione con il suo Paese, soprattutto per la lotta contro il terrorismo. Dalla Georgia, invece, Paese emancipato dall’influenza di Mosca, il presi- dente Giorgi Margvelashvili confida che Trump possa supportare le ambizioni euroatlantiche della sua nazione. Mentre in Ucraina Petro Po- roshenko – a parte le dichiarazioni di rito - è ovviamente preocupato dall’abbraccio tra Putin e Trump. © Riproduzione riservata SCOVATI NELLA RETE INARRESTABILI ED ALLUVIONALI, NON SOLO DELLO STATO MA ANCHE DELLE REGIONI E DI BRUXELLES Siamo asfissiati dalle legislazioni a ogni livello Non lasciano libera proprio nessuna attività dell’uomo DI È CESARE MAFFI in atto una gara a chi legifera di più. Ue, da una parte, e regioni, dall’altra, si sfidano nel produrre nuove norme: vogliono occhiutamente regolamentare tutto, se fosse possibile più di tutto. A Bruxelles, esattamente come nelle ventuno capitolali dei micro stati semi sovrani della penisola, sono bramosi di non lasciare alcun momento nella giornata dei cittadini, alcuna nicchia di attività di un imprenditore, alcun settore della vita privata, alcuno spazio edificato o brullo, verde o acquatico, senza che ci siano discipline, obblighi, sanzioni. Va pure detto che la fantasia è sbrigliata, come dimostra la recente iniziativa della giunta regionale della Toscana in tema di turismo. Gli assessori della regione di Matteo Renzi hanno sfornato un progetto di legge regionale sul turismo ricco di oltre 160 articoli, cui seguirà un numero indefinibile di articoli del regolamento attuativo. L’importante è tutto prevedere, compresa la sottile distinzione tra rifugi escursionistici, rifugi alpini e bivacchi fissi, in attesa che successive modificazioni e integrazioni della futura legge si dilettino a trattare di rifugi appenninici (in fondo, di Alpi in Toscana vi sono soltanto le Apuane) e di bivacchi mobili. Anche chi affitti a un turista una sola stanza di casa propria dovrà affrontare un cumulo di adempimenti, rapporti, indicazioni, comunicazioni, stando attento alle scadenze e agli obblighi. Non paga di rendere la vita difficile, la regione intende perfino cambiare il codice civile. Se, infatti, si superasse la fatidica nuova quota 90 (che non è quella individuata da Mussolini, della lira in rapporto alla sterlina, bensì il numero di giornate di affit- to turistico superate in un anno), il proprietario o l’usufruttuario dell’appartamento diventerebbe ipso facto un imprenditore commerciale. Sarebbe quindi obbligato a dotarsi di partita Iva con relativa contabilità, a pagare una Tasi specifica, a versare contributi all’Inps e ad altri ammennicoli ben noti agli imprenditori veri. Saremmo nel campo dell’ordinamento civile, che la Costituzione riserva allo Stato, ma a una regione che volete mai che importi di costituzionalità o incostituzionalità? L’essenziale è affermare la propria sovranità, possibilmente arrivando a dettare obblighi i più minuziosi possibili, così da far impallidire gli euroburocrati avvezzi a sbizzarrirsi nelle più varie minuzie delle direttive continentali. Del resto, sempre in tema di appartamenti affittati a turisti, la regione Lombardia ha rigorosamente previsto dotazioni minime numerica- mente definite per spremiagrumi, piatti (i fondi distinti dai piani), tazzine e mestoli. © Riproduzione riservata SCOVATI NELLA RETE