“Il prodotto artistico: capitale economico, culturale, sociale” 4 DIVERSI TIPI DI CAPITALE (Bourdieu) Bourdieu estende la logica economica ad ogni pratica sociale e vi individua quattro forme di capitale: o CAPITALE ECONOMICO (denaro, mezzi di produzione); o CAPITALE SOCIALE (reti di relazioni sociali); o CAPITALE CULTURALE (habitus, istruzione, stili di vita); ‘La città ideale’. Scuola di Piero della Francesca, Urbino LA DEFINIZIONE DI CAPITALE (Bourdieu) Il capitale può essere definito come un insieme di beni che si accumulano, che si producono, distribuiscono, che si producono, che si distribuiscono, consumano, consumano, che si convertono, convertono, che si perdono. perdono. Questo concetto non ha una connotazione meramente economica ma è esteso a qualsiasi tipo di bene suscettibile di accumulazione e intorno al quale può costruirsi costruirsi un mercato (un processo di produzione, distribuzione, consumo). o CAPITALE SIMBOLICO (uso di simboli). IL CAPITALE SIMBOLICO Nelle economie postpost-industriali, per un numero ampio di persone il problema principale non consiste tanto nella ricerca di beni materiali che assicurino la sopravvivenza, quanto piuttosto nel tentativo di conferire significato ai propri percorsi percorsi di scelta (Sacco e Zarri). La logica economica è dunque estesa a tutti i beni (compresi quelli simbolici). La condizione perché perché si metta in atto questa logica è che questi beni si presentino come rari e degni di essere ricercati in una determinata formazione sociale. IL CAPITALE SIMBOLICO SECONDO BOURDIEU Per Bourdieu è una specie di capitale che gioca come valore aggiunto di prestigio, prestigio, legittimità legittimità, autorità autorità, riconoscimento agli altri capitali, capitali, principi di distinzione e differenziazione che vengono messi in gioco di fronte fronte agli altri agenti del campo, che si aggiungerebbero alla posizione detenuta (nel campo) per il controllo del capitale specifico che è oggetto di lotta in quel campo. Il capitale simbolico è una proprietà proprietà qualunque – forza fisica, ricchezza, coraggio – che, percepita da alcuni agenti sociali dotati delle categorie di percezione e di valorizzazione che permettono di percepirla, conoscerla conoscerla e riconoscerla, diventa simbolicamente efficiente come una vera forza forza magica: una proprietà proprietà che, poiché poiché risponde a delle aspettative collettive, socialmente costituite, a delle credenze, esercita una specie di azione a distanza distanza senza contatto fisico (Bourdieu, 1994; si pensi allo status come strumento strumento che ordina le persone e determina il loro successo relativo nell’ nell’allocazione dei beni non di mercato). Il capitale simbolico è potere simbolico. IL CAPITALE SOCIALE A livello macro (Putnam 1993, 2004), 2004), il K sociale è dato dalle norme, dalla fiducia reciproca, dal senso di appartenenza, dall’ dall’impegno civico specifici di una società società. Esso nasce all’ all’interno di una comunità comunità omogenea per cultura di comportamento prevedibile, corretto e cooperativo. Il K sociale ha il ruolo di facilitare il funzionamento funzionamento delle istituzioni democratiche. Il K sociale è dunque un bene collettivo di cui tutti si avvantaggiano ma nessuno si può appropriare. A livello micro (Bourdieu), (Bourdieu), il K sociale è costituito dall’ dall’insieme di risorse alle quali l’l’individuo può accedere, tramite le sue reti di conoscenze personali. Secondo tale ottica, il K sociale è una proprietà proprietà individuale ed esclusiva; essa è rappresentata dalla somma del K economico ed umano di tutti i soggetti che si è in grado di mobilitare a proprio vantaggio. IL CAPITALE SOCIALE SECONDO BOURDIEU IL CAPITALE SOCIALE è legato a un circolo di relazioni stabili (si ricordi la dimensione societale) che si definisce come appartenenza a un gruppo, cioè cioè un insieme di agenti che non sono soltanto dotati di proprietà proprietà comuni, ma che nello stesso tempo sono uniti da