Discipline psicologiche Siss Anno Accademico 2007-2008 Anna M. Borghi [email protected] Sito web: http://laral.istc.cnr.it/borghi 1 Contatti Orario di ricevimento: giovedi’ ore 11-13 Presso: Dipartimento di Psicologia, Viale Berti Pichat 5 Tel. Studio: 051-2091838 E-mail: [email protected] 2 Testi per l’esame Rossana De Beni, Francesca Pazzaglia, Adriana Molin, Claudia Zamperlin. Psicologia cognitiva dell’apprendimento. Trento: Erikson, 2003. Domenico Parisi: [email protected]. Mondadori. Cap. Imparare dalle parole, imparare dall’esperienza (simulata), pp. 71-94. Donald Norman: Le cose che ci fanno intelligenti. Feltrinelli. Cap. 6: Cognizione distribuita; Cap. 7: Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto. pp. 147-190. Roberto Nicoletti e Anna Borghi: Il controllo motorio. Il Mulino, 2007. Cap V (Apprendimento motorio) e VI (Apprendimento e imitazione), parte terza: Acquisizioni del movimento, pp. 113-142. Jean Lave e Etienne Wenger: L’apprendimento situato. Dall’osservazione alla partecipazione attiva nei contesti sociali. Trento: Erikson, 2006. Cap. La partecipazione periferica legittima, pp. 19- 28. Mammarella N., Cornoldi C., Pazzaglia F. (2005). Psicologia dell'apprendimento multimediale - E-learning e nuove tecnologie. Cap. III (l’apprendimento multimediale) e cap. VI. Navigare in internet: un esempio di apprendimento delle tecnologie. I lucidi delle lezioni si troveranno sul sito web: 3 http://laral.istc.cnr.it/borghi Testi consigliati (non necessari per l’esame) Borghi, Anna e Iachini, Tina (a cura di), Scienze della mente. mente Bologna: Il Mulino, 2004. Cadamuro, Alessia. Stili cognitivi e stili di apprendimento: da quello che pensi a come lo pensi. pensi Carocci, 2004. Cornoldi, Cesare. Le difficoltà di apprendimento a scuola. scuola Il Mulino, 1999. De Beni, Rossana, e Moe’, Angelica. Motivazione e apprendimento. apprendimento Il Mulino, 2002. De Beni, R., Pazzaglia, F., Molin, A. Zamperlin, C.. Psicologia cognitiva dell’apprendimento. Aspetti teorici e applicazioni. applicazioni Trento: Erikson. Mammarella N., Cornoldi C., Pazzaglia F. Psicologia Dell'apprendimento Multimediale. ELearning e Nuove Tecnologie. Tecnologie Il Mulino, 2005. Parisi, Domenico. [email protected]. Mondadori. Lave, Wenger. L' apprendimento situato. situato Dall'osservazione alla partecipazione attiva nei contesti sociali. Erikson, 2006. Mazzoni, Giuliana. I processi cognitivi nell’apprendimento scolastico. Carocci, 2001. 4 Programma del corso 1. Apprendimento 2. La memoria 3. Gli stili cognitivi – Alessia Cadamuro 4. Attenzione e concentrazione 5. Motivazione e apprendimento 6. Apprendimento multimediale 7. Lettura e comprensione di testi 8. Comunicazione e apprendimento 5 Apprendimento 6 L’apprendimento - Indice Definizione di apprendimento 1. Il comportamentismo: Condizionamento classico e operante 2. La psicologia della Gestalt: apprendimento tramite insight 3. Tra comportamentismo e cognitivismo: apprendimento latente 4. Il cognitivismo: apprendimento come integrazione delle conoscenze 5. Il connessionismo: gli algoritmi di apprendimento 6. La cognizione incarnata (“embodied”): l’apprendimento basato sull’azione Imitazione e apprendimento 7. La cognizione distribuita: l’apprendimento situato Le affordances e Gibson – La pratica sociale. 7 Definizione Definizione di apprendimento= modificazione relativamente permanente del comportamento in seguito all’esperienza. Funzione adattiva dell’apprendimento: ci rende meglio adattati all’ambiente fisico, culturale, sociale in cui viviamo. Differenza tra apprendimento (ruolo dell’esperienza) e sviluppo (ruolo aspetti genetici). Forme più semplici di apprendimento: comuni anche agli animali. Peculiarità dell’apprendimento umano: è prevalentemente socio-culturale, apprendimento dagli altri e dagli artefatti tecnologici. Ma anche apprendimento dall’ambiente naturale. 