27/05/2013 Cittadinanza onoraria a Prandelli, Roselli

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27/05/2013
Cittadinanza onoraria a Prandelli, Roselli: “Concretizzato ciò che i fiorentini sentivano da sempre―
Questo l’intervento del consigliere PdL Emanuele Roselli
“Il calcio sa regalare emozioni incredibili. Ma a volte riesce ad andare ben oltre.
Riesce a creare legami ed amicizie che nemmeno il tempo riesce a scalfire. Anzi, più passa il tempo e più
ciò che è vero diventa grande e bello. E questo è quello che è accaduto tra Firenze e Cesare Prandelli, che
proprio oggi diventa, a tutti gli effetti, “uno di noi”, diventa nostro concittadino.
Oggi il Consiglio Comunale ratificherà quella che è già una realtà di fatto: Cesare Prandelli, il Mister, diventa
un cittadino di Firenze. Come detto quella di oggi è poco più di una formalità, nel senso più bello che ci possa
essere: viene cioè ufficializzato ciò che tutti già sappiamo, viene dato forma ad un sentimento che è da
sempre condiviso da tutta la città. Da tifosi e non.
Del resto la storia che lega Firenze al Prandelli è una storia lunga, durata anni, ma segnata e resa unica da
istanti, momenti intensi, pieni di passione, gioie e commozione. Come quella domenica di dicembre, come
quel suo ingresso in campo pochi giorni dopo la scomparsa della moglie Manuela: minuti di applausi e
silenzi. Momenti contornati dal lancio di rose bianche dagli spalti verso la panchina, da mani che un attimo
dopo erano già pronte a riapplaudire, a riabbracciare, “uno di noi”.
E ci sono state tante lacrime di gioia, partite e vittorie indimenticabili, emozioni indescrivibili.
Ed oggi è ancor più bello che l’avventura di Cesare Prandelli sulla panchina viola sia solo un bel ricordo e
non un grande rimpianto, grazie anche all’entusiasmante stagione appena conclusa. La Fiorentina dopo
Prandelli non è rimasta orfana, e Montella ha saputo seguire il solco tracciato da chi l’aveva preceduto,
riprendendo e personalizzando una filosofia di gioco, un rapporto con la città e con i tifosi, che proprio Cesare
ha iniziato e continuato a coltivare nel tempo.
Queste sono solo alcune cose per cui oggi, in Consiglio Comunale, sono stato felice di fare ciò che tante
volte ho già avuto modo di fare allo stadio: alzarmi in piedi e battere le mani al Mister. Un grande allenatore,
un grande uomo, che da oggi, a tutti gli effetti, sarà anche un grande fiorentino!”
(fdr)
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