Psicologia
Anno Accademico 2005-2006
Anna M. Borghi
[email protected]
Sito web: http://gral.istc.cnr.it/borghi
1
Apprendimento e imitazione
2
Indice
Definizione di apprendimento
1. Il comportamentismo: apprendimento associativo
1A. Condizionamento classico
Contiguita’ o predittivita’? Il modello Rescorla-Wagner
1B. Condizionamento operante
Modellamento
2. La psicologia della Gestalt: apprendimento tramite insight
3. Tra comportamentismo e cognitivismo: apprendimento latente
4. Il cognitivismo: apprendimento come integrazione delle
conoscenze
5. Il connessionismo: gli algoritmi di apprendimento
6. Altre forme di apprendimento non associativo: modeling,
imprinting
7. Imitazione, emulazione ed apprendimento
3
Definizione
Definizione di apprendimento= modificazione relativamente
permanente del comportamento in seguito all’esperienza.
Funzione adattiva dell’apprendimento: ci rende meglio adattati
all’ambiente fisico, culturale, sociale in cui viviamo.
Differenza tra apprendimento (ruolo dell’esperienza) e sviluppo
(ruolo aspetti genetici).
Forme più semplici di apprendimento: comuni anche agli animali.
Peculiarità dell’apprendimento umano: è prevalentemente socioculturale, apprendimento dagli altri e dagli artefatti tecnologici.
Ma anche apprendimento dall’ambiente naturale.
4
Apprendimento e memoria
Visione tradizionale: apprendimento -> poi memorizzazione.
Oggi: memoria utile ad acquisire informazioni.
Memoria = insieme di capacità e processi che consentono
l’apprendimento oltre che il mantenimento e recupero delle
informazioni.
Comportamentismo, connessionismo: interesse per
l’apprendimento.
Cognitivismo: piu’ innatista.
5
Esempio: un modo per verificare
l’apprendimento
Gruppo sperimentale: es. Ratti in una gabbia con cibo in un angolo
della gabbia
Gruppo di controllo: es. Ratti in una gabbia senza cibo
Giorno successivo: entrambi i gruppi in gabbie senza cibo: quanto
tempo impiegano nell’angolo della gabbia?
Verifica dell’apprendimento
6
Apprendimento associativo e
non associativo
‰
Apprendimento associativo: Apprendimento delle
relazioni che intercorrono tra 2 stimoli (condizionamento
classico) e tra 1 stimolo e il comportamento (condizionamento
operante). Studiato soprattutto dai comportamentisti (mente =
catena di associazioni stimolo-risposta).
‰
Apprendimento non associativo: l’organismo non deve
associare stimoli ma e’ esposto in momenti successivi ad uno
stesso stimolo, di cui ha modo di apprendere le proprieta’.
7
Apprendimento associativo:
il condizionamento classico
Pavlov.
Prima del condizionamento:
Campanella = stimolo neutro
Cibo = stimolo non condizionato o incondizionato (SI)
8
Apprendimento associativo:
il condizionamento classico
Il processo di condizionamento. Suono del campanello prima della
comparsa del cibo
Periodo di acquisizione = numero di prove necessarie a provocare
la risposta selezionata
9
Apprendimento associativo:
il condizionamento classico
Stimolo condizionato (SC): se suono o luce accesa
prima della comparsa del cibo -> il cane saliva al
suono del campanello : risposta condizionata (RC).
10
Apprendimento associativo,
condizionamento classico: Il
rinforzo
Procedura di rinforzo = presentazione della luce accesa o del suono
del campanello prima della comparsa del cibo
Rinforzo = qualsiasi evento che aumenta la probabilità della
risposta. Rinforzo positivo e negativo.
„
„
Eventi che rinforzano in modo innato, rinforzatori primari: es. cibo.
Rinforzatori secondari: es. presenza dell’adulto per un neonato,
affetto e stima altrui, es. voto a scuola.
Inizialmente rinforzo continuo. Quando la risposta condizionata è
stabile, basta un rinforzo parziale.
„
„
„
Estinzione della risposta in assenza di rinforzo. Recupero
spontaneo.
