L`Asp riduce il debito da 69 mln annui a 10 Errore medico, l

Lunedì 14 maggio 2012
L'Asp riduce il debito da 69 mln annui a 10 Errore
medico, l'aiuto della simulazione
Betty Calabretta
L'Azienda sanitaria provinciale era gravata da un debito consolidato di 220 milioni di
euro con una quota annuale di debito corrente pari a 69 milioni. «Ora invece
chiudiamo il 2011 con dieci milioni di debito corrente». Sono cifre di tutto rispetto
quelle sulla riduzione del debito comunicate in anteprima dal direttore generale
dell'Asp, Gerardo Mancuso, al convegno sulla gestione dell'emergenza tra ospedale e
territorio organizzato dalle sigle Cimo Asmd (associazione sindacale dei medici
dirigenti), Speme (Società per la promozione dell'educazione medica), CrSimulations e
Aspoi (associazione pediatri ospedalieri italiani). Un tema cruciale quello affrontato,
considerati i casi di malasanità che ruotano sulla gestione del paziente nelle strutture
di pronto soccorso. A dare la misura dell'interesse della materia trattata, la presenza
all'evento, allestito nella sala convegni del T-Hotel, dei massimi livelli delle istituzioni.
Ad aprire l'intensa giornata di lavoro congressuale, il presidente del Consiglio
regionale Franco Talarico, che ha parlato della «situazione difficile» della sanità
calabrese in regime di Piano di rientro. «Siamo vicini a intravedere la luce - ha detto visto che al Tavolo Massicci il disavanzo è sceso da 350 milioni annui a 150. Stiamo al
fianco del presidente Scopelliti. Mai si erano chiusi sei ospedali e 12 riconvertiti nel
territorio. Abbiamo cercato di fare ordine e mettere in rete l'esperienza, e ora si profila
un percorso virtuoso. Soprattutto abbiamo puntato a ridurre l'invadenza della politica
che in passato ha portato a una gestione clientelare della sanità».
Anche il consigliere regionale Mario Magno è intervenuto per ribadire che «si stanno
creando le condizioni per coprire il territorio con la rete dell'emergenza, avvalendosi
anche di forme di collaborazione con la Croce Rossa e il volontariato».
Poi l'intervento del dg Mancuso che oltre ai dati sulla riduzione del debito ha rimarcato
l'importanza di riorganizzare il sistema sanitario calabrese «anche investendo
nell'emergenza, settore strategico che ha dato luogo a casi di malasanità». In questo
settore «abbiamo pubblicato – ha aggiunto Mancuso – un manuale con le 12
procedure dell'emergenza urgenza. Siamo gli unici ad averlo fatto e il manuale è stato
inserito dall'Agenas tra le migliori pratiche italiane».
Ad approfondire i temi specifici del convegno, Riccardo Cassi presidente nazionale
Cimo Asmd e Giuseppe Lavra segretario nazionale organizzativo, mentre ad aprire la
fase tecnica dei lavori sono stati gli interventi di Alberto Catalano presidente nazionale
Speme, Giancarlo Bellieni segretario provinciale Cimo Asmd e Giorgio Ferrara
segretario regionale della stessa sigla nonché suo coordinatore nazionale per i medici
dell'emergenza Dea e pronto soccorso.
Una corretta gestione dell'emergenza negli ospedali e nelle strutture sanitarie del
territorio è fondamentale per salvare vite umane.
Pertanto occorre che il personale sanitario sia adeguatamente preparato e pronto ad
affrontare ogni situazione con cognizione di causa.
Fondamentale in questo senso è il ruolo della simulazione. Ecco perché due sessioni
dell'intensa giornata sono state dedicate all'utilizzo della simulazione come strategia
vincente per ridurre l'errore medico e valutare il rischio clinico.
La sfidante problematica è stata messa a fuoco dalle relazioni dei dottori Ennio Duranti
(Cimo Asmd di Arezzo), Ennio Calzeroni e Venneri (Asl 10 Firenze). Mauro Marziali
(Cimo Asmd Toscana).
Come realtà calabrese è stata presa in esame l'innovativa scuola di formazione su
simulatori aperta a Soverato dalla Fondazione Marincola Politi, il cui presidente
Antonio Marincola Politi ha preso parte al convegno affiancato dalla vice presidente
Maura Micangeli Marincola Politi e da Gaetano Scalfari presidente della Cooperativa
della stessa Fondazione no profit.
Sul maxischermo sono state proiettate le immagini della vasta struttura dove ha sede
la Simul University della Fondazione e le riprese girate sull'utilizzo di un modernissimo
robot, strumento all'avanguardia e ad alto tasso di tecnologia che consente a medici e
infermieri di fare pratica senza esporre il malato ai rischi dell'improvvisazione.
Si tratta di un paziente robot a grandezza naturale che simula non solo malattie e
malori ma anche le complicanze e gli imprevisti che potrebbero verificarsi.
L'esperienza della Simul University, incentrata sull'addestramento pratico del
personale sanitario mediante la simulazione e l'apprendimento sul campo, ha riscosso
l'apprezzamento dei convegnisti, molti dei quali finora ignari che un'iniziativa di tale
portata fosse stata realizzata in Calabria, a dimostrazione che la buona sanità nella
regione è possibile o quantomeno non mancano le premesse per renderla tale.
L'evento congressuale è proseguito con gli interventi dei dottori Mauro Marziali,
Claudio Becorpi, Orlando Settembrini, Natale, Michele Poerio, incentrati sul sistema
118 con riguardo all'esperienza toscana, sull'integrazione ospedale-territorio, sul
triage, Dea e rapporto tra rischio clinico e responsabilità medica.