8 Esempio: un modo per verificare l’apprendimento Gruppo sperimentale: es. Ratti in una gabbia con cibo in un angolo della gabbia Gruppo di controllo: es. Ratti in una gabbia senza cibo Giorno successivo: entrambi i gruppi in gabbie senza cibo: quanto tempo impiegano nell’angolo della gabbia? Verifica dell’apprendimento 9 Apprendimento e memoria Visione tradizionale: apprendimento -> poi memorizzazione. Oggi: memoria utile ad acquisire informazioni. Memoria = insieme di capacità e processi che consentono l’apprendimento oltre che il mantenimento e recupero delle informazioni. Comportamentismo, connessionismo: interesse per l’apprendimento. Cognitivismo: piu’ innatista. 10 Apprendimento associativo e non associativo Apprendimento associativo: Apprendimento delle relazioni che intercorrono tra 2 stimoli (condizionamento classico) e tra 1 stimolo e il comportamento (condizionamento operante). Studiato soprattutto dai comportamentisti (mente = catena di associazioni stimolo-risposta). Apprendimento non associativo: l’organismo non deve associare stimoli ma e’ esposto in momenti successivi ad uno stesso stimolo, di cui ha modo di apprendere le proprieta’. 11 Il comportamentismo - S-R STIMOLI RISPOSTE 12 Il Comportamentismo Concezione della mente Mente = scatola nera – antimentalismo Comportamento spiegabile in base a catene di stimolo-risposta – S-R Stimoli = eccitazioni che agiscono sull’organismo Risposte = insieme dei cambiamenti nella muscolatura e nelle secrezioni ghiandolari Metodo Esigenze epistemologiche: oggettività + osservabilità + quantificazione Uso del metodo sperimentale. Rifiuto di introspezione e colloquio clinico Psicologia animale utile per lo studio della psicologia umana Principali temi di studio Interesse per l’apprendimento -> anti-innatismo – studi sul condizionamento Studi sul problem solving. 13 Apprendimento associativo: il condizionamento classico Ivan Pavlov, fisiologo russo, studia i processi di salivazione nel cane. Si accorge che, se alla presentazione del cibo fa precedere il suono di una campanella, la salivazione inizia al suono della campanella. 14 Apprendimento associativo: il condizionamento classico Il processo di condizionamento classico UCS = stimolo incondizionato UCR = risposta incondizionata CS = stimolo condizionato CR = risposta condizionata 15 Apprendimento associativo, condizionamento classico e operante: rinforzo Il Procedura di rinforzo = presentazione della luce accesa o del suono del campanello prima della comparsa del cibo Rinforzo = qualsiasi evento che aumenta la probabilità della risposta. Rinforzo positivo e negativo. – Eventi che rinforzano in modo innato, rinforzatori primari: es. cibo. – Rinforzatori secondari: es. presenza dell’adulto per un neonato, affetto e stima altrui, es. voto a scuola. 16 Apprendimento associativo: il condizionamento operante Detto anche condizionamento strumentale Differenze dal condizionamento classico: Induce il soggetto ad agire rispetto allo stimolo: non processo automatico determinato dallo stimolo ma dal rinforzo. Riguarda comportamenti apparentemente spontanei, detti operanti, Non riguarda risposte riflesse (es. Salivazione). Sistema Nervoso Centrale, non sistema nervoso autonomo. – Es. squillo del telefono: sollevare la cornetta non è risposta automatica ma controllata dal soggetto. Non associazione tra due stimoli ma tra un comportamento dell’individuo e un evento di rinforzo 17 Apprendimento associativo: il condizionamento operante La scatola di Skinner: leva e distributore di cibo Condizionamento: rinforzare il comportamento di pressione della leva. Apprendimento determinato dal rinforzo: piu’ frequente l’abbassamento della leva. Se pressione della leva non seguita18dalla comparsa del cibo la risposta viene estinta. Apprendimento associativo: il condizionamento operante Fig. 12.2 di Carlson, Psicologia fisiologica, Piccin, 2003 19 Apprendimento associativo: implicazioni per la didattica Voto