Generalizzazione: es. il cane saliva con una luce gialla ma anche
con una luce bianca o con suoni diversi del campanello;
Discriminazione: es. il cane impara a salivare con la luce blu ma
non con quella rossa o solo con certi suoni del campanello.
11
Contiguita’ o causalita’? La
critica cognitivista
L’apprendimento e’ spiegabile in base alla semplice contiguita’ temporale
tra due eventi (es. Suono del campanello – presentazione del cibo)?
Secondo Pavlov il condizionamento classico si verifica se c’e’
CONTIGUITA’ TEMPORALE tra StimoloCondizionato e
StimoloIncondizionato
Rescorla (1967): Il fattore critico NON e’ la contiguita’ temporale ma la
PREDITTIVITA’. Quindi l’apprendimento non e’ un processo di livello
basso ma presuppone acquisizione e rappresentazione delle
conoscenze
Capacita’ degli animali di cogliere le relazioni causali esistenti tra gli
stimoli e gli eventi dell’ambiente. Importante per la sopravvivenza.
Evoluzione: se risposta adattiva in un antenato primitivo la risposta
verra’ mantenuta anche nelle specie piu’ complesse.
12
Contiguita’ o causalita’? Il
modello Rescorla-Wagner
Rescorla: Il fattore critico NON e’ la contiguita’ temporale ma la
PREDITTIVITA’.
Esperimento:
2 gruppi di ratti. Nei 2 gruppi uguale numero di abbinamenti contigui.
Gruppo A: scosse elettriche sempre precedute da un suono (solo SI = 0)
Gruppo B: scosse elettriche precedute talvolta da un suono (casi di SI)
Lo stimolo e’ un SEGNALE, predice la scossa. Formazione di ASPETTATIVE.
Modello Rescorla-Wagner (1972):
1.
La forza del condizionamento di ogni prova dipende da quanto lo SI e’
imprevedibile: quindi si impara molto all’inizio, meno dopo
2.
Il grado di condizionamento di ogni SC (es. Luce, suono) e’ piu’ basso
quanto piu’ frequentemente quel condizionamento si e’ verificato con
l‘altro: quindi siamo sensibili alla ridondanza
13
Apprendimento associativo:
il condizionamento operante
Detto anche condizionamento strumentale
Differenze dal condizionamento classico:
‰ Induce il soggetto ad agire rispetto allo stimolo: non processo
automatico determinato dallo stimolo ma dal rinforzo.
‰ Riguarda comportamenti apparentemente spontanei, detti
operanti,
‰ Non riguarda risposte riflesse (es. Salivazione). Sistema Nervoso
Centrale, non sistema nervoso autonomo.
„
‰
Es. squillo del telefono: sollevare la cornetta non è risposta
automatica ma controllata dal soggetto.
Non associazione tra due stimoli ma tra un comportamento
dell’individuo e un evento di rinforzo
14
Apprendimento associativo:
il condizionamento operante
La scatola di
Skinner
Animale (ratto,
scimmia,
piccione) posto
in una “scatola
di Skinner” in
cui vi è una
leva e il
distributore di
cibo.
15
Apprendimento associativo:
il condizionamento operante
Condizionamento: rinforzare il comportamento di pressione della
leva.
Apprendimento determinato dal rinforzo: piu’ frequente
l’abbassamento della leva. Se la pressione della leva non e’
seguita dalla comparsa del cibo la risposta viene estinta.
Thorndike, 2 leggi dell’apprendimento:
Legge degli effetti:
effetti tendenza a ripetere comportamenti che si
sono rivelati utili o che hanno dato effetti piacevoli
Legge dell’esercizio:
esercizio ripetizione di una risposta piu’ probabile se
ripetuta spesso
16
Apprendimento associativo –
il modellamento (shaping)
Difficoltà nell’insegnare comportamenti inizialmente non presenti
anche se possibili: modellamento (shaping):
Si premiano tutte le risposte che si avvicinano a quella desiderata
aumentando la ricompensa quando ci si avvicina alla risposta
completa
Es. insegnare un piccione a girare su se stesso
Es. Addestramento animali da circo
Es. Imparare a sciare, a nuotare ecc.
