LE FONTI ENERGETICHE E I COMBUSTIBILI CHE COS'E' L'ENERGIA Nel linguaggio quotidiano la parola energia ha conservato il significato etimologico: capacità di compiere lavoro (ovvero capacità di compiere un lavoro, esempio: spostare un corpo), ogni volta che si compie un lavoro; ogni cosa che si trasforma contiene una forma di energia. L’energia non è un’entità visibile di per se, invece sono visibili,e pertanto comprensibili gli effetti che accompagnano ogni manifestazione energetica: Calore (energia termica) Luce (energia luminosa) Automatismo (energia meccanica) L’energia non si può né creare (è presente in certi elementi), né distruggere, ma solamente trasformare. Ogni trasformazione dell'energia comporta una dissipazione di una quota di essa sotto forma di calore a bassa temperatura, non più utilizzabile. L' energia si manifesta attraverso le varie forme poiché, ci sono molti modi per compiere un lavoro. Esistono molte forme di energia: l'energia potenziale, termica, chimica, meccanica, cinetica, ... L’energia Potenziale – energia posseduta dai corpi, in stato di quiete e dipende dall'altezza che un oggetto ha rispetto al suolo. L’energia Termica – è la forma di energia posseduta da qualsiasi corpo che abbia una temperatura superiore allo zero assoluto. Essa è spesso usata direttamente dall’uomo, per esempio per scaldare il proprio corpo e gli ambienti in cui vive. L’energia Chimica - è una forma di energia potenziale, immagazzinata nella materia. E’ l’energia contenuta nei combustibili (legno, carbone, gas, benzina etc.), frutto della fotosintesi clorofilliana o anche l’energia contenuta negli alimenti (pane, carne, burro, olio etc.). L’energia Meccanica - E’ l’energia posseduta dai corpi che si trovano ad una certa altezza e possono cadere verso il basso attratti dalla forza di gravità comprende sia l’energia cinetica posseduta dai corpi, sia l’energia potenziale. L’energia Cinetica - è posseduta da tutti i corpi in movimento: un auto in corsa, il vento, un pallone che si muove ecc... Le fonti energetiche, si possono suddividere in vari tipi, a seconda delle loro caratteristiche; la classificazione più naturale è quella che divide le fonti in rinnovabili e non rinnovabili. FONTI RINNOVABILI: sono forme di energia non esauribili; possono essere trasformata in energia utilizzabile dall'uomo tramite l'ausilio di specifiche "tecnologie. FONTI ESAURIBILI: Sono le fonti più soggette allo sfruttamento, derivanti da una trasformazione di un combustibile la cui disponibilità in natura è limitata. (Carbone, Petrolio, Gas naturale, fino ad arrivare ai combustibili nucleari). 1 Cosa sono i combustibili? Sono elementi che in presenza di ossigeno (il comburente) ed in stato di combustione producono calore. Tali tre elementi costituiscono il cosiddetto triangolo del fuoco. Qualsiasi sostanza capace di dar luogo a reazioni di combustione: in particolare, una sostanza che brucia rapidamente in presenza di ossigeno (in genere basta quello contenuto nell'aria), emettendo calore. Le fonti energetiche più sfruttate sono: i combustibili. In base allo stato in cui si presentano a temperature e pressioni normali, i combustibili possono essere solidi, liquidi o gassosi. All'interno dei tre gruppi si possono poi distinguere combustibili naturali, artificiali o sintetici. Inoltre si definiscono più propriamente combustibili nucleari le sostanze che producono calore mediante reazioni nucleari La maggior parte dell'energia oggi utilizzata è ottenuta da combustibili fossili (petrolio, gas naturale, carbone) e dall'uranio, che è un materiale fissile. Queste sono le cosidette fonti di energia non rinnovabili, destinate in periodi più o meno lunghi ad esaurirsi. Si tratta di fonti di energia primaria, che vengono trasformate soprattutto in energia elettrica dopo processi di conversione. CLASIFICAZIONE In base allo stato in cui si presentano a temperature e pressioni normali, i combustibili possono essere solidi, liquidi o gassosi. All'interno dei tre quattro gruppi si possono poi distinguere combustibili naturali, artificiali o sintetici. L’unico combustibile che si può definire rinnovabile è … La legna da ardere è il più antico combustibile conosciuto dall'uomo. Nell’era Neolitica veniva usato per tenere lontano gli animali feroci, cuocere i cibi e riscaldarsi. Utilizzata direttamente come combustibili o trasformati in carbone, la legna è l'unica fonte di energia presente in natura realmente rinnovabile. Attualmente viene utilizzata per alimentare principalmente stufe, caminetti e forni da pizza. La legna da ardere che si diversificano per la compattezza/densità, per i tempi di combustione, per il tipo di fiammata prodotto e per la durata delle braci. 