Psicologia Anno Accademico 2005-2006 Anna M. Borghi [email protected] Sito web: http://gral.istc.cnr.it/borghi 1 Apprendimento e imitazione 2 Indice Definizione di apprendimento 1. Il comportamentismo: apprendimento associativo 1A. Condizionamento classico Contiguita’ o predittivita’? Il modello Rescorla-Wagner 1B. Condizionamento operante Modellamento 2. La psicologia della Gestalt: apprendimento tramite insight 3. Tra comportamentismo e cognitivismo: apprendimento latente 4. Il cognitivismo: apprendimento come integrazione delle conoscenze 5. Il connessionismo: gli algoritmi di apprendimento 6. Altre forme di apprendimento non associativo: modeling, imprinting 7. Imitazione, emulazione ed apprendimento 3 Definizione Definizione di apprendimento= modificazione relativamente permanente del comportamento in seguito all’esperienza. Funzione adattiva dell’apprendimento: ci rende meglio adattati all’ambiente fisico, culturale, sociale in cui viviamo. Differenza tra apprendimento (ruolo dell’esperienza) e sviluppo (ruolo aspetti genetici). Forme più semplici di apprendimento: comuni anche agli animali. Peculiarità dell’apprendimento umano: è prevalentemente socioculturale, apprendimento dagli altri e dagli artefatti tecnologici. Ma anche apprendimento dall’ambiente naturale. 4 Apprendimento e memoria Visione tradizionale: apprendimento -> poi memorizzazione. Oggi: memoria utile ad acquisire informazioni. Memoria = insieme di capacità e processi che consentono l’apprendimento oltre che il mantenimento e recupero delle informazioni. Comportamentismo, connessionismo: interesse per l’apprendimento. Cognitivismo: piu’ innatista. 5 Esempio: un modo per verificare l’apprendimento Gruppo sperimentale: es. Ratti in una gabbia con cibo in un angolo della gabbia Gruppo di controllo: es. Ratti in una gabbia senza cibo Giorno successivo: entrambi i gruppi in gabbie senza cibo: quanto tempo impiegano nell’angolo della gabbia? Verifica dell’apprendimento 6 Apprendimento associativo e non associativo Apprendimento associativo: Apprendimento delle relazioni che intercorrono tra 2 stimoli (condizionamento classico) e tra 1 stimolo e il comportamento (condizionamento operante). Studiato soprattutto dai comportamentisti (mente = catena di associazioni stimolo-risposta). Apprendimento non associativo: l’organismo non deve associare stimoli ma e’ esposto in momenti successivi ad uno stesso stimolo, di cui ha modo di apprendere le proprieta’. 7 Apprendimento associativo: il condizionamento classico Pavlov. Prima del condizionamento: Campanella = stimolo neutro Cibo = stimolo non condizionato o incondizionato (SI) 8 Apprendimento associativo: il condizionamento classico Il processo di condizionamento. Suono del campanello prima della comparsa del cibo Periodo di acquisizione = numero di prove necessarie a provocare la risposta selezionata 9 Apprendimento associativo: il condizionamento classico Stimolo condizionato (SC): se suono o luce accesa prima della comparsa del cibo -> il cane saliva al suono del campanello : risposta condizionata (RC). 10 Apprendimento associativo, condizionamento classico: Il rinforzo Procedura di rinforzo = presentazione della luce accesa o del suono del campanello prima della comparsa del cibo Rinforzo = qualsiasi evento che aumenta la probabilità della risposta. Rinforzo positivo e negativo. Eventi che rinforzano in modo innato, rinforzatori primari: es. cibo. Rinforzatori secondari: es. presenza dell’adulto per un neonato, affetto e stima altrui, es. voto a scuola. Inizialmente rinforzo continuo. Quando la risposta condizionata è stabile, basta un rinforzo parziale. Estinzione della risposta in assenza di rinforzo. Recupero spontaneo. Generalizzazione: es. il cane saliva con una luce gialla ma anche con una luce bianca o con suoni diversi del campanello; Discriminazione: es. il cane impara a salivare con la luce blu ma non con quella rossa o solo con certi suoni del campanello. 