Scarica l`opuscolo

annuncio pubblicitario
800 123 213
per i pazienti
Le informazioni contenute
in questa Guida non
possono in alcun modo
sostituirsi alla diagnosi,
alla cura e al trattamento
da parte del tuo medico.
FEDERASMA Onlus
Sede Nazionale e Segreteria
Tel/fax e segreteria
+39 0574 697053
www.federasma.org
[email protected]
FEDERASMA è un’organizzazione senza fini di
lucro (Onlus), che dal 1994 riunisce le principali Associazioni italiane di pazienti che
sostengono la lotta all’asma e alle allergie
ed è attiva, con numerose
Associazioni affiliate, in azioni di tutela
degli interessi dei malati allergici e asmatici.
1
PREMESSA
A SMA
IN ITALIA
CIRCA 3 MILIONI DI PERSONE SONO AFFETTE DA ASMA
CIRCA 10 MILIONI DI PERSONE SONO AFFETTE DA MALATTIE ALLERGICHE
1 BAMBINO SU 10 SOFFRE DI SINTOMI ASMATICI
1 BAMBINO SU 3 SOFFRE DI SINTOMI ALLERGICI
IL 5% DEGLI OVER 64 È ASMATICO
IL 5% DEI RICOVERI IN OSPEDALE È CAUSATO DA REAZIONI AI FARMACI,
DI CUI IL 25% DA ALLERGIA
L’ 1% - 3% SOFFRE DI ALLERGIA AGLI INSETTI
IL 2% - 8% SOFFRE DI ALLERGIA ALIMENTARE
IL 5% - 20% SOFFRE DI DERMATITE ATOPICA
IL 20% - 30% SOFFRE DI RINITE ALLERGICA
513 DECESSI PER ASMA NEL 2006
1.400 EURO IL COSTO MEDIO ANNUO PER UN PAZIENTE CON ASMA
1.000 EURO IL COSTO MEDIO ANNUO PER UN PAZIENTE CON RINITE ALLERGICA
1.432 EURO IL COSTO MEDIO ANNUO PER UN PAZIENTE CON DERMATITE ATOPICA
NEL MONDO
300 milioni di persone soffrono di asma
+100% l’aumento dell’asma nell’ultimo decennio
400 milioni di persone sono affette da rinite allergica
A SMA E ALLERGIE IN CIFRE
WWW.FEDERASMA.ORG
PERCHÉ UNA GUIDA SULL’ASMA
FEDERASMA Onlus nasce nel 1994 con l’obiettivo principale di
operare per ottenere a favore dei pazienti il riconoscimento dell’asma come malattia sociale: obbiettivo raggiunto nel 1999 con
l’inserimento dell’asma nel DM 329/99 “Regolamento recante norme di individuazione delle malattie croniche e invalidanti”.
Oggi FEDERASMA Onlus riunisce 20 Associazioni Aderenti presenti
sul territorio nazionale e si misura con una realtà socio-sanitaria
profondamente mutata dove, nonostante il riconoscimento sociale della malattia e le molte possibilità di trattamento si assiste
ancora: ad una scarsa ed inadeguata informazione e conoscenza
della malattia, alla difformità di accesso ai trattamenti e alle prestazioni sul territorio nazionale, alla sottostima della popolazione
affetta, alla sottovalutazione dei fattori di rischio e delle conseguenze anche gravi che un’asma non controllata può provocare.
Dalle molte richieste che giungono al nostro Numero Verde per i
pazienti emerge, prepotentemente, la necessità di essere aiutati
a conoscere la malattia e ad essere informati sulle modalità, le
prassi, le misure di tutela e sostegno che ne permettano la gestione in ogni suo aspetto: umano, sociale, sanitario e socio-assistenziale.
In questo contesto nasce questa “guida” che, rivisitando una pubblicazioni a fascicoli editata da FEDERASMA Onlus molti anni fa e
che fu di aiuto a tante famiglie, fornisca un aggiornamento sulle
conoscenze scientifiche in tema di asma emerse dagli studi realizzati negli ultimi anni, inviti i pazienti e coloro che se ne prendono
cura a non sottovalutare la malattia, a mettere in atto, rispettare
e far rispettare le misure preventive, comportamentali e terapeutiche necessarie a controllare la malattia e ad evitarne le complicanze.
FEDERASMA Onlus continua la sua attività promuovendo la realizzazione di iniziative ed azioni volte a favorire l’emanazione e l’attuazione di politiche a tutela dei pazienti asmatici e allergici e della popolazione generale, per prevenire e contrastare l’insorgenza
della malattia già a partire dalle prime fasi della vita e realizzare
così i suoi obiettivi ed avvicinarsi sempre più al raggiungimento
della sua missione: “evitare che i bambini di oggi siano i futuri
malati di domani”.
Sandra Frateiacci
Presidente Federasma
INDICE
Che cos’è l’asma
Il primo passo: conoscere la malattia
Quali sono le cause dell’asma
Come convivere con la malattia
Iinfluenza degli ormoni sessuali femminili
Attività fisica
Alimenti
Intolleranza ai medicinali
pag 6
Modalità di somministrazione
6
8
8
9
9
9
9
I fattori scatenanti
pag 10
10
10
11
11
11
12
12
13
13
13
Conoscere e prevenire
Circostanze particolari
Asma e infezioni
Prevenzione dell’asma indotta dagli acari
Asma e Allergeni: se il nemico è l’acaro
Asma e Pollini: quando il nemico arriva in primavera
Prevenzione dell’asma indotta dai pollini
Asma e animali domestici
Asma e muffe
Consigli utili per la prevenzione non farmacologica
Gli aerosol predosati in bombolette spray
Come usare la bomboletta spray
Gli autoinalatori
Distanziatori e spaziatori
Come usare un distanziatore
Gli erogatori in polvere
Nebulizzatori
Come eseguire correttamente la nebulizzazione
Gli Aerosol predosati in bombolette spray
Il Controllo dell’Asma
La relazione terapeutica tra medico e paziente
Rapporto di fiducia reciproca
Informazione completa e gestione dell’asma
Aderenza alla terapia
Il ruolo del paziente
Piano di autogestione dell’asma
Terapia farmacologica
ImmunoTerapia Iposensibilizzante Specifica
Farmaci ad effetto immediato da usare al bisogno
e per le riacutizzazioni
Strategie Terapeutiche
19
19
19
19
20
20
20
21
21
21
pag 22
23
23
24
24
25
26
28
29
30
30
Misura del Respiro pag 14
Che cos’è il respiro
Che cos’è la spirometria
Cosa deve fare il paziente prima della spirometria
Quanto dura l’esame spirometrico
Come si fa la spirometria
La spirometria nell’asmatico
Il test di reattività bronchiale
Picco di Flusso espiratorio (PEF)
Come si misura il PEF
Quanto tempo impiegate per misurare il respiro
Come eseguire correttamente la misurazione del PEF
Il PEF nel paziente asmatico
Farmaci antiasmatici
e dispositivi di inalazione
Quali sono i farmaci per l’asma
14
14
14
14
15
15
15
16
16
16
17
17
pag 18
18
L’asma nel bambino
pag 32
32
34
34
35
35
35
35
37
37
37
Come viene sospettata l’asma
Gli inalatori
Consigli per i genitori
Evoluzione dell’asma del bambino
L’asma del bambino si può guarire
Cosa succede durante una crisi acuta di asma
Consigli Utili - Asma del bambino e…lo sport
…il sonno
…il fumo passivo
Cosa si deve fare durante un’emergenza
L’asma a scuola
pag 38
38
Dimensione del problema
WWW.FEDERASMA.ORG
Come si evitano le crisi asmatiche
Se in classe c’è un bambino asmatico
Raccomandazioni in caso di crisi acuta
d’asma a scuola
Quando allertare urgentemente un medico
in caso di crisi acuta
Speciale Giovani
L’incostanza: il pericolo numero uno
per l’adolescente asmatico
Lo studio
…lo sport
...il tempo libero
39
39
40
Asma e sport
42
43
43
43
Asma e vacanza
40
pag 42
50
Relazione tra asma e sport
50
Chi ha l’asma può fare sport
Perché l’attività fisica può scatenare una crisi asmatica50
51
Asma da sforzo
51
Come si può riconoscere l’asma da sforzo
51
Come prevenire l’asma da sforzo
52
Premedicazione dell’asma da sforzo
52
Quali sport praticare
52
Limitazioni dell’attività sportiva
53
Per vincere l’asma da sforzo
Dove andare
Asma e condizione della donna
Asma e Mestruazioni
Asma e Gravidanza
Gestione dell’asma durante la gravidanza
Il fumo in gravidanza
Come si modifica l’asma durante la gravidanza
Farmaci in gravidanza
Quali farmaci antiasmatici
si devono assumere durante la gravidanza
Vi è pericolo per la donna asmatica
durante la gravidanza e il parto
Cosa può succedere durante il travaglio
Asma e Allattamento
Asma e Menopausa
La menopausa può causare l’asma
Cosa deve fare una donna asmatica
in menopausa
pag 44
44
44
44
44
45
45
46
46
46
46
47
47
47
47
pag 50
Precauzioni da seguire prima di partire
Per chi si reca all’estero
Accesso alle prestazioni
Mezzi di trasporto
Vacanze e sport
Precauzioni da seguire in caso di spostamenti
per attività lavorative e di studio
pag 54
54
54
55
55
56
57
57
Leggi e norme di tutela
pag 58
58
59
60
61
Guida all’esenzione
Tabella prestazioni
Tabella percentuali d’invalidità
Carta dei diritti del cittadino allergico e asmatico
Test per il controllo dell’Asma ACT™
pag 62
Asma e lavoro
pag 48
48
48
49
49
49
Asma e fattori di rischio in ambiente lavorativo
Come riconoscere l’asma professionale
Come si cura l’asma professionale
Come si previene l’asma professionale
L’asma professionale può essere indennizzata
1
CHE COS’È L’A SMA
IL PRIMO PASSO: CONOSCERE LA MALATTIA
L’asma è una malattia cronica dei bronchi, che si restringono per la contemporanea presenza di broncospasmo, di infiammazioni con produzione di secrezioni nel lume bronchiale, che
provocano mancanza o difficoltà di respiro, tosse, respiro fischiante o sibilante, senso di oppressione al torace. Tutti questi sintomi non si presentano contemporaneamente nella stessa persona, né si verificano sempre con la medesima intensità (quando sono molto intensi si
parla anche di crisi d’asma) e possono svilupparsi in tempi diversi nel corso della vita.
Dottore cosa mi succede?
Il medico pone delle domande per caratterizzare i sintomi, per capire in quali occasioni
si manifestano e se sono associati con altri sintomi riferibili ad organi diversi dai bronchi,
come il naso, gli occhi, l’apparato gastrointestinale o la pelle.
Nel suo racconto il paziente è guidato dalle domande del medico. Viene chiesto se in famiglia c’è qualche altra persona che ha disturbi simili; si indaga sull’infanzia del paziente per
sapere se ci sono stati episodi di bronchite asmatica, assenze da scuola frequenti, difficoltà
a partecipare all’attività fisica a scuola o con i compagni, visite al pronto soccorso o eventuali ricoveri ospedalieri per crisi respiratorie. Ai maschi adulti viene chiesto se sono stati
esentati dal servizio militare per motivi di salute. Si indaga sullo stile di vita, stabilendo per
esempio se il paziente è fumatore o se vive o lavora insieme a persone che fumano.
Si cercano informazioni relative al tipo di lavoro svolto dal paziente e se i sintomi hanno
frequenza ed intensità diverse in funzione del luogo in cui si trova.
A mano a mano che il racconto procede il medico mette insieme le diverse informazioni e comincia ad orientarsi su un’ ipotesi di patologia. Il primo inquadramento del medico è relativo ai fattori di rischio responsabili dei sintomi: sono di natura allergica o meno? Ecco quindi che viene chiesto in
quale periodo dell’anno compaiono i sintomi: hanno una presenza
stagionale? Ci sono animali in casa? Ci sono alimenti o farmaci
che il paziente evita per precedenti reazioni, quali prurito agli
arti, gonfiore delle labbra, comparsa di ponfi (bolle di dimensioni variabili simili alle punture delle zanzare)?
Oppure i sintomi compaiono durante l’esercizio fisico?
Sono conseguenza dell’abitudine al fumo di sigaretta?
Compaiono durante la stagione fredda sotto forma di
raffreddori che durano più a lungo e scendono ai bronchi
provocando tosse? Il caldo intenso, l’aria fredda o la nebbia aumentano questi disturbi? C’è una correlazione con
la posizione del corpo, ad esempio quando il soggetto
è disteso, come nel coricarsi, magari dopo pasti abbondanti? Sono tali da determinare risvegli notturni?
Poi mi visita e chiedendomi di respirare a bocca aperta
ascolta i miei polmoni. Pur con l’apprensione che la continua presenza dei sintomi mi procura, cerco di seguire
WWW.FEDERASMA.ORG
l’evolversi della visita chiedendo al dottore che cosa posso avere; una domanda soprattutto
mi preme, vorrei capire se posso guarire da questi sintomi.
A questo punto della visita il medico mi dice che è probabile che abbia l’asma bronchiale
ma che servono alcuni esami per confermare il suo sospetto ed eventualmente valutarne la
gravità. Il primo esame consigliato è la spirometria.
Se i risultati di questo esame non sono completamente nella norma verrà eseguito il test
broncodinamico mediante la somministrazione di un farmaco broncodilatatore per valutare
la reversibilità.
Seguiranno altri esami, alcuni per confermare il sospetto diagnostico per asma, come il test
di broncoprovocazione con metacolina, altri per avere indicazioni precise sull’asma, come
l’ergospirometria quando vi è presenza di sintomi da esercizio fisico, la pHmetria quando i
sintomi sono riferibili a presenza di reflusso gastroesofageo, altri per escludere altre ipotesi
diagnostiche, come la radiografia del torace, altri ancora per conoscere eventuali cause di
questi sintomi come i test allergometrici cutanei nel sospetto di origine allergica dei sintomi
o il RAST per la misura precisa delle IgE specifiche.
Generalmente, si completano gli accertamenti con la misura della quantità d’ossigeno presente nel sangue (saturazione ossiemoglobinica in aria ambiente).
Completati gli accertamenti il medico mi rivede e spiegandomi i risultati degli esami mi dice
che il sospetto iniziale è confermato:
ho l’asma bronchiale. Chiedo subito se posso guarire e se questa malattia limiterà la mia
vita, le mie relazioni, i miei hobby.
Lo stato d’animo che provo quando mi viene comunicata la diagnosi è un alternarsi
di sollievo e preoccupazione.
Sollievo perché sapendo l’origine dei miei disturbi posso capire come stare meglio; preoccupazione perché il dottore mi dice che è consigliato
un programma di visite ed esami periodici, l’assunzione di medicine
e provvedimenti ambientali di natura preventiva.
Di fronte poi alla domanda per quanto tempo dovrò proseguire
e quali rischi futuri ci sono per la mia salute, il medico mi rassicura ma rimanda la risposta dicendomi chiaramente che la
mia adesione al programma di cure proposto è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di salute possibili compatibilmente con la gravità della mia asma.
Mi fa presente che ci sono giovani atleti che hanno l’asma
ma che sono riusciti a vincere anche la medaglia d’oro
alle olimpiadi, che l’asma è un malattia comune, che non
impedisce ad esempio di avere bambini, che posso condurre una vita di relazione, e professionale, normale. Tutto ciò riducendo, e possibilmente eliminando, i sintomi
respiratori.
1
CHE COS’È L’A SMA
Quali sono le cause dell’asma
L’asma è una malattia conosciuta già nell’antichità e oggi molto
diffusa. Essendo una malattia multifattoriale è difficile individuare le origini che possono essere causa di insorgenza e/o aggravamento della malattia. I ricercatori di tutto il mondo ritengono
che alla base ci sia una predisposizione genetica; su questa
agiscono fattori, cosiddetti scatenanti, che rendono clinicamente
manifesta la malattia e possono aggravare l’asma fino a scatenare una vera e propria crisi.
Nel 60% e più dei casi l’asma è dovuta all’allergia. Ci sono però
molti casi in cui un’origine allergica dell’asma non è dimostrabile.
Questi casi di “asma non allergico” si curano comunque come i
casi di asma allergico.
L’allergia è una risposta “esagerata” dell’organismo a talune sostanze chiamate appunto allergeni. L’organismo, a contatto con
l’allergene, produce un tipo di anticorpi chiamati IgE che si legano all’allergene scatenando una serie di reazioni che stanno alla
base dell’asma. La polvere di casa è una notevole fonte di allergeni domestici; essa infatti contiene diversi microrganismi, in particolare spore di muffe ed acari. L’umidità e la scarsa ventilazione
possono favorire la loro presenza. Al variare delle stagioni, dagli
alberi, dalle piante e dai fiori si liberano altri allergeni in grado
di scatenare i sintomi asmatici. Inoltre possono causare asma
peli e forfora di animali domestici quali il gatto, il cane, coniglio,
cavallo. Il lattice, le punture d’insetti, quali vespe, api calabroni
possono provocare nelle persone sensibili crisi asmatiche anche
gravi e talvolta manifestazioni generalizzate molto gravi (shock
anafilattico). Alcune sostanze presenti nel luogo di lavoro possono far insorgere l’asma o peggiorarla. In tal caso si parla di asma
professionale. Tra le forme più frequenti ci sono l’asma da isocianati, sostanze utilizzate nella verniciatura dei mobili, e l’asma da
farine che colpisce coloro che lavorano nei panifici e pasticcerie.
Come convivere con la malattia
L’asma è una condizione cronica che in genere accompagna
il paziente per tutta la vita. Può insorgere a qualsiasi età e le
crisi possono scatenarsi senza preavviso.
Le crisi possono essere lievi, più intense, e addirittura, anche
se molto raramente, mortali. I sintomi vanno e vengono, possono durare qualche minuto o protrarsi per giorni interi. Nell’arco della giornata ci sono momenti più critici. La respirazione può diventare critica durante la notte o al mattino presto.
Questa forma di asma viene chiamata asma notturna.
È fondamentale capire
quando e come la malattia si manifesta:
• per attuare misure di
prevenzione ambientale;
• per instaurare un programma
terapeutico
adeguato;
• per sapere come
fronteggiarla in caso di
emergenza o di altre situazioni particolari.
WWW.FEDERASMA.ORG
INFLUENZA DEGLI ORMONI
SESSUALI FEMMINILI
In alcune donne l’asma può peggiorare prima del ciclo mestruale. Situazioni particolari sono quelle delle donne in gravidanza e in menopausa. E’ molto importante sapere che le
donne affette da asma e con un buon controllo della malattia, possono avere una gravidanza normale e partorire un
bambino sano.
ATTIVITÀ FISICA
Con lo sforzo fisico può presentarsi la tosse secca o una difficoltà respiratoria con un vero e proprio broncospasmo che
richiede anche a ragazzi e giovani adulti di fermarsi; nella
maggior parte dei casi dipende da una non adeguata terapia
di fondo dell’asma; più raramente è proprio lo sforzo fisico a
provocare, da una condizione di benessere, l’ostruzione bronchiale. Si parla in tal caso di broncospasmo da esercizio fisico
perché l’esercizio è il solo fattore che provoca i sintomi. Sono
sintomi che si risolvono spontaneamente o grazie all’uso di
un broncodilatatore. In entrambi i casi il vostro medico vi
saprà consigliare prescrivendovi i farmaci da utilizzare
prima di iniziare uno sforzo fisico, in aggiunta a quelli
da usare come cura di base e che quindi possono
proteggere da eventuali imprevisti capaci di scatenare l’asma.