2 La legna da ardere è costituita da varie pezzature di tronco, rami e radici di alberi. La legna "dolce", ottenuta da abete, castagno, ontano, pino, pioppo e salice, brucia rapidamente con fiamma lunga e viene utilizzata in forni che richiedono un lungo giro di fiamma. La legna "forte", proveniente da faggio, frassino, leccio, olmo e quercia, brucia lentamente con fiamma corta e si usa specialmente nel riscaldamento domestico. La caratteristica principale di un combustibile è il suo potere calorifico. Questo rappresenta la quantità di calore sviluppata nella reazione di combustione in condizioni standard predefinite. In genere viene misurato in kcal/kg per i solidi e liquidi, mentre per i gas si esprime con kcal/m3. Si definiscono fossili quei combustibili derivanti dalla trasformazione (carbogenesi), sviluppatasi in milioni di anni, di sostanza organica, seppellitasi sottoterra nel corso delle ere geologiche, in forme molecolari via via più stabili e ricche di carbonio. Rientrano in questo campo dunque: Petrolio e altri idrocarburi naturali Carbone in generale, quindi tutte le sue forme da torba a antracite Gas naturale I combustibili fossili sono oggigiorno la principale fonte energetica sfruttata dall'umanità, grazie ad alcune importanti caratteristiche che li contraddistinguono: 1. sono facilmente trasportabili (La trasportabilità del gas naturale è funzione della distanza da compiere e della topografia delle zone attraversate con il gasdotto) 2. sono facilmente immagazzinabili 3. sono utilizzabili con macchinari relativamente semplici 4. costano relativamente poco IL CARBONE Il carbone è un combustibile fossile estratto dal terreno sia in miniere sotterranee, che in miniere a cielo aperto. È un combustibile pronto all'uso, formato da roccia sedimentaria nera o bruna. È composto principalmente da carbonio e idrocarburi, oltre a vari altri elementi assortiti, compresi alcuni a base di zolfo. Esistono vari metodi di analisi per caratterizzarlo. Spesso associato alla Rivoluzione Industriale, il carbone rimane un carburante assolutamente importante, e produce un quarto dell'elettricità in tutto il mondo. Negli Stati Uniti circa la metà dell'elettricità è generata dal carbone. In Italia la quota è del 17 per cento. In passato era utilizzatoanche per alimentare alcuni mezzi di trasporto, quali le locomotive. La formazione geologica. La Carbonizzazione Il carbone è formato da resti vegetali che sono stati compressi, induriti, alterati chimicamente e trasformati da calore e pressione in tempi geologici. Si suppone che il 3 carbone si sia formato a partire da piante cresciute in ecosistemi paludosi (piante acquatiche e cumuli vegetali). Quando queste piante morirono, Il carbone che si estrae oggi si proviene per la maggior parte da antichissime foreste che, una volta esaurito il loro ciclo vitale, si sono depositate sul fondo di paludi e acquitrini e sono sprofondati lentamente nel terreno sepolti progressivamente dalle argille sedimentate dal bacino lacustre. Nell’arco di milioni di anni, i batteri del sottosuolo hanno divorato l’idrogeno e l’ossigeno del legno lasciando alla fine solo il carbonio e piccole quantità di altri elementi. L'era geologica durante la quale si formò la maggior parte del carbone fu il Carbonifero (fra i 280 e i 345 milioni di anni fa). I tipi di Carbone Esistono 4 tipi di carbone ognuno dei quali appartiene a una diversa era geologica: 1. Torba: produce circa 3000 Kcal e risale a 50 milioni di anni fa. 2. Lignite: produce circa 5000 Kcal e risale a 100 milioni di anni fa. 3. Litantrace (fossile): produce circa 7500 Kcal e risale a 200 milioni di anni fa. 4. Antracite: produce circa 8500 Kcal e risale a 350 milioni di anni fa. La