11 Contiguita’ o causalita’? La critica cognitivista L’apprendimento e’ spiegabile in base alla semplice contiguita’ temporale tra due eventi (es. Suono del campanello – presentazione del cibo)? Secondo Pavlov il condizionamento classico si verifica se c’e’ CONTIGUITA’ TEMPORALE tra StimoloCondizionato e StimoloIncondizionato Rescorla (1967): Il fattore critico NON e’ la contiguita’ temporale ma la PREDITTIVITA’. Quindi l’apprendimento non e’ un processo di livello basso ma presuppone acquisizione e rappresentazione delle conoscenze Capacita’ degli animali di cogliere le relazioni causali esistenti tra gli stimoli e gli eventi dell’ambiente. Importante per la sopravvivenza. Evoluzione: se risposta adattiva in un antenato primitivo la risposta verra’ mantenuta anche nelle specie piu’ complesse. 12 Contiguita’ o causalita’? Il modello Rescorla-Wagner Rescorla: Il fattore critico NON e’ la contiguita’ temporale ma la PREDITTIVITA’. Esperimento: 2 gruppi di ratti. Nei 2 gruppi uguale numero di abbinamenti contigui. Gruppo A: scosse elettriche sempre precedute da un suono (solo SI = 0) Gruppo B: scosse elettriche precedute talvolta da un suono (casi di SI) Lo stimolo e’ un SEGNALE, predice la scossa. Formazione di ASPETTATIVE. Modello Rescorla-Wagner (1972): 1. La forza del condizionamento di ogni prova dipende da quanto lo SI e’ imprevedibile: quindi si impara molto all’inizio, meno dopo 2. Il grado di condizionamento di ogni SC (es. Luce, suono) e’ piu’ basso quanto piu’ frequentemente quel condizionamento si e’ verificato con l‘altro: quindi siamo sensibili alla ridondanza 13 Apprendimento associativo: il condizionamento operante Detto anche condizionamento strumentale Differenze dal condizionamento classico: Induce il soggetto ad agire rispetto allo stimolo: non processo automatico determinato dallo stimolo ma dal rinforzo. Riguarda comportamenti apparentemente spontanei, detti operanti, Non riguarda risposte riflesse (es. Salivazione). Sistema Nervoso Centrale, non sistema nervoso autonomo. Es. squillo del telefono: sollevare la cornetta non è risposta automatica ma controllata dal soggetto. Non associazione tra due stimoli ma tra un comportamento dell’individuo e un evento di rinforzo 14 Apprendimento associativo: il condizionamento operante La scatola di Skinner Animale (ratto, scimmia, piccione) posto in una “scatola di Skinner” in cui vi è una leva e il distributore di cibo. 15 Apprendimento associativo: il condizionamento operante Condizionamento: rinforzare il comportamento di pressione della leva. Apprendimento determinato dal rinforzo: piu’ frequente l’abbassamento della leva. Se la pressione della leva non e’ seguita dalla comparsa del cibo la risposta viene estinta. Thorndike, 2 leggi dell’apprendimento: Legge degli effetti: effetti tendenza a ripetere comportamenti che si sono rivelati utili o che hanno dato effetti piacevoli Legge dell’esercizio: esercizio ripetizione di una risposta piu’ probabile se ripetuta spesso 16 Apprendimento associativo – il modellamento (shaping) Difficoltà nell’insegnare comportamenti inizialmente non presenti anche se possibili: modellamento (shaping): Si premiano tutte le risposte che si avvicinano a quella desiderata aumentando la ricompensa quando ci si avvicina alla risposta completa Es. insegnare un piccione a girare su se stesso Es. Addestramento animali da circo Es. Imparare a sciare, a nuotare ecc. 17 Apprendimento per insight: la psicologia della Gestalt Gestalt: contro l’associazionismo. non apprendimento per prove ed errori (Thorndike), ossia comportamento cieco. Köhler (1925): scimpanzè e banana all’esterno della gabbia o appesa. Canne di bambù unite. Necessità della compresenza di tutti gli elementi del problema. Improvvisa ristrutturazione del campo percettivo. Prima osservazione, poi d’improvviso azioni consecutive veloci senza errore -> soluzione. Aha-Erlebnis. 