La “Grande guerra” • 1917: mutamento su fronti • 1918: la resa degli imperi centrali Il 1917 • • • • il crollo del fronte orientale la rivoluzione in Russia l’intervento degli Stati Uniti: 6 aprile sul fronte italiano: Caporetto Il fronte russo e la rivoluzione di febbraio • febbraio 1917: il malessere nel paese e lo sfacelo al fronte sfociano • nell’insurrezione di “Pietrogrado” che costringe lo zar Nicola II ad abdicare • si forma un governo provvisorio che si impegna a proseguire la guerra • ma gli eventi successivi determinano l’uscita della Russia dalla guerra • 7 novembre: “rivoluzione d’ottobre” • marzo 1918: pace di Brest-Litovsk – la Russia esce dalla guerra – si chiude il fronte orientale l’assalto al palazzo d’inverno Guerra sottomarina: premessa all’intervento degli Stati Uniti • Il 7 maggio 1915 un sottomarino tedesco affonda il transatlantico inglese Lusitania, provocando 1198 vittime, di cui 100 americane • questo fatto determina la reazione degli Usa che pongono il blocco economico agli imperi centrali e accentuano il sostegno all’Intesa (forniture di armi e beni di consumo) Le ragioni dell’intervento americano • 20 dicembre 1916: Wilson lancia un appello per una “pace senza vittoria” • 31 gennaio 1917: la Germania annuncia la “guerra sottomarina indiscriminata” • lo scopo: costringere l’Inghilterra alla resa entro 6 mesi, prima che gli USA siano in grado di entrare in guerra • 3 febbraio: rottura delle relazioni diplomatiche fra USA e Germania • nel 1914 l’opinione pubblica americana era contraria a un intervento • ma la guerra sottomarina indiscriminata aveva colpito il commercio statunitense; es. – nel 1917 quattro convogli mercantili statunitensi affondati • i crediti delle forniture belliche e civili agli Stati dell’Intesa erano ormai giunti a un livello tale che solo la vittoria dell’Intesa ne avrebbe garantito il recupero L’intervento • è la prima deroga alla politica isolazionista inaugurata nel 1823 dalla “dottrina di Monroe” • supera la divergenza tra repubblicani e democratici • e scavalca le correnti pacifiste, allora assai attive, negli Usa Caporetto il cedimento del fronte russo, in seguito alla rivoluzione, consente a tedeschi e austriaci di concentrare le forze sul fronte italiano il 24 ottobre il fronte italiano è sfondato a Caporetto; determinanti nella disfatta sono: – l’usura delle spallate – gli errori tattici e organizzativi dovuti anche alle rivalità tra i generali – la ritirata disorganizzata aggravata dal maltempo – l’esperienza nella guerra di movimento acquisita sulle linee orientali dai reparti tedeschi, affluiti sul fronte italiano Fronte balcanico 1917 Grecia – un colpo di stato promosso dall’Inghilterra depone il re Costantino favorevole alla neutralità – 27 giugno: la Grecia entra in guerra a fianco dell’Intesa – l’Inghilterra costituisce con le truppe reduci dall’insuccesso dei Dardanelli e con quelle greche e serbe, l’armata balcanica Iugoslavia – governo e parlamento serbi si rifugiano nell’isola di Corfù – una rappresentanza dell’Unione Iugoslava (organismo dei rappresentanti serbo croati nei parlamenti austriaco e ungherese) – stipula con i serbi il “patto di Corfù”: impegno a formare un regno Iugoslavo con parità di diritti per serbi, croati e sloveni La fine della guerra • La disfatta di Caporetto resta un fatto isolato. Nell’autunno del 1918 le potenze alleate di Germania e Austria sono costrette alla capitolazione: – La Bulgaria si arrende il 30 settembre. – La Turchia il 30 ottobre. Il governo del Sultano sarà presto rovesciato dal nazionalista Mustafà Kemal “Ataturk” che instaurerà la repubblica (1923). La vittoria italiana • • • la disfatta di Caporetto dà vigore al sentimento nazionale: si costituisce un governo di unità nazionale presieduto da Vittorio E. Orlando Cadorna è sostituito da A. Diaz che sa ricostruire il morale delle truppe, abbandona la tattica delle spallate e fissa l’obiettivo della resistenza estrema sulla linea del Piave Armando Diaz (1861- 1928) comandante dell’esercito italiano dopo la destituzione di Cadorna nel 1917 Il crollo dell’Austria • Le nazionalità dell’Impero, fomentate dall’Intesa e dal presidente USA Wilson, premono per l’indipendenza. • Carlo I (1916-18) tenta senza successo di trasformare l’Austria in una federazione (ottobre 1918). • La controffensiva italiana sul Piave ha successo (Vittorio Veneto). Gli austriaci sono costretti all’armistizio (3 novembre). Il crollo della Germania • Le offensive della primavera-estate del 1918 non sono decisive. • All’interno crescono le forze contrarie al conflitto, mentre l’esempio bolscevico comincia a trovare consensi anche tra le file dell’esercito. • Una rivoluzione socialista costringe Guglielmo II ad abdicare. Il nuovo governo ottiene l’armistizio (11 novembre). 10 milioni di morti Nazione Caduti Russia 1.700.000 Francia 1.357.800 Nazione Caduti Germania 1.773.700 1.200.000 Inghilterra 908.371 AustriaUngheria Italia 680.000 Turchia 325.000 Stati Uniti 126.300 Bulgaria 87.500 Giappone 300 Romania 335.000 Serbia 45.000 Belgio 13.716 Grecia 5.000 Portogallo 7.222 Montenegro 3.000 Totale Intesa 5.181.409 Totale Imperi centrali TOTALE 3.386.200 8.567.609