DUE ALEXANDER PER BRAHMS Prosegue la stagione sinfonica della OTO al Teatro Comunale di Vicenza. Il concerto di lunedì 20 marzo è tutto dedicato a Brahms: in programma il Concerto per violino e orchestra op. 77 e la Sinfonia n. 4. Dirige Alexander Lonquich, violino solista Alexander Janiczek. 15 marzo 2017 - comunicato stampa Lunedì 20 marzo al Comunale di Vicenza è in programma il quinto appuntamento della stagione sinfonica 2016/17 che ha per protagonista l'Orchestra del Teatro Olimpico. Nel giorno che segna l'inizio della primavera la OTO propone, sotto la guida del suo direttore principale Alexander Lonquich, un esuberante programma dedicato a due capolavori di Johannes Brahms: il Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 77 e la Sinfonia n. 4 in Mi minore. In entrambi i brani, composti a sei anni di distanza l'uno dall'altro, siamo al cospetto del miglior Brahms; un Brahms maturo e consapevole che, messe da parte remore e titubanze, si avventura – con risultati più che lusinghieri – nel grande repertorio per orchestra. Il Concerto per violino nasce nel 1878 in uno di quei paesaggi bucolici nei quali il compositore di Amburgo era solito immergersi nei mesi estivi. Al suo fianco, in veste di fidati consiglieri, i due amici di sempre: Clara Schumann e Joseph Joachim, uno dei leggendari violinisti dell'epoca. Il Concerto avrebbe dovuto articolarsi in quattro movimenti, ma in corso d'opera Brahms optò per i classici tre movimenti (nell'alternanza AllegroAdagio-Allegro) dove l'Allegro giocoso finale dà modo al solista di scatenarsi in mirabolanti virtuosismi. Anche la Quarta e ultima Sinfonia del catalogo brahmsiano nasce e si perfeziona nella quiete dei soggiorni in Stiria (dove Brahms trascorse le estati del 1884 e del 1885) quando il compositore stava già pensando di ritirarsi a vita privata. Ma prima di farlo decise che, dopo il successo della terza Sinfonia venuta alla luce nel 1883, c'era ancora molto da dire in questo genere musicale al quale era giunto solo dopo i 40 anni. Il risultato fu straordinario. La Sinfonia in Mi minore è un'opera monumentale dalla quale sgorga un'esuberante energia creativa che fissa il punto più alto del sinfonismo classicoromantico. Il successo della prima rappresentazione, affidata alla prestigiosa orchestra della cappella ducale di Meiningen, fu bissato in molti teatri tedeschi e olandesi, dove fu subito proposta in tournée. Con il concerto di lunedì il direttore principale Alexander Lonquich riprende le redini della OTO chiamando al suo fianco, per la parte solistica del Concerto in Re maggiore, il violinista austriaco Alexander Janiczek. Nato a Salisburgo nel 1970 da una famiglia di origini polacche e ceche, Janiczek ha studiato con alcuni fra i migliori violinisti del Novecento (Thomas Zehetmair, Max Rostal, Nathan Milstein, Ruggiero Ricci e Dorothy DeLay), ma soprattutto è stato un pupillo del grande Sándor Végh, che lo volle alla Camerata Salzburg quando aveva appena 20 anni. La stretta vicinanza con Végh gli ha consentito di arricchire il suo bagaglio di esperienze sia nella musica d'insieme, sia anche nella direzione d'orchestra, ruolo in cui Janiczek si cimenta con successo da tempo. “Associate Artist” della Scottish Chamber Orchestra dal 2011, il violinista austriaco si esibisce spesso anche in ambito cameristico (con Mitsuko Uchida, Yuri Bashmet, Heinz Holliger e Sir András Schiff) ed è molto apprezzato per le lezioni che tiene alla Guildhall School of Music & Drama di Londra. Janiczek suona il Giuseppe Guarneri del Gesù “ex-Sorkin” del 1731 concessogli in uso dalla Banca Nazionale Austriaca. Il concerto ha inizio alle ore 20,45. Biglietti ancora disponibili al botteghino del Comunale (0444 324442), la sede della OTO (0444 326598) e online (www.tcvi.it). a cura dell'ufficio stampa dell'Orchestra del Teatro Olimpico