La società procura tirocinanti dal Nordafrica per le aziende. L

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La società procura tirocinanti dal Nordafrica per le aziende. L'imprenditore non paga, e tutto fatto con i soldi pubblici
::: ALESSIA PEDRIELLI
ENE Lavoratori a costo zero per le
aziende e lo stipendio lo paghiamo
noi. Nemmeno a dirlo i prescelti saranno immigrati, portati apposta in Italia
dai Paesi d'origine : li vanno a prendere
e li portano qui per farli lavorare. Come
praticanti dicono. Li istruiscono, li alloggiano e per lo stipendio attingono ai
fondi ministeriali, cioè ai soldi nostri.
Dopo, secondo i piani, dovrebbero tornare nelle loro terre e arrangiarsi là.
Questo in sintesi è il progetto della
ong Mahasara organizzazione non governativa accreditata presso la Regione
Toscana che ha promosso l'iniziativa
appendendo manifesti per tutta Firenze: «Una grossa opportunità per la tua
attività: lavoratore -tirocinante a costo
zero perla tua azienda, stipendio e contributi li paghiamo noi» hanno scritto
nella pubblicità a caratteri cubitali. L'offerta vale «per 30 ore settimanali, cioè
130 ore al mese, per 6 mesi, senza obbligo di assunzione » si legge ancora nel
volantino promozionale. E non si tratta
di un'iniziativa estemporanea, anzi.
L'ong non ha fatto altro che aderire ad
un progetto ministeriale denominato
Mobilità internazionale del Lavoro e affidato a Italia Lavoro spa, partecipata
totalmente pubblica, ente strumentale
del Ministero del Lavoro.
L'obiettivo dichiarato del progetto è
promuovere la mobilità internazionale
dei lavoratori, ma non si tratta , come si
potrebbe pensare in un primo momento, di una mobilità a doppio senso. La
corsia preferenziale finanziata con soldi pubblici per formarsi all'estero, in
questo caso, è riservata ai cittadini stranieri non appartenenti all'Unione Europea diretti in Italia. Questi, grazie al
contributo del Fondo Sociale Europeo,
potranno essere utilizzati come tirocinanti nelle imprese italiane che ne facciano domanda per un periodo di sei
mesi, a costo zero, appunto. Gli stipendi, o meglio gli incentivi, come vengono chiamati nel progetto, infatti, non li
verserà l'azienda , ma verranno attinti
da stanziamenti a fondo perduto «per
un massimo di 6 mila euro a tirocinio»
si legge nel sunto del bando emanato
per le aziende richiedenti e «avranno
priorità nell'accesso ai tirocini i cittadini provenienti da Albania, Egitto, Filip-
pine, Marocco, Mauritius, Moldova e
Tunisia».
Partendo da qui, l' ong fiorentina,
che già si occupa di immigrati a tutto
tondo, si è offerta per fare da supporto
perla buona riuscita dell'ennesima mi-
Il manifesto pubblicitario della ong
grazione verso l'Italia, voluta dal governo e sostenuta a spese dei cittadini. A
scagliarsi contro l'iniziativa è stata, per
prima, la Cgil. Quello che non piace al
sindacato è l'idea di un tirocinante che
lavora gratis e che potrebbe essere in
realtà un lavoratore mascherato e sottopagato. E ancor meno, alla sigla, piace
l'idea di pubblicizzare la cosa come fosse un'affarone per le imprese. Eppure
se ad accaparrarsi i novelli lavoratori,
come pare, c'è la corsa, per qualcuno
questa pioggia di soldi sulla formazione degli immigrati aspiranti lavoratori,
un affare lo deve essere.
Roba da poco secondo il presidente
dell'ong fiorentina, Antonio Aulito, interpellato in proposito : «II fondo è di
circa mezzo milione di euro e l'iniziativa si conclude quando i soldi sono finiti. Parliamo di circa 500 euro al mese
per un centinaio di persone e nulla di
più», spiega «molti di quelli che arriveranno li contatteremo direttamente
nei Paesi d'origine attraverso la nostra
rete di conoscenze» e «molti potrebbero essere parenti di chi è già in Italia»,
aggiunge «poi ci occuperemo di formarli, di insegnar loro l'italiano e di sistemarli in alloggi appropriati che, di
solito, vanno a carico dell 'azienda che
offre il lavoro». Insomma loro arrivano,
l'ong li accoglie e li sistema, li mettono
a lavorare per sei mesi e paga lo Stato,
con i saldi dei cittadini . «Non è un lavoro vero è proprio - assicura ancora il
presidente dell'ong - ma è un tiorocinio che deve seguire un preciso protocollo su cui vigiliamo , attraverso i tutor». E dopo? Secondo l'ong ilrientro in
patria è garantito «Altrimenti i soldi
non arrivano», assicura il presidente.
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