17
Apprendimento per insight: la
psicologia della Gestalt
Gestalt: contro l’associazionismo. non apprendimento per prove ed
errori (Thorndike), ossia comportamento cieco.
Köhler (1925): scimpanzè e banana all’esterno della gabbia o
appesa. Canne di bambù unite.
Necessità della compresenza di tutti gli elementi del problema.
Improvvisa ristrutturazione del campo percettivo.
Prima osservazione, poi d’improvviso azioni consecutive veloci
senza errore -> soluzione. Aha-Erlebnis.
18
Apprendimento per insight: la
psicologia della Gestalt
Köhler: varie situazioni in cui uno scimpanze’ deve raggiungere del
cibo.
Elemento comune: sequenza tipica di comportamento:
fallimento,
pausa,
osservazione dei potenziali strumenti,
poi tentativo riuscito
Insight.
Simulazione mentale del comportamento
19
Apprendimento per insight: la
psicologia della Gestalt
20
Apprendimento per insight: la
psicologia della Gestalt
21
L’apprendimento latente
Apprendimento latente = forma di apprendimento che avviene in
assenza di rinforzo e non e’ apparente finche’ non viene
introdotto un rinforzo.
Comportamentismo classico: apprendimento = prestazione.
Apprendimento latente: distinzione tra apprendimento, processo
interno,
interno e comportamento o performance, processo
osservabile.
osservabile
L’apprendimento viene inferito dal comportamento ma non coincide
con esso.
22
L’apprendimento latente
Apprendimento latente: un esperimento
classico
(Tolman & Honzik, 1930)
GOAL
...
i
T
T
T
T
T
T
Quando il ratto
raggiunge la biforcazione
della T, deve fare una
scelta.
Se va da un lato arriva a
una via chiusa.
Se va dall’altra parte
arriva all’entrata del
componente successivo
START
23
L’apprendimento latente
(Tolman & Honzik, 1930)
GOAL
...
i
T
T
T
T
T
T
START
Errore = ogni volta che il
ratto imbocca la via
senza uscita.
Variabile dipendente:
numero di errori per ogni
trial
Se c’e’ apprendimento, il
numero di errori
dovrebbe decrescere
all’aumento del numero
di trials.
24
L’apprendimento latente
GRUPPO 1: Per ogni trial i ratti ricevono cibo quando
raggiungono la goal box. RINFORZO
GRUPPO 2: Non ricevono mai cibo. Quando
raggiungono la goal box vengono rimossi dal labirinto.
NESSUN RINFORZO
GRUPPO 3: I ratti non ricevono cibo nei Trials 1-10.
Ma a partire dal Trial 11 fino al Trial 20 ricevono cibo.
RINFORZO DIFFERITO
25
GR 2 —
GR 3 —
Il calo degli errori e’ risultato di
un “cambiamento relativamente
permanente del
comportamento” in seguito alla
pratica.
4
6
8
GR 1 —
Chiara prova che c’e’
apprendimento.
2
0
Errori (media)
10
L’apprendimento latente
1
10 11
17
Trials (1 Trial al Giorno)
26
GR 2 —
GR 3 —
4
2
6
8
GR 1 —
Gruppo 2: non riceve rinforzo ma migliora
lievemente: piccolo rinforzo dato dalla rimozione
dal labirinto.
Scarsa evidenza che c’e’ apprendimento
0
Errori (media)
10
L’apprendimento latente
1
10 11
17
Trials (1 Trial al Giorno)
27
GR 2 —
GR 3 —
8
GR 1 —
4
6
Fino al Trial 11 il
Gruppo 3 ha la
stessa
performance del
Gruppo 2.
2
0
Errori (media)
10
L’apprendimento latente
1
10 11
17
Trials (1 Trial al Giorno)
28
GR 2 —
GR 3 —
6
8
GR 1 —
4
Dopo il Trial 11,
GR3 va meglio del
GR 1!
2
0
Errori (media)
10
L’apprendimento latente
1
10 11
17
Trials (1 Trial al Giorno)
29
L’apprendimento latente
Interpretazione
Il Gruppo 3 (rinforzo differito) ha appreso la
struttura del labirinto durante i trials 1-10 ma non
aveva ragione di rendere cio’ manifesto.