scolastico: principio del rinforzo Domanda: voto davvero “motivante”? Motivazione estrinseca – compiere un’azione per ottenere altro (es. premio) Motivazione intrinseca – interesse per l’attivita’ in se’ In alcuni casi la motivazione estrinseca puo’ RIDURRE quella intrinseca Altre implicazioni: Apprendere in modo graduale Conoscere i risultati Limiti: Insegnamento basato sul rinforzo Separazione contenuto da apprendere / contesto disciplinare 20 Apprendimento associativo – il modellamento (shaping) Difficoltà nell’insegnare comportamenti inizialmente non presenti anche se possibili: modellamento (shaping): Si premiano tutte le risposte che si avvicinano a quella desiderata aumentando la ricompensa quando ci si avvicina alla risposta completa Es. Addestramento animali da circo Es. Imparare a sciare, a nuotare ecc. Es. Imparare una lingua straniera Didattica: imparare abilita’ complesse – es. Risoluzione di problemi Studio di materie nuove. 21 Apprendimento per insight: la psicologia della Gestalt Gestalt: contro l’associazionismo. non apprendimento per prove ed errori (Thorndike), ossia comportamento cieco. Köhler (1925): scimpanzè e banana all’esterno della gabbia o appesa. Canne di bambù unite. Necessità della compresenza di tutti gli elementi del problema. Improvvisa ristrutturazione del campo percettivo. Prima osservazione, poi d’improvviso azioni consecutive veloci senza errore -> soluzione. Aha-Erlebnis. 22 Apprendimento per insight: la psicologia della Gestalt Köhler (1925): lo scimpanzè e la banana all’esterno della gabbia o appesa. Canne di bambù unite. 23 Apprendimento per insight: la psicologia della Gestalt 24 Apprendimento per insight: la psicologia della Gestalt In ambito didattico, critica: - all’idea del discente passivo - all’idea che il docente debba fornire materiale già ordinato. Anni ’90: ripresa della didattica basata sulla teoria della Gestalt. Insegnante = persona che stimola il processo di apprendimento individuale. Presentazione del problema; l’apprendimento termina con l’insight che poi porta ad una fase esecutiva, la trasformazione dei pensieri in azione. L’apprendimento scolastico termina con il consolidamento e il trasferimento di quanto appreso ad altri contesti. 25 L’apprendimento latente Apprendimento latente = forma di apprendimento che avviene in assenza di rinforzo e non e’ apparente finche’ non viene introdotto un rinforzo. Comportamentismo classico: apprendimento = prestazione. Apprendimento latente: distinzione tra apprendimento, apprendimento processo interno, e comportamento o performance, performance processo osservabile. L’apprendimento viene inferito dal comportamento ma non coincide con esso. 26 L’apprendimento latente Apprendimento latente: un esperimento classico (Tolman & Honzik, 1930) GOAL ... i T T T T T T START Quando il ratto raggiunge la biforcazione della T, deve fare una scelta. Se va da un lato arriva a una via chiusa. Se va dall’altra parte arriva all’entrata del componente successivo Errore = quando imbocca una via senza uscita 27 L’apprendimento latente GRUPPO 1: 1 Per ogni trial i ratti ricevono cibo quando raggiungono la goal box. RINFORZO GRUPPO 2: 2 Non ricevono mai cibo. Quando raggiungono la goal box vengono rimossi dal labirinto. NESSUN RINFORZO GRUPPO 3: 3 I ratti non ricevono cibo nei Trials 1-10. Ma a partire dal Trial 11 fino al Trial 20 ricevono cibo. RINFORZO DIFFERITO 28 GR 2 — GR 3 — 6 8 GR 1 — 4 Dopo il Trial 11, GR3 va meglio del GR 1! 2 0 Media errori 10 L’apprendimento latente 1 10 11 Trials (1 Trial al Giorno) 17 29 L’apprendimento latente Interpretazione Il Gruppo 3 (rinforzo differito) ha appreso la struttura del labirinto durante i trials 1-10 ma non aveva ragione di rendere cio’ manifesto. La performance del Gruppo 3 e’ migliore di quella del Gruppo 1 perche’ il cambiamento da nessun rinforzo a rinforzo sembra rendere la ricompensa maggiore. Didattica: Didattica non sempre cio’ che apprendiamo viene reso manifesto subito. Bisogna trovare i “rinforzi” utili a farlo emergere. 