LE FONTI ENERGETICHE E I COMBUSTIBILI
CHE COS'E' L'ENERGIA
Nel linguaggio quotidiano la parola energia ha conservato il significato
etimologico: capacità di compiere lavoro (ovvero capacità di compiere un
lavoro, esempio: spostare un corpo), ogni volta che si compie un lavoro; ogni
cosa che si trasforma contiene una forma di energia.
L’energia non è un’entità visibile di per se, invece sono visibili,e pertanto
comprensibili gli effetti che accompagnano ogni manifestazione energetica:
 Calore (energia termica)
 Luce (energia luminosa)
 Automatismo (energia meccanica)
L’energia non si può né creare (è presente in certi elementi), né
distruggere, ma solamente trasformare. Ogni trasformazione dell'energia
comporta una dissipazione di una quota di essa sotto forma di calore a bassa temperatura, non
più utilizzabile.
L' energia si manifesta attraverso le varie forme poiché, ci sono molti modi per compiere un
lavoro. Esistono molte forme di energia: l'energia potenziale, termica, chimica, meccanica,
cinetica, ...
L’energia Potenziale – energia posseduta dai corpi, in stato di quiete e dipende dall'altezza che
un oggetto ha rispetto al suolo.
L’energia Termica – è la forma di energia posseduta da qualsiasi corpo che abbia una
temperatura superiore allo zero assoluto. Essa è spesso usata direttamente dall’uomo, per
esempio per scaldare il proprio corpo e gli ambienti in cui vive.
L’energia Chimica - è una forma di energia potenziale, immagazzinata nella materia. E’ l’energia
contenuta nei combustibili (legno, carbone, gas, benzina etc.), frutto della fotosintesi
clorofilliana o anche l’energia contenuta negli alimenti (pane, carne, burro, olio etc.).
L’energia Meccanica - E’ l’energia posseduta dai corpi che si trovano ad una certa altezza e
possono cadere verso il basso attratti dalla forza di gravità comprende sia l’energia cinetica
posseduta dai corpi, sia l’energia potenziale.
L’energia Cinetica - è posseduta da tutti i corpi in movimento: un auto in corsa, il vento, un
pallone che si muove ecc...
Le fonti energetiche, si possono suddividere in vari tipi, a seconda delle loro caratteristiche; la
classificazione più naturale è quella che divide le fonti in rinnovabili e non rinnovabili.
 FONTI RINNOVABILI:
sono forme di energia non esauribili; possono essere trasformata in energia utilizzabile
dall'uomo tramite l'ausilio di specifiche "tecnologie.
 FONTI ESAURIBILI:
Sono le fonti più soggette allo sfruttamento, derivanti da una trasformazione di un combustibile
la cui disponibilità in natura è limitata. (Carbone, Petrolio, Gas naturale, fino ad arrivare ai
combustibili nucleari).
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 Cosa sono i combustibili?
Sono elementi che in presenza di ossigeno (il comburente) ed in stato di combustione producono
calore. Tali tre elementi costituiscono il cosiddetto triangolo del fuoco.
Qualsiasi sostanza capace di dar luogo a reazioni di combustione: in particolare, una sostanza
che brucia rapidamente in presenza di ossigeno (in genere basta quello contenuto nell'aria),
emettendo calore.
Le fonti energetiche più sfruttate sono: i combustibili.
In base allo stato in cui si presentano a temperature e pressioni normali, i combustibili possono
essere solidi, liquidi o gassosi.
All'interno dei tre gruppi si possono poi distinguere
combustibili naturali, artificiali o sintetici. Inoltre si
definiscono più propriamente combustibili nucleari le sostanze
che producono calore mediante reazioni nucleari
La maggior parte dell'energia oggi utilizzata è ottenuta da combustibili fossili (petrolio, gas
naturale, carbone) e dall'uranio, che è un materiale fissile.
Queste sono le cosidette fonti di energia non rinnovabili, destinate in periodi più o meno lunghi
ad esaurirsi. Si tratta di fonti di energia primaria, che vengono trasformate soprattutto in
energia elettrica dopo processi di conversione.
CLASIFICAZIONE
In base allo stato in cui si presentano a temperature e pressioni normali, i combustibili possono
essere solidi, liquidi o gassosi. All'interno dei tre quattro gruppi si possono poi distinguere
combustibili naturali, artificiali o sintetici.
L’unico combustibile che si può definire rinnovabile è …
La legna da ardere è il più antico combustibile conosciuto dall'uomo.