La performance del Gruppo 3 e’ migliore di quella
del Gruppo 1 perche’ il cambiamento da nessun
rinforzo a rinforzo sembra rendere la ricompensa
maggiore.
30
Apprendimento per
comportamentismo e cognitivismo:
l’esempio del linguaggio
Watson, Skinner: linguaggio = forma di comportamento vocalico –
apprendimento per imitazione e rinforzo.
Periodo comportamentista: scarsi studi sul linguaggio; influenza della
linguistica strutturale.
Critiche di Chomsky (59) alla teoria skinneriana dell’apprendimento
linguistico:
1. argomento della poverta’ dello stimolo: imitazione inadeguata
data la povertà dell’esposizione al linguaggio adulto: es. bambini
immigrati; es. passaggio dal pidgin (protolinguaggio) al creolo
(linguaggio)
2. creatività del linguaggio
3. tappe costanti dello sviluppo linguistico nei bambini nonostante
l’esposizione a contesti diversi
31
Apprendimento per il cognitivismo:
l’esempio del linguaggio
“The language faculty is a subsystem of the human
brain. … That organ of the brain yields language
under the right set of conditions. … it is determined by
our biological endowment and is invariant across the
species.” (Chomsky, Syntactic structure, 1957)
I bambini sono in grado di acquisire il linguaggio perche’
hanno delle conoscenza specifiche innate.
Il linguaggio e’ INNATO, AUTONOMO (MODULARE) E
LOCALIZZATO
Nei primi lavori di Chomsky idea di una struttura innata
detta Language Acquisition Device (LAD).
In seguito idea di una Grammatica Universale
32
Apprendimento per il cognitivismo:
l’esempio del linguaggio
Lettura da Pinker, 1994, sull’organo del linguaggio (e la proboscide
degli elefanti).
33
Apprendimento per il
cognitivismo: il cambiamento
concettuale
Concezioni delle teorie intuitive dei bambini e del cambiamento
concettuale:
a) conoscenze intuitive: frammentarie e lacunose.
Apprendimento = integrazione tra queste conoscenze
b) conoscenze intuitive: coerenti - “bambino come scienziato” Apprendimento = ristrutturazione di concetti e relazioni.
Ristrutturazione specifica, per dominio. Differenziazione di teorie
già esistenti: es. categorie globali (es. esseri che volano).
34
Apprendimento per il
cognitivismo: il cambiamento
concettuale
Un esempio: la teoria del cambiamento concettuale di Stella
Vosniadou
Apprendimento e modelli mentali.
Conoscenze intuitive: coerenti, corrispondenti a modelli mentali. Ad
essi sottostanno:
teorie specifiche, di dominio
teorie di framework (che vincolano le prime)
Es. terra = sfera – Es. di presupposizione della teoria di sfondo:
le cose sono come appaiono.
Apprendimento = avviene tramite cambiamento concettuale. 2
modalità:
arricchimento (se nuove informazioni compatibili con le
preesistenti)
revisione (se contrasto tra vecchie e nuove informazioni)
35
Apprendimento per il
cognitivismo:
il cambiamento concettuale
Stella Vosniadou: Progressiva ristrutturazione del modello iniziale per
acquisire il concetto che la terra e’ sferica.
36
Apprendimento per il
cognitivismo: il cambiamento
concettuale
Un esempio: la teoria del cambiamento concettuale di Stella
Vosniadou
Apprendimento e modelli mentali.
Conoscenze intuitive: coerenti, corrispondenti a modelli mentali. Ad
essi sottostanno:
teorie specifiche, di dominio
teorie di framework (che vincolano le prime)
Es. terra = sfera – Es. di presupposizione della teoria di sfondo:
le cose sono come appaiono.
Apprendimento = avviene tramite cambiamento concettuale. 2
modalità:
arricchimento (se nuove informazioni compatibili con le
preesistenti)
revisione (se contrasto tra vecchie e nuove informazioni)
37
Apprendimento per il
connessionismo
Si veda la lezione introduttiva per ulteriori informazioni su
connessionismo e reti neurali
38
Apprendimento per il
connessionismo
Fase di addestramento (training) – Precede sempre la fase di
utilizzo della rete.