A tutti sono noti i vantaggi dell’attività fisica praticata con regolarità, quindi anche per coloro
che soffrono di asma essa è sempre da incoraggiare sotto adeguata terapia di fondo.
ALIMENTI
Contrariamente a quanto si
crede comunemente, l’asma
da alimenti è abbastanza rara
ma, quando è presente, si tratta di una forma della malattia
che può avere conseguenze
molto gravi. Gli alimenti o gli
additivi che causano i sintomi
asmatici vanno riconosciuti
ed eliminati dalla dieta. Alcuni
asmatici possono avere reazioni di intolleranza con l’assunzione di aspirina e di altri farmaci
antinfiammatori non steroidei
(FANS), con alcuni farmaci utilizzati per la cura delle malattie cardiovascolari e ad alcuni
colliri per la cura del glaucoma
che contengono b-bloccanti. Il
consiglio del medico è sempre
indispensabile per scegliere
la terapia più adeguata e, in
presenza di pregressi sintomi
conseguenti all’assunzione di
farmaci è essenziale che il paziente ne dia comunicazione al
medico così che quest’ultimo
possa valutare la situazione e
prescrivere i farmaci più idonei
tenendo conto delle precedenti
reazioni (allergiche o avverse).
INTOLLERANZA AI MEDICINALI
Alcuni asmatici possono essere intolleranti all’aspirina e ad altri farmaci antinfiammatori
non steroidei (FANS), ad alcune compresse per la cura delle malattie cardiovascolari e
ad alcuni colliri per il glaucoma che contengono Beta-bloccanti. In questi casi il consiglio
del medico è indispensabile. In presenza di pregressi sintomi conseguenti all’assunzione
di farmaci è essenziale che il paziente ne dia comunicazione al medico così che
quest’ultimo possa valutare e prescrivere al paziente i farmaci più idonei da
utilizzare tenendo conto delle precedenti reazioni (allergiche o avverse).
2
1
IAFATTORI
SMA
SCATENANTI
Le conoscenze attuali della medicina non
consentono di sapere
qual è la causa primaria
dell’asma, molto spesso
tuttavia il medico può
aiutare il paziente ad
individuare il fattore (o
i fattori) che può aggravare i sintomi o scatenare una crisi.
Conoscere
questi
fattori è importante,
perché in tal modo chi
ha l’asma può attuare
un’utile
prevenzione,
evitandoli
completamente quando è possibile, oppure adottando
opportune misure per
ridurre i rischi.
ASMA E INFEZIONI
Le comuni infezioni virali dell’apparato respiratorio (ad esempio
il raffreddore e l’influenza )
sono la causa più frequente di
scatenamento di crisi asmatiche
acute. I primi segnali di asma
sono raffreddori ripetuti che
durano più a lungo e “scendono
ai bronchi” provocando tosse e
difficoltà di respiro. Purtroppo
attualmente è possibile prevenire solo l’influenza, eseguendo
regolarmente ogni anno la vaccinazione antinfluenzale che è
raccomandata in tutti i pazienti
asmatici.
CONOSCERE E PREVENIRE
Perché ho l’asma? Da che cosa dipende la mia malattia?
Cosa provoca i sintomi che sento?
Sono le legittime domande che il paziente pone al medico
nel momento in cui apprende la diagnosi di asma. Questa
può avvenire a seguito di una crisi scatenatasi all’improvviso oppure dopo un periodo più o meno lungo durante il quale i sintomi sono stati variabili, sono apparsi con frequenza
irregolare, oppure si sono manifestati in corrispondenza di
situazioni specifiche.
CIRCOSTANZE PARTICOLARI
L’esperienza del paziente e
la sua storia sono elementi
fondamentali che aiutano il
medico a definire il tipo di
asma, la sua gravità, nonché la natura dei fattori che
possono aggravarla o provocare una crisi – i già citati
fattori scatenanti (trigger).
Anche se l’asma si manifesta in modo assai diverso da
persona a persona, i principi
del trattamento farmacologico che il medico prescrive, nell’ambito di un piano
terapeutico personalizzato,
hanno una validità generale:
una volta che l’asma diventa persistente a tutti è prescritta una combinazione di
farmaci antiasmatici di fondo e di farmaci antiasmatici
sintomatici variabile e adattata in funzione della gravità
della malattia. Le prescrizioni mediche sono inoltre accompagnate da raccomandazioni per la prevenzione
individuale, che aiutano il
paziente ad eliminare o allontanare i fattori scatenanti o a ridurne la nocività.
Alcuni
suggerimenti
possono essere seguiti
da tutti gli asmatici, tra
questi ha particolareimportanza la lotta contro il
fumo attivo e passivo. In
molti casi, invece, le raccomandazioni mediche riguardano norme igienico-sanitarie che sono valide solo per
le persone asmatiche, per le
quali è provata l’influenza di
uno o più agenti specifici.
PREVENZIONE DELL’ASMA INDOTTA DAGLI ACARI
Agli asmatici allergici agli acari il medico consiglia di ridurre
le popolazioni di acari che vivono in casa, creando condizioni ambientali ad essi sfavorevoli:
WWW.FEDERASMA.ORG
aerando giornalmente e a lungo gli ambienti domestici e in particolare la camera da
letto;
esponendo al sole le lenzuola, i cuscini, le coperte ed il materasso;
lavando frequentemente le lenzuola e le federe ad una temperatura di almeno 60°. Anche le coperte del letto vanno lavate frequentemente, se possibile una volta al mese;
usando fodere particolari che non lasciano passare gli allergeni prodotti dagli acari per
coprire materasso e cuscini; eliminando gli oggetti ed arredi che “raccolgono” la polvere
(per esempio, peluche, tappezzerie e arredi imbottiti).
ASMA E ALLERGENI: SE IL NEMICO È L’ACARO
(asma e gli acari della polvere domestica)
La polvere domestica è un
miscuglio di sostanze estremamente diverse tra loro.
L’allergene principale contenuto in essa è il prodotto
di defecazione degli acari
domestici,
microrganismi
non visibili ad occhio nudo,
simili ai ragni. si nutrono
della forfora e delle cellule di desquamazione della
nostra pelle e per questo si
trovano in maggior concentrazione nella biancheria
e materasso dei letti dove
trovano anche le condizioni
ambientali favorevoli alla
loro proliferazione (assenza
di luce solare, temperatura
intorno ai 20°, umidità relativa tra il 60 e l’80%, cibo in
grande quantità). Gli acari
liberano nell’ambiente allergeni (enzimi presenti nelle
loro particelle fecali) del
diametro di 10-30 micron ,
che, per la loro dimensione,
sono capaci di penetrare facilmente nelle vie aeree superiori (naso, ecc.) e inferiori (laringe, trachea, bronchi)
e di produrre un fortissimo
stimolo per il sistema immunitario che può dar
luogo a crisi respiratorie.
L’acaro è invisibile ad occhio
nudo e si nutre delle squame della nostra pelle e/o
degli animali da compagnia
presenti nell’ambiente domestico.
In questi ultimi 50 anni ci
sono state diverse trasformazioni
nell’arredamento
e nella costruzione delle
case che hanno favorito la
proliferazione degli acari, in
particolare: minore aerazione degli ambienti domestici
causata anche dalle nuove
disposizioni di costruzione per favorire il risparmio
energetico; l’aumentato uso
della moquette nell’arredamento; il riscaldamento
centralizzato, grazie al quale anche le camere da letto
sono tenute a temperatura
ottimale per l’accrescimento
degli acari, la presenza di
animali domestici all’interno
delle abitazioni.
Per queste ragioni la concentrazione degli acari nelle
nostre case è enormemente
aumentata.
Più gli acari sono numerosi
nell’ambiente
domestico,
maggiore é la quantità di allergeni che essi liberano.
Queste sostanze vanno in
sospensione nell’aria ad
ogni minima sollecitazione,
ed in particolare, vengono
inalate per lunghe ore durante i periodi di riposo o durante il sonno notturno ogni
volta che il peso del nostro
corpo e i nostri movimenti li
sollevano facendoli arrivare
alle nostre vie
respiratorie.
11
2
I FATTORI SCATENANTI
ASMA E POLLINI: QUANDO IL NEMICO ARRIVA IN PRIMAVERA
Il polline è una particella
molto piccola che ha il compito di formare e trasportare i gameti dai fiori maschili
a quelli femminili affinché
possa avvenire la fecondazione e si formi una nuova
pianta. Alcune piante, chiamate anemofile, affidano al
vento il compito del trasporto, mentre altre, le entomofile, lo affidano agli insetti.
Normalmente nell’atmosfera italiana si possono identificare oltre 80 tipi diversi di
polline appartenenti a circa
50 famiglie botaniche.
Solo i pollini della dimensione di ca. 10 micron sono in
grado di provocare, quando
sono inalati, oltre alla congiuntivite e la rinite,
l’asma; i principali responsabili in Italia sono le graminacee e la parietaria.
Calendario Pollinico:
Il calendario pollinico ci permette di conoscere il caratteristico periodo di fioritura
di ogni specie che dipende
dalle condizioni climatiche
dell’ambiente in cui la pianta vive. Nel territorio italiano la presenza dei pollini
varia notevolmente da nord
a sud.
Le graminacee sono rappresentate da numerosissimi
generi che liberano il polline durante la primavera e
l’estate, anche se la gramigna delle vie può fiorire in
tutti i mesi dell’anno.: di solito tra marzo e giugno. La
pollinazione della parietaria
raggiunge i valori massimi
durante la primavera e dopo
il periodo secco estivo, tra
marzo e ottobre. In molte
regioni meridionali, a causa
delle particolari condizioni
climatiche, spesso questo
polline viene rilevato in
quantità notevoli anche nei
primi mesi dell’anno.
È BENE SAPERE CHE
Gli allergeni dei cani e
dei gatti permangono
per un lungo periodo
di tempo nell’ambiente dove hanno vissuto
(anche dopo mesi dal
loro allontanamento)
e nonostante l’ambiente sia stato bonificato.
PREVENZIONE DELL’ASMA
INDOTTA DAI POLLINI
È importante che gli asmatici allergici ai pollini,
nei quali i sintomi
sono presenti o peggiorano durante il periodo dell’anno in cui la
pianta a cui sono allergici,
libera i suoi pollini nell’aria
(periodo di fioritura), ne
conoscano il periodo di impollinazione e programmino
le adeguate misure di prevenzione farmacologica e/o
ambientale, evitando attivi-
tà e luoghi in cui sarebbero
esposti
all’allergene,
(ad
esempio, un allergico alle
graminacee dovrebbe evitare le passeggiate nei prati
e durante la falciatura).
In
casa è preferibile tenere
le finestre chiuse nelle prime ore del mattino e della
sera, orari che coincidono in
genere con le massime concentrazioni di polline.
!
WWW.FEDERASMA.ORG
ASMA E ANIMALI DOMESTICI
Per alcuni asmatici gli amici dell’uomo possono essere un nemico. Se in casa vivono animali (cani, gatti,
piccoli roditori, ecc.) nella polvere di casa si troveranno potenti allergeni derivati dalla
loro saliva, dalle loro urine, dalla loro pelle. L’allontanamento definitivo dell’animale è la misura più efficace. La pulizia a fondo dei locali da loro frequentati
è consigliata per ridurre la concentrazione dell’allergene. Molti studi hanno
comunque documentato la presenza di livelli significativi di sostanze allergeniche, in particolare del gatto, anche in luoghi pubblici (scuole, cinematografi,
autobus, alberghi, ecc.), verosimilmente come conseguenza del loro trasporto
attraverso i vestiti. L’allergene del gatto è risultato infatti essere piuttosto stabile
e le sue ridottissime dimensioni fanno sì che esso permanga per lungo tempo
sospeso nell’aria e raggiunga più facilmente le vie aeree. Ricerche più recenti
hanno indicato che la presenza del gatto peggiora i sintomi delle persone allergiche ad altri allergeni anche in assenza di allergia al gatto.
ASMA E MUFFE
Alcuni microrganismi, come funghi e spore rappresentano una delle principali fonti di allergeni negli
ambienti chiusi (indoor). L’inalazione di tali allergeni può indurre, in soggetti sensibilizzatiti, una rapida risposta infiammatoria, mentre ripetute esposizioni nel tempo possono causare l’insorgenza di
asma bronchiale. Per non permettere la proliferazione di questi microorganismi è importante eliminare le fonti di umidità ed arieggiare frequentemente i locali.
Se siete asmatici, chiedete che si rispettino i vostri diritti, se non siete asmatici
ma vivete con persone asmatiche rispettate i loro diritti proteggendole con una
buona prevenzione.
CONSIGLI UTILI PER LA PREVENZIONE NON FARMACOLOGICA
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Vaccinazione antinfluenzale annuale.
Smettere di fumare ed evitare l’esposizione al fumo passivo.
Praticare un regolare esercizio fisico.
Mantenere un idoneo peso corporeo.
Ventilare l’abitazione aprendo le finestre nelle prime ore del mattino e della sera, orari che
coincidono in genere con le minime concentrazioni di polline.
Eliminare il contatto con animali, o con ambienti dove vivono animali ai quali siamo allergici.
Eliminare o mitigare per quanto possibile i fattori scatenanti individuati dal vostro medico
seguendo attentamente le sue raccomandazioni.
Se siete asmatici, chiedete che si rispettino i vostri diritti, se non siete asmatici ma vivete con
persone asmatiche rispettate i loro diritti proteggendole con una buona prevenzione.
Rimanere in casa durante i temporali in quanto la concentrazione di polline nell’aria può essere
fino a 12 volte superiore rispetto alla norma.
13
3
MISUR A DEL RESPIRO
Che cos’è il respiro
Il respiro è una delle funzioni vitali dell’organismo;
è fondamentalmente composto da due fasi: l’inspirazione
e l’espirazione. Ad ogni inspirazione un certo volume d’aria
entra nei polmoni e ad ogni espirazione lo stesso volume
esce. La composizione dell’aria è comunque diversa, dato
che, durante l’inspirazione, l’aria che raggiunge gli alveoli polmonari lascia ossigeno (necessario per la vita delle
nostre cellule) e, durante l’espirazione, porta via anidride
carbonica (dannosa se si accumula in eccessive quantità).
L’apparato respiratorio serve quindi per consentire lo scambio dei gas.
Che cos’è la spirometria
Si tratta di un esame del tutto innoquo che permette di
“misurare il respiro” cioè i flussi ed i volumi d’aria presenti
e mobilizzabili dall’apparato respiratorio durante una respirazione a riposo e dopo espirazione forzata.
Cosa deve fare il paziente prima
della spirometria
• Non ci sono particolari raccomandazioni da seguire.
• Essendo influenzata dalla terapia broncodilatatrice e antinfiammatoria, è necessario prendere accordi con il medico per la corretta esecuzione, e la valutazione dell’esito.
• Il paziente deve evitare un pasto abbondante e non deve
effettuare sforzi o affaticarsi prima dell’esame, per non alterarne i risultati.
Uno degli elementi
fondamentali per la
diagnosi
dell’asma
è la presenza di una
ostruzione bronchiale reversibile con la
somministrazione di
un broncodilatatore
per valutare la reattività dei bronchi in
condizioni di normalità.
L’ostruzione
aumenta
la resistenza che l’aria
incontra nel passare
attraverso i bronchi,
in particolare durante
l’espirazione.
Ecco perché è molto
importante per il medico poter misurare
regolarmente il respiro del paziente e seguire l’andamento della
malattia attraverso controlli periodici con visite,
spirometria ed eventualmente misure regolari e
giornaliere del picco di
flusso espiratorio (PEF)
che il paziente può effettuare anche da solo a
casa mediante semplici
apparecchi, dopo averne avuto appropriate
spiegazioni sull’utilizzo.
Quanto dura l’esame spirometrico
CURIOSITÀ
L’esame richiede la collaborazione del paziente. La durata
dell’esame dipende molto dall’efficacia dello scambio di indicazioni fra tecnico e paziente. Normalmente, un esame
completo eseguito con un paziente collaborante dura circa 30 minuti, se si esegue anche la broncoreversibilità con
broncodilatatore.
Lo spirometro è stato inventato nel 1846
(più di 150 anni fa!)
in Inghilterra da John
Hutchinson.
!
WWW.FEDERASMA.ORG
Come si fa la spirometria
Il paziente, in genere seduto, respira in un boccaglio, mantenendo le labbra ben strette attorno al boccaglio in modo che l’aria inspirata ed espirata passi tutta e solo nel tubo;
le perdite d’aria falserebbero il risultato. Per questo viene posizionata sul naso una pinzetta. Seguendo le indicazioni fornite dal personale sanitario che effettua l’esame, il paziente
respira prima normalmente, poi effettua inspirazioni ed espirazioni forzate seguendo le
istruzioni ricevute. Lo spirometro registra le varie misure del respiro e fornisce sotto forma
di grafici il volume e i flussi respiratori.
La spirometria nell’asmatico
I risultati ottenuti dalla spirometria vengono automaticamente confrontati con parametri
teorici ed individuali di riferimento. Per ogni paziente sono disponibili, calcolati per razza,
sesso, altezza ed età i valori teorici dei singoli parametri. Confrontando i risultati dell’esame spirometrico con i parametri teorici, il medico può valutare lo stato ed il funzionamento
dell’apparato respiratorio e quindi confermare la diagnosi d’asma e studiarne la gravità.
Ripetendo gli esami nel corso del tempo peraltro si può seguire l’evoluzione della malattia
e valutarne, di volta in volta, il controllo. Negli asmatici vi è in genere un’ostruzione del
flusso aereo, cioè una diminuzione del volume espiratorio massimo in un secondo (VEMS).
Se è presente un’ostruzione del flusso aereo, l’esame viene ripetuto per misurare il VEMS
dopo l’inalazione di un farmaco a rapida e breve durata d’azione, (in genere viene utilizzato
il Salbutamolo) che dilata i bronchi ostruiti. Nell’asma bronchiale questa ostruzione è inizialmente reversibile in maniera spontanea o farmacologica, il VEMS cioè aumenta significativamente raggiungendo o avvicinandosi al valore teorico e a volte anche superandolo.
IL TEST DI REATTIVITÀ BRONCHIALE
La presenza di reattività bronchiale a specifica (non allergica) si misura con l’inalazione della metacolina, sostanza broncocostrittrice. Così per la conferma della diagnosi d’asma, nei
casi in cui la spirometria sia normale o vicina alla norma ma la storia clinica sia indicativa
d’asma, si ricorre al test alla metacolina. Al paziente viene fatta inalare, per nebulizzazione, una soluzione con dosi crescenti di metacolina. Dopo ogni dose il paziente esegue una
spirometria. L’esame viene interrotto e quindi si conclude quando con la spirometria viene
misurato un VEMS inferiore del 20% rispetto al valore misurato in partenza prima di iniziare
le inalazioni.
I microgrammi di metacolina che hanno ridotto il VEMS del 20% sono la PD20 (è un parametro che indica la reattività bronchiale del paziente): più basso è il valore, più alta è la
reattività. In alternativa l’esame può proseguire fino all’inalazione dell’ultima dose prevista
dal test qualora il paziente non evidenzi alla spirometria la riduzione del VEMS superiore al
15
1
3
A SMA A DEL RESPIRO
MISUR
PICCO DI FLUSSO ESPIRATORIO (PEF)
Il PEF, così chiamato perché in inglese si dice Peak Expiratory Flow, è un valore che indica la massima velocità con
cui si è capaci di espellere l’aria dai polmoni (e si esprime in
litro al minuto).
