Che cos`è Il tumore della mammella è una malattia potenzial

Che cos'è
Il tumore della mammella è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo.
È la neoplasia maligna più frequente nella donna (ne
colpisce 1 su 10) e rappresenta il 25% di tutti i tumori
che colpiscono le donne. È la prima causa di mortalità
per tumore nel sesso femminile, con un tasso di mortalità del 17% di tutti i decessi per causa oncologica.
Chi è a rischio
I dati epidemiologici provano che il carcinoma della
mammella si riscontra raramente prima dei 25 anni.
Nel nostro Paese, infatti, la frequenza per età di questa neoplasia mostra un aumento progressivo fino ai
50/60 anni, ovvero in corrispondenza dell'età della
menopausa; si osserva, invece, una stasi dai 60 ai 65
anni, mentre dopo i 65 anni l'incidenza cresce nuovamente.
Vi sono diversi fattori di rischio per il cancro al seno,
alcuni dei quali prevenibili.
L'età: più dell'80% dei casi il tumore del seno colpisce
donne sopra i 50 anni.
La familiarità: circa il 10% delle donne con tumore del
seno ha più di un familiare stretto malato (soprattutto
nei casi giovanili).
Gli ormoni: svariati studi hanno dimostrato che un uso
eccessivo di estrogeni (gli ormoni femminili per eccellenza) facilitano la comparsa del cancro al seno. Per
questo tutti i fattori che ne aumentano la presenza
hanno un effetto negativo, e viceversa (per esempio,
le gravidanze, che riducono la produzione degli estrogeni da parte dell'organismo, hanno un effetto protettivo).
Le alterazioni benigne del seno, le cisti e i fibroadenomi che si possono rilevare con un esame del seno non
aumentano il rischio di cancro. Sono invece da tenere
sotto controllo i seni che alle prime mammografie
dimostrano un tessuto molto denso o addirittura una
forma benigna di crescita cellulare chiamata iperplasia
del seno. Anche l'obesità e il fumo hanno effetti negativi.
I sintomi
In genere le forme iniziali di tumore del seno non provocano dolore: esso è provocato solo dalle naturali
variazioni degli ormoni durante il ciclo. La maggior
parte dei tumori del seno non dà segno di sé e si vede solo con gli esami diagnostici. Da cercare, invece,
sono gli eventuali noduli palpabili o addirittura visibili.
La metà dei casi di tumore del seno si presenta nel
quadrante superiore esterno della mammella. Importante segnalare al medico anche alterazioni del capezzolo (in fuori o in dentro), perdite da un capezzolo
solo (se la perdita è bilaterale il più delle volte la causa
è ormonale), cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d'arancia localizzato) o della forma del seno.
La diagnosi precoce
Viene definita così la diagnosi effettuata nelle fasi iniziali di sviluppo della malattia. L'individuazione precoce
di un tumore offre non soltanto maggiori possibilità di
cura, ma permette anche di attuare interventi meno
aggressivi e di assicurare una migliore qualità di vita. In
Italia il carcinoma della mammella ha fatto registrare
negli ultimi anni un aumento di incidenza a fronte,
però, di un sensibile regresso della mortalità imputabile soprattutto alla diagnosi sempre più precoce e al
miglioramento delle terapie, con una sopravvivenza, a
5 anni, di oltre l'80% delle pazienti.
Come si cura
Quasi tutte le donne con un tumore del seno, indipendentemente dallo stadio, subiscono un intervento
chirurgico per rimuovere i tessuti malati. Nei casi in
cui ciò è possibile si ricorre alla chirurgia conservativa,
cioè si salva il seno, ma si asporta tutta la parte in cui
si trova la lesione.
Sia con la chirurgia conservativa e sia nel caso di mastectomia è possibile procedere alla ricostruzione del
seno: se la donna deve sottoporsi a radioterapia si
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tende ad aspettare la [me di questa cura, che può
interferire con la cicatrizzazione, altrimenti si procede
alla plastica del seno nel corso dell'intervento stesso.
Malgrado l'asportazione chirurgica del tumore, c'è
sempre il rischio di una ricaduta dovuta a cellule microscopiche staccatesi dalla massa d'origine e sparse
per il corpo. Per questa ragione alla maggior parte
delle pazienti viene proposta una terapia con farmaci
anticancro in grado di eliminarle. Anche nei casi iniziali
di cancro, la chemioterapia è utile, forse persino più
che nelle forme avanzate dato che il tumore non ha
potuto fare molti danni e quindi il guadagno, in termini
di anni di sopravvivenza, è maggiore. Negli ultimi anni
si è diffuso anche l'uso della chemioterapia neoadiuvante, ovvero somministrata prima dell'intervento per
ridurre la dimensione e l'aggressività del tumore. La
chemioterapia può danneggiare cellule normali, in particolare quelle che si dividono più rapidamente. Si
possono quindi avere effetti collaterali comprendenti
perdita di capelli, nausea, vomito e anemia.
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TUMORE DELLA
MAMMELLA
Conoscere, prevenire, curare
a cura del Dr. Silvio Antonio Marino
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Conclusioni
Oggi il tumore al seno è un male sempre più curabile:
la tempestività delle diagnosi e i progressi sul fronte
della chirurgia e dei trattamenti hanno portato a risultati incoraggianti che possono diventare ulteriormente
promettenti se affiancati dalla responsabilizzazione
della persona nella difesa della propria salute.
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autopalpazione mensile
visita da un medico esperto annuale
dai 30 anni un'ecografia annuale
dai 40 anni una mammografia ogni 1-2 anni
aderisci ai programmi di screening
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