PROVINCIA LOMBARDO VENETA – ORDINE OSPEDALIERO DI SAN GIOVANNI DI DIO – FATEBENEFRATELLI PRESIDIO OSPEDALIERO RIABILITATIVO “BEATA VERGINE CONSOLATA” VIA FATEBENEFRATELLI, 70 – 10077 S. MAURIZIO C.SE (TO) Dieta mediterranea e antiossidante: la promozione della salute si apparecchia a tavola Simona Cossai – Dietista D. H. Centro Pilota Regionale per la diagnosi, la ricerca e la cura dei DCA A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino San Maurizio Canavese, 14 Maggio 2015 DATI LETTERATURA INTERNAZIONALE MASS MEDIA DIVULGATORI INFORMAZIONI NUTRIZIONALI INFORMAZIONI NUTRIZIONALI RIVISTE: seguite dal 27 – 41 % della popolazione DIETE LOW - CARB Atkins Dieta a punti o dell’astronauta South beach Zona Scarsdale Dieta dell’astronauta DIETE LOW - CARB Associazione Americana di Cardiologia AUMENTANO IL RISCHIO DI MALATTIE CARDIOVASCOLARI DIETE LOW – CARB: eccesso di proteine Compromissione funzionalità renale Malattia dell’osso (le proteine assunte in quantità 2 o 3 volte superiori ai fabbisogni contribuiscono alla perdita di calcio con le urine) DIETE LOW - CARB La perdita di peso è un fenomeno di tutte le diete dimagranti ed è dovuto alla riduzione delle riserve di acqua e glicogeno dei muscoli. Sfruttano proteine. l’effetto saziante delle DIETE LOW - CARB 1975 Robert Coleman Atkins Cardiologo New York DIETE LOW - CARB elevato apporto grassi animali Ipercolesterolemia Tumori del colon DIETE LOW - CARB carenze Fibre Vitamine Sali minerali DIETE LOW - CARB Dieta dell’astronauta Anni ‘70 Guido Razzoli Dietologo Italia DIETE LOW - CARB Insulina Mobilizzazione grasso corporeo Energia DIETE LOW - CARB Arthur Agatston Chirurgo U.S.A. DIETE LOW - CARB Energia Aminoacidi Sovraccarico del rene DIETE LOW - CARB carenze Fibre Vitamine DIETE LOW - CARB Anni ‘90 Barry Sears Biochimico specialista nella terapia del tumore e nel controllo dietetico delle risposte ormonali U.S.A. DIETE LOW - CARB Situazione alimentare ideale per promuovere la produzione di ormoni buoni (stimolati dal glucagone) e reprimere la produzione di quelli cattivi (stimolati dall’insulina) DIETE LOW - CARB Eliminati cibi con indice glicemico alto per evitare picchi insulinici e consigliati quelli ricchi in proteine che stimolano il glucagone che utilizza i grassi come fonte energetica DIETE LOW - CARB Fine anni ‘70 Herman Tarnower Cardiologo U.S.A. DIETE LOW - CARB Osservò i militari americani reduci dal Vietnam e notò che avevano un rischio cardiovascolare ridotto con una dieta povera in grassi ed ipocalorica DIETA METABOLICA Mauro Di Pasquale Medico Canada DIETA METABOLICA George Watson (biochimico americano) Diversi tipi metabolici per il dimagrimento: lento o ipossidatore - zuccheri e grassi bruciati più lentamente, persona in sovrappeso; veloce o iperossidatore - reazioni energetiche avvengono velocemente, persona magra, scattante, irrequieta e nervosa; normale o neutro - processi biochimici equilibrati, normopeso. DIETA METABOLICA 4 settimane drastica riduzione carboidrati 30 g / die stanchezza, nausea, cefalea, ecc. DIETA METABOLICA carenze di frutta e verdura Fibre Vitamine Fattori protettivi DIETA DI MONTIGNAC Michel Montignac Ristoratore Francia DIETA DI MONTIGNAC Si basa sull’indice glicemico che è la velocità con cui aumenta la glicemia nel sangue dopo l’assunzione di cibo E’ importante che la glicemia rimanga il più stabile possibile in tutti i pasti, attraverso il consumo di carboidrati a basso indice glicemico DIETA DI MONTIGNAC Eccesso proteine Basso apporto carboidrati Carenza di frutta e verdura DIETE DISSOCIATE Dieta dissociata classica o di Antoine Dieta di Shelton Dieta di Beverly Hills Cronodieta Dieta Antoine Dieta Schelton DIETE DISSOCIATE La prima dieta dissociata fu inventata dal gastroenterologo americano Howard Ray negli anni ’30 e si basa sul concetto di non abbinare alimenti in conflitto come gli alimenti alcalini (carboidrati) con alimenti acidi (proteine) DIETE DISSOCIATE