legami permanenti e utili. utili. Si tratta di un capitale di relazioni mondane di onorabilità onorabilità e rispettabilità rispettabilità che può procurare benefici materiali o simbolici come quelli che sono soliti essere associati alla partecipazione ad un gruppo raro e prestigioso. prestigioso. La rete di relazioni è il prodotto di strategie di investimento sociale orientate verso l’istituzione o la riproduzione di relazioni sociali direttamente utilizzabili. CAPITALE CULTURALE COME FONTE DI DISUGUAGLIANZA SOCIALE Successivamente Bourdieu il capitale culturale può presentarsi in tre forme distinte (1986). Il capitale culturale può essere “oggettivizzato” oggettivizzato”:sotto forma di beni culturali, quadri, libri. es. es. per comprendere il messaggio insito in un testo di filosofia è necessario aver compiuto uno studio precedente della materia. Il capitale culturale può essere “incorporato” incorporato” nella persona sotto forma di disposizioni durature (habitus) collegate a determinati tipi di conoscenze, idee, valori, abilità che l’l’individuo possiede e che da esso non possono essere divise. Grazie Grazie ad esse l’l’individuo possiede i mezzi necessari per consumare il bene d’ d’arte. In questo caso, il possesso di tale facoltà facoltà si acquisisce attraverso l’l’apprendimento teorico e/o pratico. Il capitale culturale può essere “istituzionalizzato” istituzionalizzato”. Ciò avviene quando le società società che presentano un sistema educativo formale che ne attesta e qualifica qualifica il possesso (diplomi che accreditano il possesso di determinate abilità abilità). critica nei confronti della concezione comune che concepisce l’l’istituzione scolastica moderna come una macchina mobilitatrice dell’ dell’individuo all’ all’interno delle classi sociali, semplicemente sulla base dei propri sforzi e talenti talenti CAPITALE CULTURALE COME FONTE DI INCLUSIONE SOCIALE Gli studi sul tema mostrano che la cultura è in grado di rafforzare significativamente l’l’identità identità sociale e il senso di appartenenza comunitaria. Hutter (1996) sostiene che uno degli effetti principali della cultura sia proprio quello di contribuire ad alimentare l’identificazione reciproca nei cittadini, rilevando che un senso di identità identità (si pensi al fenomeno dell’ dell’immigrazione). “si sviluppa grazie alla circostanza di acquisire famigliarità famigliarità con gli stessi prodotti artistici, di riconoscersi negli stessi simboli e di vivere le medesime esperienze culturali” culturali”. IL RUOLO DELL’ DELL’ISTRUZIONE J.S. Mill critica duramente l’l’insegnamento di settore, volto all’ all’apprendimento di specifici “saper fare” fare” trascurando i più più generali “saper essere” essere” che solo una formazione di carattere umanistico può coltivare. Secondo Mill, pensare il percorso formativo dell’ é non dell’individuo in questi termini porta la mente a divenire sterile perch perché stimola la curiosità curiosità; il mero indottrinamento e la riproduzione meccanica di azioni e ragionamenti, inoltre, espongono la persona al rischio di alienazione alienazione i cui effetti sono tanto devastanti quanto noti È più più che comprensibile dunque l’l’enfasi di Mill quando nel capitolo secondo di On Liberty, Liberty, intitolato: “Della libertà libertà di pensiero e di discussione” discussione”, predice che: “…fin “…fin quando gli uomini non saranno di nuovo sistematicamente educati educati all’ all’esercizio di essa [logica negativa], ci saranno pochi grandi pensatori pensatori e un basso livello medio di intelligenza in tutti i settori della speculazione speculazione che non siano quelli della matematica e della fisica.” fisica.”