Viviana Arte Capitale ec soc cul 902209

“Il prodotto artistico: capitale economico, culturale, sociale”
4 DIVERSI TIPI DI CAPITALE
(Bourdieu)
Bourdieu estende la logica economica ad ogni pratica
sociale e vi individua quattro forme di capitale:
o CAPITALE ECONOMICO (denaro, mezzi di produzione);
o CAPITALE SOCIALE (reti di relazioni sociali);
o CAPITALE CULTURALE (habitus, istruzione, stili di
vita);
‘La città ideale’. Scuola di Piero della
Francesca, Urbino
LA DEFINIZIONE DI CAPITALE
(Bourdieu)
Il capitale può essere definito come un insieme di beni che si
accumulano, che si producono,
distribuiscono, che si
producono, che si distribuiscono,
consumano,
consumano, che si convertono,
convertono, che si perdono.
perdono. Questo concetto non ha
una connotazione meramente economica ma è esteso a qualsiasi tipo
di bene suscettibile di accumulazione e intorno al quale può costruirsi
costruirsi
un mercato (un processo di produzione, distribuzione, consumo).
o CAPITALE SIMBOLICO (uso di simboli).
IL CAPITALE SIMBOLICO
Nelle economie postpost-industriali, per un numero ampio di
persone il problema principale non consiste tanto nella ricerca
di beni materiali che assicurino la sopravvivenza, quanto
piuttosto nel tentativo di conferire significato ai propri percorsi
percorsi
di scelta (Sacco e Zarri).
La logica economica è dunque estesa a tutti i beni (compresi quelli
simbolici). La condizione perché
perché si metta in atto questa logica è che
questi beni si presentino come rari e degni di essere ricercati in una
determinata formazione sociale.
IL CAPITALE SIMBOLICO SECONDO
BOURDIEU
Per Bourdieu è una specie di capitale che gioca come valore aggiunto di
prestigio,
prestigio, legittimità
legittimità, autorità
autorità, riconoscimento agli altri capitali,
capitali, principi di
distinzione e differenziazione che vengono messi in gioco di fronte
fronte agli altri
agenti del campo, che si aggiungerebbero alla posizione detenuta (nel
campo) per il controllo del capitale specifico che è oggetto di lotta in quel
campo.
Il capitale simbolico è una proprietà
proprietà qualunque – forza fisica, ricchezza,
coraggio – che, percepita da alcuni agenti sociali dotati delle categorie di
percezione e di valorizzazione che permettono di percepirla, conoscerla
conoscerla e
riconoscerla, diventa simbolicamente efficiente come una vera forza
forza magica:
una proprietà
proprietà che, poiché
poiché risponde a delle aspettative collettive, socialmente
costituite, a delle credenze, esercita una specie di azione a distanza
distanza senza
contatto fisico (Bourdieu, 1994; si pensi allo status come strumento
strumento che
ordina le persone e determina il loro successo relativo nell’
nell’allocazione dei
beni non di mercato).
Il capitale simbolico è potere simbolico.
IL CAPITALE SOCIALE
A livello macro (Putnam 1993, 2004),
2004), il K sociale è dato dalle norme,
dalla fiducia reciproca, dal senso di appartenenza, dall’
dall’impegno
civico specifici di una società
società. Esso nasce all’
all’interno di una comunità
comunità
omogenea per cultura di comportamento prevedibile, corretto e
cooperativo. Il K sociale ha il ruolo di facilitare il funzionamento
funzionamento delle
istituzioni democratiche. Il K sociale è dunque un bene collettivo di cui
tutti si avvantaggiano ma nessuno si può appropriare.
A livello micro (Bourdieu),
(Bourdieu), il K sociale è costituito dall’
dall’insieme di
risorse alle quali l’l’individuo può accedere, tramite le sue reti di
conoscenze personali. Secondo tale ottica, il K sociale è una proprietà
proprietà
individuale ed esclusiva; essa è rappresentata dalla somma del K
economico ed umano di tutti i soggetti che si è in grado di mobilitare a
proprio vantaggio.
IL CAPITALE SOCIALE SECONDO
BOURDIEU
IL CAPITALE SOCIALE è legato a un circolo di relazioni stabili (si ricordi
la dimensione societale) che si definisce come appartenenza a un gruppo,
cioè
cioè un insieme di agenti che non sono soltanto dotati di proprietà
proprietà comuni,
ma che nello stesso tempo sono uniti da legami permanenti e utili.
utili.
