Fonti Fossili I combustibili fossili sono derivati dalla trasformazione

Fonti Fossili
I combustibili fossili sono derivati
dalla trasformazione di sostanze
organiche in forme molecolari
via via più stabili e ricche di
carbonio.
Costituiscono
l’accumulo
sotterraneo
di
energia solare, direttamente
raccolta nella biosfera nel corso
di migliaia di anni dai vegetali
tramite la fotosintesi clorofilliana e da organismi animali tramite la catena
alimentare. Rientrano in questa categoria: petrolio, carbone e gas naturale. Grazie
alle loro caratteristiche sono ancora oggi la principale fonte energetica sfruttata
dall’uomo. Ma portano con se anche notevoli svantaggi, sempre più rilevanti col
passare del tempo: sono inquinanti, provocano un incremento di CO2 in atmosfera,
non sono rinnovabili.... L'utilizzo sistematico dei combustibili fossili risale alla fine del
XVIII secolo con l'inizio della rivoluzione industriale in Europa e America del Nord,
con il forte incremento di richiesta energetica da parte delle industrie; fino agli anni
cinquanta il fabbisogno energetico era principalmente soddisfatto dall'utilizzo del
carbone. La nascita stessa della rivoluzione industriale inglese venne favorita dalla
presenza di numerosi giacimenti carboniferi, minerariamente sfruttabili, nel
territorio nazionale e
l'uso del carbone per
il trattamento dei
minerali ferrosi iniziò
all'inizio del XVIII
secolo. L'utilizzo dei
combustibili
fossili
come
principale
risorsa di energia è incrementata notevolmente nel XX secolo, nella seconda metà
del quale si è osservata l'affermazione del petrolio come principale fonte energetica,
rispetto al carbone troppo inquinante e in molti casi economicamente più gravoso
nell'assieme dei costi di estrazione e trasporto all'utilizzatore finale. Oggi
provvedono all’85% del fabbisogno energetico mondiale: il petrolio per il 40%, il
carbone per il 26%, il gas naturale per il 23%. Un ulteriore 7% è ricavato dall’energia
nucleare, che non è un combustibile fossile ma come fornitore di energia fa a pieno
titolo parte delle risorse naturali limitate. In attesa del boom delle rinnovabili, il
nostro Paese è fortemente dipendente dall’estero, con una bolletta energetica
annuale da 50 miliardi di euro. Consumiamo circa 112 milioni di tonnellate l’anno di
petrolio, il 42% del nostro fabbisogno. La Russia è uno dei più importanti fornitori di
oro nero con il 21%, il resto giunge da Libia, Arabia Saudita, Iran e altri Paesi del
Golfo. In grande crescita è il gas, che oggi soddisfa il 37% del nostro fabbisogno. Al
carbone ‘resta’ circa l’8%.
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