carenze Proteine: perdita massa muscolare Minerali: calcio, zinco, ferro, fosforo, magnesio Vitamine: niacina, vit. B 2, vit. B 12 DIETA DEI GRUPPI SANGUIGNI Peter J. D’Adamo Naturopata U.S.A. DIETE DISSOCIATE I gruppi sanguigni sono derivati dall’evoluzione dell’uomo Gruppo 0: è il più antico, tipico dei cacciatori, pertanto sono consigliati gli alimenti come la carne e deve praticare attività fisica intensa. Non tollerano i prodotti caseari ed i cereali, in particolare il glutine DIETE DISSOCIATE Gruppo A: comparve con la coltivazione dei cereali ed è onnivoro, pertanto deve seguire uno stile alimentare vegetariano. Sono concessi il pesce 3 - 4 volte a settimana, piccole quantità di formaggi fermentati, ma occorre limitare il consumo di uova DIETE DISSOCIATE Gruppo B: si sviluppò a partire da popolazioni nomadi, per loro non esiste un gruppo alimentare proibito, sono geneticamente predisposti alla celiachia DIETE DISSOCIATE Gruppo AB: di recente formazione, occorre ridurre drasticamente il consumo di carne e devono eliminare i fagioli di Spagna e Lima, il granoturco, il grano saraceno, i semi di sesamo DIETA WEIGHT WATCHERS Anni ’60 Jean Nidetch Casalinga U.S.A. DIETA WEIGHT WATCHERS Un gruppo di amiche si riunivano periodicamente per scambiarsi opinioni e rimedi per combattere le calorie in eccesso. Successivamente si appoggiarono ad un gruppo di medici che elaborarono la dieta (dieta a punti) e introdussero nei gruppi esperti di alimentazione e dietologia. DIETA A TEMA O MONOCIBO Dieta del minestrone Tipiche delle riviste femminili propongono di mangiare un solo alimento (dimagrante) fino a sazietà Dieta del minestrone METODO PASTI SOSTITUTIVI Sostituzione dei pasti con barrette “dietetiche” o buste da sciogliere in acqua o “beveroni” INOLTRE, NEGLI ULTIMI ANNI... TEST DI INTOLLERANZA ALIMENTARE http://www.ministerosalute.it TEST DA NON USARE PERCHE’ NON VALIDATI Test di provocazione/neutralizzazione sottocutanea e sottolinguale Misura dell’attività elettrica cutanea (elettroagopuntura) Chinesiologia applicata Biorisonanza ALCAT Test Test di citotossicità (Cytotoxicity test) Test chemiotattico per i neutrofili (Neutrophil Chemotactic Assay) Conta delle pulsazioni pre e post cibo sospetto Iniezioni di urina autogena Anticorpi IgG4 Nel 2004 DIETISTI e MEDICI dell’ADI hanno fatto uno studio per valutare informazioni su alimentazione e salute da parte dei mass media analisi di riviste settimanali e mensili T. Tinozzi, C. Bo*, L. Bioletti**, S. Cossai**, I.E. Fanzola**, M. Sciancalepore***, A. Valla****, T.D. Spagnoli**, O. Sculati° Ospedale S. Giuseppe Piancavallo (VB), *Servizio Dietetica Ospedale Cardinal Massaia Asti, **SIAN ASL 5 Collegno (TO); ***SIAN ASL 7 Settimo T.se (TO), ****Servizio Dietetica ASO OIRM-S.Anna Torino, °Unità di Nutrizione ASL Brescia SCOPO DEL LAVORO Valutare l’idoneità degli schemi dietetici e i messaggi riferiti dagli articoli di informazione nutrizionale pubblicati dalle riviste italiane a maggior tiratura equilibrio calorico e nutrizionale correttezza dei messaggi nutrizionali Nell’ambito del progetto di settore ADI “Stampa e comunicazione” sono stati esaminati per l’intero anno 2004 tutti i fascicoli relativi a 15 riviste a pubblicazione settimanale e mensile scelte tra quelle a maggior tiratura sulla base dei dati audipress. Maschili Femminili 347 FASCICOLI Salute dieta e fitness RISULTATI II 46% kcal troppo basse calo ponderale troppo rapido 16% proteine < 50 g/die 11% zuccheri totali < 100 g/die 74% fibre < raccomandazioni ADEGUATEZZA MEDIA INSUFFICIENTE! 