2013 Società e comunicazione tra impresa e cittadini consumatori Co.13.111 – Fiesole, 29 Novembre 2013 1 PREMESSA Il quadro economico e il clima sociale Il quadro economico La dinamica degli indicatori di contesto economico evidenzia un significativo peggioramento delle performance del Sistema-Paese, sia rispetto alle condizioni interne del mercato del lavoro, sia rispetto ai bilanci delle famiglie italiane. L’impoverimento è, quindi, sistemico e generalizzato. Rispetto al periodo pre-crisi (2006-2008), il triennio 2009-2011 fa registrare un aumento della disoccupazione (in primis giovanile), della precarizzazione del lavoro e della inattività. In calo anche reddito e spesa (non alimentare). Povertà delle famiglie e disuguaglianza nella distribuzione del reddito si confermano fenomeni allarmanti (e in tendenziale crescita). Co.13.111 3 Il quadro economico INDICATORI CON ACCEZIONE NEGATIVA: VALORI-INDICE 2009-2011 (100=2006-2008) Indice di Gini 98,1 Indice povertà famiglie 98,7 101,3 Tasso inattività 102,1 Incidenza disoccupazione lunga durata 105,0 Indice povertà popolazione 110,6 Occupati a tempo parziale 124,5 Tasso di disoccupazione 130,1 Tasso di disoccupazione giovanile 80 90 Co.13.111 100 110 120 130 140 4 Il quadro economico ..e per quanto riguarda gli unici due indicatori cui vengono attribuiti segnali tendenzialmente positivi va sottolineato che: Indice di Gini La disuguaglianza registrata rispetto alla distribuzione del reddito delle famiglie italiane, in calo nel biennio 2007/2008, è cresciuta negli ultimi anni e, in prospettiva, potrebbe raggiungere valori di massimo storico. Indice povertà delle famiglie Anche il fenomeno della povertà è in preoccupante ascesa e coinvolge un numero elevato di famiglie italiane (11% povertà relativa, 5% assoluta) Co.13.111 5 Il quadro economico Indice Sintetico 120 105,6 100,7 100,0 100 86,1 76,9 80 73,7 60 2006 2007 2008 Co.13.111 2009 2010 2011 6 Il quadro economico Il Vissuto All'impoverimento oggettivo e generalizzato del Paese corrisponde la percezione diffusa del continuo e progressivo peggioramento della situazione economica personale degli italiani (per il 49.2% il 2012 è peggiore del 2011) Come quasi sempre avviene, l'inasprimento della situazione economica è avvertito maggiormente dai soggetti storicamente più deboli (donne, 51.5%, e soprattutto anziani, 56.9%) Aumentano contemporaneamente le incertezze circa il futuro: si contrae il numero di chi pensa che avrà le stesse o maggiori disponibilità economiche del passato (orizzonte a breve termine) e si fanno più lontane le prospettive di crescita e le promesse di benessere (a lungo termine) Co.13.111 7 Percezione situazione economica rispetto all'anno passato 90 RISPETTO ALL’ANNO SCORSO LA SUA SITUAZIONE ECONOMICA PERSONALE LE SEMBRA PIÙ O MENO SICURA? 80 72 71 70 70 65 uguale 59 60 61 59 47 50 40 41 31 30 meno sicura 20 22 21 23 31 7 8 2005 2006 46 43 49 39 49 44 16 13 9 10 più sicura 11 9 14 6 8 8 4 0 2000 2001 2002 2003 2004 2008 2009 2010 2012 Base: popolazione 15÷74enni – Valori % Co.13.111 8 Percezione situazione economica rispetto all'anno passato RISPETTO ALL’ANNO SCORSO LA SUA SITUAZIONE ECONOMICA PERSONALE LE SEMBRA PIÙ O MENO SICURA? Totale più sicura 56.9 51.5 46.9 Tot. Pop. 49.2 Totale meno sicura 49.3 41.3 Tot. Pop. 4.2 4.9 Uomini 3.6 Donne 3.5 Giovani 6.0 Maturi 2.6 Anziani Base: popolazione 15÷74enni – Valori % Co.13.111 9 Previsione sulla disponibilità di denaro da spendere 90 PREVISIONE SULLA DISPONIBILITÀ DI DENARO DA SPENDERE 80 73 73 67 70 67 stessi soldi 60 62 65 56 60 51 52 52 50 40 30 29 28 40 38 10 9 8 9 10 2006 2008 30 meno soldi 20 10 14 13 più soldi 14 21 22 10 11 40 8 12 39 5 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2009 2010 2012 Base: popolazione 15÷74enni – Valori % Co.13.111 10 Previsione sulla disponibilità di denaro da spendere PREVISIONE SULLA DISPONIBILITÀ DI DENARO DA SPENDERE Totale più soldi Totale meno soldi 69.2 60.2 Tot. Pop. 56.4 53.2 52.4 47.8 Tot. Pop. 4.6 5.0 Uomini 4.3 Donne 4.9 Giovani 6.5 Maturi 1.9 Anziani Base: popolazione 15÷74enni – Valori % Co.13.111 11 Il clima sociale tra paura e fiducia nelle istituzioni Se si analizzano le dinamiche sul lungo periodo relative ai trend della paura sociale i dati restituiscono l'immagine di un Paese più spaventato ma che tuttavia resiste: Si allarga la base di chi si sente almeno un po' in pericolo (molto + abbastanza d'accordo) Tuttavia diminuiscono le percentuali di chi sente molto in pericolo, di chi cioè vive quotidianamente nella preoccupazione Co.13.111 12 Il clima sociale tra paura e fiducia nelle istituzioni Per quanto attiene ai valori di fiducia verso le istituzioni i dati sono generalmente stabili, con qualche variazione di andamento relativa a singole voci In particolare segnaliamo: La crescita di consenso verso i partiti (che permangono in ultima posizione), dopo anni di rigetto della politica La crescita dell'aspirazione a un modello autoritario, anche in un contesto quale quello odierno, caratterizzato da una grande ondata di partecipazione Co.13.111 13 Fiducia nelle Istituzioni Medici di base Forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) - Polizia - Carabinieri Scuola, università Chiesa Organizzazioni in difesa dei consumatori Organizzazioni non governative/ONG (es. aiuto umanitario, coop. sviluppo) Esercito Organizzazioni ambientaliste Nazioni Unite (ONU) Magistratura Unione Europea Mezzi di informazione a stampa (quotidiani, periodici) Mezzi di informazione televisiva Grandi aziende Internet (blog, comunità..) Sindacati Aziende farmaceutiche Cooperative Comuni Associazioni degli industriali (Confindustria) Regioni Banche Governo Parlamento Partiti politici Co.13.111 Base: popolazione 15÷74enni – Valori % (MOLTO+ABBASTANZA) Δ 2009 2010 2012 67.0 73.1 67.7 69.9 62.1 2.2 61.9 60.8 60.4 56.2 55.7 55.7 55.0 54.4 53.8 52.0 47.8 46.9 46.6 46.4 43.6 42.5 42.4 42.1 33.0 29.0 28.9 25.9 22.0 3.5 10.1 -1.4 -2.1 -4.1 -4.3 -0.8 = -0.4 1.6 -0.8 14.7 -4.2 13.7 8.4 0.4 -7.2 7.1 -8.2 3.4 -3.1 -3.8 4.0 60.7 51.3 58.4 54.9 60.0 53.6 51.4 51.0 50.5 52.6 49.9 32.3 44.6 25.9 35.8 35.1 43.6 30.5 32.9 22.0 30.1 25.1 13.2 70.6 69.2 58.4 50.7 61.8 58.3 59.8 60.0 55.8 54.4 54.2 50.4 48.6 32.2 50.8 32.7 35.2 42.1 49.6 35.0 41.2 25.6 32.0 29.7 18.0 2012-2010 14 La fiducia nelle istituzioni Mappa delle corrispondenze Territorio SC 'In Trincea': paura delle novità sociali, delega e chiusura sui propri interessi PRIVATO Politici e poteri forti Aziende farmaceutiche Banche Governo Tv ONU Parlamento Stampa ONG Difesa dei consumatori Unione Europea Scuola, università Chiesa Esercito Regioni Cooperative Forze dell’ordine Magistratura Giustizia e cooperazione Comuni Confindustria TRADIZIONE INNOVAZIONE Partiti politici Sindacati Difesa e governo del territorio Territorio SC 'Nuove morali': senso civico, valori tradizionali della socialità e del senso del dovere Territorio SC 'Diritti e Doveri': partecipazione, laicità, indipendenza dei poteri democratici Co.13.111 SOCIALE 15 La fiducia nelle definizioni accademiche Nelle definizioni accademiche attualmente disponibili prevalgono due aspetti della fiducia L’asimmetria propria del rapporto fiduciario (la dipendenza determinata dall’atto del riporre fiducia): si veda ad esempio la definizione di fiducia di Mayer, Davis, and Schoorman (1995) “The willingness of a party to be vulnerable to the actions of another party based on the expectation that the other will perform a particular action important to the trustor, irrespective of the ability to monitor and control the other party" La dimensione ideale l’attenzione posta alle connotazioni morali dell’altro: si vedano a tal proposito • Granovetter (1985) “Confidence in the generale morality of individuals” • Kumar, Scheer e Steenkamp ( (1995) “The belief that the partner is honest and benevolent” Co.13.111 16 Verso una nuova definizione di fiducia Entrambe le premesse di queste definizione sembrano venir contraddette dai cambiamenti in atto nella società: si affermano nuove modalità di fiducia più paritarie e più pragmatiche, meno ideali, legate alla dimensione del fare più che dell’essere Co.13.111 17 La fiducia: i trend IDEALE PRAGMATICA ASIMMETRICA RECIPROCA TOTALE PARZIALE Co.13.111 18 I nuovi orizzonti della fiducia Si delinea dunque uno slittamento rilevante che ridefinisce totalmente il concetto di fiducia Co.13.111 19 La fiducia: i trend Da una fiducia incondizionata A un coinvolgimento partecipato TRUST COMMITMENT Co.13.111 20 La ridefinizione della fiducia RELIANCE + CONFIDENCE Co.13.111 Il passaggio da Trust a Commitment comporta un rilancio, un’integrazione con le altre due declinazioni di fiducia 21 I nuovi orizzonti della fiducia Un’evoluzione che in realtà corrisponde a un movimento di rilancio della dimensione della fiducia Infatti Se da una parte sembra ‘alleggerirla’ Dall’altra ne valorizza la necessità imprescindibile per la convivenza umana • L’introduzione dell’elemento fattivo e la reciprocità rinforzano il valore etico della fiducia e la sua forza propulsiva – Si instaura un nuovo ponte tra il ‘dire’ e il ‘fare’’ – Si sottolinea la dimensione portante della responsabilità Co.13.111 22 Crucialità della fiducia D’altra parte tutte le componenti della fiducia