. Inoltre ricorda che se la maggioranza è sovrana e onnicompetente, solo ciò che piace ad essa procura notorietà notorietà e vantaggi materiali. Ciò svilupperà svilupperà un’ un’ “industria culturale” culturale” che mirerà mirerà ad assecondare i gusti del grosso pubblico, con grave pregiudizio della qualità qualità rispetto alla quantità quantità. IL PR. DELLE PREFERENZE RIVELATE E IL FENOMENO c.d. LEARNING BY CONSUMING Secondo il pr. delle preferenze rivelate, se il sig. Bianchi sceglie sceglie X invece di Y, vorrà vorrà dire che preferisce X a Y. Molte decisioni in materia di politica politica economica vengono adottate in base al pr. delle preferenze rivelate nella persuasione che, in tal modo, le esigenze del consumatore vengano effettivamente corrisposte, corrisposte, in quanto esso presuppone l’l’esistenza negli agenti economici di un sistema stabile e coerente coerente di preferenze (contra (contra,, si pensi al fenomeno learning by consuming: imparare attraverso il consumo) Tale pr. può essere fuorviante, soprattutto se applicato a contesti contesti di scelta che riguardano le esperienze culturali in quanto non è detto che le scelte riflettano sempre le reali preferenze: tra preferenze e scelte possono frapporsi frapporsi ostacoli di tipo emotivo, informativo e/ o cognitivo (contra (contra,, si pensi alla teoria di Scitovsky che rileva una preferenza “indotta” indotta” del comfort rispetto ad attività attività piacevolmente stimolanti) . ? Come è possibile che un ordinamento preferenziale coerente possa emergere emergere se mancano per l’l’individuo, sufficienti opportunità opportunità di sperimentazione? L’IGNORANZA (i.e. mancanza di Cultura) COME CAUSA DI OLIGOPOLI SCITOVSKY individua alcune cause oggettive e soggettive che determinano l’l’ignoranza del consumatore. Pur ammettendo che l’ignoranza del consumatore, in una certa misura, è una conseguenza necessaria e ineluttabile del progresso tecnologico (la divisione divisione del lavoro ha comportato la frammentazione di una conoscenza che, benchè benchè (proprio perché perché) sempre più più tecnica e specializzata, ha condotto alla dispersione di saperi che il consumatore trova sempre più più difficile raccogliere e ricollegare per impiegare a suo profitto), l’l’economista è persuaso che l’l’insoddisfazione del consumatore moderno sia riconducibile alla sua eccessiva rilassatezza. rilassatezza. L’IGNORANZA DEL CONSUMATORE Il produttore ha un forte incentivo a sfruttare ogni situazione che gli permette di differenziare il proprio prodotto senza perdere l’l’opportunità opportunità derivanti dalla standardizzazione. L’ignoranza del consumatore rappresenta una di queste opportunità opportunità: giocando sull’ sull’ignoranza del consumatore, il produttore può indurlo a ritenere che il proprio prodotto è differente da quello offerto dagli altri: «It can be shown that in the ignorant market every producer finds it profitable to differentiate his product, not indeed in any objective objective sense of the word, but by playing on the buyer’ buyer’s ignorance and creating the impression in one way or another that his product is different from from competing products. Such differentiation lowers demand elasticities and makes higher profit margins possible» possible» TRA PLUTOCRAZIA E OCLOCRAZIA SAPER FARE O SAPER ESSERE? Scitovsky ha ricordato l’l’effetto di “istupidimento intellettuale” intellettuale” dovuto alla specializzazione delle mansioni. Scitovsky ironizza sul sistema educativo americano mettendone in discussione non la quantità quantità di istruzione, bensì bensì la sua qualità qualità. «Measured by number of man-years of schooling per head of population, we are the world’s most educated people. Are we also the best educated? The question I want to rise has to do not with the quality of our schools and collages, but with what they prepare us for.» (Scitovsky[1976] :224). Insegnare (in (in--segno) segno) è infatti cosa ben diversa da educare (lat. ē-dūcĕre). re). Il primo termine rimanda ad un in indottrinamento di tipo nozionistico. nozionistico. Ciò è cosa ben diversa dall’ dall’educare, ovvero fare emergere la personalità personalità individuale accompagnando nel percorso (formativo). il cui scopo ultimo è quello di fornire al discente gli strumenti necessari