18 Apprendimento per insight: la psicologia della Gestalt Köhler: varie situazioni in cui uno scimpanze’ deve raggiungere del cibo. Elemento comune: sequenza tipica di comportamento: fallimento, pausa, osservazione dei potenziali strumenti, poi tentativo riuscito Insight. Simulazione mentale del comportamento 19 Apprendimento per insight: la psicologia della Gestalt 20 Apprendimento per insight: la psicologia della Gestalt 21 L’apprendimento latente Apprendimento latente = forma di apprendimento che avviene in assenza di rinforzo e non e’ apparente finche’ non viene introdotto un rinforzo. Comportamentismo classico: apprendimento = prestazione. Apprendimento latente: distinzione tra apprendimento, processo interno, interno e comportamento o performance, processo osservabile. osservabile L’apprendimento viene inferito dal comportamento ma non coincide con esso. 22 L’apprendimento latente Apprendimento latente: un esperimento classico (Tolman & Honzik, 1930) GOAL ... i T T T T T T Quando il ratto raggiunge la biforcazione della T, deve fare una scelta. Se va da un lato arriva a una via chiusa. Se va dall’altra parte arriva all’entrata del componente successivo START 23 L’apprendimento latente (Tolman & Honzik, 1930) GOAL ... i T T T T T T START Errore = ogni volta che il ratto imbocca la via senza uscita. Variabile dipendente: numero di errori per ogni trial Se c’e’ apprendimento, il numero di errori dovrebbe decrescere all’aumento del numero di trials. 24 L’apprendimento latente GRUPPO 1: Per ogni trial i ratti ricevono cibo quando raggiungono la goal box. RINFORZO GRUPPO 2: Non ricevono mai cibo. Quando raggiungono la goal box vengono rimossi dal labirinto. NESSUN RINFORZO GRUPPO 3: I ratti non ricevono cibo nei Trials 1-10. Ma a partire dal Trial 11 fino al Trial 20 ricevono cibo. RINFORZO DIFFERITO 25 GR 2 — GR 3 — Il calo degli errori e’ risultato di un “cambiamento relativamente permanente del comportamento” in seguito alla pratica. 4 6 8 GR 1 — Chiara prova che c’e’ apprendimento. 2 0 Errori (media) 10 L’apprendimento latente 1 10 11 17 Trials (1 Trial al Giorno) 26 GR 2 — GR 3 — 4 2 6 8 GR 1 — Gruppo 2: non riceve rinforzo ma migliora lievemente: piccolo rinforzo dato dalla rimozione dal labirinto. Scarsa evidenza che c’e’ apprendimento 0 Errori (media) 10 L’apprendimento latente 1 10 11 17 Trials (1 Trial al Giorno) 27 GR 2 — GR 3 — 8 GR 1 — 4 6 Fino al Trial 11 il Gruppo 3 ha la stessa performance del Gruppo 2. 2 0 Errori (media) 10 L’apprendimento latente 1 10 11 17 Trials (1 Trial al Giorno) 28 GR 2 — GR 3 — 6 8 GR 1 — 4 Dopo il Trial 11, GR3 va meglio del GR 1! 2 0 Errori (media) 10 L’apprendimento latente 1 10 11 17 Trials (1 Trial al Giorno) 29 L’apprendimento latente Interpretazione Il Gruppo 3 (rinforzo differito) ha appreso la struttura del labirinto durante i trials 1-10 ma non aveva ragione di rendere cio’ manifesto. La performance del Gruppo 3 e’ migliore di quella del Gruppo 1 perche’ il cambiamento da nessun rinforzo a rinforzo sembra rendere la ricompensa maggiore. 