30 Il cognitivismo Concezione della mente Mentalismo: mente tra stimolo e risposta Individuo come elaboratore di informazione Mente (= software) indipendente dall’hardware (= cervello, corpo) Traduzione dei processi esterni in simboli: rappresentazione Diagrammi di flusso che descrivono il percorso dell’informazione - elaborazione sequenziale, a stadi Metodo Uso del metodo sperimentale, esperimenti di laboratorio Cronometria mentale: tempo di elaborazione Principali temi di studio Processi cognitivi: percezione pensiero memoria linguaggio 31 Meno interesse per l’apprendimento: innatismo Cognitivismo. S-mente-R STIMOLI RISPOSTE 32 Apprendimento per il cognitivismo: il cambiamento concettuale Concezioni delle teorie intuitive dei bambini e del cambiamento concettuale: a) conoscenze intuitive: frammentarie e lacunose. Apprendimento = integrazione tra queste conoscenze b) conoscenze intuitive: coerenti - “bambino come scienziato” Apprendimento = ristrutturazione di concetti e relazioni. Ristrutturazione specifica, per dominio. Differenziazione di teorie già esistenti: es. categorie globali (es. esseri che volano). 33 Apprendimento per il cognitivismo: il cambiamento concettuale Stella Vosniadou: Progressiva ristrutturazione del modello iniziale per acquisire il concetto che la terra e’ sferica. 34 Apprendimento per il cognitivismo: il cambiamento concettuale 35 Apprendimento per il cognitivismo: il cambiamento concettuale Un esempio: la teoria del cambiamento concettuale di Stella Vosniadou Conoscenze intuitive: coerenti, corrispondenti a modelli mentali. Ad essi sottostanno: teorie specifiche, di dominio teorie di framework (che vincolano le prime) Es. terra = sfera – Es. di presupposizione della teoria di sfondo: le cose sono come appaiono. Apprendimento = avviene tramite cambiamento concettuale. 2 modalità: arricchimento (se nuove informazioni compatibili con le preesistenti) revisione (se contrasto tra vecchie e nuove informazioni) Implicazioni per la didattica: didattica importanza delle conoscenze pregresse, processo graduale, 36 Apprendimento processo complesso e costruttivo Apprendimento: si tratta di un processo: Costruttivo – circolarità tra apprendimento e memoria – la conoscenza NON viene solo ricordata o registrata ma costruita Centralità delle conoscenze pregresse Nozione di schema (es. Rumelhart e Norman, 1981) Accrescimento: codifica in base a schemi pre-esistenti Sintonizzazione: uno schema si affina progressivamente Ristrutturazione: simile alla scoperta. Dinamico – non apprendiamo nulla di nuovo, la conoscenza non è mai ripetitiva Strategico – per apprendere occorrono strategie, che possono essere apprese / insegnate (es. lettura e ripetizione di un testo) Interattivo – ad esempio nel contesto scolastico Situato – centralità dell’interazione tra chi apprende e il contesto (Vygotskij) 37 Giochi sull’apprendimento 1 Applica al seguente caso uno o più modelli dell’apprendimento trattati finora giustificando le tue scelte. Sara, 15 anni, ha un forte desiderio di emergere. Studia costantemente, anche se in modo a volte mnemonico. Molto ambiziosa, è particolarmente sensibile al voto che ottiene. E’ in grado di autogestirsi nel lavoro a casa, ma non dimostra grandi capacità riflessive e critiche. Tende inoltre ad essere competitiva con gli altri. Posta di fronte a problemi nuovi, non riesce a trovare facilmente soluzioni originali e applica in modo meccanico nozioni apprese. Inoltre, a causa della sua competitività ha difficoltà nei lavori di gruppo. 