Questa velocità dipende in parte dallo sforzo e dalla tecnica
con cui si soffia nell’apparecchio ed in parte dalla “larghezza” delle vie aeree. Il valore del PEF è più alto o normale
quando l’asmatico sta bene (il flusso aereo non è ostruito),
ma diminuisce quando si ha una ostruzione del flusso aereo.
Il PEF è dunque una misura che permette di valutare la gravità dell’asma e di seguirne l’evoluzione nel tempo.
È utile dunque misurare il PEF regolarmente e in ogni caso
ogni volta che ci si sente mancare il respiro.
Poiché esiste una naturale variazione giornaliera del PEF la
misura va eseguita all’incirca alla stessa ora del giorno.
Generalmente si misura al mattino e alla sera.
Come si misura il PEF
Con il misuratore di picco di flusso, apparecchio semplice
e di piccole dimensioni, di uso manuale. Negli ultimi anni
sono stati messi in commercio anche apparecchi elettronici
semplici che accanto al PEF forniscono anche la misura del
VEMS e ne memorizzano i valori. Non si tratta di un’operazione difficile, né fastidiosa. Normalmente viene insegnato
in ospedale, o in ambulatorio, da un tecnico di fisiopatologia
respiratoria o da un infermiere.
Quanto tempo impiegate per
misurare il respiro
Normalmente occorre un minuto o poco più.
Trovate il tempo per farlo. I vantaggi di poter misurare da
soli come si respira e soprattutto di poter “captare” i segni
di un eventuale peggioramento o i sintomi di un’instabilità
della malattia, e quindi di intervenire in tempo, sono molto
più importanti dei minuti necessari per la registrazione regolare del vostro PEF.
GLOSSARIO
Spirometria:
esame di funzionalità
respiratoria (il più semplice esame per valutare i flussi dei volumi di
aria contenuti e mobilizzati dai polmoni).
Spirometro:
apparecchio per eseguire la spirometria.
Picco di flusso espiratorio: è un valore che indica la velocità massima
che un paziente riesce
ad imprimere all’aria
espirata e dipende dalla forza muscolare e dal
calibro dei bronchi e si
misura in VEMS.
FEV1, forced expiratory
volume in the 1st second:
è l’espressione inglese del VEMS, massima
quantità d’aria che è
possibile espirare velocemente nel primo secondo.
Capacità Vitale (CV):
è la massima quantità
di aria che un paziente
può mobilizzare con una
inspirazione
profonda
seguita da una espirazione profonda.
WWW.FEDERASMA.ORG
Come eseguire correttamente la misurazione del PEF
Effettuare la misura stando in piedi.
Controllare che il cursore che indica il numero del PEF sia sulla posizione “zero”.
Tenere l’apparecchio in posizione orizzontale, stando attenti a non bloccare il cursore
con le dita e a non ostruire la parte del PEF dalla quale esce l’aria.
Inspirare profondamente e portare l’apparecchio alla bocca, mantenendo le labbra
ben strette attorno al boccaglio, buttare l’aria fuori soffiando il più forte possibile.
Leggere e trascrivere su un foglietto il numero su cui è arrivato il cursore.
Ripetere l’operazione tre volte, per ogni rilevazione, riportando ogni volta il cursore
sullo zero.
Dei tre valori del PEF ottenuti, scrivere il più alto sul proprio “diario”.
Il PEF nel paziente asmatico
Esistono delle tavole che indicano i valori “teorici” del PEF,
in funzione del sesso, dell’età e dell’altezza. Si può quindi
confrontare il proprio PEF con questi valori “medi” di riferimento (come per la spirometria). Essendo un test comparativo e non valutativo, ogni asmatico deve chiedere al
suo medico qual è il suo migliore valore personale di PEF e
fissare i valori di PEF da prendere come riferimento per rivalutare il propri farmaci per mantenere il controllo dell’asma.
Un valore di PEF compreso tra l’80% e il 60% necessita di
certi farmaci a certi dosaggi, un PEF inferiore al 60%, in pazienti normalmente con valori vicini alla norma, è una emergenza. In un soggetto con valori normali, una diminuzione al
di sotto dell’80% di questo valore indica, anche in assenza
di segni clinici, un aggravamento dell’asma. Se il PEF scende al di sotto di un determinato valore indicato dal medico,
cioè generalmente se è inferiore al 60% del migliore valore
personale, vuol dire che l’asma sta peggiorando molto. Se
poi il PEF rilevato durante una crisi d’asma non migliora significativamente dopo aver assunto un broncodilatatore a
rapida azione, questo è un indice di asma “grave”. In tutti i
casi la misura del PEF è utile, perché si potrà adattare autonomamente la terapia che si sta seguendo in funzione delle
direttive scritte già ricevute dal medico.
NOVITÀ
!
La telemedicina e la
teleassistenza
sono
nuovi
settori
della medicina che si
stanno
sviluppando
per fornire servizi di
assistenza
sanitaria domiciliare “telematica” al paziente.
Nel caso dell’asma, la
telemedicina sta proponendo strumenti che
consentiranno di effettuare la spirometria a
distanza (per esempio,
in casa o in farmacia) e
di trasmettere per via
telefonica i risultati allo
specialista. L’utilità di
questa tipologia di strumenti è in corso di valutazione da parte delle
Società Scientifiche del
settore.
17
4
1
A SMA
FARMACI
ANTIASMATICI E DISPOSITIVI L’asma è una malattia cronica delle vie aeree che alterna periodi
di remissione a periodi di attività. La cura è comunque regolare
e continua per molti anni, spesso per tutta la vita. Esistono cure
efficaci che, seppur non consentano di guarire, permettono nella
maggior parte dei casi di condurre una vita normale.
Assumere farmaci antiasmatici per via inalatoria
è
un’operazione
appa-
rentemente semplice. In
Quali sono i farmaci per l’asma
realtà non è così. A volte
Ci sono due tipi di farmaci:
I farmaci antiasmatici di fondo, da usare regolarmente, sono
quelli che vanno presi per cercare di porre la malattia sotto controllo evitando così l’insorgenza dei sintomi asmatici.
I farmaci antiasmatici sintomatici, da usare nei momenti di
necessità, sono quelli che aiutano a risolvere i disturbi del respiro
quando questi si verificano. La maggior parte dei pazienti assume
normalmente tutti e due i tipi di farmaci.
cutizzazioni dei sintomi
Il modo in cui utilizzare i trattamenti farmacologici disponibili è
molto importante. Il successo della terapia è infatti legato all’accettazione da parte del paziente della sua malattia, delle
prescrizioni mediche e, in maniera sostanziale, al grado di aderenza alla terapia consigliata e alla costanza nel tempo. Non è sempre
facile districarsi nel labirinto dei dispositivi esistenti.
Ne esistono vari tipi, diversi per forma, colore, modalità d’uso, ecc.
A volte inoltre il paziente assume più farmaci, ognuno dei quali
può essere erogato con un diverso dispositivo. L’efficacia del trattamento dipende dunque dalla capacità del paziente di assumere
i farmaci in modo corretto e di riuscire a farlo costantemente nel
corso del tempo.
E’ importante che chi ha l’asma conosca bene i farmaci che
deve assumere (quali sono, a cosa servono, quando e come assumerli) e, soprattutto, deve sapere quali farmaci usare in caso di
emergenza o di crisi (broncodilatatori a rapida azione, a dosaggi
crescenti e cortisone per bocca).
Chi ha l’asma deve avere sempre con sé le medicine da usare in caso di crisi (broncodilatatore a rapida azione e cortisone
per bocca, nei casi più gravi), è importante sapere che la tempestività nell’assunzione dei farmaci nella gestione della crisi asmatica,
è determinante per contrastarne l’evoluzione.
I farmaci antiasmatici vengono in genere somministrati per via
inalatoria, perché in tal modo vengono erogati direttamente nei
bronchi. A differenza della terapia per via sistemica, la via inalatoria consente al farmaco di giungere direttamente nelle vie aeree e
non indirettamente attraverso il sangue come quando viene preso
per bocca.
Vantaggi della somministrazione “locale” dei farmaci:
il paziente presenta riache non trovano cause
“logiche”, mentre la spiegazione sta nel fatto che
non ha seguito bene le
prescrizioni del medico
o non ha saputo assumere i farmaci in modo
corretto. Gli errori che
si possono commettere
sono numerosi e a volte
possono essere causa di
una ridotta efficacia dei
farmaci per limitata assunzione degli stessi. Per
questo è estremamente importante che il
paziente venga istruito correttamente dal
medico (o da altro personale sanitario) per conoscere i farmaci che
deve assumere e per
usare correttamente i
dispositivi per la loro
somministrazione.
In
questo capitolo si forniscono le indicazioni utili
per la comprensione dei
vari dispositivi e le modalità per il loro uso.
DI INALAZIONE
WWW.FEDERASMA.ORG
la via inalatoria garantisce una velocità d’azione estremamente elevata per alleviare i sintomi: il paziente può stare
meglio entro uno o due minuti dall’inalazione;
permette un trattamento efficace utilizzando dosi minori
rispetto alla somministrazione orale. In particolare è di fondamentale importanza quando si assumono i broncodilatatori al
bisogno perchè in presenza di sintomi o crisi asmatiche.
MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE
Attualmente i farmaci antiasmatici per via inalatoria possono
essere somministrati, tramite:
• gli aerosol predosati in bombolette spray, da usare preferibilmente con il distanziatore;
• gli autoinalatori;
• i nebulizzatori;
• gli erogatori di polvere.
GLI AUTOINALATORI
L’aerosol autoinalante o inalatore automatico è un altro tipo
di aerosol in bomboletta spray.
La bomboletta non deve essere premuta perché l’inalatore
entra in funzione automaticamente quando il paziente inspira con sufficiente forza. Va
fatta però attenzione al loro
utilizzo durante la crisi asmatica grave, quando può essere
difficile esercitare la forza ne-
GLI AEROSOL PREDOSATI
IN BOMBOLETTE SPRAY
L’aerosol predosato in bomboletta spray è un sistema di somministrazione per via inalatoria, pressurizzato, tascabile e portatile. Il
farmaco è disperso in un propellente e viene rilasciato quando si
attiva la bomboletta Chi ha l’asma si sente libero di svolgere molte
attività sapendo che, qualora il suo respiro andasse in crisi, ha a
portata di mano il farmaco di pronto sollievo. La funzione di base
dell’aerosol predosato in bomboletta spray è l’erogazione costante della stessa quantità di farmaco sotto forma di una nebbiolina
molto fine. Questo tipo di erogazione permette la deposizione del
farmaco nei bronchi anche di più piccolo calibro. E’ il mezzo più
diffuso per la somministrazione dei farmaci antiasmatici.
Per una corretta e sicura erogazione specie nell’infanzia va
utilizzato con un distanziatore; sotto i 6 anni distanziatore
cessaria o in presenza di pazienti non collaboranti come i
bambini piccoli e/o le persone
molto anziane o con patologie concomitanti (ad esempio
Parkinson, Alzheimer).
COME USARE LA BOMBOLETTA SPRAY
1
2
3
4 Togliere il cappuccio e agitare la bomboletta.
Mettersi in piedi e buttare fuori l’aria, espirando.
Porre l’inalatore in bocca o di fronte ad essa.
Inspirare e premere (puff) la bomboletta
continuando ad inspirare lentamente e
profondamente.
5 Trattenere il respiro contando fino a 10.
6 Espirare l’aria.
19
4
FARMACI ANTIASMATICI ED I DISPOSITIVI I DISTANZIATORI E SPAZIATORI
Una terapia per via inalatoria è efficace solo se il farmaco raggiunge la sede anatomica dove
deve agire, in questo caso i bronchi. I distanziatori, interponendosi fra l’uscita dell’inalatore
e la bocca del paziente, determinano una diminuzione della velocità e, grazie alla resistenza dell’aria, delle dimensioni delle particelle del farmaco. Queste si depositano quindi in
misura inferiore nelle prime vie aeree e raggiungono in maggior quantità i bronchi. Sono
raccomandati distanziatori di volume relativamente grande.
COME USARE UN DISTANZIATORE
L’uso di un distanziatore migliora e facilita l’inalazione dello spray
Ci sono diversi tipi di distanziatori, a boccaglio o a mascherina, utilizzabili a seconda dell’età
dell’asmatico. L’uso del distanziatore con adatta mascherina, può essere utilizzato al posto
dei nebulizzatori ad aria compressa sin dal primo anno di vita.
La trasparenza del distanziatore permette di accertarsi che la dose sia stata erogata.
1
2
3
4
5
6
Agitare l’inalatore ed applicarlo al distanziatore.
Espirare.
Spruzzare il farmaco nel distanziatore.
Inspirare lentamente e trattenere il respiro per 10 sec.
Espirare.
Ripetere l’inspirazione senza spruzzare altro farmaco (per 2,3 volte).
GLI EROGATORI DI POLVERE
Come gli aerosol predosati in
bombolette spray, gli erogatori di polvere sono dispositivi di erogazione piccoli e portatili che somministrano dosi
misurate e ridotte di farmaco
direttamente nei bronchi.
Negli erogatori di polvere, il
farmaco è contenuto sotto
forma di polvere secca. Gli
erogatori di polvere non sono
pressurizzati e la dispersione
e l’erogazione delle particelle
di farmaco dipendono esclusivamente dalla capacità inspiratoria del paziente, che
appoggia le sue labbra su un
boccaglio dell’erogatore ed
inala con rapidità e forza.
La forza di inspirazione solleva e disgrega le particelle di
farmaco al di fuori della camera contenitrice e le porta,
per mezzo del dispositivo, in
bocca e giù nelle vie aeree.
Il paziente non deve coordinare il rilascio del farmaco
con la manovra inalatoria. Alcuni inalatori in polvere non
devono essere agitati prima
dell’uso per non disperdere il farmaco sulle pareti del
contenitore. L’impiego degli
erogatori di polvere generalmente non si raccomanda per i bambini nei primi
anni di vita, principalmente
perché i bambini piccoli non
sono in grado di generare un
flusso inspiratorio sufficiente
per far disgregare la polvere e per portare il farmaco
nei polmoni. Il loro impiego
invece è possibile quando i
bambini piccoli possono svolgere le manovre meccaniche
necessarie per l’uso dell’erogatore.
È BENE SAPERE CHE
Al termine dell’assunzione del farmaco per via
inalatoria, è consigliata una accurata pulizia della bocca (lavarsi
i denti) al fine di rimuovere i residui di farmaco
depositatisi sulle pareti
durante
l’inspirazione,
evitando così la possibile formazione di mughetto/candida.
!
DI INALAZIONE
NEBULIZZATORI
I nebulizzatori ad aria compressa trasformano la soluzione o la
sospensione acquosa contenente le particelle del farmaco in
una nube di aerosol che viene
inalata dal paziente. L’uso dei
nebulizzatori è in genere limitato al trattamento delle crisi
asmatiche negli ospedali, al
trattamento di bambini piccoli
e di alcuni pazienti anziani. La
maggior parte dei nebulizzatori
in circolazione sono grandi, costosi, ingombranti e rumorosi.
Molti richiedono una fonte di
energia elettrica. I nebulizzatori
erogano generalmente un’unica
dose ad alto volume. I maggiori
inconvenienti dei nebulizzatori
sono:
tempo necessario per la
somministrazione del farmaco.
difficoltà nell’assemblare il
dispositivo e riempirlo con
la soluzione per il nebulizzatore.
L’assemblaggio e la somministrazione possono richiedere
10-20 minuti, un lasso di tempo
che può essere troppo lungo per
una persona il cui respiro è gravemente in crisi. I nebulizzatori
rimangono accesi continuamente mentre il paziente inala, fa
delle pause, espira, e ripete il
ciclo numerose volte.
Fino a due terzi del farmaco possono disperdersi nell’atmosfera
mentre il paziente espira o fa
delle pause.
A causa del potenziale pericolo
di contaminazione batterica,
i nebulizzatori devono essere
smontati e puliti dopo ogni uso.
Oggi i nebulizzatori vengono
ancora usati, in alcuni casi, nel
trattamento dei bambini piccoli.
WWW.FEDERASMA.ORG
COME ESEGUIRE CORRETTAMENTE
LA NEBULIZZAZIONE
1 lavarsi le mani prima di preparare l’apparecchio;
2 versare la quantità prescritta di farmaco nell’ampolla nebulizzatrice;
3 aggiungere la soluzione fisiologica (se prescritta);
4 applicare la maschera ben aderente al viso, o stringere bene il
boccaglio fra le labbra;
5 nebulizzare completamente la soluzione o la sospensione (di
solito sono necessari da 5 a 10 minuti a seconda del tipo di
apparecchio);
6 lavare il viso al termine dell’inalazione e risciacquare la bocca
se si è assunto un corticosteroide;
7 lavare la maschera e l’ampolla con acqua tiepida.
Gli stessi sistemi di somministrazione vengono usati nei bambini di
età inferiore a 5 anni. (vedi capitolo 6)
GLI AEROSOL PREDOSATI
IN BOMBOLETTE SPRAY
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che:
“In termini di facilità di somministrazione, disponibilità ed efficacia
l’aerosol predosato in bomboletta spray e il distanziatore possono
essere i metodi più appropriati per somministrare i farmaci per via
inalatoria ai bambini in età scolare ma anche più piccoli sia a casa
sia negli ambulatori”. L’uso dell’aerosol predosato in bomboletta
spray anche per i neonati si è diffuso recentemente grazie all’introduzione di distanziatori a piccolo volume progettati specificamente per questa fascia di età. La presenza di una masche- ra aiuta i
bambini piccoli che non accettano e non riescono ad
utilizzare correttamente il boccaglio, per
cui è indispensabile la presenza di una
maschera a tenuta stagna che ricopra il
naso e la bocca.
È BENE SAPERE CHE
!
La maschera, il tubo e
l’ampolla vanno sostituiti regolarmente (di
solito ogni mese).
Nell’asmatico non è indicato l’uso dei nebulizzatori ad ultrasuoni.
21
5
IL CONTROLLO DELL’ASMA
Allo stato attuale non esistono cure mediche tali che
possano far guarire in modo
certo e definitivo dall’asma;
si può invece sostenere che
nella maggior parte dei casi
l’asma si può controllare in
modo efficace.
Porre e mantenere l’asma
sotto controllo significa raggiungere e mantenere i seguenti obiettivi:
Ridurre e idealmente annullare la frequenza dei
sintomi (tosse, mancanza
di respiro, senso di costrizione al torace, respiro
sibilante) sia diurni che
notturni;
Ridurre e idealmente annullare l’uso dei farmaci
sintomatici;
Usare la minima quantità
di farmaci per la terapia
di fondo, compatibilmente con il controllo della
malattia, al fine di ridurre
l’incidenza di effetti collaterali;
Prevenire le riacutizzazioni;
Ottenere il massimo miglioramento possibile della funzione polmonare;
Migliorare la qualità della
vita, inclusa una normale
attività fisica;
Prevenire l’ostruzione reversibile delle vie aeree;
Prevenire il rimodellamento (remodelling) delle
pareti bronchiali nei bambini (ispessimento della
membrana basale che si
stabilisce nei primi anni
di malattia dell’asmatico
e che, essendo alterazioni strutturali della parete
bronchiale
rimangono
stabili per tutto il resto
della vita).
Prevenire la morte per
asma.