30 Apprendimento per comportamentismo e cognitivismo: l’esempio del linguaggio Watson, Skinner: linguaggio = forma di comportamento vocalico – apprendimento per imitazione e rinforzo. Periodo comportamentista: scarsi studi sul linguaggio; influenza della linguistica strutturale. Critiche di Chomsky (59) alla teoria skinneriana dell’apprendimento linguistico: 1. argomento della poverta’ dello stimolo: imitazione inadeguata data la povertà dell’esposizione al linguaggio adulto: es. bambini immigrati; es. passaggio dal pidgin (protolinguaggio) al creolo (linguaggio) 2. creatività del linguaggio 3. tappe costanti dello sviluppo linguistico nei bambini nonostante l’esposizione a contesti diversi 31 Apprendimento per il cognitivismo: l’esempio del linguaggio “The language faculty is a subsystem of the human brain. … That organ of the brain yields language under the right set of conditions. … it is determined by our biological endowment and is invariant across the species.” (Chomsky, Syntactic structure, 1957) I bambini sono in grado di acquisire il linguaggio perche’ hanno delle conoscenza specifiche innate. Il linguaggio e’ INNATO, AUTONOMO (MODULARE) E LOCALIZZATO Nei primi lavori di Chomsky idea di una struttura innata detta Language Acquisition Device (LAD). In seguito idea di una Grammatica Universale 32 Apprendimento per il cognitivismo: l’esempio del linguaggio Lettura da Pinker, 1994, sull’organo del linguaggio (e la proboscide degli elefanti). 33 Apprendimento per il cognitivismo: il cambiamento concettuale Concezioni delle teorie intuitive dei bambini e del cambiamento concettuale: a) conoscenze intuitive: frammentarie e lacunose. Apprendimento = integrazione tra queste conoscenze b) conoscenze intuitive: coerenti - “bambino come scienziato” Apprendimento = ristrutturazione di concetti e relazioni. Ristrutturazione specifica, per dominio. Differenziazione di teorie già esistenti: es. categorie globali (es. esseri che volano). 34 Apprendimento per il cognitivismo: il cambiamento concettuale Un esempio: la teoria del cambiamento concettuale di Stella Vosniadou Apprendimento e modelli mentali. Conoscenze intuitive: coerenti, corrispondenti a modelli mentali. Ad essi sottostanno: teorie specifiche, di dominio teorie di framework (che vincolano le prime) Es. terra = sfera – Es. di presupposizione della teoria di sfondo: le cose sono come appaiono. Apprendimento = avviene tramite cambiamento concettuale. 2 modalità: arricchimento (se nuove informazioni compatibili con le preesistenti) revisione (se contrasto tra vecchie e nuove informazioni) 35 Apprendimento per il cognitivismo: il cambiamento concettuale Stella Vosniadou: Progressiva ristrutturazione del modello iniziale per acquisire il concetto che la terra e’ sferica. 36 Apprendimento per il cognitivismo: il cambiamento concettuale Un esempio: la teoria del cambiamento concettuale di Stella Vosniadou Apprendimento e modelli mentali. Conoscenze intuitive: coerenti, corrispondenti a modelli mentali. Ad essi sottostanno: teorie specifiche, di dominio teorie di framework (che vincolano le prime) Es. terra = sfera – Es. di presupposizione della teoria di sfondo: le cose sono come appaiono. Apprendimento = avviene tramite cambiamento concettuale. 