38 Apprendimento per il connessionismo 39 Il connessionismo Concezione della mente Per studiare la mente / i processi cognitivi occorre comprendere il funzionamento del cervello Metodo Uso del metodo computazionale Simulazioni al computer – Computer come strumento, non come modello per studiare la mente Principali temi di studio Interesse per l’apprendimento: tra innatismo ed empirismo 40 Un esempio di rete neurale Unità -> neuroni (cellule nervose) Connessioni -> sinapsi Peso = valore numerico che caratterizza ogni connessione –> numero di siti sinaptici attraverso cui un neurone influenza gli altri Pesi positivi o negativi -> Connessioni eccitatorie o inibitorie Stato o livello di attivazione di ciascuna unità – > stato di attivazione dei neuroni OUTPUT Strati della rete neurale: Unità di input (sistema sensoriale), unità interne o hidden, unità di output (sistema motorio) La risposta dipende dai pesi sulle connessioni INPUT 41 Connessionismo. S-cervello-R STIMOLI RISPOSTE 42 Apprendimento per il connessionismo Fase di addestramento (training) – Precede sempre la fase di utilizzo della rete. Quindi la rete modifica certe sue caratteristiche, seguendo una regola, sulla base di un insieme di esempi fornito a priori (training set). Per modificare le sue caratteristiche utilizza un algoritmo di apprendimento. Algoritmo di apprendimento = insieme finito di passi utili a risolvere il problema. Attenzione! L’algoritmo di apprendimento non è una proprietà della rete: una stessa regola infatti può essere utilizzata per diverse strutture e su una stessa rete possono essere utilizzati algoritmi differenti. 43 Apprendimento per il connessionismo Alcuni tipi di algoritmi di apprendimento: 1. Apprendimento supervisionato: supervisionato necessita di informazioni esterne tali che ogni unità output conosce la risposta desiderata (target) ad un particolare segnale input. Richiede un “insegnante” o supervisore che fornisca l’output desiderato. Esempio: Regola della back-propagation (BKP), o retropropagazione dell’errore: tipo di apprendimento supervisionato. I pesi variano in proporzione alla differenza tra i valori di uscita effettivi ed i valori desiderati. Poco realistica dal punto di vista biologico. 44 Apprendimento per il connessionismo 2. Apprendimento non supervisionato, per auto-organizzazione: non vengono forniti target, ma solo input, per cui la rete neurale non fa altro che configurare se stessa in modo tale che ogni neurone a livello di output risponda in modo simile per input simili tra loro. Es. categorizzazione di oggetti in base alla loro somiglianza. – Non c’e’ insegnante: alla rete non viene fornita informazione sulla correttezza dell’output – Auto-organizzazione: la rete si auto-organizza in base all’informazione che riceve in input – Apprendimento = estrazione dell’informazione che meglio descrive i dati in input 3. Apprendimento tramite rinforzo. Un critico (non supervisore) valuta la ‘bonta’’ dell’output. Non si fornisce l’output desiderato. Esempio: algoritmo genetico. 45 Cognizione incarnata (embodied). S-cervello/corpo-R STIMOLI RISPOSTE 46 Imitazione e apprendimento: visione “embodied” • Emulazione: gli individui apprendono proprieta’ ambientali grazie all’osservazione di azioni, senza necessariamente apprendere le azioni stesse. – Ad esempio, se vediamo qualcuno rompere una noce con una pietra per mangiarla possiamo capire che l’interno della noce puo’ essere mangiato; questo non significa, pero’, che impariamo il metodo con cui aprire la noce. • Imitazione: si intende l’apprendimento delle azioni, l’acquisizione del metodo relativo a come svolgerle. (Tomasello, 1996) • Imitazione in senso stretto = casi in cui viene copiata un’azione che altrimenti avrebbe poche probabilita’ di verificarsi Per compiere un atto di imitazione si osserva qualcuno, si compie un piano per agire e si esegue un atto motorio. L’imitazione coinvolge dunque la visione, la 47 pianificazione e il controllo motorio. Imitazione e apprendimento: visione “embodied” I neonati possono imitare espressioni facciali (Meltzoff & Moore, 1970). • Lingua protrusa • labbra protruse • bocca aperta I bambini sotto i due anni imitano movimenti intenzionali da parte