Nei soggetti asmatici possono essere associate anche:
rinite, congiuntivite, poliposi
nasale, sinusite, orticaria,
dermatite atopica, reflusso
gastroesofageo e, anche se
più raramente, allergia alimentare o intolleranze (a
conservanti, additivi, addensanti). Si tratta di patologie
che a diverso titolo possono
aggravare l’asma. Vanno pertanto identificate e adeguatamente trattate.
Un controllo non ottimale dell’asma può
determinare nel tempo:
Un progressivo peggioramento della sintomatologia e della funzionalità
respiratoria e di conseguenza un ulteriore scarso controllo della patologia stessa.
Limitazioni delle normali attività quotidiane e
relazione
del
soggetto
asmatico con conseguente peggioramento della
qualità di vita del paziente, dei suoi familiari, della cerchia di amici e di chi
si occupa della sua assistenza.
WWW.FEDERASMA.ORG
La malattia asmatica è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da
episodi ricorrenti di sintomi che possono essere frequenti o sporadici, provocati dall’esposizione a determinati fat-
tori, definiti scatenanti. La sua gravità
può cambiare anche rapidamente nel
singolo paziente, costituendo una continua sfida per qualunque programma
terapeutico.
LA RELAZIONE TERAPEUTICA FRA MEDICO E PAZIENTE
Nonostante la validità clinica dei farmaci a disposizione, il buon controllo terapeutico dell’asma
dipende ancora in larga misura dalla consapevolezza, dalla percezione e dal vissuto del singolo
asmatico nei confronti della propria malattia e dalla relazione che si instaura con il medico.
Un’efficace gestione dell’asma implica alcuni elementi principali:
RELAZIONE DI FIDUCIA RECIPROCA FRA MEDICO E PAZIENTE
INFORMAZIONE COMPLETA SULL’ASMA E FORMAZIONE PER LA SUA GESTIONE
ADERENZA ALLE MISURE DI PREVENZIONE E ALLA TERAPIA FARMACOLOGICA
IMPEGNO DEL PAZIENTE
VISITE MEDICHE REGOLARI
PIANO SCRITTO DI AUTOGESTIONE DELL’ASMA
RAPPORTO DI FIDUCIA RECIPROCA
Da parte del medico è necessario ascoltare quanto
il paziente riferisce durante
la consultazione ed orientare la comunicazione senza
però tralasciare altre informazioni che gli vengono
fornite, anche quando il paziente sembra apparentemente uscire dallo specifico
dei sintomi. Gestire l’emotività e le ansie del paziente
in riferimento ai dubbi e alle
preoccupazioni che sorgono
da una richiesta di esami e
dalla comunicazione della
diagnosi e delle prospettive
future. Spesso nell’ambulatorio specialistico medico
e paziente si trovano inizial-
mente a dover interagire
senza essersi scelti; la loro
relazione ha per oggetto un
bene prezioso quale la salute che per essere migliorata
comporta da parte del paziente la capacità di svelarsi
e affidarsi e da parte del medico accoglienza ed empatia
oltre che la dovuta competenza. Poiché l’asma richiede visite e controlli periodici
con frequenza legata alla
gravità della malattia, dopo
la prima visita è necessario
che si instauri un’alleanza
tra medico e paziente caratterizzata da fiducia e trasparenza reciproca.
23
5
IL CONTROLLO DELL’ASMA
INFORMAZIONE COMPLETA E GESTIONE DELL’ASMA
La formazione del paziente può essere fornita attraverso differenti metodologie
quali suggerimenti durante
le visite da parte del proprio
medico di medicina generale
o dello specialista, lezioni di
gruppo (prevalentemente in
ambito ospedaliero), educazione interattiva computerizzata (possibile quindi
presso il domicilio del paziente, che si collega a specifici
siti web), letture guidate,
presentazione di materiale
audiovisivo. La tipologia di
informazione da trasmettere
al paziente per aiutarlo a conoscere la sua patologia varia
a seconda dei bisogni e deve
includere: i meccanismi e la
gestione dell’asma; i fattori
scatenanti; i ruoli dei diversi
farmaci asmatici e l’importanza di una regolare terapia
a lungo termine; come seguire una terapia inalatoria;
seguire il regime terapeutico
personalizzato; usare il diario
dei sintomi e/o del picco di
flusso espiratorio; percepire
i comuni segnali di peggioramento dell’asma; gestire
gli episodi di peggioramento
ADERENZA ALLA TERAPIA
Il concetto essenziale della terapia dell’asma è che,
una volta concordata con il
medico la terapia più idonea, l’assunzione dei farmaci deve essere eseguita
regolarmente, tutti i giorni,
anche in quelli in cui non si
manifestano i sintomi, allo
scopo di mantenere la malattia sotto controllo, per
mantenere quella condizione di benessere già descritta in precedenza. Per questo
è importante semplificare il più possibile il regime terapeutico in modo
da determinare il carico
farmacologico
minimo
efficace.
Considerato che i corticosteroidi per via inalatoria
(ICS) rappresentano il car-
dine della terapia dell’asma
e che molte preoccupazioni
dei pazienti sono correlate
all’assunzione del cortisone, ed alla percezione di un
potenziale danno duraturo
conseguente all’uso protratto, il paziente asmatico
deve affrontare e risolvere
eventuali timori insieme al
proprio medico, ed una volta
convinto dell’efficacia,
aderire rigorosamente alla
terapia indicata con l’obiettivo di evitare la futura
comparsa di nuovi sintomi o
riacutizzazioni e impedire il
peggioramento a lungo termine della malattia.
I pazienti devono essere informati sui ruoli differenti
svolti dagli ICS e dai β2-ago-
dell’asma; evitare e gestire
i fattori di rischio; valutare il
livello di aderenza alla terapia; individuare le strategie
volte a migliorare l’aderenza
alla terapia e il grado di accettazione dei piani terapeutici prescritti e della propria
condizione.
FEDERASMA e le sue Associazioni Aderenti promuovono:
• eventi informativi ed educazionali;
• pubblicazioni a carattere
divulgativo;
oltre ad aggiornare costantemente il proprio sito:
www.federasma.org
nisti nel controllo della sintomatologia e sugli effetti
potenzialmente dannosi che
possono derivare nell’asma
dall’uso ripetuto dei β2-agonisti, non associati alla terapia con ICS (vedi: STRATEGIE
TERAPEUTICHE pag. 30).
Il piano terapeutico deve
essere personalizzato e discusso con il paziente; esso
assume significato ed utilità
solo se il paziente ne comprende e condivide contenuti, obiettivi ed è poi in grado
di metterlo in pratica. L’autogestione dell’asma non
può essere improvvisata,
richiede esperienza e la conoscenza approfondita della
malattia.
WWW.FEDERASMA.ORG
Le visite mediche periodiche sono parte
essenziale dei provvedimenti per raggiungere
e mantenere il controllo
dell’asma. Il loro scopo è
quello di valutare, rispetto alla visita precedente,
la presenza o meno della
sintomatologia diurna e
notturna, la tolleranza all’esercizio, la frequenza
d’uso del broncodilatatore, l’esame spirometrico,
l’obiettività toracica, l’efficacia e la tollerabilità
della terapia farmacologica, lo stile di vita, oltre a
rispondere ai dubbi e alle
domande del paziente,
confermare o rivedere la
terapia. Sono anche disponibili semplici questionari che si sono dimostrati utili per completare
la valutazione del controllo dell’asma. A questo scopo è stato recentemente
sviluppato l’Asthma Control Test (ACT). Si tratta
di 5 domande che forniscono un punteggio da 1
a 5 ciascuna. Sommando
il punteggio ottenuto per
ciascuna risposta si ottiene un valore complessivo
che esprime il livello di
controllo presente. Il test
può essere richiesto
a Federasma Onlus o
scaricato dal sito:
www.federasma.org
IL RUOLO DEL PAZIENTE
Una volta che il medico ha
consigliato il paziente sul
piano della cura indicando
i farmaci, suggerendo un
adeguato stile di vita e dando suggerimenti su come
gestire la malattia, riconoscere, abbattere o mitigare
i fattori di rischio, prevenire
o trattare le crisi e le emergenze, spetta al paziente
fare la sua parte.
paziente deve seguire scrupolosamente le prescrizioni
e le raccomandazioni del
medico, assumendo regolarmente e correttamente
i farmaci, misurando con
attenzione e puntualità il
respiro, controllandosi periodicamente e... insomma
mettendo in atto una vera e
propria strategia vincente!
Poiché l’asma è una malattia
cronica, i risultati dipendono anche dal costante
impegno del paziente a
mettere in pratica quanto raccomandato;
l’obiettivo di porre la malattia sotto controllo è perseguibile nella maggior parte
dei casi ma per riuscire il
Con le opportune spiegazioni ed istruzioni ricevute
dal medico o dal personale
sanitario, chi ha l’asma può
gestire attivamente la malattia aumentando l’efficacia del trattamento e ritrovando spesso condizioni di
vita normali.
25
5
IL CONTROLLO DELL’ASMA
PIANO DI AUTOGESTIONE SCRITTO
DELL’ASMA
Una componente essenziale della gestione dell’asma è
la capacità del paziente, fra un controllo e l’altro, di monitorare la propria malattia. Gli episodi di riacutizzazione dell’asma sono solitamente preceduti da segnali di
allarme. Una riacutizzazione si manifesta, solitamente,
dopo un periodo di tempo, di giorni o settimane, di iniziale comparsa di sintomi. Si è dimostrato efficace un piano
d’azione scritto che accanto alla possibilità di registrare
la comparsa quotidiana dei sintomi diurni e notturni, l’uso
del broncodilatatore, il valore del picco di flusso espiratorio, misurabile a domicilio con semplici apparecchiature,
fornisca informazioni relative a quando e come è possibile aumentare il carico farmacologico, e se richiedere
assistenza medica. Per facilitare i compiti del paziente
il piano di monitoraggio viene diviso in tre parti, ognuna
corrispondente al colore del semaforo, come nel codice
della strada.
!
Un esempio di piano di autogestione è disponibile sul sito www.federasma.org
IL SEMAFORO VERDE
Equivalente al controllo
ottimale dell’asma (Controllo totale o buon controllo), indica che si può
procedere con la terapia
in atto e valutare durante il controllo medico
successivo la possibilità
di ridurre il carico farmacologico.
IL SEMAFORO GIALLO
Equivalente ad un controllo solo parziale dell’asma, caratterizzato da
un peggioramento delle
condizioni di salute, avvisa che si deve eseguire al più presto un nuovo controllo medico; nel
frattempo si dovrà aumentare il carico farmacologico come scritto nel
piano ricevuto.
IL SEMAFORO ROSSO
Equivalente ad uno scarso controllo caratterizzato da un peggioramento
importante dell’asma; è
una condizione di pericolo. Si deve urgentemente
chiedere assistenza medica e nel frattempo utilizzare un farmaco broncodilatatore
a rapida
insorgenza d’azione e un
cortisonico per bocca.
Siamo in presenza di una
crisi d’asma.
WWW.FEDERASMA.ORG
Asma Control Test: Punteggio = 25
Asma completamente sotto controllo
Asma ben controllata
• Nessun sintomo (tosse, mancanza di respiro, respiro sibilante, senso di costrizione al torace) di giorno e di notte.
• Qualche sintomo di giorno (meno di 2 occasioni/settimana).
• Non ricorso al Farmaco al Bisogno. (Es.
Ventolin)
• Nessuna limitazione alle consuete attività quotidiane compreso l’esercizio fisico.
• Rari ricorsi (meno di 2 occasioni/settimana) al Farmaco al Bisogno.
• Nessuna limitazione alle consuete attività
quotidiane compreso l’esercizio fisico.
Asma Control Test: Punteggio = da 20 a 24
Asma parzialmente controllata
• Sintomi respiratori di giorno in più di 2 occasioni/settimana, ma non ogni giorno e/o qualche notte con sintomi (più di 2 volte al mese).
• Ricorso al Farmaco al Bisogno in più di 2 occasioni/settimana.
• Qualche limitazione alle consuete attività quotidiane compreso l’esercizio fisico.
• Comparsa di riacutizzazioni lievi (sintomi che si presentano per più giorni consecutivi)
RIVOLGERSI AL MEDICO PER UN CONTROLLO (Visita + Spirometria)
Asma Control Test: Punteggio < 20
ALLARME: CRISI D’ASMA
Asma NON controllata
• SINTOMI DIURNI PRESENTI OGNI GIORNO e/o sintomi presenti di notte più di una volta a
settimana.
• Ricorso quoridiano al Farmaco al Bisogno e che sembra meno efficace nel ridurre i sintomi.
• Attacchi continui che limitano e consuete attività quotidiane compreso l’esercizio fisico.
Manca il fiato camminando.
RIVOLGERSI CON URGENZA AL MEDICO. E’ necesssario aggiungere altri farmaci;
Rivedere la terapia regolare e successivamente concordare un controllo (Visita
+ Spirometria)
27
5
IL CONTROLLO DELL’ASMA
LA TERAPIA FARMACOLOGICA, STRATEGIE TERAPEUTICHE, PREVENZIONE E
CONTROLLO DELLE CO-MORBIDITÀ CHE INFLUENZANO L’ASMA.
TERAPIA FARMACOLOGICA:
L’asma è una malattia che risente favorevolmente della
terapia farmacologica, tanto che la mancata risposta
ad un suo trattamento adeguato fa porre in dubbio la
corretta diagnosi. Facendo
regolarmente la cura consigliata dal medico, il paziente asmatico potrà essere in
grado di effettuare una vita
sostanzialmente normale.
La terapia dell’asma persistente oggi può avvalersi di
un numero rilevante di
opzioni terapeutiche, differenziate
per meccanismo
d’azione e modalità di somm i n i -
strazione. La distinzione
fondamentale è tra i farmaci ad effetto immediato,
utilizzati al bisogno per una
rapida risoluzione dei sintomi, e quelli utilizzati regolarmente, che servono a tenere sotto controllo l’asma
e vanno assunti con regolarità anche quando non si
avvertono sintomi.
Per il controllo dei sintomi
nel lungo periodo i farmaci
più efficaci sono i corticosteroidi somministrati per
via inalatoria. Questi farmaci diminuiscono e prevengono l’infiammazione delle vie
aeree.
Nelle forme di asma persistente, moderata e grave si
utilizzano anche i β2-agonisti adrenergici a lunga
durata d’azione che hanno
un’azione prevalentemente
broncodilatatrice.
Questi
farmaci vanno assunti solo
associati ai corticosteroidi
per via inalatoria in quanto questi ultimi esercitano
un’azione sinergica potenziandone l’effetto. Poiché
queste due classi agiscono
sui bronchi con meccanismi sinergicici sono
state rese disponibili
anche associazioni
precostituite a dose
fissa di broncodila-
tatore e variabile di corticosteroide.
Anche la teofillina, associata ai corticosteroidi, provoca rilasciamento muscolare a livello dei bronchi e
agisce sul centro del respiro
stimolandolo. Riduce inoltre
la pressione arteriosa sistemica e polmonare. E’ però
considerata di seconda scelta rispetto ai β2-agonisti a
lunga durata d’azione per la
minor efficacia, tollerabilità
e maneggevolezza.
I farmaci antileucotrieni
sono indicati nelle forme
di asma da esercizio fisico,
nelle forme lievi, particolarmente in pediatria, e nelle
forme gravi in associazione
alla combinazione corticosteroide/ β2-agonisti a lunga durata d’azione quando
questa non è in grado di
controllare l’asma. Intervengono bloccando l’azione
di sostanze responsabili di
alcuni aspetti dell’infiammazione bronchiale.
Farmaci meno efficaci dei
corticosteroidi ma indicati nelle forme più lievi di
asma sono i cromoni. Esercitano anch’essi un effetto
antinfiammatorio indiretto
sulla mucosa bronchiale,
limitando il rilascio di so-
WWW.FEDERASMA.ORG
stanze responsabili dell’infiammazione da parte delle
cellule deputate ad essa. Si
assumono per via inalatoria
ed hanno scarsi effetti collaterali.
I farmaci steroidei, per
via orale, sono le medicine
da aggiungere alla terapia
inalatoria nelle forme più
gravi di asma; quando cioè
i farmaci somministrati per
via inalatoria, al dosaggio
più alto non riescono a controllare l’asma. Associano
alla loro indubbia efficacia
anche importanti effetti collaterali e vanno quindi assunti sotto stretto controllo
medico, al dosaggio più basso compatibile e per il minor
tempo possibile.
le IgE svolgono nell’asma indipendentemente dalla loro
specificità e dalla presenza
di allergia clinicamente manifesta. I pazienti che probabilmente possono trovare un maggior beneficio da
questo farmaco sono quelli
con evidenza di sensibilizzazione ad allergeni perenni
che richiedono alte dosi di
corticosteroidi per via inalatoria, che hanno un significativo rischio di effetti collaterali dall’uso prolungato di
questi farmaci o che hanno
frequenti
riacutizzazioni
dell’asma associate ad una
forma instabile di malattia.
Recentemente, è entrato
nell’elenco dei farmaci disponibili un anticorpo monoclonale anti IgE, sviluppato per il trattamento delle
malattie allergiche respiratorie gravi, proprio sulla
base del ruolo centrale che
IMMUNOTERAPIA IPOSENSIBILIZZANTE SPECIFICA
Si tratta di una terapia (in maniera inesatta detta “vaccino”) consistente nella somministrazione di dosi crescenti di allergene, che dura alcuni anni (da 3 a 5 anni). Va prescritta dallo
specialista dopo attenta valutazione clinica in pazienti asmatici allergici, monosensibili, nella fase iniziale della malattia, nei quali sia stato identificato con esattezza l’allergene.
L’immunoterapia iposensibilizzante specifica (ITS) attualmente può essere l’unico
modo per ridurre la risposta allergica nel singolo paziente.
I risultati variano a seconda dell’allergene in causa e a seconda della risposta individuale,
ma quando le indicazioni dello specialista sono rispettate correttamente, l’esito a distanza
(durata dell’immunità acquisita) è per lo più favorevole e gli effetti collaterali scarsi o nulli.
29
5
1
A SMA
IL
CONTROLLO DELL’ASMA
FARMACI A EFFETTO IMMEDIATO DA USARE AL BISOGNO
E PER LE RIACUTIZZAZIONI
I farmaci a effetto immediato aiutano a respirare
quando si hanno i sintomi
dell’asma e nel corso di una
crisi acuta.
I farmaci di prima scelta per
il trattamento immediato
dei sintomi, sia quando essi
sono di lieve entità sia quando sono l’espressione di un
attacco d’asma, cioè una
tipica urgenza dell’asma,
sono rappresentati dai β2agonisti a breve durata
d’azione o simpaticomimetici che, somministrati
per via inalatoria, agiscono
rapidamente, rilassando la
muscolatura liscia delle vie
aeree in modo da permettere un maggior flusso di aria
ai polmoni.
Altri broncodilatatori, sono
i farmaci anticolinergici.
Rappresentano un’alternativa quando i β2-agonisti a breve durata d’azione o simpaticomimetici non
risultano ben tollerati.
Dilatano i bronchi con azione inibitoria sui recettori del
sistema nervoso parasimpatico. Poiché queste due classi agiscono sui bronchi con
meccanismo sinergico, sono
state rese disponibili anche
associazioni precostituite di
questi broncodilatatori.
Gli steroidi orali, assunti sotto forma di pillole e
sciroppi, sono altrettanto
importanti. Sono ad azione
più lenta ma vanno comunque assunti in caso di riacutizzazioni o crisi d’asma.