50% micronutrienti sbilanciati 11% colesterolo > raccomandazioni 97% zuccheri semplici > raccomandazioni 22% lipidi totali > raccomandazioni 53% calcio < raccomandazioni CONCLUSIONI L’adeguatezza media degli schemi ipocalorici è risultata insufficiente Molte delle diete, inadeguate nell’apporto calorico e dei nutrienti, potrebbero esporre il lettore a rischi di carenze nutrizionali e squilibri metabolici ORIENTARE IL PUBBLICO VERSO STRUTTURE MEDICHE SPECIALISTICHE CHE FARE ? DIETA MEDITERRANEA DIETA Stile di vita Concetto di salute MEDITERRANEA Un luogo preciso: il bacino del Mediterraneo Regime alimentare Abitudini e pratiche alimentari La dieta mediterranea è la dieta tradizionale delle popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo DIETA MEDITERRANEA Il termine “dieta mediterranea” tradizionale ricalca i modelli alimentari tipici di alcune regioni mediterranee dei primi anni ’60, come Creta, parte della Grecia, Sud Italia, Nord Africa, Medio Oriente e Spagna DIETA MEDITERRANEA La dieta mediterranea è una dieta tradizionale…. Ma che cos’è la tradizione? …mutamento, non staticità Le tradizioni culinarie riflettono la storia evolutiva di un popolo, nel suo far fronte a disponibilità di piante e animali, attraverso la caccia, l’agricoltura, il commercio… passando attraverso la siccità, le carestie e le malattie Il cibo riflette la diversità biologica, che interagisce con quella culturale DIETA MEDITERRANEA Definizione UNESCO La dieta mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale che è rimasto costante nel tempo e nello spazio DIETA MEDITERRANEA DIETA MEDITERRANEA DIETA MEDITERRANEA DIETA MEDITERRANEA Miglioramento delle Aumento condizioni di vita disponibilità di cibo Cambiamento abitudini alimentari DIETA MEDITERRANEA Riduzione dispendio energetico Progresso tecnologico Vita sedentaria DIETA MEDITERRANEA ↓ DELLE CARENZE NUTRIZIONALI ↑ PATOLOGIE “DA BENESSERE” DIETA MEDITERRANEA Documento di Consenso Internazionale “Olio di oliva e Dieta Mediterranea: implicazioni per la salute in Europa” La dieta mediterranea è caratterizzata dall’abbondanza di alimenti vegetali come cereali e derivati (pane, pasta, riso, orzo, …), verdura, legumi, frutta fresca e secca; olio extravergine di oliva come fonte primaria di grassi; moderato consumo di pesce, carne bianca, latticini e uova; contenuto consumo di carne rossa e vino durante i pasti Ha un basso contenuto di acidi grassi saturi, è ricca in carboidrati e fibre (solubili e insolubili) e un elevato contenuto di acidi grassi monoinsaturi (olio EVO) DIETA MEDITERRANEA LA PIRAMIDE della DIETA MEDITERRANEA DIETA MEDITERRANEA PIRAMIDE ……….. ……….. O TEMPIO ? DIETA MEDITERRANEA USA: 2003 DIETA MEDITERRANEA DIETA MEDITERRANEA DIETA MEDITERRANEA DIETA MEDITERRANEA I NUTRIENTI Carboidrati 55-60 % kcal totali Proteine 10-12 % kcal totali – prevalentemente di origine vegetale Lipidi < 30 % - prevalenza monoinsaturi Fibra alimentare secondo le raccomandazioni Apporto contenuto di Na Elevato apporto di K Elevato contenuto di antiossidanti (vit. C, E, carotenoidi, polifenoli) DIETA MEDITERRANEA La dieta mediterranea garantisce: “Linee guida per una sana alimentazione” Varietà alimentare Varietà di: colori, sapori, odori Disponibilità di alimenti sani, da poter proporre come spuntino Possibilità di applicare dal punto di vista pratico le indicazioni attraverso uno schema alimentare bilanciato (LARN) Proposta pratica di ricette sane e gustose DIETA MEDITERRANEA NON soltanto COSA, ma anche COME…. Consumo di prodotti locali e a km 0 Prodotti freschi Stagionalità dei prodotti alimentari Uso appropriato di aromi, erbe aromatiche e spezie (aglio, cipolla, prezzemolo, basilico, …) Prodotti tipici (salvaguardia del patrimonio culturale e gastronomico, tradizione, odori e sapori non facilmente riproducibili) DIETA MEDITERRANEA La dieta mediterranea ha effetti favorevoli nella prevenzione delle malattie cronico-degenerative OBESITA’ DIABETE IPELIPEMIA IPERTENSIONE ATEROSCLEROSI ALCUNI TIPI DI TUMORE (mammella, colon) DIETA MEDITERRANEA La dieta mediterranea è un modello alimentare idoneo alla PROMOZIONE della SALUTE – è considerata la dieta standard per la salute dell’uomo (Tracy, 2013) È parte di uno stile di vita salutare, che esalta gli aspetti positivi e gradevoli dell’esistenza Numerosissime evidenze sperimentali