Nell’era Neolitica veniva usato per tenere lontano gli animali feroci, cuocere
i cibi e riscaldarsi.
Utilizzata direttamente come combustibili o trasformati in carbone, la
legna è l'unica fonte di energia presente in natura realmente rinnovabile.
Attualmente viene utilizzata per alimentare principalmente stufe, caminetti
e forni da pizza.
La legna da ardere che si diversificano per la compattezza/densità, per i tempi di
combustione, per il tipo di fiammata prodotto e per la durata delle braci.
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La legna da ardere è costituita da varie pezzature di tronco, rami e radici di alberi. La legna
"dolce", ottenuta da abete, castagno, ontano, pino, pioppo e salice, brucia rapidamente con
fiamma lunga e viene utilizzata in forni che richiedono un lungo giro di fiamma. La legna "forte",
proveniente da faggio, frassino, leccio, olmo e quercia, brucia lentamente con fiamma corta e
si usa specialmente nel riscaldamento domestico.
La caratteristica principale di un combustibile è il suo potere calorifico. Questo rappresenta la
quantità di calore sviluppata nella reazione di combustione in condizioni standard predefinite. In
genere viene misurato in kcal/kg per i solidi e liquidi, mentre per i gas si esprime con kcal/m3.
Si definiscono fossili quei combustibili derivanti dalla trasformazione (carbogenesi), sviluppatasi
in milioni di anni, di sostanza organica, seppellitasi sottoterra nel corso delle ere geologiche, in
forme molecolari via via più stabili e ricche di carbonio.
Rientrano in questo campo dunque:
 Petrolio e altri idrocarburi naturali
 Carbone in generale, quindi tutte le sue forme da torba a antracite
 Gas naturale
I combustibili fossili sono oggigiorno la principale fonte energetica sfruttata dall'umanità,
grazie ad alcune importanti caratteristiche che li contraddistinguono:
1. sono facilmente trasportabili (La trasportabilità del gas naturale è funzione della distanza da
compiere e della topografia delle zone attraversate con il gasdotto)
2. sono facilmente immagazzinabili
3. sono utilizzabili con macchinari relativamente semplici
4. costano relativamente poco
IL CARBONE
Il carbone è un combustibile fossile estratto dal terreno sia in miniere sotterranee, che in
miniere a cielo aperto. È un combustibile pronto all'uso, formato da roccia sedimentaria nera o
bruna. È composto principalmente da carbonio e idrocarburi, oltre a vari altri elementi assortiti,
compresi alcuni a base di zolfo. Esistono vari metodi di analisi per caratterizzarlo.
Spesso associato alla Rivoluzione Industriale, il carbone rimane un
carburante assolutamente importante, e produce un quarto
dell'elettricità in tutto il mondo. Negli Stati Uniti circa la metà
dell'elettricità è generata dal carbone. In Italia la quota è del 17 per
cento. In passato era utilizzatoanche per alimentare alcuni mezzi di
trasporto, quali le locomotive.
La formazione geologica.
La Carbonizzazione
Il carbone è formato da resti vegetali che sono stati
compressi, induriti, alterati chimicamente e trasformati
da calore e pressione in tempi geologici. Si suppone che il
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carbone si sia formato a partire da piante cresciute in ecosistemi paludosi (piante acquatiche e
cumuli vegetali).
Quando queste piante morirono, Il carbone che si estrae oggi si proviene per la maggior parte da
antichissime foreste che, una volta esaurito il loro ciclo vitale, si sono depositate sul fondo di
paludi e acquitrini e sono sprofondati lentamente nel terreno sepolti progressivamente dalle
argille sedimentate dal bacino lacustre.
Nell’arco di milioni di anni, i batteri del sottosuolo hanno divorato l’idrogeno e l’ossigeno del
legno lasciando alla fine solo il carbonio e piccole quantità di altri elementi. L'era geologica
durante la quale si formò la maggior parte del carbone fu il Carbonifero (fra i 280 e i 345 milioni
di anni fa).
I tipi di Carbone
Esistono 4 tipi di carbone ognuno dei quali appartiene
a una diversa era geologica:
1. Torba: produce circa 3000 Kcal e risale a 50
milioni di anni fa.
2. Lignite: produce circa 5000 Kcal e risale a 100
milioni di anni fa.
3. Litantrace (fossile): produce circa 7500 Kcal
e risale a 200 milioni di anni fa.
4. Antracite: produce circa 8500 Kcal e risale a
350 milioni di anni fa.