Si tratta di un capitale di relazioni mondane di onorabilità
onorabilità e rispettabilità
rispettabilità
che può procurare benefici materiali o simbolici come quelli che sono soliti
essere associati alla partecipazione ad un gruppo raro e prestigioso.
prestigioso. La rete
di relazioni è il prodotto di strategie di investimento sociale orientate verso
l’istituzione o la riproduzione di relazioni sociali direttamente utilizzabili.
CAPITALE CULTURALE COME FONTE DI DISUGUAGLIANZA SOCIALE
Successivamente Bourdieu il capitale culturale può presentarsi in tre forme
distinte (1986).
‰ Il capitale culturale può essere “oggettivizzato”
oggettivizzato”:sotto forma di beni culturali, quadri,
libri. es.
es. per comprendere il messaggio insito in un testo di filosofia è necessario aver
compiuto uno studio precedente della materia.
‰ Il capitale culturale può essere “incorporato”
incorporato” nella persona sotto forma di
disposizioni durature (habitus) collegate a determinati tipi di conoscenze, idee, valori,
abilità che l’l’individuo possiede e che da esso non possono essere divise. Grazie
Grazie ad
esse l’l’individuo possiede i mezzi necessari per consumare il bene d’
d’arte. In questo
caso, il possesso di tale facoltà
facoltà si acquisisce attraverso l’l’apprendimento teorico e/o
pratico.
‰ Il capitale culturale può essere “istituzionalizzato”
istituzionalizzato”. Ciò avviene quando le società
società
che presentano un sistema educativo formale che ne attesta e qualifica
qualifica il possesso
(diplomi che accreditano il possesso di determinate abilità
abilità).
critica nei confronti della concezione comune che concepisce l’l’istituzione
scolastica moderna come una macchina mobilitatrice dell’
dell’individuo all’
all’interno delle
classi sociali, semplicemente sulla base dei propri sforzi e talenti
talenti
CAPITALE CULTURALE COME FONTE DI
INCLUSIONE SOCIALE
Gli studi sul tema mostrano che la cultura è in grado di rafforzare
significativamente l’l’identità
identità sociale e il senso di appartenenza
comunitaria.
Hutter (1996) sostiene che uno degli effetti principali della
cultura sia proprio quello di contribuire ad alimentare
l’identificazione reciproca nei cittadini, rilevando che un senso di
identità
identità (si pensi al fenomeno dell’
dell’immigrazione).
“si sviluppa grazie alla circostanza di acquisire famigliarità
famigliarità con gli
stessi prodotti artistici, di riconoscersi negli stessi simboli e di vivere le
medesime esperienze culturali”
culturali”.
IL RUOLO DELL’
DELL’ISTRUZIONE
J.S. Mill critica duramente l’l’insegnamento di settore, volto all’
all’apprendimento di
specifici “saper fare”
fare” trascurando i più
più generali “saper essere”
essere” che solo una
formazione di carattere umanistico può coltivare. Secondo Mill, pensare il percorso
formativo dell’
é non
dell’individuo in questi termini porta la mente a divenire sterile perch
perché
stimola la curiosità
curiosità; il mero indottrinamento e la riproduzione meccanica di azioni e
ragionamenti, inoltre, espongono la persona al rischio di alienazione
alienazione i cui effetti
sono tanto devastanti quanto noti È più
più che comprensibile dunque l’l’enfasi di Mill
quando nel capitolo secondo di On Liberty,
Liberty, intitolato: “Della libertà
libertà di pensiero e di
discussione”
discussione”, predice che:
“…fin
“…fin quando gli uomini non saranno di nuovo sistematicamente educati
educati
all’
all’esercizio di essa [logica negativa], ci saranno pochi grandi pensatori
pensatori e un basso
livello medio di intelligenza in tutti i settori della speculazione
speculazione che non siano quelli
della matematica e della fisica.”
fisica.”. Inoltre ricorda che se la maggioranza è sovrana e
onnicompetente, solo ciò che piace ad essa procura notorietà
notorietà e vantaggi materiali.