sono centrali nella società contemporanea investita da una crescita di complessità e incertezza (globalizzazione, rete) Gli intervistati infatti ne sottolineano il ruolo sociale fondamentale, correlato ai bisogni indotti dall’evoluzione sociale Necessità crescente di ‘sguardo al futuro’ Richiesta di ammortizzare l’incertezza Consapevolezza crescente dei rischi Incremento di proattività dei singoli Primato delle relazioni Co.13.111 23 Le relazioni fiduciarie Questo passaggio risulta tuttavia comunque frenato (volubile, soggettivo, liquido) perché ancora confinato, come si è visto, alle relazioni personali La nuove forme di fiducia lasciano trasparire la necessità di una ‘spersonalizzazione’ che si ottiene attraverso la valorizzazione di un sistema di riferimento condiviso che funga da mediatore La capacità di individuare e riconoscere il ruolo di questa mediazione è la reason why del basso livello di fiducia sistemica che caratterizza il nostro Paese Co.13.111 24 La fiducia LE DUE FORME DI FIDUCIA Diretta Mediatafondata sulla terzietà, su un comune riferimento La fiducia piena deriva solo dall’integrazione tra lato personale e impersonale Co.13.111 25 Key point Bisogno di una nuova cultura della fiducia Co.13.111 26 2 Il clima sociale 2.1 Il vissuto del rischio 2.2 Il lavoro, il fisco, il welfare Un diffuso senso di insicurezza … L'aumento di importanza del concetto di rischio affonda le sue radici nelle profonde trasformazioni legate al passaggio da una società moderna a una società che può essere definita come postmoderna, caratterizzata dal progressivo indebolimento di quei meccanismi di ‘assicurazione' sociale sviluppatisi nel corso della modernità, dei quali i sistemi di welfare rappresentano forse l'esempio più citato da tutti SOCIETÀ MODERNA Presenza di meccanismi di assicurazione sociale SOCIETÀ POSTMODERNA Assenza di punti di riferimento Co.13.111 28 … che nasce da una molteplicità di fattori Le cause di questa insicurezza diffusa a una molteplicità di fattori… “Una volta in Italia non esistevano gli immigrati, oggi dobbiamo per la prima volta porci il problema” “Non conosci più neppure il vicino di casa, tutti pensano solo a se stessi” AUMENTO DELLA COMPLESSITA’ ISTITUZIONALIZZAZIONE DELLA FLESSIBILITA’ “I ragazzi di oggi hanno molte più sollecitazioni, tutto è diventato talmente veloce, esce una nuova tecnologia ogni giorno” GLOBALIZZAZIONE “Prendi il lavoro: non ci sono più contratti a tempo indeterminato, ti dicono che devi essere flessibile…” ACCELERAZIONE DEL CAMBIAMENTO CONTINUI SVILUPPI SCIENTIFICI E TENCOLOGICI “Anche solo fare la spesa è diventato un incubo: devi comprare un detersivo e ti ritrovi a dover scegliere tra centinaia di prodotti” Co.13.111 29 Un equilibrio irrisolto AUMENTANO IL CONTROLLO E L’ATTENZIONE ALLA SICUREZZA, MA ALLO STESSO TEMPO DIMINUISCE ANCHE IL SENSO DI SICUREZZA …perché? Scompaiono alcuni vecchi rischi, ma ne nascono di nuovi Aumenta la consapevolezza generale del rischio Aumentano le pressioni dei media e del contesto Crescono sempre più le aspettative individuali Co.13.111 30 Ulrich Beck: La società del rischio Il rischio è una condizione di non-più-ma-non-ancora, non più fiducia-sicurezza ma non ancora distruzione-disastro. È quella situazione “di mezzo” di cui non sappiamo con certezza come andrà a finire Secondo Ulrich Beck viviamo ormai in una società del rischio, essendo diventato quest’ultimo una condizione permanente della nostra vita Il termine copre inoltre una gamma vastissima di situazioni del nostro mondo che vanno dal rischio di impresa fino al mangiare l’insalata dopo Chernobyl Co.13.111 31 Una vita da funamboli Il risultato di questa somma di rischi è che la biografia individuale diventa un progetto che ciascuno deve scrivere da sé attraverso un continuo aggiustamento Dalla sfera intima a quella del lavoro non esistono più certezze: equilibrio funambolico, CAPACITÀ DI RI-FORMARSI E DI SUPERARE BENE LE FRUSTRAZIONI SONO DIVENTATE LE DOTI PIÙ PREZIOSE Co.13.111 32 Una vita da funamboli ISTITUZIONALIZZAZIONE DELLA FLESSIBILITA’ AUMENTO DELLA COMPLESSITÀ Di fronte a questa sensazione di perdita di controllo, GLOBALIZZAZIONE l’atteggiamento socioculturale degli Italiani ha preso tuttavia strade inaspettate... ACCELERAZIONE DEL CAMBIAMENTO CONTINUI SVILUPPI SCIENTIFICI E TENCOLOGICI Co.13.111 33 … cambia lo statuto del rischio Il concetto di rischio, che una volta portava con sé accezioni quasi esclusivamente negative, sta subendo una trasformazione radicale Anche se per il momento sono gli strati più evoluti della popolazione ad aver recepito questa spinta, si tratta di un’onda destinata a coinvolgere tutti Co.13.111 34 … cambia lo statuto del rischio RISCHIO COME PROBABILITÀ CHE SI VERIFICHI UN EVENTO NEGATIVO RISCHIO COME OPPORTUNITÀ • Non necessariamente un evento incerto è visto come rischio negativo, ma può generare un’opportunità positiva • Mezzo di superamento dei limiti • Veicolo di emozione • Il rischio quasi coincide con il concetto di pericolo: un evento dannoso il cui verificarsi sembra essere indipendente da qualsiasi decisione Co.13.111 35 2 Il clima sociale 2.1 Il vissuto del rischio 2.2 Il lavoro, il fisco, il welfare Gli italiani, il lavoro, il fisco e il welfare Una parte cospicua degli italiani si sente schiacciata tra la paura di perdere il lavoro, la pressione fiscale e l'indebolimento degli istituti previdenziali. Infatti: Tra le prime paure degli italiani si trovano quelle relative alla crisi economica, alla paura di non avere una pensione dignitosa, alla perdita del proprio lavoro e alla disoccupazione dei propri figli Come già visto, gli italiani sarebbero disposti a pagare di tasca propria i servizi piuttosto che pagare tasse • Questo segnale di allarme verso la pressione fiscale si esprime in un altro dato preoccupante: quasi un italiano su quattro considera giustificabile non pagare le tasse Co.13.111 37 Quanto è preoccupato di / per… 15-17 18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 anni anni anni anni anni anni anni TOTALE Uomini Donne Il perdurare della crisi economica del Paese 69.3 66.1 72.5 28.8 55.5 71.9 70.9 70.6 81.1 68.1 Perdere la lucidità mentale 63.7 60.8 66.7 35.0 57.4 59.2 64.1 63.3 76.5 65.9 Non avere una pensione dignitosa 63.4 58.6 68.2 48.6 45.2 58.8 64.2 72.4 72.6 60.7 Perdere l’autosufficienza fisica 61.7 56.8 66.5 27.1 53.1 57.5 59.3 64.6 73.6 67.3 Ammalarsi 61.4 56.1 66.7 36.8 49.8 57.8 57.8 63.4 69.1 74.3 La vecchiaia dei propri genitori/dei propri cari 57.4 53.0 61.8 28.7 53.7 54.6 57.5 59.0 67.8 56.3 Non avere accesso all’assistenza sanitaria 56.3 52.7 59.9 33.6 41.4 49.8 57.6 55.7 66.5 67.5 Perdere il lavoro 55.8 52.9 58.7 25.7 40.4 59.7 57.7 56.5 66.2 53.7 La disoccupazione dei suoi figli 55.0 50.2 59.7 25.8 31.5 49.4 53.0 59.6 71.7 62.2 Che la sua famiglia si disgreghi, si separi 54.8 51.1 58.5 31.6 41.4 49.3 52.8 54.6 66.1 67.2 Non riuscire a pagare affitto o mutuo della casa Essere aggredito/a o derubato/a per strada o a casa propria Non poter lavorare per incidente/probl. fisico 54.8 51.0 58.5 32.2 45.9 53.6 53.8 57.1 63.6 56.3 54.3 49.7 58.7 32.0 44.1 46.1 52.5 55.3 68.5 61.2 52.8 51.0 54.6 26.3 36.4 53.2 55.6 56.3 61.1 51.8 Non riuscire a mantenere gli studi ai propri figli 51.5 49.7 53.3 34.3 29.2 46.1 51.7 55.6 64.6 56.5 Subire incidenti sul lavoro Il furto/intercettazione/utilizzo di suoi dati e di sue informazioni personali Le risorse economiche di cui potranno disporre i suoi familiari in caso di sua assenza Avere un figlio disabile/portatore di handicap 50.5 49.0 51.9 33.2 37.1 48.1 51.0 47.2 62.0 57.3 49.8 48.7 50.9 24.6 37.6 43.0 44.4 54.2 64.9 57.4 49.4 46.6 52.2 26.6 31.3 42.8 49.4 52.2 61.1 58.3 48.7 45.0 52.2 30.1 30.7 47.3 46.5 48.3 59.1 59.4 Non riuscire a stare dietro alle novità 32.9 30.8 35.1 Co.13.111 21.8 21.8 23.9 28.8 29.7 46.6 49.5 VOTO 6-7 Base: popolazione 15÷74enni – Valori % 38 Lei ritiene che sia giustificato o non giustificato non pagare le tasse? Non sa 0.7 Giustifica 21.9 Non giustifica 77.4 Base: popolazione 15÷74enni – Valori % Co.13.111 39 La crisi dei modelli sociali Alcuni dati fanno riflettere sull'impasse che la società italiana sta vivendo, in particolare in relazione alla capacità di immaginare il futuro, di elaborare nuove forme di vita sociale e nuovi modelli etico-economici Assistiamo infatti ad alcune tendenze contrastanti, proprie di un Paese che, smarrita una vecchia identità culturale, e il relativo 'collante' sociale, fatica a trovarne una nuova. Oltre alla crescita del senso di disorientamento, infatti: Calano gli atteggiamenti egoistici Ma calano in maniera preoccupante anche i valori della solidarietà Sia i valori liberali che quelli legati al modello del welfare pubblico vengono percepiti sempre più come 'vecchi' (arretramento sulla mappa socioculturale) L’importanza della dimensione collettiva e del bene comune non trova ancora la sua nuova declinazione: clima di attesa di una nuova visione della società Co.13.111 40 La crisi dei modelli sociali MAPPA DELLA SOCIETÀ ITALIANA 2012 PRIVATO BEFORE AFTER 2012 VS 2009/2010 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi ETNOCENTRISMO IDENTITA DEBOLE ATTENZIONE APPARENZE EDONISMO OMOFOBIA AUTORITA EGOISMO-- CONSUMISMO GOODWILL PUBBLICITA