La torba
Deriva dalla decomposizione di piante erbacee che crescono in zone molto umide, carbone
superficiale, rappresenta il primo stadio della carbonizzazione, ha un basso
contenuto di carbonio e un alto grado di umidità. Si estrae dalle torbiere, ha
scarso potere calorico. Serve per fare mattonelle e concime.
La lignite:
Nel commercio internazionale è classificata nella categoria del “Carbone
Marrone”. Si tratta di un carbone fossile giovane che si è formato nell’era
terziaria, in cui la carbonizzazione è molto più avanzata che nella torba. Questa
ha uno scarso potere calorifero ed è utilizzata per estrarre gas, ammoniaca,
petrolio sintetico ecc.
Litantrace:
La litantrace è un carbone fossile che contiene ancor più carbonio, e quindi ha
un potere calorifico relativamente alto, viene utilizzato principalmente negli
altiforni delle acciaierie sottoforma di carbon coke che è un combustibile
artificiale. Anticamente,veniva utilizzato per il gas illuminante. Si usa come
combustibile ma anche per produrre gas.
L’antracite:
E’ il carbone di più antica formazione e, di conseguenza, il più ricco di carbonio
e con il più alto potere calorifico. Brucia lentamente, con poco fumo, e viene
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utilizzato come combustibile sia nelle industrie sia nel riscaldamento domestico dove
ultimamente è sempre più sostituito dalla Nafta e dal Metano.
Le miniere
Per estrarre il carbone da sottosuolo, si scavano delle miniere.
Le miniere possono essere :
A cielo aperto - Se il carbone si trova a non più di 50 metri di
profondità, mediante rimozione dello strato di copertura (per
estrarre carboni superficiali, es : le torbiere). Le miniere a cielo
aperto o cave si realizzano quando la vena del carbone si porta alla
luce asportando gli strati superficiali di roccia mediante escavatori.
Sotterrane, - (cunicoli sottoterra,per estrarre carboni fossili),
composte da pozzi verticali che collegano su diversi livelli le gallerie orizzontali alle quali si
accede per mezzo di grossi montacarichi.
Alti, sono i rischi per i minatori che lavorano nel sottosuolo: frane e allagamenti delle gallerie,
esplosioni di gas grisoù , malattie respiratorie e disturbi all’udito.
Per estrarre il carbone da giacimenti che si trovano a una profondità superiore ai 30 metri si
possono realizzare tre tipi di miniere:
L’uso del carbone ieri e oggi.
Con la diffusione delle macchine a vapore (da parte dell’inglese Newcomen prima e del
matematico e ingegnere scozzese James Watt, dopo), aumentano le richieste di carbone:
l'Inghilterra, grazie ai suoi grandi giacimenti e alla facilità di trasporto, consolida le posizioni di
avanguardia delle sue industrie e vende carbone a mezza Europa. Nel 1825, George Stephenson
inaugura la prima ferrovia con il treno a vapore.
Sempre in Inghilterra ha inizio un periodo di grande trasformazione: la prima Rivoluzione
industriale, che modifica radicalmente il sistema economico e sociale.
Oggi le centrali termoelettriche e varie industrie utilizzano il litantrace come combustibile,
mentre l'industria siderurgica fa largo uso di coke, detto anche carbone metallurgico.
Nel Sud del mondo se ne fa abbondante impiego ancora nei modi tradizionali. Le riserve del
carbone sono ancora notevoli.
IL PETROLIO
Olio di pietra, dal latino petra e oleum, è un liquido denso, vischioso, dall’odore caratteristico e
di colore variante da giallo-bruno a nerastro.
Il petrolio è costituito da una miscela di idrocarburi (composti chimici formati esclusivamente
da una catena di atomi di carbonio ai quali sono legati atomi di idrogeno). In base alla quantità di
atomi di carbonio presenti nella molecola, gli idrocarburi sono liquidi da 5 a 16 atomi di carbonio
(olio), in proporzione molto minore, gassosi fino a 4 atomi (gas naturale) e solidi oltre 16 atomi
(bitumi e asfalti).
Scopriamo come il petrolio si è formato e come scienza e tecnologia lavorano per trovare
soluzioni al problema del previsto esaurimento delle sue riserve.
Le riserve di questa fonte sono concentrate in alcuni Paesi: il solo Medio Oriente ne possiede il
66%, l'America del Sud il 10%, l'Europa e l'Africa rispettivamente il 7 e l'8%.