torba Deriva dalla decomposizione di piante erbacee che crescono in zone molto umide, carbone superficiale, rappresenta il primo stadio della carbonizzazione, ha un basso contenuto di carbonio e un alto grado di umidità. Si estrae dalle torbiere, ha scarso potere calorico. Serve per fare mattonelle e concime. La lignite: Nel commercio internazionale è classificata nella categoria del “Carbone Marrone”. Si tratta di un carbone fossile giovane che si è formato nell’era terziaria, in cui la carbonizzazione è molto più avanzata che nella torba. Questa ha uno scarso potere calorifero ed è utilizzata per estrarre gas, ammoniaca, petrolio sintetico ecc. Litantrace: La litantrace è un carbone fossile che contiene ancor più carbonio, e quindi ha un potere calorifico relativamente alto, viene utilizzato principalmente negli altiforni delle acciaierie sottoforma di carbon coke che è un combustibile artificiale. Anticamente,veniva utilizzato per il gas illuminante. Si usa come combustibile ma anche per produrre gas. L’antracite: E’ il carbone di più antica formazione e, di conseguenza, il più ricco di carbonio e con il più alto potere calorifico. Brucia lentamente, con poco fumo, e viene 4 utilizzato come combustibile sia nelle industrie sia nel riscaldamento domestico dove ultimamente è sempre più sostituito dalla Nafta e dal Metano. Le miniere Per estrarre il carbone da sottosuolo, si scavano delle miniere. Le miniere possono essere : A cielo aperto - Se il carbone si trova a non più di 50 metri di profondità, mediante rimozione dello strato di copertura (per estrarre carboni superficiali, es : le torbiere). Le miniere a cielo aperto o cave si realizzano quando la vena del carbone si porta alla luce asportando gli strati superficiali di roccia mediante escavatori. Sotterrane, - (cunicoli sottoterra,per estrarre carboni fossili), composte da pozzi verticali che collegano su diversi livelli le gallerie orizzontali alle quali si accede per mezzo di grossi montacarichi. Alti, sono i rischi per i minatori che lavorano nel sottosuolo: frane e allagamenti delle gallerie, esplosioni di gas grisoù , malattie respiratorie e disturbi all’udito. Per estrarre il carbone da giacimenti che si trovano a una profondità superiore ai 30 metri si possono realizzare tre tipi di miniere: L’uso del carbone ieri e oggi. Con la diffusione delle macchine a vapore (da parte dell’inglese Newcomen prima e del matematico e ingegnere scozzese James Watt, dopo), aumentano le richieste di carbone: l'Inghilterra, grazie ai suoi grandi giacimenti e alla facilità di trasporto, consolida le posizioni di avanguardia delle sue industrie e vende carbone a mezza Europa. Nel 1825, George Stephenson inaugura la prima ferrovia con il treno a vapore. Sempre in Inghilterra ha inizio un periodo di grande trasformazione: la prima Rivoluzione industriale, che modifica radicalmente il sistema economico e sociale. Oggi le centrali termoelettriche e varie industrie utilizzano il litantrace come combustibile, mentre l'industria siderurgica fa largo uso di coke, detto anche carbone metallurgico. Nel Sud del mondo se ne fa abbondante impiego ancora nei modi tradizionali. Le riserve del carbone sono ancora notevoli. IL PETROLIO Olio di pietra, dal latino petra e oleum, è un liquido denso, vischioso, dall’odore caratteristico e di colore variante da giallo-bruno a nerastro. Il petrolio è costituito da una miscela di idrocarburi (composti chimici formati esclusivamente da una catena di atomi di carbonio ai quali sono legati atomi di idrogeno). In base alla quantità di atomi di carbonio presenti nella molecola, gli idrocarburi sono liquidi da 5 a 16 atomi di carbonio (olio), in proporzione molto minore, gassosi fino a 4 atomi (gas naturale) e solidi oltre 16 atomi (bitumi e asfalti). Scopriamo come il petrolio si è formato e come scienza e tecnologia lavorano per trovare soluzioni al problema del previsto esaurimento delle sue riserve. Le riserve di questa fonte sono concentrate in alcuni Paesi: il solo Medio Oriente ne possiede il 66%, l'America del Sud il 10%, l'Europa e l'Africa rispettivamente il 7 e l'8%. 