complicanze neurologiche postoperatorie

COMPLICANZE NEUROLOGICHE POSTOPERATORIE
Pazienti
TIA
262
12
(4,6%)
Stroke
non letali

Stroke
letali
2
(0,7%)
Morbilità Mortalità
7
(2,6%)
2
(0,7%)
Tabella 1: percentuali di morbilità e mortalità per complicanze
neurologiche in pazienti sottoposti ad intervento di
endoarterectomia carotidea.
65
COMPLICANZE CARDIOLOGICHE
POST-OPERATORIE
Pazienti Angina Infarto
Infarto Morbilità Mortalità
non letale letale
262
3
(1,1%)
12
(4,6%)
1
(0,3%)
15
(5,7%)
1
(0,3%)
Tabella 2: percentuali di morbilità e mortalità per complicanze
cardiologiche in pazienti sottoposti ad intervento di
endoarterectomia carotidea.
66
INDICAZIONI ALLO STENT
CAROTIDEO
Restenosi
7
Stenosi serrata distale 1
Flap intimale
4
Stenosi serrata 2
prossimale
Stenosi primaria 5
> 70%
Collo ostile 1
Carotide Carotide
interna comune
(35%) 5 dopo
CEA
(5%)
1
2 dopo
CEA
(20%) 3 dopo
CEA
(10%)
2
1 dopo
CEA
(25%)
3
(5%)
1
1
Carotide
comune
+
succlavia
1
Tabella 3: indicazioni allo stenting carotideo.
67
Assi carotidei
Assenza filtro
protettivo
antiemboli
PTA
Complicanze
pre-stent immediate
Restenosi
7 (35%)
Stenosi serrata
distale
1 (5%)
1
Flap intimale (coiling c. interna)
4 (20%)
1
(flap c. comune)
Stenosi serrata
1
prossimale
(rottura filtro)
2 (10%)
1
(PTA st. serrata)
Stenosi primaria
1
> 70%
(stent c. comune
5 (25%)
+ succlavia)
Collo ostile
1 (5%)
1
1 (50%)
(rottura filtro)
2
1 (20%)
(trombosi
biforcazione)
Tabella 4: complicanze intraprocedurali durante posizionamento
di stent carotideo.
68
COMPLICANZE NEUROLOGICHE NEL
TRATTAMENTO ENDOVASCOLARE
Pazienti
TIA
19
1
(5,2%)
Stroke
non letali

Stroke Morbilità Mortalità
letali
/
1
/
(5,2%)
Tabella 5: morbilità e mortalità in corso di procedura
endovascolare.
69
1. Classe: paziente candidato ad intervento chirurgico per
una patologia localizzata, peraltro sano.
2. Classe: malattia sistemica lieve-moderata (es. ipertensione arteriosa ben controllata farmacologicamente,
senza interessamento d’organo).
3. Classe: malattia sistemica grave (es.diabete mellito con
complicazioni vascolari, grave malattia cardiaca).
4. Classe: malattia sistemica grave, con pericolo di vita
(es. angina instabile, insufficienza epatica e/o
renale avanzata).
5. Classe: paziente moribondo, con scarse aspettative di
sopravvivenza (es. infarto miocardico con shock
cardiogeno).
Tabella 6: Classificazione del rischio della Società Americana di
Anestesia (ASA).
70
a
b
c
Figura 1: a) immagine angiografica di restenosi carotidea ad un
anno dall’intervento di endoarterectomia carotidea.
b e c) risultato dopo stent carotideo.
71
a
b
c
Figura 2: immagine angiografica di restenosi della carotide
interna:
a) pre-stent; b e c) post-stent.
72
a
b
Figura 3: immagine angiografica di flap intimale nell’arteria
carotide comune al controllo dopo due mesi dallo
intervento di CEA. a) pre-stent; b) post-stent.
73
Figura 4: immagine angiografica di una lesione della carotide
interna “alta”.
74
a
b
Figura 5: immagini angiografiche di accesso vascolare in 2 casi
di anatomia “difficile” (a e b).
75
a
b
Figura 6: immagine ecocolordoppler al follow-up ad un anno
dall’intervento chirurgico in cui si osserva una lieve
iperplasia intimale (a e b).
76
Figura 7: immagine ecocolordoppler e reperto velocimetrico di
lieve iperplasia intra-stent.
77
Figura 8: immagine di esame ecocolordoppler al follow-up a
due anni che dimostra totale pervietà dello stent in
carotide comune.
78