CHIUSURA MENTALE PAURA DELLA VIOLENZA INDECISIONE SOCIETA 2.0 ++ DISORIENTAMENTO CURA ASPETTO ADESIONE AL NUOVO TRADIZIONI GESTIONE COMPLESSITA RELAZIONI AMICIZIA INTERESSE TECNOLOGIA MORALE FORMALE MODA RELIGIOSITA RICERCA DISTINZIONE EMOZIONI FORTI NARCISISMO ANTIPROIBIZIONISMO MERCATO -- IMPEGNO LOCALISMO AMBIENTE PERBENISMO AUSTERITA MULTICULTURALISMO VOCAZIONE COSMOPOLITA LAVORO LIBERALISMO SESSUALE WELFARE AUTODIREZIONE NOSTALGIA NATURA AMORE PER L'ARTE/LA CULTURA TRADIZIONE INNOVAZIONE GLOBALIZZAZIONE PROTEZIONISMO FAMIGLIA TRADIZIONALE ASPETTATIVE DECRESCENTI CONSUMERISMO LAICITA MORALE CIVICA PARTECIPAZIONE NETWORKING PARI OPPORTUNITA Co.13.111 SOCIALE -SOLIDARIETÀ EGUALITARISMO 41 Il calo dell'egoismo 2009-2010 2012 In un momento come questo, bisogna badare soprattutto ai propri interessi personali 63.6 56.6 -7.0 Il più delle volte fare i furbi conviene 51.7 45.7 -6.0 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi Co.13.111 42 Il calo della fiducia nel mercato La concorrenza porta prezzi più bassi e migliore qualità dei prodotti/servizi per i clienti 2009-2010 2012 77.1 56.6 -20.5 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi Co.13.111 43 Dalla famiglia tradizionale alle nuove famiglie Un modello in evoluzione: la ‘famiglia tradizionale’ cala, ma il valore della famiglia resta fortissimo e solidissimo I nuovi modelli: famiglie allargate, ricomposte, fRamily Co.13.111 44 Atomizzazione della società Bambini Anziani Divorzi Single Co.13.111 45 La distribuzione della popolazione per tipologia familiare Tipologia famigliare 7 11.4 21.4 persona sola coppia senza figli monogenitore coppia con figli 5 altro 54.5 Il 7% della popolazione non si ritrova nelle ‘alternative classiche’… Co.13.111 46 La ricomposizione dei nuclei familiari e nuovi legami interfamiliari Figli di matrimoni precedenti Amici, parenti che temporaneamente entrano a far parte del proprio nucleo familiare Famiglie allargate, ricomponibili, aperte Co.13.111 47 I figli nati fuori dal matrimonio Ogni anno nell’UE quasi due milioni di bambini nascono fuori dal matrimonio; in termini percentuali si tratta del 33,1% (un bambino su 3) In alcuni paesi, ormai la metà dei figli nasce fuori dal matrimonio. Approvato quest'anno in Italia il decreto legge sulla filiazione che prevede la cancellazione dal Codice civile della distinzione tra figli illegittimi e naturali Co.13.111 48 «Si possono chiamare famiglie anche le forme di convivenza non sancite dal matrimonio» (es. coppie di fatto/omosessuali, famiglie allargate/ricomposte) 63.7% Base: popolazione 15÷74enni Co.13.111 49 3 Le implicazioni per la comunicazione di impresa 3.1 Il quadro economico 3.2 La composizione sociale 3.3 La dinamica 3 Le implicazioni per la comunicazione di impresa 3.1 Il quadro economico Stress e tensione che rendono difficile e selettiva l’attenzione La scala di maslow delle priorità aziendali, la scure dei tagli sulla comunicazione Particolarismi e catene di solidarietà Co.13.111 51 3 Le implicazioni per la comunicazione di impresa 3.1 Il quadro economico 3.2 La composizione sociale 3.3 La dinamica La nuova segmentazione sociale In questo contesto di veloce e radicale mutamento, il tessuto sociale non si è ancora riconnesso… Una società molto difficile da studiare e monitorare perché in forte cambiamento, 'liquida' e molto diversificata Co.13.111 53 Etnocentrismo Edonismo IN TRINCEA Identità debole Attenzione apparenze Egoismo Autorità 28.8% Consumismo Omofobia Chiusura mentale Goodwill pubblicità Società 2.0 LA SOCIETÀ LIQUIDA Globalizzazione Relazioni e amicizia Interesse tecnologia Adesione al nuovo Indecisione Disorientamento Gestione complessità Ricerca Moda distinzione Emozioni forti 14.9% Paura della violenza Cura aspetto Morale formale Protezionismo Impegno 15.4% Mercato Religiosità Tradizioni Localismo TRADIZIONE Ambiente Narcisismo Antiproibizionismo Perbenismo Austerità Multiculturalismo Liberalismo sessuale Vocazione cosmopolita DIRITTI E DOVERI Laicità 22.3% Autodirezione Amore per arte e cultura Partecipazione Networking Pari opportunità Co.13.111 Lavoro Nostalgia Welfare natura Aspettative decrescenti Consumerismo Morale civica NUOVE Solidarietà MORALI Egualitarismo Famiglia tradizionale 18.6% 54 LA SOCIETÀ LIQUIDA Goodwill pubblicità Società 2.0 Indecisione Disorientamento Globalizzazione Cura Gestione Relazioni aspetto e amicizia complessità Interesse Moda Ricerca Mercato tecnologia distinzione Adesione Emozioni Narcisismo al nuovo forti 14.9% 7.3% 4.4% 3.3% Fino 34 anni 35-54 anni 55+ anni Autodirezione Co.13.111 55 La società liquida Il gruppo socioculturale che maggiormente incarna il concetto di 'liquidità' teorizzato da Bauman, un gruppo caratterizzato da: La centralità della soggettività, che diventa ricerca di esperienze ed emozioni, gestione della complessità, autodirezione La cura di sé, del proprio aspetto, fino al narcisismo, l'attenzione per le mode e l'interesse per la pubblicità L'assenza di una predisposizione al conflitto, all'opposizione radicale, all'elaborazione di posizioni critiche vincolanti a vantaggio di forme più morbide di gestione del disagio Tutti questi elementi hanno il loro risvolto negativo nella sofferenza di mancanza di punti di riferimento forti, che può portare al disorientamento e all'indecisione Dal punto di vista sociodemografico si tratta di un gruppo A maggiore penetrazione delle fasce d'età giovani Di istruzione medio-alta Co.13.111 56 La società liquida: lo stile di vita DIVERTIRSI 28.4% (+8.4) DIVENTARE QUALCUNO 26.1% (+10.2) FARE UNA VITA INTENSA DI RELAZIONI SOCIALI 26.1% (+4.3) Co.13.111 PRIORITÀ DI VITA – LA SCALA DI MASLOW (TOTALE CITATE) 57 La società liquida: lo stile di vita, divertimento e successo PRIORITÀ DI VITA – LA SCALA DI MASLOW (TOTALE CITATE) TOTALE Società Liquida Diritti e Doveri In Trincea sentire affetto intorno a sé 54.1 46.0 53.8 57.5 58.0 51.3 fare una vita intensa e piena di esperienze 46.3 46.6 48.8 60.2 38.5 25.9 sentirsi al riparo e al sicuro dai pericoli 42.6 27.9 36.1 51.5 42.0 50.1 fare il proprio dovere 32.0 28.4 30.0 21.6 38.7 49.5 imparare/arricchire le proprie conoscenze 27.9 29.4 40.7 16.4 34.9 21.1 sentire la stima e l'approvazione delle persone che la circondano 22.2 16.3 13.0 27.0 21.7 33.0 divertirsi 20.0 28.4 17.7 24.8 14.3 13.3 aver successo e diventare qualcuno 15.9 26.1 16.5 11.0 12.9 18.0 viaggiare 15.8 18.2 20.5 11.7 15.6 14.7 avere molto denaro 12.3 17.7 9.4 9.6 10.1 18.8 fare una vita intensa di relazioni sociali 10.8 15.1 13.3 8.6 13.3 4.3 sentire affetto intorno a sé 54.1 46.0 53.8 57.5 58.0 51.3 fare una vita intensa e piena di esperienze 46.3 46.6 48.8 60.2 38.5 25.9 Co.13.111 Nuove Morali Tradizione 58 La società liquida: identikit sociodemografico Sesso uomini 53.0 donne 47.0 Fasce di età D % Scolarità 107 93 D % 15-17 anni 6.7 185 18-24 anni 18.8 197 25-34 anni 23.4 143 35-44 anni 16.5 45-54 anni D % università 18.9 132 media sup. 43.9 114 media inf. 33.9 88 3.3 38 elementare Aree geografiche D % nord ovest 26.4 98 78 nord est 17.0 91 12.9 66 centro 19.9 104 55-64 anni 11.7 71 sud e isole 36.7 104 65-74 anni 10.0 75 Quintili reddito Nucleo familiare D % 104 D % 107 single fino 34 anni 4.4 single 35-64 anni 12.6 79 anziani soli (65+) 5.3 68 89 primo (più ricchi) 15.2 secondo 27.5 terzo 20.1 114 coppia senza figli 19.0 quarto 23.6 111 coppia con 1 figlio 23.3 104 quinto (più poveri) 13.6 coppia con + figli 31.5 130 monigenitore+ figli 2.3 120 99 72 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi Co.13.111 59 DIRITTI E DOVERI 22.3% Impegno Ambiente Antiproibizionismo Multiculturalismo Liberalismo sessuale Vocazione cosmopolita Amore per arte e cultura Laicità Partecipazione Networking Pari opportunità Co.13.111 7.4% 9.5% 5.5% Fino 34 anni 35-54 anni 55+ anni 60 Diritti e Doveri Il gruppo socioculturale che più si occupa di elaborare nuovi modelli culturali e sociali, nuove forme di vivere sociale, che maggiormente sperimenta in prima persona cosa significa impegno, partecipazione e apertura al mondo I valori della socialità sono strettamente connessi al tema dell'innovazione sociale: un gruppo socioculturale curioso, aperto alla multiculturalità che riconosce nella varietà e nella diversità la fonte di ricchezza necessaria alla nascita e alla sopravvivenza delle reti sociali come luoghi di progettazione comune Si tratta di un gruppo eterogeneo dal punto di vista della composizione generazionale, altamente istruito ed economicamente benestante. Geograficamente più presente al Nord-Ovest e al Centro. Si caratterizza inoltre per una prevalenza di single o monogenitori con figli Co.13.111 61 Diritti e Doveri: l'attivismo FIRMARE PETIZIONE/REFERENDUM 65.1% (+5.4) PARTECIPARE A MANIFESTAZIONI 38.7% (+16.6) PARTECIPARE A UN BOICOTTAGGIO 28.9% (+14.9) FARE ATTIVITÀ IN UN GRUPPO/PARTITO 16.6% (+7.1) Co.13.111 AZIONI CHE SI POSSONO FARE PER SOSTENERE LE PROPRIE IDEE – già fatte 62 Diritti e Doveri: l'attivismo AZIONI CHE SI POSSONO FARE PER SOSTENERE LE PROPRIE IDEE – già fatte TOTALE Società Liquida Diritti e Doveri In Trincea Nuove Morali Tradizione Firmare una petizione/referendum 49.7 41.5 65.1 44.8 49.3 44.8 Partecipare a manifestazioni 22.1 16.8 38.7 9.2 29.0 18.8 Partecipare a un boicottaggio 14.0 13.3 