5 Il petrolio è il principale combustibile fossile liquido ed ancora, la principale fonte di energia per tutto il pianeta (è stato denominato oro nero per la grande importanza che ha nella società sia nella produzione di energia e per la produzione di altri materiali: plastica, coloranti..). Con i suoi alti e bassi condiziona profondamente la nostra vita. Infine, il potere calorifico del petrolio oscilla tra 10000 e 11000 kcal/kg. FORMAZIONE DEL PETROLIO (LA TRAPPOLA PETROLIFERA) Gli idrocarburi, derivano dalla decomposizione in ambiente marino, al di sotto delle coperture sedimentarie, di organismi animali e vegetali (plancton) che cresce sui fondali oceanici, oppure, in misura minore, di organismi terrestri, poi trasportati in mare dai corsi d'acqua; ciò si verifica in determinate condizioni di temperatura e di pressione e in assenza di aria. I resti della decomposizione si mescolano con le sabbie finissime e con il limo del fondo del mare, formando sedimenti ricchi di materiali organici (sapropel o fango putrefatto). Il fenomeno ebbe inizio molti milioni di anni fa, quando esisteva un'abbondante fauna marina, e continua ancora oggi. I sedimenti depositati sul fondo degli oceani, sprofondano nel fondale marino; a mano a mano che altri sedimenti si accumulano, la pressione su quelli sottostanti aumenta considerevolmente e la temperatura si alza di diverse centinaia di gradi. Il fango e la sabbia si induriscono trasformandosi in argillite e arenaria, il carbonio precipita, le conchiglie si induriscono trasformandosi in calcare, mentre i resti degli organismi morti si trasformano in sostanze più semplici composte da carbonio e idrogeno, gli idrocarburi appunto, costituendo il petrolio greggio e il gas naturale. Il petrolio ha densità minore dell'acqua salmastra che riempie gli interstizi dell'argillite, della sabbia e delle rocce di carbonati che costituiscono la crosta terrestre (rocce permeabili): tende dunque a risalire verso la superficie, passando dai microscopici pori dei più grossi sedimenti sovrastanti. Frequentemente il petrolio e il gas naturale incontrano uno strato di argillite (rocce impermeabili) o di roccia più compatta, che impedisce la salita: rimangono dunque bloccati e danno origine a un giacimento che viene detto "trappola". Generalmente, la maggiore quantità del petrolio che si forma non incontra impedimenti, e risale lentamente verso la superficie terrestre o il fondale marino, creando giacimenti superficiali; questi giacimenti comprendono anche laghi bituminosi, e gas naturale che esce spontaneamente L a Ricerca petrolifera L’'esplorazione petrolifera è indirizzata, verso le aree in cui si sono verificate le condizioni più favorevoli alla formazione e all'accumulo del petrolio. Ancora oggi si basa principalmente sempre sul lavoro del geologo che deve esaminare la zona e effettuare gli opportuni rilevamenti, con il progresso tecnologico e le strumentazioni che forniscono ottimi indizi e informazioni 6 per una corretta valutazione finale della zona (tramite la ricerca aerea con fotogrammetria e l’analisi di campioni di rocce o carote). I sistemi di analisi sfruttati sono: il rilevamento magnetometrico che sfrutta il magnetismo terrestre, e viene generalmente eseguito su regioni piuttosto ampie di territorio per rilevare le variazioni del campo magnetico dette anomalie magnetiche. Il rilevamento gravimetrico che misura le variazioni dell'accelerazione di gravità, ossia le differenze di massa delle rocce nel sottosuolo. Ma oggi la ricerca si basa principalmente sempre sul più preciso ed utilizzato che rimane: metodo sismico a riflessione il rilevamento sismico a riflessione, che permette di rilevare con alta precisione le caratteristiche e geometrie delle formazioni rocciose sottostanti la superficie terrestre utilizzando vari tipi di onde sismiche provocate da esplosioni sotterranee che vengono registrate da geofoni. L’esplorazione sismica avviene anche nelle zone sottomarine; le onde si propagano nel terreno o in acqua, venendo riflesse in modo diverso a seconda di ciò che incontrano ESTRAZIONE DEL PETROLIO La maggiore o minore facilità di estrazione dipende dal grado di fluidità del greggio e dalla permeabilità della roccia porosa che lo racchiude. Le compagnie petrolifere, solo dopo che le ricerche hanno individuato