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Il petrolio è il principale combustibile fossile liquido ed ancora, la principale fonte di energia
per tutto il pianeta (è stato denominato oro nero per la grande importanza che ha nella società
sia nella produzione di energia e per la produzione di altri materiali: plastica, coloranti..). Con i
suoi alti e bassi condiziona profondamente la nostra vita.
Infine, il potere calorifico del petrolio oscilla tra 10000 e 11000
kcal/kg.
FORMAZIONE DEL PETROLIO (LA TRAPPOLA PETROLIFERA)
Gli idrocarburi, derivano dalla decomposizione in ambiente marino, al
di sotto delle coperture sedimentarie, di organismi animali e
vegetali (plancton) che cresce sui fondali oceanici, oppure, in misura
minore, di organismi terrestri, poi trasportati in mare dai corsi
d'acqua; ciò si verifica in determinate condizioni di temperatura e di
pressione e in assenza di aria.
I resti della decomposizione si mescolano con le sabbie finissime e
con il limo del fondo del mare, formando sedimenti ricchi di materiali organici (sapropel o fango
putrefatto).
Il fenomeno ebbe inizio molti milioni di anni fa, quando esisteva un'abbondante fauna marina, e
continua ancora oggi. I sedimenti depositati sul fondo degli oceani, sprofondano nel fondale
marino; a mano a mano che altri sedimenti si accumulano, la pressione su quelli sottostanti
aumenta considerevolmente e la temperatura si alza di diverse centinaia di gradi. Il fango e la
sabbia si induriscono trasformandosi in argillite e arenaria, il carbonio precipita, le conchiglie si
induriscono trasformandosi in calcare, mentre i resti degli organismi morti si trasformano in
sostanze più semplici composte da carbonio e idrogeno, gli idrocarburi appunto, costituendo il
petrolio greggio e il gas naturale.
Il petrolio ha densità minore dell'acqua salmastra che riempie gli interstizi dell'argillite, della
sabbia e delle rocce di carbonati che costituiscono la crosta terrestre (rocce permeabili): tende
dunque a risalire verso la superficie, passando dai microscopici pori dei più grossi sedimenti
sovrastanti.
Frequentemente il petrolio e il gas naturale incontrano uno strato di argillite (rocce
impermeabili) o di roccia più compatta, che impedisce la salita: rimangono dunque bloccati e
danno origine a un giacimento che viene detto "trappola".
Generalmente, la maggiore quantità del petrolio che si forma non incontra impedimenti, e risale
lentamente verso la superficie terrestre o il fondale marino, creando giacimenti superficiali;
questi giacimenti comprendono anche laghi bituminosi, e gas naturale che esce spontaneamente
L a Ricerca petrolifera
L’'esplorazione petrolifera è indirizzata, verso le aree in cui
si sono verificate le condizioni più favorevoli alla formazione
e all'accumulo del petrolio.
Ancora oggi si basa principalmente sempre sul lavoro del
geologo che deve esaminare la zona e effettuare gli
opportuni rilevamenti, con il progresso tecnologico e le
strumentazioni che forniscono ottimi indizi e informazioni
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per una corretta valutazione finale della zona (tramite la ricerca aerea con fotogrammetria e
l’analisi di campioni di rocce o carote).
I sistemi di analisi sfruttati sono:
il rilevamento magnetometrico che sfrutta il magnetismo terrestre, e viene generalmente
eseguito su regioni piuttosto ampie di territorio per rilevare le variazioni del campo magnetico
dette anomalie magnetiche.
Il
rilevamento
gravimetrico
che
misura
le
variazioni
dell'accelerazione di gravità, ossia le differenze di massa delle
rocce nel sottosuolo.
Ma oggi la ricerca si basa principalmente sempre sul più preciso ed
utilizzato che rimane: metodo sismico a riflessione
il rilevamento sismico a riflessione, che permette di rilevare con
alta precisione le caratteristiche e geometrie delle formazioni
rocciose sottostanti la superficie terrestre utilizzando vari tipi di
onde sismiche provocate da esplosioni sotterranee che vengono
registrate da geofoni. L’esplorazione sismica avviene anche nelle
zone sottomarine; le onde si propagano nel terreno o in acqua,
venendo riflesse in modo diverso a seconda di ciò che incontrano
ESTRAZIONE DEL PETROLIO
La maggiore o minore facilità di estrazione dipende dal grado di
fluidità del greggio e dalla permeabilità della roccia porosa che lo racchiude.