Ciò svilupperà
svilupperà un’
un’ “industria culturale”
culturale” che mirerà
mirerà ad assecondare i gusti del grosso
pubblico, con grave pregiudizio della qualità
qualità rispetto alla quantità
quantità.
IL PR. DELLE PREFERENZE RIVELATE E IL FENOMENO
c.d. LEARNING BY CONSUMING
Secondo il pr. delle preferenze rivelate, se il sig. Bianchi sceglie
sceglie X invece
di Y, vorrà
vorrà dire che preferisce X a Y. Molte decisioni in materia di politica
politica economica
vengono adottate in base al pr. delle preferenze rivelate nella persuasione che, in tal
modo, le esigenze del consumatore vengano effettivamente corrisposte,
corrisposte, in quanto
esso presuppone l’l’esistenza negli agenti economici di un sistema stabile e coerente
coerente
di preferenze (contra
(contra,, si pensi al fenomeno learning by consuming: imparare
attraverso il consumo)
Tale pr. può essere fuorviante, soprattutto se applicato a contesti
contesti di scelta che
riguardano le esperienze culturali in quanto non è detto che le scelte riflettano
sempre le reali preferenze: tra preferenze e scelte possono frapporsi
frapporsi ostacoli di tipo
emotivo, informativo e/ o cognitivo (contra
(contra,, si pensi alla teoria di Scitovsky che rileva
una preferenza “indotta”
indotta” del comfort rispetto ad attività
attività piacevolmente stimolanti) .
? Come è possibile che un ordinamento preferenziale coerente possa emergere
emergere
se mancano per l’l’individuo, sufficienti opportunità
opportunità di sperimentazione?
L’IGNORANZA (i.e. mancanza di Cultura)
COME CAUSA DI OLIGOPOLI
SCITOVSKY individua alcune cause oggettive e soggettive che
determinano l’l’ignoranza del consumatore. Pur ammettendo che
l’ignoranza del consumatore, in una certa misura, è una conseguenza
necessaria e ineluttabile del progresso tecnologico (la divisione
divisione del
lavoro ha comportato la frammentazione di una conoscenza che, benchè
benchè
(proprio perché
perché) sempre più
più tecnica e specializzata, ha condotto alla
dispersione di saperi che il consumatore trova sempre più
più difficile
raccogliere e ricollegare per impiegare a suo profitto), l’l’economista è
persuaso che l’l’insoddisfazione del consumatore moderno sia
riconducibile alla sua eccessiva rilassatezza.
rilassatezza.
L’IGNORANZA DEL CONSUMATORE
Il produttore ha un forte incentivo a sfruttare ogni situazione che gli
permette di differenziare il proprio prodotto senza perdere l’l’opportunità
opportunità
derivanti dalla standardizzazione.
L’ignoranza del consumatore rappresenta una di queste opportunità
opportunità:
giocando sull’
sull’ignoranza del consumatore, il produttore può indurlo a
ritenere che il proprio prodotto è differente da quello offerto dagli altri:
«It can be shown that in the ignorant market every producer finds it
profitable to differentiate his product, not indeed in any objective
objective sense of
the word, but by playing on the buyer’
buyer’s ignorance and creating the
impression in one way or another that his product is different from
from
competing products. Such differentiation lowers demand elasticities and
makes higher profit margins possible»
possible»
TRA PLUTOCRAZIA E OCLOCRAZIA
SAPER FARE O SAPER ESSERE?
Scitovsky ha ricordato l’l’effetto di “istupidimento intellettuale”
intellettuale” dovuto alla
specializzazione delle mansioni. Scitovsky ironizza sul sistema educativo
americano mettendone in discussione non la quantità
quantità di istruzione, bensì
bensì la
sua qualità
qualità.
«Measured by number of man-years of schooling per head of population, we are
the world’s most educated people. Are we also the best educated? The question I
want to rise has to do not with the quality of our schools and collages, but with what
they prepare us for.» (Scitovsky[1976] :224).
Insegnare (in
(in--segno)
segno) è infatti cosa ben diversa da educare (lat. ē-dūcĕre).
re).
Il primo termine rimanda ad un in indottrinamento di tipo nozionistico.
nozionistico. Ciò è
cosa ben diversa dall’
dall’educare, ovvero fare emergere la personalità
personalità
individuale accompagnando nel percorso (formativo). il cui scopo ultimo è
quello di fornire al discente gli strumenti necessari per decidere
decidere in
autonomia.