28.9 5.9 13.5 8.8 Fare attività in un gruppo o in un partito politico 9.5 10.3 16.6 3.9 7.8 10.8 Base: popolazione 15÷74enni – Valori % Co.13.111 63 Diritti e doveri: identikit sociodemografico Sesso uomini 54.3 donne 45.7 Fasce di età D % Scolarità 110 90 D % 27.3 media sup. 35.1 91 media inf. 28.9 75 8.7 15-17 anni 5.2 144 18-24 anni 10.6 110 25-34 anni 17.1 105 nord ovest 33.7 35-44 anni 24.6 116 nord est 17.2 45-54 anni 17.8 centro 20.9 55-64 anni 19.0 sud e isole 28.2 65-74 anni 5.7 Quintili reddito Aree geografiche 115 190 università elementare 92 D % 100 D % 126 91 109 80 43 Nucleo familiare D % D % single fino 34 anni 4.9 118 140 primo (più ricchi) 19.8 135 single 35-64 anni 22.4 secondo 30.6 110 anziani soli (65+) 4.5 57 terzo 14.6 83 coppia senza figli 16.8 79 quarto 16.4 77 coppia con 1 figlio 20.9 93 quinto (più poveri) 18.6 99 coppia con + figli 25.0 103 monigenitore+ figli 3.4 173 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi Co.13.111 64 Identità debole Edonismo Consumismo Etnocentrismo Attenzione apparenze Egoismo Autorità Omofobia Chiusura mentale IN TRINCEA 28.8% 4.6% 11.3% 13.0% Fino 34 anni 35-54 anni 55+ anni Co.13.111 Morale formale 65 In Trincea Un gruppo caratterizzato dalla chiusura su di sé, declinata ora come individualismo, omologato attraverso i consumi, ora come socialità ristretta al proprio gruppo di appartenenza, con accenti xenofobi, omofobi ed etnocentrici e bisogno di protezione e autorità La difesa dell'esistente, del proprio stile di vita e dei privilegi socioeconomici raggiunti rappresentano il nucleo valoriale di riferimento, fino a produrre uno stato d'animo di continua allerta e paura Si tratta di un gruppo composto in prevalenza da fasce d'età medioavanzate e livello di scolarità bassa Co.13.111 66 In Trincea: lo stato d'animo di perenne allerta Che la sua famiglia si disgreghi: 67.9% (+13.1) Non avere accesso all’assistenza sanitaria: 67.5% (+11.2) La vecchiaia dei propri genitori: 63.7% (+6.3) Perdere il lavoro: 63.6% (+7.8) Essere aggredito: 63.1% (+8.8) Non poter lavorare per un incidente: 59.1% (+6.3) Non riuscire a mantenere gli studi ai propri figli: 65.9% (+14.4) Subire incidenti sul lavoro: 64.2% (+13.7) Subire il furto di dati personali: 64.7% (+14.9) Le risorse economiche dei familiari in caso di sua assenza: 63.2% (+13.8) Avere un figlio disabile: 65.9% (+17.2) QUANTO È PREOCCUPATO DI/PER - MOLTISSIMO + MOLTO Co.13.111 67 In Trincea: lo stato d'animo di perenne allerta TOTALE Società Liquida Diritti e Doveri In Trincea Nuove Morali Tradizione Il perdurare della crisi economica che il nostro Paese sta vivendo 69.3 53.1 56.1 73.0 82.2 82.0 Perdere la lucidità mentale 63.7 53.3 52.6 69.1 70.5 71.8 Non avere una pensione dignitosa 63.4 54.9 56.8 67.5 67.3 69.1 Perdere l’autosufficienza fisica 61.7 49.2 49.0 68.5 69.1 70.7 Ammalarsi 61.4 53.8 52.5 62.7 67.7 71.9 La vecchiaia dei propri genitori/dei propri cari 57.4 48.8 50.2 63.7 60.6 60.6 Non avere accesso all’assistenza sanitaria 56.3 47.4 46.5 67.5 53.3 62.0 Perdere il lavoro 55.8 51.0 49.5 63.6 58.2 52.5 La disoccupazione dei suoi figli 55.0 44.8 42.2 60.8 55.0 72.3 Che la sua famiglia si disgreghi, si separi 54.8 48.5 44.0 67.9 48.2 60.2 Non riuscire a pagare l’affitto o il mutuo della casa 54.8 46.6 43.3 62.1 57.3 62.7 Essere aggredito/a o derubato/a per strada o a casa propria 54.3 47.3 40.5 63.1 55.5 63.0 Non poter lavorare per un incidente/problema fisico 52.8 47.0 44.7 59.1 54.1 56.9 Non riuscire a mantenere gli studi ai propri figli 51.5 43.2 40.4 65.9 45.0 56.6 Subire incidenti sul lavoro 50.5 47.3 42.8 64.2 44.4 46.4 Il furto, l'intercettazione, l'utilizzo di suoi–dati e di Base: popolazione 15÷74enni Valori % sue informazioni personali 49.8 44.2 40.6 64.7 48.8 42.0 Le risorse economiche di cui potranno disporre i suoi familiari in caso di sua assenza Co.13.111 Avere un figlio disabile/portatore di handicap 49.4 41.8 36.2 63.2 46.3 48.7 42.9 37.7 65.9 39.4 54.0 68 49.2 QUANTO È PREOCCUPATO DI/PER (VOTI 6 e 7, moltissimo/molto) In Trincea: identikit sociodemografico Sesso D % Scolarità uomini 49.5 100 università donne 50.5 100 Fasce di età D % D % 5.6 39 media sup. 27.9 73 media inf. 53.1 138 elementare 13.3 153 15-17 anni 1.9 52 18-24 anni 5.2 54 25-34 anni 8.7 53 nord ovest 27.4 102 35-44 anni 19.6 92 nord est 18.8 100 45-54 anni 19.5 101 centro 17.7 55-64 anni 19.6 119 sud e isole 36.0 65-74 anni 25.5 190 Quintili reddito Aree geografiche Nucleo familiare D % D % 92 102 D % single fino 34 anni 3.3 79 primo (più ricchi) 15.1 103 single 35-64 anni 24.0 151 secondo 30.8 111 anziani soli (65+) 17.1 218 terzo 17.5 99 coppia senza figli 21.7 101 quarto 19.1 90 coppia con 1 figlio 14.6 65 quinto (più poveri) 17.6 94 coppia con + figli 16.8 69 monigenitore+ figli 1.4 73 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi Co.13.111 69 18.6% 6.7% 8.4% 3.5% Fino 34 anni 35-54 anni 55+ anni NUOVE MORALI Austerità Nostalgia Lavoro natura Aspettative Welfare decrescenti Consumerismo Morale civica Solidarietà Egualitarismo Co.13.111 70 Nuove Morali I valori tradizionali della partecipazione sociale, del civismo, del lavoro come strumento di autorealizzazione costituiscono il nucleo originario di questo gruppo socioculturale, portare di una nuova istanza moralizzatrice La spinta all'impegno e alla responsabilità coincide con un'immagine nobile delle istituzioni e delle organizzazioni che operano a livello sociale, intese come i baluardi della vita pubblica e dei diritti di cittadini Il gruppo è costituisco in prevalenza dalle fasce centrali della popolazione italiana, di reddito medio-basso ed istruzione media. Più diffuso al Nord-Est e al Centro Co.13.111 71 Nuove Morali: serietà e onestà Accettare bustarelle nell’adempimento del proprio dovere: 0.0% Non mantenere la parola data: 0.3% Mettersi in malattia anche quando non si è realmente malati: 0.4% Non pagare le tasse/non pagare tutte le tasse: 0.5% Non rispettare le regole per ottenere un vantaggio: 0.5% Mentire: 0.6% Non pagare un debito: 0.6% Non pagare il biglietto su un mezzo di trasporto pubblico: 0.7% Prostituirsi: 0.9% Tradire il proprio partner: 1.1% Raccomandare qualcuno o chiedere una raccomandazione: 1.2% Andare con prostitute: 1.8% Cercare di ottenere sussidi/agevolazioni ai quali non si ha diritto: 3.6% QUANTO GIUSITIFICA LE SEGUENTI AZIONI? (VOTI 8-10) Co.13.111 72 Nuove Morali: serietà e onestà QUANTO GIUSITIFICA LE SEGUENTI AZIONI? (VOTI 8-10) TOTALE Società Liquida Diritti e Doveri In Trincea Nuove Morali Tradizione Avere rapporti sessuali con persone dello stesso sesso 19.4 15.1 30.8 22.1 14.9 7.7 Divorziare 14.5 15.6 24.9 2.5 26.5 6.1 Porre termine alla vita di un malato incurabile 14.0 11.4 22.3 3.5 22.5 14.0 Abortire 10.6 11.1 17.6 2.2 18.9 5.3 Cercare di ottenere sussidi/agevolazioni pubbliche ai quali non si ha diritto 7.4 10.8 10.5 7.6 3.6 4.1 Non pagare il biglietto su un mezzo di trasporto pubblico 7.4 11.0 9.7 9.9 0.7 3.9 Non pagare le tasse/non pagare tutte le tasse 5.8 10.9 5.5 6.5 0.5 6.3 Non rispettare le regole per ottenere un vantaggio 5.1 10.7 6.5 3.9 0.5 5.1 Raccomandare qualcuno o chiedere una raccomandazione 5.0 9.8 5.7 4.4 1.2 5.3 Mettersi in malattia anche quando non si è realmente malati 4.4 7.3 4.9 5.6 0.4 3.3 Mentire 4.4 10.0 5.7 3.0 0.6 4.5 Andare con prostitute 4.3 7.7 7.1 2.9 1.8 3.0 Tradire il proprio partner 4.3 10.6 5.6 3.1 1.1 2.6 Accettare bustarelle nell’adempimento del proprio dovere 4.1 7.3 4.2 5.4 0.0 3.4 Prostituirsi Base: popolazione 15÷74enni – Valori % 3.9 6.6 7.3 2.1 0.9 3.5 Non pagare un debito 3.8 8.5 4.4 3.0 0.6 3.5 3.7 8.0 4.8 3.1 0.3 Non mantenere la parola data Co.13.111 73 3.4 Nuove Morali: identikit sociodemografico Sesso uomini 48.6 donne 51.4 Fasce di età D % Scolarità 98 102 D % D % 70 università 10.0 media sup. 50.4 media inf. 32.3 84 7.3 83 elementare 131 15-17 anni 4.4 123 18-24 anni 11.1 116 25-34 anni 20.6 126 nord ovest 21.7 35-44 anni 21.7 103 nord est 20.6 110 45-54 anni 23.3 120 centro 22.1 115 55-64 anni 11.1 67 sud e isole 35.6 101 65-74 anni 7.6 57 Quintili reddito Aree geografiche Nucleo familiare D % D % 81 D % single fino 34 anni 5.6 134 8.4 58 single 35-64 anni 6.3 40 secondo 21.5 78 anziani soli (65+) 2.5 32 terzo 22.2 126 coppia senza figli 23.5 110 quarto 25.1 118 coppia con 1 figlio 30.4 135 quinto (più poveri) 22.8 121 coppia con + figli 29.4 121 monigenitore+ figli 1.0 primo (più ricchi) 52 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi Co.13.111 74 15.4% 3.7% 7.1% 4.7% Fino 34 anni 35-54 anni 55+ anni TRADIZIONE Tradizioni Protezionismo Localismo Religiosità Perbenismo Famiglia tradizionale Co.13.111 75 Tradizione Agli antipodi dai valori della curiosità e dell'apertura al nuovo, questo gruppo socioculturale si radica nella difesa di modelli sociali consolidati e rigidi: centralità e difesa della famiglia tradizionale, attenzione agli usi e ai costumi passati, forte legame con la cultura locale e regionale Gli ideali della tradizione e la necessità di sentirsi protetti dal nuovo porta questo gruppo sociale a riconoscere il ruolo primario che istituzioni come la Chiesa, le Forze dell'ordine e l'Esercito svolgono nel Paese Dal punto di vista socio-demografico si tratta di un gruppo composto in prevalenza da fasce di età medie e medio-alte, dal reddito economico basso e prevalentemente residenti al Nord-Est e al Sud e Isole Co.13.111 76 Tradizione: religione e ordine CHIESA 33.1% (+22.1) FORZE DELL'ORDINE 28.2% (+18.3) ESERCITO 27.2% (+18.2) MEDICI DI BASE 20.8% (+9.1) Co.13.111 FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI (MOLTO) – PRIME 15 ISTITUZIONI 77 Tradizione: religione e ordine FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI (MOLTO) – PRIME 15 ISTITUZIONI TOTALE Società Liquida Diritti e Doveri In Trincea Nuove Morali Tradizione Scuola, università 13.3 10.6 16.1 2.4 29.1 13.3 Magistratura 12.1 10.4 13.2 1.3 25.3 16.9 Medici di base 11.7 9.8 10.8 3.7 19.0 20.8 Chiesa 11.0 4.9 1.1 7.9 14.0 33.1 Forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) 10.9 10.3 6.5 4.6 11.9 28.2 Esercito 9.0 10.0 4.1 3.9 6.7 27.2 Organizzazioni in difesa dei consumatori 8.0 6.8 10.6 2.5 15.1 7.3 Organizzazioni ambientaliste 7.3 5.6 11.8 2.1 13.8 4.1 Internet (blog, comunità).. 