Quindi la rete modifica certe sue caratteristiche, seguendo una
regola, sulla base di un insieme di esempi fornito a priori
(training set).
Per modificare le sue caratteristiche utilizza un algoritmo di
apprendimento.
Algoritmo di apprendimento = insieme finito di passi utili a
risolvere il problema.
Attenzione! L’algoritmo di apprendimento non è una proprietà della
rete: una stessa regola infatti può essere utilizzata per diverse
strutture e su una stessa rete possono essere utilizzati algoritmi
39
differenti. Algoritmi di
Apprendimento per il
connessionismo
Elementi comuni ai diversi algoritmi di apprendimento:
1. I valori iniziali dei pesi sinaptici della rete vengono assegnati
in modo casuale entro un piccolo campo di variazione (ad
esempio [-0.1, 0.1]) oppure vengono fissati tutti a zero.
2. Alla rete viene presentata ripetutamente una serie di pattern
di addestramento (training set). Cioe’: Alla rete viene presentata una
configurazione di input. Attraverso le connessioni l’attivazione delle unita’ di
input si propaga all’output. Viene calcolata l’attivazione delle unita’ di output.
Se non coincide con l’output previsto, i pesi vengono modificati.
3. L’apprendimento consiste nel cambiamento dei valori sinaptici
della rete, cioe’ pesi sulle connessioni.
4. Dopo la fase di addestramento, fase di test: presentazione di
nuovi pattern di ingresso e nel calcolo dell’attivazione della
rete (della risposta della rete) senza modificare i pesi.
40
Apprendimento per il
connessionismo
Alcuni tipi di algoritmi di apprendimento:
1. Apprendimento supervisionato: necessita di informazioni
esterne tali che ogni unità output conosce la risposta desiderata
(target) ad un particolare segnale input. Richiede un
“insegnante” o supervisore che fornisca l’output desiderato.
Esempio:
Regola della back-propagation (BKP), o retropropagazione
dell’errore: tipo di apprendimento supervisionato. I pesi variano
in proporzione alla differenza tra i valori di uscita effettivi ed i
valori desiderati. Poco realistica dal punto di vista biologico.
41
Apprendimento per il
connessionismo
2. Apprendimento non supervisionato, per auto-organizzazione:
non vengono forniti target, ma solo input, per cui la rete neurale
non fa altro che configurare se stessa in modo tale che ogni
neurone a livello di output risponda in modo simile per input
simili tra loro.
Es. categorizzazione di oggetti in base alla loro somiglianza.
„
„
„
Non c’e’ insegnante: alla rete non viene fornita informazione sulla
correttezza dell’output
Auto-organizzazione: la rete si auto-organizza in base
all’informazione che riceve in input
Apprendimento = estrazione dell’informazione che meglio descrive i
dati in input
42
Apprendimento per il
connessionismo
„
„
„
Un esempio di apprendimento non supervisionato: la regola di
Hebb:
Hebb (1949): se due neuroni collegati sono attivi
contemporaneamente, viene rinforzata la forza della loro
connessione
il peso cambia di una quantità proporzionale al prodotto dei
valori di attivazione dei due neuroni connessi per il peso in
questione, tendendo così a rinforzare i pesi più forti e ad
indebolire i pesi più deboli. Piu’ realistica dal punto di vista
biologico della back propagation.
43
Apprendimento per il
connessionismo
3. Apprendimento
tramite rinforzo. Un
critico (non
supervisore) valuta
la ‘bonta’’
dell’output. Non si
fornisce l’output
desiderato.
Esempio:
algoritmo
genetico.
44
Altre forme di apprendimento non
associativo: apprendimento
osservativo (modeling)
Forma di apprendimento prettamente sociale: Osservazione e imitazione
degli altri.
Di solito imitiamo chi ha piu’ influenza e successo.
Studi di Bandura sull’imitazione di comportamenti aggressivi e sull’influenza
dei media.
45
Altre forme di apprendimento non
associativo: apprendimento
osservativo (modeling)
Studi di Bandura sull’imitazione di comportamenti aggressivi e
sull’influenza dei media.