del modello (Meltzoff, 1995). Oltre I 12 mesi imitazione differita 48 Imitazione e apprendimento: visione “embodied” Bambini di 14 mesi: osservano degli adulti accendere una lampada con la testa in 2 condizioni: con le mani occupate vs. libere. Viene riprodotto il comportamento solo quando farlo e’ razionale. Quindi: l’ imitazione e’ un processo re-interpretativo e orientato da scopi (GOAL DIRECTED), non semplice riproduzione. •Gergely, Bekkering, Giraly, Nature 415, 755, 2002 Imitazione e apprendimento: visione “embodied” Heyes et al., 2004. Imitazione non innata ma acquisita. Trovano che i movimenti sono facilitati se i soggetti vedono eseguire movimenti congruenti con quello che stanno eseguendo, mentre sono resi piu’ difficili se eseguono movimenti incongruenti. Prima dell’esperimento training: i partecipanti imparano a aprire la mano quando vedono una mano chiudersi e vs. Introducendo il training l’effetto dell’imitazione automatica scompare. Dunque: secondo questi autori il comportamento imitativo si forma attraverso le connessioni neurali visuomotorie che si formano combinando esperienza diretta e osservazione. 50 Imitazione e apprendimento: imitazione esplicita e implicita Cosa succede quando gli esseri umani osservano il movimento di un conspecifico? Capacita’ imitativa di 2 tipi: ¾ Esplicita - attivazione intenzionale del comportamento motorio (imitazione) ¾ Implicita - attivazione non intenzionale del comportamento motorio. Es. Osservare qcuno che afferra comporta: attivazione delle stesse aree attive durante l’afferramento Neuroni mirror: anche empatia per il dolore altrui. Es. Studi di Aglioti e colleghi con TMS 51 Apprendimento osservativo – Imitazione implicita ed esplicita Cosa succede quando gli esseri umani osservano il movimento di un conspecifico? Capacita’ imitativa di 2 tipi: ¾ Esplicita - attivazione intenzionale del comportamento motorio (imitazione) ¾ Implicita - attivazione non intenzionale del comportamento motorio. Es. Osservare qualcuno che afferra comporta: attivazione delle stesse aree attive durante l’afferramento Neuroni mirror: anche empatia per il dolore altrui. Es. Studi di Aglioti e colleghi con TMS 52 Imitazione e apprendimento: I neuroni “mirror” Neurone mirror tipico (F5): scarica solo quando la scimmia osserva un’azione diretta ad un obiettivo eseguita da un effettore biologico (conspecifico, essere umano) La scimmia guarda La scimmia afferra 53 A (Afferrare con visione piena) B (Afferrare di nascosto) C (Mimare) D (Mimare di nascosto) I neuroni mirror riconoscono l’obiettivo Un subset di neuroni mirror rispondono anche con afferramento di nascosto Umilta et al., 2001 54 Imitazione e apprendimento: visione “embodied” • osservazione di una bocca che afferra vs di una bocca statica • osservazione di una mano che afferra vs di una mano ferma • osservazione di un piede che schiaccia vs di un piede fermo 55 Da Buccino et al., 2005 Imitazione ed empatia I neuroni mirror non codificano solo il tipo di azione (es. Grasp) ma sono alla base dell’empatia nei confronti dei conspecifici. Avenanti, Bueti, Galati, Aglioti, Nature Neuroscience, 2005 Imitazione e apprendimento: a che serve l’imitazione implicita? A che serve l’imitazione implicita? Diverse proposte: facilita forme di imitazione esplicita, utile dal punto di vista sociale, per segnalare affiliazione e per facilitare l’empatia; supporta questa proposta il fatto che il sistema mirror sembra essere attivo durante l’imitazione di azioni. facilita la comprensione delle azioni altrui (quello che stanno facendo o addirittura le loro intenzioni e stati mentali). Serve allo sviluppo del linguaggio: l’area di Broca, che ha un ruolo centrale nell’elaborazione del linguaggio, sembra sia l’omologo per gli umani dell’area F5 della scimmia. Problema: i neuroni mirror sono stati identificati nelle 57 scimmie, una specie che non imita ne’ sembra possedere una teoria della