SOCIETA’
SOCIETA’ SENZA GERARCHIE
Secondo Scitovsky, la situazione congiunturale che si crea è
particolarmente odiosa: le forze negative tipiche della plutocrazia
plutocrazia di quegli
imprenditori oligopolisti che, sfruttando le economie di scala in
in qualità
qualità di
imprenditori e la loro posizione dominante nella società
società dello spirito puritano
in qualità
qualità di rappresentanti dell’
dell’Establishment, determinano gusti e
preferenze dell’
dell’intera collettività
collettività, si sommano e, al contempo alimentano, le
altrettanto negative forze dell’
dell’oclocrazia ignorante di una massa informe di
consumatori (the
(the mob rule)
rule) che, non possedendo un carattere,
semplicemente si conforma.
Zygmunt Bauman interpreta correttamente il disagio dell’
dell’uomo
moderno nella società
società del benessere quando denuncia che la società
società
moderna non è più
più una società
società di gruppo (classi sociali) ma di “sciami”
sciami”.
Lo sciame non ha gerarchie, né
né riconosce un leader. Lo sciame non ha
squadre. A differenza dei gruppi, i componenti degli sciami non sono delle
unità
unità delle loro parti, ma unità
unità autopropellenti la cui direzione è mossa da
una «solidarietà
solidarietà puramente meccanica. … Nello sciame non c’è
c’è scambio,
né cooperazione, né
né complementarietà
complementarietà, solo prossimità
prossimità fisica e una
generale direzione di movimento»
2007:48-9].
movimento» [Bauman, 2007:48-
Pier Luigi Sacco afferma che ”la nostra, pur essendo formalmente la
società della libera scelta, si rivela piuttosto come una società nella quale le
nostre reali prospettive di scelta si riducono sempre di più”. (2002, p. 154)
Bauman sembra esprimere un’
un’opinione a analoga a quella di Scitovsky
quando afferma:
«si dice spesso che il mercato seduce i consumatori. Ma ciò presuppone
presuppone che
questi siano già
già pronti e ben disposti a lasciarsi ammaliare»
ammaliare» (2004[1998]:46).
IL CONSUMO CREATIVO DEI BENI DIFENSIVI
Per Scitovsky la soddisfazione richiede di essere dei consumatori “esperti”
esperti”
(skilled consumers).
consumers). Sintetizzando il concetto in una parola, secondo Scitovsky,
per mantenere vivo il rapporto competitivo con il produttore specializzato,
specializzato, quasi
paradossalmente, il consumatore deve essere un “generalista”
generalista” (generalist),
generalist),
ovvero vantare una cultura di ampio respiro,
respiro, tale da poter operare un “consumo
critico”
critico” in ogni settore di spesa, in modo da saper riconoscere e impiegare
impiegare
profittevolmente non solo quella conoscenza necessaria per processare e
selezionare la novità
novità oggettiva insita nell’
nell’enorme (a volte eccessiva) quantità
quantità di
informazioni con le quali il produttore lo investe in modo sempre
sempre più
più invadente,
ma anche quella esperienza necessaria per individuare la novità
à
soggettiva
insita
novit
nel prodotto standardizzato e massificato (consumo creativo dei beni difensivi).
È particolarmente significativo come per Scitovsky “skilled”
skilled”, esperto, abbia un
significato completamente opposto rispetto a quello assunto a partire
partire da La
Ricchezza delle Nazioni.
Nazioni. Per il mondo industrializzato “skilled”
skilled” significa
essenzialmente operaio specializzato in una precisa mansione individuata
individuata
all’
all’interno della fabbrica manifatturiera. Per Scitovsky, invece, “skilled”
skilled” significa
persona dalla cultura di ampio respiro (generalist
), che ha acquisito
(generalist),
un’
un’esperienza tale da essere in grado di inserirsi, applicarsi e compiere
compiere in modo
autonomo una pluralità
pluralità di compiti.
II Parte HOW TO DIFFUSE CULTURE?
LE RELAZIONI SOCIALI MODIFICANO LE PREFERENZE INDIVIDUALI
The “example”
example” of liberal arts and the
“mismatch”
mismatch” of the performing arts
By education
What sort of education?