per decidere decidere in autonomia. SOCIETA’ SOCIETA’ SENZA GERARCHIE Secondo Scitovsky, la situazione congiunturale che si crea è particolarmente odiosa: le forze negative tipiche della plutocrazia plutocrazia di quegli imprenditori oligopolisti che, sfruttando le economie di scala in in qualità qualità di imprenditori e la loro posizione dominante nella società società dello spirito puritano in qualità qualità di rappresentanti dell’ dell’Establishment, determinano gusti e preferenze dell’ dell’intera collettività collettività, si sommano e, al contempo alimentano, le altrettanto negative forze dell’ dell’oclocrazia ignorante di una massa informe di consumatori (the (the mob rule) rule) che, non possedendo un carattere, semplicemente si conforma. Zygmunt Bauman interpreta correttamente il disagio dell’ dell’uomo moderno nella società società del benessere quando denuncia che la società società moderna non è più più una società società di gruppo (classi sociali) ma di “sciami” sciami”. Lo sciame non ha gerarchie, né né riconosce un leader. Lo sciame non ha squadre. A differenza dei gruppi, i componenti degli sciami non sono delle unità unità delle loro parti, ma unità unità autopropellenti la cui direzione è mossa da una «solidarietà solidarietà puramente meccanica. … Nello sciame non c’è c’è scambio, né cooperazione, né né complementarietà complementarietà, solo prossimità prossimità fisica e una generale direzione di movimento» 2007:48-9]. movimento» [Bauman, 2007:48- Pier Luigi Sacco afferma che ”la nostra, pur essendo formalmente la società della libera scelta, si rivela piuttosto come una società nella quale le nostre reali prospettive di scelta si riducono sempre di più”. (2002, p. 154) Bauman sembra esprimere un’ un’opinione a analoga a quella di Scitovsky quando afferma: «si dice spesso che il mercato seduce i consumatori. Ma ciò presuppone presuppone che questi siano già già pronti e ben disposti a lasciarsi ammaliare» ammaliare» (2004[1998]:46). IL CONSUMO CREATIVO DEI BENI DIFENSIVI Per Scitovsky la soddisfazione richiede di essere dei consumatori “esperti” esperti” (skilled consumers). consumers). Sintetizzando il concetto in una parola, secondo Scitovsky, per mantenere vivo il rapporto competitivo con il produttore specializzato, specializzato, quasi paradossalmente, il consumatore deve essere un “generalista” generalista” (generalist), generalist), ovvero vantare una cultura di ampio respiro, respiro, tale da poter operare un “consumo critico” critico” in ogni settore di spesa, in modo da saper riconoscere e impiegare impiegare profittevolmente non solo quella conoscenza necessaria per processare e selezionare la novità novità oggettiva insita nell’ nell’enorme (a volte eccessiva) quantità quantità di informazioni con le quali il produttore lo investe in modo sempre sempre più più invadente, ma anche quella esperienza necessaria per individuare la novità à soggettiva insita novit nel prodotto standardizzato e massificato (consumo creativo dei beni difensivi). È particolarmente significativo come per Scitovsky “skilled” skilled”, esperto, abbia un significato completamente opposto rispetto a quello assunto a partire partire da La Ricchezza delle Nazioni. Nazioni. Per il mondo industrializzato “skilled” skilled” significa essenzialmente operaio specializzato in una precisa mansione individuata individuata all’ all’interno della fabbrica manifatturiera. Per Scitovsky, invece, “skilled” skilled” significa persona dalla cultura di ampio respiro (generalist ), che ha acquisito (generalist), un’ un’esperienza tale da essere in grado di inserirsi, applicarsi e compiere compiere in modo autonomo una pluralità pluralità di compiti. II Parte HOW TO DIFFUSE CULTURE? LE RELAZIONI SOCIALI MODIFICANO LE PREFERENZE INDIVIDUALI The “example” example” of liberal arts and the “mismatch” mismatch” of the performing arts By education What sort of education? Scitovsky «define[s] education in a broad sense, as that sort of