2 modalità: arricchimento (se nuove informazioni compatibili con le preesistenti) revisione (se contrasto tra vecchie e nuove informazioni) 37 Apprendimento per il connessionismo Si veda la lezione introduttiva per ulteriori informazioni su connessionismo e reti neurali 38 Apprendimento per il connessionismo Fase di addestramento (training) – Precede sempre la fase di utilizzo della rete. Quindi la rete modifica certe sue caratteristiche, seguendo una regola, sulla base di un insieme di esempi fornito a priori (training set). Per modificare le sue caratteristiche utilizza un algoritmo di apprendimento. Algoritmo di apprendimento = insieme finito di passi utili a risolvere il problema. Attenzione! L’algoritmo di apprendimento non è una proprietà della rete: una stessa regola infatti può essere utilizzata per diverse strutture e su una stessa rete possono essere utilizzati algoritmi 39 differenti. Algoritmi di Apprendimento per il connessionismo Elementi comuni ai diversi algoritmi di apprendimento: 1. I valori iniziali dei pesi sinaptici della rete vengono assegnati in modo casuale entro un piccolo campo di variazione (ad esempio [-0.1, 0.1]) oppure vengono fissati tutti a zero. 2. Alla rete viene presentata ripetutamente una serie di pattern di addestramento (training set). Cioe’: Alla rete viene presentata una configurazione di input. Attraverso le connessioni l’attivazione delle unita’ di input si propaga all’output. Viene calcolata l’attivazione delle unita’ di output. Se non coincide con l’output previsto, i pesi vengono modificati. 3. L’apprendimento consiste nel cambiamento dei valori sinaptici della rete, cioe’ pesi sulle connessioni. 4. Dopo la fase di addestramento, fase di test: presentazione di nuovi pattern di ingresso e nel calcolo dell’attivazione della rete (della risposta della rete) senza modificare i pesi. 40 Apprendimento per il connessionismo Alcuni tipi di algoritmi di apprendimento: 1. Apprendimento supervisionato: necessita di informazioni esterne tali che ogni unità output conosce la risposta desiderata (target) ad un particolare segnale input. Richiede un “insegnante” o supervisore che fornisca l’output desiderato. Esempio: Regola della back-propagation (BKP), o retropropagazione dell’errore: tipo di apprendimento supervisionato. I pesi variano in proporzione alla differenza tra i valori di uscita effettivi ed i valori desiderati. Poco realistica dal punto di vista biologico. 41 Apprendimento per il connessionismo 2. Apprendimento non supervisionato, per auto-organizzazione: non vengono forniti target, ma solo input, per cui la rete neurale non fa altro che configurare se stessa in modo tale che ogni neurone a livello di output risponda in modo simile per input simili tra loro. Es. categorizzazione di oggetti in base alla loro somiglianza. Non c’e’ insegnante: alla rete non viene fornita informazione sulla correttezza dell’output Auto-organizzazione: la rete si auto-organizza in base all’informazione che riceve in input Apprendimento = estrazione dell’informazione che meglio descrive i dati in input 42 Apprendimento per il connessionismo Un esempio di apprendimento non supervisionato: la regola di Hebb: Hebb (1949): se due neuroni collegati sono attivi contemporaneamente, viene rinforzata la forza della loro connessione il peso cambia di una quantità proporzionale al prodotto dei valori di attivazione dei due neuroni connessi per il peso in questione, tendendo così a rinforzare i pesi più forti e ad indebolire i pesi più deboli. Piu’ realistica dal punto di vista biologico della back propagation. 43 Apprendimento per il connessionismo 3. Apprendimento tramite rinforzo. Un critico (non supervisore) valuta la ‘bonta’’ dell’output. Non si fornisce l’output desiderato. Esempio: algoritmo genetico. 44 Altre forme di apprendimento non associativo: apprendimento osservativo (modeling) Forma di apprendimento prettamente sociale: Osservazione e imitazione degli altri. Di solito imitiamo chi ha piu’ influenza e successo. Studi di Bandura sull’imitazione di comportamenti aggressivi e sull’influenza dei media. 