Roma, 2 agosto 2011 CASO SAN CAMILLO, CIMO: PRONTO

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Roma, 2 agosto 2011
CASO SAN CAMILLO, CIMO: PRONTO SOCCORSO COME GIRONI INFERNALI
DANTESCHI
LAVRA: “INTERVENIRE SUBITO PER EVITARE ALTRI EPISODI SIMILI”
“I Pronto Soccorso in Italia sono diventati come gironi dell’Inferno dantesco, bisogna
intervenire subito per evitare che non si ripetano più casi come quello del San
Camillo”. Così il Segretario Regionale CIMO-LAZIO Giuseppe Lavra ha commentato
l’episodio che si è verificato al pronto soccorso dell’ospedale romano in cui una donna
anziana è morta dopo 21 ore di attesa prima di essere visitata.
“Serve un intervento correttivo, è una situazione esasperante per i malati ma anche
per i medici che ci lavorano in prima linea – prosegue Lavra - il tempo medio per la
visita di un paziente supera le quattro ore e per l'eventuale ricovero in un reparto di
degenza possono passare due giorni in barella o in carrozzina. Il risultato è che uno su
dieci fugge dal Pronto Soccorso senza essere visitato e si arrangia in altro modo”.
Secondo il Segretario CIMO è “giunto il momento di affrontare il problema rivisitando
profondamente il modello organizzativo del Pronto Soccorso. La soluzione – conclude
Lavra – potrebbe essere quella di utilizzare i medici della guardia medica del territorio
per ridurre i tempi di attesa gestendo almeno i codici bianchi e potenziare i reparti
specialistici di degenza ordinaria. Altrimenti, se si continua così, episodi come quello
del San Camillo sono destinati a ripetersi e le inchieste della Regione saranno infinite”.
Dott. Giuseppe Lavra
Segretario Regionale CIMO ASMD Lazio
Segretario Organizzativo Nazionale CIMO ASMD
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