mente. Imitazione e apprendimento: a che serve l’imitazione implicita? contribuisce a percepire il comportamento dei conspecifici, funzionando cosi’ come una sorta di sistema di EMULAZIONE PERCETTIVA: percezione, non comprensione delle azioni altrui. Evidenze: attivazione motoria che precede un evento percettivo (ad esempio nei pianisti esperti le aree corticali legate al movimento delle dita si attivano prima del comparire di una nota in una sequenza musicale familiare), i neuroni mirror sono in grado di attivarsi anche quando l’ultima parte di un’azione viene nascosta ¾ l’influenza dell’apprendimento motorio sulla 58 percezione. Imitazione e apprendimento: le teorie ideomotorie Teorie ideomotorie, teorie del codice comune, teoria della codifica di eventi (Prinz, 1990; Hommel et al., 2001) Codice comune tra percezione e azione. Un esempio di evidenze in favore: Es. Registrazione di persone che battono le mani. Una settimana dopo vengono loro fatte ascoltare il battito loro o di altri: riconoscono con facilita’ quando sono loro a battere le mani basandosi sul proprio ritmo etc. Flach et. al. 59 2003. Imitazione e apprendimento osservativo – Forma di apprendimento prettamente sociale: Osservazione e imitazione degli altri. Di solito imitiamo chi ha piu’ influenza e successo. Studi di Bandura sull’imitazione di comportamenti aggressivi e sull’influenza dei media. Didattica: importanza di comprensione e controllo del proprio apprendimento 60 Quindi, sull’imitazione….. Differenza tra imitazione ed emulazione: crescente complessita’ dei comportamenti imitativi nelle diverse specie Nei bambini: Æ imitazione facciale innata (?) Æ capacita’ di inferire SCOPI e INTENZIONI Imitazione negli adulti: influenzata dall’osservazione del movimento Meccanismi neurali: neuroni mirror Implicazioni per la didattica della visione “embodied” Centralita’ del corpo e dell’esperienza per la cognizione Apprendimento: attraverso il linguaggio; attraverso l’esperienza (Parisi, 1999). Attraverso l’esperienza. Vantaggi: interazione con la realtà e sua modificazione; comprensione dei meccanismi sottostanti i fenomeni. Limiti: non si può fare esperienza diretta di molti aspetti: ciò che è lontano nel tempo e nello spazio; ciò che dura a lungo; ciò che è astratto; ciò che è troppo grande o troppo piccolo. Esempi di modalità di apprendimento attraverso l’esperienza nel contesto scolastico: • strumenti scientifici; grafici, immagini; visite a musei, mostre ecc. • novità: computer -> ipertesti; simulazione al computer: laboratori virtuali 62 Implicazioni per la didattica della visione “embodied” Attraverso il linguaggio. Vantaggi: possibilità di generalizzazione; possibilità di usufruire dell’esperienza altrui; possibilità di confronto con altri. Limiti: visione parziale della realtà, come segmentata in entità distinte; apprendimento mnemonico; problema di capacità delle persone (cultura di massa) problema di motivazione; ruolo centrale dell’esperienza; scollamento con la società prevalentemente “visiva” che ci circonda. Situazione scolastica: prevalenza dell’apprendimento basato sul linguaggio. 63 Organizzazione della conoscenza: centralità dell’apprendimento basato sull’esperienza e sull’azione. Implicazioni per la didattica della visione “embodied” Attraverso il linguaggio. Vantaggi: possibilità di generalizzazione; possibilità di usufruire dell’esperienza altrui; possibilità di confronto con altri. Limiti: visione parziale della realtà, come segmentata in entità distinte; apprendimento mnemonico; problema di capacità delle persone (cultura di massa) problema di motivazione; ruolo centrale dell’esperienza; scollamento con la società prevalentemente “visiva” che ci circonda. Situazione scolastica: prevalenza dell’apprendimento basato sul linguaggio. Organizzazione della conoscenza: centralità dell’apprendimento basato sull’esperienza e sull’azione. 