45 Altre forme di apprendimento non associativo: apprendimento osservativo (modeling) Studi di Bandura sull’imitazione di comportamenti aggressivi e sull’influenza dei media. Bandura (1973). Esperimento: i bambini osservano dei modelli che, in un video, aggrediscono un modello di bambola (Bobo doll). Dopo il video stanno in una stanza dove sono presenti giocattoli molto belli ma che non possono toccare. Poi vengono spostati in una stanza dove ci sono giocattoli identici a quelli del video. 88% dei bambini imitano il comportamento aggressivo. Otto mesi dopo, 40% dei bambini riproducono gli stessi comportamenti aggressivi. 46 Altre forme di apprendimento non associativo: apprendimento per imprinting Lorenz (1937) Forma di apprendimento tipica degli uccelli nei confronti della figura materna (o di oggetti in movimento). Periodi critici, poco dopo la nascita. 47 Imitazione ed emulazione: esseri umani e altri animali Emulazione: gli individui apprendono proprieta’ ambientali grazie all’osservazione di azioni, senza necessariamente apprendere le azioni stesse. Ad esempio, se vediamo qualcuno rompere una noce con una pietra per mangiarla possiamo capire che l’interno della noce puo’ essere mangiato; questo non significa, pero’, che impariamo il metodo con cui aprire la noce. Imitazione: si intende l’apprendimento delle azioni, l’acquisizione del metodo relativo a come svolgerle. (Tomasello, 1996) 48 Imitazione e emulazione: esempi tra gli altri animali Emulazione di affordances Imparano ad entrare nella scatola riproducendo il movimento dei conspecifici, cioe’ tirando la maniglia verso di se’ o allontanandola. Problema: imitazione o apprendimento? Imparano come funziona la maniglia, non imparano a riprodurre il comportamento di conspecifici. Non ci sarebbero differenze se la maniglia fosse aperta tramite un filo invisibile. Differenza tra EMULAZIONE e IMITAZIONE (Tomasello, 1996) 49 Imitazione e apprendimento: esempi tra gli altri animali Imitazione = riproduzione delle caratteristiche fisiche di un modello Esempi nel mondo animale: Fenomeni di condizionamento osservativo: Es. Scimmie allevate in cattivita’ riproducono dimostrazioni di paura di un serpente da parte di altre scimmie Es. Polpi riproducono altri polpi che devono attaccare palle di un colore dato per ottenere un premio Ma in questi casi apprendimento di A QUALI stimoli rispondere, non COME rispondere 50 Imitazione e apprendimento: esempi tra gli altri animali Imitazione in senso stretto = casi in cui viene copiata un’azione che altrimenti avrebbe poche probabilita’ di verificarsi Es. Ratti che devono imparare a muovere un’asticella in una particolare direzione rispetto al corpo per ottenere del cibo – ratti che apprendono a farlo osservandoli dall’altro lato della gabbia Per compiere un atto di imitazione si osserva qualcuno, si compie un piano per agire e si esegue un atto motorio. L’imitazione coinvolge dunque la visione, visione la pianificazione e il controllo motorio. motorio 51 A che serve l’imitazione implicita (covert)? A che serve l’imitazione implicita? Diverse proposte: facilita forme di imitazione esplicita, utile dal punto di vista sociale, per segnalare affiliazione e per facilitare l’empatia; supporta questa proposta il fatto che il sistema mirror sembra essere attivo durante l’imitazione di azioni. facilita la comprensione delle azioni altrui (quello che stanno facendo o addirittura le loro intenzioni e stati mentali). Serve allo sviluppo del linguaggio: l’area di Broca, che ha un ruolo centrale nell’elaborazione del linguaggio, sembra sia l’omologo per gli umani dell’area F5 della scimmia. Problema: i neuroni mirror sono stati identificati nelle scimmie, una specie che non imita ne’ sembra possedere 52 una teoria della mente. Perche’ imitazione implicita (covert)? contribuisce a percepire il comportamento dei conspecifici, funzionando cosi’ come una sorta di sistema di EMULAZIONE PERCETTIVA: percezione, non comprensione delle azioni altrui. Evidenze: ¾ attivazione motoria che precede un evento percettivo (ad esempio nei pianisti esperti le aree corticali legate al movimento delle dita si attivano prima del comparire di una nota in una sequenza musicale familiare), ¾ i neuroni mirror sono in grado di attivarsi anche quando l’ultima parte di un’azione viene nascosta ¾ l’influenza dell’apprendimento motorio sulla percezione. 53 Imitazione: innata o appresa? I neonati possono imitare espressioni facciali (Meltzoff & Moore, 1970). Lingua protrusa labbra protruse bocca aperta I bambini sotto i due anni imitano movimenti intenzionali da parte del modello (Meltzoff, 1995). Oltre i due anni imitazione differita 54 Imitazione: innata o appresa? Heyes et al., 2004. Imitazione non innata ma acquisita. Trovano che i movimenti sono facilitati se i soggetti vedono eseguire movimenti congruenti con quello che stanno eseguendo, mentre sono resi piu’ difficili se eseguono movimenti incongruenti. Prima dell’esperimento training: i partecipanti imparano a aprire la mano quando vedono una mano chiudersi e vs. Introducendo il training l’effetto dell’imitazione automatica scompare. Dunque: secondo questi autori il comportamento imitativo si forma attraverso le connessioni neurali visuomotorie che si forma combinando esperienza diretta e osservazione. 55 Imitazione e apprendimento: i neuroni canonici dell’area F5 Neurone dell’area premotoria F5 nelle scimmie: - e’ attivo durante un particolare tipo di afferramento (presa di precisione e non a mano piena). - e’ legato all’obiettivo piuttosto che all’effettore (mano ds/sn). - scarica durante una specifica fase di azione (aprire, chiudere, tenere) 56 Imitazione e apprendimento: i neuroni mirror Neurone mirror tipico (F5): scarica solo quando la scimmia osserva un’azione diretta ad un obiettivo eseguita da un effettore biologico (conspecifico, essere umano) La scimmia guarda La scimmia afferra 57 A (Afferrare con visione piena) B (Afferrare di nascosto) C (Mimare) D (Mimare di nascosto) I neuroni mirror riconoscono l’obiettivo Un subset di neuroni mirror rispondono anche con afferramento di nascosto Umilta et al., 2001 58 Imitazione e apprendimento: i neuroni mirror Cosa succede quando gli esseri umani osservano il movimento di un conspecifico? ¾ Esplicita - attivazione intenzionale del comportamento motorio (imitazione) ¾ Implicita - attivazione non intenzionale del comportamento motorio. Osservare qcuno che afferra comporta: attivazione delle stesse aree attive durante l’afferramento (aumento dei potenziali evocati motori; attivazione della parte posteriore del giro frontale inferiore sinistro): Fadiga, Rizzolatti ecc. Neuroni mirror: anche empatia per il dolore altrui. Es. Studi di Aglioti e colleghi con TMS 59 Imitazione e apprendimento: i neuroni mirror osservazione di una bocca che afferra vs di una bocca statica osservazione di una mano che afferra vs di una mano ferma osservazione di un piede che schiaccia vs di un piede fermo 60 Imitazione e apprendimento: le teorie ideomotorie Teorie ideomotorie, teorie del codice comune, teoria della codifica di eventi (Prinz, 1990; Hommel et al., 2001) Codice comune tra percezione e azione. Un esempio di evidenze in favore: Es. Registrazione di persone che battono le mani. Una settimana dopo vengono loro fatte ascoltare il battito loro o di altri: riconoscono con facilita’ quando sono loro a battere le mani basandosi sul proprio ritmo etc. Flach et. al. 2003. 61