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CC e COP 21

 “E’ difficile ricondurre un singolo episodio al
cambiamento climatico: bisogna osservare gli sviluppi
lungo un arco temporale più esteso. E questi sviluppi
sono inequivocabili. I nostri dati dimostrano che il
cambiamento climatico esercita già oggi un impatto
significativo”
P. Hoppe, Munich Re, Compagnia di assicurazione
(Internazionale, 868, p. 52)
 “The scientific evidence of global warming is
overwhelming but some commentators and lobby
groups have continued to oppose offsetting actions on
economic and competitiveness grounds. This
comprehensive report demolishes their arguments […]
It makes plain that we can cut emissions radically at a
cost to the economy far less than the economic and
human welfare costs which climate change could
impose”.
A. Turner, Former Director of UK Confederation of
British Industry, Comments on The Economics of
Climate Change: The Stern Review, 2006
(www.cambridge.org/9780521700801)
Diplomazia ambientale internazionale: COP 21 Parigi,
prima di D. Trump
 Il sistema si basa su INDCs (Intended Nationally
Determined Contributions): sono impegni volontari che
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gli stati si sono assunti: gli impegni assunti
rappresentano il 90% circa delle emissioni totali.
Alcuni paesi prevedono una riduzione assoluta delle
emissioni (UE -40% al 2030; USA -28% al 2025); altri si
impegnano a crescere meno rispetto a uno scenario
BAU (Cina: si è impegnata a raggiungere il picco –
massimo di emissioni – al 2030 circa)
Sulla base degli scenari disegnati dai INDCs al 2040
l’obiettivo dei 2° non pare al momento raggiungibile.
Si tratta comunque di una svolta: si inverte il trend, la
governance climatica diventa per la prima volta
efficace. Le scelte UE sono coerenti con l’obiettivo dei
2°; quelle USA un po’ meno; quelle cinesi no. Tuttavia
la Cina sopporterà notevoli costi
In ogni caso per raggiungere questi obiettivi saranno
necessari importanti “salti tecnologici”.
Spirito dell’Accordo di Parigi: non c’è (come era nel
sistema Kyoto) un accordo da accettare o rifiutare (un
sì, o un no), c’ è invece il disegno, il sentiero del
contributo che ogni paese può dare.
L’accordo deve essere senza termine, visto che non si
raggiunge l’obiettivo dei 2°. L’accordo deve poter
essere emendato/aggiornato: cosa succede se
l’evidenza scientifica dimostra che è necessario restare
dentro a 1,5°?
Importanza degli aspetti procedurali: monitoraggio,
verifiche periodiche, trasparenza. Importanza della
capacity building (non mandare i consulenti ma
costruire capacità locale)
 B. Obama: Obiettivi fissati non per ciascuno di noi ma
da ciascuno di noi.
La lotta al CC e COP21 post D. Trump
 Posizione scettica/negazionista
 Lobby dei combustibili fossili
 Si va contro l’interesse US (competitività, nuovi
mercati)
 Chi guiderà la transizione? Quale Paese o gruppo di
paesi? Gli US possono restare fuori?
 Indipendentemente da Trump, molti governi nazionali,
città e aree metropolitane stanno assumendo impegni
importanti nel contrasto al CC. La realtà statunitense è
complessa e articolata