Cagliari Pad - Trump. La politica imperiale continua

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Trump. La politica imperiale continua
24 Febbraio 2017 ore 09:51
Autore: redazione cagliaripad,
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Categoria:
CagliariBlog / Antonello Boassa
URL della pagina:
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Data scaricamento: 1 Giugno 2017 ore 13:05
La sconfitta di Hillary era stata accolta con grande soddisfazione da parte di coloro che ne temevano giustamente l'aggressività. Il conflitto nucleare non sarebbe
stato impossibile
La sconfitta di Hillary era stata accolta con grande soddisfazione da parte di coloro che ne temevano
giustamente l'aggressività. Il conflitto nucleare non sarebbe stato impossibile. Non si era festeggiata la
vittoria di Donald Trump ma la sconfitta di una pericolosa psicopatica.
Era sembrato ai più che Donald volesse concentrare le sue attenzioni sull'occupazione, sull' aumento
dei redditi della classe media, sul rilancio dell'industrializzazione, Da qui l'idea di penalizzare le
delocalizzazioni, riattivare il settore minerario, alleggerire le spese e le avventure militari, riequilibrare la
bilancia commerciale, difendere l'economia locale con dazi forti, in particolare sui prodotti cinesi
Era sembrato che con il ritorno ad un parziale isolazionismo e ad un modesto protezionismo, Trump
volesse un'America forte ma non egemone.
Tuttavia poco alla volta, incalzato dalle manifestazioni sorosiane e dai giochi di palazzo gestiti dai
Clinton, Donald cedeva pezzi di programma e si rendeva meno credibile con mutamenti repentini ( più
che da incoerenza mi sono sembrati dovuti alle pressioni esterne).
L'utimo colpo-forse il più duro- è stato l'assalto vincente dei neocon e dei neoconliberal contro la carica
di Consigliere per la Sicurezza nazionale assegnata dal Presidente a Michael Flynn. Una leggerezza
diplomatica- una telefonata non protetta con l'ambasciatore russo- ha costretto l'ex generale alle
dimissioni che Trump poteva non accettare e che invece ha accettato, rivelando non solo incompetenza
politica ma anche debolezza caratteriale.
Ora tutti i suoi collaboratori sanno che che Donald non li difenderà più di tanto e saranno più facilmente
ricattabili.
Non a caso Trump sceglie come suo Consigliere per la Sicurezza nazionale il generale H. R. Mc
Master, militare di grande esperienza e nemico dichiarato della Federazione russa. Ma è uno che non
sottovaluta l'avversario. Davanti al Congresso ha dichiarato che la Russia militarmente è più forte degli
Stati Uniti, suscitando panico data la fonte da cui arrivavano tali tremebonde notizie. A tal scopo ha
creato un gruppo di esperti che sappia modernizzare le forze militari per essere in grado nel 2020 di
fronteggiare l'Orso russo
Finite qui le speranze di distensione. Trump non è più padrone a casa sua. Vedrà soddisfatti i suoi
progetti più squallidi(niente Obamacare, cacciata degli immigranti sgraditi, riduzione dei fondi per
l'accoglienza, devastazione dell'ambiente...) In compenso se non obbedirà sulle questioni cruciali (
guerre, Wall Street...) la spazzatura di palazzo (i Clinton, i Bush...) avvierà un procedimento di
impeachment per tradimento.
La guerra con la Russia non si farà(almeno nel breve periodo) non perché vi sarà distensione.
Continueranno le provocazioni non solo da parte degli States ma anche dall'Unione europea. E
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potranno continuare le sanzioni che danneggeranno l'Europa ma solo in parte la Russia dato l'immenso
mercato asiatico. Non si farà la guerra perché la Russia, come ha detto H. R. Mc Master, è troppo forte
militarmente. Saranno altri i soggetti contro cui si vorrà scatenare tutta la furia dell'impero: l'Iran e la
Cina . l'Iran si cercherà di stroncarla sul piano finanziario e commerciale poi si darà il via alle operazioni
distruttive. Ma non sarà facile. Anche in caso di vittoria gli americani sconterebbero gravissime perdite.
Se la furia sarà scatenata contro la Cina è presto detto...un disastro immane del militarismo americano.
Forse Trump queste cose le aveva intuito ma è stato sollevato dal comando perciò ora tutto è possibile
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