7.1 11.6 8.8 2.8 11.5 2.7 Nazioni Unite (ONU) 6.7 9.3 5.8 1.0 13.5 7.7 Organizzazioni non governative/ONG (es. aiuto umanitario, coop. sviluppo) 6.0 6.4 7.5 1.7 10.7 6.1 Sindacati 5.3 5.1 4.8 1.8 11.0 6.3 Unione Europea 5.0 7.8 5.7 1.8 5.7 6.2 Comuni 4.0 5.3 4.2 2.1 2.9 7.2 Governo 3.7 7.2 2.3 2.9 1.8 6.2 Base: popolazione 15÷74enni – Valori % Co.13.111 78 Tradizione: identikit sociodemografico Sesso uomini 40.0 donne 60.0 Fasce di età D % Scolarità 81 119 D % 89 università 12.8 media sup. 43.7 media inf. 36.4 95 7.1 81 elementare 15-17 anni 0.6 17 18-24 anni 5.5 58 25-34 anni 17.7 108 nord ovest 22.2 35-44 anni 23.1 109 nord est 20.6 45-54 anni 23.0 119 centro 15.3 55-64 anni 18.1 110 sud e isole 41.9 65-74 anni 12.1 Quintili reddito D % Aree geografiche 113 D % 83 109 80 119 90 Nucleo familiare D % D % single fino 34 anni 2.7 66 primo (più ricchi) 13.3 91 single 35-64 anni 6.3 40 secondo 25.1 91 anziani soli (65+) 4.3 55 terzo 14.7 83 coppia senza figli 27.1 127 quarto 25.6 120 coppia con 1 figlio 29.1 130 quinto (più poveri) 21.3 114 coppia con + figli 24.2 100 monigenitore+ figli 1.6 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi Co.13.111 84 79 3 Le implicazioni per la comunicazione di impresa 3.2 La composizione sociale Modelli, organizzazione e comportamenti: le cinghie di trasmissione della cultura Uniformità dove domina la varietà Una nuova efficacia da costruire dal basso (i territori non si possono disegnare dall’alto): verso una nuova frontiera di comunicazione partecipata La comunicazione da mezzo a fine Co.13.111 80 3 Le implicazioni per la comunicazione di impresa 3.1 Il quadro economico 3.2 La composizione sociale 3.3 La dinamica Il collasso delle dimensioni di riferimento Il contesto 1 Il sistema basato su poli antitetici è andato ‘collassando’ Tutte le principali dimensioni (e opposizioni) si sono stemperate e si sono compenetrate Anche i diversi gruppi socioculturali si sono mescolati Leggere la nuova direzione del cambiamento è la sfida che gli ultimi 10 anni hanno introdotto Co.13.111 82 La società interrompe il suo corso, ma non è ancora chiaro quale sia il suo nuovo faro… Co.13.111 83 L'individualismo è ancora il paradigma imperante? Co.13.111 84 Oltre l'individualismo Oltre l'individualismo 2 La prima domanda che dobbiamo farci riguarda l’individualismo, poiché esso ha costituito la spinta dominante in questi ultimi anni in diversi settori della vita sociale e culturale del Paese Una spinta che ha prodotto del buono, come l'autodeterminazione degli individui e l'abbandono delle ideologie, la voglia di sperimentare, di viaggiare e di conoscere in prima persona, la vocazione imprenditoriale diffusa… Ma che ha fatto emergere anche molte problematiche come la deriva narcisista, l'esplosione di patologie e disturbi psichici (ansia, depressione, disturbi dell'alimentazione, stress lavorativo) che hanno un forte impatto sulla vita personale e forti implicazioni anche per la vita sociale e pubblica Per comprendere se e quanto l’individualismo sia ancora in una fase di ascesa o abbia già esaurito le sue spinte è utile collegare la domanda ai principali cambiamenti avvenuti nel nostro Paese Co.13.111 85 L'individualismo come spinta sociale positiva Oltre l'individualismo 2 autorealizzazione autodeterminazione protagonismo abbandono delle ideologie imprenditorialità diffusa individualismo Co.13.111 86 I limiti dell'individualismo Oltre l'individualismo 2 depressione ansia viaggiare stress narcisismo competitività individualismo Co.13.111 87 Oltre l'individualismo: l'edonismo Oltre l'individualismo 2 Il vero mainstream della nostra cultura negli ultimi anni, il valore dominante Ha significato il ribaltamento tra principio del dovere e principio del piacere, con quest'ultimo che assume il ruolo di vettore dominante della morale e dei costumi individuali e pubblici Abbiamo conosciuto un clima di esasperazione e che ci ha fatto parlare di ‘dittatura del piacere’: l'imperativo della moda e dell'essere alla moda, l'edonismo al massimo grado, la frenesia nei consumi, la mancanza di lungimiranza collettiva, la distruzione dell’ambiente, … Co.13.111 88 L'edonismo e la dittatura del piacere Oltre l'individualismo 2 Co.13.111 89 Oltre l'individualismo: il forte monito all'edonismo Oltre l'individualismo 2 Ma l'edonismo è stato ultimamente bilanciato da numerosi avvertimenti e le spinte che lo sostenevano si sono scontrate con una realtà avversa e un contesto profondamente mutato crisi energetica crisi ambientale crisi finanziaria crisi economica crisi sociale Co.13.111 90 FINO AL 2000: L'ES (piacere, individualismo, edonismo) Oltre l'individualismo 2 FINO AGLI ANNI '70: IL SUPER-IO (ideologie e senso del dovere) DAL 2000 A OGGI: L'IO E LA RICERCA DELL'EQUILIBRIO TRA DOVERE E PIACERE Co.13.111 91 Una possibile chiave di lettura Una possibile chiave di lettura 3 Se volessimo sposare un'ipotesi ottimistica potremmo dire che lo scenario che si apre davanti a noi è quello di una società postindustriale che sta maturando Ha preso coscienza dei propri limiti e ci sta ragionando sopra Sta cercando nuovi equilibri, recuperando alcune dimensioni del passato e legate alla collettività, al pubblico, al bene comune e sperimentando nuove sintesi capaci di sposarsi con lo spirito del tempo Questo cammino sembra, se non altro, animato dalla riscoperta necessità del limite, inteso non come privazione e costrizione bensì come barriera a sostegno di nuovi modelli di vita Co.13.111 92 Il parallelismo tra individuale e sociale Una possibile chiave di lettura 3 Ciò che sembra maggiormente sorprendere è l'affermazione del parallelismo e del dialogo costante tra stile di vita individuale e modello di sviluppo economico: Sono diventati ambiti che si confrontano e condividono le stesse direttrici valoriali, crescendo pari passo STILE DI VITA INDIVIDUALE MODELLO DI SVILUPPO ECONOMICO VALORI riappropriazione del tempo socialità ecologia fiducia nelle tecnologie cura di sé e degli altri Co.13.111 93 Bilanci in divenire Una possibile chiave di lettura 3 COSA VIENE ABBANDONATO COSA TRAMONTA E SI ESAURISCE COSA RESTA COSA NASCE Co.13.111 94 I segni dell'allontanamento dal passato 'esaurimento dei vecchi paradigmi 4 futuro incerto rifiuto delle ideologie sfiducia nelle istituzioni allontanamento dalla politica abbandono delle biografie lineari svuotamento di senso delle categorie Co.13.111 95 I fenomeni emergenti: l'attitudine al rischio I fenomeni emergenti 5 Ma contemporaneamente a questo processo di erosione delle certezze del passato emergono anche nuovi atteggiamenti e nuovi fenomeni che portano all'apertura di scenari confortanti Innanzitutto si sta sviluppano una fiducia diffusa che deriva da una diversa attitudine al rischio ! Questo non significa che gli italiani si siano abituati all'incertezza: possiamo leggere i nuovi fenomeni di convivenza con il rischio come un laboratorio per creare modi alternativi di definire confini sicuri e confini aperti alle possibilità Co.13.111 96 I fenomeni emergenti: la condivisione e i movimenti dal basso I fenomeni emergenti 5 mobilità sperimentazione socializzazione nuovi gruppi aggregazioni spontanee fiducia comunità di elezione reciprocità Co.13.111 97 Non sappiamo ancora se questi fenomeni che osserviamo sono scosse di aggiustamento e di ripiegamento verso un sistema di coesione e di solidarietà ormai vecchio o se invece costituiscono già i prodromi di nuove visioni del vivere sociale Co.13.111 98 I fenomeni emergenti: il protagonismo femminile I fenomeni emergenti 5 Esistono vari fenomeni che testimoniano di una vivacità sociale in crescita, primo tra tutti quello che riguarda il cambiamento del ruolo della donna nella società Il protagonismo femminile porta alla nascita di nuove dinamiche nel mondo del lavoro e del management, nuove forme di vita della coppia, nuove dimensioni familiari, nuove dinamiche nella sfera sociale e pubblica Co.13.111 99 I fenomeni emergenti: la condivisione e i movimenti dal basso I fenomeni emergenti 5 Anche in altri ambiti della società si sono verificate forme di sperimentazione alternative basate sull'organizzazione dei cittadini attraverso logiche orizzontali, di condivisione e di mobilitazione spontanea che si ispirano ai valori della rete (e che grazie ad essa acquistano visibilità) Nuove famiglie Nuovi mestieri Nuovi forme di consumo Nuove forme di produzione della conoscenza In questi fenomeni sono attivi, per quanto latenti e sotterranei, processi di disintermediazione e di mobilitazione attiva Co.13.111 100 Quali saranno i nuovi valori? Verso i valori del futuro 6 FUTURO I° direttrice: nuovo dibattito sui DIRITTI DI IV° GENERAZIONE II° direttrice: riflessione avviata su MERITOCRAZIA eutanasia correttezza testamento biologico promozione dei talenti procreazione medicalmente assistita trasparenza coppie di fatto equità omosessuali INTERPRETAZIONE DEL RISCHIO NUOVE FORME DI FIDUCIA LOGICHE DI RETE Co.13.111 COMUNITÀ DI AFFINI 101 C’è molto lavoro da fare per interpretare le spinte che nascono in questi ambiti perché dalla loro varietà e mutevolezza non è emerso ancora un nuovo paradigma dominante Co.13.111 102 La sostenibilità Verso i valori del futuro 6 L’unica idea di ampio respiro ad aver ottenuto una forte attenzione in tutti i principali settori della vita sociale del Paese e ad aver fatto presa sulla cittadinanza è quella della sostenibilità Si tratta di un paradigma molto suggestivo, capace di richiamare il tema della misura e il tema della responsabilità verso le generazioni future, quello del limite e del confronto risparmio fattibilità network investimento equità verde vivibilità efficienza economia società cultura ambiente clima Co.13.111 pianeta politica 103 La sostenibilità come superamento delle dicotomie Verso i valori del futuro 6 PIACERE INDIVIDUO PASSATO SOSTENIBILITÀ FUTURO SOCIALE DOVERE Co.13.111 104 Quello che verrà… Verso i valori del futuro 6 Nonostante questo paradigma sia riuscito in questi anni a tenere insieme i valori della collettività e darle forma, non si è dimostrato capace di 'infiammare' e 'scaldare' gli animi: la sostenibilità sembra a volte essere invocata più come un orizzonte difensivo che come un ideale capace di muovere la società, come se fosse più un attributo – per quanto necessario – del nostro futuro, piuttosto che il sogno che ci guiderà verso il futuro È tuttavia evidente che i valori che risulteranno dominanti nei prossimi anni dovranno ripartire da qui: misurarsi con il senso del limite e confrontarsi con il richiamo alla responsabilità verso gli altri e verso l'ambiente in cui viviamo Co.13.111 105 3 Le implicazioni per la comunicazione di impresa 3.3 La dinamica L’individualismo è una componente in aumento in azienda: I manager si identificano meno con l’azienda e danno più spazio all’esterno I valori della persona tornano centrali Allo stesso tempo aumentano fenomeni di riaggregazione spontanea anche se provvisoria: centralità della socialità Emergono nuove sensibilità etico/valoriali che accompagnano ‘l’essere nel tempo’ dell’azienda e possono dare sostegno e autenticità alle iniziative di SR Co.13.111 106 4 I trend socioculturali 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 L'effetto alone della paura Le reazioni alla crisi e le spinte di apertura L'atteggiamento verso i consumi L'ambientalismo ecumenico La sfida tecnologica MAPPA DELLA SOCIETÀ ITALIANA 2012 BEFORE AFTER 2012 VS 2009/2010 PRIVATO Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi ETNOCENTRISMO IDENTITA DEBOLE ATTENZIONE APPARENZE EDONISMO OMOFOBIA AUTORITA EGOISMO CONSUMISMO CHIUSURA MENTALE GOODWILL PUBBLICITA PAURA DELLA VIOLENZA INDECISIONE PROTEZIONISMO SOCIETA 2.0 DISORIENTAMENTO ADESIONE AL NUOVO TRADIZIONI GESTIONE COMPLESSITA RELAZIONI AMICIZIA INTERESSE TECNOLOGIA MORALE FORMALE CURA ASPETTO MODA RELIGIOSITA RICERCA DISTINZIONE EMOZIONI FORTI NARCISISMO ANTIPROIBIZIONISMO LOCALISMO IMPEGNO MERCATO AMBIENTE MULTICULTURALISMO VOCAZIONE COSMOPOLITA PERBENISMO AUSTERITA LAVORO LIBERALISMO SESSUALE WELFARE AUTODIREZIONE NOSTALGIA NATURA AMORE PER L'ARTE/LA CULTURA ASPETTATIVE DECRESCENTI CONSUMERISMO LAICITA MORALE CIVICA PARTECIPAZIONE NETWORKING SOLIDARIETA PARI OPPORTUNITA SOCIALE Co.13.107 EGUALITARISMO FAMIGLIA TRADIZIONALE TRADIZIONE INNOVAZIONE GLOBALIZZAZIONE Il disorientamento MAPPA DELLA SOCIETÀ ITALIANA 2012 PRIVATO BEFORE AFTER 2012 VS 2009/2010 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi ETNOCENTRISMO IDENTITA DEBOLE ATTENZIONE APPARENZE EDONISMO OMOFOBIA AUTORITA EGOISMO CONSUMISMO CHIUSURA MENTALE GOODWILL PUBBLICITA PAURA DELLA VIOLENZA INDECISIONE PROTEZIONISMO +++ DISORIENTAMENTO GLOBALIZZAZIONE SOCIETA 2.0 MORALE FORMALE INTERESSE TECNOLOGIA ADESIONE AL NUOVO TRADIZIONI GESTIONE COMPLESSITA RELAZIONI AMICIZIA MODA RICERCA DISTINZIONE RELIGIOSITA IMPEGNO EMOZIONI FORTI NARCISISMO ANTIPROIBIZIONISMO LOCALISMO MERCATO AMBIENTE MULTICULTURALISMO VOCAZIONE COSMOPOLITA PERBENISMO AUSTERITA LAVORO LIBERALISMO SESSUALE WELFARE AUTODIREZIONE NOSTALGIA NATURA AMORE PER L'ARTE/LA CULTURA ASPETTATIVE DECRESCENTI CONSUMERISMO LAICITA MORALE CIVICA PARTECIPAZIONE NETWORKING SOLIDARIETA PARI OPPORTUNITA SOCIALE Co.13.107 EGUALITARISMO FAMIGLIA TRADIZIONALE TRADIZIONE INNOVAZIONE CURA ASPETTO Il disorientamento La crescita del senso di disorientamento – e della relativa corrente socioculturale – costituisce una coltre che protegge/nasconde i nuovi accadimenti e le nuove trasformazioni che stanno emergendo con minore visibilità nella società italiana Se dunque si percepisce a livello diffuso un clima persistente di incertezza che rende difficile un'autovalutazione dei cambiamenti in atto e che può rafforzare le paure degli italiani Questo non vieta che concretamente si stiano tracciando e aprendo nuove strade di sperimentazione sociale Co.13.111 110 4 I trend socioculturali 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 L'effetto alone della paura Le reazioni alla crisi e le spinte di apertura L'atteggiamento verso i consumi L'ambientalismo ecumenico La sfida tecnologica Il cosmopolitismo Il primo nuovo trend del 2013 è il ritorno dell'attenzione e della curiosità verso il mondo esterno, fenomeno che va di pari passo con la disaffezione per il localismo La società italiana si impegna in un processo di deprovincializzazione che porta a una maggiore contaminazione sociale e a una conseguente – seppure embrionale – riflessione sulla propria identità La crescita del consenso verso la globalizzazione può essere letta come la consapevolezza che dalla crisi non potremo che uscirci insieme agli altri Paesi e alle altre economie Co.13.111 112 Il cosmopolitismo MAPPA DELLA SOCIETÀ ITALIANA 2012 PRIVATO BEFORE AFTER 2012 VS 2009/2010 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi ETNOCENTRISMO IDENTITA DEBOLE ATTENZIONE APPARENZE EDONISMO OMOFOBIA AUTORITA EGOISMO CONSUMISMO CHIUSURA MENTALE GOODWILL PUBBLICITA PAURA DELLA VIOLENZA INDECISIONE PROTEZIONISMO SOCIETA 2.0 DISORIENTAMENTO ++ MODA INTERESSE TECNOLOGIA ADESIONE AL NUOVO TRADIZIONI COMPLESSITA RELIGIOSITA RICERCA DISTINZIONE IMPEGNO EMOZIONI FORTI NARCISISMO ANTIPROIBIZIONISMO LOCALISMO- - MERCATO AMBIENTE PERBENISMO AUSTERITA MULTICULTURALISMO LAVORO LIBERALISMO SESSUALE VOCAZIONE COSMOPOLITA ++ WELFARE AUTODIREZIONE NOSTALGIA NATURA AMORE PER L'ARTE/LA CULTURA ASPETTATIVE DECRESCENTI CONSUMERISMO LAICITA MORALE CIVICA PARTECIPAZIONE NETWORKING SOLIDARIETA PARI OPPORTUNITA SOCIALE Co.13.107 EGUALITARISMO FAMIGLIA TRADIZIONALE TRADIZIONE INNOVAZIONE GLOBALIZZAZIONE GESTIONE RELAZIONI AMICIZIA MORALE FORMALE CURA ASPETTO L'impegno politico Dopo anni passati a registrare la chiusura della società civile su se stessa e la disaffezione alla politica – intesa sia come 'casta' e sistema istituzionale lontani dai cittadini, sia nel suo senso più nobile di partecipazione attiva alla vita della propria comunità – si torna oggi a parlare di ripresa dell'impegno politico individuale come espressione di valori autentici L'attenzione alle scelte che si aprono davanti a noi, la preoccupazione per la situazione economica, la domanda di nuovi diritti ma anche l'indignazione verso gli scandali della politica stanno spingendo verso un interesse genuino per il futuro del Paese e il suo governo Co.13.111 114 L'impegno politico MAPPA DELLA SOCIETÀ ITALIANA 2012 PRIVATO BEFORE AFTER 2012 VS 2009/2010 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi ETNOCENTRISMO IDENTITA DEBOLE ATTENZIONE APPARENZE EDONISMO OMOFOBIA AUTORITA EGOISMO CONSUMISMO CHIUSURA MENTALE GOODWILL PUBBLICITA PAURA DELLA VIOLENZA INDECISIONE PROTEZIONISMO SOCIETA 2.0 DISORIENTAMENTO ADESIONE AL NUOVO TRADIZIONI GESTIONE COMPLESSITA RELAZIONI AMICIZIA INTERESSE TECNOLOGIA MORALE FORMALE CURA ASPETTO MODA RICERCA DISTINZIONE RELIGIOSITA IMPEGNO++ EMOZIONI FORTI NARCISISMO ANTIPROIBIZIONISMO LOCALISMO MERCATO AMBIENTE MULTICULTURALISMO VOCAZIONE COSMOPOLITA PERBENISMO AUSTERITA LAVORO LIBERALISMO SESSUALE WELFARE AUTODIREZIONE NOSTALGIA NATURA AMORE PER L'ARTE/LA CULTURA ASPETTATIVE DECRESCENTI CONSUMERISMO LAICITA MORALE CIVICA PARTECIPAZIONE NETWORKING SOLIDARIETA PARI OPPORTUNITA SOCIALE Co.13.107 EGUALITARISMO FAMIGLIA TRADIZIONALE TRADIZIONE INNOVAZIONE GLOBALIZZAZIONE Le emozioni forti Cresce la voglia degli italiani di mettersi alla prova con esperienze al limite delle proprie capacità, eventi unici in grado di dare una sferzata alle biografie individuali ma anche sfide quotidiane che sappiano riempire la vita di tutti i giorni e