In genere sono usati per
alcuni giorni in caso di grave attacco d’asma. Nei casi
di asma persistente grave
non controllata con farmaci
per via inalatoria è talvolta
necessario aggiungere anche il cortisone per bocca al
dosaggio più basso compatibile.
STRATEGIE TERAPEUTICHE
La terapia di fondo dei pazienti con asma persistente,
moderata e grave è composta da due categorie farmacologiche: i corticosteroidi
(ICS) e i β2-agonisti a lunga
durata d’azione (LABA). Da
alcuni anni sono disponibili
preparati farmaceutici che
combinano nello stesso inalatore il ICS e broncodilatatore β2-agonista a lunga durata d’azione.
La disponibilità dei due farmaci in un singolo erogatore
può garantire:
al medico, che i pazienti
aderiscano meglio al trattamento di fondo per l’asma,
impedendo loro di fare troppo affidamento sul broncodilatatore; al paziente, la
semplificazione del trattamento.
Esistono almeno due strategie terapeutiche che regolano l’uso di questi preparati, una è la strategia
SMART, l’altra e quella che
si propone il controllo totale
o ottimale. Nella strategia
SMART, con l’utilizzo della
combinazione precostituita
a base di Budesonide/For-
moterolo, l’inalatore si può
utilizzare anche al bisogno
in aggiunta alla terapia minima regolare in funzione
della variabilità della
comparsa dei sintomi.
Nella strategia “controllo totale o buon
controllo”, con l’utilizzo della combinazione precostituita
Fluticasone/Salmeterolo si cerca
invece di raggiungere il più rapidamente possibile
il controllo e di
mantenerlo,
WWW.FEDERASMA.ORG
utilizzando come farmaco al
bisogno un broncodilatatore a breve durata d’azione,
come ad esempio il salbutamolo (SABA).
Altra combinazione disponibile è quella con Beclometasone/Formoterolo formulata
nella modalità “extrafine”
che consente di portare le
particelle di farmaco inalate
nelle vie aeree più periferiche.
IL TEST PER IL CONTROLLO DELL’ASMA - ACT
disponibile nelle ultime pagine di questa guida o su
WWW.FEDERASMA.ORG
31
6
1
A SMA NEL BAMBINO
L’ASMA
Le vie aeree nei primi
anni di vita sono piccole e basta poco perché anche nel lattante
si avverta un respiro
sibilante e si parli di
bronchite asmatiforme, ma come malattia
cronica se ne può parlare quando il broncospasmo persiste dopo
i 5 anni di età.
La malattia varia notevolmente da un bambino all’altro, per quanto
riguarda i sintomi, la
frequenza e la gravità
delle crisi. Inoltre, può
presentarsi in modo assai diverso nello stesso
bambino durante le va-
Le vie aeree di un bambino con asma sono cronicamente
infiammate e molto più reattive del normale e, pertanto,
tendono a restringersi facilmente in seguito all’azione di
svariati stimoli (soprattutto infezioni ed allergeni). Il restringimento del lume delle vie aeree, dovuto all’infiammazione
della parete, riduce il passaggio dell’aria, rendendo il respiro difficile, sibilante o fischiante, e/o provocando tosse.
Un’ostruzione acuta del lume e delle vie aeree determina
quello che normalmente si chiama una crisi asmatica. Nell’intervallo tra le crisi, la maggior parte dei bambini asmatici
non ha alcun sintomo. Se sono presenti sibili, tosse, difficoltà di respiro, ecc., significa che l’asma non è sotto controllo
ed è quindi necessario parlarne con il medico.
Come viene sospettata l’asma
I bambini piccoli che soffrono di bronchite asmatica di solito
presentano respiro sibilante e una tosse fastidiosa.
Si deve sottolineare il fatto che i bambini sani, così come gli
adulti sani, non tossiscono. Se il vostro bambino ha tosse
secca insistente e molto fastidiosa, anche di notte o quando
gioca, è opportuno rivolgersi tempestivamente al proprio
medico per una attenta valutazione del bambino.
La diagnosi d’asma può essere effettuata sulla base della
storia dei sintomi presentati dal bambino, con l’indicazione
del periodo in cui si sono verificati. Individuare l’asma nei
primi 5 anni di vita può essere difficile perché:
WWW.FEDERASMA.ORG
I segnali che l’asma del bambino piccolo non è ben controllata e sta peggiorando sono:
Si sveglia di notte o alla mattina con respiro sibilante e tosse.
I sintomi peggiorano dopo uno
sforzo fisico.
Dovete dargli il broncodilatatore a rapida azione più spesso del
solito.
Come parte dello schema terapeutico del bambino piccolo, è
importante chiedere in anticipo
al medico delle istruzioni scritte
su che cosa fare se l’asma peggiora. In questi casi il medico può
consigliare di aumentare il trattamento di fondo.
E’ importante che i genitori vengano informati sulle misure di
prevenzione ambientale e comportamentale necessarie a prevenire l’insorgenza delle crisi ed
istruiti a porre in atto le manovre
necessarie a contrastare la crisi
asmatica. E’ altrettanto importante che il bambino stesso, in
funzione della sua età e della sua
capacità di autogestione, venga
informato e formato sulla malattia e su come possa essere lui
stesso, attore principale nell’attuazione delle misure di prevenzione e nella gestione della sua
malattia.
La terapia da preferire nel bambino asmatico è quella per via
inalatoria con bomboletta spray
e distanziatore. Si ricorre alla via
orale per il cortisone in fase acuta e se vengono consigliati antileucotrieni a lungo termine.
in corso di infezioni i bambini nei primi anni di vita
possono avere il respiro sibilante. La maggior parte di questi non avrà mai più problemi respiratori,
pertanto i medici preferiscono usare il termine di
“bronchite asmatiforme”.
Non è facile misurare come respira un bambino
piccolo perché gli strumenti che vengono normalmente usati (spirometria) sono adatti solo per i
bambini collaboranti. I centri pediatrici specializzati possono essere dotati di strumenti che misurando le resistenze nelle vie aeree, rivelano alterazioni riferibili a ostruzione bronchiale.
A volte il medico riesce a capire la vera natura dei
disturbi respiratori del bambino piccolo solo dopo
più crisi.
33
6
1
A SMA NEL BAMBINO
L’ASMA
GLI INALATORI
Nel bambino di 1-2 anni il sistema più efficace è costituito
dallo spray predosato + distanziatore con valvola unidirezionale e mascherina. Questa deve
essere fatta aderire molto bene
al viso del piccolo paziente.
I bambini di 3-5 anni possono
ricorrere allo stesso sistema.
Dopo i 6 anni, se il bambino è
collaborante, si può utilizzare il
distanziatore con il boccaglio.
I vantaggi di questa metodica
rispetto all’apparecchio aerosol
per nebulizzazione sono il minor costo, la maggiore efficacia, il minor tempo necessario
per completare la somministrazione del farmaco.
Si dovrà ricorrere alla nebulizzazione, mantenendo ben
aderente al viso la mascherina,
nelle gravi crisi quando la respirazione è molto difficoltosa
e passiva o nei rari casi in cui
si ha difficoltà ad usare lo spray
predosato + distanziatore. Il
volume da nebulizzare deve
essere portato a 4 ml con soluzione fisiologica per evitare il
progressivo aumento di osmolarità che si verifica durante la
nebulizzazione e che può dare
bronco costrizione paradossa.
La nebulizzazione di farmaci
va fatta con apparecchi a compressione.
età o nel bambino poco collaborante.
Per i primi il bambino piccolo
non è in grado di generare il
flusso inspiratorio necessario
per l’inalazione; per quelli attivati dal respiro controindica
l’inalazione troppo rapida, l’arresto della stessa quando l’aerosol freddo raggiunge il palato
molle e l’eccessiva deposizione
orofaringea, tutte situazioni
che l’uso del distanziatore o camera di espansione consente di
eliminare.
Gli inalatori a polvere
secca e quelli attivati
dall’inspiro non possono essere usati al
disotto dei 6 - 8 anni di
CONSIGLI UTILI PER I GENITORI
• Fatevi spiegare dal medico o dal personale sanitario come usare, pulire e quando sostituire gli inalatori e il distanziatore che vi hanno prescritto. Un aspetto da non sottovalutare
nell’impiego dei distanziatori è infatti la loro manutenzione. Sulle pareti si sviluppano cariche
elettrostatiche che attraggono parte del farmaco erogato. Si consiglia pertanto il lavaggio
una volta alla settimana, immergendo il distanziatore in acqua tiepida con aggiunta di un
detersivo liquido per piatti e lasciandolo poi asciugare senza strofinare.
• Presentate al bambino il distanziatore e l’aerosol in bomboletta spray come se fossero dei
giocattoli. Mostrate al bambino come si usano (senza azionare la bomboletta). Qualche autoadesivo colorato può rendere il distanziatore più interessante agli occhi del bambino e può
aiutarvi a trasformare l’assunzione del farmaco in un gioco.
• Un’alternativa può essere quella di somministrare il farmaco quando il bambino dorme.
Il bambino può inalare il farmaco, con il distanziatore e la mascherina appoggiati sul volto.
• Se il respiro del bambino è in crisi e volete somministrare il broncodilatatore a rapida azione, ricordate che questo può essere inalato anche quando il bambino sta piangendo.
WWW.FEDERASMA.ORG
Evoluzione dell’asma del bambino
Tutti i genitori vorrebbero sapere se l’asma del bambino scomparirà, ma non ci sono evidenze che
permettano di dare una precisa indicazione. In linea generale, la diagnosi di asma nel bambino può
essere fatta intorno ai 5 anni di età. Fino al raggiungimento del quinto anno di età la manifestazione
di sintomi respiratori quali ad esempio il respiro sibilante, o la tosse non sono necessariamente
ascrivibili all’asma ma possono essere più spesso determinati da agenti infettivi. I bambini nei quali
i sintomi permangono o che sviluppano l’asma intorno ai cinque anni, che sono affetti da dermatite
atopica o che hanno una storia familiare di allergie, tendono a peggiorare sino all’età dello sviluppo. In un caso su tre l’asma tende a ricomparire dopo i 20 anni tanto più se la persona adotta stili di
vita poco salutari. Ad esempio l’abitudine al fumo ne facilita la ricomparsa.
L’asma del bambino si può guarire
Attualmente, nella maggior parte dei casi, con le cure attuali l’asma non può essere guarita,
ma può essere ben controllata. Grazie alla ricerca le cose potranno cambiare nel futuro. I
ricercatori stanno studiando la malattia su diversi fronti, in particolare negli ultimi anni si
stanno cominciando a conoscere i geni che predispongono la comparsa dell’asma. Non solo
si sta cercando un modo per guarire dalla malattia, ma anche di migliorare il trattamento e
la qualità della vita dei bambini asmatici.
Cosa succede durante una crisi
acuta di asma
Durante una crisi asmatica la tosse, il respiro sibilante o la mancanza di respiro peggiorano.
Alcuni bambini durante una crisi non riescono a parlare e a mangiare perché manca loro
il respiro. Una crisi si può sviluppare nell’arco di qualche ora o di qualche giorno e spesso
compare durante un raffreddore. Una crisi asmatica può mettere in pericolo la vita del bambino, quindi deve essere presa seriamente. Può spaventare, ma sapere come comportarsi
può aiutare i genitori o coloro che si occupano della cura del bambino a mantenere la calma
ed a prestare soccorso nel modo migliore. In ogni bambino le crisi asmatiche presentano
delle caratteristiche particolari. A volte quindi è possibile riconoscere i segni premonitori
(ad esempio, un aumento della tosse) e iniziare un ciclo di terapia prescritta dal medico per
prevenirne l’insorgenza.
CONSIGLI UTILI - ASMA NEL BAMBINO E…
...LO SPORT
Nel bambino l’esercizio fisico deve essere sempre favorito, e’ noto come lo sport sia essenziale per la crescita del bambino, per il suo sviluppo psicomotorio e sensoriale. Questo vale
anche per il bambino asmatico in quanto la sua condizione non costituisce controindicazione assoluta per l’attività sportiva.
35
6
1
A SMA NEL BAMBINO
L’ASMA
L’asma che compare a seguito di una attività fisica non è
causata dalla sudorazione,
ma è invece dovuta al fatto
che, quando si aumenta di
molto la frequenza del respiro, si può avere una perdita
notevole di calore e umidità nei bronchi: nei bambini
asmatici questo fenomeno
scatena l’asma. Questa forma di asma così detta “da
esercizio fisico” è comunque
rara nel bambino, nella maggior parte dei casi invece
l’insorgenza di crisi asmatiche durante lo svolgimento
di un’attività fisica o sportiva, in un bambino in trattamento, dipende dal mancato
controllo da parte del trattamento terapeutico.
E’ importante che dopo
un’appropriata valutazione
medica integrata da particolari esami di laboratorio, i
genitori ed il bambino vengano correttamente informati sui comportamenti da
seguire prima dello sforzo
(leggero riscaldamento, assunzione eventuale prima
della prova di un determinato farmaco, in genere un
broncodilatatore a rapida
insorgenza d’azione) per
permettere al bambino di intraprendere un’attività sportiva anche a livelli agonistici. Quando l’attività sportiva
rientra nell’ambito ludico o
amatoriale non sussistono di
regola controindicazioni alla
pratica dell’esercizio fisico o
gioco: è comunque sempre
necessario sottoporsi ad
un’attenta valutazione clinico-funzionale e seguire le
indicazioni del medico.
Come abbiamo ricordato l’esercizio fisico pra-
ticato in età scolare è di
indiscutibile importanza
per i suoi effetti positivi sul benessere fisico
e psicologico (aumenta
l’autostima nel bambino
e riduce l’ansia nei genitori) e tra gli effetti più
interessanti c’è anche il
suo influsso sullo sviluppo dei volumi respiratori polmonari. Pediatra e
medico sportivo possono
fornire alla famiglia e al
bambino utili orientamenti per la scelta dello sport da praticare, le
caratteristiche degli ambienti nei quali praticarlo, consigli e istruzioni
per l’appropriata gestione dell’asma.
È BENE SAPERE CHE
Alcuni campioni olimpici
soffrono di asma ma ciò
non ha impedito loro di
raggiungere
prestigiosi:
traguardi
ad
esem-
pio nella Olimpiade del
1984 ben 67 atleti della
formazione degli Stati
Uniti soffrivano di asma
e 41 di quegli atleti hanno conseguito una medaglia.
!
WWW.FEDERASMA.ORG
…IL SONNO
Non è normale che il bambino si svegli durante la notte
con tosse secca e respiro sibilante.
Questo è un segnale che la
malattia non è ben controllata. I sintomi notturni possono
disturbare il sonno di tutta la
famiglia e compromettere la
qualità della vita perché durante il giorno il bambino può
essere stanco e indolente e i
genitori irritabili e di cattivo
umore. Bisogna quindi fare
di tutto per eliminare i sintomi notturni e ripristinare il
sonno normale. Attuare nella
stanza del bambino le misure di prevenzione ambientale che limitano la presenza
di allergeni (togliere tende,
tappeti,
soprammobili
e
quant’altro raccolga polvere,
utilizzare coperture antiaca-
ro per isolare il materasso e
i cuscini), Se nonostante la
terapia in atto e una attenta prevenzione ambientale i
sintomi notturni persistono,
rivolgetevi al medico che potrebbe decidere di cambiare
il trattamento.
…IL FUMO PASSIVO
Esiste spesso una predisposizione ereditaria alla comparsa dell’asma, ma ci sono altri
fattori che ne possono favorire la comparsa nel bambino.
Molti studi scientifici hanno
dimostrato che il fumo della
madre durante la gravidanza
aumenta la probabilità che il
bambino diventi asmatico. I
bambini asmatici di genitori
che fumano spesso hanno
sintomi più gravi. È necessario proteggere i bambini
dai danni provocati dal fumo
Cosa si deve fare durante
un’emergenza
La maggior parte dei genitori imparano a riconoscere una
crisi asmatica. È importante seguire le istruzioni per le emergenze concordate precedentemente con il medico.
A grandi linee le regole da osservare in caso di emergenza
sono:
Chiamate il 118 o un dottore (scegliete la soluzione più veloce) o portate il bambino all’ospedale più
vicino.
Somministrate immediatamente al bambino un
broncodilatatore a rapida azione, aspettate da cinque
a dieci minuti e ripetere l’operazione fino a quando
la respirazione migliora o fino a quando arriva il medico.
Tenete o fate sedere il bambino in posizione eretta.
attivo e passivo. È importante che i bambini non vengano esposti al fumo passivo
e che si eviti di fumare e di
far fumare negli ambienti
frequentati dai bambini (abitazioni, luoghi di svago, mezzi di trasporto privati ecc…)
anche quando i bambini non
sono presenti.
Raccomandazioni per
chi si occupa di un
bambino asmatico:
Molti genitori con bambini
piccoli lavorano o studiano. Trovare una persona
qualificata a cui affidare
il proprio bambino, specialmente se asmatico,
non è facile, occorre che
gli adulti che si prendono
cura del bambino (familiari, baby sitter, educatori) siano informati sulle
misure precauzionali da
adottare e sulle terapie
in corso. I genitori devono
assicurarsi che i farmaci
vengano
somministrati
regolarmente e che sappiano come comportarsi
durante un’emergenza. E’
importante quindi fornire
loro chiare istruzioni scritte sul da farsi, in particolare in caso di emergenza.
37
7
1
A SMA A SCUOLA
L’ASMA
Cosa fare se in classe
c’è un bambino asmatico? Come comportarsi
in caso di crisi o d’emergenza? Cosa fare se il
bambino asmatico peggiora? Se è frequentemente assente? Come
assicurare il buon inserimento nel lavoro di
gruppo della scolaresca
e nelle attività sportive
ed
extrascolastiche?
Questi sono i principali
quesiti che si pongono
gli insegnanti e i genitori. Il primo passo è
migliorare la comunicazione con i genitori
e con il medico di riferimento del bambino. Il
benessere dell’alunno
asmatico nella maggior
parte dei casi dipende dalla comprensione
della malattia, delle sue
cause e del suo trattamento, dalla prontezza
e dall’efficacia con cui
sono messe in atto anche a scuola le raccomandazioni del medico
in caso di crisi.
DIMENSIONE DEL PROBLEMA
Le più recenti ricerche epidemiologiche indicano che:
Un bambino in età scolare su dieci ha l’asma;
L’asma è una delle più frequenti cause di assenza da scuola;
Vengono ricoverati in ospedale più bambini asmatici che bambini affetti da qualsiasi altra malattia.
Il bambino (o ragazzo) asmatico come tutti i suoi coetanei, vive
un terzo della sua giornata a scuola. È quindi estremamente
importante il ruolo che la scuola e gli insegnanti possono
svolgere per aiutarlo a condurre una vita scolastica “normale”
come i suoi compagni.
Nella maggior parte dei casi il bambino che ha l’asma è adeguatamente curato e può condurre una vita perfettamente normale se assume correttamente e regolarmente i farmaci prescritti
dal medico e mette in atto le misure di prevenzione consigliate.
Ciò non esclude che alcuni bambini possano avere crisi d’asma
che possono comparire anche a scuola. Queste crisi non devono mai essere sottovalutate e il personale scolastico deve
essere informato e deve conoscere le misure di prevenzione e
di intervento necessarie ad aiutare il bambino.