Bandura (1973). Esperimento: i bambini osservano dei modelli che,
in un video, aggrediscono un modello di bambola (Bobo doll).
Dopo il video stanno in una stanza dove sono presenti giocattoli
molto belli ma che non possono toccare.
Poi vengono spostati in una stanza dove ci sono giocattoli identici a
quelli del video.
88% dei bambini imitano il comportamento aggressivo. Otto mesi
dopo, 40% dei bambini riproducono gli stessi comportamenti
aggressivi.
46
Altre forme di apprendimento non
associativo: apprendimento per
imprinting
Lorenz (1937)
Forma di apprendimento tipica
degli uccelli nei confronti della
figura materna (o di oggetti in
movimento).
Periodi critici, poco dopo la nascita.
47
Imitazione ed emulazione:
esseri umani e altri animali
„
Emulazione: gli individui apprendono proprieta’
ambientali grazie all’osservazione di azioni, senza
necessariamente apprendere le azioni stesse.
„
„
Ad esempio, se vediamo qualcuno rompere una noce con
una pietra per mangiarla possiamo capire che l’interno della
noce puo’ essere mangiato; questo non significa, pero’, che
impariamo il metodo con cui aprire la noce.
Imitazione: si intende l’apprendimento delle azioni,
l’acquisizione del metodo relativo a come svolgerle.
(Tomasello, 1996)
48
Imitazione e emulazione: esempi
tra gli altri animali
Emulazione di affordances
Imparano ad entrare nella scatola
riproducendo il movimento dei conspecifici,
cioe’ tirando la maniglia verso di se’ o
allontanandola.
Problema: imitazione o apprendimento?
Imparano come funziona la maniglia, non
imparano a riprodurre il comportamento di
conspecifici. Non ci sarebbero differenze se
la maniglia fosse aperta tramite un filo
invisibile.
Differenza tra EMULAZIONE e IMITAZIONE
(Tomasello, 1996)
49
Imitazione e apprendimento:
esempi tra gli altri animali
Imitazione = riproduzione delle caratteristiche fisiche di un
modello
Esempi nel mondo animale:
Fenomeni di condizionamento osservativo:
„ Es. Scimmie allevate in cattivita’ riproducono
dimostrazioni di paura di un serpente da parte di altre
scimmie
„ Es. Polpi riproducono altri polpi che devono attaccare
palle di un colore dato per ottenere un premio
Ma in questi casi apprendimento di A QUALI stimoli
rispondere, non COME rispondere
50
Imitazione e apprendimento:
esempi tra gli altri animali
Imitazione in senso stretto = casi in cui viene copiata
un’azione che altrimenti avrebbe poche probabilita’ di
verificarsi
Es. Ratti che devono imparare a muovere un’asticella in una particolare
direzione rispetto al corpo per ottenere del cibo – ratti che apprendono
a farlo osservandoli dall’altro lato della gabbia
Per compiere un atto di imitazione si osserva
qualcuno, si compie un piano per agire e si esegue
un atto motorio. L’imitazione coinvolge dunque la
visione,
visione la pianificazione e il controllo
motorio.
motorio
51
A che serve l’imitazione
implicita (covert)?
A che serve l’imitazione implicita? Diverse proposte:
‰
facilita forme di imitazione esplicita, utile dal punto di
vista sociale, per segnalare affiliazione e per facilitare
l’empatia; supporta questa proposta il fatto che il sistema
mirror sembra essere attivo durante l’imitazione di azioni.
‰
facilita la comprensione delle azioni altrui (quello che
stanno facendo o addirittura le loro intenzioni e stati
mentali).
‰
Serve allo sviluppo del linguaggio: l’area di Broca, che ha
un ruolo centrale nell’elaborazione del linguaggio, sembra
sia l’omologo per gli umani dell’area F5 della scimmia.
Problema: i neuroni mirror sono stati identificati nelle
scimmie, una specie che non imita ne’ sembra possedere
52
una teoria della mente.
Perche’ imitazione implicita
(covert)?