Le compagnie petrolifere, solo dopo che le ricerche hanno individuato la zona dove facilmente si
può trovare il petrolio procedono con il recupero secondario mediante i sistemi di trivellazione
che consistono nel pompaggio sotto terra di gas o acqua, allo scopo di spingere verso l'alto il
greggio rimasto nella roccia spugnosa e ormai privo di pressione.
Si inizia la trivellazione con la costruzione di una torre a traliccio di acciaio alta più di 10 m
“Derrik” che deve sostenere le aste di perforazione all’estremità delle quali si trova lo scalpello
che scava il terreno, (ma solo un’escavazione su tre dà esito positivo).
Le aste vengono fatte rotare da un motore diesel, e mano a mano che lo scalpello penetra nel
terreno si deve allungare l’asta aggiungendo nuovi elementi. Per facilitare la fuoriuscita della
terra, si pompa all’interno delle aste uno speciale fango che scende fino al fondo dello scavo e
risale trascinando con sé terra e frammenti di roccia. Quando la trivella raggiunge la trappola
petrolifera, il petrolio, per effetto della pressione a cui è sottoposto risale lungo il pozzo e
affiora con violenza in superficie.
SFRUTTAMENTO DEL GIACIMENTO
Per permettere al pozzo di fornire petrolio a flusso continuo e a pressione non
troppo elevata, si predispone un insieme di tubi in
acciaio e valvole di regolarizzazione che per il loro
aspetto prendono il nome di “albero di natale”. Il
greggio estratto viene quindi stivato nei serbatoi di
raccolta e avviato mediante oleodotti alle raffinerie o
ai depositi costieri. Un tempo si recuperava solo il
petrolio che usciva dal sottosuolo spontaneamente,
invece oggi si procede al recupero secondario mediante i sistemi di
gas injection oppure di water injection che consistono nel
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pompaggio sotto terra di gas o acqua, allo scopo di spingere verso l'alto il greggio rimasto
nella roccia spugnosa e ormai privo di pressione.
LA PIATTAFORMA PETROLIFERA (off shore)
Quando il giacimento di petrolio si trova in zone sottomarine; ancorata al di
sopra del giacimento, la piattaforma petrolifera galleggia sulla superficie del
mare grazie a gigantesche basi piene d'aria. I pozzi in mare aperto
contribuiscono alla produzione mondiale annua di petrolio per il 25% circa.
IL TRASPORTO DEL GREGGIO
Il petrolio estratto, per essere trasformato nei prodotti comunemente usati deve essere
innanzitutto nei luoghi dove sorgono gli impianti di distillazione: le raffinerie.
Il trasporto può avvenire:
Per mezzo di oleodotti, lunghi segmenti di
tubazioni (dal diametro variabile fino ad un
metro), saldati l’uno all’altro che possono
essere lunghi anche centinaia di chilometri fino a raggiungere le coste dove il
petrolio viene caricato sulle petroliere o direttamente a destinazione.
Per mezzo di navi petroliere, grandi navi cisterna che provvedono a trasportare il greggio per
miglia di chilometri e spesso sono causa di gravi disastri ambientali (a tale scopo, oggi viene
preferita la nave a doppia stiva).
LA DISTILLAZIONE DEL PETROLIO GREGGIO
Il petrolio greggio estratto non è immediatamente utilizzabile: deve essere deacquificato
mediante
riscaldamento,
purificato
per
centrifugazione e separato nei suoi componenti
principali Tutte queste pratiche costituiscono il
processo di raffinazione del petrolio.
La funzione principale di una raffineria è quella
di suddividere il petrolio greggio nei suoi
componenti, detti anche: frazioni.
I prodotti del petrolio sono tutti degli
Idrocarburi ma
differiscono
fra di loro sia
per
la
consistenza,
che per il punto di ebollizione. I prodotti petroliferi ottenuti
vengono convogliati nelle cisterne di stoccaggio.
Il processo (TOPPING) consiste nel riscaldare il greggio
all’interno di alte colonne d’acciaio, chiamate colonne di
frazionamento, dove la temperatura diminuisce gradualmente
salendo verso la parte superiore. Quando il greggio entra dalla parte inferiore della colonna
riscaldata a 35000, una parte di esso si trasforma in vapore e sale verso l’alto.
I vapori salendo, trovano temperature inferiori e si ricondensano allo stato liquido nelle varie
frazioni (piatti) della torre, i prodotti vengono prelevati attraverso apposite condutture.
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Gli oli pesanti e il bitume restano allo stato liquido e vengono prelevati dalla parte bassa della
torre.
Solo le frazioni pesanti e i residui possono essere immessi sul mercato direttamente.