WWW.FEDERASMA.ORG
Come si evitano le crisi asmatiche
I sintomi asmatici possono essere evitati con trattamenti farmacologici appropriati e adeguate misure di prevenzione ambientale. Poiché l’asma è spesso di natura allergica occorre porre in atto tutte
le strategie possibili per l’abbattimento della carica allergenica responsabile, per quel bambino, dell’insorgenza della crisi asmatica.
Occorre conoscere bene i farmaci che il bambino deve assumere (quali
sono, a cosa servono, quando e come assumerli) e, soprattutto, sapere
quali farmaci usare in caso di emergenza o di crisi (broncodilatatori a
rapida azione). In alcuni bambini la cui asma si manifesta a seguito di
uno sforzo può essere necessaria anche una premedicazione, cioè il
bambino deve prendere il farmaco antiasmatico prescritto dal medico
prima dell’attività fisica.
SE IN CLASSE C’È UN BAMBINO ASMATICO
Chiedere informazioni ai genitori sull’asma dell’alunno e sulla terapia in corso. Assicurarsi di avere anche a scuola una copia sempre
aggiornata del piano terapeutico personalizzato fissato dal medico. Se il bambino è affetto da asma grave o è a rischio di anafilassi
è importante avere la possibilità di consultare anche direttamente il
medico di riferimento del bambino.
Lasciare che il bambino tenga i suoi farmaci antiasmatici a portata
di mano. Anche il più piccolo ritardo nell’assunzione del farmaco può
essere pericoloso.
Attirare l’attenzione dei genitori se l’alunno asmatico presenta frequentemente disturbi respiratori durante lo svolgimento
delle attività scolastiche. È un indice che la malattia non è
È BENE SAPERE CHE
sotto controllo.Facilitare l’assunzione dei farmaci antiasmatici (specialmente prima dell’attività fisica). Alcuni bambini
si vergognano a prendere i farmaci antiasmatici di fronte ai
Accertarsi sempre che
propri compagni. E’ quindi indispensabile trovare le modaanche nei luoghi e negli
lità affinché ciò avvenga con la massima naturalezza.
ambienti in cui si svolgo- Ricordare all’alunno di portare con se il farmaci durante le gite scolastiche.
- Verificare che gli ambienti scolastici abbiano una
buona qualità dell’aria, siano privi di polvere e muffe, condizioni favorevoli alla salute di tutti i bambini,
non solo di quelli affetti da asma e/o allergia, e siano
privi degli allergeni responsabili dell’insorgenza delle crisi per quel bambino.
!
no le attività extrascolastiche (gite, campi
scuola, impianti sportivi) non siano presenti
condizioni ambientali o
fattori di rischio che possano favorire nel bambino l’insorgenza di crisi
acute d’asma.
39
7
L’ASMA A SCUOLA
RACCOMANDAZIONI IN CASO DI CRISI
ACUTA D’ASMA A SCUOLA
I bambini affetti da asma imparano dalle loro precedenti
esperienze. Sanno generalmente che cosa fare e normalmente hanno con sé il giusto trattamento per l’emergenza (broncodilatatori a rapida azione). È impossibile stabilire delle regole che valgano per tutti, perché i bambini
sono affetti da diverse forme d’asma. I seguenti suggerimenti possono essere tuttavia utili sempre:
Assicurarsi di avere sempre a disposizione il
protocollo terapeutico personalizzato riferito
al bambino e contenente le indicazioni terapeutiche e le modalità di assunzione dei farmaci prescritti dal medico.
Assicurarsi che il bambino assuma il broncodilatatore a rapida azione immediatamente e
correttamente.
Quando allertare urgentemente
un medico in caso di crisi acuta
Il bambino non ha con sé il broncodilatatore a
rapida azione (farmaco per l’emergenza).
Il broncodilatatore a rapida azione non dà
alcun effetto dopo cinque o dieci minuti.
Il bambino non riesce a parlare o parla per
sillabe.
Si ha un qualsiasi dubbio sulle condizioni del
bambino.
Se un dottore non è in grado di arrivare entro
cinque minuti, è bene chiamare immediatamente un’ambulanza.
WWW.FEDERASMA.ORG
IMPORTANTE
CONSIGLI UTILI
Gli insegnanti, ed in particolare l’insegnante di educazione fisica possono aiutare ad individuare i casi di
asma da sforzo non diagnosticato
segnalando la presenza di bambini che dopo l’attività fisica hanno
tosse intensa e/o respiro sibilante.
L’insegnante ha il dovere di inserire il
bambino asmatico a pieno titolo in tutte
le attività scolastiche, facendogli accettare la sua malattia come una condizione di vita normale, aiutandolo nella gestione della stessa ed educando tutta
la scolaresca a non isolare il compagno
asmatico. Per questo ha bisogno di
indicazioni chiare che gli consentano
di espletare appieno i suoi compiti e di
ricevere le necessarie informazioni per
poter agire in modo competente se in
classe c’è un alunno asmatico.
È molto importante che l’insegnante di educazione fisica,
insieme ai genitori, incoraggi
il bambino asmatico a partecipare all’attività sportiva, ad
assumere il farmaco adatto
prima dell’inizio dell’attività
fisica e a portarlo con sé durante la lezione. Se, tuttavia,
durante lo sport il bambino
lamenta disturbi respiratori
non deve essere obbligato
a continuare ed il problema
va segnalato ai genitori ed al
medico.
PROGETTI NELLE SCUOLE
I bambini asmatici, se ben
curati e se seguono le cure
prescritte, possono praticare tutti gli sport e a maggior
ragione possono partecipare
alle attività sportive praticate a scuola.
Dal 2001 Federasma Onlus realizza nelle scuole italiane il progetto “una scuola dall’aria sana”, progetto di informazione e sensibilizzazione sulle malattie
allergiche e l’asma rivolto al personale
scolastico e ai genitori finalizzato a favorire l’integrazione scolastica degli
alunni affetti da asma e allergia.
Potete contattare Federasma Onlus per
realizzare il progetto nella vostra scuola. L’opuscolo è in visione sul nostro
sito: www.federasma.org
41
8
1
A SMA
SPECIALE
GIOVANI
Avere l’asma è
una malattia seria da non sottovalutare. Se adeguatamente trattata è
possibile vivere una vita
normale.
In assenza di crisi non si
vede alcuna differenza
tra una persona asmatica e una persona non
affetta da asma, nessuno se ne può accorgere,
ne può percepire e capire quello che l’asmatico prova. Ma quando la
crisi arriva, è una bufera
e... che bufera! Per questo è importante sapere
che le crisi si possono
prevenire ed evitare, conoscendo come la malattia soggettivamente
si manifesta e soprattutto riconoscendo che
esistono oggi possibilità
di cura molto efficaci.
Per molti giovani e giovanissimi, avere l’asma
è un’esperienza vissuta
già da anni. A volte però,
si tratta di una “scoperta” recente, perché la
malattia può presentarsi ad ogni età. Avere
l’asma da poco tempo
o da molti anni non
cambia la situazione:
si hanno gli stessi sintomi e gli stessi problemi.
L’INCOSTANZA: IL PERICOLO NUMERO UNO
PER L’ADOLESCENTE ASMATICO.
Nonostante siano disponibili terapie ed informazioni per
controllare la malattia, la sottostima e sottovalutazione
dell’asma è il maggior fattore di rischio per il verificarsi di eventi fatali nei giovani.
Molto spesso l’asma è dovuta alla concomitanza di più fattori che incidono sull’andamento della malattia e possono
essere alla base dello scatenamento delle crisi acute.
Conoscerli è importante, perché aiuta ad eliminarli o a ridurne l’azione e la pericolosità. Chi ha l’asma sa che le crisi
si possono scatenare senza preavviso, in ogni momento: a
casa, a scuola, durante le vacanze, durante lo sport, durante
la notte (asma notturna) o anche in momenti più intimi.
Chi vive queste situazioni in prima persona può valutare
quanto sia importante non farsi prendere alla sprovvista ed
essere capaci di reagire prontamente e correttamente. Le
nozioni che si hanno sui farmaci sono spesso insufficienti
mentre, proprio perché l’asma è una malattia seria e cronica, si deve essere capaci di riconoscere i vari tipi di farmaci,
sapere a cosa servono, che effetti hanno, quando e come
assumerli. Un comportamento consapevole aiuta a gestire
la cura dell’asma e consente di evitare errori nell’uso dei
farmaci prescritti dal medico.
È BENE SAPERE CHE
I FARMACI:
• è pericoloso non
prenderli;
• è altrettanto pericoloso
prenderne
troppi;
• è estremamente
dannoso scambiarli.
!
WWW.FEDERASMA.ORG
LO STUDIO...
...IL TEMPO LIBERO
Se l’asma è ben curata non si dovrebbero
registrare relazioni negative con lo studio.
In presenza di uno scarso rendimento scolastico verosimilmente riferibile all’asma
sarebbe opportuno che lo studente presentasse le sue difficoltà al medico per capire
la natura del problema e delle sue diverse
componenti (accettazione della malattia,
della cura, valutazione della terapia in atto,
e difficoltà relazionali).
Non ci dovrebbero essere limitazioni alle attività a cui dedicarsi nel tempo libero anche
se sappiamo che purtroppo non tutti i fattori
scatenanti sono evitabili.
Tra questi, esiste il problema del fumo che
può aggravare l’asma e scatenare una crisi. Gli adolescenti hanno un bisogno fisiologico di sperimentare, sono curiosi, cercano
la propria identità tutta da costruire. Il fumo,
anche per il suo significato trasgressivo rappresenta un passaggio simbolico.
Le motivazioni e le occasioni per iniziare a
fumare in adolescenza sono molteplici. La
presenza di fumatori in famiglia, nel gruppo di amici, nel mondo dello spettacolo ha
una forte influenza sulla fase di iniziazione
al tabagismo. E’ importante inoltre valutare bene i locali che si frequentano, in
quanto possono essere presenti molteplici fattori di rischio (fumo, allergeni,
inquinamento indor) che possono scatenare una crisi d’asma.
...LO SPORT
Il giovane che ha l’asma se è ben curato può
praticare tutti gli sport, come i suoi coetanei, in funzione delle sue preferenze e attitudini. L’asma non deve far rinunciare al
proprio sport preferito. Solo gli sport che
comportano rischio nel caso di interruzione o di malessere improvviso e quelli che si
svolgono in ambienti o in condizioni estreme
sono da evitare (deltaplano, paracadutismo,
alpinismo d’alta quota, sport motoristici e
sport subacquei). Vedi Asma e sport.
43
1
9
A SMA E CONDIZIONE DELLA DONNA
ASMA
L’asma è una malattia
che, in base alle statistiche disponibili, colpisce di più i maschi, in
particolare nei gruppi di
età infantile fino all’adolescenza, ma i ricercatori hanno messo in
evidenza che esistono
importanti rapporti tra
asma e ormoni sessuali
femminili (estrogeni e
progesteroni). Inoltre,
in due momenti propri
della vita della donna,
la gravidanza e la menopausa, l’asma può
comportare particolari
caratteristiche o complicazioni. Ciò spiega
perché si possono avere della variazioni nella
gravità dell’asma durante il ciclo mestruale,
la gravidanza e la menopausa.
ASMA E MESTRUAZIONI
In alcune donne l’asma può peggiorare prima del ciclo mestruale. Le crisi asmatiche durante il periodo premestruale
vanno trattate con gli stessi farmaci raccomandati per trattare le altre crisi asmatiche.
ASMA E GRAVIDANZA
Esistono molte preoccupazioni circa l’effetto dei farmaci antiasmatici somministrati in gravidanza. Tuttavia il feto può
essere più a rischio per un cattivo o scarso controllo dell’asma e della sofferenza ipossica (mancanza di ossigenazione), che si determina durante una crisi, che non per gli
effetti collaterali del trattamento antiasmatico.
Per questo la donna in gravidanza con asma deve essere
trattata, sotto controllo medico, con tutti i presidi farmacologici disponibili. Seguendo i consigli del loro medico, le
donne asmatiche possono tranquillamente avere una gravidanza normale e partorire bambini sani. Tuttavia le donne
e i loro familiari a volte si preoccupano per i cambiamenti
che la gravidanza comporta ed è normale che cerchino di
saperne di più.
GESTIONE DELL’ASMA IN GRAVIDANZA
Il medico deve educare la donna asmatica incinta all’autogestione dell’asma, al controllo dei fattori scatenanti ed alla
riduzione dei sintomi dell’asma.
La gestione e il controllo dell’asma nella donna in gravidanza si basano, come per tutti gli altri asmatici, su:
• allontanamento e controllo dei fattori scatenanti;
• misure oggettive della funzionalità respiratoria (spirometria e misura del picco di flusso espiratorio);
• trattamento farmacologico per un controllo ottimale.
IL FUMO IN GRAVIDANZA
il fumo nuoce alla salute di tutti.
La donna fumatrice in gravidanza deve essere
aiutata a smettere di fumare.
Si deve evitare qualsiasi esposizione al fumo
passivo.
WWW.FEDERASMA.ORG
Ci sono molte ragioni per cui
i genitori non devono fumare durante la gravidanza:
numerosi studi hanno dimostrato che il fumo in gravidanza provoca danni al sistema immunitario del feto.
Il fumo attivo e passivo
durante la gravidanza e
l’allattamento aumenta
le probabilità che il bambino sviluppi disturbi respiratori, asma e altre
malattie allergiche nell’infanzia (vedi Asma nei
primi cinque anni di età).
Anche se si è fortemente
motivati, smettere di fumare non è facile. E’ bene parlarne con il proprio medico
per essere aiutati a smettere di fumare, frequentando
eventualmente un centro
antifumo. Questi numeri
verdi potrebbero essere di
aiuto: 800 55 40 88 (Istituto Superiore di Sanità)
e 800 99 88 77 (SOS Fumo
- Lega contro i Tumori).
Come si modifica l’asma durante
la gravidanza
Il medico non può prevedere l’evoluzione dell’asma durante
la gravidanza. In un terzo dei casi l’asma peggiora, in un
altro terzo rimane invariata e, nel restante terzo migliora.
A volte l’asma può comparire per la prima volta durante la
gravidanza. Sebbene imprevedibile, il decorso dipende anche dalla gravità dell’asma preesistente e dall’evoluzione
presentata in gravidanze precedenti.
Solo l’asma grave o gravi reazioni allergiche (angioedema,
anafilassi) possono creare problemi ad un normale decorso
della gravidanza. E’ sconsigliato pianificare una gravidanza
in caso di asma grave persistente; è opportuno attendere
che la terapia antiasmatica abbia messo sotto controllo i
sintomi più gravi. Durante la gestazione, andare dal medico
regolarmente è indispensabile per tutte le madri e specialmente per le donne asmatiche.
FARMACI IN GRAVIDANZA
A volte la donna in gravidanza (o chi le è vicino) è preoccupata per i possibili effetti secondari del trattamento farmacologico dell’asma. Sospendere o evitare di assumere i
farmaci antiasmatici è molto pericoloso: si corre il rischio di
un’asma mal controllata, quando invece l’asma deve essere
trattata in modo adeguato per evitare complicazioni.
I farmaci antiasmatici consigliati, al dosaggio consigliato,
non sono dannosi per il bambino ma al contrario proteggono
la sua salute e quella della madre.
45
1
9
A SMA E CONDIZIONI DELLA DONNA
ASMA
Quali farmaci antiasmatici si devono
assumere durante la gravidanza
La donna deve conoscere
bene i farmaci che deve assumere (quali sono, a cosa
servono, quando e come assumerli) e, soprattutto, deve
sapere quali farmaci usare
in caso d’emergenza e di
crisi (broncodilatatore a rapida azione). Durante la crisi
d’asma oltre ai farmaci necessari è consigliato somministrare ossigeno per prevenire
l’ipossia del feto.
Si consiglia alla donna in gravidanza di rimandare a dopo
il parto eventuali prove allergometriche o prove di provo-
cazione bronchiale, mentre i
test cutanei con metodo Prick e le prove di funzionalità
respiratoria possono essere
eseguite durante tutto il periodo della gravidanza.
in gravidanza è già in terapia
senza effetti collaterali. Il proseguimento della terapia è
ancora più indicato se la sospensione della terapia mette
a rischio la paziente.
La Comunità Scientifica ritiene che l’Immunoterapia
Specifica sia priva di effetti
collaterali diretti sulla gravidanza e sul nascituro, occorre
però segnalare che a scopo
precauzionale si SCONSIGLIA
di INIZIARE l’ITS in caso di
gravidanza accertata o presunta mentre si CONSIGLIA di
CONTINUARE l’ITS se la donna
Occorre evitare, per quanto
possibile, la somministrazione di adrenalina a causa degli
effetti collaterali.
In alcuni casi il medico potrebbe raccomandarvi anche
altri farmaci, seguite sempre
le sue indicazioni con fiducia.
Vi è pericolo per la donna asmatica
durante la gravidanza e il parto
Se l’asma è tenuta sotto controllo le complicazioni durante la gravidanza sono poco frequenti. La gestazione, il decorso del parto, il peso del neonato ed il suo stato di salute prenatale sono normali. Se la paziente è asintomatica può partorire senza problemi. Il travaglio
non peggiora i sintomi, nemmeno in pazienti affetti da asma da sforzo.
Se i sintomi dell’asma non restano sotto controllo durante le ultime settimane prima del
parto, allora può essere consigliabile il parto cesareo.
Che cosa può accadere
durante il travaglio?
Durante il travaglio le crisi asmatiche gravi si verificano molto raramente perché aumenta
la produzione da parte della madre di ormoni (ad esempio cortisone e adrenalina) che prevengono un peggioramento dell’asma preesistente. Molte donne, per sentirsi più tranquille,
elaborano insieme al medico un programma per la nascita del bambino che comprenda
anche il rischi di una crisi asmatica.
WWW.FEDERASMA.ORG
ASMA E ALLATTAMENTO
Le madri asmatiche possono allattare i loro figli come tutte le altre madri.
Non c’è motivo per cui le donne asmatiche non possano allattare il proprio bambino: i farmaci antiasmatici usati per via inalatoria alle dosi consigliate non sono presenti nel latte
materno in quantità dannose. I farmaci usati per curare l’asma non ostacolano la produzione di latte materno.
ASMA E MENOPAUSA
La menopausa è la condizione che si verifica dopo l’ultima mestruazione della donna, dovuta all’esaurimento dell’attività ovulatoria dell’ovaio. La menopausa può a volte
causare l’aggravamento di un’asma preesistente che quindi in questa fase della vita va
seguita strettamente.
La menopausa può causare l’asma
Non si hanno informazioni certe circa l’insorgenza dell’asma in questa fase della vita della
donna, addirittura questa condizione potrebbe essere protettiva. Va comunque segnalato
che il trattamento sostitutivo con estrogeni può aumentare il rischio di comparsa d’asma.
Cosa deve fare una donna asmatica
in menopausa
La donna in menopausa deve informare il ginecologo della propria malattia. È assolutamente doveroso non fumare, seguire una dieta appropriata e svolgere attività fisica.
L’aumento di peso è un altro fattore da non sottovalutare
perché può ostacolare ulteriormente il respiro. È inoltre indispensabile effettuare controlli clinici periodici in maniera
da adattare la terapia contro l’asma all’evolversi della malattia.
CONCLUSIONI
La gravidanza e la
menopausa
sono
particolari momenti
della vita della donna
che richiedono maggiore attenzione dal
punto di vista medico, sociale, umano e
psicologico. La donna
asmatica può vivere
normalmente questi
periodi se il medico
la aiuta fornendole
le dovute spiegazioni, eliminando paure
o ansie spesso ingiustificate.