la zona dove facilmente si può trovare il petrolio procedono con il recupero secondario mediante i sistemi di trivellazione che consistono nel pompaggio sotto terra di gas o acqua, allo scopo di spingere verso l'alto il greggio rimasto nella roccia spugnosa e ormai privo di pressione. Si inizia la trivellazione con la costruzione di una torre a traliccio di acciaio alta più di 10 m “Derrik” che deve sostenere le aste di perforazione all’estremità delle quali si trova lo scalpello che scava il terreno, (ma solo un’escavazione su tre dà esito positivo). Le aste vengono fatte rotare da un motore diesel, e mano a mano che lo scalpello penetra nel terreno si deve allungare l’asta aggiungendo nuovi elementi. Per facilitare la fuoriuscita della terra, si pompa all’interno delle aste uno speciale fango che scende fino al fondo dello scavo e risale trascinando con sé terra e frammenti di roccia. Quando la trivella raggiunge la trappola petrolifera, il petrolio, per effetto della pressione a cui è sottoposto risale lungo il pozzo e affiora con violenza in superficie. SFRUTTAMENTO DEL GIACIMENTO Per permettere al pozzo di fornire petrolio a flusso continuo e a pressione non troppo elevata, si predispone un insieme di tubi in acciaio e valvole di regolarizzazione che per il loro aspetto prendono il nome di “albero di natale”. Il greggio estratto viene quindi stivato nei serbatoi di raccolta e avviato mediante oleodotti alle raffinerie o ai depositi costieri. Un tempo si recuperava solo il petrolio che usciva dal sottosuolo spontaneamente, invece oggi si procede al recupero secondario mediante i sistemi di gas injection oppure di water injection che consistono nel 7 pompaggio sotto terra di gas o acqua, allo scopo di spingere verso l'alto il greggio rimasto nella roccia spugnosa e ormai privo di pressione. LA PIATTAFORMA PETROLIFERA (off shore) Quando il giacimento di petrolio si trova in zone sottomarine; ancorata al di sopra del giacimento, la piattaforma petrolifera galleggia sulla superficie del mare grazie a gigantesche basi piene d'aria. I pozzi in mare aperto contribuiscono alla produzione mondiale annua di petrolio per il 25% circa. IL TRASPORTO DEL GREGGIO Il petrolio estratto, per essere trasformato nei prodotti comunemente usati deve essere innanzitutto nei luoghi dove sorgono gli impianti di distillazione: le raffinerie. Il trasporto può avvenire: Per mezzo di oleodotti, lunghi segmenti di tubazioni (dal diametro variabile fino ad un metro), saldati l’uno all’altro che possono essere lunghi anche centinaia di chilometri fino a raggiungere le coste dove il petrolio viene caricato sulle petroliere o direttamente a destinazione. Per mezzo di navi petroliere, grandi navi cisterna che provvedono a trasportare il greggio per miglia di chilometri e spesso sono causa di gravi disastri ambientali (a tale scopo, oggi viene preferita la nave a doppia stiva). LA DISTILLAZIONE DEL PETROLIO GREGGIO Il petrolio greggio estratto non è immediatamente utilizzabile: deve essere deacquificato mediante riscaldamento, purificato per centrifugazione e separato nei suoi componenti principali Tutte queste pratiche costituiscono il processo di raffinazione del petrolio. La funzione principale di una raffineria è quella di suddividere il petrolio greggio nei suoi componenti, detti anche: frazioni. I prodotti del petrolio sono tutti degli Idrocarburi ma differiscono fra di loro sia per la consistenza, che per il punto di ebollizione. I prodotti petroliferi ottenuti vengono convogliati nelle cisterne di stoccaggio. Il processo (TOPPING) consiste nel riscaldare il greggio all’interno di alte colonne d’acciaio, chiamate colonne di frazionamento, dove la temperatura diminuisce gradualmente salendo verso la parte superiore. Quando il greggio entra dalla parte inferiore della colonna riscaldata a 35000, una parte di esso si trasforma in vapore e sale verso l’alto. I vapori salendo, trovano temperature inferiori e si ricondensano allo stato liquido nelle varie frazioni (piatti) della torre, i prodotti vengono prelevati attraverso apposite condutture. 