allontanarla dalle insidie della routine, ivi compresa l'atmosfera depressiva indotta da anni di crisi economica e di incertezze sociali (lavorative, del sistema sociale e previdenziale, …) Questo bisogno che continua a crescere negli italiani, nonostante sia caratteristico delle fasce più giovani della popolazione non è appannaggio esclusivo di una determinata generazione ma diventa uno stile di vita virale, sebbene con modalità e intensità differenti, che tende a tornare presso la fascia d'età più matura che, avendo ridotto il carico di lavoro, riscopre più tempo da dedicare ai propri interessi Co.13.111 116 Le emozioni forti MAPPA DELLA SOCIETÀ ITALIANA 2012 PRIVATO BEFORE AFTER 2012 VS 2009/2010 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi ETNOCENTRISMO IDENTITA DEBOLE ATTENZIONE APPARENZE EDONISMO OMOFOBIA AUTORITA EGOISMO CONSUMISMO CHIUSURA MENTALE GOODWILL PUBBLICITA PAURA DELLA VIOLENZA INDECISIONE PROTEZIONISMO SOCIETA 2.0 DISORIENTAMENTO ADESIONE AL NUOVO ANTIPROIBIZIONISMO MULTICULTURALISMO VOCAZIONE COSMOPOLITA TRADIZIONI GESTIONE COMPLESSITA RELAZIONI AMICIZIA INTERESSE TECNOLOGIA MORALE FORMALE CURA ASPETTO MODA RELIGIOSITA RICERCA DISTINZIONE EMOZIONI NARCISISMO FORTI++ LIBERALISMO SESSUALE LOCALISMO IMPEGNO MERCATO AMBIENTE PERBENISMO AUSTERITA LAVORO WELFARE AUTODIREZIONE NOSTALGIA NATURA AMORE PER L'ARTE/LA CULTURA ASPETTATIVE DECRESCENTI CONSUMERISMO LAICITA MORALE CIVICA PARTECIPAZIONE NETWORKING SOLIDARIETA PARI OPPORTUNITA SOCIALE Co.13.107 EGUALITARISMO FAMIGLIA TRADIZIONALE TRADIZIONE INNOVAZIONE GLOBALIZZAZIONE Le emozioni forti La corrente «Emozioni forti» 62.3 51.3 47.3 58.8 50.6 51.2 48.9 42.3 Base: popolazione 15÷74enni – Valori di corrente Co.13.111 118 La maturazione della rete Cresce l'adesione ai valori della Società 2.0, intesa soprattutto come possibilità tecnologica (= i social network) di condividere la propria quotidianità, i propri stati d'animo ma anche il proprio pensiero Cambia tuttavia il contesto al quale il trend si lega, che si sposta sempre più verso i valori incentrati sulla realizzazione privata piuttosto che verso quelli dell'impegno politico e sociale e della società aperta Co.13.111 119 La maturazione della rete MAPPA DELLA SOCIETÀ ITALIANA 2012 PRIVATO BEFORE AFTER 2012 VS 2009/2010 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi ETNOCENTRISMO IDENTITA DEBOLE ATTENZIONE APPARENZE EDONISMO OMOFOBIA AUTORITA EGOISMO CONSUMISMO CHIUSURA MENTALE GOODWILL PUBBLICITA PROTEZIONISMO DISORIENTAMENTO TRADIZIONI GESTIONE COMPLESSITA RELAZIONI AMICIZIA ADESIONE AL NUOVO MORALE FORMALE CURA ASPETTO MODA RELIGIOSITA RICERCA DISTINZIONE EMOZIONI FORTI NARCISISMO ANTIPROIBIZIONISMO LOCALISMO IMPEGNO MERCATO AMBIENTE MULTICULTURALISMO VOCAZIONE COSMOPOLITA PERBENISMO AUSTERITA LAVORO LIBERALISMO SESSUALE WELFARE AUTODIREZIONE NOSTALGIA NATURA AMORE PER L'ARTE/LA CULTURA ASPETTATIVE DECRESCENTI CONSUMERISMO LAICITA MORALE CIVICA PARTECIPAZIONE NETWORKING SOLIDARIETA PARI OPPORTUNITA SOCIALE Co.13.107 EGUALITARISMO FAMIGLIA TRADIZIONALE TRADIZIONE INNOVAZIONE GLOBALIZZAZIONE INTERESSE TECNOLOGIA PAURA DELLA VIOLENZA INDECISIONE SOCIETÀ 2.0++ 4 I trend socioculturali 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 L'effetto alone della paura Le reazioni alla crisi e le spinte di apertura L'atteggiamento verso i consumi L'ambientalismo ecumenico La sfida tecnologica Il risveglio del consumatore MAPPA DELLA SOCIETÀ ITALIANA 2012 PRIVATO BEFORE AFTER 2012 VS 2009/2010 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi ETNOCENTRISMO IDENTITA DEBOLE ATTENZIONE APPARENZE EDONISMO++ OMOFOBIA AUTORITA EGOISMO CONSUMISMO++ CHIUSURA MENTALE GOODWILL PUBBLICITA PAURA DELLA VIOLENZA INDECISIONE PROTEZIONISMO SOCIETA 2.0 DISORIENTAMENTO ADESIONE AL NUOVO TRADIZIONI GESTIONE COMPLESSITA RELAZIONI AMICIZIA INTERESSE TECNOLOGIA MORALE FORMALE CURA ASPETTO MODA RELIGIOSITA RICERCA DISTINZIONE EMOZIONI FORTI NARCISISMO ANTIPROIBIZIONISMO LOCALISMO IMPEGNO MERCATO AMBIENTE AUSTERITÀ++ MULTICULTURALISMO VOCAZIONE COSMOPOLITA LAVORO LIBERALISMO SESSUALE WELFARE AUTODIREZIONE NOSTALGIA NATURA AMORE PER L'ARTE/LA CULTURA LAICITA PARTECIPAZIONE CONSUMERISMO- - NETWORKING ASPETTATIVE DECRESCENTI MORALE CIVICA SOLIDARIETA PARI OPPORTUNITA SOCIALE Co.13.107 EGUALITARISMO PERBENISMO FAMIGLIA TRADIZIONALE TRADIZIONE INNOVAZIONE GLOBALIZZAZIONE Il consumatore saturo Per anni il consumo ha rappresentato una dimensione molto importante della vita delle persone – come d'altra parte continua a fare – ma vissuta in maniera impegnativa e impegnata 'Impegnativa': perché portava gratificazione nella misura in cui veniva dedicato ad esso tempo e dedizione professionalizzazione dello shopping 'Impegnata': perché l'attribuzione di significati simbolici ed etici agli stili di consumo ha spinto effettivamente i consumatori a vivere i consumi come schieramento di identità e visioni del mondo spesso contrapposte politicizzazione dei consumi Co.13.111 123 Il risveglio del consumatore Oggi, nonostante i richiami all’austerità, si riscontra un effetto di stanchezza rispetto a questi sforzi e un ritorno di voglia di leggerezza e di aspetti legati al divertimento e allo svago Si collega a questo fenomeno la crescita della corrente legata all'edonismo e alla ricerca di una vita senza di sacrificio Il consumo cambia pelle: Torna a esprimere il suo incanto Ma si marginalizza come fattore di identità socioculturale (diminuisce il ruolo di organizzatore di vita e di rappresentazione sociale) Co.13.111 124 Il risveglio del consumatore MAPPA DELLA SOCIETÀ ITALIANA 2012 PRIVATO BEFORE AFTER 2012 VS 2009/2010 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi ETNOCENTRISMO IDENTITA DEBOLE ATTENZIONE APPARENZE EDONISMO++ OMOFOBIA AUTORITA EGOISMO CONSUMISMO++ CHIUSURA MENTALE GOODWILL PUBBLICITA PAURA DELLA VIOLENZA INDECISIONE DISORIENTAMENTO Una posizione marginale GLOBALIZZAZIONE CURA ASPETTO ADESIONE AL NUOVO TRADIZIONI GESTIONE COMPLESSITA RELAZIONI AMICIZIA INTERESSE TECNOLOGIA MORALE FORMALE MODA RELIGIOSITA RICERCA DISTINZIONE IMPEGNO EMOZIONI FORTI NARCISISMO ANTIPROIBIZIONISMO LOCALISMO MERCATO AMBIENTE MULTICULTURALISMO VOCAZIONE COSMOPOLITA PERBENISMO AUSTERITA LAVORO LIBERALISMO SESSUALE AUTODIREZIONE WELFARE NOSTALGIA NATURA AMORE PER L'ARTE/LA CULTURA ASPETTATIVE DECRESCENTI CONSUMERISMO LAICITA MORALE CIVICA PARTECIPAZIONE NETWORKING SOLIDARIETA PARI OPPORTUNITA SOCIALE Co.13.107 EGUALITARISMO FAMIGLIA TRADIZIONALE TRADIZIONE INNOVAZIONE SOCIETA 2.0 PROTEZIONISMO 4 I trend socioculturali 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 L'effetto alone della paura Le reazioni alla crisi e le spinte di apertura L'atteggiamento verso i consumi L'ambientalismo ecumenico La sfida tecnologica Il quadro ambientale Sotto il profilo ambientale, rispetto al periodo pre-crisi (2006-2008), l’ultimo triennio di rilevazione risulta caratterizzato da: Segnali contraddittori rispetto alla componente ambientale: raccolta differenziata e produzione da fonti rinnovabili in crescita, mentre diminuisce la disponibilità di verde pubblico nelle città e spesa pubblica per la protezione dell’ambiente delle amministrazioni locali. Assenza cambiamenti significativi rispetto all’estensione e capillarità della rete delle infrastrutture di trasporto, cosi come rispetto all’offerta di TPL. Pesano l’assenza di investimenti, la durata e inefficienza degli interventi. Co.13.111 127 Il quadro ambientale INDICATORI CON ACCEZIONE POSITIVA: VALORI-INDICE 2009-2011 (100=2006-2008) 87,7 91,9 Spesa delle regioni per protezione dell'ambiente Offerta ospedaliera Verde pubblico nelle città Indice del traffico marittimo Zone a Protezione Speciale (ZPS) Estensione Rete Autostradale Offerta TPL comuni capoluogo Estensione Rete Ferroviaria Estensione Rete Stradale Indice del traffico aereo Estensione TPL comuni capoluogo Estensione Rete Ferroviaria a doppio binario Raccolta differenziata dei rifiuti urbani Produzione energia da fonti rinnovabili 98,1 98,8 100,1 101,1 101,7 102,1 102,4 103,5 104,6 106,7 125,4 153,3 80 100 Co.13.111 120 140 160 128 Il quadro ambientale – INDICE SINTETICO 120 100,0 100 98,3 99,9 100,0 94,9 93,4 80 60 2006 2007 2008 Co.13.111 2009 2010 2011 129 L'ambientalismo ecumenico Rispetto per la natura e attenzione alla sostenibilità diventano valori sempre meno ideologizzati e sempre più ecumenici Aderire all'ambientalismo diventa così un must per i cittadini della società contemporanea, soprattutto quando diventa veramente 'sostenibile': un insieme di buone prassi e di comportamenti ecologici e di risparmio (fare la raccolta differenziata, prestare attenzione agli sprechi) più che spesa aggiuntiva o rinuncia a determinati acquisti Co.13.111 130 L'ambientalismo ecumenico MAPPA DELLA SOCIETÀ ITALIANA 2012 PRIVATO BEFORE AFTER 2012 VS 2009/2010 Base: Atlas 2012 - popolazione italiana - 2000 casi ETNOCENTRISMO IDENTITA DEBOLE ATTENZIONE APPARENZE EDONISMO OMOFOBIA AUTORITA EGOISMO CONSUMISMO CHIUSURA MENTALE GOODWILL PUBBLICITA SOCIETÀ 2.0 PAURA DELLA VIOLENZA INDECISIONE PROTEZIONISMO DISORIENTAMENTO ADESIONE AL NUOVO TRADIZIONI GESTIONE COMPLESSITA RELAZIONI AMICIZIA INTERESSE TECNOLOGIA MORALE FORMALE CURA ASPETTO MODA RELIGIOSITA RICERCA DISTINZIONE IMPEGNO EMOZIONI FORTI