Gli oli leggeri, vengono sottoposti a una seconda distillazione, possono essere oggetto ai seguenti
trattamenti
REFORMING: Serve per trasformare le benzine leggere in super carburanti. Questo sistema
consente anche di estrarre idrogeno dalle molecole di idrocarburi più complessi: metano,
metanolo, benzina, ammoniaca.
CRACKING: O piroscissione, serve a trasformare le molecole pesanti in benzine semplici.
Attualmente, la produzione di petrolio copre circa il 37% dei consumi
mondiali di energia (una percentuale che, se si considera anche il gas, sale
al 61%). Dal 2001 sono state proibite le benzine di tipo super,, vengono
preferite quelle “verdi”, senza zolfo e piombo; le vetture di nuova
produzione montano marmitte catalitiche (di tipo euro3, 4, 5) che
trasformano i gas nocivi (monossido di carbonio e biossido di azoto) in
anidride carbonica e ossigeno
IL METANO
Il metano è un combustibile fossile e un idrocarburo semplice formato da un atomo di
carbonio e 4 di idrogeno; la sua formula chimica è CH4 e si trova in natura sotto forma di gas.
PROPRIETA’ CHIMICO-FISICHE
La molecola del metano ha forma tetraedrica; l’atomo di carbonio è al
centro di un tetraedro regolare ai cui vertici si trovano gli atomi di
idrogeno. Il metano è l'idrocarburo gassoso più semplice e quello con la
molecola più piccola, è formata da 1 atomo di carbonio e da 4 atomi di
idrogeno (CH4) è incolore, inodore e produce una fiamma azzurrognola.
La sua combustione non inquina l’ambiente emette emissioni di anidride
carbonica (CO2), nelle nostre case l’uso del gas metano ha soppiantato l’uso
del gas di città, considerato molto nocivo per la salute, si utilizza anche
come carburante per le autovetture con l’impianto a metano.
CARATTERISTICHE
Il metano ed il petrolio spesso si trovano negli stessi giacimenti, e
ciò perché la formazione del metano è identica a quella del petrolio,
per cui, anche il metano, ha avuto inizio molti milioni di anni fa, le
sostanze organiche furono attaccate e decomposte dai
microrganismi a poco a poco, quindi, il carbonio e l'idrogeno
presenti, prevalsero sugli altri elementi, fino a formare il metano;
che essendo un gas spesso si sposta dal giacimento.
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Quando si estrae il petrolio, risale in superficie anche il metano, in media in quantità pari allo
stesso petrolio. Se i giacimenti sono lontani dai luoghi di consumo o situati in mare aperto,
risulta quasi impossibile usare quel metano, che pertanto viene bruciato all'uscita dei pozzi
senza essere utilizzato in alcun modo, oppure viene ripompato nei giacimenti di petrolio,
mediante l'uso di compressori centrifughi o alternativi, favorendo ulteriormente l'uscita del
greggio grazie alla pressione.
TRASPORTO
GASDOTTI o METANODOTTI - I metanodotti sono fatti di grandi condotte
che si diramano via via in condotte più piccole, anche sottomarine e che appunto
convogliano il metano ad una rete di distribuzione che lo fa arrivare alle abitazioni
o alle centrali termoelettriche dove viene appunto usato per produrre energia
elettrica..
COMMERCIALIZZAZIONE
Il metano quando brucia produce una fiamma azzurrognola e non genera
fumo; è inodore, incolore e insapore, quindi per essere distribuito nelle reti
domestiche deve essere "odorizzato" mediante un processo di lambimento
di un liquido dal caratteristico "odore di gas" - spesso si tratta del
tetraidrotiofene. Questo procedimento si rende indispensabile in modo da rendere avvertibile la
presenza di gas nell'ambiente e diminuirne la pericolosità
Viene utilizzato anche per autotrazione; le emissioni inquinanti sono inferiori di circa l'85-90% e
non ha bisogno di additivi .
Il metano è l’unico combustibile significativamente presente nel sottosuolo italiano, povero di
materie prime.
Il gas distribuito in Italia è composto, mediamente per il 93% da metano (CH4), il restante 7%
è rappresentato da etano, butano, propano, azoto ed altri gas.
IL METANO E L’AMBIENTE:
Il metano è un gas serra presente nell'atmosfera terrestre in concentrazioni molto inferiori a
quelle della CO2 ma con un potenziale di riscaldamento globale ben 23 volte superiore.
In combustione inquina di meno degli altri combustibili.
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