Scitovsky
«define[s] education in a broad sense, as that sort of schooling and
training given to the young in preparation for the work of life, that development
development
of powers and formation of character, as contrasted with the imparting
imparting of mere
instructions or collecting information»
information»
[Scitovsky et al., 1960]
La catarsi secondo Aristotele
Il concetto platonico di mimesis
Scitovsky concepisce le arti liberali e le arti rappresentative come una sintesi
dei concetti di Neurognosis e Exaptation (Laughlin,1996)
«Leisurely contemplation and ‘idle’
idle’ speculation seem to be necessary
conditions of creative intellectual activity»
activity»
[Scitovsky, 1959:218]
La “creazione distruttiva”
distruttiva” di Piaget
LIBERAL ARTS
Le fasi di Vygotskji
-osservazione
-imitazione
-iniziazione
PERFORMING ARTS
Qual è il ruolo dello Stato?
Lo Stato non deve imporre libertà
libertà, ma deve promuoverle,
promuoverle, ovvero
offrire quegli strumenti istituzionali che siano in grado di far emergere
esigenze della collettività
collettività.
Non Stato Paternalista, che pretende di sapere di cosa la collettività
collettività
ha bisogno più
più della collettività
collettività stessa (si pensi al Leviatano di Hobbes)
Non “Stato Minimo”
Minimo” di Nozick: libertà
libertà di nonnon-soggezione significa sì
sì
libertà
libertà “dalla”
dalla” polis,
polis, ma anche, e soprattutto, libertà
libertà “nella”
nella” polis.
polis.
Già
Già John Stuart Mill stabilì
stabilì una relazione circolare fra controllo interno e
controllo esterno, cosicché
cosicché, da un lato, il buon governo aveva bisogno
dell’
genius), mentre dall’
dall’altro
dell’eccellenza dei suoi cittadini (cc.dd. persons of genius),
i cittadini avevano bisogno di buone istituzioni per promuovere il loro
sviluppo e quindi preservare le istituzioni stesse.
Uguaglianza non come un fine, ma come mezzo di autodeterminazione
Previsione di uno Stato Liberale che si curi della promozione di libertà
libertà
e della tutela dei diritti fondamentali. Unità
Unità dei fini e diversità
diversità dei mezzi
sono pertanto le caratteristiche essenziali della società
società moderna:
“libertà
libertà dell’
dell’individuo, autorità
autorità dello Stato. Uguaglianza di condizioni,
disuguaglianza di posizioni”
posizioni” (Walras)
Già
Già John Stuart Mill scorgeva la differenza tra una forma di governo
governo
basata sull’
sull’uguaglianza intesa semplicemente come uniformità
uniformità del corpo
politico (sameness
(sameness)) e tra un’
un’unità
unità del corpo politico intesa come
permanente costruzione di cittadini eguali nella legge (equality
).
(equality).
=
(sameness)
IMPOSSIBILITA’
IMPOSSIBILITA’ OGGETTIVA E SOGGETTIVA DI CONSUMARE IL PRODOTTO CULTURALE
Quando si verificano situazioni di impossibilità
impossibilità oggettiva di consumare beni
culturali, ovvero quando l’l’individuo è consapevole dell’
dell’importanza che i beni
relazionali hanno per il proprio benessere, ma non possiede gli strumenti
necessari alla loro produzione e consumo (es. luoghi di incontro pubblici o
aperti al pubblico), in tal caso il compito dello Stato è fornire le strutture
necessarie di cui l’l’individuo è carente (es. eventi culturali e sportivi, mostre,
luoghi e occasioni di ritrovo, parchi).
Quando, invece, si verificano situazioni di impossibilità
impossibilità soggettiva di
consumare beni culturali, ovvero quando l’l’individuo possiede gli strumenti
necessari alla loro produzione e consumo, ma non possiede la conoscenza
conoscenza
necessaria per stimare il valore dei beni culturali (c.d. problema
problema dei costi di
attivazione), in tal caso il ruolo dello Stato è quello di fornire i mezzi per ridurre i
costi di attivazione (Sacco e Zarri 2004) che ne impediscono il loro uso (ad es.
incentivi allo studio, promozione dell’
dell’educazione civica, costruzione e
soprintendenza di biblioteche e musei, legislazione più
più favorevole sulle
fondazioni private e sulle associazioni culturali).