schooling and training given to the young in preparation for the work of life, that development development of powers and formation of character, as contrasted with the imparting imparting of mere instructions or collecting information» information» [Scitovsky et al., 1960] La catarsi secondo Aristotele Il concetto platonico di mimesis Scitovsky concepisce le arti liberali e le arti rappresentative come una sintesi dei concetti di Neurognosis e Exaptation (Laughlin,1996) «Leisurely contemplation and ‘idle’ idle’ speculation seem to be necessary conditions of creative intellectual activity» activity» [Scitovsky, 1959:218] La “creazione distruttiva” distruttiva” di Piaget LIBERAL ARTS Le fasi di Vygotskji -osservazione -imitazione -iniziazione PERFORMING ARTS Qual è il ruolo dello Stato? Lo Stato non deve imporre libertà libertà, ma deve promuoverle, promuoverle, ovvero offrire quegli strumenti istituzionali che siano in grado di far emergere esigenze della collettività collettività. Non Stato Paternalista, che pretende di sapere di cosa la collettività collettività ha bisogno più più della collettività collettività stessa (si pensi al Leviatano di Hobbes) Non “Stato Minimo” Minimo” di Nozick: libertà libertà di nonnon-soggezione significa sì sì libertà libertà “dalla” dalla” polis, polis, ma anche, e soprattutto, libertà libertà “nella” nella” polis. polis. Già Già John Stuart Mill stabilì stabilì una relazione circolare fra controllo interno e controllo esterno, cosicché cosicché, da un lato, il buon governo aveva bisogno dell’ genius), mentre dall’ dall’altro dell’eccellenza dei suoi cittadini (cc.dd. persons of genius), i cittadini avevano bisogno di buone istituzioni per promuovere il loro sviluppo e quindi preservare le istituzioni stesse. Uguaglianza non come un fine, ma come mezzo di autodeterminazione Previsione di uno Stato Liberale che si curi della promozione di libertà libertà e della tutela dei diritti fondamentali. Unità Unità dei fini e diversità diversità dei mezzi sono pertanto le caratteristiche essenziali della società società moderna: “libertà libertà dell’ dell’individuo, autorità autorità dello Stato. Uguaglianza di condizioni, disuguaglianza di posizioni” posizioni” (Walras) Già Già John Stuart Mill scorgeva la differenza tra una forma di governo governo basata sull’ sull’uguaglianza intesa semplicemente come uniformità uniformità del corpo politico (sameness (sameness)) e tra un’ un’unità unità del corpo politico intesa come permanente costruzione di cittadini eguali nella legge (equality ). (equality). = (sameness) IMPOSSIBILITA’ IMPOSSIBILITA’ OGGETTIVA E SOGGETTIVA DI CONSUMARE IL PRODOTTO CULTURALE Quando si verificano situazioni di impossibilità impossibilità oggettiva di consumare beni culturali, ovvero quando l’l’individuo è consapevole dell’ dell’importanza che i beni relazionali hanno per il proprio benessere, ma non possiede gli strumenti necessari alla loro produzione e consumo (es. luoghi di incontro pubblici o aperti al pubblico), in tal caso il compito dello Stato è fornire le strutture necessarie di cui l’l’individuo è carente (es. eventi culturali e sportivi, mostre, luoghi e occasioni di ritrovo, parchi). Quando, invece, si verificano situazioni di impossibilità impossibilità soggettiva di consumare beni culturali, ovvero quando l’l’individuo possiede gli strumenti necessari alla loro produzione e consumo, ma non possiede la conoscenza conoscenza necessaria per stimare il valore dei beni culturali (c.d. problema problema dei costi di attivazione), in tal caso il ruolo dello Stato è quello di fornire i mezzi per ridurre i costi di attivazione (Sacco e Zarri 2004) che ne impediscono il loro uso (ad es. incentivi allo studio, promozione dell’ dell’educazione civica, costruzione e soprintendenza di biblioteche e musei, legislazione più più favorevole sulle fondazioni private e sulle associazioni culturali). ≠ ≅ (equality) WELFARISTA O ULTRALIBERALE ? I costi coperti dalla vendita