47
1
10
A SMA E LAVORO
ASMA
La problematica “Asma
e lavoro” è quanto mai
vasta e complessa. In
questo contesto rientra
in particolare l’asma professionale, cioè quella
forma d’asma dovuta ad
agenti specifici presenti
nell’ambiente di lavoro
che ne hanno determinato l’insorgenza. In questo
caso si parla di “asma
professionale” che risulta essere la patologia
polmonare professionale
più frequente al mondo.
Per il paziente asmatico
la condizione di malato
cronico costituisce un’ulteriore fonte di incertezza e preoccupazione per
lo svolgimento e il mantenimento del proprio
lavoro.
Per i giovani asmatici e le loro
famiglie l’asma può essere vissuta come un ostacolo nella ricerca di un lavoro.
Deve essere pertanto chiaramente affermato all’attenzione
del lavoratore asmatico,
ma anche all’attenzione del datore di lavoro, che chi ha l’asma
può, nella maggior parte dei
casi, svolgere la sua attività
professionale senza assenze
e particolari difficoltà, sempre
che vengano attuate le misure di prevenzione ambientale
e comportamentale e seguite
con regolarità ed attenzione le
cure prescritte dal medico e le
sue raccomandazioni. In molte
persone già asmatiche, l’asma
può peggiorare nell’ambiente
di lavoro a causa dell’esposizione a fattori scatenanti (ad
esempio: sforzo fisico, infezioni, allergeni, inquinanti). Quando ciò si verifica la miglior cosa
da fare, se è possibile, evitare
tali fattori scatenanti cambiando mansioni lavorative. Occorre
comunque parlarne con il medico per rivalutare la situazione in
base alle condizioni lavorative e
alla sintomatologia del paziente ed adattare eventualmente il
trattamento in corso.
E’ importante non sottovalutare i sintomi, un’asma non
diagnosticata per tempo e non
curata adeguatamente può
comportare complicazioni e risultare invalidante.
ASMA E FATTORI DI RISCHIO IN AMBIENTE
LAVORATIVO
Molti settori industriali sono potenzialmente pericolosi per il lavoratore come ad esempio le lavorazioni con utilizzo di prodotti
chimici, plastici, elettronici e farmaceutici. Anche gli artigiani
possono sviluppare asma professionale come ad esempio i panettieri, i pasticcieri, i falegnami, i verniciatori.
Come si riconosce l’asma professionale
Se pensate che una sostanza nell’ambiente di
lavoro sia la causa della vostra malattia, prestate attenzione ai seguenti segnali:
Anzi, spesso i sintomi della malattia si verificano o peggiorano dopo il lavoro e a volte disturbano il sonno.
• L’asma peggiora durante la settimana lavorativa ma non necessariamente quando vi trovate sul posto di lavoro.
• L’asma migliora quando non siete al lavoro
(ci vogliono spesso molti giorni prima di notare
un miglioramento).
WWW.FEDERASMA.ORG
Come si cura l’asma professionale
La cura più efficace è rappresentata dall’allontanamento dall’agente specifico, cambiando tipo di lavoro o mansione lavorativa. Qualora, per scelte individuali o per mancanza di
alternative, questo non sia possibile, occorre fare ricorso ai farmaci raccomandati per il
trattamento dell’asma.
Come si previene l’asma professionale
È estremamente difficile rispondere a questa domanda. Esistono regole generali che possono essere applicate nel luogo di lavoro però, in pratica, ogni situazione individuale deve
essere esaminata accuratamente dal medico. Spesso le misure di prevenzione generali non
sono sufficienti a garantire al singolo individuo la protezione dai fattori di rischio specifici
per la sua malattia.
L’asma professionale può essere
indennizzata
Qualora venga diagnosticata un’asma professionale, se si lavora in un’industria,
spetta al lavoratore informare della malattia il proprio datore di lavoro, che dovrà provvedere alla denuncia all’Istituto
Assicuratore (INAIL); nel settore agricolo
e artigiano invece, il lavoratore è esente
da ogni compito in quanto spetta al medico che ha formulato la diagnosi
redigere direttamente all’Istituto
Assicuratore il certificato-denuncia. La legislazione italiana attuale sancisce l’indennizzo del-
CONCLUSIONI
L’asma professionale è considerata una malattia sociale,
essa presenta notevoli implicazioni per il lavoratore coinvolto, non solo dal punto di
vista clinico, ma anche negli
aspetti economici e sulla sua
qualità di vita. Dimostrare
l’asma professionale causato da alcune
sostanze elencate in tabelle specifiche
(v. DPR n.336, 13 aprile 1994 “Regolamento recante le nuove tabelle delle
malattie professionali nell’industria
e nell’agricoltura”); l’asma professionale causata da altri agenti non citati in
queste tabelle può essere indennizzata, ma con un processo non diretto e più difficoltoso che implica
la dimostrazione da parte del
lavoratore della causa professionale della sua malattia.
la causalità tra esposizione
lavorativa e insorgenza della patologia non è facile e
spesso il lavoratore si trova
in situazioni di forte disagio e
stress emotivo a causa del timore, molto spesso reale, dei
possibili conflitti che possono
avere luogo con il datore di
lavoro. L’asma professionale
quindi, oltre a rappresentare
un grave fardello in termini di
sicurezza del posto di lavoro
e di autostima nelle proprie
capacità lavorative, ha per il
lavoratore conseguenze importanti sul bilancio familiare
e in generale sui costi sanitari
della comunità.
49
1
11
A SMA E SPORT
ASMA
RELAZIONE TRA ASMA E SPORT
Fare movimento, ginnastica o sport è una
delle principali raccomandazioni che concernono l’adozione di corretti stili di vita
nella nostra società moderna. Si tratta di
incitamenti validi oggi per tutti, anche per
chi ha l’asma, purchè la malattia sia sotto
controllo. In questo caso, si può svolgere
qualsiasi attività, l’importante è che questa
corrisponda alle capacità ed inclinazioni individuali.
Chi ha l’asma può fare sport
Chi ha l’asma spesso è riluttante a fare sport, e cerca
di limitare l’attività fisica sia perché teme i sintomi, sia
perché ha paura che le condizioni in cui lo sport viene praticato (per esempio l’ambiente caldo-umido delle piscine)
possano aggravare la malattia o scatenare una crisi. Questi timori non sono infondati, ma occorre sapere che attualmente esistono possibilità farmacologiche ed accorgimenti
che consentono di superarli appieno. Le nuove possibilità di
trattamento della malattia infatti permettono di vincere ogni
paura, sfatare credenze e luoghi comuni che, soprattutto per i
più giovani, in passato potevano essere fonte di disagio ed emarginazione.
Perché l’attività fisica può
scatenare una crisi asmatica
Le vie aeree degli asmatici sono infiammate e reagiscono ai fattori scatenanti con un’ostruzione del lume. L’aumento della frequenza respiratoria, durante l’attività fisica, provoca una perdita
notevole di calore e di umidità nei bronchi infiammati che reagiscono riducendo il lume e quindi aumentando la resistenza
dell’aria. Quando i sintomi dell’asma (tosse, respiro sibilante,
senso di ostruzione toracica o difficoltà di respiro) compaiono
o peggiorano durante l’attività fisica, si parla di asma da sforzo. La presenza di asma da sforzo è un indice di inadeguato
controllo della malattia.
ASMA DA SFORZO
Per alcuni asmatici l’esercizio fisico è un fattore scatenante
di crisi asmatiche in questo caso si parla di asma da sforzo.
In altri casi invece il broncospasmo che compare durante
l’esercizio si risolve spontaneamente o farmacologicamente
e rimane l’unica manifestazione asmatica.
WWW.FEDERASMA.ORG
In questo caso si parla di broncospasmo da
esercizio fisico.
Le crisi asmatiche possono verificarsi a seguito
di uno sforzo fisico di discreta intensità durante
una qualsiasi attività quotidiana oppure nel corso di un’attività sportiva (sport dilettantistico o
agonistico). L’asma da sforzo non comporta l’abbandono dell’attività sportiva. Al contrario, gli
asmatici possono praticare tutti gli sport perché
l’asma può essere curata efficacemente: molte
medaglie olimpiche sono state vinte da persone
asmatiche in varie discipline.
• Salvatore Antibo, N°1 al mondo nei
10.000 metri, è riuscito ad essere un
grandissimo campione, nonostante
l’asma.
• Federica Pellegrini ha vinto una medaglia d’oro nel nuoto alle Olimpiadi
(nel 2008 a Pechino), la medaglia d’oro
nella gara dei 400 e dei 200 metri stile libero ai mondiali di nuoto di Roma
2009, stabilendo in entrambe le gare
anche il nuovo primato del mondo.
Come si può riconoscere l’asma da sforzo
È difficile distinguere tra normale difficoltà di respiro dopo l’attività fisica e asma da sforzo perché anche in una persona normale il respiro si fa
sempre più veloce e difficoltoso dopo un’energica
attività fisica, comprese le attività quotidiane e
domestiche.
Comunque, se sotto sforzo, si lamentano respiro
sibilante, tosse e senso di costrizione toracica, è
opportuno chiedere al proprio medico se questi
siano causati dall’asma. L’asma da sforzo colpisce
sia gli adulti sia i bambini: in alcuni casi anche
quando il paziente sta seguendo un adeguato
schema terapeutico.
In alcuni pazienti, se non si effettua una adeguata premedicazione, la comparsa dei sintomi dopo
l’attività fisica rappresenta l’unica manifestazione d’asma.
Come prevenire l’asma da sforzo
I sintomi asmatici possono essere evitati
con trattamenti farmacologici appropriati.
In alcuni casi di asma da sforzo può essere necessaria anche una premedicazione,
cioè si deve assumere un farmaco antiasmatico in genere un broncodilatatore a breve durata di azione prescritto dal medico.
51
1
11
A SMA E SPORT
ASMA
PREMEDICAZIONE DELL’ASMA DA SFORZO
I farmaci β2-agonisti a breve durata di azione sono la terapia
di scelta per prevenire/trattare l’asma da sforzo. Vanno assunti circa 15-30 minuti prima dello sforzo.
La durata della loro protezione è di oltre 2 ore.
I farmaci β2-agonisti inalatori a lunga durata d’azione hanno
un effetto più lungo (fino a dodici ore), ma iniziano ad agire
dopo 30 minuti. Anch’essi da qualche anno sono stati ammessi dal Comitato Olimpico Internazionale perché non più
considerati “dopanti”. In alternativa ai β2-agonisti possono
essere usati i cromoni, anche se sono meno efficaci.
QUALI SPORT PRATICARE
Chi ha l’asma può praticare la maggior parte degli sport, a
livello dilettantistico o agonistico: il criterio di scelta deve
comunque rispettare l’inclinazione personale.
Quello che conta è che l’asmatico possa impegnarsi nel suo
sport preferito.
Nel corso dello svolgimento di un’attività sportiva, deve essere sempre possibile l’interruzione dello sforzo ed un soccorso adeguato e pronto.
Non sono quindi indicati solo gli sport che comportano rischi
nel caso di interruzione o di malessere improvviso e quelli
che si svolgono in ambienti o in condizioni estreme (deltaplano, paracadutismo, alpinismo d’alta quota, sport motoristici e sport subacquei).
LIMITAZIONI DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA
Le limitazioni dell’attività sportiva sono legate solo alla gravità dell’asma in quel momento specifico e fanno parte della
valutazione all’idoneità sportiva da parte del medico. Pratocare lo sport non è possibile solo in caso di asma grave
persistente e durante le crisi asmatiche.
WWW.FEDERASMA.ORG
PER VINCERE L’ASMA DA SFORZO
È bene parlare con il medico delle proprie preferenze e scegliere in
modo consapevole l’attività sportiva da svolgere.
Seguire attentamente il trattamento antiasmatico prescritto dal
medico (piano terapeutico scritto), se questo non è sufficiente, in
accordo con il medico, seguire una premedicazione specifica.
Occorre sottoporsi al controllo medico specialistico periodico e misurare attentamente e regolarmente il PEF.
53
12
1
A SMA E LA VACANZA
ASMA
Molte persone che soffrono di asma evitano
di andare in vacanza o
di partire per un viaggio pensando che la loro
malattia costituisca un
limite importante.
Invece, anche chi ha
l’asma grave, purché
controllata, può viaggiare e approfittare di
periodi di vacanza come
tutti.
Occorre ovviamente seguire delle precauzioni,
aderire al protocollo terapeutico anche durante le vacanze, chiedere
il parere del proprio medico per verificare che
cosa effettivamente si
può fare, tenendo conto
anche delle condizioni
ambientali e climatiche
dei luoghi di destinazione.
L’asma è una malattia
cronica, che richiede
cure regolari e continue,
è quindi indispensabile
seguire alcuni accorgimenti per essere sicuri
di passare delle ferie
normali, senza brutte
sorprese.
Dove andare
Scegliere il luogo dove passare le vacanze è sempre abbastanza difficile e impegnativo, perché si deve tener conto di
tanti fattori.
Le difficoltà crescono specie in famiglia c’è una persona
asmatica. L’esperienza di una crisi asmatica durante le ferie, con conseguente ricovero, è frequente perché a volte
durante le vacanze si tende ad abbassare la guardia, oppure
perché si può venire più facilmente in contatto con i fattori
scatenanti, essendo più difficile mettere in pratica le misure
preventive per evitarli.
La presenza di allergeni (muffe, acari, allergeni animali, pollini) rappresenta una delle principali difficoltà nel trovare
sistemazioni residenziali ed alberghiere che permettano ai
pazienti affetti da asma e i loro familiari di soggiornare in
luoghi diversi dalla propria abitazione.
Anche la camera d’albergo può essere infatti fonte di peggioramento dell’asma. La prima causa è la polvere domestica ed il persistere della presenza del fumo di sigaretta nelle
stanze da letto. Fortunatamente, si sta facendo sempre più
alta la richiesta di stanze (o interi piani) riservati ai non fumatori.
Gli asmatici allergici agli acari spesso migliorano se passano le ferie in montagna, al di sopra dei 1500/1800 metri,
dato che a questa altitudine non vi sono acari.
Gli asmatici allergici ai pollini dovrebbero evitare di recarsi in ferie nelle zone e nei periodi dell’anno particolarmente a rischio per la presenza del polline al quale sono
sensibili. Occorre informarsi sul periodo di pollinazione della
pianta a cui si è allergici e non farsi trovare impreparati ai
primi sintomi della malattia.
PRECAUZIONI DA SEGUIRE
PRIMA DI PARTIRE
Per tutti, ma soprattutto per coloro che soffrono
di asma grave, è bene chiedere il nome e l’indirizzo di un medico che esercita nel luogo di
destinazione e che potrebbe intervenire in caso
di aggravamento o di crisi. Sapere dove si trova
l’ospedale o la guardia medica più vicina e come
WWW.FEDERASMA.ORG
contattarli tempestivamente in caso di necessità.
Assicurarsi di avere con sé prima di partire per un viaggio:
tessera sanitaria, una sintesi della propria storia clinica rilasciata dal proprio medico curante
compreso notizie su eventuali allergie e/o infezioni (Vedi “Asma e fattori scatenanti”)
il proprio piano terapeutico, con le indicazioni su cosa fare in caso di aggravamento dei sintomi e in caso di emergenza;
la lista delle medicine che si devono prendere e come si devono prendere;
la scorta delle medicine di cui si ha bisogno (calcolare qualcosa in più per gli imprevisti);
il misuratore del picco di flusso espiratorio ed il diario del respiro (vedi “La misura del respiro”).
PER CHI SI RECA ALL’ESTERO
Per coloro che si recano fuori dai confini italiani oltre a seguire le indicazioni sopra citate
si consiglia di avere le indicazioni scritte sul da farsi in caso di emergenza, tradotte anche
in inglese e di scrivere accanto al nome delle medicine che si prendono, anche quello del
principio attivo. Questo è molto importante perchè non tutte le medicine hanno lo stesso
nome, la stessa composizione o la stessa presentazione nei vari paesi.
ACCESSO ALLE PRESTAZIONI
Per chi ha scelto come meta i paesi della Comunità Europea deve richiedere la Tessera europea assicurazione malattia. La tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) è entrata
in vigore, anche in Italia, dal 1° novembre 2004. Tale tessera permette di usufruire delle cure
medicalmente necessarie (e quindi non solo urgenti) coperte in precedenza dai modelli E 110,
E 111, E 119 ed E 128. Il cittadino, per ottenere le prestazioni, può recarsi direttamente presso
un medico o una struttura sanitaria pubblica o convenzionata ed esibire la TEAM, che da diritto a ricevere le cure alle stesse condizioni dei residenti del Paese in cui ci si trova. L’assistenza
è in forma diretta e pertanto nulla è dovuto, eccetto il pagamento di un eventuale ticket che è
a carico del cittadino. Si rammenta che in Svizzera ed in Francia (dove vige un sistema basato sull’assistenza in forma indiretta), il
più delle volte viene richiesto il pagamento delle
prestazioni. E’ bene sapere che il
rimborso può essere richiesto direttamente sul
posto all’istituzione competente
(alla LAMal per la Svizzera alla CPAM competente per la Francia). In caso contrario il rimborso
dovrà essere richiesto alla ASL al rientro in
Italia. Si sottolinea che la TEAM non può
essere utilizzata per il trasferimento all’estero per
cure di alta specializzazione (cure programmate),
per le quali è necessaria l’autorizzazione preventiva da parte della propria ASL.
55
12
1
A SMA E LA VACANZA
ASMA
Validità
La TEAM ha validità cinque anni, eccetto diversa indicazione
da parte della Regione/ASL di appartenenza. In prossimità
della scadenza, l’Agenzia delle entrate provvede automaticamente ad inviare la nuova tessera.
A chi viene rilasciata
La TEAM, viene rilasciata, in linea di principio a tutte le persone iscritte al Servizio sanitario nazionale in possesso della
cittadinanza italiana che hanno la residenza in Italia.
Eccezioni riguardano i lavoratori con contratto di diritto italiano iscritti all’Anagrafe italiani residenti all’estero (AIRE) e
distaccati all’estero e gli studenti iscritti all’AIRE. Inoltre, la TEAM spetta anche a cittadini comunitari ed extracomunitari assistiti dal SSN e non da Istituzioni estere. Attenzione, i cittadini extracomunitari non possono utilizzare
la TEAM in Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein.
(Fonte: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche
Sociali)
Per ulteriori informazioni sulla tessera TEAM si può
telefonare al numero verde 800 030 070 - http://sistemats1.sanita.finanze.it - Portale Progetto Tessera Sanitaria
- Contact Center o consultare il sito del Ministero del Lavoro
della Salute e delle Politiche Sociali:
www.ministerosalute.it
È BENE SAPERE CHE
!
In caso di ricovero
ospedaliero, in molti
paesi all’estero viene
richiesto un deposito
di moneta, o comunque una carta di credito.
In paesi con un sistema sanitario come
gli Stati Uniti, è bene
non recarsi se non
con idonea copertura
assicurativa.
MEZZI DI TRASPORTO
L’auto non presenta inconvenienti, eccetto per gli asmatici allergici ai pollini che possono
trovarsi ad attraversare zone particolarmente rischiose. Per il treno, le precauzioni riguardano solo coloro che sono allergici agli acari e, poiché in alcuni paesi, Italia compresa, è
permessa la presenza di animali sui mezzi di trasporto (soprattutto i treni), le precauzioni si
estendono anche a coloro che sono allergici al cane e al gatto i cui allergeni possono essere
presenti in alta concentrazione negli scompartimenti.