64 Cognizione distribuita. Scervello/corpo/ambiente-R STIMOLI RISPOSTE Mente estesa 65 Cognizione distribuita • Hutchins, 1995, Cognition in the wild: "the emphasis on finding and describing 'knowledge structures' that are somewhere 'inside' the individual encourages us to overlook the fact that human cognition is always situated in a complex sociocultural world and cannot be unaffected by it" 66 Le affordances Nozione di affordance (Gibson, 1979). L’ambiente si offre al soggetto. Es. mela Le Affordances riguardano SIA la percezione che l’azione Le Affordances sono SIA soggettive che oggettive Le Affordances riguardano SIA l’ambiente che gli individui Le Affordances sono variabili Artefatti: abbiamo modificato l’ambiente per modificare quello che ci offre (afford) Variabilità e soggettività delle affordances: Sono rapportate alle dimensioni degli individui The psychology of everyday things ovvero La caffettiera del masochista, D. Norman 67 Gibson: le affordances Le affordances sono variabili, sia soggettive che oggettive Foglia: ottima affordance per il riposo o per camminare per una formica, non per un elefante 68 Implicazioni per la didattica: Apprendimento situato e affordances Antecedenti: Gibson (1979) e Norman (1995) (teoria delle affordances), Vygotskij (apprendimento sociale). Norman (1995): le affordances sono le possibili funzioni, gli "inviti operativi", le operazioni consentite da un oggetto al suo utente. Nel contesto di apprendimento: L'utilità di una situazione per uno determinato studente in un certo momento è identificata dalle affordances di quella situazione; le affordances non sono un attributo dello studente, né della situazione, ma della relazione tra i due: complementarietà ambiente-discente. Es.: accesso alle banche dati, utilizzo di sistemi informatici 69 Implicazioni per la didattica: Apprendimento situato Domanda: Priorità dei processi cognitivi o della pratica sociale, di cui l’apprendimento è parte integrante? Della pratica sociale. L’apprendimento avviene in funzione del contesto (interattivo e non solo) in cui ha luogo. La conoscenza deve essere presentata in un ambiente realistico, dove tipicamente quel tipo di conoscenza è richiesto Non esiste l’apprendimento in generale, ma l’apprendimento è situato in contesti specifici. Costruzione interattiva, sociale, relazionale della conoscenza. L’apprendimento richiede interazione sociale e collaborazione 70 Implicazioni per la didattica: Apprendimento situato Nozione di partecipazione periferica legittima, processo tramite cui nuovi membri entrano in una comunità di pratica (es. bambini nel mondo degli adulti). Dalla partecipazione periferica alla partecipazione piena. L’apprendimento situato è meno intenzionale, meno strategico di altre forme di apprendimento. L’apprendimento avviene indipendentemente da forme di insegnamento intenzionale. Es. apprendistato 71 Giochi sull’apprendimento 2 Applica al seguente caso uno o più modelli dell’apprendimento trattati finora giustificando le tue scelte. Martino, 13 anni, è molto riservato. Pur avendo pochi amici fidati, non ha problemi nel relazionarsi ai compagni. Vive però in modo conflittuale il suo rapporto con il contesto scolastico. Sembra che lo avverta come fortemente restrittivo e limitante. Questo lo porta ad approfondire solo alcune materie per cui ha una spiccata attitudine, come la matematica, e a trascurarne altre. Entrando più nello specifico, sembra studiare solo le materie che gli consentono di “giocare” e di sfidare se stesso. Non è competitivo, né pare particolarmente interessato al voto. All’esterno della scuola, ama fare sport. 72 Lavoro di gruppo: Domande 1. 2. Applica i principi dell’apprendimento “embodied”, distribuito e situato alla didattica della tua materia. 1. Scuole medie 2. Scuole superiori Applica i principi dell’apprendimento basato sulla teoria della Gestalt alla didattica della tua materia. 1. Scuole medie 2. Scuole superiori 73