dei biglietti nei musei rappresentano rappresentano una quota esigua, che oscilla intorno al 10% del costo medio per visitatore. visitatore. L’approccio welfarsita non si cura dei calcoli privati di ogni singolo singolo museo, ma dei conti della società società nel suo complesso. Se si ragiona nell’ nell’ottica economica utilitarista (il benessere generale è uguale alla somma dei del benessere dei singoli), fissare un P unico unico per l’ingresso pari, ad esempio, al costo medio, escluderebbe dal consumo consumo tutti quelli che ne fanno una valutazione inferiore. In tal modo il benessere benessere collettivo si riduce. I costi del sistema museale dovrebbero essere pertanto confrontati confrontati con la somma dei benefici individuali, aumentati dei benefici addizionali addizionali che scaturiscono dall’ dall’accresciuto consumo della cultura (si ricordi, inoltre, che le relazioni sociali modificano le preferenze individuali) e dal piacere piacere di vivere in un ambiente più più sensibile alla dimensione artistica. N.B. un aumento del P dell’ dell’1%, in media, riduce la domanda di -0,29%. IL PR. DI SUSSIDIARIETA’ SUSSIDIARIETA’ ORIZZONTALE E IL RUOLO DEI CORPI INTERMEDI Il pr. di sussidiarietà sussidiarietà orizzontale (introdotto nel 1992 dal Trattato di Maastricht) afferma che le decisioni devono essere prese il più più vicino possibile ai cittadini, con lo Stato centrale che interviene soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi obiettivi non possono essere realizzati appieno dagli enti locali (p. 137 Candela et al.) al.) Nel campo artistico il decentramento (lo Stato centrale si occupa occupa della tutela, tutela, gli enti territoriali locali della fruizione, fruizione, promozione e gestione) gestione) può essere sviluppato sulla scorta di tre modelli: - il mantenimento del settore dei beni culturali al sistema statale statale centrale (non applicazione del pr. di sussidiarietà sussidiarietà orizzontale); - l’inserimento dei beni culturali nel decentramento amministrativo imperniato sui livelli regionale e locale; - un compromesso tra i due modelli, con forme di decentramento specifico specifico per i beni culturali a seconda della località località e delle competenze. Organizzazioni non profit e iniziative culturali realizzate dai cittadini. Le Onlus (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Utilità Sociale), quali fondazioni, società società cooperative, associazioni, comitati e altri enti a carattere privato privato dirette al conseguimento di finalità finalità di solidarietà solidarietà sociale, portano finanziamenti privati in aree che erano di competenza dello Stato (hanno diritto a un sostegno finanziario e agevolazioni fiscali. SPUNTI DI RIFLESSIONE ¾ La cultura può essere utilizzata come strumento di potere. ¾ La cultura può rappresentare un mezzo di esclusione sociale, ma anche di inclusione sociale ? Le politiche statali riescono a cogliere e a soddisfare le effettive effettive preferenze del consumatore che, soprattutto nel settore della cultura, cultura, sono soggette a continua evoluzione? IL MECENATISMO IMPRENDITIVO Il contributo delle imprese e delle istituzioni di diritto privato, privato, come le fondazioni ex bancarie, alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale è essenziale per diversi ordini di motivi: - la gestione del bene d’ d’arte affidata ai privati volge maggiore attenzione ai criteri di efficienza; - i privati sono portatori di una logica e di un metodo di lavoro complementare e più più moderno, in termini gestionali, rispetto a quello degli operatori del settore pubblico; - l’attività attività dei privati sviluppa un processo di selezione e formazione di una nuova classe dirigente nel settore dei beni culturali; - clima libero dai vincoli del decision making pubblico e non condizionato dai fantasmi elettorali che rendono opaca la politica. es. es. Fondazione San Paolo per l’l’Arte di Torino; Palazzo Grassi di Venezia e Lingotto di Torino (Fiat).