‰ contribuisce a percepire il comportamento dei
conspecifici, funzionando cosi’ come una sorta di
sistema di EMULAZIONE PERCETTIVA:
percezione, non comprensione delle azioni altrui.
Evidenze:
¾ attivazione motoria che precede un evento
percettivo (ad esempio nei pianisti esperti le aree
corticali legate al movimento delle dita si attivano
prima del comparire di una nota in una sequenza
musicale familiare),
¾ i neuroni mirror sono in grado di attivarsi anche
quando l’ultima parte di un’azione viene nascosta
¾ l’influenza dell’apprendimento motorio sulla
percezione.
53
Imitazione: innata o appresa?
I neonati possono
imitare
espressioni
facciali (Meltzoff &
Moore, 1970).
„
„
„
Lingua
protrusa
labbra
protruse
bocca aperta
I bambini sotto i due
anni imitano
movimenti
intenzionali da parte
del modello (Meltzoff, 1995).
Oltre i due anni
imitazione differita
54
Imitazione: innata o appresa?
Heyes et al., 2004. Imitazione non innata ma acquisita.
Trovano che i movimenti sono facilitati se i soggetti vedono eseguire
movimenti congruenti con quello che stanno eseguendo, mentre sono
resi piu’ difficili se eseguono movimenti incongruenti.
Prima dell’esperimento training: i partecipanti imparano a aprire la mano
quando vedono una mano chiudersi e vs.
Introducendo il training l’effetto dell’imitazione automatica scompare.
Dunque: secondo questi autori il comportamento imitativo si forma
attraverso le connessioni neurali visuomotorie che si forma
combinando esperienza diretta e osservazione.
55
Imitazione e apprendimento: i
neuroni canonici dell’area F5
Neurone dell’area
premotoria F5 nelle
scimmie:
- e’ attivo durante un
particolare tipo di
afferramento (presa di
precisione e non a mano
piena).
- e’ legato all’obiettivo
piuttosto che all’effettore
(mano ds/sn).
- scarica durante una
specifica fase di azione
(aprire, chiudere, tenere)
56
Imitazione e apprendimento: i
neuroni mirror
Neurone mirror
tipico (F5): scarica
solo quando la
scimmia osserva
un’azione diretta
ad un obiettivo
eseguita da un
effettore biologico
(conspecifico,
essere umano)
La
scimmia
guarda
La scimmia
afferra
57
A (Afferrare con
visione piena)
B (Afferrare di
nascosto)
C (Mimare)
D (Mimare di
nascosto)
I neuroni mirror
riconoscono l’obiettivo
Un subset di neuroni
mirror rispondono anche
con afferramento di
nascosto
Umilta et al., 2001
58
Imitazione e apprendimento: i
neuroni mirror
Cosa succede quando gli esseri umani osservano il
movimento di un conspecifico?
¾
Esplicita - attivazione intenzionale del
comportamento motorio (imitazione)
¾
Implicita - attivazione non intenzionale del
comportamento motorio. Osservare qcuno che
afferra comporta: attivazione delle stesse aree attive
durante l’afferramento (aumento dei potenziali evocati motori;
attivazione della parte posteriore del giro frontale inferiore sinistro): Fadiga,
Rizzolatti ecc.
‰
Neuroni mirror: anche empatia per il dolore altrui. Es. Studi di
Aglioti e colleghi con TMS
59
Imitazione e apprendimento: i
neuroni mirror
„
„
„
osservazione
di una bocca
che afferra vs
di una bocca
statica
osservazione
di una mano
che afferra vs
di una mano
ferma
osservazione
di un piede
che schiaccia
vs di un piede
fermo
60
Imitazione e apprendimento:
le teorie ideomotorie
Teorie ideomotorie, teorie del codice comune,
teoria della codifica di eventi (Prinz, 1990;
Hommel et al., 2001)
Codice comune tra percezione e azione.
Un esempio di evidenze in favore:
Es. Registrazione di persone che
battono le mani. Una settimana
dopo vengono loro fatte ascoltare il
battito loro o di altri: riconoscono
con facilita’ quando sono loro a
battere le mani basandosi sul
proprio ritmo etc. Flach et. al.
2003.
61