ne indicano l’efficacia della prevenzione delle patologie cronicodegenerative, patologie cardiovascolari e le neoplasie: riduce il rischio di malattie cardiovascolari, cancro, Alzheimer, Parkinson (settimana del Cervello, Società Italiana di Neurologia – Sin) DIETA MEDITERRANEA I risultati di recenti studi confermano la superiorità della dieta mediterranea , anche in confronto ad altri regimi alimentari ricchi di vegetali e frutta, nella prevenzione primaria di patologie cardiovascolari Le caratteristiche nutrizionali del complesso degli alimenti rivestono un ruolo fondamentale nell’effetto protettivo, piuttosto che i singoli macronutrienti (Pr, HC, Lip) e micro-nutrienti (minerali e vitamine) – Tracy, 2013 DIETA MEDITERRANEA Le popolazioni che consumano adeguate/elevate quantità di fibra hanno un’incidenza più bassa di malattie infiammatorie croniche, come coliti, DM2, e anche cancro al colon, rispetto a popolazioni che consumano diete a più basso contenuto di fibre (Slavin, 2013) Uno studio prospettico di 170.000 donne (Nurses Health Study) ha dimostrato che l’assunzione con la dieta di fibre è associata a ridotto rischio di morbo di Crohn (Ashwin et al, 2013) EVOLUZIONE della DIETA MEDITERRANEA DIETA ANTIOSSIDANTE DIETA ANTINFIAMMATORIA Sers Am Coll Nutr 2009 ALIMENTI E MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE Studi epidemiologici hanno associato un aumento delle malattie infiammatorie croniche (DM, asma, arteriosclerosi, epatopatie croniche, malattie autoimmuni, malattie degenerative e malattie croniche intestinali) alla diffusione della “Western diet” La “Western diet” è considerata un fattore di rischio per le malattie infiammatorie croniche e il cancro: è caratterizzata da elevati livelli di carne rosse, HC r.a., grassi, cereali raffinati e bassi livelli di vegetali, frutta e pesce S Auricchio, M. V. Barone – Laboratorio Europeo per lo Studio delle Malattie indotte da Alimenti (ELFID) Gen-Mar 2014 ALIMENTI E MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE La “Western diet” è sempre più diffusa nei paesi in via di sviluppo ed il suo consumo correla con il drammatico aumento dell’incidenza delle malattie infiammatorie croniche nelle ultime sei decadi (Bach, 2002, Devereux, 2006) ALIMENTI E MICROBIOTA INTESTINALE La dieta esplica i suoi effetti sull’infiammazione tissutale per azione diretta sulle cellule e perché regola la composizione della flora intestinale (microbiota intestinale) Il microbiota intestinale, attraverso la sua composizione e per mezzo dei prodotti del metabolismo matterico, influenza la risposta metabolica, immune ed infiammatoria dell’organismo (Maslowski et al. 2011) ALIMENTI E MICROBIOTA INTESTINALE Livelli ridotti di fibre nella dieta alterano il microbiota intestinale, con ridotta produzione, da parte dei batteri presenti, di composti modulanti la risposta immune (es. acidi grassi a catena corta come il butirrato, il polisaccaride A, i peptidoglicani, …) Attualmente la ricerca è in pieno sviluppo con implicazioni anche in altri ambiti: il microbiota intestinale modula le anomalie comportamentali e metaboliche presenti in un modello sperimentale di autismo (Jack et al. 2013) PRR (Pattern recognition receptors) Gli alimenti influenzano, per effetto di alcuni nutrienti, direttamente la risposta immune e di conseguenza l’infiammazione tissutale, intestinale ed extra intestinale I PRR percepiscono sia i patogeni che i nutrienti L’infiammazione in assenza di patogeni può verificarsi in tutti i tessuti in risposta ad un ampio range di stimoli, che causano stress e danno alle cellule (infiammazione sterile) (Kubes et al. 2012) RECETTORI NUCLEARI e NUTRIENTI Nelle cellule intestinali vi sono diversi recettori nucleari che sono attivati da ligandi (sostanze esterne alle cellule) come ormoni, lipidi, vitamine e altri costituenti degli alimenti Dopo l’attivazione, i recettori nucleari attivano fattori di trascrizione che