≠
≅
(equality)
WELFARISTA O ULTRALIBERALE ?
I costi coperti dalla vendita dei biglietti nei musei rappresentano
rappresentano una
quota esigua, che oscilla intorno al 10% del costo medio per visitatore.
visitatore.
L’approccio welfarsita non si cura dei calcoli privati di ogni singolo
singolo museo,
ma dei conti della società
società nel suo complesso.
Se si ragiona nell’
nell’ottica economica utilitarista (il benessere generale è
uguale alla somma dei del benessere dei singoli), fissare un P unico
unico per
l’ingresso pari, ad esempio, al costo medio, escluderebbe dal consumo
consumo tutti
quelli che ne fanno una valutazione inferiore. In tal modo il benessere
benessere
collettivo si riduce.
I costi del sistema museale dovrebbero essere pertanto confrontati
confrontati con la
somma dei benefici individuali, aumentati dei benefici addizionali
addizionali che
scaturiscono dall’
dall’accresciuto consumo della cultura (si ricordi, inoltre, che le
relazioni sociali modificano le preferenze individuali) e dal piacere
piacere di vivere in
un ambiente più
più sensibile alla dimensione artistica.
N.B. un aumento del P dell’
dell’1%, in media, riduce la domanda di -0,29%.
IL PR. DI SUSSIDIARIETA’
SUSSIDIARIETA’ ORIZZONTALE E IL
RUOLO DEI CORPI INTERMEDI
Il pr. di sussidiarietà
sussidiarietà orizzontale (introdotto nel 1992 dal Trattato di Maastricht) afferma
che le decisioni devono essere prese il più
più vicino possibile ai cittadini, con lo Stato
centrale che interviene soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi
obiettivi non possono
essere realizzati appieno dagli enti locali
(p. 137 Candela et al.)
al.)
Nel campo artistico il decentramento (lo Stato centrale si occupa
occupa della tutela,
tutela, gli enti
territoriali locali della fruizione,
fruizione, promozione e gestione)
gestione) può essere sviluppato sulla
scorta di tre modelli:
- il mantenimento del settore dei beni culturali al sistema statale
statale centrale (non
applicazione del pr. di sussidiarietà
sussidiarietà orizzontale);
- l’inserimento dei beni culturali nel decentramento amministrativo imperniato sui livelli
regionale e locale;
- un compromesso tra i due modelli, con forme di decentramento specifico
specifico per i beni
culturali a seconda della località
località e delle competenze.
Organizzazioni non profit e iniziative culturali realizzate dai cittadini.
Le Onlus (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità
Utilità Sociale), quali fondazioni, società
società
cooperative, associazioni, comitati e altri enti a carattere privato
privato dirette al
conseguimento di finalità
finalità di solidarietà
solidarietà sociale, portano finanziamenti privati in aree
che erano di competenza dello Stato (hanno diritto a un sostegno finanziario e
agevolazioni fiscali.
SPUNTI DI RIFLESSIONE
¾ La cultura può essere utilizzata come strumento di potere.
¾ La cultura può rappresentare un mezzo di esclusione sociale, ma anche
di inclusione sociale
? Le politiche statali riescono a cogliere e a soddisfare le effettive
effettive
preferenze del consumatore che, soprattutto nel settore della cultura,
cultura, sono
soggette a continua evoluzione?
IL MECENATISMO IMPRENDITIVO
Il contributo delle imprese e delle istituzioni di diritto privato,
privato, come le
fondazioni ex bancarie, alla conservazione e valorizzazione del patrimonio
culturale è essenziale per diversi ordini di motivi:
- la gestione del bene d’
d’arte affidata ai privati volge maggiore attenzione
ai criteri di efficienza;
- i privati sono portatori di una logica e di un metodo di lavoro
complementare e più
più moderno, in termini gestionali, rispetto a quello degli
operatori del settore pubblico;
- l’attività
attività dei privati sviluppa un processo di selezione e formazione di
una nuova classe dirigente nel settore dei beni culturali;
- clima libero dai vincoli del decision making pubblico e non condizionato
dai fantasmi elettorali che rendono opaca la politica.
es.
es. Fondazione San Paolo per l’l’Arte di Torino;
Palazzo Grassi di Venezia e Lingotto di Torino (Fiat).