8 Gli oli pesanti e il bitume restano allo stato liquido e vengono prelevati dalla parte bassa della torre. Solo le frazioni pesanti e i residui possono essere immessi sul mercato direttamente. Gli oli leggeri, vengono sottoposti a una seconda distillazione, possono essere oggetto ai seguenti trattamenti REFORMING: Serve per trasformare le benzine leggere in super carburanti. Questo sistema consente anche di estrarre idrogeno dalle molecole di idrocarburi più complessi: metano, metanolo, benzina, ammoniaca. CRACKING: O piroscissione, serve a trasformare le molecole pesanti in benzine semplici. Attualmente, la produzione di petrolio copre circa il 37% dei consumi mondiali di energia (una percentuale che, se si considera anche il gas, sale al 61%). Dal 2001 sono state proibite le benzine di tipo super,, vengono preferite quelle “verdi”, senza zolfo e piombo; le vetture di nuova produzione montano marmitte catalitiche (di tipo euro3, 4, 5) che trasformano i gas nocivi (monossido di carbonio e biossido di azoto) in anidride carbonica e ossigeno IL METANO Il metano è un combustibile fossile e un idrocarburo semplice formato da un atomo di carbonio e 4 di idrogeno; la sua formula chimica è CH4 e si trova in natura sotto forma di gas. PROPRIETA’ CHIMICO-FISICHE La molecola del metano ha forma tetraedrica; l’atomo di carbonio è al centro di un tetraedro regolare ai cui vertici si trovano gli atomi di idrogeno. Il metano è l'idrocarburo gassoso più semplice e quello con la molecola più piccola, è formata da 1 atomo di carbonio e da 4 atomi di idrogeno (CH4) è incolore, inodore e produce una fiamma azzurrognola. La sua combustione non inquina l’ambiente emette emissioni di anidride carbonica (CO2), nelle nostre case l’uso del gas metano ha soppiantato l’uso del gas di città, considerato molto nocivo per la salute, si utilizza anche come carburante per le autovetture con l’impianto a metano. CARATTERISTICHE Il metano ed il petrolio spesso si trovano negli stessi giacimenti, e ciò perché la formazione del metano è identica a quella del petrolio, per cui, anche il metano, ha avuto inizio molti milioni di anni fa, le sostanze organiche furono attaccate e decomposte dai microrganismi a poco a poco, quindi, il carbonio e l'idrogeno presenti, prevalsero sugli altri elementi, fino a formare il metano; che essendo un gas spesso si sposta dal giacimento. 9 Quando si estrae il petrolio, risale in superficie anche il metano, in media in quantità pari allo stesso petrolio. Se i giacimenti sono lontani dai luoghi di consumo o situati in mare aperto, risulta quasi impossibile usare quel metano, che pertanto viene bruciato all'uscita dei pozzi senza essere utilizzato in alcun modo, oppure viene ripompato nei giacimenti di petrolio, mediante l'uso di compressori centrifughi o alternativi, favorendo ulteriormente l'uscita del greggio grazie alla pressione. TRASPORTO GASDOTTI o METANODOTTI - I metanodotti sono fatti di grandi condotte che si diramano via via in condotte più piccole, anche sottomarine e che appunto convogliano il metano ad una rete di distribuzione che lo fa arrivare alle abitazioni o alle centrali termoelettriche dove viene appunto usato per produrre energia elettrica.. COMMERCIALIZZAZIONE Il metano quando brucia produce una fiamma azzurrognola e non genera fumo; è inodore, incolore e insapore, quindi per essere distribuito nelle reti domestiche deve essere "odorizzato" mediante un processo di lambimento di un liquido dal caratteristico "odore di gas" - spesso si tratta del tetraidrotiofene. Questo procedimento si rende indispensabile in modo da rendere avvertibile la presenza di gas nell'ambiente e diminuirne la pericolosità Viene utilizzato anche per autotrazione; le emissioni inquinanti sono inferiori di circa l'85-90% e non ha bisogno di additivi . Il metano è l’unico combustibile significativamente presente nel sottosuolo italiano, povero di materie prime. Il gas distribuito in Italia è composto, mediamente per il 93% da metano (CH4), il restante 7% è rappresentato da etano, butano, propano, azoto ed altri gas. IL METANO E L’AMBIENTE: Il metano è un gas serra presente nell'atmosfera terrestre in concentrazioni molto inferiori a quelle della CO2 ma con un potenziale di riscaldamento globale ben 23 volte superiore. In combustione inquina di meno degli altri combustibili. 10