regolano l’attivazione di specifici geni coinvolti in diverse funzioni cellulari, nell’infiammazione e nella risposta immune I recettori nucleari connettono la trascrizione a stimoli esterni, tra cui gli alimenti (Veldhoen et al. 2012) RECETTORI NUCLEARI e NUTRIENTI Numerosi ligandi si trovano nella frutta e nella verdura (metaboliti della vitamina A,la forma attiva della vitamina D, flavonide quercitina, resveratrolo, …) ….ma una dieta supplementata con tutti i nutrienti essenziali, priva però di vegetali, non è sufficiente per mantenere una buona omeostasi della risposta immune intestinale nel topo (Kiss et al. 2011) RECETTORI NUCLEARI e NUTRIENTI L’equilibrio tra reattività immune e tolleranza può essere direttamente regolato dai grassi della dieta (Veldhoen et al, 2012) Gli acidi grassi saturi sono pro-infiammatori Gli acidi grassi insaturi possono avere proprietà sia anti-infiammatorie che pro-infiammatorie (Solinas et al, 2006) Gli acidi grassi omega-3 e omega-6 sono i precursori di prostaglandine, potenti regolari dell’infiammazione RECETTORI NUCLEARI e NUTRIENTI Gli omega-3 e esplicano azione anti-infiammatoria sostituendo gli omega-6 nelle vie metaboliche che li vedono coinvolti …l’aumento del rapporto omega-3 / omega-6 si realizza con l’incremento del consumo di pesce azzurro e il ridotto consumo di oli vegetali …un buon rapporto omega-3 / omega-6 nell’alimentazione ha effetti protettivi nei confronti di molte patologie (malattie CV, aterosclerosi e Alzheimer) RECETTORI NUCLEARI e NUTRIENTI Esercizio fisico, alimentazione povera di Col e ricca di Fibre, vitamine e antiossidanti contenuti in frutta e verdura e di grassi insaturi dell’EVO riducono l’incidenza non solo di ipertensione, DM e obesità, ma anche di Alzheimer … Carenze vitaminiche di folati e B12 possono facilitare l’insorgenza di demenza …mediato da un aumento dell’omocisteina, tossica per i vasi e i neuroni Antiossidanti (vit C e E, licopeni, antocianine) contrastano l’accumulo di radicali liberi prodotti dalle interazioni della proteina beta amiloide con le strutture cellulari… (Ferrarese C., Settimana del Cervello 2014) RECETTORI NUCLEARI e NUTRIENTI L’esercizio fisico svolgerebbe un ruolo sinergico rispetto a quello dell’alimentazione… …negli ultimi anni si è proposto il concetto del muscolo scheletrico quale “organo endocrino” in grado, se adeguatamente sollecitato, di produrre sostanze trofiche per i neuroni (Ferrarese C., Settimana del Cervello 2014) ALIMENTI E INFIAMMAZIONE Gli alimenti possono influenzare l’infiammazione anche in tessuti al di fuori dell’intestino… L’eccesso cronico di nutrienti e di calorie può indurre segnali di stress cellulare (es. stress del reticolo endoplasmatico) che portano all’infiammazione dei tessuti, che è alla base della sindrome metabolica (Osborn et al., 2012) La resistenza dell’insulina è il difetto alla base del DM2 e l’obesità è la causa più frequente della resistenza all’insulina La causa più importante della resistenza all’insulina è l’infiammazione dei tessuti, generata da eccesso di nutrienti e stress del reticolo endoplasmatico FATTORI di RISCHIO per la SM ANTAGONISTI ALIMENTARI dell’INFIAMMAZIONE DIETA ANTIOSSIDANTE DIETA ANTIOSSIDANTE DIETA ANTIOSSIDANTE RISPETTO ALLE VITAMINE … Sostanze fitochimiche hanno un’azione antiossidante > rispetto alle vitamine, tra queste… i polifenoli, i flavonoidi e i curcumenoidi GLI INGREDIENTI DELLA SALUTE …IN CONCLUSIONE… Non solo alimentarsi in maniera corretta…ma essere in sincronia con il luogo e il modo in cui mangiamo…ricordare la dieta mediterranea Proteggere le connessioni tra cibo, eredità biologica e territorio sono alla base del nostro benessere fisico e psicologico ELFID: svezzare il lattante a dieta mediterranea… …IN CONCLUSIONE… DIETA MEDITERRANEA + DIETA ANTINFIAMMATORIA / ANTIOSSIDANTE + ESERCIZIO FISICO ADEGUATO …sono gli ingredienti della ricetta per il benessere e la promozione della salute GRAZIE !