Per i viaggi in aereo è proibito fumare sia sui voli nazionali che internazionali. Va ricordato
che gli ambienti confinati (ad es.: treno e aeroplano) facilitano la trasmissione di infezioni
respiratorie che sono uno dei principali fattori scatenanti di crisi asmatiche (vedi Asma e
fattori scatenanti).
WWW.FEDERASMA.ORG
VACANZE E SPORT
Spesso le vacanze costituiscono il momento dell’anno
durante il quale si ha maggiore tempo per dedicarsi ai propri passatempi preferiti ed in
particolare allo sport. Chi ha
l’asma può svolgere ogni attività tenendo conto che sono
da evitare solo gli sport che
comportano rischio nel caso
di interruzione o di malessere improvviso e quelli che si
svolgono in ambienti o in condizioni estreme (vedi ASMA E
SPORT). Solitamente uno dei
luoghi di villeggiatura preferiti
è il mare e, per quanto riguarda le immersioni subacquee,
purtroppo questa è una delle
pochissime attività alle quali
un asmatico, anche se in perfetto controllo, deve rinunciare dato che può causare una
crisi asmatica non controllabile nell’ambiente subacqueo.
Chi ha l’asma deve fare una
vita il più possibile normale
e quindi deve poter scegliere
tranquillamente dove andare
in villeggiatura o in vacanza.
È quindi fondamentale capire con l’ausilio di un medico
quando e come la malattia si
manifesta a livello individuale
per attuare specifiche misure
ambientali di prevenzione e
instaurare un programma terapeutico adeguato per fronteggiarla in caso di emergenza, di crisi o di altre situazioni
particolari.
PRECAUZIONI DA SEGUIRE IN CASO DI SPOSTAMENTI
PER ATTIVITÀ LAVORATIVE E DI STUDIO
Li stessi problemi evidenziati
nel caso delle vacanze ma di
ancor più difficile da gestione,
sono legati agli spostamenti
per motivi di studio e/o di lavoro per i quali è necessario
viaggiare e soggiornare per
periodi più o meno lunghi in
luoghi diversi dalla propria
abitazione.
Nonostante alcuni alberghi si
stiano attrezzando per fornire
anche alle persone allergiche
e asmatiche ambienti adatti
alle loro esigenze, la maggior
parte delle strutture recettive alberghiere e residenziali,
hanno condizioni ambientali
non idonee alle esigenze di
questa fascia di popolazione (presenza di moquettes,
tendaggi, fumo, presenza di
animali domestici, etc..) che
favoriscono in molti asmatici
e/o allergici riacutizzazioni
della malattia dovute alla presenza di allergeni.
Al lavoratore asmatico che si
sposta dal proprio domicilio
per lavoro si consiglia di seguire le indicazioni
fornite nel caso
degli
spostamenti per le
vacanze sia per
ciò che riguarda i
consigli sulla disponibilità e reperibilità
dei farmaci di cui ha
bisogno, sia per ciò
che riguarda la documentazione sanitaria
di cui necessita.
È bene non trascurare di informarsi sull’ubicazione di
strutture sanitarie e di medici
ai quali ci si possa rivolgere in
caso di necessità.
57
13
1
A SMAE NORME DI TUTELA
LEGGI
!
È BENE SAPERE CHE
Le malattie croniche e
invalidanti che danno
diritto all’esenzione
dalla partecipazione
al costo delle prestazioni sanitarie correlate sono individuate
dal Decreto ministeriale n. 329/1999, successivamente
modificato dal Decreto
296/2001 e dal regolamento delle malattie
rare (DM 279/2001)
Il lavoro di tutela a favore dei pazienti portato avanti da Federasma Onlus sin dalla sua costituzione nel
1994 ha portato ad ottenere nel 1999 il riconoscimento dell’asma come malattia cronica garantendo
così ai pazienti asmatici l’accesso gratuito alle prestazioni.
GUIDA ALL’ESENZIONE
Cosa fare:
1) Chiedere al proprio medico il rilascio di un certificato che
attesti la presenza di una o più malattie incluse nel d.m. 28
maggio 1999, n. 329 e successive modifiche.
Sono validi ai fini del riconoscimento dell’esenzione anche: la copia della cartella clinica rilasciata da una struttura ospedaliera pubblica;
la copia del verbale di invalidità;
la copia della cartella clinica rilasciata da una struttura ospedaliera privata accreditata, previa valutazione del medico del Distretto sanitario della Azienda
USL di residenza;
i certificati delle Commissioni mediche degli Ospedali militari;
le certificazioni rilasciate da Istituzioni sanitarie pubbliche di Paesi appartenenti all’Unione europea; 2) Presentarsi presso gli Uffici competenti della Azienda
USL di riferimento muniti di tessera sanitaria, codice fiscale e della suddetta certificazione.
3) L’Azienda USL rilascerà un attestato di esenzione
recante il codice che identifica l’asma, in caso di
più patologie, i codici corrispondenti saranno
riportati su un unico attestato.
Poiché la durata dell’esenzione varia
in funzione della regione di appartenenza, si raccomanda di prestare
attenzione al termine di validità
riportato sull’attestato rilasciato
dalle Aziende USL.
WWW.FEDERASMA.ORG
Coloro che sono già esenti per le seguenti malattie:
Angioedema
ereditario,
Dermatomiosite, Pemfigo e
pemfigoidi, Anemie congenite, Fenilchetonuria ed errori
congeniti del metabolismo,
Miopatie congenite, Malattia
di Hansen, Sindrome di Turner, Spasticità da cerebropatia, Retinite pigmentosa,
hanno diritto all’esenzione
ai sensi del regolamento sulle malattie rare (18 maggio
2001 n.279) che prevede per
queste condizioni una più
ampia tutela. Per ottenere informazioni utili sul nuovo sistema
di esenzione e sulla documentazione clinica idonea
da presentare alla propria
Azienda USL, è opportuno
che l’assistito si rivolga al
proprio medico di famiglia
o al pediatra di libera scelta
che saprà informarlo e indirizzarlo correttamente.
Gli elenchi aggiornati delle
malattie croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione al costo (ai sensi del
DM 28 maggio 1999 n. 329,
come modificato dal DM 21
maggio 2001, n. 296 e dal
DM 18 maggio 2001, n. 279)
possono essere consultati
sul sito del Ministero del Lavoro della Salute e delle politiche Sociali
www.ministerosalute.it
TABELLA PRESTAZIONI
LA SOTTOSTANTE TABELLA DELLE PRESTAZIONI SI RIFERISCE ALLA TABELLA IN VIGORE, AL MOMENTO DELLA STAMPA
DI QUESTA GUIDA. Codice: 007.493 Descrizione: ASMA
COD. ESENZIONE
PRESTAZIONE
89.01
VISITE SPECIALISTICHE
ANAMNESI E VALUTAZIONE DEFINITIVE BREVI.
Storia e valutazione abbreviata.
Visita successiva alla prima.
90.62.2
ANALISI DI LABORATORIO
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, Ind. Deriv., F.L.
90.68.1
IgE SPECIFICHE ALLERGOLOGICHE: quantitativo
(per pannello, fino a 12 allergeni)
90.68.2
IgE SPECIFICHE ALLERGOLOGICHE: screening
multiallergenico qualitativo
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.44.1
PRESTAZIONI STRUMENTALI
RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS.
Radiografia standard del torace (teleradiografia, telecuore) (2 proiezioni)
88.72.1
EOCOGRAFIA CARDIACA, Ecocardiografia
89.62
ELETTROCARDIOGRAMMA
89.37.2
PRESTAZIONI SPECIALISTICHE
SPIROMETRIA GLOBALE
89.37.4
TEST DI BRONCODILATAZIONE FARMACOLOGICA.
Spirometria basale e dopo somministrazione
di farmaco
91.90.6
TEST PERCUTANEI E INTRACUTANEI A LETTURA
IMMEDIATA (fino a 12 allergeni)
93.18.1
PRESTAZIONI RIABILITATIVE
ESERCIZII RESPIRATORI.
Per seduta individuale (ciclo di 10 sedute)
93.99
ALTRE PROCEDURE RESPIRATORIE. Drenaggio
posturale. Per seduta (ciclo di 10 sedute)
Legenda: Hb: Emoglobina; GR: Globuli Rossi; GB: Globuli Bianchi; HCT: Ematocrito; PLT: Piastrine; Ind. Deriv.: Indici Derivati; F.L.: Formula Leucocitaria; IgE:
Immunoglobuline E.D.M. n. 329/1999
Questa TABELLA è soggetta a modifiche, a seguito degli aggiornamenti dei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza).
Per tutti gli aggiornamenti relativi alle prestazioni si consiglia di consultare il sito del Ministero del Lavoro della Salute
e delle politiche Sociali www.ministerosalute.it
59
13
LEGGI E NORME DI TUTELA
Il riconoscimento di una invalidità garantisce il diritto all’esenzione per alcune o per tutte le prestazioni
specialistiche (per avere informazioni sulle esenzioni dal ticket sui medicinali, introdotto da norme regionali, gli assistiti dovranno rivolgersi alla Regione di appartenenza). Per tutti gli aggiornamenti relativi alle
invalidità (Decreto ministeriale 1° febbraio 1991 e successive modifiche e integrazioni) si consiglia di
consultare il sito del Ministero del Lavoro della Salute e delle politiche Sociali www.ministerosalute.it
TABELLA PERCENTUALI DI INVALIDITÀ
APPARATO RESPIRATORIO
min
max
fisso
2
6003
ASMA ALLERGICO ESTRINSECO
21
30
0
2
6004
ASMA INTRINSECO
0
0
35
2
6403
BILOBECTOMIA
0
0
61
2
6404
BRONCHIECTASIA ACQUISITA
0
0
35
2
6405
BRONCHIECTASIA CONGENITA
21
30
0
2
6406
BRONCHIECTASIA CONGENITA ASSOCIATA A MUCOVISCIDOSI
0
0
80
2
6407
BRONCHITE ASMATICA CRONICA
0
0
45
2
6455
BRONCOPNEUMOPATIA OSTRUTTIVA CRONICA, PREVALENTE BRONCHITE
0
0
75
2
6456
BRONCOPNEUMOPATIA OSTRUTTIVA CRONICA, PREVALENTE ENFISEMA
0
0
65
2
6413
CISTI BRONCOGENE O POLMONARI CONGENITE
31
40
0
2
6005
ENFISEMA LOBARE CONGENITO
0
0
11
2
6431
FIBROSI POLMONARE INTERSTIZIALE DIFFUSA IDIOPATICA
2
6449
IPOPLASIA O APLASIA POLMONARE CONGENITA MONOLATERALE
2
2
0
0
95
41
50
0
6468
PNEUMONECTOMIA
0
0
45
6469
PNEUMONECTOMIA CON INSUFFICIENZA RESPIRATORIA MEDIA
0
0
80
2
6470
PNEUMONECTOMIA CON INSUFFICIENZA RESPIRATORIA GRAVE
0
0
100
2
6009
RINITE CRONICA ATROFICA
1
10
0
2
6010
RINITE CRONICA IPERTROFICA CON STENOSI BILATERALE
11
20
0
2
6011
RINITE CRONICA VASOMOTORIA O ALLERGICA
1
10
0
2
9329
SARCOIDOSI IN TRATTAMENTO
0
0
41
2
6012
SINUSITE CRONICA CON REPERTO RX SIGNIFICATIVAMENTE POSITIVO
0
0
15
2
6013
TUBERCOLOSI POLMONARE - ESITI FIBROSI PARENCHIMALI O PLEURICI
CON INSUFFICIENZA RESPIRATORIA LIEVE
11
20
0
2
6014
TUBERCOLOSI POLMONARE - ESITI FIBROSI PARENCHIMALI O PLEURICI
CON INSUFFICIENZA RESPIRATORIA MODERATA
41
50
0
2
6015
TUBERCOLOSI POLMONARE - ESITI FIBROSI PARENCHIMALI O PLEURICI
CON INSUFFICIENZA RESPIRATORIA GRAVE
81
90
0
2
6016
TUBERCOLOSI POLMONARE - ESITI FIBROSI PARENCHIMALI O PLEURICI
CON INSUFFICIENZA RESPIRATORIA E DISPNEA A RIPOSO
0
0
100
WWW.FEDERASMA.ORG
CARTA DEI DIRITTI DEL CITTADINO
ALLERGICO E ASMATICO
La Carta dei Diritti del Cittadino Allergico e Asmatico è stata adottata dall’Assemblea Generale di FEDERASMA il 13 giugno 1996 a Castellammare di Stabia (NA) ed è stata recepita dal
Movimento Federativo Democratico (oggi Cittadinanzattiva).
La Carta si ispira al Protocollo Nazionale sul Servizio Sanitario per le nuove carte dei diritti
dei cittadini, approvato il 14 giugno 1995 dal Congresso Nazionale permanente del MFD, su
proposta del Tribunale per i Diritti del Malato in occasione della XV Giornata Nazionale dei
Diritti del Malato.
Il diritto di ogni cittadino a godere del massimo livello di salute possibile, intendendo
quest’ultima come bene comunitario meritevole di adeguati interventi dello Stato in tutte le sue articolazioni.
Il diritto degli allergici e degli asmatici affinché la loro affezione sia riconosciuta come
malattia sociale.
Il diritto degli allergici e degli asmatici ad essere particolarmente tutelati negli ambienti
di vita, di scuola e di lavoro che presentino nuovi e rilevanti fattori di rischio.
Il diritto degli allergici e degli asmatici alla risoluzione di problemi sociali, umani, economici ed ambientali di pertinenza degli enti locali e sanitari.
Il diritto dei bambini allergici ed asmatici di crescere in modo sano e “normale” sul piano
fisico, morale, intellettuale, spirituale e sociale.
Il diritto per i bambini allergici ed asmatici affinché la famiglia, la scuola e la collettività
creino condizioni favorevoli e speciali protezioni e facilitazioni per combattere nuove
forme di emarginazione sociale.
Il diritto per gli scolari e gli studenti allergici ed asmatici a vedere realizzate tutte le
iniziative tese alla soluzione delle problematiche sociali, psicologiche, ambientali, didattiche e pedagogiche legate alla loro malattia ed alle sue manifestazioni.
Il diritto dei lavoratori allergici ed asmatici affinché gli ambienti di lavoro diventino a
misura di uomo, abolendo e/o riducendo anche specifici fattori di rischio noti o presunti,
con particolare riguardo a quelli che apparentemente innocui risultino per loro dannosi.
Il diritto dei lavoratori allergici ed asmatici ad usufruire di un particolare istituto di mobilità orizzontale, in presenza di rischi certi, ovvero di rischi ad eziologia sconosciuta ma di
effetto noto.
Il diritto dei lavoratori affetti da patologia allergica o asmatica di natura professionale a
vedere riconosciuta da parte degli istituti assicurativi tale patologia come manifestazione legata all’attività lavorativa.
61
14
TEST PER IL CONTROLLO DELL’ASMA (ACT™)
Il seguente test può aiutare le persone asmatiche (dai 12 anni in su) a valutare se la loro
asma è sotto controllo. (1)
Ti preghiamo di fare un cerchietto attorno al numero che corrisponde alla tua risposta per
ciascuna domanda. In totale sono CINQUE domande.
Puoi calcolare il punteggio totale del test per valutare se la tua asma è sotto controllo,
sommando i numeri per ciascuna delle tue risposte. Ricordati di rivedere i risultati insieme
al tuo medico
SCOPRI IL PUNTEGGIO DELLA TUA ASMA (1)
1° PASSO:
per ciascuna domanda fai un cerchietto attorno al numero che corrisponde alla tua risposta e scrivi il numero nella
casella di destra. Ti preghiamo di rispondere nel modo più
sincero possibile. Questo servirà a te e al tuo medico per
conoscere le condizioni effettive della tua asma.
2° PASSO:
somma i tuoi punti per ottenere il totale.
3° PASSO:
gira la pagina per scoprire il significato del tuo punteggio.
WWW.FEDERASMA.ORG
TEST PER IL CONTROLLO DELL’ASMA (ACT™)
DOMANDA 1
Nelle ultime 4 settimane, quanto spesso l’asma ti ha impedito di fare tutto
ciò che avresti fatto di solito al lavoro, scuola/università o casa?
Sempre
1
Molto
spesso
2
A volte
3
Raramente
Mai
4
PUNTI
5
DOMANDA 2
PUNTI
Nelle ultime 4 settimane, quanto spesso hai avuto il fiato corto?
Più di 1
volta al
giorno
1
1 volta
al giorno
2
Da 3 a 6
volte la
settimana
3
1o2
volte la
settimana
4
Mai
5
DOMANDA 3
Nelle ultime 4 settimane, quanto spesso i sintomi dell’asma
(fischio, tosse, fiato corto, costrizione o dolore al petto) ti hanno svegliato/a
di notte o più presto del solito mattino?
4 o più
notti la
settimana
1
da 2 a 3
notti a
settimana
2
1 volta la
settimana
3
1o2
volte
4
Mai
PUNTI
5
DOMANDA 4
Nelle ultime 4 settimane, quanto spesso hai usato il farmaco di emergenza
per inalazione o per aerosol (come Salbutamolo)?
3 o più
volte al
giorno
1
1o2
volte al
giorno
2
2o3
volte la
settimana
3
1 volta la
settimana
o meno
4
Mai
PUNTI
5
DOMANDA 5
Nelle ultime 4 settimane, quanto credi di aver tenuto sotto controllo
la tua asma?
Per
niente
1
Scarsamente
2
Abbastanza
3
Ben sotto
controllo
4
Completamente
PUNTI
5
TOTALE
63
14
TEST PER IL CONTROLLO DELL’A SMA
SCOPRI IL PUNTEGGIO DELLA TUA ASMA (1)
Punteggio: 25
Complimenti!
25
Nelle ultime 4 settimane la tua asma è stata
COMPLETAMENTE SOTTO CONTROLLO.(1,3)
Non hai sintomi né limitazioni dovute all’asma.
Consulta il tuo medico se si verificano cambiamenti.
Punteggio: da 20 a 24
Sei dentro al Bersaglio
FEDERASMA Onlus
Sede Nazionale e Segreteria
Tel/fax e segreteria
+39 0574 697053
Nelle ultime 4 settimane la tua asma è stata
BEN SOTTO CONTROLLO
ma non completamente sotto controllo.
Il tuo medico potrebbe aiutarti a tenerla
COMPLETAMENTE SOTTO CONTROLLO. (2,3)
www.federasma.org
[email protected]
meno di 20
Sei fuori dal Bersaglio
Punteggio:
800 123 213
Nelle ultime 4 settimane probabilmente la tua asma
NON è stata SOTTO CONTROLLO.(2)
1)
2)
3)
Nathan R.A., Sorkness C.A., Kosinski M.,
Schatz M., Li J.T., Marcus P., Murray J.J.,
Pendergraft T.B. Development of Asthma
Control Test: A survey for assessing asthma
control. J. Allergy Clin Immunol 20004; vol
113 number 1: 59-65.
Linee Guida Italiane - Aggiornamento 2004,
Slide Kit Workshop GINA Italia. Modena 1113 Marzo 2001; sito www.ginasma.it
Bateman E.D., Boushey H.A., Bousquet J.,
Busse W.W., Clark T.J.H., Paiwels R.A., Pedersen S.E. The Gaining Optimal Asthma
control. Study American Journal Respiratory
Critical Care Medicine 2004; 170: 836-844.
Il tuo medico può consigliarti un programma
terapeutico per aiutarti a migliorare il controllo.
Scarica