NARCISISMO ANTIPROIBIZIONISMO LOCALISMO MERCATO AMBIENTE MULTICULTURALISMO VOCAZIONE COSMOPOLITA PERBENISMO AUSTERITA LAVORO LIBERALISMO SESSUALE Una posizione baricentrica ai NOSTALGIA valori della ASPETTATIVE NATURA DECRESCENTI società italiana CONSUMERISMO AUTODIREZIONE AMORE PER L'ARTE/LA CULTURA LAICITA WELFARE MORALE CIVICA PARTECIPAZIONE NETWORKING SOLIDARIETA PARI OPPORTUNITA SOCIALE Co.13.107 EGUALITARISMO FAMIGLIA TRADIZIONALE TRADIZIONE INNOVAZIONE GLOBALIZZAZIONE Raccolta differenziata Quali fra questi comportamenti lei pratica abitualmente? tot pop Fare scrupolosamente la raccolta differenziata separando vetro, carta, plastica, metalli 89.9 Lavarsi i denti, farsi la barba avendo sempre cura di chiudere il rubinetto dell’acqua 62.0 Prima di uscire di casa o di andare a dormire, spegnere sempre lo standby del televisore, pc, stereo e apparecchi elettronici 51.6 Lasciare a casa l’auto e utilizzare tutte le volte che è possibile la biciletta o i mezzi pubblici 51.1 Non fare uso 'massiccio' del riscaldamento domestico d'inverno e di aria condizionata d'estate 50.5 Non acquistare frutta e verdura «fuori stagione» 49.4 Comprare carta igienica, asciugamani e fazzoletti provenienti da lavorazioni ottenute dal riciclo di carta da macero selezionata 48.2 Non acquistare prodotti “usa e getta”, scegliendo penne e batterie ricaricabili, fazzoletti e tovaglioli di stoffa, piatti non di plastica 40.3 Acquistare prodotti alimentari provenienti dall’agricoltura biologica 39.1 Usare prodotti naturali per la pulizia della casa (es. aceto, bicarbonato) 36.5 Base: popolazione 15÷74enni – Valori % Co.13.111 132 4 I trend socioculturali 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 L'effetto alone della paura Le reazioni alla crisi e le spinte di apertura L'atteggiamento verso i consumi L'ambientalismo ecumenico La sfida tecnologica Il quadro tecnologico Contrariamente a quadri economico e culturale, le dinamiche relative alla componente tecnologica sono complessivamente positive. Cresce, in particolare, la diffusione e frequenza di utilizzo dei principali strumenti tecnologici, più tra le imprese che tra le famiglie. Tale incremento è, tuttavia, da attribuire in massima all’abbattimento dei costi di acquisto di tali prodotti tecnologici, piuttosto che a politiche di sviluppo dedicate. Sostanzialmente stabili le performance nel ramo ricerca e sviluppo, relativamente al quale l’Italia sconta un ritardo strutturale rispetto ai principali competitor europei (addetti, spesa, intensità brevettuale etc.) Co.13.111 134 Il quadro tecnologico INDICATORI CON ACCEZIONE POSITIVA: VALORI-INDICE 2009-2011 (100=2006-2008) Indice di diffusione di tv color 100,7 Spesa in ricerca e sviluppo / Pil 101,2 102,8 Laureati in materie tecnico-scientifiche 106,3 Indice di diffusione del cellulare 107,8 Indice di diffusione dei siti web delle imprese 110,8 Indice di diffusione della banda larga nelle imprese 111,9 Spesa in ricerca e sviluppo delle imprese / Pil 114,8 Grado di utilizzo di Internet nelle imprese 116,8 Addetti ricerca e sviluppo / 1000 abitanti 121,3 Indice di diffusione del computer 124,8 Indice di diffusione di antenne paraboliche 138,2 Grado di utilizzo di Internet nelle famiglie 80 100 Co.13.111 120 140 160 135 Il quadro tecnologico – INDICE SINTETICO 120 100,0 100,4 101,1 102,1 2006 2007 2008 2009 104,2 104,8 2010 2011 100 80 60 Co.13.111 136 Gli italiani e la tecnologia Gli italiani si presentano divisi da atteggiamenti e propensioni molto differenti tra loro. Dal punto di vista del consumo e dell'uso della tecnologia, infatti Se è vero che una parte importante della popolazione ha adottato molto velocemente alcune novità (si veda il possesso di cellulare, ma anche l'uso dei social media) È altrettanto vero che la percentuale dei cosiddetti 'analfabeti digitali' resta ancora elevata (circa il 40%) Secondo i dati Eurostat 2012, l'Italia risulta al quartultimo posto per capacità d'uso dei pc (seguono Grecia, Romani, Bulgaria): poco più del 60% della popolazione dei 15-74enni sa svolgere operazioni base col computer Co.13.111 137 Gli italiani e la tecnologia Anche dal punto di vista socioculturale si trova un quadro di luci e ombre: rimane la massima attenzione per il fenomeno della rete – capace di influenza e mettere in discussione i valori della vita off-line ma convive con il ridimensionamento delle potenzialità salvifiche e del vissuto mitologico di Internet Co.13.111 138 La rivoluzione dell'on-line Dal punto di vista delle pratiche d'uso invece registriamo la naturalizzazione dell'uso di Internet come parte stessa della vita personale 41.9 molto + abbastanza d'accordo 32.0 «Per me è fondamentale condividere le mie esperienze e opinioni sui social network» «Considero veri amici anche persone che frequento solo su internet» Co.13.111 34.2 «Mi sento in ansia quando non sono connesso a internet» 139 INTRODUZIONE 5 Do you create shared value? Il nuovo corso della responsabilità sociale d’impresa Co.13.111 140 Do you create shared value? Il nuovo corso della responsabilità sociale d’impresa La responsabilità sociale d’impresa nasce e si impone come attitudine filantropica, più o meno strutturata e più o mene dichiarata, dell’imprenditore guidato da una autentica e sana volontà di generare benessere diffuso. La cittadinanza d’impresa, in Italia, raggiunge il suo apice con l’opera di Olivetti. Co.13.111 141 Do you create shared value? Il nuovo corso della responsabilità sociale d’impresa Sul finire degli anni ’90 (e con maggiore enfasi a partire dal nuovo millennio), in concomitanza con la radicalizzazione della crisi di valori che avevano caratterizzato i decenni precedenti, la nascita della cd. “società fluida”, l’emergere della figura del consumatore postmoderno e l’avvio di una crisi economica che di li a poco si sarebbe imposta con estrema virulenza, aumenta in modo decisamene importante la richiesta di “maggiore eticità” da parte di tutti gli stakeholders dell’impresa Si impone così un modello di gestione strutturata condivisa dell’etica estremamente ingegnerizzato che prende il nome di “Corporate Social Responsibility”: una strategia di gestione della responsabilità sociale molto raffinata e puntuale che sconta però il limite di essere molto costosa, rigida ed invasiva, poco adatta alle dimensioni (ed alla naturale dinamicità) sia delle imprese piccole e medie che di quelle semplicemente guidate dagli ideali che ispiravano la tradizionale Corporate Citizenship Co.13.111 142 Do you create shared value? Il nuovo corso della responsabilità sociale d’impresa Sulle ceneri della crisi 2008-2013 ed in linea con le modificazioni sociali conseguenti all’ingresso della società nell’era della post-crescita fa quindi la sua comparsa un nuovo approccio alla problematica: più semplice più aderente alle caratteristiche delle singole imprese e dei singoli mercati in cui operano più in linea con le tendenze “individual-pragmatico-riduzioniste” di persone e cose: il cd “Creating Shared Value Approach to business” Co.13.111 143 Do you create shared value? Il nuovo corso della responsabilità sociale d’impresa Tutte le questioni poste nel quadro dell’approccio strategico “CSR” si riconducono quindi ad una, sostanziale - e per certi versi autentica - domanda: L’azione “etico-sociale” pianificata o realizzata contribuisce alla generazione di un benessere diffuso? Creiamo valore condiviso? Quello che offriamo è una misurazione della CSR presso gli stakeholders ed i mercati di riferimento secondo i parametri della c.d. “CSV”, l‘impostazione che maggiormente garantisce l’avvicinamento ad un modello di impresa societingoriented Co.13.111 144 6 Le domande Co.13.111 145 Le domande Posto un generale interesse del pubblico sulla tematica e tenuto conto delle fasi del processo di CSR Quali sono le iniziative a sfondo “etico” che il mercato (in generale e nel proprio settore) e il pubblico (in generale e il proprio target), considerano maggiormente rilevanti in questo contesto economico e sociale? Co.13.111 146 Le domande Quali azioni nella società hanno maggiore potenzialità di impattare positivamente sulla reputazione, quindi sul valore del brand, quindi sul conto economico? In che misura? Quali iniziative sono da sacrificare? Quali da potenziare? Quali sono le priorità di investimento, tenuta anche in conto la rigidità del processo e la sequenzialità di talune azioni? Co.13.111 147 Le domande Aree di indagine 1 Misurazione del rapporto: Investimento in CSR Impatto sulla reputazione Impatto sul Brand Impatto sul conto economico Co.13.111 148 Le domande Aree di indagine 2 Misurazione della consistenza dei “Shared Value Items” Tutte le possibili iniziative a sfondo etico previste sia dai percorsi CSR/CSV vengono trasformate in item misurabili: Sul sociale: rilevanza per il consumatore della tematica oggetto d’analisi; individuazione segnali deboli o latenti su circa nuove tematiche emergenti Sul mercato: tematiche maggiormente presidiate dal mercato / tematiche emergenti (benchmarking “etico”) Sulll’impresa: presidio o assenza della tematica (chech-up etico) Co.13.111 149 Le domande Aree di indagine 3 Misurazione dell’impatto comunicativo delle scelte strategiche (afferenti CSR/CSV) COMUNICAZIONE Co.13.111 150